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Autore: _LilianRiddle_    11/09/2014    3 recensioni
Eccomi tornata con una nuova storia, dopo tanto tempo. Questa volta mi sono dedicata ad una Dramione, un genere che io amo da morire. E' la prima, siate clementi ^^.
Dal testo:
"- Maledizione! – esclamò, preoccupandosi ancora di più vedendo Luna poco lontano da lui, priva di sensi.
S’inginocchiò accanto al ragazzo, che stava tentando, invano, di alzarsi.
- Fermo Malfoy, fermo. – cercò di trattenerlo Hermione, con le mani tremanti e le lacrime agli occhi, troppo preda delle sue emozioni per riuscire a formulare anche il più semplice degli incantesimi di cura.
Il ragazzo la scacciò malamente, tentando ancora una volta di alzarsi.
- Non ho bisogno del tuo aiuto, Mezzosangue. Ce la faccio da solo. – disse tentando di suonare cattivo e minaccioso, respingendo le sue mani.
- Zitto, Draco, zitto. – sussurrò Hermione. Il ragazzo sussultò sentendo il suo nome pronunciato proprio da lei, proprio da quella che avrebbe dovuto insultarlo e picchiarlo come avevano fatto quei ragazzi. E ne avrebbe avuto tutto il diritto, di questo era sicuro.
- Io non mi sono difeso, Hermione. – bisbigliò lui, prima di svenirle tra le braccia. "
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving each other - How to save a life'
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Capitolo XV.
 


- Sai cosa? Non ne sono stupito. Proprio per niente. Tu che dici, Lin? –
- Che non avrei potuto aspettarmi altro da Narcissa Malfoy dopo la pazzia di Natale. –
- Già, concordo. È impazzita. –
- Decisamente. –
Uno sbuffo.
- Avete finito, voi due? Sembrate due vecchi scorbutici. Come se la cosa vi dispiacesse, poi! –
- Pensavamo di passare le vacanze fra noi, madre. –
- Suvvia, Draco. Sapete benissimo tutti e due che il Manor è troppo grande per noi e che voi avete bisogno di distrarvi. E che preferite decisamente passare queste vacanze con una compagnia diversa dalla mia. –
Due sbuffi, quasi in sincrono.
- Chi ci sarà? – chiese Draco.
- No, aspetta! Fammi prima indovinare! – rispose Ashling. – Dunque, sono sicura che ci sarà la zia Andromeda e il piccolo Teddy. Perciò, se c’è Teddy, c’è anche Harry Potter. E dove c’è Harry Potter ci sono anche Hermione Granger e Ron Weasley. A questo punto potrei supporre che vengano anche Ginny e Samia, ma non penso che ci sarà tutta la famiglia Weasley, se non sbaglio Ginny mi aveva accennato ad un viaggio in Romania dal fratello maggiore, Charlie. –
Narcissa sorrise, annuendo.
- Ci sarà anche il giovane rampollo Paciock. –
La ragazza spalancò gli occhi e iniziò a tossire, quasi piegata in due dalla forza della tosse, attirandosi lo sguardo preoccupato di Draco, che si alzò avvicinandosi. Lei lo respinse.
- Va tutto bene. – disse sorridendo prima di uscire dalla stanza.
 
 
***
 
- Che ci fai qui da solo, Draco? – chiese Narcissa al figlio seduto sulla panchina, nascosto agli occhi poco attenti degli altri occupanti della casa.
- Niente, pensavo. –
- A chi? –
Draco sorrise.
- Perché pensi che stia pensando a qualcuno, madre? –
La donna scosse il capo.
- Io non penso che tu stia pensando a qualcuno. Io so che tu stai pensando a qualcuno. E penso anche di sapere a chi stai pensando. –
- Ah, davvero? E secondo te chi è la persona al centro dei miei pensieri? –
- Hermione Granger. –
Draco sfuggì lo sguardo della madre, posando gli occhi su orizzonti lontani. Non aveva alcuna voglia di parlare con Narcissa Malfoy di quello che lo legava alla Granger. Al loro rapporto. Alla loro storia, che non sarebbe stata mai più una storia triste.
- Draco. – lo chiamò sua madre.
- Che c’è? –
- Voglio che tu mi ascolti. E mi parli. –
- Ascoltarti? Per sentirmi dire che lei non è la donna giusta per me? Per sentirmi dire che preferiresti una Purosangue che non mi ama, per la quale contano solo i miei soldi e la mia posizione sociale? Che mi darà eredi e non figli? Se mi devi dire questo, non voglio ascoltarti. –
Narcissa sospirò.
- Non voglio dirti niente di tutto questo, Draco. Ma ti vedo in difficoltà e non capisco perché. Sono anni che leggo l’amore in ogni piccolo gesto di tuo padre, celato dietro una maschera d’indifferenza che sembrava vera, ma che rimaneva pur sempre una maschera. Perciò, riconosco l’amore quando lo vedo. E quello che leggo negli occhi di Hermione, Draco, è solo amore. Penso che lei l’abbia capito, è una ragazza sveglia. Ma vedo anche che ha paura, che si muove a scatti e che è sempre allerta, come se fosse ancora in guerra. Io lo vedo quello che vi lega. E voglio che tu sia felice e se il prezzo della tua felicità è quello di sporcare la linea di sangue, va bene. Non mi interessa. Solo, non voglio che tu te la lasci scappare. Lei è quella giusta per te. Lo vedo da come sa curarti e tenerti testa. E non capisco che cosa vi blocca. –
- Che ne so, mamma? Lei era dalla parte del giusto, lei e i suoi due stupidi amici, tutti con la stessa tara mentale di morire prima dei vent’anni, tutti con la stessa tara mentale di salvare e proteggere il mondo. Lei è una dei buoni, lo sai anche te. Mentre io… io ho il Marchio e anche se l’ho fatto per proteggere la mia famiglia, ero comunque dalla parte sbagliata. Ho fatto la scelta giusta, neanche Silente avrebbe potuto fare qualcosa, eravamo tutti troppo compromessi. E mentre io ero relativamente tranquillo a Hogwarts, lei e Potter e Weasley erano chissà dove a cercare il modo di uccidere quel pazzo di Voldemort. E questo l’ha segnata. E io non so se sono abbastanza calmo e forte e giusto per poter stare accanto a lei e renderla felice. –
- Draco, hai sempre fatto quello che era giusto per salvare la vita e dare un futuro e una speranza agli altri, non sei più il bambinetto viziato che eri. Hai corso rischi, hai fatto scelte che non ti hanno fatto bene. Che ti turbano il sonno e ti perseguiteranno forse per sempre. Ma non hai mai fatto niente per te, se non preservarti in vita. Ora che la guerra è solo un passato sì doloroso, ma pur sempre passato, non negarti la possibilità di essere felice. Di vivere accanto ad una persona che probabilmente ti darà dei figli, con cui potresti crearti una quotidianità ed una tranquillità che ti renderà un uomo felice. Non negarti Hermione solo per paura. Se pensi che lei sia la donna che potrà renderti felice, se pensi che stare con lei possa aiutarti a superare tutto quello che è successo, stai con lei. Anche se questo non finirà in un matrimonio. Abbi il coraggio di sceglierla. Sii egoista. –
Draco annuì, guardando la madre in modo distratto. Narcissa Black in Malfoy era una continua sorpresa. Non si poteva certo dire che fosse una donna ancorata ai suoi principi, Lucius era sempre stato più chiuso di lei. Sua madre, invece, da ottima Black, era guidata dalla passione e dalle emozioni forti, nonché molto più aperta di suo padre. Non aveva mai aderito pienamente alla causa di Voldemort. Certo, era stata cresciuta secondo certe credenze e tradizioni, ma sottostare ad un padrone non era nel suo carattere. Era arrivista e pensava prima alla famiglia e al patrimonio e poi al resto.
- Non lo so, mamma. Io non sono Ashling. Lei si è innamorata di Paciock e glielo ha detto. Senza tanti giri di parole, l’ha scelto e si è fatta scegliere, anche se lui è un Grifondoro, anche se lei è una Serpeverde. E non sono neanche Samia, la ragazza di Corvonero. Anche lei si è innamorata e i suoi genitori non erano pienamente d’accordo, sai, sono come eravamo noi. Anche lei ha avuto lo stesso coraggio di Ashling di prendersi quello che desiderava. Io sono più come la Weasley, anche se mi costa uno sforzo enorme ammetterlo. – fece finta di reprimere un conato di vomito. – Lei ha aspettato Potter per tanti di quegli anni che non so come abbia fatto a non lasciar perdere, considerato anche quanto sia sfigato il tipo poi… -
- Draco… - lo ammonì la madre.
- Scusa. Solo che io ho questa paura all’altezza della gola che mi blocca. Hermione dice che non siamo una storia triste. Io non capisco, lo sono sempre stato una storia triste o, per lo meno, dai sedici anni in avanti. E lei mi ha detto questo, con chissà quanto sforzo poi, che paura so che ce l’ha anche lei, e io non capisco come possa cambiare le cose, il fatto che non siamo storie tristi. Non lo so proprio come possa essere rilevante questo contro la paura che ci spinge ad allontanarci l’uno dall’altra. Che poi, l’ho anche baciata. Baciata, ma ti pare? Se me lo avessero detto giusto qualche mese fa penso che avrei riso tanto da farmi venire le lacrime agli occhi. –
- E ti è piaciuto? –
- Cosa? –
- Il bacio, Draco. Il bacio. –
- Ma che domanda è, mamma? Ma dico, ti pare da chiedere? Io è già tanto se ti sto dicendo tutto questo, quando mai ci siamo parlati così apertamente? Mai. E tu mi fai una domanda del genere? Insomma. – disse il ragazzo borbottando.
Un lungo silenzio seguì le parole un po’ imbarazzate del Serpeverde. Non aveva mai, mai, parlato così apertamente a sua madre di una ragazza che gli piaceva. Tantomeno se questa ragazza è una mezzosangue. Migliore amica di Harry Potter, tra l’altro. Per non dimenticare anche del fatto dell’eroina di guerra. Ma non avrebbe parlato di nessuna ragazza con lei, se non fosse stato che lei stessa avesse tirato fuori il discorso. Era rimasto stupito. In tanti anni che le viveva vicino, sua madre non aveva mai affrontato nessuna cosa di petto, apertamente, come si conviene ad ogni Black, d’altro canto. Era arrivata addirittura a stringere un Voto Infrangibile con Severus Piton, pur di proteggerlo, ma lo aveva fatto nell’ombra e alle sue spalle. Vederla così disponibile, adesso, vederle abbassare la facciata indifferente da Purosangue per pochi minuti, essere semplicemente sua mamma, e non una madre, era una cosa che aveva destabilizzato Draco Malfoy forse più del bacio con la Granger. A cui non poteva ancora pensare, che se no si sarebbe confuso ancora di più. Che cosa significava? Era importante per lei? Era importante per lui?
Evidentemente era importante per tutti e due, visto che avevano risposto al bacio con un entusiasmo disarmante, gli fece notare il cervello.
Già. Lei aveva risposto al bacio, quindi voleva dire che, almeno un po’, a lui ci teneva. Forse. Non era mai stato così insicuro su una cosa, neanche quando aveva deciso di farsi marchiare. Perché questa cosa lo riduceva a un maledetto ragazzino in piena crisi ormonale?
- Draco. –
- Non lo so. Lei è indisponente, ha dei capelli impossibili e deve sempre fare la So-Tutto-Io. Eppure mi rende, in qualche modo, vivo. Mi rende me. Con lei ci litigo la maggior parte del tempo, la deve sempre avere vinta, ma alla fine della giornata, quando ci salutiamo dopo la ronda, quella dolcezza che le leggo dentro agli occhi, mischiata a tutti gli altri sentimenti che ci passano attraverso, mi rendono vivo come non lo ero mai stato prima. A volte mi viene da strozzarla, ma alla fine mi devo arrendere alla verità dei fatti: lei è la donna giusta per me. Non c’è altra spiegazione a tutto questo casino che sento dentro. –
- Penso che dovresti dirlo anche a lei. –
- Tutto questo? –
- Sì, tutto questo. –
- Secondo me mi schianta. Non le piacciono le romanticherie. Non dopo la guerra, almeno. –
- E tu come fai a saperlo? –
Silenzio.
- È Hermione Granger. Io la conosco. -
 
***
 
Non vedeva Draco da un po’, sparito chissà dove. Da quando lo avevano picchiato fino a farlo svenire, quella volta ad Hogsmeade, non stava tranquilla finché non se lo ritrovava davanti. Fosse anche per litigare. Aveva l’ansia che qualcuno gli facesse ancora del male, che il suo sangue sporcasse ancora le sue dita bianche. Sapeva, però, che stava bene. Per lo meno fisicamente. Psicologicamente era tutta un’altra storia. Com’era un’altra storia quello che c’era tra loro. Che cosa c’era tra loro? Avrebbe dovuto chiederglielo. Lei gli aveva detto che non erano una storia triste, che di per sé non conta niente, e lui l’aveva baciata. Poi non c’era stato più nulla, Hermione lo aveva evitato come se avesse la peste, troppo impaurita per mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Avrebbe anche dovuto dirlo ad Harry e Ron, prima o poi. La cosa la spaventava, e non poco.
Da lontano vide Ginny sbracciarsi verso di lei.
- Che c’è? – chiese avvicinandosi.
- Un casino. Un casino enorme. – rispose la rossa guardando Hermione.
La riccia sospirò.
- Harry e Ron hanno litigato un’altra volta con Draco? –
Ginny scosse il capo.
- No, vogliono parlare con te. –
Hermione inclinò leggermente la testa di lato, senza capire.
- Di Draco. – chiarì la rossa.
La riccia Grifondoro spalancò gli occhi, boccheggiando come un pesce fuor d’acqua.
- Dici che sospettano…? Cioè, di me e Draco e…? –
- No, Herm, non penso che sappiano del bacio, ma a quanto ho capito hanno sentito Draco parlare con Narcissa e, a quanto pare, l’argomento principale eri tu! –
- Harry e Ron hanno origliato un discorso privato tra Malfoy e sua madre?! – la rabbia nella voce di Hermione era a stento trattenuta dal suo autocontrollo.
- Ebbene. I due codardi sono venuti prima da me cercando di avere informazioni, come se non mi conoscessero. - le due ragazze scossero la testa contemporaneamente, sorridendo.
- E ora che faccio, Ginny? – chiese Hermione.
- Penso che dovresti parlargli chiaramente. Non mi sono sembrati arrabbiati, loro malgrado si sono dovuti ricredere su Draco, ma erano parecchio stupiti, ecco. E confusi. Usa frasi semplici e lineari e non divagare troppo su quello che pensi, che se no li incasini. Per il resto, puoi dirgli tutto. E  chiamami se iniziano a fare discorsi stupidi. –
La riccia annuì, convinta.
- Hermione! – la chiamarono Harry e Ron.
La ragazza incrociò le braccia al petto, alzando lo sguardo.
- Mi raccomando. – le sussurrò Ginny, prima di scomparire chissà dove.
- Hermione… ehm… io e Ron volevamo parlarti. – incominciò Harry, guardando Ron. Il rosso annuì, deglutendo.
- Di cosa, ragazzi? – chiese innocente. – Va tutto bene? – domandò poi, vedendo le facce pallide dei suoi migliori amici.
I due annuirono, Harry si sistemò gli occhiali.
- Bene, lo sai che non siamo molto bravi in queste cose. – disse sedendosi su una panchina e facendole gesto di seguirlo.
- Però volevamo chiederti se tra te e Malfoy c’è qualcosa, ecco. – concluse Ron, sedendosi accanto a Hermione e prendendole una mano.
- Sappiamo che Malfoy è cambiato, anche se rimane il solito arrogante e testardo Serpeverde. Però, insomma, non dico che siamo preoccupati, nel caso in cui ci fosse qualcosa, – sguardo d’intesa all’amico, - ma… mh, ecco… diciamo che saremmo per lo meno stupiti. – concluse Harry.
- Sconcertati, miseriaccia! – esclamò Ron. – Insomma, lui sarebbe Malfoy… -
- E tu… -
- E io sarei Hermione. – la ragazza fece un sospiro e guardò i suoi due amici. – Sentite, neanche io so di preciso che cosa c’è fra me e Malfoy. So che con lui sto bene, anche se litighiamo. So che mi ha aiutato a superare il trauma della guerra. So che se non lo vedo anche solo per cinque minuti mi prende il panico, perché sono stufa di vedere il suo sangue per terra. So che possiamo essere una storia felice, insieme. So questo. E so che anche lui pensa queste cose. –
- Ma siete innamorati? – chiese Harry, guardando l’amica con i suoi occhi verdi.
Hermione spostò lo sguardo verso orizzonti lontani e aspettò così tanto prima di rispondere che Harry e Ron pensavano che non avrebbero più sentito la sua voce.
- Non lo so. Ginny dice di sì, pensa che sia così palese e che sia assolutamente ridicolo che io e lui ci ostiniamo ad avvicinarci ed allontanarci in questo modo. Penso che abbia ragione, quando mai non ne ha, lei? Solo che… solo che dopo la guerra è cambiato tutto e io non sono più sicura di niente. Adesso che tutto è al sicuro, adesso che non c’è più pericolo, penso di essere ancora più fragile di prima. La tranquillità non mi si addice più. –
Ron sorrise.
- Hermione, tu e la tranquillità siete sempre state due cose diverse. Tu sei sempre corsa qua e là, finendo in bagni zeppi di Troll di montagna, facendoti pietrificare dal Basilisco, correndo in aiuto di me ed Harry al primo grido di pericolo. Tu non sei mai stata calma e tranquilla, neanche quando eravamo implicati in qualche nostra avventura. Se non c’era qualche nemico da sconfiggere, tu correvi per la marea di compiti che dovevamo fare, per gli impegni. Non ti sei mai presa un attimo di respiro. Neanche quando stavi con me eri tranquilla, sempre in cerca di chissà che cosa da fare. Mentre ora, ed Harry concorderà con me, sembri più… -
- Tranquilla? – chiese Hermione con un sorriso.
- Sì. E se la persona che riesce a spegnere quella tua mente brillante è Draco Malfoy, beh, mi dovrò mettere il cuore in pace e accettarlo come possibile tuo compagno per il resto della mia vita. –
- E io concordo con lui. Hermione, io non so cosa passa per quella tua testa riccia, io e Ron non lo abbiamo mai saputo, ma se Malfoy è quello che ti serve per stare bene ed essere felice, ben venga. Magari riuscirai anche a fargli abbassare la cresta, un giorno o l’altro. –
Hermione rise e con lei anche Harry e Ron.
- Non riuscirò mai a fargli abbassare la cresta. –
- E perché no? – chiesero in coro Harry e Ron.
- Perché è Draco Malfoy. Io lo conosco.
 
***
 
Caro diario,
è passato un po’ di tempo dall’uscita a Mielandia con James. Stiamo bene, insieme. Da soli ci perdiamo nei nostri pensieri, nelle nostre storie tristi. Forse siamo fatti per stare l’uno con l’altra, un quesito interessante, considerato quanto io abbia detestato James con tutta me stessa. Certo, lo tengo ancora in riga, ma si vede che sono cambiata. Per questo mi rifugio in biblioteca, mai nessuno osa venirmi a disturbare qui.
Alzo gli occhi dal testo di pozioni avanzate che sto leggendo e incontro gli occhi di Mary. Mai nessuno osa venirmi a disturbare tranne Mary, ovvio. È la mia migliore amica, se lo può permettere.
“Allora?” – mi chiede alzando le sopracciglia.
“Allora cosa?” – tento di tergiversare io, tanto so che non funziona.
“Lily, lo stai evitando da giorni. James si aggira come un’anima in pena e anche tu. Quando la finirai di allontanarlo?”
“Non è che lo sto allontanando, Mary, è solo che…”
“È solo che hai paura, sì, questo si sapeva già. A cosa è dovuta questa paura, se posso chiedere?”
Sospiro. So che sa già quello che mi passa per la testa, ma lei dice che sentirselo dire è molto più gratificante che ipotizzarlo e basta.
“Non è che la mia ultima relazione sia finita proprio bene, Mary. Io e Severus siamo sempre stati insieme, lui era tutto per me. Ed improvvisamente mi sono ritrovata a combattere per due, a dare amore per due, perché lui è troppo preso a giocare a fare il cattivo per pensare anche a me. E perché è troppo debole per pensarla in modo diverso dagli altri. Che cosa dovevo fare? Lo sai benissimo anche tu che così non potevo andare avanti, ma ho dovuto strappare via una parte di me per lasciarlo andare. Per ammettere che non ce l’avremmo fatta, che non avremmo superato tutto questo. Non so neanche se mi sono comportata da vera Grifondoro, forse no, a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se io non lo avessi lasciato, se avessi ignorato Potter, se non avessi fatto in modo che l’Amortentia cambiasse odore. Forse non sarei in questa situazione.”
“Forse non saresti innamorata.”
“Io non sono innamorata, Mary.”
Mary sospira, congiungendo le mani sotto il mento.
“Lily, ti prego, ragiona. Spegni quel tuo brillantissimo cervello e non mentire a te stessa.”
“Io non sto mentendo a me stessa, Mary, ma…”
“Ma, niente, Lily. Tu sei innamorata e lo neghi perfino con te stessa e sai perché? Perché hai paura che succeda la stessa cosa che è successa con Piton. Ma Piton e Potter non sono la stessa persona e le due situazioni sono differenti. Ma possibile che non lo vedi? Gli occhi brillanti, vivi, i gesti più rilassati, la testa spesso altrove. Tu sei innamorata di Potter, Lily, e devi capire che questo non è un male. Devi capire che davvero potete essere una storia felice, una storia straordinariamente felice. Siete fatti per essere felici, insieme. Con Severus non era così. Lui sarà per sempre il tuo primo amore, ma non è mai stato travolgente come quello che stai provando adesso. Non negare a James la possibilità di farti felice. Spegni il cervello e vivi questa cosa così come viene, tranquilla. Datti una possibilità.”
Si, Mary è sempre stata brava in discorsi di questo tipo. Di norma non l’ho mai ascoltata troppo, ma questa volta ammetto che ha ragione. Lo so. So che tutto quello che ha detto è vero. Ma non ho intenzione di fare dichiarazioni d’amore ufficiali o pubbliche. Non sono così. Però appena vedo James lo bacio. E quel bacio si trasformerà in mille altri baci e in carezze e in sospiri e io starò bene ancora, insieme a lui. Non sarò mai più sola. Avrò un uomo che pensa a me e che mi fa sentire donna, che mi fa sentire bene. Che allontana tutta la tristezza di questi mesi e la paura per questa guerra che è sempre più vicina e che spazzerà via il mondo che conosco.
Ma io avrò James. E lui avrà me. E saremo una storia felice, insieme.
 
Lily.
 
***
 
 - Malfoy, maledizione, non farmi perdere la pazienza. Io sono la fidanzata di Teddy, vero piccolo? –
Il bambino guarda con occhioni sognanti Hermione, tendendo le braccia verso di lei.
- Che guardi, pulce?! Quella non si tocca, giù le mani. – esclamò Draco tirando indietro il bimbo, che gli tirò i capelli contrariato.
- Malfoy, ma dico, che cosa ti sei fumato? Sei sparito per mezz’ora e poi pretendi che io balli con te? Ma non ci penso neanche! –
Il biondo sbuffò contrariato, cercando di staccare le manine di Teddy dai suoi preziosissimi capelli. Fulminò con lo sguardo quell’arpia di sua madre che se la rideva in fondo al gazebo, parlando con sua zia Andromeda.
- Bene, Granger, visto che tu sei la fidanzata di Teddy e io voglio ballare con lui, possiamo ballare tutti e tre insieme. –
Hermione spalancò gli occhi, ma quando vide Teddy saltellare sulle ginocchia di Draco tutto contento, non ebbe cuore di dirgli di no. Maledettissimo spirito Grifondoro!
- Un ballo solo, Malfoy! Sia chiaro. –
Il ragazzo prese per mano Teddy, mentre con l’altra stringeva la mano di Hermione. Il bambino iniziò a girare intorno tutto contento, ma quando la musica cambiò, fu distratto da Harry che tentava di sistemare i suoi tanti giochi sparsi per il cortile. Così lasciò di colpo la mano ai due ragazzi e corse verso il Grifondoro. Hermione non notò il movimento fulmineo di Malfoy e si ritrovò imprigionata tra le sue braccia.
Lo guardò alzando un sopracciglio.
- E questo cosa significa? –
- È una presa di posizione. Un po’ come il tuo bacio. –
- A me è sembrato che fossi tu a baciare me. –
- Dici? Non mi pareva che ti avesse fatto così tanto schifo, comunque. –
Il colore di Hermione passò velocemente dal rosa al rosso vermiglio. La ragazza sbuffò, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
- Smettila, Malfoy. –
- Se no? –
- Se no ti bacio un’altra volta. Il tuo cuore potrebbe risentirne. –
Fu il turno di Draco di arrossire. Come c’era finita la mano di Hermione sul suo cuore? Che fosse sempre stata lì?
- Sei così indisponente. Cerchi sempre il modo di farmi fuori. –
La ragazza rise, mentre lui le faceva fare una giravolta e un casquè. Draco si avvicinò lentamente alle labbra della Grifondoro, ma prima che potesse toccarle Teddy gli diede un calcetto sulle caviglie urlando “Miaaa!” e si attaccò alla sua gamba finché il Serpeverde, indispettito fino all’inverosimile, lasciò andare Hermione che, ridendo, prese tra le braccia Teddy.
Narcissa guardava la scena insieme a sua sorella e non potevano non guardarsi sorridendo.
- Ti ricordi cosa avevamo detto a Natale? Che li avremmo salvati tutti? Penso che ci siamo, riuscite, Cissy. –
- Lo penso anche io, Meda. Ma c’è una cosa che mi spaventa tantissimo. –
Andromeda guardò sua sorella aggrottando le sopracciglia.
- Guarda. – disse Narcissa indicando un punto nascosto del giardino.
Ashling, piegata in due dal dolore, sembrava tossire anche l’anima. Il fazzoletto che teneva davanti alla bocca sembrava rosso.
- Magari non è niente, Cissy. Siamo lontane, può essere solo tosse. –
- Non lo so, ‘Meda. Io… ho un brutto presentimento. –
Le due donne si guardarono a lungo, prima di tornare a controllare i ragazzi che, giocando a Quidditch, sembravano stare bene davvero.
















Note dell'Autrice:

Buonsalve, gente!
Mi dispiace un sacco farvi sempre aspettare un'eternità prima di pubblicare un capitolo, ma sono in balia della mia ispirazione che va e viene e che a volte c'è, ma fa un po' schifo (come questo capitolo, che personalmente trovo abbastanza pessimo). 
Comunque, ringrazio tantissimo chi legge ancora la mia storia, chi la recensisce o la mette fra le preferite/ricordate/seguite. Vi voglio un sacco di bene, anche se la fila di serial killer fuori da casa mia ve la potevate risparmiare ahahahahahaha!
Alla prossima, 

Lilian.

P.S: Vorrei far notare a Fyre97 e PhoenixFelicis che sono riuscita ad inserire (finalmente) un "Suvvia" nella storia. Potrei piangere solo per questo :')
 
  
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