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Autore: Astrea9993    18/09/2014    2 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 3
 
In cui Mel si trova a ringraziare quei Babbani dei suoi genitori per le loro idee malsane che, a quanto pare, non sono poi così malsane
 


Due sfere di luce così intense da abbagliarmi si dirigevano verso di me, poi un rumore assordante, un botto ed uno stridio e infine un dolore, un dolore così intenso da farmi desiderare la morte e solo un'ultima sfera di luce ad apparirmi quasi come una muta consolazione prima che mi svegliassi di colpo respirando affannosamente.
 
Era ormai fine Settembre ed era da settimane che quest'incubo mi perseguitava.
Ancora vagamente assonnata mi accomodai al tavolo di Corvonero sedendomi tra Albus e Scorpius. Era una Sabato mattina e quel giorno in base all'ordine di rotazioni dei tavoli che Dominique ci aveva imposto avremmo mangiato li.
"tutto bene, Mel? Mi sembri piuttosto stanca" domandò Rose che era seduta accanto ad Albus, era ormai da settimane che mi trovavo ad avere a che fare con i Weasley-Potter-Lovegood-Paciock e, senza alcun dubbio, coloro con cui andavo più d'accordo, al momento, erano Rose ed Albus, loro infatti pur essendo tendenzialmente espansivi come gli altri membri della famiglia risultavano più calmi e riflessivi inoltre erano di gran lunga molto meno invadenti il che rendeva per me molto più semplice rapportarmi a loro e, a giudicare dal suo contegno, supponevo che anche Scorpius la pensasse come me, ovviamente nessuno dei due aveva qualcosa contro gli altri Weasley o Potter (escluso James si intende, lui non mi piaceva e basta) ma per noi che eravamo figli unici era difficile concepire una famiglia così unita e, molto spesso, quando i Potter-Weasley-Lovegood-Paciock erano tutti assieme non sapevamo bene come comportarci, era come se fossimo spettatori di una commedia che si svolgeva accanto a noi ma non riuscissimo a prendervi davvero parte. Non sapevo ciò che provasse mio cugino ma io non riuscivo a sentirmi davvero parte di quel gruppo.
Certo, nelle ultime settimane avevo imparato a conoscere meglio Dominique, Roxanne, Lorcan, Lysander e Molly che, come me, erano studenti dell'ultimo anno e con cui mi trovavo quindi a frequentare delle lezioni.
Roxanne Weasley, come avevo ben presto appreso, aveva ereditato la propensione agli affari dal padre ma, al contrario di questi e del fratello, la bella mora non amava particolarmente correre rischi inutili la ragazza infatti era giunta alla conclusione che vendere all'interno delle mura di Hogwarts i prodotti del padre e incrementare i guadagni importando prodotti tipicamente Babbani era più che redditizio. Avevo ben presto appreso che, se ne avevi bisogno, Roxanne Weasley era in grado di procurarti qualsiasi cosa, a patto che tu fossi disposto a pagare, ovviamente.
"quelli che mi permettono di guadagnare molti galeoni sono i purosangue" mi aveva confidato una volta Roxanne "certo, anche i nati Babbani spesso sentono nostalgia di casa e mi chiedono di procurare loro qualche prodotto tipicamente Babbano ma questi sanno qual'è il prezzo di mercato della merce che mi hanno commissionato mentre coi purosangue posso alzare il prezzo senza troppi problemi, inoltre posso chiedere loro un sovrapprezzo per la segretezza. Sembrerà strano ma ci sono ancora dei purosangue che non vogliono che i loro amici vengano a conoscenza del loro interesse per il mondo Babbano ma la parte divertente è il fatto che spesso queste persone sono disposte a pagarmi per mantenere il loro segreto quando anche i loro amici, ovviamente in segreto, sono miei clienti"
Non avevo potuto fare a meno di giungere alla conclusione che quegli idioti meritassero di essere spennati ma allo stesso tempo mi ero domandata come mai Roxanne Weasley non fosse finita a Serpeverde.
Anche Fred Weasley aveva preso molto dal padre e se Roxy preferiva darsi agli affari Fred preferiva darsi al crimine o, per lo meno, preferiva passare il suo tempo libero a cercare sempre nuovi modi per cacciarsi nei guai.
Lorcan e Lysamder Scamandro erano di certo intelligenti e brillanti quanto la madre, avevano una mente creativa e aperta che non conosceva alcuna restrizione ma, allo stesso tempo, apparivano molto più pratici e concreti di Luna Lovegood.
La vena eccentrica dei Lovegood, infatti, nei due gemelli aveva preso la forma di una smodata passione per la fisica e la chimica Babbana che li portava a passare le loro giornate a cercare di abbinare strane formule fisiche al Quidditch e ad aver tramutato il loro dormitorio in un laboratorio chimico che rischiava di esplodere un giorno si e un giorno no (per non parlare delle esalazioni tossiche).
Inutile dire che Roxanne aveva l'incarico di procurare strane sostanze chimiche per i loro esperimenti, ovviamente dietro un lauto compenso, anche se i gemelli potevano avvalersi dello sconto parenti e amici.
Molly Weasley era a mio avviso l'angelo di quella strana combriccola: dolce, amorevole, materna e paziente. Era lei che aveva il compito di mettere in riga i più scavezzacollo, certo anche Rose era molto responsabile ma non era altrettanto paziente anzi, ad essere precisi, io non avevo ancora avuto il piacere di vedere Rose Weasley arrabbiata ma, da quello che si diceva una Rose arrabbiata non era una gran bello spettacolo...
Infine c'era Dominique. Non c'era bisogno di utilizzare molte parole per descrive quella ragazza, lei era semplicemente pazza e testarda ma la follia di Dominique era una follia sottile e particolare che la portava ad impuntarsi su questioni che sarebbero parse stupide a tutto il resto del mondo (magico e non) e che, nonostante tutto, a lei apparivano fondamentali.
 
Distrattamente mi versai un altro po' di caffè latte, avevo come la sensazione che una grande sventura incombesse su di me ma non riuscivo a capire di che cosa si trattasse...
 
"Mel, ho sentito che oggi parteciperai anche tu ai provini per entrare a far parte della squadra di Quidditch di Serpeverde, forse Scorpius non te l'ha detto ma io gioco come cacciatrice" era stata Cordelia a parlare, la ragazza si era appena seduta accanto a me, i capelli rosa raccolti in una treccia all'Americana e un'espressione piuttosto incuriosita.
Era la prima volta che la mia compagna di stanza mi rivolgeva così tante attenzioni, Cordelia, infatti, non mi era di certo ostile come Amelia ma non era neppure incoraggiante eppure, ora che la ragazza era venuta a sapere delle mie presunte abilità nel Quidditch, sembrava decisa a rivalutarmi, c'era solo un piccolissimo problema: io non sapevo giocare a Quidditch...
"bella, intelligente e sa anche giocare a Quidditch..." esordì James mentre si sedeva dinanzi a me "dove sei stata per tutto questo tempo?!"
decisa ad ignorarlo affogai i dispiaceri nel caffè, in fin dei conti avevo di meglio da fare come ad esempio trovare un modo per non morire sfracellandomi al suolo.
"ad ogni modo dubito che Serpeverde abbia qualche possibilità di vincere, non ce la fareste neppure se Krum in persona giocasse con voi"
"Potter, che ne diresti di strozzarti?!" sbottai infastidita
Non sopportavo che quell'idiota di Potter sottovalutasse Serpeverde in questa maniera come non sopportavo che si prendesse gioco degli sforzi di Scorpius ed Albus.
L'anno prima infatti Serpeverde era arrivata seconda battuta da Grifondoro e, quest'anno, Scurpius, che era il capitano della squadra di Quidditch, aveva deciso di approfittare del fatto che la squadra fosse a corto di membri per costruire una squadra ancora più forte ed in grado di mettere in seria difficoltà Grifondoro.
Sia per Scorpius che per Albus vincere era molto importante, entrambi provavano un forte desiderio di rivalsa e se il primo desiderava portare in trionfo la propria squadra dimostrando finalmente a coloro che ancora lo consideravano il figlio di un Mangiamorte il proprio valore il secondo voleva per una volta riuscire a battere James che sembrava non perdere mai un occasione per denigrarlo. Albus era il primo e l'unico Serpeverde della famiglia ed era fiero della propria casa, lui aveva, a mio avviso, tutte le migliori qualità di un Serpeverde: era intelligente e furbo, ambizioso e molto legato alla propria famiglia ed alla tradizione ma il suo amore per la tradizione non era un amore che portava alla staticità, era un amore che permetteva di comprendere, conservare e dare valore a ciò che di più bello c'era nel nostro passato.
Eppure se la maggior parte della famiglia aveva accettato che lui fosse un Serpeverde James sembrava ancora non voler accettare la cosa.
Albus all'apparenza sembrava ignorare le frecciatine di suo fratello ma io sapevo che in verità il rifiuto di James lo faceva soffrire e che ormai Albus credeva che batterlo fosse l'unico modo per ottenere il rispetto di James.
Albus e Scorpus erano ammirati e nel contempo condannati da un nome e da un passato che risultavano per loro troppo grandi ed importanti e forse,in un certo senso, era su questo che si fondava il loro sodalizio, sul desiderio di sfuggire al proprio nome ed essere se stessi.
Era forse per tutte queste ragioni che quando Scorpius mi aveva chiesto di fare il provino per entrare a far parte della squadra di Quidditch di Serpeverde non me l'ero sentita di rifiutare. Per loro era importante vincere e loro riponevano la loro fiducia in me o, per essere più precisi, riponevano la loro fiducia in Melanie Artemis Starlight abile cacciatrice e membro della squadra di Quidditch della sua scuola negli Stati Uniti.
C'era solo un piccolissimo problema, io non sapevo come cavolo si facesse a volare su di un manico di scopa ma, per quanto la possibilità di morire in modo estremamente disonorevole ed imbarazzante non fosse allettante, non ero riuscita a trovare una scusa plausibile per rifiutare di sostenere quel provino.
Perché diavolo avevo dovuto creare un eroina bellissima con delle abilità magiche eccezionali ed amante del Quidditch?! Perché avevo dovuto creare una ragazza perfetta?! Non avrei potuto scegliere come protagonista una ragazza comune, imbranata e che per giunta odiava volare?!
"non sapevo giocassi a Quidditch" intervenne Dominique piuttosto interessata, anche lei giocava a Quidditch ed era una delle cacciatrici di Grifondoro
"in un altra vita ero una cacciatrice" risposi io piuttosto evasivamente
"non sapevo fossi così modesta" mi canzonò Scorpius
"d'accordo: in un altra vita ero una cacciatrice ed ero anche piuttosto brava" mi corressi
"quest'anno vinceremo noi, James" soggiunse Albus
"continuate pure ad ignorarci così, quando vi strapperemo la coppa di mano, sarà ancora più divertente" si intromise Rose, lei era la Cercatrice di Corvonero
"Rosie, col portiere che vi ritrovate siete fuori gioco in partenza" disse James
"Potter, sei davvero sicuro che la tua scopa riesca a reggere il peso di tutta questa arroganza?!" mi intromisi io
"ora stai anche dalla parte dei Corvonero?" domandò lui
"non sto dalla parte dei Corvonero, sto dalla parte di tua cugina, quindi trattieni il testosterone e ricordati che stai parlando con i tuoi familiari prima di aprire la bocca. Detto questo ci tengo a sottolineare che per quanto io desideri portare al trionfo Serpeverde preferisco veder vincere Corvonero o Tassorosso piuttosto che darti un altra ragione per montarti ulteriormente la testa"
"e allora, per quanto dubito fortemente che tu ne sia in grado, battimi, tu e la tua squadra di serie B potete provare a vincere"
"James! Stai esagerando!" tuonò Dominique
"lascialo pure parlare, ormai siamo tutti abituati alla sua arroganza" replicò Albus, il suo viso era ormai una maschera di freddezza mentre io... Be' ero tutt'altro che fredda, ero solo incavolata...
"è una promessa Potter, ti farò implorare pietà!" sentenziai mentre mi alzavo di scatto e mi apprestavo a lasciare la Sala Grande, lo stomaco mi si era chiuso.
 
 
 

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Ti farò implorare pietà
 
Al momento era sembrata un'uscita di scena così brillante...
Ma ora c'era solo un piccolo ed insignificante problema: mi trovavo nel campo da Quidditch assieme ad un'altra ventina di aspiranti giocatori mentre, sulle tribune, Rose, Dominique, Lorcan, Lysander, Roxanne e quel decelebrato di Potter sembravano non vedere l'ora di assistere alla mia performance ed io sapevo solo una cosa: al momento quella che voleva implorare ero solo io.
"sbaglio o sei un po' pallida?" mi domandò Albus mentre mi passava accanto
"ti sbagli" sbraitai più infastidita di quanto volessi "questa è la mia carnagione naturale"
"va bene" rispose Albus piuttosto accondiscendentemente, crescere circondato da tutte quelle cugine doveva avergli insegnato che spesso era meglio assecondare le donne.
"Scorpius mi ha detto che non hai la tua scopa, puoi prendere in prestito la mia" aggiunse poi
"grazie" risposi sforzandomi di rivolgergli un sorriso.
Dovevo trovare una soluzione. Ignorando il fatto che non fossi mai salita su di una scopa in vita mia c'era un altro problema: non ero mai stata in grado di eseguire un lancio decente e tutti si aspettavano che io fossi una cacciatrice eccezionale.
Nella remota possibilità che anche in questa situazione l'istinto mi guidasse e, come  già mi aveva suggerito il giusto procedimento per eseguire gli incantesimi mi dicesse come cavalcare una scopa, non sarei mai riuscita a superare il provino come cacciatrice.
Poi l'illuminazione: alla squadra servivano anche dei nuovi battitori.
Ok, la mia idea all'apparenza poteva apparire piuttosto suicida ma la verità era che io non ero mai stata una grande sportiva, nonostante questo i miei genitori avevano sempre avuto l'idea malsana di cercare di farmi praticare dello sport, inutile dire che la loro idea si era rivelata piuttosto disastrosa: avevo fallito miseramente nella danza, nel basket e nella pallavolo, poi mia madre aveva deciso di provare a farmi giocare a baseball e con stupore avevo scoperto di essere una grande battitrice.
Ora di certo non mi aspettavo che battere una palla da baseball o un bolide fosse la stessa cosa ma se c'era una cosa che sapevo bene era che spesso la tecnica poteva compensare la minor forza fisica ed io sapevo di avere una tecnica ineccepibile.
Se avessi deciso di presentarmi come cacciatrice avrei avuto molte meno probabilità di essere presa ma avrei nel contempo ridotto le possibilità di farmi male, se mi fossi presentata come battitrice, con un po' di fortuna, avrei potuto farcela ma se avessi commesso un errore mi sarei fatta male. Molto male.
"salve a tutti" disse Scorpius dando inizio alle selezioni "come ben saprete la Squadra di Serpeverde cerca due nuovi battitori e due nuovi cacciatori. Facciano ora un passo avanti coloro che si presentano per il ruolo di Cacciatori"
Fu in quell'istante che presi la mia decisione e rimasi immobile.
"Starlight?" domandò confuso Scorpius
"non ho mai detto che mi sarei presentata per il ruolo di cacciatrice, Malfoy" risposi io cercando di apparire più calma di quanto in verità non fossi
"voi due" disse Scorpius piuttosto frettolosamente mentre indicava due aspiranti cacciatori senza fare davvero caso a chi questi fossero "voglio vedere come volate: fate cinque giri del campo assieme a Nott e fate dei passaggi. Ricordate che se sarete presi nella squadra dovrete collaborare con lei ed io tengo molto all'opinione di Cordelia"
"cosa diavolo ti passa per la testa" sbottò Scorpius mentre Cordelia si affrettava ad eseguire gli ordini
"voglio semplicemente vincere e credo di essere migliore come battitrice che come cacciatrice" spiegai io
"ti farai male"
"so badare a me stessa"
"lo credevo anche io ma ora inizio ad avere qualche dubbio..."
"Scorpius Hyperion Malfoy, vuoi vincere si o no?!" sbottai infastidita
"zia Daphne mi ucciderà" mormorò lui mentre si allontanava visibilmente combattuto
Ero riuscita ad ottenere ciò che volevo, ora non potevo fare a meno di sperare che funzionasse.
Attendendo che giungesse il momento della verità mi apprestai ad assistere alle performance degli aspiranti cacciatori.
 
 
Ero talmente persa dei miei pensieri da non essere neppure riuscita a comprendere quanto tempo fosse trascorso, ero talmente persa nei miei pensieri da non essere neppure riuscita a comprendere chi fossero i nuovi cacciatori, so solo che fu quando Scorpius disse agli aspiranti Battitori di prepararsi a fare cinque giri del campo per dimostrare la loro abilità nel volo che tornai in me.
Lentamente afferrai la mazza da battitore (che ognuno di noi avrebbe dovuto tenere tra le mani mentre volava) e mi avvicinai alla scopa di Albus che giaceva al suolo.
"su" ordinai alla scopa.
Non accadde nulla.
Per un momento mi sentii raggelare mentre gli altri aspiranti Battitori, che a giudicare dalle loro stazze sembravano essere imparentati con dei Troll di montagna, mi rivolgevano occhiate divertite.
Poi chiusi gli occhi e mi presi qualche secondo per riflettere, era tutto spiegato all'interno di Harry Potter e la pietra filosofale: se avevo paura la scopa non avrebbe risposto ai miei ordini.
"su" ordinai questa volta con decisione ed immediatamente la scopa finì tra le mie mani con una tale forza da farmi persino barcollare per un attimo.
"io sono la scopa. Io non ho paura" mormorai come un'idiota prima di spiccare un balzo e decollare.
Per un momento rimasi sospesa ad un paio di metri dal suolo come per valutare la situazione, poi sentii il fresco vento di fine settembre sul volto e mi resi conto di avere tutto sotto controllo e di sapere cosa fare: era l'istinto a dirmelo.
Mi piegai maggiormente sulla scopa per guadagnare velocità mentre mi lanciavo sempre più in alto per poi ridiscendere in picchiate ed arrestarmi a mezzo metro dal suolo. Iniziai a volare dimenticandomi delle selezioni e di ciò che mi accadeva attorno, iniziai a volare divertendomi a scoprire i miei stessi limiti e divertendomi ad eseguire evoluzioni che non avevo sognato di fare nemmeno nei miei sogni più arditi.
Fu con dispiacere che rimisi piede a terra quando mi resi conto che anche gli altri stavano atterrando. Non sapevo se avessi eseguito cinque giri di campo ma una cosa era certa: sapevo volare.
Dopo la prima prova quattro degli aspirati battitori erano stati scartati, a giudicare dalle loro stazze quei quattro dovevano avere una notevole forza ma, sulla scopa, avevano dato prova di scarso equilibrio. Il lato positivo era che ora eravamo rimasti soltanto in sei, ciò voleva dire che, dato che i posti in squadra erano due, mi erano rimaste solo quattro persone da battere.
"Ora verrete divisi in gruppi da due, verranno quindi formate tre coppie. Libereremo i bolidi e, a turno, i componenti di ogni gruppo si sfideranno tra loro" concluse Scorpius mentre si apprestava a formare le coppie, non prestai molta attenzione ai nomi degli altri candidati: erano tutti uomini ed erano tutti più grossi di me quindi conoscere i nomi dei miei avversari non avrebbe di certo reso più semplice il mio compito, era molto più importante cercare di concentrarmi.
"Starlight" mi richiamò Scorpius notando probabilmente la mia distrazione "questa volta cerca di rispettare la consegna" mi rimproverò mio cugino.
Sapevo che Scorpius mi riservava questa durezza solo per sottolineare che non avrei ottenuto alcun favoritismo: se volevo un posto nella squadra dovevo guadagnarmelo ed io me lo sarei presa, ad ogni modo la durezza di mio cugino era piuttosto fastidiosa.
Decisa a mantenere alta la concentrazione mi apprestai ad osservare le performance dei battitori che mi avrebbero preceduta.
Sarei stata l'ultima a sostenere la prova ma non mi ci volle molto per comprendere che quella che si sarebbe svolta tra le varie coppie sarebbe stata una vera e propria sfida uno contro uno, i battitori infatti tendevano ad indirizzare i bolidi l'uno contro l'altro sfidando l'avversario a respingere il potente colpo. Quella che si stava svolgendo finora era una sfida basata unicamente sulla forza fisica e sulla resistenza.
 
"Starlight" mi chiamò ad un tratto Scorpius.
Era già arrivato il mio turno.
 
Mi presi un minuto per osservare il mio avversario: era all'incirca tre volte più grosso di me.
Non potei fare a meno di maledire mentalmente Scorpius Hyperion Malfoy e la sua futura progenie: un conto era non rendermi le cose facile, un altro era tentare di uccidermi.
Con finta disinvoltura salii sulla scopa.
Io e lo sconosciuto energumeno ci fronteggiamo per un attimo al centro del campo, poi apparve il primo bolide.
Velocemente mi inserii nella traiettoria della palla.
Per prima cosa strinsi meglio le gambe attorno al manico di scopa, poi mi preparai all'impatto.
Il bolide volò dall'altro lato del campo ed io mi ritrovai a barcollare leggermente ma riuscii subito a recuperare l'equilibrio.
Come avevo immaginato per respingere un bolide non era necessaria una notevole forza fisica ma bastava colpire la palla nel punto giusto e mantenere una forte presa, i bolidi infatti giungevano con una tale forza da rendere perfettamente inutile imprimere ulteriore forza per scagliare la palla più lontano, se lo avessi fatto avrei solo sprecato forze inutilmente.
In quell'istante arrivò un nuovo bolide, questa volta scagliato dal mio avversario ma, anche questa volta, riuscii a respingere il colpo e questa volta ci riuscii persino con minore difficoltà.
Per un attimo mi fermai a studiare il mio avversario: di certo era fisicamente più forte di me ma, essendo molto più robusto e pesante non era di certo altrettanto veloce sulla scopa inoltre se io non potevo competere in quanto a forza di certo potevo farlo in quanto a mira e precisione dei lanci.
Se volevo vincere dovevo effettuare lanci veloci indirizzando i bolidi in aree che lui non avrebbe potuto raggiungere senza doversi necessariamente spostare.
Dovevo riuscire ad eseguire lanci più precisi. Con questo intento mi preparai a respingere il bolide che si stava dirigendo verso di me.
Fu un impresa un po' più difficile di quanto pensassi ma riuscii ad indirizzare il bolide a diversi metri di distanza dal mio avversario costringendolo ad una brusca virata. I miei lanci erano calibrati in modo tale da costringere quell'energumeno a spostarsi per recuperare la palla. ovviamente ora che era costretto a quegli spostamenti i lanci del mio avversario erano meno precisi ed anche io ero costretta a muovermi di più ma per me spostarmi era molto più semplice: ero più leggera e veloce e riuscendo ad arrivare prima sui bolidi, al contrario del mio avversario, avevo il tempo necessario per prendere la mira e indirizzare i lanci a mio piacimento.
L'energumeno ormai era costretto a seguire il mio ritmo troppo stanco per cercare di prendere in mano il gioco.
Era solo questione di tempo ma pian piano il mio avversario iniziò a perdere colpi, a rallentare, a commettere errori.
"Starlight, Pucey, a terra" ci richiamò Scorpius ed io mi affrettai ad atterrare rendendomi conto solo allora di quanto in verità fossi stanca.
"ringrazio tutti coloro che si sono presentati per i provini ma, come credo sia evidente, Nott, Starlight e Belby si sono dimostrati superiori agli altri candidati. Ovviamente però in squadra c'è posto solo per due giocatori, non è stata una scelta semplice ma i nuovi membri della squadre di Serpeverde sono Nott e Starlight, suppongo che il loro stile di gioco si possa integrare meglio con quello del resto della squadra. Grazie a tutti" concluse mio cugino.
"ben venuta in squadra" si complimentò Albus "non ero certo che ce l'avresti fatta ma sono lieto di essermi sbagliato"
"a dire il vero neanche io ero certa di  sopravvivere" ammisi mentre restituivo ad Albus la sua scopa
"Edward Nott" si presentò il nuovo battitore "spero che riusciremo a lavorare bene assieme"
"lo spero anche io" risposi mentre studiavo il ragazzo, a giudicare dal nome supponevo fosse il fratello di Cordelia o qualcosa del genere ma la mia compagna di stanza non sembrava molto felice della presenza del ragazzo nella squadra, anzi sembrava piuttosto contrariata
"sono il gemello di Cordelia anche se effettivamente non ci assomigliamo molto" spiegò il ragazzo notando la mia confusione.
Probabilmente mi sarei intrattenuta ancora a parlare con i miei nuovi compagni di squadra ma in quell'istante fui raggiunta da Dominique, Roxanne, Rose, Lorcan, Lysander e persino da quel decelebrato di Potter.
"ce l'hai fatta!" esclamò Dominique gettandomi le braccia al collo "credo che tu sia la prima battitrice donna che vi sia mai stata ad Hogwarts!" la bionda Grifondoro sembrava quasi essere più emozionata di me
"potevi dirlo subito che intendevi presentarti come battitrice! Non sai quanto mi hai fatto preoccupare!" intervenne Rose
"credimi, io ero molto più preoccupata di te e poi io non ho mai detto che mi sarei presentata come cacciatrice"
"complimenti, Angela" intervenne James "dovevo immaginarlo che un angelo caduto dal cielo fosse abile a cavallo di una scopa ma una donna come battitrice non potrà mai tenere testa ad un uomo"
"oh giusto! Mi mancava ancora un discorso sessista da parte tua"
"andiamo dolcezza, tra la mazza da battitrice, la tua passione per i tacchi e l'odio che dimostri nei miei confronti inizio a credere che tu abbia un serio problema di invidia del pene" continuò Potter
"sei davvero un deficiente" sentenziai mentre mi allontanavo da James per evitare di colpirlo con la mazza da battitrice che ancora tenevo tra le mani
"andiamo! Dovresti apprezzare la mia cultura"
Infastidita non potei fare a meno di tornare sui miei passi, raggiungere Potter e puntargli un dito al petto piuttosto infastidita
"io sono brava quanto un uomo, anzi, posso essere più brava di un uomo! E ti prometto una cosa Potter, non solo Serpeverde batterà Grifondoro ma prometto anche di abbatterti con un bolide!" sentenziai adirata
"non ci riuscirai mai, dolcezza!"
"secondo me invece ci riuscirà" intervenne uno dei due gemelli Scamandro
"è vero che la forza fisica di un uomo è superiore a quella di una donna ma con la giusta tecnica si può compensare e la tecnica di Mel è molto buona" aggiunse l'altro gemello
"sento odore di scommesse" cinguettò Roxanne che amava molto il Quidditch o, più precisamente, le scommesse sul Quidditch...
"noi scommettiamo 20 galeoni che Mel riuscirà a colpire James con un bolide" intervenne uno dei due gemelli
"se ci riuscirà girerò vestito di verde e argento per due mesi" disse James sprezzante
"prendi nota Roxanne" continuò poi James "scommetto 20 galeoni che Grifondoro batterà Serpeverde" disse sfidandomi apertamente ad accettare la sua sfida
"ci sto Potter, ma mi sembra troppo semplice giocarci del denaro, che ne dici di rendere le cose più interessanti?"
"questa ragazza mi piace!" esclamò Roxanne
"ci sto Starlight, che proponi?" convenne James
"se Serpeverde vincerà dovrai presentarti nei sotterranei alla festa per la vittoria, inginocchiarti e chiedere perdono ammettendo di essere solo un pallone gonfiato viziato e arrogante"
"affare fatto ma dato che di sicuro vincerà Grifondoro quando questo accadrà tu dovrai uscire con me" replicò lui
"questo è fuori questione, non riesco a sopportarti per cinque minuti un intero appuntamento potrebbe uccidermi" sentenziai incrociando le braccia al petto
"va bene" convenne Potter Sorridendo "allora ti presenterai alla festa per la vittoria di Grifondoro vestita di rosso e oro e dovrai darmi un bacio"
Per un momento rimasi in silenzio valutando la situazione: in fin dei conti un bacio era molto più veloce ed indolore di un appuntamento e poi James aveva parlato di un bacio molto genericamente, non aveva specificato che tipo di bacio volesse...
"e quando parlo di bacio intendo un bacio vero" aggiunse Potter come leggendomi nel pensiero
"accetto" cedetti alla fine
"la vittoria sarà ancora più dolce" mormorò James
"finiscila Potter!" sbottai mentre finalmente mi allontanavo dal campo da Quidditch avevo davvero bisogno di una doccia calda, di silenzio e soprattutto di allontanarmi da Potter.
Sapevo che più tardi, quando la rabbia fosse svanita mi sarei resa conto che accettare quella scommessa era stato da parte mia molto stupito anzi, ad essere sinceri iniziavo già a pentirmene.
 
"Melanie" mi richiamò la voce di Dominique quando ormai ero a metà strada verso il castello
"cosa c'è?" domandai mentre mi fermavo per permetterle di raggiungermi
"va tutto bene?" domandò la ragazza
Sapevo che da parte mia era scorretto comportarmi in questa maniera ma non potei fare a meno di sorridere, non riuscivo davvero a comprendere cosa volesse Dominique Weasley da me, anzi, a dirla tutta non riuscivo a capire cosa volesse tutta la sua famiglia da me.
Nessuno faceva niente per niente ed io avevo ormai compreso che tutti loro si aspettavano che insegnassi, non sapevo neppure io come, dell'umiltà a James Sirius Potter ma se ciò che volevano da me era solo questo che bisogno c'era di essere così gentili?! Tutta quella gentilezza mi stordiva e confondeva. Gli unici legami familiari che conoscevo erano fondati sull'apparenza, la necessità e l'interesse e tutta questa familiarità, questa spontaneità e questo calore mi spiazzavano.
"Va tutto a meraviglia, James imparerà ad essere più umile quindi va tutto a meraviglia" mentii.
Non andava per niente a meraviglia. Ero arrabbiata, stanca e tormentata dagli incubi inoltre, grazie alla mia brillante idea, Serpeverde doveva ad ogni costo battere Grifondoro perché non avevo nessuna intenzione di baciare quell'arrogante sessista di Potter!
"non mi importa di James, quello che voglio sapere è come stai tu" disse Dominique
"va tutto bene" dissi nuovamente
"quello che voglio dire è che quando ti ho invitata a sedere con noi volevo offrirti la mia amicizia. Tu mi piaci Melanie Artemis Starlight. Sei intelligente ed hai carattere e si, credo che la tua presenza faccia bene a mio cugino ma questa è un' altra storia, voglio che tu sappia che io tengo alla tua amicizia" concluse Dominique
"grazie" dissi sorridendo lievemente
Non avevo pronunciato molte parole ma sapevo che Dominique aveva capito, come aveva compreso la mia incertezza Dominique aveva compreso la mia indole schiva e la difficoltà che avevo ad esprimermi.
Al momento nulla andava meravigliosamente ma di certo mi sentivo un po' sollevata.
 
 
 


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Ero in biblioteca, tra le mani una lettere.
Avrei dovuto immaginarlo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato ma ora che questo momento era arrivato non sapevo che fare.
Rassegnata aprii la lettera che tenevo tra le mani.
 
Cara Melanie,
Astoria mi ha detto che, come era piuttosto prevedibile, sei stata smistata nella casa di Serpeverde. Ovviamente sono molto fiera di te.
P.S tieni pure il corvo e cerca di dare tue notizie più spesso.
Daphne Greengrass Starlight
 
Istintivamente strappai la lettera riducendola a brandelli.
Ero arrabbiata e non sapevo neppure perché.
Certo, Daphne si era rivolta a Melanie con supponenza ed alterigia, come se stesse parlando con una stupida bambina viziata e capricciosa, ma c'era qualcosa di più.
C'era qualcosa di più dietro al fastidio che provavo ed era qualcosa che non conoscevo o che non riuscivo a ricordare, eppure, come guidata dall'inconscio e dall'istinto mi sentivo furiosa ed indignata.
Come osava quella donna fingere di conoscermi?! Come osava quella donna utilizzare il nome degli Starlight con tutta quella disinvoltura?!
"Reparo" esclami con decisione mentre osservavo quell'odiosa pergamena ricomporsi davanti ai miei stessi occhi.
Poi, dopo aver girato la pergamena mi affrettai a scrivere un'unica frase:
 
Cara Madre,
se ho deciso di lasciare gli Stati Uniti è stato per evitare di dovervi dare mie notizie e soprattutto per evitare di riceverne di vostre.
Cordiali Saluti.
Melanie Artemis Starlight
 
Era stata una risposta che mie era uscita spontanea e di getto e che, nonostante tutto, continuava a sembrarmi corretta.
Non sapevo che problema vi fosse tra Melanie e sua madre, sapevo solo che l'unica cosa che mi suscitava Daphne Greengras era repulsione.
Dopo aver riposto piuma ed inchiostro all'interno della borsa mi avviai verso l'uscita della biblioteca. Volevo spedire quella lettera il prima possibile e chiudere definitivamente questa faccenda. Ovviamente per rispondere a mia madre avrei utilizzato uno dei gufi della scuola, avevo deciso di tenere Iris, questo era il nome che avevo deciso di dare al corvo, e non volevo che il mio corvo avesse nulla a che fare con quella donna.
Iris era il nome della dea greca messaggera degli dei e questa, al contrario di Hermes, aveva il compito di portare agli uomini i messaggi funesti. Credevo che quel nome si adattasse bene al mio corvo che, in fin dei conti era un regalo di mia madre, una donna che non faceva altro che portare guai.
La mia mente era ancora affollata da questi pensieri quando andai a sbattere contro qualcuno.
"scusa" dissi quasi istintivamente mentre, senza neppure scrutare la persona contro cui ero andata a sbattere riprendevo il mio cammino
"ehi! non così in fretta, Angela"
 
Angela
 
Solo una persona mi chiamava in quel modo...
 
"ancora tu, Potter" sbuffai irritata
Avevo appena finito di fare la doccia quando era arrivata la lettera di mia madre e, come se le missive di Daphne Greengrass non bastassero ad indispormi ora ecco apparire James Sirius Potter in tutta la sua fastidiosità
"ti sono mancato?"
"come mi manca essere colpita da un bolide"
"che cosa fai tutta sola in biblioteca?"
"non sono affari tuoi"
"oh, abbiamo ricevuto posta!" esclamò James mentre mi strappava la lettera dalle mani
"ridammela!" esclamai saltellando piuttosto ridicolmente nel tentativo di riafferrare il prezioso foglio di pergamena
"Cara Melanie..." disse James iniziando a legger la lettera
"ho detto di ridarmi quella dannata lettera!" esclamai infastidita
"oh una lettera da mammina..." continuò James imperterrito
"ti ho detto di smetterla" sentenziai duramente mentre mi arrestavo e la smettevo di cercare di afferrare la lettera
"ti arrendi?" mi punzecchiò lui
"accio" esclamai con decisione mentre la lettera finiva tra le mie mani
"così non vale"  si lamentò James
"piantala Potter! Non gira tutto intorno a te e, soprattutto, questo non è un gioco" sbottai mentre superavo Potter e mi allontanavo dalla biblioteca
"andiamo, è solo una lettera di tua madre"
"io odio quella donna!" sentenziai e, solo quando pronunciai quelle parole, mi resi conto che era vero.
Non ero Melanie Artemis Starlight e non avevo i suoi ricordi eppure sembravo condividere i suoi sentimenti.
"non tutte le famiglie sono perfette Potter, non tutti vanno d'accordo con i propri parenti e, se fossi meno egocentrico, ti saresti reso conto che molto probabilmente se non avessi dei problemi familiari non avrei deciso di abbandonare gli Stati Uniti per venire qui perciò fammi un favore e non parlare mai più di quella donna davanti a me."
"va bene" ammise James "hai ragione, io sono un egocentrico superficiale ma tu, dolcezza, sei dannatamente arrogante. Pretendi di giudicarmi senza neppure conoscermi e senza concedermi alcuna possibilità. La verità è che tu mi piaci Starlight"
"non mi conosci neppure!" mi lamentai io
"so che sei brava nel Quidditch, che sei un disastro in pozioni, che sei piuttosto mattiniera che di mattina bevi solo caffè latte con un cucchiaino di zucchero di canna ed uno di zucchero normale, so che ti piace leggere ed ora so che non hai un buon rapporto con i tuoi genitori. Se solo me lo permettessi potrei scoprire molte più cose sul tuo conto Melanie Artemis Starlight"
"dimenticati di me ed io mi scorderò di te"
"mi dispiace ma non posso permettertelo. Posso accettare di non piacerti ma non posso permetterti di scordarti di me."
"sei un idiota"
"si, sono un idiota ma se comportarmi da idiota è l'unico modo che ho per attirare la tua attenzione mi comporterò da idiota, se vuoi odiami pure."
Per un momento rimasi immobile totalmente spiazzata, quelle parole che mi risuonavano nella mente
 
se comportarmi da idiota è l'unico modo che ho per attirare la tua attenzione mi comporterò da idiota
 
Quindi quei modi, quei comportamenti irritanti e quei dispetti infantili erano volontari? Era il modo che aveva Potter per attirare la mia attenzione? E se era così chi era il vero James Sirius Potter?
Forse Dominique si sbagliava e la mia presenza era più dannosa che utile.
 
"Posso trovarti irritante ma io non ti odio" dissi alla fine "ed ora, se non ti dispiace, devo spedire una lettera" conclusi prima di riprendere il mio cammino.
 
 
 


******
 
 
 


Quella sera ero in sala comune, a quell'ora la maggior parte degli studenti era già in Sala Grande intenta a cenare e la stanza era quasi completamente vuota.
Silenziosamente mi lasciai scivolare a terra esattamente sotto il ritratto del professor Piton, la mente affollata da mille pensieri. Delicatamente appoggiai il capo alla parete, il ritratto esattamente sopra alla mia testa.
"sono entrata nella squadra di Quidditch di Serpeverde" mormorai ad un tratto
"ancora tu" si lamentò Piton
"è il suo compito ascoltare gli studenti" gli ricordai io
"e sarebbe educato guardare in faccia le persone quando ti stanno parlando" mi rimprovero lui
"sono la nuova battitrice"
"battitrice... Forse non sei totalmente inutile"
"ho fatto una stupida scommessa con Potter"
"ed ecco che ti comporti nuovamente da idiota"
"Lo so di essere un idiota non ho bisogno che lei me lo dica!" esclamai io
"e allora perché sei qui?"
"Daphne Greengrass mi ha scritto"
"mi sembra naturale che lo abbia fatto, Melanie, in fin dei conti lei è tua madre"
"non è mia madre e non la sopporto anzi, per essere più precisi Melanie la odia e, di conseguenza, la odio anche io ma non conosco le ragioni di questo sentimento" ammisi rassegnata. Era strano, era come se, in un certo senso, non fossi più padrona delle mie emozioni.
"tralasciando il fatto che tu non dovresti essere qui Melanie e Melania sono la stessa persona pertanto smettila di preoccuparti inutilmente. Anche se per il momento le cose non ti appaiono chiare a tempo debito verrai a capo anche di questa situazione"
Sospirando sonoramente e mi accoccolai meglio sul pavimento.
James, il Quidditch, i Weasley ed ora anche Daphne Greengrass...
In che situazione mi ero cacciata?
Forse avrei dovuto andarmene, lasciarmi tutto questo alle spalle e tornare alla tranquilla vita di Melania Rossellini.
No, non potevo farlo. Non sapevo ancora cosa mi riservasse il futuro ma qualsiasi cosa sarebbe stata meglio del mondo reale.
Questo era quello che pensavo quella sera di fine Settembre ma c'era un piccolo dettaglio che avevo trascurato: in ogni Fanfiction o più in generale in ogni storia le cose per i protagonisti non possono filare troppo liscio, in ogni storia gli eroi, per poter sperare in un lieto fine, devono prima essere disposti ad affrontare delle avversità e a combattere i propri demoni interiori.
Quello che ancora non sapevo mentre, persa nei miei pensieri, scrutavo il fuoco che ardeva nel camino era che i guai dovevano ancora arrivare  e che presto mi avrebbero travolta con la stessa forza del mare in tempesta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 














Angolo dell'autrice
Salve a tutti!
Per prima cosa ringrazio:
  • benee16  e love_for_books per aver aggiunto questa storia alle preferite
  • CcBradshaw_ e Haley_Malfoy14  per averla aggiunta alle seguite
  • Keira Lestrange per aver recensito lo scorso capitolo
 
Ci tenevo poi ad avvertirvi che prossimamente al fine di aggiornare sia questa storia che la mia altra long (Persona Priva di Poteri Magici) non aggiornerò più ogni settimana ma ogni quindici giorni inoltre il giorno in cui posterò i nuovi capitoli potrebbe slittare da giovedì a lunedì.
 
Spero che il capitolo vi piaccia e che continuerete a leggere questa storia.
Astrea
  
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