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Autore: danyazzurra    20/09/2014    7 recensioni
Tre piccole shot sul rapporto dei tre fratelli Potter. Perchè per me sono fantastici !! Piccoli accenni di Lily / Scorpius : )) spero che a qualcuno possa piacere e che mi farà sapere !! un bacione !!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era settembre quando James Sirius capì cosa voleva dire essere un fratello maggiore.

Quando suo padre e sua madre gli dicevano che lui era il fratello maggiore di quell’ affarino che in quel momento dormiva nel box, James li guardava come se dietro a quei loro visi felici dovesse scorgerci qualche fregatura.
Nonostante i suoi tre anni riusciva a capire molto bene quando qualcuno voleva ingannarlo e così gli era sempre sembrato.
I fratelli maggiori dovevano badare ai minori o almeno così diceva suo padre ed ogni volta che lo diceva metteva una mano sulla pancia della mamma in una maniera così affettuosa che James si chiedeva sempre se non fosse in arrivo un’ altra fregatura.
Guardò il fratello dall’ alto, era disteso nel box e dormiva con una mano alla bocca, poi aprì gli occhi e lo guardò, James quasi indietreggiò davanti a quegli occhi, assomigliavano così tanto a quelli del loro padre e poi la mamma gli aveva detto di non svegliarlo e se lo avesse visto lì intorno avrebbe pensato che fosse tutta colpa sua.
Invece suo fratello si alzò reggendosi al bordo del lettino e gli sorrise tendendogli le mani come se volesse essere preso.
James si guardò intorno, ma non vide nessuno, diceva proprio a lui.
Si protese verso il lettino le braccia aperte, lui ce l’ avrebbe fatta a sollevarlo. Lui avrebbe aiutato il suo fratellino.
Lui…lui era appena caduto dall’ altra parte del lettino insieme a suo fratello.
Albus lo guardò e scoppiò a ridere e James si ritrovò a guardare quella bocca sdentata e a sorridere a sua volta.
Aveva capito cosa faceva un fratello maggiore: aiutava il minore, ma se non ce la faceva, almeno poteva farlo ridere.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello poteva sconfiggerlo.

James Sirius era sempre stato un bambino vivace ed ormai alla soglia dei suoi nove anni aveva capito che la nomea di teppista gli sarebbe rimasta a vita e non gli dispiaceva affatto.
In fondo Albus era quello calmo e riflessivo e Lily, lei era la sua la sua complice per eccellenza.
Nonostante avesse solo sei anni teneva il passo con lui e anzi, data la sua aria da piccola e innocente riusciva sempre a farlo uscire dai guai.
“ Bene…ecco cosa faremo” disse guardando gli occhi di Lily e proponendole l’ ennesimo scherzo ai danni di uno dei loro tanti cugini che quel giorno avrebbero visto alla tana.
Gli occhi di Lily come previsto s’ illuminarono, se si trattava di aiutare il fratello in qualche marachella, lei c’ era sempre.
James lanciò un’ occhiata ad Albus, era poco distante da loro ed aveva un libro in mano e questo fece sospirare James.
Quale bambino sano di mente passa una mattinata di fine estate con un libro in mano?
“ Vuoi organizzare lo scherzo…”
“ No” rispose Albus senza lasciarlo finire né guardarlo in faccia e facendo alterare James.
“ Sai, secondo me non sei nostro fratello” lo provocò e Albus non rispose neanche, restando con il naso immerso nel suo libro.
“ Dico davvero, sai?” continuò a stuzzicarlo.
Lily intanto li guardava con occhi curiosi, probabilmente chiedendosi chi sarebbe stato il primo a cominciare a litigare.
“ Hai mai sentito i racconti di papà?” gli chiese “ nei nostri geni, qualsiasi cosa voglia dire, ci sono gli scherzi e i dispetti, i nostri nonni e i nostri zii facevano un sacco di scherzi e tu…”
“ Se tu leggessi un po’ di più sapresti cosa sono i geni…”
“ Io lo so” li interruppe Lily “ Rose mi ha detto di una favola dove…” il sorriso paziente con cui entrambi i fratelli si rivolsero a lei ascoltando il suo racconto, mise fine alla discussione.
Poche ore dopo, James corse fuori per prendere la polvere buio pesto che aveva nascosto dentro alla baracca per gli attrezzi.
Si chinò e tutto un tratto intorno a lui divenne tutto buio, poi qualcosa lo fece cadere a terra, maledizione era il suo scherzo.
Quello che lui aveva preparato, com’ era possibile che si stesse rivoltando contro di lui.
Dopo l’ ennesima poderosa caduta su un altro trabocchetto che aveva lasciato sulla strada sentì un bruciore sulle ginocchia, doveva essersele sbucciate.
Si rimise in piedi, non fosse mai che James Sirius passasse per un vigliacco, ma l’ ennesimo scherzo che si abbatté su di lui lo fece cadere di nuovo e stavolta rimase a terra.
“ Divertente, sì, decisamente, Fred? Roxanne? Ho capito, potete anche smetterla” si arrabbiò, non ricevendo risposta continuò “ Hugo?” sbuffò mentre un altro finto pugno gli arrivava sullo stomaco.
“ Il gioco è bello quando dura poco”.
Adesso si stava davvero innervosendo, si alzò in piedi deciso ad uscire, ma proprio in quel momento il buio si diradò e due splendenti occhi verdi apparvero davanti a lui.
“ Solo perché non mi metto a fare lo stupido, non significa che non lo possa fare” disse soltanto e dopo avergli sorriso si voltò per tornare dagli altri.
“ James, che è successo?” chiese sua madre, appena rientrò in casa, vedendo che aveva gli occhi pesti e le sbucciature sulle mani e sulle ginocchia.
Tutti i suoi cugini ridevano, non era facile vedere James vittima di qualche scherzo e sicuramente si chiedevano chi tra loro ci fosse riuscito.
Anche Albus aveva alzato lo sguardo dal libro e James poteva vedere tutta la soddisfazione in quegli occhi verdi.
“ Niente, mamma , sono inciampato” disse.
Non avrebbe mai fatto la spia. Sorrise ad Albus, era l’ unico che in vita sua era riuscito a fregarlo.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello gli somigliava molto.

James guardò Albus entrare nella sala grande.
Lo vide guardarsi intorno e osservò lo stupore nei suoi grandi occhi verdi mentre notava ogni minimo particolare.
Lui aveva raccontato ad Albus e Lily come era Hogwarts, ma niente era come vederlo con i propri occhi.
Quando lo sguardo di Albus si fermò nel suo, James gli sorrise incoraggiante.
Ricordava ancora, quando in treno, James gli aveva chiesto di cosa avesse parlato con il padre e come lui avesse scosso la testa, dicendogli che non era niente d’ importante.
Inutile dire che non l’ aveva convinto neanche un po’.
Lo vide distogliere lo sguardo quando Rose gli disse qualcosa all’ orecchio e alzare subito gli occhi verso il soffitto guardando le nuvole che offuscavano la luna.
Poi il professor Paciock parlò e depose il cappello sopra lo sgabello.
Mentre aspettava che la canzone finisse, James guardò anche gli altri ragazzini e ragazzine, un gruppo di teste anonime che, sicuramente nelle settimane seguenti avrebbe imparato a conoscere ed apprezzare.
Vide una testa biondo platino e si ricordò di come suo zio Ron, avesse detto a Rose di superarlo in tutto, in effetti guardandolo in faccia sembrava così sprezzante e sicuro di sé che James provò una voglia incredibile di togliergli quel ghigno dalla faccia.
“ Scorpius Hyperion Malfoy” chiamò il cappello parlante e quando lo decretò un Serpeverde, James capì che aveva trovato il rivale perfetto.
Quando finalmente il cappello chiamò “ Albus Severus Potter” la sala si ammutolì in uno strano replay del suo smistamento dell’ anno prima.
James vide Albus avvicinarsi nervosamente allo sgabello, non aveva niente della sua finta sicurezza dell’ anno prima.
Non aveva quel sorriso strafottente che aveva mostrato lui l’ anno prima, anzi sembrava quasi che tutta quell’ attenzione gli stesse dando fastidio.
James avrebbe voluto andare lì a tenergli la mano, ma sapeva che non poteva, era la sua prima sfida.
Quando il cappello lo decretò Grif…no, aspetta, aveva detto davvero Serpeverde?
James spalancò le labbra, ma si affrettò a richiuderle perché vide lo sguardo impaurito di Albus cercare il proprio.
Aveva paura, aveva paura che James non l’ accettasse e mentre la tavolata di Serpeverde scoppiava in un fragoroso applauso, James sorrise scuotendo la testa e lo vide rilassarsi notevolmente prima di raggiungere la sua tavolata e sedersi tornando a guardarlo.
James alzò il pollice in segno di approvazione e Albus si passò una mano tra i capelli corvini per dissipare il nervosismo, nello stesso istante in cui lo fece lui.
Sorrise ancora più ampliamente mentre i loro occhi si guardavano da lontano, non gli importava di quanto fossero diversi, gli importava quanto fossero simili.
In fondo era solo un Serpeverde, non era come se fosse stato amico di quel Malfoy.
 
Era settembre quando James Sirius difese per la prima volta suo fratello.

“ Mi domando come tu possa essere amico di quel Malfoy”.
La voce stridula di una Lily Potter nel pieno della sua arrabbiatura avrebbe fatto voltare tutti gli scompartimenti se James non avesse applicato al loro un incantesimo di silenzio.
“ Davvero, Albus” disse strizzandosi la gonna della divisa.
“ Dovresti smettere di provocarlo” si oppose Albus, pur continuando a guardare la sorella con affetto.
“ Provocarlo? Provocarlo?”
James storse la bocca, se Lily avesse reso la sua voce ancora più stridula sarebbe sembrata uno di quei fischietti ad ultrasuoni per i cani.
Aveva solo dodici anni, ma insieme a James era una delle migliori Grifondoro che Hogwarts avesse mai visto.
Soprattutto perché ogni occasione era buona per tirare qualche scherzo a Scorpius Malfoy.
“ Tu” disse Albus puntando il dito contro di lui “ tu le hai insegnato a fare scherzi a Scorp…e ora guarda cos’ hai ottenuto?”
James incrociò le braccia davanti al petto e sorrise “ può essere” disse scherzoso.
“ Adesso, dimmi come devo fare?” chiese Lily con la voce incrinata “ sono bagnata mezza e tra poco arriviamo ad Hogwarts” si lamentò lasciandosi cadere sul seggiolino.
“ Odio Malfoy ed odio te che ci sei amico”.
James alzò gli occhi su Albus e lo vide con lo sguardo ferito. Entrambi sapevano che Lily non diceva sul serio.
Quando era arrabbiata riusciva a dire un milione di cose e di novecentomilanovecentonovantotto di normale si pentiva, ma Albus era troppo dipendente da Lily ed anche il pensiero che lei potesse tenergli il muso per qualche giorno lo feriva.
E James si chiese perché, invece di essere felice di avere Lily tutta per sé, gli dispiacesse per suo fratello.
“ Non esagerare, Lily” le disse e lei alzò lo sguardo nocciola su di lui, ma non fu l’ unica, Albus lo stava guardando continuando a sbattere le palpebre.
James liquidò entrambi con un gesto della mano “ Albus è un campione con gli incantesimi” le spiegò, poi guardò il chiamato in causa “ dai asciugala tu” gli ordinò e Albus tirò fuori di tasca la bacchetta e pur continuando a guardarlo un po’ stordito procedette all’ asciugatura.
“ E tu non lamentarti” disse a Lily “ non esiste guerra senza feriti” le disse “ e poi…” continuò abbassando la voce “ se lui non fosse suo amico, avremo meno modo di avvicinarlo” le disse e Lily sorrise, guardando prima l’ uno e poi l’ altro fratello.
Albus sollevò la bacchetta dopo aver asciugato Lily e lei si tastò un po’ per essere sicura che la sua divisa fosse davvero asciutta, quando lo constatò si gettò tra le braccia di Albus e lo sguardo che gli diede suo fratello da sopra la spalla di Lily lo rese felice di averlo difeso.
In fondo un Malfoy amico di suo fratello lo poteva anche sopportare, non era come averlo in famiglia.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello non gli somigliava poi così tanto.

“ Ehy che fai qua fuori tutto solo? Dov’ è il tuo amico – sono figo-  Malfoy?” chiese James vedendo Albus nel giardino della scuola senza alcuna compagnia.
Albus era sdraiato sul prato, aprì un occhio e vedendo suo fratello davanti a sé e si alzò a sedere.
“ Avevo bisogno di star solo” la voce con cui lo disse era talmente atona e monocorde che James si preoccupò più che se lo avesse sentito piangere a singhiozzi.
“ Che succede?” gli chiese immediatamente sedendosi accanto a lui.
Per quanto le case di Hogwarts li avessero separati, per quanto queste li rendessero rivali sul campo e nelle classi, James non avrebbe mai lasciato che Albus soffrisse, non se poteva aiutarlo.
“ C’ è qualcuno che t’ infastidisce?” chiese e Albus scosse la testa, lo sguardo perso verso il lago nero.
Rimasero per un minuto in silenzio e James si limitò ad osservare suo fratello, sembrava dimagrito od era una sua impressione? In fondo aveva quindici anni e qualsiasi cosa poteva sembrargli gravissima e insuperabile.
“ James?” la voce cantilenante di una ragazza lo riportò alla realtà, ma lui agitò la mano “ ora non posso” le disse sbrigativo e lei si allontanò un po’ impettita.
“ Dovresti andare” disse Albus e James spalancò gli occhi “ credi che m’ importi davvero di lei?” domandò e Albus sorrise cominciando a giocherellare con dei fili d’ erba “ no, direi di no” rispose sollevando di nuovo lo sguardo verso il lago.
“ Adesso mi dici cosa ti è successo?” gli chiese “ devo picchiare qualcuno? Posso farlo, sai?” scherzò e Albus scosse la testa.
“ Dovresti picchiare me e la mia testa malata” rispose Albus e James scoppiò a ridere attirando l’ attenzione di altre ragazzine nei paraggi.
“ Allora? Qual è il problema?” chiese ancora “ e adesso devi dirmelo o ti tirerò fuori le parole a forza” lo rimproverò.
Albus alzò di nuovo lo sguardo e James stavolta sbuffò sonoramente, mancava solo il classico sospiro degli innamorati.
Innamorati? Aspetta un attimo…seguì finalmente il suo sguardo e vide due ragazzine.
Una era la loro sorella e quindi dubitava che quegli occhi a pesce lesso fossero per lei e l’ altra era…
“ Oh Merlino, ti sei innamorato?” chiese stupito “ della Paciock?” continuò a chiedere e Albus abbassò lo sguardo annuendo impercettibilmente.
“ Cavolo” imprecò e Albus lo guardò “ Bè, cosa c’ è che non va?” domandò quasi offeso e James sorrise passandosi una mano tra i capelli.
“ Sai, ho sempre pensato che ti avrei insegnato tutti i trucchi del mestiere”.
Fece un gesto con la mano, mostrando quante ragazzine erano voltate verso di loro, poi guardò di nuovo suo fratello “ ti perderai tutto questo” lo provocò, ma lui non aveva spostato gli occhi da Alice ed anzi, adesso anche lei lo stava guardando.
“ Bè, a quanto pare devo solo insegnarti a dichiararti” ammise sconfitto.
Albus si voltò verso di lui con un sorriso che gli faceva brillare gli occhi “ lo faresti?” domandò e James annuì un po’ stupito “ certo” assentì.
“ Sai che sa tanto di fratello maggiore?” lo schernì Albus e James gli prese la testa sotto braccio, prima di frizionargli scherzosamente i capelli e lasciarlo andare.
“ So che ti dico sempre che sei adottato e probabilmente è così” disse prendendolo in giro “ ma che ci vuoi fare, ormai mi sei toccato tu e quindi…”

Era settembre quando James Sirius impedì a suo fratello di commettere un omicidio.

James sbadigliò e si slacciò la cravatta tenendola in mano.
Anche per quella sera la ronda da Caposcuola era finita.
Tra quella e gli allenamenti che aveva avuto qualche ora prima in previsione della partita contro Tassorosso, era così stanco che stava valutando se dormire sul divano della sala comune.
Quando sentì delle grida e delle voci agitate storse le labbra.
Una litigata era l’ ultima cosa di cui aveva voglia in quel momento, per cui avrebbe tolto i punti a chiunque ne fosse coinvolto.
Appena giunse vicino al ritratto della signora grassa però, vide che le urla erano tra Albus e Scorpius.
Inarcò un sopracciglio: problemi in paradiso?
Quei due erano indivisibili e non capiva che cosa stesse succedendo.
Accanto a loro c’ erano una Lily furente ed una Alice che le teneva una mano attorno alla vita per impedirle di intervenire.
James sorrise, sicuramente la sua sorellina voleva stendere Scorpius Malfoy e passargli sopra con tutte le scarpe, solo che era un bene che Alice la tenesse, Scorpius era cresciuto molto nell’ ultimo anno ed avendo sedici anni stava cominciando ad assomigliare ad un uomo.
James rise e tutti si voltarono verso di lui.
Albus e Lily si scambiarono un’ occhiata e improvvisamente sembrò che gli animi si calmassero.
“ Basta la mia presenza a spaventarvi?” chiese “ non vi toglierò punti” li rassicurò, ma non sapeva perché sembravano tutti piuttosto inquieti, anche Lily.
“ Che succede? Albus perché cercavi di uccidere Malfoy?” chiese ancora.
Albus guardò prima Lily e poi Scorpius.
“ Niente…niente, fratellino, anzi grazie di avermi impedito di ucciderlo”.
Albus sorrise e prese Scorpius per un braccio, poi Lily si avvicinò a lui “ le solite cose, andiamo dentro dai, questi due devono star lontani da noi Grifondoro”.
James scosse la testa per niente convinto, ma era talmente stanco che si lasciò condurre fino al ritratto.
Alice disse la parola d’ ordine e poi si voltò con un sorriso verso Albus che le sorrise a sua volta, lo stesso scambio di sorrisi accadde tra Lily e Scorpius.
Che cosa?
Un fuoco d’ artificio scoppiò nel cuore di James “ che cosa?” urlò.
Albus guardò Scorpius e poi i due Serpeverde scoppiarono a ridere e scapparono a gambe levate lasciando un James furente.

Era settembre quando James Sirius si commosse per suo fratello.

“ Oh insomma, si può sapere che cos’ avete?”
James si sedette di botto sul divano e questo emise uno sbuffo d’ aria, come se stesse protestando.
Lily si sedette più delicatamente e mise una mano sulla gamba di suo fratello.
“ Sai, se la smettessi di chiederglielo ogni due secondi, forse ce lo direbbero” gli disse con il tono di chi stava confidando un segreto.
Albus si alzò dalla poltrona davanti a loro e mise un braccio intorno alle spalle di Alice che non faceva che sorridere guardando la sua migliore amica.
“ Vi sposate” ipotizzò James e Alice scosse la testa.
La mano di Albus scese sul ventre di lei e Alice coprì quella del suo ragazzo con la sua “ aspettate un bambino?” chiese Lily con voce commossa e Alice annuì.
Lily si alzò e con uno slancio che quasi fece perdere l’ equilibrio ad entrambe e l’ abbracciò e James abbracciò Albus.
“ Wow fratellino” disse emozionato “ a ventiquattro anni e dopo tutto questo tempo di fidanzamento? Era anche l’ ora” lo prese in giro e Albus scosse la testa.
“ Volete essere madrina e padrino?” chiese Albus tutto un fiato e James rimase bloccato nell’ atto di abbracciare Alice.
“ Come hai detto?” chiese e Albus vide le lacrime luccicare negli occhi di suo fratello “ vuoi essere il padrino?” ripeté.
James si ritrovò con la gola secca e si dovette sedere “ io pensavo…tu…Malfoy…”
Albus si mise a ridere e si sedette accanto al fratello “ Scorpius sarà comunque nella sua vita, è il compagno di Lily che sarà la sua madrina, io voglio che abbia un padrino fico quanto mio fratello” scherzò.
James prese un respiro per non mettersi a piangere come una ragazzina e guardò suo fratello con gli occhi pieni di lacrime di emozione.
Era questo che pensava di lui? Lesse nei suoi occhi la risposta e annuì lentamente e dolcemente, come se avesse paura di interrompere quel momento.
“ Sarà un vero piacere” disse soltanto.
 
CoMMENTO: SPERO NON VI SIATE SCORDATI DI QUESTA STORIA, VA A RILENTO, MOLTO A RILENTO :P MA SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!! IL RAPPORTO TRA JAMES E ALBUS L’ HO SEMPRE CURATO MENO NELLE MIE STORIE CONCENTRANDOMI TRA LILY E JAMES E LILY E ALBUS, QUINDI E’ STATO UN PO’ MENO SEMPLICE DA DESCRIVERE, MA SPERO DI ESSERE RIUSCITA LO STESSO A FAR CAPIRE QUANTO ANCHE LORO, NONOSTANTE LE DIVERSITA’ CHE CI SONO, SI VOGLIANO UN GRAN BENE : ))
RINGRAZIO LUISA21 / ALWAYS89 / ARYELLE / SINISA / DREAMER IMPERFECT/ SHIORI LILY CHIARA E LULYX !! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE !!
   
 
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