Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
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Autore: Toki_Doki    20/08/2014    5 recensioni
Monica, un'italiana ventiquattrenne che si trasferisce a Londra per realizzare il suo sogno. Si imbatterà nell'attore che ha sempre desiderato incontrare e che, forse, le rovinerà la vita. Ma chi può dirlo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
Epilogo




Cercavo disperatamente la mia maglietta preferita da abbinare ai nuovi shorts che avevo comprato durante la mia vacanza-lavoro a Roma. Il mio armadio era ormai un campo di battaglia quando ricordai di averla lasciata a casa del mio ragazzo. Sorrisi nel pensare a lui in quei termini.
Gli inviai un sms per scusarmi del ritardo e scelsi una nuova maglia.
Non ero mai stata brava nel fare le scelte giuste: sbagliavo nella scelta delle Barbie a 5 anni; dello zaino per le scuole medie; dei vestiti del primo giorno di liceo; del ragazzo a cui concedermi la prima volta; delle amiche di cui fidarmi.
L'unica cosa giusta che avessi mai fatto era stato aspettare Benedict. Due mesi lontani eppure mi riempiva di messaggi appena poteva e mi rincuorava dicendo che mancava sempre meno al nostro incontro. Quando tornò a Londra, si precipitò praticamente a casa mia e cominciammo a frequentarci: cene fuori, serate a teatro, premiere dei film a cui lo invitavano, serate di gala...No, ok. Basta raccontare la favola della buona notte.
Le cose erano andate così: avevo scelto lui; avevo scelto di aspettarlo perché mi sarei pentita a vita chiedendomi come sarebbero andate le cose se c'avessi provato, quindi avevo deciso di non uscire più con Matt, se non da amici, spiegandogli cosa mi stava succedendo. Era stato comprensivo ed aveva apprezzato la mia sincerità.
Per le prime due settimane, io e Benedict eravamo rimasti davvero in contatto: mi scriveva sms semplici, per sapere come stavo e che facevo, nulla di più. Le settimane divvennero tre e i messaggi sempre più radi; ero io che mi facevo sentire e lui a malapena rispondeva. Quarta settimana e il silenzio assoluto. Rinunciai a chiamarlo e a farmi viva perché lui si stava godendo quei giorni mentre io piangevo disperata per l'illusione che mi ero creata.

Chris e Matt mi rimasero vicini finché non partii in Agosto per il servizio sulle capitali europee per la rivista X. Tre settimane a girare l'Europa e una settimana a Roma, poi ero tornata a Londra. Era stata un’esperienza che mi aveva aperto gli occhi e insegnato che i sogni si realizzano, anche se a volte solo per metà, e che non bisogna mai smettere di inseguirli e lottare per realizzarli.
Era passato un anno e mezzo dall’ultimo sms di Benedict ed ormai ero andata avanti con la mia vita.
La suoneria del cellulare mi destò dai miei pensieri: Sempre la solita! Ti perdono solo perché ti amo ;) Non vedo l’ora di vederti!
Sorrisi e mi avviai in caffetteria, dove avevamo appuntamento. Dalla vetrata potei vederlo seduto al tavolo, con i capelli in disordine come sempre e la camicia a quadri che gli avevo regalato per il compleanno. Entrai con un gran sorriso e lo salutai con un bacio a fior di labbra.
“Hai già ordinato?” Fece sì con la testa.
“Ti ho preso il solito.” Mi fece l’occhiolino mentre mi sedevo.
“Grazie! Ah! Ho lasciato da te la maglietta dei Mars!” mi lagnai.
“Dopo passiamo e la prendiamo…Perché non resti da me?”
“Chris!” Sbuffai. “Te l’ho detto che non posso passare da te ogni notte! Casa mia è un’altra. E pago pure l’affitto!”
“Trasferisciti da me allora.” Mi si bloccò il respiro.
Stavamo insieme da 7 mesi. Non sapevo neanch’io come fosse successo, ma alla fine c’eravamo trovati così vicino da renderci conto che la nostra non era solo un’amicizia, né un affetto fraterno: era amore.
“Vedremo.” Feci la sostenuta per mascherare la paura che stava nascendo in me. Inclinò la testa e mi fece gli occhioni dolci.
“Stai sempre da me; passiamo i nostri giorni liberi insieme; a volte lavoriamo insieme… Il prossimo passo è la convivenza, no?” Mi grattai la fronte. “A casa mia hai lasciato: uno spazzolino, un pigiama, le pantofole ed un cuscino. Un cuscino, ti rendi conto?” Ridacchiai imbarazzata, ma proseguì: “Proviamoci.” Mi guardò serio. “Risparmieresti i soldi dell’affitto e staresti più vicina alla caffetteria.” Sorrisi.
“Il contratto d’affitto mi scade il mese prossimo.” Gli occhi gli si illuminarono. “Se fai il bravo non lo rinnovo.” Fece un gran sorriso e si sporse a baciarmi.
“Ti amo.”
“Ti amo anch’io” gli dissi mentre pensavo che quella era stata la decisione migliore che avessi mai preso.





N.d.a.

Ed eccoci arrivati alla conclusione della mia ff. Fino all'ultimo istante sono stata indecisa sul da farsi, ma purtroppo non ho il tempo né la testa per dedicarmi ad una long finction. Spero di tornare presto con una nuova storia, magari nella sezione originali :) Prima di allora, vi saluto e vi auguro tutto il meglio ♥
Buone vacanze e grazie per aver letto e recensito!! Spero di non aver deluso nessuno con questo epilogo :3

Baci a tutti e spero di ritrovarvi presto ;)
   
 
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