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Autore: Flawless_hunter    26/09/2014    4 recensioni
Crossover: cosa succederebbe se, i nostri amati semidei, fossero in realtà dei maghi e delle streghe e frequentassero Hogwarts?
"Si ritrovò a fissare un paio di occhi color cioccolato, dei ribelli ricci castani e dei lineamenti da folletto; il tutto appartenenti ad un ragazzo in pantaloni neri e camicia bianca (la divisa scolastica), con una cravatta Grifondoro tutt’altro che sistemata.
-Oops, fatto male?- chiese il ragazzo dai capelli castani sorridendogli.
-No- rispose secco Nico, oltrepassandolo."
[...]
"-Leo Valdez, dammi immediatamente il mio distintivo da Prefetto!- sbottò un ragazzo dagli occhi azzurro-ghiaccio e i capelli biondi.
-Tempo di andare- ridacchiò il ragazzo di nome Leo, oltrepassando Nico con un balzo e correndo lungo il corridoio."
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Zhang, Hazel Levesque, Leo Valdez, Nico di Angelo, Quasi tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Note dell’autore: Capitolo corto e principalmente di passaggio. Per quanti non l’abbiano ancora capito: sì, sarà una Valdangelo. Ma non solo. Ci saranno anche coppie canon come la Percabeth, HazelXFrank, JasonXPiper etc. etc… ma con qualche piccola revisione o aggiunta di quando in quando.
Perdonatemi la lunga assenza, ma, che gli dei abbiano pietà di me, faccio il quarto anno di liceo classico e abbiamo cominciato col botto.
Per di più “House of Hades” e un’altra fanficion che sto scrivendo mi portano tempo aggiuntivo.
A proposito, per chi volesse leggerla, l’altra ff si chiama “The Fandom Games”.
Mi auguro che recensiate.
A presto, greco permettendo (ehi, Apollo, dove sono le mie doti da semidio?).
Un bacio, Hunter ;)
 
 
La ragazza che sedeva accanto a lui, Nico scoprì, si chiamava Talia Grace ed era un prefetto.
Così, quando il preside diede fine all’abbondante banchetto, Nico, Connor e gli altri serpeverde del primo anno, si misero a seguire lei ed un’altra ragazzona grande e grossa, giù per le scale.
I dormitori della loro Casa erano nei sotterranei, il posto preferito di Nico.
Oltrepassato il muro che celava l’accesso al loro dormitorio la Sala Comune si aprì davanti ai suoi occhi.
Aveva un che di freddo, quasi, con quella pietra, con i colori verde e argento e quell’apertura sulle gelide e profonde acque del Lago Nero.
Andato in camera sua, Nico, scoprì di essere stato messo nella stanza più piccola dell’intero dormitorio.
La stanza era di dimensioni piuttosto ridotte e, al contrario delle altre, conteneva solo due letti: quello di Nico di Angelo e quello di…
-E così, Faccia da Morto, sei il mio compagno di stanza?!- esclamò una voce alle sue spalle.
Sulla porta c’era Connor Stoll.
No.
Sulla porta c’erano due Connor Stoll.
-Trevis, ti presento Faccia da Morto, Faccia da Morto, ti presento mio fratello Trevis, anche lui serpeverde- disse Connor facendosi strada fino al suo letto.
I due fratelli erano tanto simili da poter essere facilmente scambiati per gemelli, ma Trevis era un po’ più alto.
-Fareste meglio a riposare, voi due- li avvertì lo Stoll più grande –Ho dato una sbirciatina al vostro orario: avete Pozioni, alla prima ora, e il professor Dyonisius è già abbastanza strano senza bisogno che arriviate in ritardo-.
Connor gli fece una boccaccia.
Il ragazzo dai capelli neri si preparò i silenzio e si infilò sotto le coperte.
Styx, apparso da chissà dove, gli saltò sul letto, acciambellandoglisi vicino.
-Buonanotte, Faccia da Morto- disse Connor Stoll, coricandosi a sua volta.
 
-Dove sei, Nico?- sussurrò Hazel, prendendo appunti.
Ella, seduta accanto a lei, pendeva dalle labbra del professore di Pozioni, un tipo, a detta di Hazel, un po’ fuori di testa e scostante.
Tuttavia non si poteva dire che non sapesse di cosa stava parlando.
La classe era in religioso silenzio, chini ognuno sulla propria pergamena, con le piume che si muovevano insieme, come in una silenziosa orchestra di scrittori.
La lezione era cominciata già da un po’ e Hazel iniziava ad essere seriamente preoccupata per il fratellastro.
-Signorina Levasquez, trova che la mia materia sia noiosa a tal punto da permettersi di distrarsi fin dal primo giorno?-.
Hazel capì che il professore si stava rivolgendo a lei solo quando Elle le diede una leggera gomitata sul braccio.
Levasquez?
Tuttavia non osò correggere il professore.
-No, no. Mi scusi, professore. E’ solo che…-.
In quel preciso istante la porta dell’aula su aprì di botto e Nico letteralmente cadde dentro, causando le risate di tutti.
Il ragazzino si tirò in piedi, imbarazzato.
-E tu saresti…?- fece il professore, irritato.
-Di Angelo, signore- rispose l’altro.
-Beh, signor Di Angelo, non so se se ne sia accorto, ma la lezione è iniziata una buona mezz’ora fa- ribattè il professore, acido.
-Lo so, signore, ma mi sono perso. E poi, quando ho trovato il corridoio giusto, quello si è trasformato in una specie di palude melmosa- rispose il ragazzino.
Hazel lo conosceva abbastanza da sapere che stava omettendo una parte della storia.
-In una palude?- chiese confuso l’insegnante di pozioni, ma poi, come realizzando –Umf… Valdez. Date le circostanze, per questa volta chiuderò un occhio. Ma che non si ripeta mai più!-.
Nico prese posto in uno degli ultimi banchi, lasciati vuoti, e la lezione proseguì senza altri intoppi.
 
-Ehi, amico-.
Leo si voltò, col boccone in bocca e la forchetta a mezz’aria.
Alle sue spalle c’erano Percy e Jason, con un’aria piuttosto seria e imbronciata.
-Ehi, ragazzi. Sedetevi- li invitò Leo, cercando di sputacchiare cibo il meno possibile.
I due presero posto uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra.
-Tutto apposto?- chiese il ragazzo dai capelli ricci, dato che nessuno dei due pareva sul punto di parlare.
-In effetti, Leo, no- confessò Jason.
-Non siamo qui neppure da ventiquattr’ore e Grifondoro ha già perso dieci punti a causa di una Palude Portatile nel corridoio di Pozioni- rispose Percy.
-Ehi, belli. Non penserete mica che io c’entri qualcosa, vero?- disse il ragazzo, sulla difensiva.
I due gli lanciarono uno sguardo come a dire “Bel tentativo”.
-Okay, mi avete scoperto… ma che ci posso fare? Il professor Dyonisius è stato un’intera estate senza vedermi… dovevo pur salutarlo-.
-Leo, un’altra cosa- disse Jason –mia sorella ha detto che andrà a lamentarsi da preside, se una delle tue trappole farà perdere punti ai Serpeverde: cosa che abbiamo seriamente rischiato oggi-.
Leo scrollò le spalle.
-Va bene, belli. Afferrato. Niente Paludi Portatili per oggi-.
-Leo…- dissero i due, in coro, con tono di rimprovero.
-Okay, okay… Niente Paludi Portatili per un po’-.
Jason e Percy si alzarono e si allontanarono.
Il punto era che Leo lo aveva fatto apposta.
Tutto.
Compresa la parte del giovane Serpeverde.
Era da quando lo aveva incrociato per sbaglio sull’Espresso per Hogwarts che aveva provato un irrefrenabile moto di simpatia per il ragazzino mingherlino.
E Leo Valdez aveva un bizzarro modo per dimostrare affetto e simpatia.
La maggior parte delle volte coinvolgeva cose come Caccabombe, piccoli furti, battute, Pasticche Vomitose e… sì, Paludi Portatili.
Forse, se non avesse funzionato, il piccolo di Angelo avrebbe avuto delle vaghe possibilità di salvarsi dai piani di Valdez, ma il trucchetto di quella mattina gli aveva offerto la possibilità di fare due chiacchiere col ragazzino, prima di spingerlo letteralmente in classe.
Ora, tutto ciò che gli serviva era un nuovo piano privo di Paludi, data la promessa appena fatta.
Piper si era infilata un maglione e aveva incontrato Annabeth fuori dalla Sala Grande.
Le due ragazze, ora, erano dirette al campo da Quidditch, dove Percy e Jason si stavano occupando dei nuovi membri della squadra.
Piper aveva sempre trovato Jason dannatamente sexy, con la divisa da Quidditch addosso e, mentre lui non guardava, lanciava occhiate feroci a qualunque sciacquetta provasse a lanciargli un’occhiata di troppo.
La folla di persone era piuttosto nutrita e, tra questi, c’era anche l’amico d’infanzia di Percy e Annabeth, Grover, ormai all’ultimo anno e decisamente negato per il Quidditch, ma ciò non gli aveva mai impedito di fare i provini per unirsi alla squadra per sette anni di seguito.
Come da copione, Grover si beccò un bolide in pieno petto circa dodici secondi dopo esser montato a cavallo della sua scopa, e solo un incantesimo di Annabeth gli evitò un doloroso impatto col terreno.
Mentre veniva accompagnato in Infermeria, tuttavia, Grover sorrideva e mostrava i pollici alzati a Percy, che non poteva fare a meno di ridere,
Una ragazza impressionò davvero Piper.
Era una tipa che emanava un’aura visibile di forza e determinazione che faceva il provino da battitrice.
In quattro anni, Piper, non aveva mai visto nessuno di così bravo, e, a giudicare dalle espressioni sui loro volti, neppure Percy e Jason.
-Nome?- chiese Jason, appena quella atterrò.
-Reyna, Ramirez-Arellano- rispose la ragazza.
-Beh, Reyna- ridacchiò Percy –Vai pure negli spogliatoi e chiedi una divisa a Icarus. Sei assolutamente nella squadra!-.
 
  
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