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Autore: LunaMag    02/09/2014    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo.
"Non sopportavo l’idea di trovarmi tantissime persone dinanzi. In realtà non sopportavo l’idea che mi guardassero o parlassero. Ero arrabbiata con il mondo per la morte di mio padre, ma con i ragazzi della mia età più di tutti perché mi avevano sempre messa in ridicolo per i miei gusti musicali e per il modo in cui mi sono sempre vestita. "Sei troppo punk", "Sei una sfigata metallara" mi dicevano. ".
Onice senz'altro non poteva nemmeno lontanamente immaginare quello che le sarebbe accaduto...
Adolescenza, amori, tradimenti, divertimento. Tutto racchiuso in una semplice fanfiction. Buona lettura! :3
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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Erano le sei del pomeriggio e Mars mi stava accompagnando a casa. 
"Senti, stasera usciamo, ti andrebbe di venire con me e con il gruppo?" Io ero un pò titubante. Mi ero aperta con lei, ma con i ragazzi non ero certa che sarebbe stato lo stesso.
"Ehm, non saprei. Non vorrei lasciare sola in casa mia madre." Le dissi mentendole solo in parte. 
Proprio sulla strada di casa incrociammo mia madre.
"Mamma!" Le dissi subito abbracciandola. "Lei è Mars, segue i corsi di matematica e teatro con me." Mia madre le porse dolcemente la mano, presentandosi, e mostrando il suo volto raggiante di felicità. E sapevo perchè lo era: finalmente mi aveva  vista uscire con qualcuno.
"Allora io vado, fammi sapere per stasera!" Mi diede un bacio sulla guancia, che ricambiai con un pò di riluttanza. Non ero abituata a dimostrare il mio affetto ad una persona che non fosse mia madre.
"Cosa c'è stasera?" Chiese subito curiosa lei.
"Niente, mi ha invitata ad uscire." Le dissi secca, ma con un pò di svogliatezza. Mia madre voleva sempre che uscissi, che facessi conoscenza. Ma io no. Io avevo imparato a stare sola, senza ragazzi della mia età che mi parlassero o aiutassero in qualche modo. Solo con Mars ero riuscita a fare un'eccezione.
"Secondo me dovresti andarci. Lei sembra una brava ragazza." Entrammo in casa. Io rimasi in silenzio, poi mi sdraiai dolcemente sul divano, seguita da mia madre.
Stava per dire qualcosa ma, sapendo che mi avrebbe detto qualcosa in riferimento all'uscita, decisi di anticiparla.
"Come sta andando a lavoro? Ormai sono quasi tre mesi che ci vai." Ero distratta.
"Bene, bene, ma dovrei dirti una cosa." Mi disse guardando un pò più in basso del solito. Avevo un bruttissimo presentimento.
"Cosa?" Iniziai ad utilizzare qualche punta di arroganza nella voce e nei movimenti. 
"Sto andando da un pò a lavoro, e lì ho conosciuto una persona. Usciamo spesso insieme, praticamente da quando ci siamo trasferiti e..."
Continuava a non avere un contatto visivo con me, muoveva spasmodicamente gli occhi a destra e sinistra, in modo tale che non si incrociassero mai con i miei. Questa cosa non mi piaceva. L'ultima volta che ebbe quel comportamento, mi disse che mio padre aveva fatto un maledetto incidente d'auto. 
Lo stesso incidente che lo portò  via da me, per sempre.
"E?" La incitai a proseguire, con i nervi a fior di pelle.
"E, dato che sono tre mesi che va avanti così, abbiamo deciso di fidanzarci."
Sentii una morsa stringermi il petto. Il mio tono divenne severo.
"Così tradisci papà." 
"Ma tesoro, cerca di capire, sono passati due anni, due lunghissimi anni. Anche tuo padre sarebbe d'accordo." Mi accarezzò la gamba, io le spostai bruscamente la mano.
"Lo pensi tu." Mi alzai.
"Dove stai andando?" Mi chiese subito.
"In camera mia, mi devo sistemare: stasera esco." Le dissi secca, stabilendo finalmente un contatto visivo, che lei riuscì a reggere per un secondo scarso.
Salii in fretta le scale, presi il telefono e aprii l'icona di Whatsapp.

"Ciao Mars. Senti stasera ho deciso di uscire. Dove ci vediamo? E a che ora?"

 Mi sdraiai sul letto, nell'attesa di una su risposta che arrivò quasi subito.

"Alle otto passo a prenderti di casa."

Dopo aver letto il messaggio, bloccai la schermata e mi diressi immediatamente sotto il getto tiepido della doccia, che, come sempre, riuscì a tranquillizzarmi. 
Dopo aver finito, asciugai dolcemente il corpo con un asciugamano, che lasciai addosso, come era mio solito fare, dirigendomi poi nella mia stanza.
Indossai un paio di pantaloncini di jeans che avevo modificato, dato che in precedenza erano fin troppo lunghi, un paio di vans nere, e una maglia nera con la scritta glow in the dark. Quella maglia era stata uno dei miei primi acquisti lì ad Hungtinton Beach.
Non ero una brava truccatrice, ma decisi di dare del mio meglio per sembrare apparentemente carina. Quella sera avevo deciso di fare colpo su Brian. Non ero ancora ben conscia del perchè mi fosse venuta questa assurda voglia, volevo solo che lui mi notasse di più, e avrei voluto rifiutarlo, ancora. Poteva sembrare una cosa cattiva, forse lo era realmente, ma la mia sadicità non aveva limiti.
Misi un tratto marcato di matita nera, che facesse risaltare i miei occhi azzurro ghiaccio e poi molto mascara, per far sembrare le ciglia lunghissime. Le labbra le sporcai con un rossetto rosso fastidiosissimo, ma che metteva ancor più in risalto la loro natura carnosa.
Erano ormai le otto in punto, così decisi di scendere. Vidi mia madre vestita benissimo, sistemata e truccata. Erano anni che non la vedevo così. Mi sentii maledettamente in colpa per la sfuriata che avevo fatto poche ore prima.
Lei si fermò appena mi vide.
"Onice, stai benissimo così truccata". Accennò un sorriso, guardando immediatamente il pavimento.
"Non mi compri così. Sono ancora arrabbiata con te. Potevi anche dirmelo prima, forse non mi sarei arrabbiata molto."
La evitai, uscendo di casa. "Ci vediamo stanotte".
Chiusi immediatamente la porta. Mars non era ancora arrivata, così decisi di sedermi subito dopo il vialetto. Ebbi appena il tempo di accendere una sigaretta, poi, vidi la figura della mia amica avvicinarsi.
"Uoooooo, stai benissimo!" Esordì appena la vicinanza tra noi fu tale che potesse vedermi. 
"Grazie, anche tu". 
"Sono contenta che tu sia venuta, stasera andiamo a fare un pò di baldoria in un locale. Si beve, si balla e si rimorchia. Insomma è il meglio!" Cotinuò a dire lei sorridendo. Io annuii. Dopo un pò di isolati percorsi, arrivammo nel parco in cui dovevamo vederci con gli altri. 




*Jimmy's P.O.V.*

Stavamo aspettando Mars. Ci aveva detto che aveva una sorpresa per noi. Non appena la vedemmo arrivare capii immediatamente quale fosse la sopresa: Onice era dei nostri. Era anche più carina del solito, e la faccia da ebete che fece Brian appena la vide confermò tutto. Ci raggiunsero, Brian intanto non si era mosso di un centimetro.
"Chiudi la bocca, che entrano le mosche!" Gli sussurrai. Lui si riprese, più imbarazzato che mai. 
Tutti la salutammo calorosamente, per farla sentire più a suo agio, ma evidentemente ci sbagliavamo, perchè lei sembrava più che rigida. 
Subito ci incamminammo verso il locale, che quella sera aveva il free drink.
Entrammo, sentendo subito la musica riempirci le orecchie. Prendemmo un tavolo, iniziando a parlare.
"Onice, che lavoro fanno i tuoi?". Chiesi subito io, per rompere un pò il ghiaccio. 
"Ehm...mia madre lavora in uno studio, come segretaria. Mio padre era un meccanico."
"Che lavoro fa adesso?" Probabilmente stavo osando troppo. Anche mia madre ormai era disoccupata, e dirlo in giro non mi faceva molto piacere.
"Niente, non può lavorare più. è morto." Ero un emerito cretino. Mi sarei dovuto stare zitto. 
"Ehm...scusami. Davvero." Lei si rattristò un pò. Si, ero proprio un coglione che non si faceva i fatti suoi. 




*Onice's P.O.V.*
"Non ti preoccupare, figurati!" Dissi a Jimmy alzandomi e raggiungendo il piano bar.
"Un sex on the beach" dissi in fretta.
"Fanne due" Riconobbi subito la voce alle mie spalle.
"Io non ho più mia madre, i miei si sono separati da secoli, non è la stessa cosa, ma quasi." Wow, rimasi pietrificata. Da quando quel ragazzo aveva messo in funzione il cervello?
"Brian, tranquillo, è ok." Presi il mio drink e lo bevvi tutto d'un sorso, come si fa con i cicchetti, per intenderci. Mi avvicinai pericolosamente a Syn, gli toccai il braccio.
"Sai, hai proprio una bella pelle." Non gli diedi il tempo di rispondere o reagire, che cercai di allontanarmi, ma lui mi prese per il polso.
"Sai, la tua è bellissima." Non sapevo come liberarmi dalla sua presa, dovevo fare qualcosa, perchè il mio piano era solamente quello di punzecchiarlo. Così ebbi un'illuminazione: gli diedi un lieve e velocissimo bacio a stampo.
Lui rimase sbigottito, non se l'aspettava, quindi lasciò la presa, così mi diressi in fretta verso la caotica pista da ballo, lasciandolo in balia della confusione.

Iniziai a ballare, e quasi subito due ragazzi mi vennero vicino, assecondando i miei movimenti, e facendo aderire la loro pelle alla mia.
Il calore iniziava ad invadere i nostri corpi, poi uno di loro iniziò a parlare.
"Non ti ho mai vista qui, di dove sei?" La musica faceva capire ben poco, ma perfortuna sapevo leggere il labbiale.
"Mi sono trasferita da poco." Lui annuì, poi mi fece capire che per parlare sarebbe stato meglio spostarsi in un posto un pò meno caotico.
Lasciammo il suo amico lì, che intanto era riuscito ad avvicinarsi ad un'altra ragazza.
"Comunque sono Simon, piacere di conoscerti!." Gli diedi la mano. 
"Onice, piacere mio." 
Ora riuscivo a guardarlo meglio. Aveva dei lunghi capelli ricci che gli scendevano sulle spalle, cinque buchi alle orecchie, e degli occhi marroni chiari, ma intensi.
-Onice,non perdere tempo a parlare, agisci, per una cazzo di volta nella tua vita, agisci!- Pensai.
Immediatamente lo baciai, sperando in una sua reazione positiva. E così fu, infatti mi spinse sul muro che era proprio dietro di me, ed iniziò a baciarmi con passione. 
Ringraziai il mio cervello almeno 500 volte in quegli istanti. Aprii gli occhi, e vidi Brian in lontananza che ci fissava, con lo sguardo di uno che è appena stato tradito. 
Simon iniziò ad allungare le mani, io lo lasciai fare. Dopo un pò mi risultò parecchio noioso perdere tutta la serata con quel ragazzo, quindi inventai una scusa, ci scambiammo i numeri di telefono e tornai al tavolo. 
Brian sembrava essere depresso. Gli toccai le spalle, mi avvicinai al suo orecchio sussurrando:
"Tutto ok?" Mi ignorò completamente. Mi sedetti accanto a lui.
"Che cazzo ti prende?" 
"Un insieme di cose." Merda, forse mi ero comportata un pò da stronza con lui, e forse era anche il momento sbagliato. Dei lievi sensi di colpa inziarono a spuntarmi nel cervello.
"Vieni fuori." Gli dissi senza pensarci. 
uscimmo dal locale, allontanandoci, e sedendoci sulla panchina più vicina.
"Su sputa il rospo, non farti pregare."  
"Mio padre mi ha detto da un pò che si è fidanzato." Silenzio tombale. Lo capivo, lo capivo fin troppo bene.
"Non riesco a farmene una ragione, in più prima mi baci, poi ti devo pomiciare allegramente con quel tipo,lo stesso che mi ha fregato la ragazza l'anno scorso." -Merda, sono una cogliona- Pensai subito. Lo guardai neglio occhi,lo abbracciai. -Da quando abbracci qualcuno, Onice, da quando?-
"Ti capisco, anche mia madre si è fidanzata, me l'ha detto oggi." Mi staccai da quell'abbraccio, che stranamente non mi dispiaceva.
"Scusami per il fatto del tipo,non sapevo.."
"Sh, tranquilla, non fa niente." Ci furono altri momenti di silenzio, imbarazzante. Non avevo idea che Brian potesse star male. Dovevamo assolutamente cambiare discorso, in più volevo approfondire la conoscenza con lui, probabilmente mi sarebbe potuto essere simpatico, se avessi dimenticato l'approccio che aveva avuto con me all'inizio.
"Su dai, non ci pensiamo, in fondo le vite sono le loro, e se hanno deciso di trovare dei compagni, forse è giusto che sia così. Cosa fai nella vita oltre che rompere le palle alle ragazze e abbordarle?" Lui rise, cazzarola, aveva davvero un bel sorriso. -Onice,  che diavolo stai pensando?- 
"Suono la chitarra, fumo e boh, amo fare stronzate." Di nuovo quel dannato sorriso. Ci guardammo,,il suo sguardò si illuminò poi lui riprese.
"Io amo le caramelle gommose, a te piacciono?"
"Certo che si,le amo!" Il suo sorriso aumentò di volume.
"E sai che adesso mi sta venendo in mente una bella, anzi bellissima stronzata?"
Io lo guardai, sorrisi. 
"Vieni, seguimi." Senza esitare mi affiancai a lui, camminammo per un pò, poi ci trovammo dinanzi ad una struttura enorme. 
"Questo è il centro commerciale, non ci sono le guardie notturne, ma occhio ai sensori, se si attivano la polizia sarà subito qui." Annuii, continuando a seguirlo. Iniziò a guardare la rete, trovando un punto in cui era rotta. Entrammo, dirigendoci subito verso una specie di sfogo del condotto d'areazione.
Lo percorremmo, fino a che non ci portò proprio all'interno del centro commerciale,nel negozio di dolciumi. Mi sorrise, l'adrenalina stava iniziando a circolare nel mio corpo, non mi ero mai messa talmente tanto in gioco. 
"I sensori sono quei puntini rossi" Annuii. 
Quel negozio aveva tutti i tipi di caramelle, e appena iniziammo a vederle, sembravamo essere tornati bambini. Assaggiammo tutte quelle che il nostro stomaco potette concederci, scherzammo e ci divertimmo come non mai,poi pieni come maiali, ci dirigemmo al gabbiotto, dove c'era la cassa.
"Fra poco devi correre, preparati." Senza che mi facesse dire una minima parola, sfondò con il pugno il vetro, prendendo più soldi che potette. L'allarme scattò, e in fretta tornammo nel condotto, chiudendolo e cercando di non far capire che eravamo entrati da lì. Il cuore mi stava per uscire dal petto, percorremmo a gattoni tutto il condotto, più in fretta che mai, e uscimmo, sentendo già le sirene in lontananza.
"Corri, se gli sbirri ti prendono sono cazzi!"
Brian scavalcò un cancello, io lo seguii. Eravamo entrati nel parchetto. Ci sedemmo dietro dei cespugli.
"Divertita?" Io gli tirai un pugno sulla spalla.
"Cazzo, ma avvisami, mi stava per prendere un infarto!" Mi fece una linguaccia, poi iniziò a contare i soldi.
"Bene, questa volta sono 250." Me ne porse la metà.Lo guardai interrogativa.
"Sei stata mia complice, tieni!" Li presi, e non sapendo dove metterli, li misi nella coppa del reggiseno, in modo da nasconderli.
"Mmh, bel nascondiglio." Fece un sorrisetto malizioso.
"Dai, adesso andiamo, usciamo dall'altro lato, così ti accompagno a casa." Mi diede una mano per alzarmi, e sempre silenziosamente, cercammo di raggiungere l'altro lato del parco. La polizia era ancora lì, e stava perlustrando la zona.
Scavalcammo, la strada di casa non era lontana, e continuammo a parlare del più e del meno per tutto il tragitto. Arrivammo dinanzi al cortile,vidi la macchina, il che significava che mia madre era già tornata.
Guardai l'orologio, erano le due e mezza. Il tempo era volato.
"Per essere la mia prima uscita qui è stata divertente". Ammisi, portandomi una marlboro rossa alle labbra.
"Non ci credo, fumi anche tu le red?" Mi guardò sbalordito. "Qui non le fuma quasi nessuno!" disse, poi sorrise.
Accesi la sigaretta. 
"Credo andremo molto d'accordo ragazza!" Esordì Brian. 
"Mh, può darsi." Lo guardai sorridendo e continuando a fumare la sigaretta.
Intanto un messaggio di Mars fece vibrare il telefono.

"Ma dove cazzo siete finiti? Mi devo preoccupare? Se ti sta dando fastidio gli vengo a tirare un pugno sul naso!"

Feci leggere il messaggio a Brian, che scoppiò in una sonora risata.

"Tranquilla, è tutto ok, mi ha riportata a casa. Grazie della serata, ci vediamo più tardi a scuola!"

"Aaaah, che carattere che ha quella ragazza!" Passò giusto il tempo di finire di parlare e di terminare la sigaretta che ci salutammo. Gli diedi il mio numero che gentilmente (si, stranamente quel ragazzo era anche gentile) mi aveva chiesto ed entrai a casa.
Subito mi cambiai, e sfinita mi buttai sul letto.
Era stata una giornata intensa, avevo inziato a scoprire il vero Brian, e ne ero più che entusiasta. Il telefono vibrò.


"Ci si becca domani a scuola, se vuoi, noi ragazzi e Mars ci vediamo una mezz'oretta prima al bar 'Sylos'. Spero di vederti lì, grazie per la serata. [se non l'avessi capito sono Brian].


Non ne capii nemmeno il perchè, ma appena lessi quel messaggio sorrisi. Forse avevo trovato i ragazzi giusti con cui condividere il mio tempo.

"Allora ci si becca al bar, ciao!" 

Sorrisi, cadendo subito in un sonno profondo.






E bene si, dopo essere sparita sono tornata. Mi scuso per il madornale ritardo, ma sono stata un mese fuori casa e dopo aver avuto un sacco di impegni, sono tornata :3 (per vostra sfortuna *risata malefica*).
Coooomunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se mi sembra un pò lungo.
Mi raccomando, non siate timidi, fatemi sapere che ne pensate! Sono mooolto curiosa di ricevere pareri, e ovviamente anche consigli :3
Un bacio, ma farò viva il prima possibile. :3

  
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