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Autore: heliodor    08/08/2014    1 recensioni
Due Regni
Due Re
Due Eredi
Un Solo Destino
Ewan è un giovane principe destinato a diventare, un giorno, sovrano di Avalon. Lyra è solo una pastorella, sognatrice e ribelle. Insieme dovranno affrontare il viaggio più difficile della loro vita per impedire che una sanguinosa guerra distrugga per sempre i loro sogni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ewan è ancora sdraiato sulla branda, il viso coperto dalle mani. ― Siete venuti a prendermi?
Valek estrae una chiave dal risvolto degli stivali e la usa per far scattare la serratura della cella. ― In piedi. Ce ne andiamo.
Ewan solleva la testa di scatto e balza in piedi. ― Lyra? Che ci fai con lui?
Lyra gli rivolge un sorriso. ― Ci aiuterà a scappare.
Valek li spinge entrambi fuori. ― Andiamo. Non c'è tempo.
Ewan mostra le catene. ― Puoi aprirle?
― Non ho le chiavi per quelle. Ci penseremo una volta a terra.
― Come faremo a scappare? ― domanda Ewan mentre si addentrano tra i corridoi della nave.
― C'è un pozzo da cui viene espulsa l'acqua di sentina. Useremo quello. Dovremo nuotare.
I tre si fermano davanti a una botola. Ewan e Valek si chinano per aprirla. Al di sotto di questa c'è il buio e lo sciabordio dell'acqua.
― Io non so nuotare ― dice Lyra guardandosi attorno.
Ewan le stringe il braccio. ― Ti aiuto io, non preoccuparti.
― Andiamo. ― Valek si infila nell'apertura.
***
Sul ponte, Angus batte a terra il piede impaziente. ― Quanto ci mettono i tuoi marinai a prendere il prigioniero?
Steon si guarda le spalle nervoso. ― Dovrebbero già essere qui.
Due marinai emergono da un boccaporto, l'espressione preoccupata.
― Dov'è il principe? ― chiede Steon.
― È scomparso ― risponde uno dei marinai. ― La porta della cella era aperta.
Steon si porta la mano al petto, fruga in una tasca interna. ― Valek ― dice mostrando i denti come in un ringhio. ― A quest'ora avrà già lasciato la nave. Trovatelo, non può essere andato lontano ― grida ai marinai.
― Padron Vortiger non sarà affatto contento ― sibila Angus.
Steon si volta di scatto, la mano sull'elsa della sciabola. ― Sei ancora sulla mia nave?
― Io...
Steon da un calcio al forziere. ― Prenditi il tuo oro e vai dal tuo padrone. Digli che se vuole il principe dovrà pagare il triplo di quanto pattuito in anticipo. ― Si volta verso Vilna e le sussurra. ― Prendi tutti i marinai che puoi e setaccia il porto palmo a palmo. Trova Valek e il principe. Vai.
Vilna mugugna qualcosa e si allontana.
***
Le mani di Valek si afferrano salde a una scaletta di metallo che affonda nell'acqua. La testa e il resto del corpo emergono subito dopo.
Saliti i due scalini, si volta per dare una mano a Lyra e Ewan subito dietro di lui. Il principe tiene per la mano la ragazza, che tossisce e sputacchia acqua.
― Su su, svelti non c'è tempo ― li incalza Valek guardandosi attorno.
Sono su di un molo isolato rispetto agli altri, la vista in parte coperta da due magazzini. All'estremità opposta del porto si intravedono i due alberi della nave di Steon.
― Concedici un secondo per riprendere fiato ― dice Ewan affannato.
― A quest'ora ci staranno già dando la caccia ― risponde Valek preoccupato. ― Lascia qui la ragazza. È te che vogliono.
― No ― esclama Ewan. ― Non vado da nessuna parte senza di lei.
Lyra si raddrizza. ― Ce la faccio ― dice con un filo di voce.
Valek si mette in testa al gruppo. ― Da questa parte.
I tre si dirigono verso un gruppetto di case con le facciate dai colori sgargianti. Si infilano in uno dei vicoli inoltrandosi nel cuore della città.
Ewan guarda i palazzi addossati l'uno all'altro con sguardo preoccupato. ― Sei sicuro di sapere dove stiamo andando?
― Conosco questa città come le mie tasche ― risponde sicuro Valek. ― Da ragazzo facevo da spola tra i quartieri per consegnare il pesce appena pescato.
Lyra si guarda attorno. ― Non facevi il contadino?
Valek scrolla le spalle. ― Ho fatto molte cose. Alcune piuttosto spiacevoli, ma la peggiore di tutte è stata lavorare come contrabbandiere sulle navi di Lord Vortiger.
― Vortiger? ― chiede Ewan accigliato. ― Ho già sentito questo nome.
― È lui che comanda a Lyonesse. Gestisce il contrabbando da quando Avalon ha chiuso le rotte commerciali con la sua flotta. ― Guarda Ewan. ― Voi avete ridotto alla fame la popolazione di questo regno.
― Noi?
― Tuo padre. Il re Philip.
― Non è vero! ― esclama Ewan con il pugno chiuso.
Valek ghigna e scrolla le spalle. ― Guarda in che stato è ridotta questa città. E tutto per colpa della stupida rivalità tra tuo padre e re Leonida.
Il vicolo termina con un muro di mattoni rossi. Qui un gruppo di mendicanti tenta di scaldarsi davanti a un falò improvvisato.
Valek fa cenno ai due ragazzi di seguirlo.
Lyra si ferma a guardare i mendicanti. ― Quella gente non ha da mangiare?
― Questa gente non ha niente ― dice Valek alzando la voce. ― Niente lavoro, niente casa, niente cibo. Vivono di quello che trovano e ormai è rimasto molto poco.
― Ma non è giusto ― protesta Lyra.
Valek indica Ewan. ― Dillo a lui.
Il ragazzo gli rivolge un'occhiataccia. ― Ti ho detto che io non c'entro. È una questione tra mio padre e re Leonida. Se avessi la possibilità di fare qualcosa... ― Si ferma a metà della frase, gli occhi che fissano il vuoto. ― Un momento. Io posso fare qualcosa. Ma certo. ― Fa schioccare le dita. ― Andrò da re Leonida e lo convincerò a mettere fine a tutto questo.
Valek ridacchia. ― Tu cosa? Leonida ti farà decapitare se solo...
― Andrò da lui come tuo prigioniero ― dice Ewan sicuro. ― Avrai una lauta ricompensa se mi porterai dal re. Al resto penserò io.
― Ragazzo, tu non mi ascolti.
― Non lo fa mai ― dice Lyra rassegnata.
― Sono un principe ― dice Ewan gonfiando il petto.
Valek lo afferra per il bavero. ― Il re ti ucciderà prima ancora che tu abbia la possibilità di aprire bocca.
― Non lo farà.
― Che cosa ne sai?
Ewan si libera della presa. ― Non lo so. Diciamo che lo sento. Ascoltate, mio padre non mi lascerà nelle mani di Leonida. Se lo conosco bene, in questo momento la flotta sta già venendo qui. Ci sarà una guerra. E molta gente si farà male e soffrirà. ― Indica i mendicanti. ― Le cose andranno molto peggio di così. ― Si tocca il petto. ― Sono l'unico che può impedirlo.
― Come? ― domanda Valek. ― In che modo convincerai re Leonida e tuo padre a non combattere?
― Gli chiederò perdono ― dice Ewan sicuro.
Valek si passa la mano sul viso. ― È un piano così assurdo che potrebbe anche funzionare. E visto che non possiamo tornare ad Avalon, la cosa migliore da fare è portarvi al castello e intascare la ricompensa. Così almeno uno di noi sarà felice.
― Al castello allora ― dice Ewan prendendo Lyra per mano.
La ragazza lo segue.
***
Ewan si appiattisce contro il muro. Dietro di lui, Lyra si guarda attorno. Il vicolo è immerso nell'oscurità. Da qualche parte davanti a loro giunge l'eco di passi e di voci confuse.
Valek fa loro cenno di attendere.
Ewan si sporge da dietro un angolo. ― È libero. Possiamo andare. ― Prende Lyra per la mano e la trascina.
― No ― esclama Valek.
Due ombre si allungano sul muro alla loro sinistra.
Ewan si blocca all'improvviso. Lyra va a sbattergli contro la spalla e perde l'equilibrio. La ragazza incespica, ma rimane in piedi. Valek mette mano alla sciabola.
Da una stradina laterale emergono quattro figure umane.
― Ho sentito un rumore ― dice una voce.
Vilna, seguita da tre marinai, emerge dall'oscurità. ― Eccoli ― esclama indicandoli.
I marinai snudano le sciabole.
Valek estrae la sua e li fronteggia.
Ewan indietreggia con Lyra che si nasconde dietro la sua schiena. ― Scappa ― dice alla ragazza.
― No ― risponde lei, gli occhi puntati sulle lame.
― Vai ― la incita lui. ― È me che vogliono.
I marinai sono a un passo, quando Vilna afferra il primo e lo sbatte contro il muro. Gli altri due si voltano sorpresi, solo per essere colpiti uno alla testa e l'altro allo stomaco.
― Niente male ― esclama Valek rinfoderando la sciabola. ― Che vuoi fare adesso?
Ewan guarda stupito la donna che torreggia sui tre marinai stesi a terra e privi di coscienza.
Vilna indica il vicolo dal quale è arrivata. ― Andate da quella parte. Non fermatevi per nessun motivo.
Ewan annuisce e prende Lyra per la mano.
La ragazza si ferma davanti a Vilna. ― Grazie.
― Di niente cara. Ti sei scelta un bravo ragazzo. Molto meglio di quelli che ho incontrato io. ― La donna mostra un sorriso pieno di vuoti, ma sincero. ― Ora vai. Svelta.
Valek, Ewan e Lyra spariscono nel vicolo.
***
Andrev salta in acqua e spinge la barca fino alla riva. Dietro di lui, Nadira e Stefan scendono solo quando l'imbarcazione è affondata nella sabbia.
Gli occhi di Andrev scrutano la spiaggia, una mezzaluna racchiusa tra due promontori di roccia. In lontananza si scorge il profilo di una città.
― Siete sicuro ― dice Stefan aiutando la moglie e scendere. ― Che nessuno ci ha visti arrivare?
Andrev svuota uno stivale pieno d'acqua. ― Conosco bene le coste di Lyonesse. Nessuno sa che siamo qui.
Stefan prende Mido e lo deposita sulla spiaggia. Il cane si guarda attorno, accenna a fare qualche passo e poi si accuccia.
― Il tuo cane non si regge in piedi ― dice Andrev puntando verso uno dei promontori. ― Ci rallenterà.
Berthé si avvicina al cane e gli schiocca una leccata in pieno viso. Mido rimane fermo, gli occhi tristi e bassi.
Stefan lo accarezza dietro le orecchie. ― Lui viene con noi. È parte della famiglia.
Andrev scrolla le spalle. ― Basta che non mi stia tra i piedi.
Il gruppo si mette in marcia diretto al promontorio. Arrivati a una scalinata, Mido si rianima e abbaia in direzione della città.
― Deve aver fiutato qualcosa ― dice Stefan accarezzando il cane.
Andrev si guarda attorno. ― Andiamo. Ma con prudenza. Siamo in territorio nemico.
***
Lyra, piegata in due si appoggia a un albero rinsecchito per riprendere fiato. ― Non ce la faccio più ― dice con un filo di voce. ― Fermiamoci un attimo.
Ewan si guarda indietro, verso la strada polverosa che esce dalla città e si inerpica su colline coperte da una rada erbetta gialla. Gli alberi rinsecchiti gettano ombre spettrali davanti al sorgere del sole.
Valek ha la mano sulla sciabola, lo sguardo attento che perlustra i dintorni. ― Solo per qualche minuto. Qui siamo troppo allo scoperto.
― Che posto orribile ― dice Lyra guardandosi attorno.
― Una volta doveva essere diverso. ― Ewan indica col braccio un mulino. La ruota che utilizza l'acqua come fonte di alimentazione giace nel letto prosciugato di un fiume che scorreva nelle vicinanze.
― Lo era ― dice Valek malinconico. ― Ricordo che da ragazzo amavo passeggiare per i boschi.
― Che cosa sarà successo a questo posto?
― Il re ha fatto distruggere ogni albero di Lyonesse per costruire la fortezza e la flotta.
― Non ho visto nessuna flotta al porto ― dice Ewan.
― È dispersa per tutti i mari conosciuti alla ricerca di ricche navi da depredare e merci da contrabbandare. La fame ci ha ridotti a questo ― aggiunge staccando un rametto secco.  ― Dobbiamo rimetterci in marcia. Il castello di re Leonida non è lontano.
Lyra si stacca dall'albero. I due ragazzi camminano fianco a fianco, i piedi che affondano in un leggero strato di polvere e sabbia che ricopre la strada lastricata di pietre.
Valek li precede di qualche passo, gli occhi rivolti alla pianura desolata e polverosa.
― Sei preoccupato per Andrev? ― domanda Lyra guardando il viso imbronciato di Ewan.
Lui si stringe nelle spalle. ― È in gamba. Sono sicuro che se la caverà.
― Lo penso anche io ― risponde la ragazza. ― Voi due vi conoscete da molto?
― Da quando sono nato. È una specie di fratello maggiore per me. Si preoccupa molto e io non gli ho mai reso la vita facile ― risponde Ewan con un debole sorriso. ― Tu hai fratelli, vero?
Lyra annuisce. ― Quattro per la precisione e tutti più grandi. E sono molto protettivi.
― Saranno preoccupati. Mi spiace di averti trascinato in questa storia ― dice Ewan con occhi bassi.
Lyra gli posa una mano sul braccio. ― Ho scelto io di venire. Tu non hai colpa.
Ewan le accarezza la mano.
― Cosa dirai a re Leonida per convincerlo?
― Non lo so ancora. Ma spero che mi venga in mente prima di arrivare al castello.
  
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