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Autore: Eternal Cosmos    08/09/2008    5 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter

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Capitolo 32: [The Challenge] La sfida
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Ron si accasciò sul pavimento e prese a respirare pesantemente. “Accidenti, questo era un allenamento!”
Alcuni tra i ragazzi Gryffindor grugnirono e seguirono il suo esempio.
“Non riesco a credere che Harry ci abbia fatto fare per davvero tutti quegli addominali e flessioni babbani! Devo dirvelo, se vado a dormire adesso dovrete trascinare il mio corpo sul pavimento perché non mi sveglierò mai più!” Seamus gemette.
Hermione si mise a sedere con appena un po' più di eleganza e sbuffò. “Oh, finitela di lamentarvi. Harry ha a cuore il nostro miglior interesse. Non ha fatto un solo lamento anche quando è stato bombardato di incantesimi da ogni direzione dai professori. Dimostra che è più in forma di tutti noi.”
“Humph! Schiavista…” mormorò Ron, cosa che gli fece guadagnare un'occhiataccia dalla sua ragazza. “Che c'è? Ho ragione! Harry era allenato per questo genere di cose! E' già pronto!” Fred e George, che stavano passando in quell'esatto momento, si fermarono momentariamente e puntarono entrambi gli indici contro il petto del fratello più giovane.
“E tu farai meglio”
“a prepararti!”
“O altrimenti la tua vita sarà”
“perduta ancora prima che la battaglia inizi.”
Ron schiaffeggiò le due dita. “Lo so, lo so.”
I gemelli gli scoccarono un'occhiata significativa e si allontanarono, lasciandosi dietro un perplesso Ron. Ginny rabbrividì. “Che cos'hai Ginny?” Chiese Luna alla sconvolta ragazza.
“Hmm… Avrei potuto giurare che erano seri…”
Ron si scambiò uno sguardo con la sorella. “Lo so… straniante…”
………………………………………………

“Remus! Aspetta!”
Harry corse verso il Licantropo non appena quello si avviò su per le scale. “Vai a vedere Sirius?”
Remus annuì. “Già, credo che sia più o meno ora che l'effetto della pozione svanisca.”
“…Credi?”
Remus ridacchiò e si strinse nelle spalle. “Beh, Madama Pomfrey gliene ha data talmente tanta che non possiamo esserne completamente sicuri. Eccoci!”
L'uomo più vecchio spinse la porta dell'Infermeria e lasciò entrare Harry per poi seguirlo subito. Il ragazzo dagli occhi verdi quasi raggelò al notare che Dumbledore era nella stanza, chinato sul letto di qualcuno; quello di Malocchio, per essere più precisi. Quindi notò Malocchio, sveglio e disteso sui cuscini, che rispondeva al Leader dell'Ordine.
‘Probabilmente a proposito di ciò che è accaduto alla Gringott.’ Deridendoli mentalmente, procedette diretto al letto di Sirius senza dedicare ad Albus un secondo sguardo.
Remus s'irrigidì appena quando Dumbledore guardò furtivamente Harry con la coda dell'occhio ma il Licantropo seguì il proprio cucciolo senza reagire. Era troppo preoccupato per la salute di Sirius per dare considerazione al Leader dell'Ordine ora come ora.
“Sirius, come stai?” chiese ansioso Harry.
L'Animagus fece spallucce. “Mah, sto bene ora.” Sirius fece cenno a Harry e Remus di venire più vicino e sussurrò loro: “Madama Pomfrey ha fatto un lavoro eccellente ma non ditele che ho detto una cosa del genere… dopo la terribile pozione che mi ha fatto bere…”
Harry e Remus ridacchiarono quando Sirius fece una smorfia. “Beh, mi ha visitato per benino e mi ha trovato in salute, così sono libero di andare. Altri non sono stati così fortunati e dovranno restare ancora un po', come la povera Hestia.”
“Grandioso, Sirius. Potremo continuare ad allenarci,” finì Remus.
Non appena uscirono tutti e tre, metà della famiglia Weasley si fece strada all'interno e Harry urtò Molly che camminava al fianco del marito. Harry sussurrò una scusa e si allontanò rapidamente dall'Infermeria, completamente conscio che Charlie e Bill Weasley stavano scavandogli un buco nella nuca con i loro intensi sguardi. Il ragazzo dagli occhi verdi risolse il problema chiudendo le porte dietro di sè.
“Sembri teso, cucciolo. C'è qualcosa che non va?” domandò dolcemente Remus.
Harry, che aveva accelerato il passo e stava camminando davanti a loro, rallentò così che potessero raggiungerlo.
“Hmm. Charlie mi ha avvicinato poco fa, infatti prima ero andato alla Sala Grande per allenarmi. C'è qualcosa che m'innervosisce… Dumbledore lo aveva chiamato prima di me così che potesse riferirgli la sua versione dei fatti alla Gringott. Quando alla fine sono uscito, Charlie… mi ha preso da parte e mi ha chiesto dove fossi prima di andare da Dumbledore ma dopo essere stato con i Centauri. Mi ha detto che ha visto il mio nome che se ne andava in giro per il castello sulla mappa posata a un angolo della scrivania di Dumbledore, ma ha affermato che il mio nome è scomparso quando ha raggiunto il secondo piano. Il fatto è: la Mappa del Malandrino di questo mondo non dovrebbe mostrare il mio nome, ma la mia lo fa, e io non ho mai dato la mia Mappa ad Albus.”
Harry occhieggiò Sirius con sospetto quando l'Animagus sussultò. “Aw, m***a! L'ho usata non molto tempo fa per rintracciarti e invece di lasciarla nella tua stanza devo averla portata con me. Probabilmente mi è caduta e un membro dell'Ordine l'ha raccolta e ha riconosciuto la pergamena. Scusa Harry.”
Il ragazzo dagli occhi verdi sospirò mentre Remus roteò gli occhi.
“Beh, quello che è fatto è fatto ma io rivoglio indietro quella mappa; ha un valore sentimentale”.
“Lo faremo, cucciolo. Charlie probabilmente è l'unico ad avere visto il tuo nome su di essa e non credo che Dumbledore sarebbe così sciocco da lasciarla sulla propria scrivania se avesse notato la differenza. Credo che potremmo aver lasciato la nostra nella stanza delle Riunioni dell'Ordine.”
Harry sospirò e sollevò il braccio. “Nagini, puoi fare una cossa per me?
Il serpente scivolò giù dal braccio di Harry e a terra. “Ssssì?
Puoi andare al terzo piano e recuperare la Mappa del Malandrino per me? L'incantessimo di protezione non è formulato per reagire sse un animale entra nella sstanza, lo sso perché Fawkesss può entrare ogni volta che vuole. Potrai entrare da un buco nella porta.
Ahh ssì, l'uccello che ssembra un Pavone… Ma certo, prenderò la mappa. Ci vediamo più tardi, Masster Harry.
Il trio guardò Nagini che scivolava via e Harry ridacchiò. “che c'è di divertente?”
Domandò Remus con curiosità. Sirius sollevò un sopracciglio. “Scusate… Nagini ha appena chiamato Fawkes: un uccello che sembra un Pavone. Siamo fortunati che Fawkes non l'abbia sentita.”
Sirius tossì per mascherare un accesso di risa. “Solo un serpente può trovare il modo di parlare male di una Fenice. Bene, andiamo. Nagini ti troverà quando avrà trovato la Mappa.”
“Giusto.”
“…Allora Harry, che cosa è successo realmente alla Gringott?”
“…Salazar.”
Remus e Sirius si scambiarono uno sguardo. “Vaaa bene.”
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Masster?
Harry sbattè le palpebre e abbassò lo sguardo. Il gruppo di Ravenclaw che stava ascoltando le sue istruzioni lo guardò allarmato non appena il ragazzo dai capelli scuri prese su il proprio serpente e gli parlò in Serpentese.
“Potter?” domandò esitante Cedric.
Il ragazzo riemerse dalla conversazione e il serpente tornò sotto la pelle del suo master.
“Scusa Diggory. E' successo qualcosa. Bene, spero che tutti voi sappiate cosa fare quando verrà il momento. Dovrete solo cercare qualche altro incantesimo in biblioteca se avete bisogno di qualcosa in particolare.”
“Ma Potter, la tua conoscenza degli incantesimi dovrebbe essere abbastanza per noi! Perché non vuoi insegnarci di più?!”
Harry sospirò e stava per rispondere, quando la voce di Sirius echeggiò dietro di lui. “Non è che non vuole, Mister Diggory, è che non può insegnarvi nient'altro. Le conoscenze di Harry riguardo gli incantesimi da usare in battaglia sfortunatamente hanno la tendenza a sforare nel lato oscuro.”
“Professor Black!” esclamaromno alcuni Ravenclaw. Guardarono Harry per un istante, quindi si allontanarono mormorando qualche scusa.
“Hey Harry, Nagini è tornata?”
“Sì. Grazie per avermi aiutato con quelli. Può rivelarsi un'impresa distogliere uno studente Ravenclaw dal suo obiettivo… quale quello di ottenere informazioni. E per Nagini, ha preso la Mappa. L'ha posata sulla scrivania nella mia stanza. Potete farmi un favore voi due e trattenere Dumbledore per un po'? Farò lo scambio subito.”
“Sicuro, ma fai attenzione. L'ufficio di Dumbledore può essere protetto da degli incantesimi.”
Harry annuì e si avviò a prendere la Mappa del Malandrino.
“Spero che vada tutto bene…” disse Remus con un po' d'ansia.
“Non aver paura; il ragazzo ha le sue risorse.” Sirius menò una pacca sulla schiena dell'amico. “Ora andiamo a trovare il Preside!”
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Guardando alla propria destra e sinistra, Harry si diresse dritto alla statua che era a guardia dell'entrata dell'ufficio di Dumbledore quando non notò alcun segno di pericolo nè una presenza sgradita. Comunque, quando si fermò davanti al gargoyle quello gli ringhiò letteralmente contro e si voltò di spalle.
“Ancora tu…” ringhiò in risposta Harry.
“Fawkes!”
La Fenice apparve in una fiammata, trillò melodiosamente e gli prese il braccio prima di sparire ancora, lasciando un gargoyle colmo di disappunto nel corridoio.
Riapparvero dall'altra parte nell'ufficio di Albus e Fawkes volò al proprio trespolo dopo che ebbe ricevuto alcune carezze di ringraziamento sulla schiena.
“Bene, bene! Guarda chi c'è! Non ti ho visto per un po', ragazzo! Hm, le riunioni si sono fatte più rade ora, mi chiedo che cosa stia succedendo…”
Harry guardò in su. “Ciao Phineas. Voldemort attaccherà tra pochi giorni così tutti occupano con gli allenamenti gli ultimi minuti. Non mi tratterrò a lungo; Sirius e Remus stanno distraendo Albus mentre mi riapproprio di qualcosa che è mio qui. Hai visto Dumbledore che metteva via un foglio di pergamena, ad ogni modo?”
Il corpo di Nigellus si chinò per osservarlo meglio. “Un foglio di pergamena, hai detto? Ne ho visti parecchi qui in giro.”
Harry grugnì e si mosse con impazienza, cercandolo sugli scaffali, non osando aprire nessun mobile. “Non come questo, di sicuro. L'ultima volta che ero qui era in disparte sulla scrivania. Charlie Weasley è venuto qui prima di me e l'ha visto. E' la Mappa del Malandrino.”
“Ah, allora non ero qui l'ultima volta che sei stato in questo ufficio. Invece ho visto Mister Weasley e ho ritenuto opportuno andare a cercarti quando ho sentito dove stava andando a parare la loro conversazione. Sfortunatamente, non sono riuscito a trovarti in tempo e sono tornato dopo che te ne eri andato dall'ufficio. Ho visto il vecchio, comunque, che metteva via una pergamena nell'ultimo cassetto della sua scrivania, tempo dopo. Forse quella che cerchi tu è nascosta là dentro?”
“Grazie per l'informazione.” Harry si diresse rapidamente verso la scrivania e pose incoscientemente la mano sulla maniglia del cassetto… e si prese la scossa della sua vita.
“OUCH! Maledizione!”
Si guardò la mano ustionata. La bolla protettiva che era stata visibile solo qualche attimo prima, quando aveva toccato la maniglia, sparì di nuovo, come se lo stesse prendendo in giro. “M***a!”
“Ah sì, fai attenzione agli scudi, va bene? Possono essere abbastanza pericolosi!”
“Dannazione Phineas! Me lo dici solo adesso! L'incantesimo mi ha quasi scorticato via la mano!” Harry usò un incantesimo medicamentoso sulla mano pulsante.
L'uomo nel ritratto si limitò a fare spallucce in modo irritante e continuò a osservare Harry mentre il ragazzo squadrava la cattedra e provava qualche controincantesimo.
“Alohomora!...Abscindo!”
“Sai che questi semplici incantesimi non funzioneranno. Dumbledore potrà anche essere incredibilmente vecchio e in alcuni casi considerabile senile ma non è considerato uno dei più grandi Maghi di tutti i tempi per nulla.”
Harry posò le mani sulla scrivania e abbassò la testa, prostrato. “Beh allora perché non MI AIUTI?!”
“Mi spiace, non posso, giovanotto. Non so che tipo di incantesimo abbia usato. Probabilmente uno molto difficile e potente, comunque. Alloooora… potresti dirmi come mai non ti ho trovato l'altro giorno?”
Il ritratto continuò a fargli la ramanzina mentre Harry si faceva sempre più frustrato nella propria battaglia contro il cassetto stregato. Nessuno dei suoi incantesimi stava avendo effetto. “Non ero da nessuna parte che fosse conosciuta da qualsiasi insegnate o studente di Hogwarts: la Camera dei Segreti di Salazar Slytherin. Erumpo!...Dilorico!”
Gli incantesimi si limitarono a rimbalzare sullo scudo e svanirono in aria sottile.
“Ah sì, l'infame Camera! Vero, nemmeno io conosco dove sia situata, e anche in quel caso non credo che ci siano quadri là in cui potrei affacciarmi.”
Il pugno di Harry colpì la scrivania, facendo strillare Fawkes dalla sorpresa prima che la fenice tornasse a dormire. “Ancora non funziona! Conoscendo Dumbledore ha probabilmente incorporato tutta una serie di incantesimi differenti in questo scudo, forse anche delle rune! Non ho tutto il giorno!”
Harry puntò la bacchetta contro il cassetto, di nuovo, e stava per tentare con un altro dei propri incantesimi quando risuonò un allarme. Phineas fece un salto e Fawkes si svegliò, svolazzando agitata per l'ufficio, senza comunque lasciarlo.
“Per Merlino, siamo stati già invasi?! Hai detto che Hogwarts aveva ancora alcuni giorni!” ruggì l'ex-Preside, coprendosi le orecchie dal suono infernale.
Harry corse alla finestra più vicina e abbassò lo sguardo. “M***A!”
Si voltò verso Phineas e quindi verso la scrivania con rinnovata determinazione. “Puoi dirmi come DIAVOLO ha fatto Voldemort a procurarsi Nundu e Manticore?!”
Gli occhi di Phineas quasi gli schizzarono fuori dalle orbite e fece una faccia impotente al vedere Harry puntare ancora la bacchetta contro la scrivania.
“Quell'uomo E' un Signore Oscuro!”
Harry ghignò. “Se tutto fila liscio in pochi giorni sarà anche un uomo morto e un Signore Oscuro ancora più morto.”
Phineas ridacchiò debolmente. “Ma si può dire 'più morto'?”
Harry fece spallucce. “Hai recepito il messaggio. Ora risolviamo questa faccenda!”
“Risolvere che? Il cassetto è troppo ben protetto! Lascialo perdere e vai ad aiutare gli altri!”
“Non. Senza. La mia. Mappa!”
E con ciò semplicemente schiaffò la bacchetta nella bolla, facendola sibilare e sputacchiare e scagliare disturbanti e pericolosi spruzzi di magia a caso tutt'intorno. La bacchetta di Harry iniziò a illuminarsi di un rosso acceso e il ragazzo la lasciò quasi andare quando prese letteralmente a bruciargli la mano per l'intensità del processo magico.
“AVANTI! APRITI!
Neanche conscio di aver parlato in Serpentese, cominciò a riversare sempre più della propria magia nella bacchetta per contrastare l'incantesimo. “Ho bisogno solo che receda per un paio di secondi!... Tutto qua! COHIBEO!”
La sua bacchetta sfolgorante rilasciò una nebbia rosso sangue che fece recedere lo scudo dovunque toccò la bolla, come se lo stesse mangiando. Quando Harry considerò il buco abbastanza grande da potervi mettere la mano lasciò che la nebbia si solidificasse, impossibilitando l'incantesimo di Dumbledore a richiudersi sulla sua mano. Aprì rapidamente il cassetto e scambiò le due mappe prima che il suo incantesimo tremasse e fosse annullato, la sua bacchetta non più lì a stabilizzare più a lungo il controincanto.
La bolla si riformò silenziosamente e ridivenne invisibile, facendo sì che fosse impossibile per Dumbledore sapere se qualcuno aveva davvero manipolato il suo incantesimo.
L'allarme lo riscosse rapidamente dalla sua breve vittoria e il ragazzo corse fuori dall'ufficio dopo un rapido saluto a Fawkes e Phineas, chiaramente con l'intenzione di andare ad aiutare i suoi compagni residenti ad Hogwarts.
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Alcuni insegnanti, genitori e studenti più anziani erano già all'opera per chiudere tutte le porte e ordinavano agli studenti più giovani di tornare nei loro dormitori quando Harry corse oltrepassandoli, volendo evidentemente aiutare di fuori. Qualcuno lo prese per il braccio prima che potesse aprire la porta principale di Hogwarts.
“Ugh!” grugnì al proprio impeto bruscamente fermato.
“Harry! Non puoi andare là fuori! L'entrata è stata sbarrata da Dumbledore! Nessuno può passare!” spiegò Rosmerta rapidamente quando il ragazzo tentò di farle perdere la presa su di sè.
“M***a! Non ho abbastanza tempo per sbloccare la porta. Chi c'è fuori?”
Rosmerta lo lasciò quando fu certa che Harry non avrebbe toccato il pericoloso incantesimo. “E' di fuori Dumbledore in persona, dovrebbero stare bene. Gran parte dell'Ordine è con lui per prendersi cura del problema.”
Harry si rilassò. Si guardarono intorno quando videro Minerva che cercava di impedire a uno studente di passare.
“Ma Professoressa!”
“Ho detto di no, Mister Creevey! Abbiamo specificatamnete ordinato che ogni studente ritorni al proprio dormitorio! Così ci disobbedisci!”
“Ma Professoressa!”
La donna lo rimproverò di nuovo duramente quando un altro studente accorse trafelato dalle scale, questa volta un Prefetto Ravenclaw. “Che cos'è questa?! La giornata-non-ascoltare-il-professore?!” piagnucolò McGonagall di rabbia. Si mise davanti al Prefetto per fermarlo.
“Professoressa! Ho fatto l'appello e manca Hermione Granger!”
“CHE COSA?!”
Molti insegnanti si voltarono spaventati.
“Professoressa! E' quello che ho cercato di dirle!” disse finalmente Colin, disperato. “Li ho visti che scivolavano in un passaggio segreto prima che potessi fermarli! Credo che siano andati fuori!”
Tonks si precipitò sul giovane e quasi lo tramortì quando prese Colin per il colletto. “CHI, ragazzo?!” domandò concitata.
“Gah! Hum, Hermione Granger, Ron Weasley, Dean Thomas e Seamus Finnegan! Ron ha fermato Ginny prima che potesse seguirli. Hanno detto che volevano aiutare e che erano stanchi di essere messi da parte come bambini!”
Un gruppetto di persone boccheggiò e la MetamorfoMaga stava per dire qualcosa, quando Harry li spinse da parte e corse su per le scale, imprecando a voce alta per tutto il tempo.
“LI RIPORTERO' INDIETRO!”
“…Anche se probabilmente ciò impartirà loro una lezione da considerare seriamente…” mormorò tra sè.
……………………………………………………………………………

Quando Harry arrivò, essendo saltato giù dalla finestra della sua stanza con la sua fidata Firebolt, il problema era stato più o meno messo sotto controllo. L'Ordine aveva ovviamente scoperto gli studenti ribelli e cercando di proteggerli la loro offesa aveva subito un calo, sebbene Dumbledore stesse mantenendo una ferma linea di attacchi.
Volò rapidamente accanto a Xiomara che, con la sua sopraelevata posizione di vantaggio, stava praticamente bombardando i pericolosi animali magici, o almeno ci stava provando; I Nundu erano creature maledettamente veloci e se l'istruttrice di volo avesse anche cercato di avvicinarsi uno di loro avrebbe fatto senza difficoltà un balzo in alto abbastanza da raggiungerla o alitarle addosso il proprio respiro quasi letale.
“Harry! che cosa stai facendo -STUPEFICIUM!- qui?!” chiese Xiomara mentre volava con destrezza e scagliava incantesimi.
“Ho sentito che alcuni Gryffindor sono stati abbastanza sciocchi da uscire fuori impreparati. Vi darò una mano. Distrarrò le creature, tu di' a tutti, studenti inclusi, di far fuoco contro di loro con schiantesimi o qualunque altra cosa ritengano utile!”
“Aspetta Harry!”
Ma il ragazzo dagli occhi verdi si stava già facendo strada al di sotto di loro dove la maggior parte dei Nundu e delle Manticore stavano prendendo posizione.
Xiomara si affrettò quando vide che Sirius e Remus stavano assumendo una tinta davvero mortale di pallore al vedere il loro Figlioccio.
“Ragazzi! Harry li sta distraendo! Ha detto di non preoccuparsi per lui e di scagliare schiantesimi e maledizioni, tutto ciò che sia utile!”
Remus gemette mentre si metteva pronto. “quel ragazzo mi farà venire un infarto un giorno di questi!”
La donna sulla scopa ringhiò. “Puoi sempre dare a questi quattro” fece un cenno verso i tremanti Gryffindor, “una maledetta punizione se escono vivi da questa guerra! E' soprattutto colpa loro se il ragazzo è uscito! Non perché non ha fiducia nell'Ordine!”
Poiché sapevano che erano stati tirati in ballo, trovarono un po' di risoluzione e allinearono le bacchette, pronti. “Siamo venuti fuori perché non volevamo essere più trattati come ragazzini! So che è nostra la colpa, e che ciò che abbiamo fatto è completamente irresponsabile, ma non me ne pento! Ora ho un poco di coscienza di ciò che stiamo per trovarci contro. Voglio dare una mano, e non essere spaventata da tutto ciò che sicuramente mi troverò davanti quando verrà il momneto!” disse coraggiosamente Hermione.
Le stava sanguinando la gamba sinistra e aveva un'aspetto piuttosto pallido, ma le sue parole fecero annuire gli altri tre e iniziarono a scagliare maledizioni per rallentare le creature.
L'Ordine scelse di ignorare il guaio che avevano causato per il momento seguendo il loro esempio e presero a lanciare incantesimi. Il povero Harry stava volando troppo lentamente per i propri gusti e molte volte mancò poco che una Manticora o un Nundu chiudesse le proprie fauci impressionanti sulla coda della sua scopa o attorno a una sua gamba.
Le tre serie di zanne acuminate delle Manticore sembrarono ad Harry una buona motivazione per sperimentare i limiti della sua scopa.
L'Ordine, più i quattro Gryffindor, stava finalmente facendo progressi quando un Nundu evase dalla visuale di Harry per un secondo e saltò in alto abbastanza da dargli una forte spinta con la zampa artigliata.
Il respiro di Harry gli si coagulò in gola non appena venne catapultato sul terreno, sbattendo la testa contro un albero e con la Firebolt che sparì nella Foresta Proibita tutto in un attimo.
Sirius e Remus lanciarono un grido quando Harry non si rialzò immediatamente e fu rapidamente circondato dalle rimanenti creature. Sapevano che non potevano arrischiarsi a lanciare schiantesimi ora come ora; erano troppo lontani e una di quelle creature avrebbe potuto fin troppo facilmente spostarsi dalla traiettoria dell'incantesimo, facendo sì che fosse colpito Harry al proprio posto e che non potesse più muoversi per difendersi.
Sirius, spaventato per la sorte del proprio Figlioccio, stava per affrettarsi verso di lui quando Ron lo spinse via e corse verso le creature, agitando un braccio in aria per attirare la loro attenzione.
Tutti gli gridarono di tornare indietro e riprendere la formazione ma era troppo tardi quando un Nundu saltò addosso al rosso e gli morse un braccio. Ron strillò dal dolore ma mise a tappeto il Nundu con un ben messo Refracto nelle costole, colpendole con la bacchetta a bruciapelo.
Gli altri animali magici presero a girargli intorno e il ragazzo allineò la bacchetta con difficoltà, provando invano a fermare il sangue che fuoriusciva anche più in fretta. Almeno la sua mossa fece scattare tutti e un gigantesco cagnaccio dall'aspetto feroce saltò su una Manticora che stava per scagliarsi su Ron.
Incantesimi iniziarono a volare in ogni direzione. Harry, che ora aveva ripreso totalmente conoscenza dopo aver udito il grido di Ron, si trasformò anche lui e aiutò Padfoot a scacciare il resto delle creature.
Quando furono certi che ognuna di loro era morta o inoffensiva, Harry e Sirius si ritrasformarono nei loro sè umani e raggiunsero il resto della banda, che ora stava soccorrendo un pallido Ron.
Hermione piangeva sopra di lui e lo stava colpendo istericamente al petto. “Ron! Stupido idiota! E' stata la mossa più imbecille che avresti mai potuto fare!”
Dumbledore prese la ragazza piangente per le spalle e quella si voltò per piangere nel mantello del vecchio mago.
“Va tutto bene Miss Granger. Mister Weasley starà bene dopo un buon riposo. Madama Pomfrey lo rimetterà in sesto.”
Severus sollevò il suo pesante mantello e ne tirò fuori una fiala di pozione che mise fra le mani tremanti del rosso. “Bevi questa, Weasley. E' una pozione coagulante. Niente di tutto ciò sarebbe accaduto se voi tutti non aveste deciso di agire da coraggiosi piccoli eroi Gryffindor! Sfortunatamente non ho alcuna pozione qui con me per arrestare l'infezione dell'alito del Nundu sul braccio di Weasley. Dovremmo essere rapidi a raggiungere i MediMaghi,” ammonì severamente prima di essere interrotto da Minerva*, che gli scoccò un'occhiata al ‘Me-ne-occuperò-io-di-questo’.
Il quartetto abbassò il capo, ora preparato alla propria punizione.
Harry sospirò e si massaggiò la testa dolente. “Almeno ora sanno com'è combattere in questo tipo di situazioni. Dubito che faranno lo stesso errore due volte.”
Remus posò una mano sulla spalla del ragazzo dagli occhi verdi, preoccupato. “Dovrai andare da Poppy per farti visitare la testa; hai colpito l'albero piuttosto violentemente, Harry.”
Il ragazzo lanciò a Remus uno sguardo grato quando l'uomo usò un lieve incantesimo lenitivo e medicamentoso per aiutarlo.
Sirius era solo felice che il suo Figlioccio stesse bene mentre guardava gli altri membri dell'Ordine e i quattro Gryffindor che ritornavano al castello.
Harry fece un Accio senza bacchetta alla propria Firebolt dalla foresta e la ridusse nuovamente. “Non vorrei essere nei panni di Ron adesso. Non so dire nulla a proposito degli altri genitori, ma Molly Weasley lo rimprovererà solamente dopo il proprio famoso abbraccio-mortale,” disse Harry con volto neutrale.
Sirius e Remus ridacchiarono. “Avanti, torniamo a Hogwarts. Non è bene restare qua fuori, ad ogni modo. Chiederemo ad Hagrid di disporre del resto delle creature,” mormorò Sirius.
Harry sbuffò. “Di positivo c'è che Aragog e la sua famiglia staranno in allerta se Hagrid dovesse avere dei ‘problemi’. Speriamo soltanto che non decida che Nundu e Manticore sono carini animali da compagnia e voglia tenerli. Norberto e Fuffy mi ritornano in mente…”
I due uomini più vecchi poterono soltanto annuire disperati per le... tendenze di Hagrid. Harry aveva fin troppa ragione.




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* Ma Minerva non era dentro il castello?? ... Svista! :)

** ... Piccola imperfezione: si è continuato a parlare di quattro Gryffindor, anche se sappiamo che sono tre più Hermione, una Ravenclaw.
  
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