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Autore: Sakkaku    02/08/2014    0 recensioni
Dunque, non dovrebbero esserci scene particolarmente violente, però ho deciso di cambiare il rating in arancione perché forse nel capitolo 20, c'è qualche descrizione che potrebbero dare fastidio, giusto per essere sicura che la lettura non disturbi la sensibilità di nessuno :)
Dal capitolo 18:
– Io sono Kassy, mentre lei è Lady. Ti avviso, anche se sei un vampiro Originale, se vedo un mezzo movimento pericoloso per Lady, non mi farò scrupoli ad attaccarti. Ti consiglio di non sottovalutarmi solo perché ho le sembianze di una bambina, sono pur sempre un demone - - Hei, hei, sono venuto in pace – disse Klaus cercando di placare l’animo Kassy – Ho scoperto che i vostri nemici, gli angeli per intenderci, sono sensibili al nostro sangue. Purtroppo siamo in pochi e per annientarli ci servirebbe un aiuto – i capelli argentati di Lady si spostarono dopo una folata di vento. Il capo dei demoni fissò negli occhi azzurri il vampiro, analizzandolo. In quello sguardo vedeva riflesso la pura pazzia, in qualche modo la intimoriva, era la prima volta che percepiva tanta pazzia concentrata in una sola persona.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In queste settimane ho pensato com'era meglio continuare questa fanfic. Ero indecisa se scrivere ancora un paio di capitoli o terminare, ho iniziato a scrivere varie versioni senza trovare quella che m'ispirasse o mi sembrasse più adatta. Per questo motivo è da parecchio che non aggiorno, anzi mi scuso se vi ho fatto attendere così tanto >.<
Riflettendo, sono arrivata alla conclusione di fare ancora solo un capito, per evitare di tirare ancora per le lunghe la storia e rischiare di rovinare tutto. Ecco a voi l'ultimo capitolo di questa fanfic, quando l’ho ripresa, avevo promesso che l’avrei finita e incredibilmente, sono sospesa da me stessa, sono riuscita davvero a terminarla.
Spero che gradirete questo capitolo e il modo in cui finisce, vi auguro una buona lettura e grazie infinite a tutti quelli che hanno letto questa fanfic fino alla fine <3

 

Capitolo 21: Risveglio
 

Rebekah stava cercando di togliersi il sangue seccato dai suoi capelli biondi. Senza sospettare che la stanza fosse già occupata vi entrò Caroline.
– Scusami, ma dovevo cercare un posto tranquillo – si giustificò Forbes, vedendo l’Originale in difficoltà, si propose di aiutarla. – Ho faticato anch’io a togliere il sangue. Per qualche ragione, pensare i capelli tornano puliti, non funziona - - Forse perché abbiamo massacrato e ucciso angeli - le ricordò Rebekah – Per cui, eccetto che non sia una cosa vitale, la magia di questo posto si sta ribellando – E’ un'ingiustizia comunque – continuò Caroline – Tanto il senso non penso che lo capirò - - Anche se mi stai aiutando, non pensare che ti accetti per Klaus – le guance di Forbes arrossirono leggermente. – Cosa… Cosa ti viene in mente? - - Ascoltami biondina – parlò l’Originale – A me, delle infatuazioni di mio fratello poco m'interessa. Finisci di aiutarmi a pulire i capelli e sparisci da questa stanza - - D’accordo – Caroline sbuffò.

Lo scontro aveva affaticato tutti.
– Stefan, mi dispiace. Sul serio – si scusò nuovamente Damon – Mi hai morso. Quella vecchiaccia ti stava usando come una marionetta, dovevo fermarti - - Sì, lo so. Chiedere aiuto a Bonnie era troppo complicato? - - Certo e avrei dovuto lasciarti rosicchiare il mio braccio come se fosse un osso? – Stefan sospirò, a volte discutere con suo fratello era solo un botta e risposta infinito.

Le discussioni nelle varie stanze, stavano man mano scemandosi. La giornata era stata lunga, sebbene nessuno avesse idea di che ora fosse, perché tutti gli orologi erano andati in tilt e il cielo rimaneva perennemente scuro, senza stelle.
Tutti dormivano profondamente, con l’eccezione di Klaus.
L’ibrido era in tensione. Ignorava il tipo di reazione che avrebbe avuto quel mondo alla scomparsa degli angeli, una parte integrante per mantenere stabilità ed equilibrio. Klaus era certo che se non stava più che attento, rischiava che la magia di quel posto li avrebbe tutti uccisi.
L’altra alternativa, era che poteva rigettarli, così come li aveva accolti, e lui, di certo, non avrebbe accettato che un mondo lo rifiutasse.

Lady, Kassy e gli altri demoni erano sdraiati sul terreno. La magia che fluiva nei loro corpi stava venendo risucchiata dalla terra.
O meglio, stava tornando dal proprietario.
Il processo sembrava non avere fine, eppure terminò. Tutti erano sopravvissuti.
– Che cosa dobbiamo fare adesso Lady? – domandò un demone – Siamo senza i nostri poteri ora. Come faremo a difenderci? - - Beh – iniziò a rispondere la donna – Tanto per cominciare, Connie e i suoi non ci sono più, questo vuol dire che siamo liberi. Nemici che vogliono sterminarci non ce ne sono più - - E che mi dite di quel gruppo che abbiamo aiutato? Sono persone forti, potrebbero essere un rischio per la nostra sopravvivenza – chiese qualcun altro – stringendo il pugno con l’altra mano, Lady rispose – Abbiamo fatto un patto con loro, possiamo considerarli alleati. Sono certa che con loro potremo vivere in pace. Tutti insieme – la donna ne era fermamente convita. I suoi seguaci erano felici di ricevere una tale notizia, i demoni iniziarono a gridare di gioia. “Speriamo che sia realmente così. Altrimenti saremmo in svantaggio e i vampiri non ci metterebbero nulla per ucciderci” pensò Kassy, ma il pensiero di poter vivere vicino a Jeremy senza che nessuno fosse contrario la fece sorridere come i suoi compagni.

Quello che sembrava il giorno seguente allo scontro con gli angeli era particolarmente tranquillo.
Soprattutto silenzioso.
Bonnie stava chiusa in una stanza, sembrava in coma, forse per l’enorme sforzo magico del giorno precedente.
Elijah e Rebekah si erano riuniti con Stefan, Tyler, Alaric e il loro fratello Klaus per discutere su com'era meglio procedere. Se rimanere in quella casa o avventurarsi per vedere cosa ci fosse in città.
Caroline era stressata, così aveva deciso di concentrare le sue energie nel giardinaggio.
Jeremy continuava a rimanere nel giardino sul retro, in attesa che Kassy si facesse viva.
Elena dormiva ancora e Damon la teneva d’occhio. Il vampiro adorava guardarla nel sonno. Il lieve movimento delle ciglia quando si voltava dall’altra parte era una scena imperdibile.
– Dovresti svegliarti, bella addormentata – le sussurrò all’orecchio il vampiro. Gli piaceva osservarla mentre dormiva, ma in quel momento voleva vedere i suoi profondi occhi marroni.
Elena si alzò di colpo e la sua testa andò a sbattere contro quella di Damon.
– Auch – si lamentarono entrambi. – Così impari a svegliarmi all’improvviso - Elena tirò un pugno a Damon – Ahi! Fai piano Gilbert, sono ancora in convalescenza. Sai devo recuperare le forze per quello che ho fatto ieri e avevo bisogno di un tuo bacio - - Sei proprio un mascalzone Damon! Potevi aspettare ancora cinque minuti? Stavo facendo un bel sogno - lo rimproverò la ragazza, mettendo il broncio e guardandolo con un cipiglio severo.
Per farsi perdonare il vampiro si buttò sul letto e iniziò a farle il solletico, facendola scoppiare a ridere.

Katherine fece passare la lingua sui canini.
Si divertiva a punzecchiarli.
Era un modo come un altro per passare il tempo. Dopotutto non sapeva cos’altro fare. Gli altri erano impegnati a fare qualcosa che a lei non interessava.
– Matty – chiamò annoiata – Che cosa vuoi Katherine? – rispose il ragazzo, seduto poco lontano da lei - Fammi un cocktail, molto forte - - Cosa ti fa credere che ne sia capace? – le domandò Matt sorridendo – Lo sanno tutti che fai il barista o il cameriere o quello che è. So per certo che ne sei capace. Muoviti a riempirmi il bicchiere o inizio a bere dal tuo collo – stavolta era il turno della vampira di sorridere. Esasperato Donovan, si alzò dal divano per andare in cucina a preparare qualcosa da bere a Katherine.

Klaus unì le mani, imitando un singolo applauso – Bene, quindi abbiamo deciso. La scelta migliore è andare a esplorare la città, tutti insieme. Dopo, decideremo dove è meglio restare. Se rimanere qui o trasferirci in città. Presumo che anche i demoni si uniranno a noi - - Questo vuol dire Nik – lo interruppe Elijah – Che dobbiamo essere diplomatici e convivere pacificamente - - Stai dicendo una cosa ovvia – commentò con una smorfia l’ibrido “Perché deve sempre passare per l’unico diplomatico? Mi fa davvero irritare quando si comporta in questo modo. Anzi, è già un miracolo che Rebekah non gli va dietro”. – Vado dagli altri, li avviso di prepararsi – disse Alaric – Ti vengo a dare una mano – si propose Stefan – Almeno in due, finiremo prima -.

Durante il tragitto verso la città nessuno parlò. Erano troppo agitati, emozionati e preoccupati di quello che avrebbero potuto trovare e vedere.
A metà strada incontrarono Lady con i demoni.
– Sapevamo che sareste passati di qui, così vi abbiamo aspettato – spiegò la donna – Dopotutto, ora non siamo più obbligati a vivere nella foresta perché gli angeli ci impediscono di vivere come persone normali - - Assolutamente d’accordo – Elijah parlò prima che Klaus potesse rovinare tutto. – Ci avete aiutato a sconfiggere Connie e ora possiamo vivere insieme nella stessa città, pronti a difenderci da eventuali nemici. Come se fossimo un unico gruppo – Lady sorrise e spostò con il palmo della mano dei capelli argentati dietro la spalla, fissando l’Originale negli occhi “L’altra volta non l’avevo notato, è molto attraente”. – Volete illustrarci la strada da seguire? – Elijah fece un inchino, a quel punto Klaus non poté più trattenersi – Direi che può bastare fratello. Con i tuoi modi di fare, ci stai facendo perdere tempo – senza attendere oltre riprese a camminare – Aspetta Nik, non siamo neanche sicuri che sia da quella parte – disse Rebekah correndogli dietro. – Vi prego di scusare i modi bruschi di mio fratello Klaus – si scusò Elijah – E’ curioso di vedere questa città e sapere se potremo viverci - - Nessun problema – lo tranquillizzò Lady – Posso comprendere la curiosità. Neppure noi demoni, che siamo qui da diverso tempo, abbiamo mai visto la città -. Kassy camminava a fianco di Jeremy. Nessuno dei due parlava, si tenevano per mano. Quando s'intravide l’apertura della foresta, qualcuno, un vampiro corse avanti. Seguito a ruota da Klaus – Signorina Forbes, dovrebbe aspettare gli altri – la rimproverò, ma lei parve non ascoltarlo. Infatti, neanche gli rispose. - Questa è… - Caroline rimase a bocca aperta, dimenticandosi di finire la frase che aveva iniziato. Nel frattempo anche gli altri li avevano raggiunti.
Elena continuò la frase dell’amica - Mystic Falls… E’ proprio la nostra Mystic Falls - - Tutto questo non è possibile!! – Bonnie sapeva che tornare indietro era impossibile. E la magia si stava ribellando a loro era impossibile che avesse ricreato la loro città con le persone che vi abitavano nel loro mondo. Infatti, era deserta.
I demoni iniziarono a curiosare tra i vari edifici.
- Voi state pure qui – disse Lady – Noi controlliamo che non ci sia più traccia di angeli e che sia un posto tranquillo – Jeremy si unì a loro, seguito da Alaric che non voleva perderlo di vista. – Dopo tutto quello che è successo… mi sembra quasi di… - iniziò Elena – Esserti risvegliata dopo un lungo e interminabile incubo? – le domandò Damon sarcastico – No, è impossibile paragonarlo a un incubo – Elena gli sorrise – C’eri tu, quindi non poteva essere negativo. Nonostante le cose terribili che sono successe -. Sul volto del vampiro comparve un lieve sorriso. – Su, i piccioncini potete farli dopo – disse nauseata Katherine passando in mezzo ai due – Ora vediamo di trovare una sistemazione che sia degna per me - - Petrova – la apostrofò Klaus – Sai, non ricordo di averti dato il permesso di stare qui - - Questa volta sono d’accordo con Nik – annuì Rebekah – Siete impazziti?!?!! - - Petrova – continuò l’ibrido – Tu… - s’interruppe quanto il paesaggio intorno a loro cambiò.
Riapparvero le case costruite su due piani, con mattonelle rosse così come le tegole del tetto. La cittadina apparve tetra.
- La magia di questo posto ci prende in giro – commentò acidamente Katherine – Forse è addirittura il fato stesso che si prende gioco di noi, facendoci credere di essere a casa quando in realtà siamo in un posto dove ci impedisce di fare ritorno a casa - - Ciononostante dobbiamo prenderlo come un messaggio – disse Elijah – Ovvero di aprire gli occhi e svegliarci. Svegliarci dalle nostre illusioni che tutto può tornare come prima, che tutto è uguale a quando vivevamo a Mystic Falls -.
Lady tornò dal gruppo – A quanto pare questo è il vero aspetto della cittadina. Come ci si poteva aspettare da Connie - - Direi che ci toccherà verniciare le case per poterle distinguere – disse Stefan – Ottima idea, Salvatore – si congratulò Rebekah – Quando ti metterai all’opera? - - Perché non lo facciamo tutti assieme? – propose Caroline –Sarà divertente! - – Io passo. Ho altri programmi – afferrò Elena e si allontanò alla velocità vampiresca. – Molto gentile da parte loro andarsene in questo modo – commentò Caroline – Allora, chi vuole cercare con me la vernice? - - Direi che possiamo rimandare anche a domani. Iniziamo a dividerci nelle case. Domani tutti insieme possiamo cercare la vernice e rendere uniche queste case – disse Lady, guardò singolarmente le persone del gruppo – Dobbiamo iniziare insieme questa cosa. Voi e noi demoni. Come ha detto il coordinatore del vostro gruppo - - Intendi dire mio fratello Elijah? – chiese Rebekah – Sì, esatto. Non sapevo il suo nome – la donna demone parve in imbarazzo, per evitare che fosse evidente si congedò – Ora vado. Le case con le persiane chiuse sono quelle già occupate. Dopo possiamo pure fare cambio, è solo per avere un riparo sopra le testa per riposare. A domani - - A domani – dissero in coro.
– Fate come il demone ha detto. Dividetevi e andate a riposare. Tu, invece Petrova, starai qui fuori a fare da sentinella giusto per sicurezza – le ordinò Klaus. La vampira sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Era da sola, davanti a quella città che poco prima era abitata dagli angeli.
Con il giorno seguente la loro nuova vita sarebbe iniziata.
Di certo non sarebbe stata priva di diverbi, ma forse, grazie all’aiuto dei demoni, avrebbero potuto dire di essersi risvegliati dall’incubo di vita che avevano a Mystic Falls, con nuovi problemi sempre dietro l’angolo e tristezza di aver perso qualcuno di caro.
Dopotutto poteva essere presa come una seconda possibilità. Di certo tutti si godranno quel momento di vita tranquilla, almeno finché sarebbe durato.
  
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