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Autore: Sanae Nakazawa    06/01/2005    13 recensioni
Basta bruciarlo nel fuoco et voilà. C'è qualcosa che hai sempre desiderato? Se l'angioletto la ritiene giusta entro domattina sarà avverata.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

L'angelo dei desideri, comunemente chiamato dalle popolazioni medievali del Galles "Fernes", è una figura antica e perno di molte leggende popolari del posto. Il suo utilizzo, diffuso sopratutto tra i maghi agricoltori di erbe curatrici, diventò illegale quando uno dei richiedenti fece spuntare un'albero dei soldi nel suo orto. Da allora è stata applicata una particolare protezione. Essa fa si che Fernes sia in grado di valutare il desiderio che viene chiesto, se degno di esser realizzato o meno.
In caso positivo la sua azione è quasi immediata.

Hermione scorse col dito fino a quel punto. Deglutì rumorosamente e si guardò intorno.
Per sua fortuna la biblioteca era deserta. Certo, c'era voluta un pò di fatica a rinunciare all'interessantissima lezione di Erbologia di quella mattina, ma l'angusto senso di colpa misto a terrore che le attanagliava lo stomaco, le rendeva arduo il compito di seguire le parole della Sprite.
Con una scusa era sgattaiolata fuori dalla serra e raggiunto in un batter d'occhio la biblioteca.
Le era bastato dare un'occhiata in "Strumenti di magia popolare" per trovare informazioni sul tanto funzionale "Angioletto della Fortuna" come lo aveva battezzato Ginny.
Le notizie acquisite fino a quel momento non erano nulla di nuovo. Fernes aveva, a quanto pareva, valutato positivamente la richiesta di rendere meno rozzo Ron, ma forse con un pò di esagerazione.
Ad Hermione Ron non dispiaceva del tutto. Certo il suo caratteraccio alcune volte la feriva, litigavano spesso. Senza contare il fatto che, anche se spesso era rozzo, i suoi atteggiamenti erano comunque simpatici, e lei ed Harry più di una volta si erano fatti delle grandi risate prendendolo in giro.
Aveva sbagliato?
Dura da ammettere, ma era così. Per la prima volta in sedici anni di vita esemplare, Hermione Granger aveva seguito l'istinto, e fatto la cosa sbagliata.
La sua situazione non era nè più nè meno differente da quella di Lavanda, quando legò un ragazzo a se tramite un incantesimo. Lei stessa si era presa la briga di rimbrottarla severamente e di far si che il tutto venisse sciolto per ridare al poveretto la facoltà di scegliere. Era stata lei in primis a gridare quanto la magia non debba essere usata per influenzare le persone, eppure l'aveva fatto.
Forse un pò innocentemente, perchè la storia dell'angioletto sembrava solo una favola, però l'aveva fatto. 
E la responsabilità doveva prendersela immediatamente.
Con un lieve sospiro continuò a leggere il libro, sperando di trovare qualcosa che facesse al caso suo.
Andò avanti di qualche riga, saltando senza rammarico la parte che descriveva minuziosamente l'utilizzo dell'angioletto a corte, o nei casati nobiliari, quando l'occhio le si posò su un punto in particolare. 

Una volta bruciato il sigillo che lo imprigiona, Fernes si sacrifica per esaudire il desiderio richiesto. 

Rilesse con attenzione la frase ancora due o tre volte. Il sigillo che lo imprigiona. Si sacrifica.
Quell'affermazione faceva quindi presagire che Fernes era qualcosa più di un pezzetto di carta. Che quello che lei aveva bruciato la sera prima nel camino null'altro era che un simbolo, una rappresentazione, che celava qualcosa di più.
Poteva essere benissimo uno spiritello, qualcosa se non fisico, ma quasi. In questo caso bastava scacciarlo dal corpo di Ron ed il gioco era fatto.
Chiuse il libro con un tonfo e si avvicinò al banco di Madama Pince per chiederlo in prestito.
La donna, troppo impegnata a scribacchiare qualcosa, non le prestò minimamente attenzione e, per quanto ritenesse quei libri molto più importanti della vita di molti studenti, non battè ciglio alla richiesta di Hermione e la lasciò andare via senza neanche annotarselo.
La ragazza infilò il libro, abbastanza maneggevole, nella borsa e corse verso le prossime due ore di Storia della Magia.
Arrivò per un pelo alla lezione. Harry le aveva conservato il posto accanto a lui, Ron invece sedeva in prima fila e la sua figura vista da dietro incuteva timore.
Sembrava talmente assorto nella lettura del libro di testo in attesa che arrivasse l'insegnante, che l'aura attorno a lui era quasi percepibile a occhio.
Hermione si avvicinò ad Harry pronta a dargli le spiegazioni che meritava.
"Ginny mi ha raccontato tutto..." la precedette il ragazzo, sistemandosi gli occhiali sul naso in un gesto molto familiare, che fece sorridere Hermione.
Certo, si sentiva ancora colpevole del tutto, ma sapere Harry informato e dalla sua, le dava una preoccupazione in meno.
Nelle successive ore di lezione Hermione ebbe di nuovo la strana sensazione di vivere in un'universo parallelo.
Ron polemizzava ogni argomento spuntandola sempre, si annotava di tutto, anche gli starnuti di Vitious, guardava in cagnesco chiunque si azzardasse a disturbare le lezioni.
Il suo temperamento era brillante, la sua espressione, senza il solito ghigno stupido e l'aria assonnata, acquistava virilità e sicurezza.
Dopo averlo osservato fino ad ora di pranzo Hermione si convinse che forse tanto male non aveva fatto e che quel Ron le piaceva proprio tanto.
In Sala Grande, durante il pasto, gli si avvicinò. Lui aveva appena battibeccato con Harry perchè voleva costringerlo a sedersi con Seamus e Dean, che lui considerava troppo rumorosi e frivoli.
"Posso?" esordì Hermione indicando il vuoto intorno a lui. Ron alzò la testa, scrutò per bene la zona augurandosi che Hermione fosse sola, e assentì col capo.
"Non riesco a capire come ho fatto fin'ora ad essere amico con esseri tanto sciocchi..." borbottò lui selezionando con cura le patate più grosse della sua insalata, e riducendole a dimensione delle altre "...mi meraviglio di come Harry riesca a sopportarli"
Hermione si sciolse in un sorriso e Ron parve apprezzarlo "Il loro equivalente femminile suscita in me le stesse sensazioni" sussurrò indicando Lavanda e Calì che ridevano sguaiatamente sfogliando quella che sembrava una rivista.
Il rosso le guardò con una smorfia di disgusto, poi tornò a contemplare l'amica con aria pomposa.
"E dicono che son belle. Per me tu sei molto più graziosa"
"Cosa?" Hermione si lasciò sfuggire la forchetta di mano, che cadde rumorosamente sul tavolo. Non era sicura di aver capito bene le parole di Ron, ma mano a mano il suono della sua voce cominciò a schiarirsi nella sua mente. 
Si allineò, prese forma. Ron le aveva detto che era graziosa.
Molto più graziosa di quelle che venivano considerate le due ragazze più carine del Grifondoro.
Con un gesto indicò all'amico di andare avanti. Lui non parve per nulla imbarazzato, anzi.
Aveva posato la forchetta con calma accanto al piatto e la stava fissando con un sorrisino di compiacimento.
Sicuro di sè, spavaldo. Usava le parole giuste.
Era la prima volta che un ragazzo la faceva sentire così...inferiore. E, stranamente, quella sensazione non le dispiaceva affatto.
Ron stava riuscendo dove lei aveva sempre fallito. Le stava aprendo il cuore.
"Io ti considero un milione di volte più bella di loro...senza contare la tua intelligenza...i tuoi modi..." continuò lui guardandola, come se stesse ammirando una dea greca.
Hermione cominciò a sentirsi imbarazzata della sua schiettezza, sopratutto ora che le persone sedute più vicine a loro, sentendo l'argomento, avevano aguzzato l'udito. Ma Ron parve fregarsene, e andò avanti.
"Sai? Non so neppure io come ho fatto fino a questo momento a non chiedertelo..." a quel punto si alzò, afferrò la mano di Hermione per far si che anche lei si allontanasse dalla tavolata.
"No...Ron...aspetta..." cercò di fermarlo mentre le gambe cominciavano a cederle. Lo sguardo di almeno tutta la tavolata dei Grifondoro e buona parte dei Corvonero, loro dirimpettai, era posato su di loro.
Sembrava stessero tenendo uno spettacolo.
Ron alzò la mano di Hermione teatralmente e la baciò con delicatezza "...perchè non diventi la mia ragazza?"

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
Bene bene, nonostante sia il mio compleanno *u.u* mi son messa a scribacchiare. Certo che passare una giornata a casa, coi negozi chiusi, è alquanto deprimente eh =_=. Dato che davvero non ho nulla da fare ((stranamente neppure lavoro arretrato O_O;)) passo ai ringraziamenti personalizzati *^o^*

maria_chan: grazie cara ^*^ magari, impegni a parte, possiamo andarci a fare un giretto qualche giorno ^^. Magari ci accordiamo via email è tanto che non si chiacchiera :°

Angelwings: grazie mille ^*^ ah beh è stato un caso! In genere quando qualche mia amica legge le mie fanfic trova SEMPRE qualcosa da correggere XD

Savannah: Ecco! Qualcuna che mi capisce *_*! Cioè per me lui così è l'Omo idealo *_____*! Slurp *_*! Ti ringrazio per l'idea della puzzetta XD magari la utilizzerò all'interno della fanfic precisandone l'ideatrice XD

Mika83: grazie mille :* troppo gentile :*

Elivi: Perfetto! Era proprio Percy che volevo emulare *_*! Non temere Elivuzza giuro che vi renderò il nostro buzzurro di fiducia il prima poccibile :°D buona befana anche a te :*

Hermione Weasley: Ahah XD non nascondo che è troppo divertente immaginare Ron damerino! Grazie mille cara :*

Intergirl84: Mea culpa! Purtroppo tendo a fare chap cortissimi ;_; ma anche volendo non riesco ad allungarli, mi spiaze :_: bacissimi :*

Naturalmente baciotti forti anche a tutti coloro che hanno letto e non commentato

Buona Befana a tutti!  

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