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Autore: CreAttiva    28/07/2014    0 recensioni
Assunto dalla giovane e testarda dirigente di un'industria di scarpe, il Signor Ragonesi scoprirà ben presto che il suo capo è più di quel che sembra. Lui afferma "purtroppo".
Realtà, fantasia e humor tutti in una sola storia.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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7 - Indagini

Indagini

 

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11243 minuti di fitte lancinanti, bende cambiate e telefonate alla mia ragazza dopo, ero di nuovo attivo sul lavoro. Per così dire. La Signorina Gici ignorò volutamente la nostra sfortunata avventura e ricominciò a trattarmi come se non fosse successo nulla.

Io, invece, tagliai ogni rapporto con lei, limitandomi a svolgere i miei incarichi. La Signorina Gici si accorse della mia freddezza, ma non osò controbattere per paura che la bersagliassi di domande.

Pur avendo scorto un velo di tristezza nel suo sguardo, non mi lasciai muovere da pietà. Se inizialmente le sue faccende non mi riguardavano e lei poteva tenermi all'oscuro per proteggermi (o semplicemente perché non erano affari miei), ora il suo silenzio lo consideravo un capriccio. Oramai, nei suoi intrighi, ci ero dentro dalle punte dei capelli al mignolo del piede sinistro.

 

Ovviamente non avevo raccontato del mio rapimento a Chantal (e la clausola di riservatezza mi cuciva la bocca) ma l'avevo messa al corrente della mia agitazione. Chantal mi aveva rassicurato: neanche a lei piacevano sempre i casi che le affidavano, ma era il suo lavoro e andava fatto. Allo stesso modo se c'era qualcosa che puzzava alla Gici Industries... dovevo tapparmi il naso e far finta di nulla.

Io e Chantal avevamo ricominciato a uscire insieme da quando avevo ottenuto quel lavoro; era una ragazza splendida e in gamba, che teneva alla propria reputazione. Frequentare un disoccupato, un perdente, non rientrava nei suoi standard. Per quello mi aveva piantato quando ero stato licenziato dalla Stòppedo Company. Non si trattava di soldi (a un procuratore di gran classe come lei non serviva un supporto finanziario), quanto di dignità. Il fidanzato di Chantal Laforge può essere solo un vincente. Perdere anche questo incarico significava (oltre a non sapere come pagarmi da vivere) perdere lei.

 

Oltretutto era una questione di orgoglio. Ero sopravvissuto a un rapimento, a un'accoltellata e a una metropalla che viaggiava! Non ne ero mica uscito vivo per niente, giusto? Non dovevo sprecare questa chance.

 

Eppure la mia curiosità ebbe la meglio. Non avevo mai stabilito un rapporto stretto con i dirigenti delle succursali, ma ritenni che fosse giunto il momento di porre qualche cauta domanda. Puntai al Signor Aktus, il direttore pubblicitario: quell'uomo affascinante era un gran chiacchierone davanti alle telecamere.

L'opportunità di avvicinarmi a lui mi fu data in occasione della riunione sulla nuova collezione primavera-estate, in cui Aktus illustrò il suo programma di sponsorizzazione. Mi mostrai particolarmente entusiasta della sua idea di camminare sul soffitto a dimostrazione della comodità e leggerezza dei modelli (gli spot della Gici Industries sono sempre stati un po' assurdi), guadagnandomi la sua simpatia. Al termine della riunione mi complimentai per il suo completo dorato, il più normale che avevo mai visto indosso a qualcuno in quell'azienda, salvo per le maniche a campana. Mi avevano sempre colpito i suoi capelli lisci e lucenti, di una sfumatura di castano che ricorda il legno di noce; ma mi sembrava equivoco un simile elogio.

«Lei ha davvero gusto nel vestire.» dissi con un sorriso quando rimanemmo soli «Questo tessuto viene dal suo paese?»

«Il mio accento mi tradisce sempre.» rispose il Signor Aktus, evitando la domanda.

«Viene forse dalla Gerfonia?» riprovai cordialmente.

«Dalla Gerfonia… ah ah, forse.»

«Io non sono mai uscito dalla Stivalia. Dev'essere dura trovarsi in un nuovo ambiente. Da quanto tempo lavora qui?»

«Ho affiancato Manlio Gici dalla fondazione della Gici Industries

Sorvolai sull'assurdità di quell'affermazione, visto che dimostrava la mia età.

«E ha mai notato niente di strano?»

«In effetti sì, negli ultimi mesi.»

«E di cosa si tratta?»

«Sarebbe meglio non parlarne. Se mi sentisse la Signorina Gici...»

«Non abbia paura.» lo esortai «Non le dirò nulla in proposito.»

«Bé, si tratta... di lei.»

«“Lei” chi?»

«Ma lei, Signor Ragonesi!» e scoppiò in una risata raffinata. Rimisi insieme i pezzi della mia faccia, andata in frantumi per lo stupore.

«Conosco la sua situazione.» continuò il Signor Aktus «Avrà creduto facile far parlare uno come me. Tuttavia il profilo che mostro in pubblico è solo una maschera. Cerchi di non ficcare troppo il naso: sarebbe un peccato se se ne andasse. Lei è capace e simpatico: una combinazione rara in uno Uiros

 

Di nuovo quella parola! Stavo per controbattere, quando il suono di voci concitate costrinse entrambi a voltarci verso la porta. In sala riunioni entrarono due figure, scortate dal Signor Bianchi. La donna più magra era intenta a bisticciare con lui; l’altra, più rotondetta, domandò chi rispondesse al nome di Santino Ragonesi.

 

 

 

 

(S)parla con l’autrice

Dia dhaoibh, lettori!

Ci avviciniamo al segreto di Miriam... o forse no? :-p Intanto abbiamo scoperto che Sunny ha una ragazza.

Siccome i capitoli sono brevi cercherò di non farvi attendere troppo per il prossimo.

 

Fate un salto anche sulla mia pagina facebook: Parole Cozzate – CreAttiva

 

Al prossimo capitolo! Slán libh!

CreAttiva

   
 
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