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Autore: brontolina12    27/09/2014    1 recensioni
100 anni sono un periodo molto lungo, soprattutto se passato in una gabbia. Lei lo sapeva molto bene. Ne aveva passate là dentro e senza la Banda non ce l'avrebbe mai fatta. Adesso era libera e nessuno le avrebbe mai fatto più del male ...
- Grazie ragazzi ...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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... Da Quanto tempo? E' passato più di un mese! Lasciatemi spiegare il motivo del mio groso ritardo! Allora, per comincire sono stata al mare due settimane, ad Agosto e quando sono tornata ho dovuto finire i compiti delle vacaze! E adesso rieccomi qui! La scuola è cominciata e io non ne posso già più, mi capite? Comunque, potete perdonare il mio ritardo * fa la faccia a cucciolo*? Okay, questo è il capitolo, spero che meriti l'attesa!
Buona lettura :-)!

 

~~Volevo chiederle spiegazioni sul blocchetto, ma aspettai. Sentivo che Babù nascondeva qualcosa, ma che cosa lo avrei scoperto da sola in un altro momento.
Durante la settimana le ragazze trovarono un metodo efficace e originale per parlarsi: il vecchio bigliettino passato sotto la porta! Tutti i pomeriggi, quando Pervinca tornava dalla punizione, si dirigeva vicino alla stanza degli ospiti (dove Vaniglia era stata “rinchiusa” fino alla guarigione) le bussava per dirle di preparare carta e penna, perché era in arrivo un bigliettino, e passava un foglio sotto la porta in cui le raccontava le ultime novità successe a scuola e in città. Ne ricordo alcuni:
“ Oggi sono andata in spiaggia con Felì e la zia. Una misteriosa barca si è impossessata della riva. È rotta sullo scafo e a bordo sono stati trovati solo  dei chiodi e un martello” oppure “Scarlet oggi se l’è presa con Flox , per una stupidata, e lei l’ ha trasformata in un minuscolo scarafaggio nero. Credo che la preside si sia arrabbiata molto con Flox!
o anche “ Hanno provato ad aggiustare la barca di cui ti ho parlato qualche bigliettino fa, ma la mattina dopo era tutto come prima! È una cosa che mi ha fatto rimanere di sasso, insomma è strano! Ci hanno provato più volte ma pare che qualcuno si diverta a fare brutti scherzi! Chiariamoci, anch’io mi divertirei a vedere le facce stupite, nel vedere il lavoro del giorno prima al punto di partenza, ma comunque lo avrei fatto solo una volta!
Ps. Credi che la banda dovrebbe cercare  questo furbetto? Ci sono cose che non mi convincono in questa storia!”.
Vaniglia leggeva e rispondeva a tutti i messaggi.
Sono sicura che loro fossero a conoscenza che bastava parlare un po’ più ad alta voce per comunicare oltre la porta, ma i bigliettini rendevano ogni cosa più misteriosa e divertente.
 Del blocco di Babù non vidi più nessuna traccia. Però, un messaggio che Babù scrisse a sua sorella mi fece rabbrividire:
“ Ti ricordi la mappa che io e Flox abbiamo trovato in spiaggia?Quella che aveva le figure un po’ sbiadite? Vedi, una mattina mi sono accorta di un fato un fatto molto strano.”
Vaniglia fece scivolare il foglio sotto la porta e pochi secondi dopo passò anche la mappa. Quella mappa era molto antica, o almeno così pareva a guardarla da vicino. Mi ricordo che quando Babù ce la fece vedere per la prima volta c’erano i seguenti disegni: una barca come punto di partenza, il mare, un’isoletta immersa nel blu dell’oceano, una grotta, una figura scura e cupa non ben identificata,  un libro ed infine una grossa X rossa che copriva una gabbia, una piccolissima gabbia.
Vì afferrò il bigliettino e dopo averlo letto con tutta la dovuta attenzione prese la mappa e la spiegò.
“Cosa le è successo?” pensai fra me e me.
- Dove sono finiti i disegni, gli appunti di viaggio, le scritte  antiche? Cosa è successo?- chiese perplessa Pervinca con il tono di voce più alto che poteva, per farlo sentire alla sorella.
Come vi ho descritto poco fa, la mappa era piena di disegni e scritte, ma ora …
Vaniglia aprii piano piano la porta di legno, gettò uno sguardo al corridoio e poi, veloce come una lepre,fece entrare Vì e me. I suoi genitori non volevano che lei e sua sorella stessero vicine, non volevano che si passassero i pidocchi; così si erano raccomandati con le ragazze di stare lontane per una settimana, il tempo che Babù fosse guarita.
- Cosa stai facendo, voi due non potete stare vicine!- la rimproverai io.
- Felì, lo hai visto anche tu quello che è successo. È un’emergenza!- bisbigliò Babù pregandomi di lasciarle in pace.
Alzai gli occhi al cielo e le concedetti 10 minuti di tempo, non di più.
- Avete solo 10 minuti, non uno di più!
- Okay, okay – mi risposero in coro.
Babù chiuse la porta delicatamente e poi, sussurrando, per  no farsi scoprire, raccontò com’era andata quella mattina …

 



 
  
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