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Autore: alessiacroce    06/08/2014    7 recensioni
"Riemersi con la testa e presi di nuovo fiato, ma Harry era pesante, non ci riuscivo. Mi chiesi se sarebbe stato meglio non averlo mai conosciuto. Tutto questo sicuramente non sarebbe mai successo. Adesso non starei per morire. Adesso lui non starebbe per morire."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trailer ufficiale:
 http://www.youtube.com/watch?v=w8YIoKs97YQ

Capitolo 13
 


“Less, ehi Less” sentii bisbigliare Allie dietro di me.
 
Mi girai, controllando che Miss McDounny non ci notasse.
 
“Dimmi”
 
Allie, in risposta, mi passò un bigliettino con sguardo complice.
Mi voltai nuovamente e, senza farmi vedere, lo aprii.
 
Ho grandi novità. Mi è appena arrivato un messaggio da Louis, a quanto pare ci sarà una mega festa a casa di Jessica Hutcher, siamo tutte invitate! Sai, lei ci sa fare con le feste, sarà magnifico, poi saranno quasi tutti più grandi di almeno due anni rispetto a noi, ci sarà da divertirsi. Penso venga anche Harry, ma non ne sono sicura. Chiediglielo, magari andate insieme dato che c’è grande affiatamento tra di voi (eheheh).
Ah, comunque, qual è la risposta alla settima domanda? Non riesco proprio a capire perché l’autore ha deciso di raccontare la vicenda da due punti di vista, prima in prima persona, poi in terza. Cavolo cambia? La vicenda è sempre la stessa.”
 
Sospirai, ridendo, mentre finivo di leggere il messaggio della mia amica.
Cercai da qualche parte un pezzo di carta straccia per rispondere, ma non trovai niente. Non potevo certo strapparlo dal libro, conoscendo Miss MicDounny, sarebbe andata su tutte le furie.
 
“Lu, non è che hai un pezzo di carta?” chiesi a Lucy, non che mia compagna di banco.
 
Lei sfogliò svogliatamente il suo libro, da cui fuoriuscì un piccolo foglio rosa inutilizzato.
 
“Può andare bene?” mi chiese, porgendomelo.
 
Annuii, ringraziandola, dopo di che scrissi la mia risposta.
 
Una festa a casa di Jessica? Wow, sembra interessante. Ma innanzitutto devi dirmi il giorno e l’ora, sennò come faccio a dirti se posso? Scema. Comunque, mmh ok, sentirò Harry ma tanto penso abbia già ricevuto l’invito, fidati. Lucy e Sylvie lo sanno già? Magari ci andiamo tutte assieme con i ragazzi, sarebbe un’idea carina, anche perché alla festa avranno tutti minimo vent’anni e mi sentirei fuori luogo da sola. Be’, ti so dire.
Riguardo la faccenda dell’autore, sceglie di raccontare la vicenda prima in prima e poi in terza persona per farci notare che una persona spesso racconta un accaduto secondo la sua visione dei fatti mentre, se a raccontare è una persona esterna, ovvero il testo è raccontato in terza persona, abbiamo una chiara e veritiera versione dell’accaduto perché la persona che racconta non ha fini particolari nel raccontarci la storia, lo fa solo per farci sapere cos’è successo, niente di più. Infatti, se noti, la vicenda cambia leggermente sotto l’aspetto dei due punti di vista.”
 
Passai furtivamente il biglietto ad Allie, dopo di che impugnai la mia penna e continuai a svolgere il compito affidato dalla professoressa.
Non feci nemmeno in tempo a rispondere alla risposta successiva che una gomitata da parte di Lucy mi fece tracciare un segno scuro lungo tutta la pagina con la penna.
 
“Dio, Lucy! Guarda che mi hai fatto fare” sbuffai, prendendo il bianchetto per eliminare quel disastro.
 
“Oddio, scusa Less!” sussurrò lei, con occhi dispiaciuti “ti volevo solo dire che ho letto il bigliettino che hai mandato a Allie. Allora, anche tu ci vai?” mi chiese, tirandomi un’altra leggera gomitata su un fianco.
 
“Dove?” domandai, continuando a rimediare al guaio combinato dalla mia amica.
 
“Alla festa, scema!”
 
“Signorina Kimberly, vorrebbe cortesemente spiegare di cosa sta parlando con la signorina Morgan?” tuonò la McDounny, incrociando le braccia e fissandoci con sguardo seccato.
 
“Uhm, preferirei non parlarne prof, non è nulla di importante, non si preoccupi” rispose Lucy, sostenendo lo sguardo di Miss McDounny.
 
“La prossima volta che vi becco a disturbare parlando delle vostre cavolate non la passerete così liscia” concluse quest’ultima, voltandosi e ritornando a spiegare il ruolo che aveva ogni personaggio nel racconto.
 
“Allora?” sussurrò Lucy poco dopo “Ci vieni si o no?”
 
“Si, penso di si” risposi, continuando a fissare il mio libro.
 
“Perfetto” disse lei, sogghignando.
 
***
 
“Ciao, principessa”
 
Mi voltai di scatto, lasciando cadere il mio panino sul piatto. Dietro di me Harry mi guardò con un piccolo sorriso sinistro.
 
“Ehm, ehi Harry” risposi, ingoiando velocemente il boccone di pane che stavo masticando.
 
“Posso sedermi?” domandò, ma non feci nemmeno in tempo a rispondere che lui si era già accomodato tra me e Sylvie.
 
Le mie amiche lo guardarono in silenzio, continuando a sbocconcellare il loro pranzo.
 
“Come va, ragazze?” chiese il riccio, fissandole una ad una.
 
“Bene e tu, Harry, come te la passi?” chiese Lucy, afferrando saldamente il suo bicchiere di succo.
 
“Non male” rispose lui, alzando le spalle.
 
Ripresi a mangiare il mio panino.
Sentivo lo sguardo pressante di Harry su di me ma feci finta di nulla.
Quando finii il mio pranzo, Harry si avvicinò al mio orecchio.
 
“Ti devo parlare. Andiamo via da qui” sussurrò, stando attento a non farsi sentire dalle mie amiche che, nel frattempo, ci guardavano incuriosite.
 
“Mmh, ok” risposi, bevendo un sorso di acqua minerale.
 
“Ragazze, io ed Harry ci allontaniamo un attimo. Potete controllarmi la borsa? La lascio a voi”
 
Loro annuirono, vogliose di sapere che stava succedendo.
Io ed Harry ci allontanammo, raggiungendo un angolo isolato della scuola.
 
“Allora?” gli chiesi, impaziente.
 
“Volevo solo sapere come stavi. È da un po’ che non ci vediamo e sai, l’ultima volta eri un po’…”
 
“Sto bene, Harry. Se era solo questo che volevi chiedermi allora possiamo ritornare?” risposi, avviandomi verso il tavolo dove le mie amiche mi stavano aspettando.
 
“No, aspetta. James non ti ha più dato fastidio? Hai risolto qualcosa con Liam? Dimmelo” mi bloccò lui, afferrandomi per un braccio.
 
Mi voltai di scatto, liberandomi.
 
“Va tutto bene, davvero. James non si è più fatto sentire” mentii, pensando alle numerose chiamate negli ultimi giorni a suo nome “e di Liam preferisco non parlarne”
 
“È successo qualcosa?” mi chiese “Raccontami”
 
“Lascia stare, Harry. Non sei mio padre, non devi sempre sapere tutto quello che faccio o dico” risposi, dopo di che mi allontanai da lui, lasciandolo immobile e confuso.
 
Raggiunsi le mie amiche, camminando a passo svelto. Mi lasciai cadere sulla sedia, senza un parola.
 
“Che ti ha detto?” esordì Allie.
 
“Niente, lasciate perdere”
 
“Sicura?” ribatte Lucy.
 
“Sicura”
 
Sentii la campanella di fine pausa pranzo suonare, mi alzai dal mio posto, raccolsi la mia borsa e mi diressi verso l’entrata dell’edificio.
Mi voltai ma le mie amiche non erano dietro di me. Erano rimaste al tavolo e ora parlavano animatamente.
Sospirai e le raggiunsi.
Appena mi affiancai a loro si zittirono tutte nel medesimo istante.
 
“Di cosa stavate parlando?” chiesi, a braccia incrociate.
 
Le mie amiche si guardarono una ad una, agitate.
 
“Ehm, niente. Stavamo…” rispose Sylvie.
 
“Stavamo parlando della festa. Di come ci vestiremo, con chi andremo, cose così” finì la frase Lucy, sorridendo.
 
Le scrutai una ad una, dopo di che alzai le spalle.
 
“Vabbè, non venite? È suonata già da un pezzo” dissi.
 
Loro si alzarono, sparecchiando le loro cose. Aspettai che finissero, poi ci dirigemmo a braccetto dentro l’edificio.
Ci sistemammo ai nostri posti in aula, per fortuna il professore doveva ancora arrivare.
 
“Buongiorno, ragazzi. Oggi ho un lavoretto da farvi fare in coppia” esordì Mr Anderson, facendo il suo ingresso in classe.
 
“Dio, non siamo bambini dell’asilo” replicò a voce troppo alta Allie, provocando una risata generale nella classe.
 
“Signorina Rivers! Se lei si ritiene più matura per i lavori che vi assegno allora si può pure accomodare fuori dalla porta” ribatte Mr Anderson, avvicinandosi al banco della mia amica.
 
“Mi scusi” sibilò lei, seccata.
 
“Bene, se nessun’altro ha da dire la propria opinione, ora procederei pure con lo spiegare in cosa consiste il lavoro che vi affiderò oggi” disse Mr Anderson, dirigendosi verso la cattedra.
 
All’improvviso bussarono alla porta ed una donna di mezz’età entrò.
 
“Chi di voi è Less Morgan?” domandò, guardandosi intorno.
 
Alzai la mano.
 
“Hai una telefonata in segreteria” disse la donna, fissandomi.
 
Mi alzai, confusa. Chi poteva chiamarmi a quell’ora, mentre avevo lezione? Ma soprattutto, perché? Era successo qualcosa?
La donna mi accompagnò seria fuori dall’aula, fino agli uffici della segreteria.
 
“Tieni, è in linea” mi sussurrò, porgendomi un telefono.
 
Lo afferrai, dubitante.
 
“Ehm, pronto?” mormorai all’apparecchio.
 
Dall’altra parte mi giunse la voce di una donna spezzata dai singhiozzi.
 
“Less”
 
“Mamma? Che succede, mamma?!” risposi, stringendo sempre più il telefono.
 
Aspettai che mia madre, dall’altro capo, si calmasse.
 
“Riguarda Liam” pianse mia madre.
 
Un brivido mi percosse lungo la schiena.
 
“Che gli è successo?! Mamma, ti prego, parla!”
 
“L-lui è morto”
 
Il telefono mi cadde di mano e si schiantò sul pavimento con un tonfo.
La vista mi divenne confusa, tutto era sbiadito, sembrava di essere avvolti nella nebbia.
Afferrai la mensola vicino a me, sorreggendomi.
Le ultime parole pronunciate da mia madre mi rimbombarono nella mente ripetutamente.
 
“Ehi! Signorina, si sente male?!” sentii la voce della donna che poco prima mi aveva accompagnato nell’ufficio.
 
“I-io…” riuscii a mormorare, dopo di che tutto divenne buio.

 

Spazio Autrice.

Buongiorno a tuttiii. Mi scuso per il ritardo, ogni volta ci metto più del dovuto.. eh vabbè, perdonatemi c:
allooora, tutti aspettavano impazienti il colpo di scena... bene, penso che ci siate rimasti un po' male.
eh lo so, la perdita di Liam è un colpo grosso, anche perchè tutti vi aspettavate che lui dicesse a Less che l'amava... be', non posso anticiparvi niente, ma la vostra teoria non è ancora data per fasulla ehehe
ok, spero vi piaccia
grazie mille per le recensioni come sempre c:

un bacio x

-Alessia

  
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