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Autore: Gurubell    24/09/2014    5 recensioni
Immaginate un tempo in cui Hogwarts ancora non esiste e Beauxbaton ha solo una ventina d’anni. Un tempo in cui i maghi non sono ancora ufficialmente entrati in clandestinità, ma devono cercare di tenere comunque i loro poteri nascosti ai Babbani, che vogliono processarli e (tentare di) ucciderli mandandoli al rogo. Un tempo in cui i giganti sono ancora molti e vivono nascosti, ma liberi, controllati da un apposito Dipartimento del Concilio dei Maghi (oggi conosciuto come Ministero della Magia).
Immaginate cosa potrebbe succedere se proprio i giganti si ribellassero e iniziassero ad attaccare i maghi...
E’ in questo clima di tensione che nasce la nostra storia, l’avventura dei quattro Fondatori della più grandiosa scuola di magia e stregoneria di tutti i tempi, delle loro famiglie e dei loro amici. Vi siete mai chiesti cosa li avesse uniti? Cosa li avesse portati a decidere di fondare una scuola? Ebbene, state per scoprirlo...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I fondatori, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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N.D. JD
Ecco a voi il prologo della storia a quattro mani delle Gurubell, qui è il Guru che parla e che non vuole tenervi troppo sulle spine, ma ha bisogno di fare un paio di premesse alla storia. Ci vorrà poco, promesso!
La prima nota è sulla storia in sé. È possibile che ci siano in giro per il mondo centinaia o migliaia di versioni su come i fondatori si sono conosciuti, su come è nata Hogwarts e su come tutto è iniziato in generale. Ognuno di noi ha le proprie ship riguardo i quattro eroi e anche i propri pv mentali... Bene ora arrivo al punto: le Gurubell sono state fortunata ad incontrare i medesimi gusti, ma sicuramente non saranno uguali a quelli di tutti, però ciò che non vogliamo (per nessuna ragione!) sono discussioni a questo proposito. Questa è la nostra storia, sono le nostre versioni dei fatti, perciò prendetele come tali e se vorrete continuare a leggere ci farà molto piacere, altrimenti saluti e baci <3
La seconda nota è sui personaggi. Questa storia non nasce semplicemente dalla collaborazione fra due scrittrici di Efp, ma fra molte teste diverse: alcuni personaggi, infatti, sono stati creati da alcuni lettori allo scopo di rendere ricca e interattiva la storia. È importante sottolineare che nessuna fase preparatoria della storia si svolgera su questo sito: tutti gli scambi di materiale, le discussioni e i commenti avvengono sul gruppo Facebook dedicato alla storia. Le recensioni sono dunque un “in più” totalmente facoltativo.
Grazie della cordiale attenzione e buona lettura,
JD




000 – HALLOWEEN A CASA DEI LEONI


Atto primo: aggiungi un posto a tavola
Lo studio di Lord Leon era in costante penombra, da quando i suoi occhi avevano iniziato a diventare sensibili. Maledetta vecchiaia!
Le poche candele illuminavano a malapena la grande scrivania di legno scuro, su cui eleganti piume e pergamene fitte di testi facevano bella mostra di sé. Alle sue spalle, su un grosso trespolo, stava appollaiato un enorme gufo grigio intento a pulirsi le piume dopo il lungo viaggio. Era appena tornato dalla Francia, portando nel becco affilato una lettera dal Primo Ministro, il quale confermava che il suo arrivo alla magione dei Gryffindor sarebbe avvenuto molto presto. Giusto il tempo di chiamare qualche aiutante...
Era un messaggio molto criptico, che lasciava spazio a scenari differenti e preoccupava non poco il capostipite dei Gryffindor. Quella per cui l’aveva allertata era un’operazione della massima segretezza dell’Ordine dei Grifoni, non una missione qualsiasi: meno persone ne erano a conoscenza, meglio sarebbe stato. Di che aiutanti stava parlando? Ma soprattutto, cosa intendeva con “molto presto”?
A Villa dei Leoni, la grande casa a Lion’s Hollow che da moltissimi anni apparteneva alla sua famiglia, era in programma proprio per quella sera la più importante festa di Halloween di tutti i tempi. Era stata sua moglie Lady Hellen Marchbanks ad organizzarla, e non era proprio il caso di negarle il piacere di disperarsi a destra e a sinistra per posizionare fiori, decorazioni e cibo per potersene vantare poi con le altre lady della contea: era il suo unico orgoglio, in quanto unica babbana d’alto rango in una comunità di maghi.
Dalla porta socchiusa dello studio entravano già gli invitanti profumi del banchetto, provenienti dalle laboriose cucine piene di Elfi Domestici sorridenti, che con le loro manine instancabili lavoravano da giorni per la buona riuscita dell’evento.
Il quarantottenne dai lunghi capelli rossi, rigati dai primi fili argentei, sospirò pensando alla faccia che la sua bella moglie avrebbe fatto se le si fossero presentati ospiti inattesi alla porta di casa. Non ne sarebbe uscito nulla di buono, perciò era meglio avvisarla del pericolo. In quel momento si trovava sicuramente al piano di sopra, nel grande salone delle feste, nella sua tipica modalità “ah se potessi avere anche io una bacchetta magica...”, circondata dalla servitù e impegnata a dare le ultime direttive alla schiera dei loro figli. Sapeva che mandarla a chiamare era una pessima idea, quindi era indeciso se mandarle un messaggio con il Patronus o andare di persona da lei.
Dopo qualche minuto di riflessione fece l’ennesimo sospiro e si alzò dalla comoda poltrona di pelle di drago, sfoderando la sua fedele bacchetta di nocciola e corda di cuore di drago.
«Expecto Patronum!» recitò con voce chiara e determinata, pensando al giorno della nascita del suo primogenito Godric, senza ombra di dubbio il momento più felice della sua vita. Dalla bacchetta eruppe un filo di fumo, che subito si tramutò in un possente leone d’argento.
«Comunicazio: “potremmo avere altri ospiti alla festa. Non so quanti, né chi saranno di preciso, ma sono persone di riguardo e dovremo accogliere con tutti gli onori del caso. Mandami i ragazzi, devo parlare con loro prima della festa”» un pigro gesto della bacchetta e l’animale svanì.
Una cosa era fatta. Rimaneva solo da istruire i suoi figli su come comportarsi, una cosa da normale padre di famiglia che esige disciplina dalla propria prole, soprattutto in una circostanza simile...

Atto secondo: mai camminare a testa bassa
«Mi auguro che, alla vostra età, le raccomandazioni sul comportamento da tenere in pubblico siano totalmente superflue» osservò Lord Alistair Slytherin, rivolgendosi ai figli in tono poco fiducioso.
Diede una meticolosa controllata alle pieghe del lungo mantello verde scuro, per accertarsi che il viaggio in carrozza non l’avesse sgualcito, dopodiché fece cenno ai tre ragazzi di seguirlo, avviandosi a passo spedito verso l’immenso cancello di Villa dei Leoni.
«Questo significa che dovrò tenere il mento alto e ricordare a tutti in continuazione delle nostre origini Purosangue, senza minimamente accennare alla nostra decaduta nobiltà?» commentò sarcastico Will, il figlio più giovane, scimmiottando la camminata di Lord Babbius, un personaggio alquanto snob e altezzoso di sua invenzione.
Salazar si lasciò sfuggire un sorriso alle buffonate del fratello minore, ma cambiò immediatamente espressione non appena avvertì il peso dello sguardo del padre su di sé.
«Mi auguro non reagirai allo stesso modo alle sciocchezze di un tuo compagno d’armi, quando entrerai nell’Esercito dell’Ordine, Salazar» osservò Lord Alistair, distogliendo presto l’attenzione dal secondogenito «Se non desideri essere rispedito a casa dovrai… oh, ma guarda, hanno ricoperto le grate del cancello con un’altra colata d’oro! Mi domando se sia il caso di fare lo stesso col nostro…»
«L’argento è più sofisticato a parer mio, padre.» s’intromise Christopherus, il figlio maggiore, gettando uno sguardo di sufficienza ai servitori di Lord Gryffindor che erano accorsi per scortarli lungo il viale che portava alla sontuosa abitazione.
 «Perché questa volta non siamo circondati dalla nostra servitù?» domandò Salazar, scostandosi, nel modo meno impacciato possibile, i ciuffi dei lunghi capelli scuri che gli ricadevano davanti agli occhi smeraldini «Ho come l’impressione che ci sia qualche questione segreta di mezzo…»
«La tua impressione è corretta» rispose Lord Alistair, volgendo, come al solito, lo sguardo altrove «Ma non è il luogo adatto per parlarne.»
Il ragazzo aprì la bocca per replicare, ma la richiuse immediatamente, sapendo che il padre avrebbe liquidato qualsiasi suo tentativo di conversazione con un semplice gesto della mano.
«A proposito, Fitzwilliam» disse Lord Slytherin, non appena giunsero innanzi alle porte spalancate della villa «Al ricevimento di stasera sarà presente anche la tua... prostituta?»
«Lei non è la mia prostituta» replicò il diciannovenne senza battere ciglio «Essendo, appunto, una prostituta, appartiene a tutti e a nessuno. E comunque, non preoccuparti» aggiunse in tono esageratamente affettato «Non farà nulla che possa compromettere la tua immagine.»
«Anche perché è piuttosto brava» ammise Christopherus con aria tronfia, come se stesse prendendo qualche merito per sé stesso.
Lord Slytherin lo fissò con aria severa: «Ecco, evita di fare discorsi del genere, quando, tra qualche ora, ti ritroverai dinnanzi alla tua promessa sposa.»
Christopherus rispose con una smorfia di sufficienza, poi, mentre varcavano l’immensa soglia d’ingresso, accolti da Lord Gryffindor in persona, approfittò della stretta di mano tra il padre e l’anfitrione per rivolgere un ghigno al fratello ventunenne: «Se vorrai entrare nell’Esercito, Sal… dovrai anche tagliarti quei ridicoli capelli da damigella discinta.»


Antro delle Gurubell:
Avete avuto il coraggio di addentrarvi anche nel nostro antro oscuro e trasudante di malvagità? Complimenti, avete fegato.
Ebbene, ecco qua il prologo della nostra storia, in cui abbiamo fatto anche accenno ad un paio dei personaggi creati dai lettori.
Nella prima parte, scritta da Guru-Jaden, avete avuto l'onore di conoscere Lord Gryffindor, l'uomo che sta al centro di mille diavolerie, intrighi e segreti, al quale probabilmente Alison Di Laurentis fa un baffo.
Nella seconda parte, scritta da Tinkerbell, alias me, invece, c'è stata la presentazione della Famiglia Slytherin. Nel caso non si fosse notato, a Lord Alistair importa poco o nulla dei figli, in particolare di Salazar (perchè sì, lui deve sempre venir bistrattato da tutti).
Come avrete sicuramente notato, abbiamo scelto di tenere i nomi ed i cognomi originali dei Fondatori, per il semplice fatto che ci piacevano di più così.
Un'altra cosa importante: i quattro protagonisti, prima di fondare Hogwarts, nella nostra mente erano molto giovani e, sicuramente, qualcuno di loro, almeno inizialmente, mostrerà un carattere diverso da quello che ci si aspetterebbe. Questo perchè vogliamo mostrare le varie possibili "evoluzioni" caratteriali dei personaggi e il modo in cui essi siano arrivati all'immagine di sè che il mondo magico moderno ha di loro.
Bene, termino il sermone.
Le Gurubelle sperano che il prologo vi sia piaciuto e vi ringraziano per aver letto.
Al prossimo capitolo!
   
 
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