2.
Era tornata quella di sempre eppure era
cambiata. Ecco cosa aveva pensato Haymitch quando
aveva finalmente rivisto Effie; l'ultima volta
l'aveva lasciata poco più di un anno prima, dopo la vittoria dei ribelli, su un
treno diretto a Capitol City e avevano mantenuto i
contatti solo tramite qualche lettera e qualche breve conversazione telefonica.
Rivederla adesso gli faceva uno strano effetto, un effetto che non poteva
cancellare neppure con l'alcool: quel giorno era il matrimonio di Katniss e Peeta e aveva promesso
ai ragazzi, quasi come regalo di nozze, di non esagerare.
Era cambiata, oh se era cambiata, continuò a
pensare per i successivi cinque minuti in cui non riuscì a toglierle gli occhi
di dosso: i suoi capelli, quelli veri, le cadevano mossi sulle spalle
incorniciando il viso velato e non mascherato
di trucco, mentre erano ricercati ma non troppo eccentrici i vestiti che
coprivano le cicatrici che lui sapeva si nascondevano al di sotto. Stava dando
alcune disposizioni, sbuffando e sospirando di tanto in tanto. Grazie all'aiuto
di Plutarch era diventata reporter per Panem adesso, ed era in questa qualità, oltre che quella di
amica, che partecipava oggi all'evento; la cosa tuttavia stranamente non
sembrava piacerle troppo e di questo l'uomo ne ebbe la conferma quando la vide
attraversare l'intera sala, dirigendosi a passo spedito nella sua direzione.
Non mirava a lui però, solo al suo bicchiere.
"Ehi, ehi, vacci piano dolcezza! Quella
non è acqua!" esclamò dopo qualche attimo di sorpresa, vedendola svuotare
l'intero contenuto del bicchiere e posarlo poi di nuovo sul tavolo.
"Lo so, Haymitch,
onestamente non mi sarei aspettata nulla
di diverso da te!" replicò lei con un sospiro portandosi una mano alla fronte.
Non lo aveva ancora guardato in faccia e il
tono le era uscito più freddo di quanto forse avrebbe voluto. Haymitch la guardò con un sopracciglio alzato; non aveva
immaginato la loro prima conversazione dopo tutto quel tempo andare in questo
modo e la cosa in qualche modo lo turbava. Lei forse se ne rese conto perché
quando finalmente incrociò il suo sguardo, un sorriso apologetico si formò
sulle sue labbra.
"Mi dispiace... Le riprese, le
interviste, è troppo per me adesso. Vorrei solo celebrare la felicità dei
ragazzi e-"
"Va tutto bene, Effie"
la interruppe in tono insolitamente gentile e quasi senza rendersene conto le
aveva afferrato la mano.
Fu il turno della donna di spalancare gli
occhi, spostandoli sorpresa tra il viso dell'uomo e le loro mani unite.
Quell'improvviso intimo contatto la coglieva impreparata e le causava
imbarazzo, come il rossore sulle sue guance confermava.
"Haymitch..."
sussurrò semplicemente quasi come una supplica. Ma supplica di cosa, di non
prendersi certe libertà e ritirare la mano o forse di continuare a stringerla e
non lasciarla andare?
L'ex mentore interpretò a suo modo quella
tacita preghiera e improvvisamente ruppe il contatto, utilizzando la mano ora
libera per riappropriarsi del bicchiere e riempirlo di nuovo. Si schiarì la
voce, sentendo anche lui adesso lo strano peso dell'imbarazzo e per qualche
minuto quello fu l'unico suono a rompere lo strano silenzio che si era creato
tra loro. Minuti che erano bastati a Effie per
procurarsi un altro bicchiere e riempirlo a sua volta. Non le stava più tenendo
la mano, ma i suoi occhi grigi non l'avevano ancora lasciata.
"Sei cambiata.." mormorò infine con
una leggera esitazione che trapelava nella voce "Ma stai bene così...
Senza tutta quella spazzatura addosso... Voglio dire, sei bella. Davvero
bella"
La donna a quelle parole riportò di nuovo
l'attenzione sul suo ex collega e un nuovo stupore si disegnò sul suo viso, del
tutto impreparata a ricevere complimenti da parte sua. Non rispose, ma gli
concesse un sorriso sincero e anche in parte divertito. Era rimasta
piacevolmente colpita, lo suggeriva il fatto che era arrossita di nuovo e che
la sua mano si era mossa esitante in aria istintivamente alla ricerca di quella
di lui.
Ma non la raggiunse mai, invece finì per
stringere il bicchiere.
Si allontanarono in silenzio dopo poco, ma
lui da lontano continuò a tenerla d'occhio finché nel giro di mezz'ora apparve più
brilla di quanto si immaginasse e fu costretta a lasciare il bouffet in anticipo.
Si, Effie Trinket era cambiata e neppure lui sapeva ancora dire
quanto.
NDA:
Salve a tutti, ecco la seconda parte! Effie e Haymitch si sono
finalmente rincontrati… Spero di essere riuscita a far capire il cambiamento
della capitolina senza però discostarmi troppo dal suo personaggio:) Qualsiasi
commento, positivo o negativo, è ben accetto!