Il
mio nome è Tomas Prior.
Sono un semplice operaio, anzi lo ero, prima che il dipartimento mi
chiamasse e
mi spedisse nella sede del governo per "l'addestramento". Non so per
cosa o per quando stiano preparando militarmente tutte queste persone.
Sono in
un campo militare, poco fuori Dallas, o almeno così ci
è stato detto. Ci hanno
bendato per l'intero tragitto per motivi di " sicurezza nazionale".
Non mi fido più di nessuno ormai. Non da quando mia sorella
e mia madre sono
state prese dal dipartimento di genetica per fare dei "test" e non
hanno fatto più ritorno. Non so cosa le sia successo, ma il
dipartimento mi ha
assicurato che stanno entrambe bene e che presto me le rifaranno
vedere, ma
solo dopo che io avrò compiuto un compito per loro. Ancora
non so di cosa si
tratti.
Sono
le sette in punto, e
come ogni mattina il sergente Smith entra nella camerata per dare il
programma
del giorno.
"Attenti!
Programma
giornaliero: esercitazione di tiro, percorso a ostacoli ed infine
strategie di
guerra." la sua voce è fredda e distaccata, a tal punto da
farmi venire i
brividi ad ogni sua parola. È il classico sergente, alto,
muscoloso, capelli
rasati. Incute molta sicurezza ai suoi compagni, ma altrettanto timore
agli
avversari.
"Signorsí
signore!"
il grido si alza uniforme da tutti e 25 le reclute. Smith ci rivolge un
saluto
militare e poi esce dalla camerata.
"Ragazzi,
secondo voi
per cosa ci stanno preparando? Cioè non è da
tutti i giorni ricevere un
addestramento militare del genere..." dice George dal letto in fondo
alla
stanza.
"Hai
ragione,
sicuramente hanno in mente qualcosa di grosso, forse una..." Tom
è
indeciso se pronunciare o no quella parola che sa tanto di distruzione
e di
tragedia imminente.
"Guerra!"
dico con
la voce spezzata, non è solo il mio parere, ma è
quello che pensiamo tutti
dentro questa stanza.
"Si
Tomas. Penso che tu
abbia ragione. Ma contro chi? Siamo in pace ormai da tantissimi anni
con tutte
le nazioni del mondo. Abbiamo di tutto, non dobbiamo più
invadere l'Iran o
l'Iraq per il petrolio, Italia e Germania hanno pagato il loro debito e
abbiamo
un governo stabile. Per quale motivo dovrebbero scatenare una guerra
ora?
Sarebbe da incoscienti" George è sempre sdraiato sopra
l'ultimo letto.
"Le
guerre sono tutte da
incoscienti, George. Non c'è motivo di uccidere propri
simili, persone come me
e te, per denaro o per ingordigia. È una pazzia che non si
dovrebbe mai
compiere, anche nelle condizioni più estreme."
Cala
il silenzio in stanza.
Nessuno di noi è un soldato. Siamo operai, fornai, minatori.
Tutti i lavori più
umili del mondo in un solo campo militare. Perché noi? Non
siamo ne
particolarmente intelligenti, ne sinceri con gli altri...non eccelliamo
in
niente di particolare. Siamo nella media, e pare che al dipartimento i
"nella media" piacciano molto.
*
*
*
*
Aspetto
che tutti siano
pronti per andare all'esercitazione. Quando siamo tutti pronti, usciamo
insieme
e ci diregiamo verso il campo di tiro. Ogni giorno che passiamo dentro
questo
posto mi rendo conto delle bugie che mi raccontano ogni giorno. Non
siamo poco
fuori Dallas, sulla strada c'è una sottile patina di neve,
cosa impossibile in
Texas. Forse molti dei miei compagni non si erano mai allontanati da
Chicago,
ma io venendo da una famiglia originaria del Wisconsin conosco bene
come è
fatto il west. Lunghe distese senza l'ombra di un fiume o di una pianta
che non
sia cactus, montagne rocciose scavate da anni e anni di erosione. I
grandi
canion, il caldo arido e le scarse piogge. Questo è il west,
non quello in qui
ci troviamo. Perché mentirci anche sulla posizione? Io ho
una mia idea ma non
ho intenzione di esporla, anche perché probabilmente se ho
ragione mi potrebbe
costare caro. Non siamo in America, non possiamo stare li per un
semplice
motivo, perché la guerra è in America. E
partirà dall'interno.
Poco
prima di essere
prelevato da Chicago, mi sono accorto di cose strane, molto strane.
Ero
nel vicolo vicino casa
mia, quando all'improvviso due guardie in borghese hanno iniziato a
picchiare
un ragazzo della mia età, sui 18 anni. Ricordo nitidamente
le parole che gli
rivolgevano in tono scontroso e derisorio. "Presto sarete sterminati,
è
stato un errore del dipartimento e noi dovremo risolverlo." I funerali
del
ragazzo si tennero il giorno dopo e la causa ufficiosa della sua morte
fu
"overdose di farmaci".
Non
so a cosa alludessero
quei due " uomini" se così si possono chiamare, ma sono
sicuro che le
loro parole sono anche quelle che volteggiano nella mente contorta dei
nostri superiori.
Tra
un pensiero e l'altro
abbiamo percorso il tragitto dalla camerata al campo di tiro e siamo
davanti al
cancello. Facciamo un veloce check-up per vedere se ci siamo tutti e
una volta
confermato, varchiamo l'entrata. Appena dentro oltre al sergente Smith,
ad
accoglierci ci sono anche il tenente Johnes e il sottotenente Wu.
"Oggi
vi eserciterete su
dei bersagli in movimento" dice Wu "entrate" la porta si
spalanca e entrano 25 persone con delle catene ai piedi e alle mani.