Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: xJames    16/08/2014    1 recensioni
Molti anni dopo la fine degli eventi narrati ne "I Doni della Morte", qualcosa sta succedendo nel mondo magico. Qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Dal terzo capitolo: "[...] i vecchi amici furono interrotti dalla McGranitt. [...] «Hermione, Ron, ho qualcosa... qualcosa... da mostrarvi...» disse titubante. I due [...] la seguirono fino al suo ufficio. «Io... non so come farvelo vedere... ma non ho altra scelta...» si schiarì la voce, e prese un scatola. La aprì e ne mostrò cautamente il contenuto. L'urlo di Hermione raggelava il sangue."
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Molly Weasley era uscita a fare la spesa. Il peso degli anni si cominciava a far sentire, ma la donna era ancora piena di forze: con due buste per mano si apprestava a tornare alla Tana. Si fermò davanti ad un negozio di scherzi e si mise ad osservare le vetrine. Questo sarebbe piaciuto tanto a Fred... si disse, per poi girare la faccia e proseguire tra i suoi pensieri dritta dritta per la via che stava seguendo. D'improvviso si sentì pizzicare sulla nuca in modo fastidioso; la reazione immediata fu quella di lasciar cadere a terra tutte le buste senza accorgersene, dopodiché si mise una mano sul collo. Dev'essere stato qualcuno di quei fastidiosi insetti!
Controllò che nulla fosse rotto nelle buste, e poi le riprese, con un po' di fatica. Cercò un posto al riparo e si smaterializzò, riapparendo al limite della Tana.
Rientrò in casa. «Ciao Arthur» salutò.
«Ciao Lollymolly! Tutto bene?» Arthur si affacciò in cucina. «Sei uscita presto stamattina! Ti avrei accompagnata, perché non mi hai avvisato?»
«Non ci pensare!» gli disse la moglie, cominciando a preparare il pranzo. Si sentiva stranamente indolenzita.

*

Jones iniziò a spiegare. «Le tracce che abbiamo trovato non lasciano dubbio: ciò che ha occupato il letto di Rose Weasley in questi giorni è stato un MH.»
«MH? Cosa sarebbe?» chiese Ron, intenzionato a saperne di più.
«MH sta per Magic Hologram.» spiegò l'uomo. «”Ologramma Magico”.»
«Ne ho sentito parlare» si introdusse la McGranitt. «E' quella magia che permette di creare l'illusione di un'altra persona, molto reale, e che ha un tempo di scadenza tra l'uno e i tre giorni, giusto?»
«È esatto.» confermò Jones.
«Ma è impossibile! Quell'utopia di magia esiste da un bel po', ma non si era mai riuscita a produrne una per davvero!»
«È questo il punto! Professoressa McGranitt, qui ci troviamo di fronte all'inventore dell'MH.»
«Non è possibile...»
Quella notizia si abbatté sulla stanza come una bomba che spazza via tutto ciò che trova, e dopo provoca il più profondo silenzio. Hermione e Ron si stavano tenendo per mano, e le dita della donna erano diventate bianche per quanto le stringeva a quelle del marito.
Fu la McGranitt a rompere il silenzio, visibilmente scossa. «Signor Jones, la ringrazio.»
«Di nulla.»
Dopo qualche minuto, il gruppo era fuori dalla sala comune di Grifondoro. Ron si avviò davanti con Harry e Ginny per fare delle cose in Sala Grande (Hermione, frastornata, non aveva ancora capito bene cosa), mentre sua moglie rimase indietro a parlare con la sua vecchia insegnante.
«Mamma?» sentì all'improvviso Hermione da lontano. «MAMMA!»
Suo figlio Hugo corse all'impazzata e abbracciò Hermione. «Hugo!» esclamò la madre, calandosi e ricambiando l'abbraccio del figlio. «Che ci fai qui?» domandò lui, sempre stretto nell'abbraccio.
La donna alzò lo sguardo sulla professoressa, che, ricambiando l'occhiata, sussurrò molto molto piano, in modo che sentisse solo Hermione: «Abbiamo fatto in modo che non lo sapesse.» e si allontanò a grandi passi.
«Mamma?» ripeté il bambino, sciogliendosi dall'abbraccio.
«Hugo.» disse sua madre , apprestandosi a spiegare. «Sono venuta qui perché c'è stato un piccolo problema.»
«Che tipo di problema?»
«Ehm... tua sorella... è... sco-scomparsa.»
Le parole uscirono a forza dalla bocca di Hermione, come se qualcuno di buona volontà gliele avesse tirate con una canna da pesca molto robusta.
Il piccolo divenne pallido.
«Che significa, mamma?»
«Significa... che non sappiamo dov'è.»
Hermione fissò il bambino. «La ritroveremo!» si affrettò ad aggiungere.
Gli occhi di Hugo divennero lucidi. Sua madre scoppiò a piangere a sua volta e lo riabbracciò.
«La ritroveremo, lo prometto.» diceva tra un singhiozzio e l'altro, cercando di convincere anche se stessa. «La ritroveremo.»
Le piccole mani del figlio si strinsero attorno alle spalle della mamma. «Aiutala, mamma. Aiutala.»
«La aiuto.» disse Hermione, e il pianto triplicò ancora una volta di portata. Si asciugò le lacrime e si sciolse dall'abbraccio, cercando di apparire più forte possibile per lui.
«Vai, ora. Non preoccuparti, abbiamo tutto... sot-sotto controllo.»
Hugo piangeva. «Mi fido di te, mamma.» e corse via.
Hermione si alzò in piedi, ma il pianto non ricominciò. Qualcosa era cambiato in lei in quel preciso istante. Non poteva starsene con le mani in mano. Era di sua figlia che si parlava, dopotutto. Avrebbe risolto lei. Sarebbe andata in capo al mondo, ma l'avrebbe ritrovata, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto. Perché Hugo si fidava di lei.

*

Harry e Ginny stavano passeggiando tra i giardini di Hogwarts. Le luci soffuse e le lucciole creavano un'atmosfera surreale e fantastica. A lui faceva venire in mente quando andavano a trovare Hagrid (che in quel momento, per la prima parte dell'anno, si trovava fermo al San Mungo per problemi di salute) di tarda sera, o quando finivano per un motivo o per un altro nella Foresta Probita. Ogni posto della scuola era pregno di ricordi, belli o brutti che fossero, e ogni volta che Harry guardava qualcosa, essi lo inondavano come se fosse stato un isolotto hawaiano in mezzo al mare assalito da uno tsunami che non poteva essere fermato in nessun modo. Ma egli non voleva che si fermassero: si faceva invadere con piacere, e riassaporava ogni momento con grande gioia.
«A che pensi?» Ginny interruppe il flusso dei suoi pensieri.
«Oh, niente. Pensavo a quando ero ancora ad Hogwarts.»
La donna annuì, tenendo lo sguardo dritto davanti a sé.
«In realtà c'è un'altra cosa.» disse Harry, confermando i dubbi dell'altra.
«Cosa?»
Egli girò lo sguardo verso di lei. Si perdeva ancora nei suoi occhi, si perdeva come quando faceva anni prima. Ma perdendosi, le parole gli si bloccarono in gola.
«Harry?» domandò Ginny. «Ci sei?»
Lui scosse la testa, ritornando in sé. «Sì, ci sono. È solo che... credo che stiamo commettendo un errore.»
La donna si fermò, facendo fermare anche l'altro. «Che intendi?»
«Con la storia del divorzio.»
Ginny chiuse gli occhi. «Harry...» disse, strascicando leggermente le parole. «Ne avevamo già discusso... Io...»
«Lo so... lo so...» interruppe lui. «Ma non riesco a fare a meno di pensarci. Ne sono sempre più convinto, stiamo commettendo un errore, abbiamo sbagliato a valutare, sia io che te. Ginny, io ti amo ancora come facevo prima, ti voglio ancora accanto a me, ho bisogno di te. Tu sei la colonna che mi permette di restare in piedi, tu sei... sei tutto ciò che ho sempre voluto dalla vita. Tranquillità, persone a cui volevo bene, una famiglia. Non ho potuto essere in famiglia con i miei genitori, ma tu, tu, tu sei sempre stata la mia certezza che potessi essere in famiglia prima o poi. Ginny, stiamo sbagliando. Ginny, tu sei la mia famiglia.»
Harry non aveva mai creduto di poter dire tutte quelle cose; ciò che gli aveva permesso di farlo era che le aveva sputate fuori tutte d'un getto senza neanche pensarci.
Ginny era rimasta con gli occhi chiusi, i lineamenti addolciti, e in quel momento li riaprì.
«Harry... io credo che ti stia sbagliando. Eravamo d'accordo, anche tu avevi detto che era la cosa giusta...»
«Sì, ma ti ho detto che ci eravamo sbagliati, tutti e due...»
«No, Harry! Avevamo ragione, non ci eravamo sbagliati. Eravamo lucidi. Ora ti stai facendo prendere dalla situazione. Il fatto... il fatto che siamo ancora vicini è perché sarà così anche dopo il divorzio. È questo il rapporto che voglio mantenere con te, Harry... ma avevamo ragione... Scusa.»
Ginny si allontanò da lui a passo svelto, guardandosi le mani, dirigendosi all'entrata.
Harry rimase lì, con le sue parole che gli rimbombavano nella testa.
Ginny, stiamo sbagliando. Ginny, sei tu la mia famiglia.

*

Hermione aveva chiesto alla McGranitt di poter visionare di nuovo il messaggio lasciato dall'uomo misterioso, e l'insegnante aveva acconsentito senza alcun dubbio. Ora si trovava nella biblioteca da sola, dopo aver eluso tutte le domande di suo marito, ed esaminava il biglietto. Tutt'attorno il tavolo era imbandito di libri su libri, e la donna aveva appena letto su uno di questi qualcosa che le interessava:

Peto Locus*: incantesimo di localizzazione. Da usare su un oggetto per sapere il luogo di provenienza. Non c'è contro incantesimo, poiché è una formula molto poco conosciuta: questo è l'unico libro che ne riporta l'esistenza. Motivo sconosciuto.

*non si assicura il funzionamento.

Motivo sconosciuto, eh?
si disse Hermione. Ecco perché non lo conosce nessuno. Non se ne assicura il funzionamento. Ma ce la posso fare.
Puntò la bacchetta contro il biglietto. «Peto Locus» disse piano, scandendo bene le parole. Non accadde nulla. Riprovò, ma ci fu lo stesso risultato. Lo fece ancora una volta, ma invano.
«Maledetto stupido incantesimo!» disse fra sé e sé.
Si concentrò. Eliminò tutti i pensieri dalla testa, tranne uno: voglio che quest'incantesimo funzioni, voglio che quest'incantesimo funzioni, voglio che quest'incantesimo funzioni...
«Peto Locus» e il biglietto si accese improvvisamente di una luce propria, bluastra. Hermione fu pervasa dall'emozione, ma non sapeva cosa fare adesso. Nell'indecisione fece la prima cosa che le venne in mente: afferrò il messaggio e si smaterializzò.
Si materializzò in un luogo sconosciuto. C'era una fitta foresta, e l'unica cosa che sembrava fatta dall'uomo era una capanna di legno sulla sinistra; prima di rendersi conto di tutto questo, però, sentì un altro crack. Qualcuno si era smaterializzato.


E questo è il nuovo capitolo! E' il mio preferito fra quelli che ho scritto fino ad ora, e mi farebbe molto piacere se mi deste un parere :3 Alla prossima!

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: xJames