Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Harry_Potter992    04/10/2014    1 recensioni
[Questa storia fa parte della serie "Laura e Jasmine: due nomi, una storia"
Non è necessario leggere le precedenti storie della serie per capire i fatti.]
E' il quarto anno per Harry Potter alla scuola di Hogwarts. Dopo settimane passate con i perfidi zii, Harry rincontrerà i suoi amici: Ron, Hermione, Laura e Jasmine. Quante cose sono accadute nei mesi precedenti ... Harry ha scoperto di provare qualcosa per Laura, e Jasmine si è presa un'irrimediabile cotta per Aaron Campbell, Corvonero del loro stesso anno. Nel frattempo, l'attrazione tra Ron e Hermione comincia a farsi sentire ...
Tra Coppe del Mondo di Quidditch e tornei pericolosi, scoprite insieme a me cosa succederà al nostro quintetto in questo nuovo, appassionante anno scolastico. Perchè anche Hogwarts può diventare realtà ... basta usare un po' di fantasia!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Laura e Jasmine: due nomi, una storia '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Scrivo queste note prima del capitolo per dirvi che state per leggere ... *rullo di tamburi* gli inviti per il Ballo del Ceppo! Ebbene sì, ci siamo :D Siete contenti? Avete già pensato a chi andrà con chi? Se non ci avete ancora pensato fatelo, in modo che leggendo scoprirete se ho soddisfatto le vostre aspettative *-* Ci vediamo in fondo!




-Potter! Weasley! Volete stare attenti?                                                 
La voce irritata della McGranitt echeggiò nell’aula di Trasfigurazione il giovedì, facendo sobbalzare Harry e Ron.                
Era la fine della lezione e i due, che stavano tirando di scherma in fondo alla classe con due delle bacchette finte di Fred e George, alzarono lo sguardo: Ron brandiva un pappagallo di latta, e Harry un merluzzo di gomma.                                                                                
Jasmine trattenne una risata guardandoli.                                                
- Ora che Potter e Weasley sono così gentili da comportarsi come si conviene alla loro età - disse la McGranitt scoccando loro uno sguardo furente mentre la testa del merluzzo di Harry si afflosciava e cadeva silenziosa a terra - devo dire qualcosa a tutti quanti. Si avvicina il Ballo del Ceppo: un evento tradizionale nell’ambito del Torneo Tremaghi e un’opportunità per socializzare con i nostri ospiti stranieri.                                                     
Jasmine guardò gli amici con gli occhi sgranati. Anche Laura sembrava sorpresa.                                                                                      
- Ora, il ballo sarà aperto solo a quelli dal quarto anno in su, anche se potete invitare una studentessa più giovane, se volete …      
Lavanda fece una risatina acuta. Calì le diede una gomitata forte nelle costole, il viso contratto mentre cercava di non scoppiare a ridere a sua volta. Entrambe si voltarono verso Harry. Laura e Jasmine le guardarono con un sopracciglio alzato, seriamente preoccupate per la sanità mentale delle due.
- E’ di rigore l’abito da cerimonia - riprese la McGranitt. - Il ballo comincerà alle otto della sera di Natale, e finirà a mezzanotte, nella Sala Grande. Ora … questo non significa che saranno ammesse eccezioni alle regole di comportamento di Hogwarts. Sarò rammaricata se uno di voi metterà in imbarazzo la scuola in qualunque maniera.                                                                                             
Suonò la campanella e tutti si alzarono. La McGranitt fece un cenno a Harry, che le si avvicinò sorpreso. Quando tutti furono usciti, lei disse: - Potter, i campioni e i loro partner …                                                    
- Quali partner? - esclamò Harry.                                                                     
-I partner per il ballo, Potter. I vostri partner per le danze.                       
- Partner per le danze? - Harry arrossì. - Io non ballo.                                        
- Oh, sì che balli - disse la McGranitt irritata. - E’ quello che ti sto dicendo. Per tradizione, i campioni e i loro partner aprono le danze. Quindi fai in modo di procurarti una dama.                                                                 
- Ma … io non …                                                                                              
- Mi hai sentito, Potter.                                                                                         
Harry si arrese e uscì senza aggiungere altro. Raggiunse gli amici, giusto in tempo per sentire Jasmine che diceva: - Oh-mio-Dio … un ballo. Ecco perché l’abito da cerimonia!                                                  
Il suo tono era vicino alla disperazione. Laura sembrava più rilassata.                                                                                                                 
- Bello! Non ho mai partecipato a un ballo …                                            
- Io non so ballare! - gemette Jasmine. - Mi vergogno …                      
- Anch’io, un po’ - disse Laura. - Però a un ballo … si deve ballare. Altrimenti che ballo è?                                                                                    
- Eh, lo so …                                                                                                   
- Ragazzi, che forza! - disse Aaron a voce alta, poco lontano da loro, rivolto a Danny, Leslie e Nicole. - Era ora che organizzassero qualcosa del genere a Hogwarts!                                                                 
Jasmine lo guardò con la coda dell’occhio. Chissà se Aaron aveva già idea di chi avrebbe invitato … probabilmente era troppo sperare che avrebbe potuto prendere in considerazione lei …  
                                                                                                             ***
Una settimana prima, Harry avrebbe dichiarato che trovare una dama per il ballo era una bazzecola rispetto all’idea di sfidare un Ungaro Spinato. Ma ora non ne era più tanto sicuro.                              
Non aveva mai visto tanta gente decidere di rimanere a Hogwarts per Natale. Quell’anno sembrava che tutti i ragazzi dal quarto anno in su avessero deciso di restare.                                                            
- I miei genitori non sono molto contenti del fatto che non tornerò per Natale - rivelò Jasmine agli amici. - Anch’io vorrei rivederli … ma quando mai si organizza un ballo a Hogwarts? Voglio dire ...                                                                                                   
- A me dispiace non poter festeggiare i venticinque anni di matrimonio degli zii - disse Laura.                                                               
- Sì, anche a me! - concordò Jasmine dispiaciuta.                                  
- Beh, l’hai detto tu stessa, non ci sono mai balli a Hogwarts - disse Hermione - e se dovessi decidere tra il ballo della scuola e il venticinquesimo anniversario dei miei zii, sinceramente sceglierei il primo.                                                                                                               
- Infatti è per questo che voglio rimanere - disse Jasmine. - Sinceramente mi va di partecipare al ballo … anche se di sicuro non mi inviterà nessuno - aggiunse, ridacchiando per mascherare l’ansia.                                                                                                              
- Non dirlo a me - fece Laura in tono lugubre. - Insomma, chi è che mi vorrebbe invitare? Ma io non voglio andarci da sola come una scema …     
Harry le lanciò una rapida occhiata e tornò a guardarsi nervoso la punta delle scarpe. Beh, di sicuro lui avrebbe voluto invitarla ... ma questo ovviamente non glielo disse.                                                      
Se Jasmine e Laura erano tutto sommato contente di quel ballo, anche se con qualche preoccupazione, lo stesso non si poteva dire delle altre ragazze. Erano tutte ossessionate; c’erano ragazze che bisbigliavano nei corridoi, ragazze che scoppiavano a ridere al passaggio dei maschi, ragazze che si scambiavano bigliettini su quello che avrebbero indossato la notte di Natale …                                              
- Perché devono muoversi in branco? - chiese Harry a Ron, mentre un gruppetto di ragazze passava loro davanti ridendo sotto i baffi e fissando Harry. - Come si fa a beccarne una da sola per invitarla?                                                                                                   
- L’acchiappi al lazo? - suggerì Ron. - Tu sai già con chi vuoi provarci?                                                                                                               
Harry non rispose. Sapeva perfettamente chi gli sarebbe piaciuto invitare … no, in realtà non lo sapeva. Insomma, erano un po’ tutte e due le cose insieme. Continuava a ripetersi: “Laura o Cho? Laura o Cho?” meccanicamente, ma non trovava una soluzione. Era un bel dilemma. Gli piacevano tutte e due; ancora non riusciva a credere che fosse possibile, ma era vero.                                                                                                                
Non poteva tormentarsi ancora a lungo; doveva uscire da quel pasticcio. Cercò di concentrarsi. Laura era una dei suoi migliori amici, molto carina, e dopo più di tre anni di amicizia poteva dire di conoscerla bene; Cho era un anno più grande di lui, molto carina anche lei, ottima giocatrice di Quidditch e anche molto popolare, ma a parte questo non poteva dire nient’altro di lei, non c’era quel rapporto che aveva con Laura.                                      
E allora … che fare? Chi scegliere?                                                            
Ho deciso, invito Laura.                                                                                
…                                                                                                                     
Ma no, dai, facciamo Cho …                                                                           

-Harry? - Ron lo stava chiamando. - Hai sentito quello che ho detto?                                                                                                               
- Come? No - fece Harry, riscuotendosi dai pensieri.                                         
- Ho detto che andrà tutto liscio. Sei uno dei campioni … scommetto che faranno la fila per venire con te.                                 
Con grande stupore di Harry, si scoprì che aveva ragione.                                      
Una ragazza del terzo anno di Tassorosso gli chiese di andare al ballo con lei proprio il giorno dopo. Harry fu così colto alla sprovvista che disse “no” prima ancora di prendere in considerazione la possibilità. La ragazza si allontanò con aria ferita, e Jasmine ridacchiando commentò: - Poverina.                        
Il giorno dopo glielo chiesero altre due ragazze, una del secondo anno e una del quinto che aveva l’aria di poterlo mandare ko se avesse rifiutato.
- Era piuttosto carina - disse Ron sincero, quando ebbe smesso di ridere.                                                                                                                 
- Era trenta centimetri più alta di me - ribatté Harry, ancora sgomento. - Pensa che figura avrei fatto a cercare di ballare con lei.      
Jasmine ridacchiò.                                                                                          
-Perché non hai accettato uno di questi inviti? - chiese Laura a Harry. - Anche se non le conosci, è sempre meglio di niente … va a finire che poi non riesci a trovare nessuno.                                         
Perché io vorrei andarci con te, al ballo, avrebbe voluto rispondere Harry, ma si limitò a borbottare: - Non mi piacevano.          
- Io se qualcuno mi invitasse penso che accetterei subito - disse Laura. - Anzi, di sicuro accetterei subito. Già mi sembrerebbe un miracolo che qualcuno mi inviti ... poi avrei paura che non si fa avanti nessun altro. Non mi lascerei sfuggire l’occasione.                    
Harry rifletté sulle sue parole. Questo voleva dire che … se voleva invitare lei, doveva darsi una mossa, e in fretta! Aveva detto esplicitamente che avrebbe accettato l’invito del primo che glielo avesse chiesto … e Harry pensava che Laura si sottovalutasse: non vedeva come qualcuno avrebbe potuto non invitarla.                                      
Sì, ma dove lo trovava il coraggio? Sentiva di non averne abbastanza né per Laura né per Cho.                                                      
Harry dubitava che le ragazze che gli avevano chiesto di accompagnarle avrebbero voluto andare al ballo con lui se non fosse stato un campione della scuola; ma se fossero state Cho o Laura a invitarlo, non gliene sarebbe importato niente del perché lo facevano, purché lo facessero ...
- Vieni con me al ballo? - sentirono dire una voce a poca distanza da loro nel corridoio, e Jasmine si voltò immediatamente, riconoscendola. E infatti vide Aaron, con un braccio intorno alle spalle di Leslie; sembrava che le avesse rivolto la domanda in modo scherzoso, ma questa fu una magra consolazione per Jasmine.                                                                                                           
Il ragazzo insistette giocosamente fino a quando lei sbottò: - Dai, lo sai che vado con Anthony. Tu invece con chi vuoi andare?
Jasmine non riuscì a sentire la risposta, perché i due si erano ormai allontanati. Drizzò le orecchie più che poté, ma fu tutto inutile. Fu invasa da un misto di delusione e disperazione e cominciò a tamburellare le dita contro la gamba, frustrata.               
Ma perché non sono riuscita a sentire, accidenti …!                
Lasciò vagare lo sguardo nel vuoto, mordendosi forte il labbro.                      
Era abbattuta; in quei giorni Aaron non aveva mostrato il minimo proposito di voler invitare lei, almeno da quanto era riuscita a intuire. Ma non perdeva le speranze, e probabilmente avrebbe continuato a sperare fino alla fine … sentiva che c’era qualcosa, tra di loro, ma forse erano solo sue fantasie, forse vedeva cose dove non ce n’erano … poteva essere, ma lei non riusciva proprio a svegliarsi da quella bella favola in cui le sembrava che ogni suo sguardo celasse qualcosa, che ogni suo gesto avesse un significato più profondo …                                                                                         
Fece un piccolo sospiro. Sarebbe stato un sogno se lui l’avesse invitata al ballo … e lei, nonostante tutte le speranze, temeva proprio che sarebbe rimasto solo quello: un sogno.                                 
- Dai, può essere che ti inviti - le bisbigliò Laura ottimista mentre seguivano Harry, Ron e Hermione a qualche passo di distanza.  
- Eh … magari - disse Jasmine con lo sguardo basso e un mezzo sorrisetto un po’ amaro sul volto.                                                                                          
- Non ti scoraggiare! - cercò di spronarla Laura. - Magari sta pensando al modo per chiedertelo ... C’è ancora un sacco di tempo, potrebbe invitarti prima o poi.                                                    
- Speriamo - mormorò Jasmine annuendo.                                                
- O magari glielo chiedi tu - disse Laura dopo qualche istante, ma nel vedere la sua faccia si affrettò ad aggiungere: - Ok … no. Scherzavo.
- Avessi il coraggio, lo farei! - disse Jasmine. Ma era proprio quello il problema; meno Grifondoro di così non poteva sentirsi … A volte si chiedeva perché il Cappello l’avesse messa in quella Casa. E non solo per Aaron. Riteneva che fosse ben lontana dall’essere audace e coraggiosa, come la Casa di Godric richiedeva; anzi, pensava di essere a volte codarda, o semplicemente troppo insicura per affrontare le situazioni.
L’ultima settimana del trimestre divenne sempre più turbolenta. Dappertutto correvano voci sul Ballo del Ceppo; per esempio, si diceva che Silente avesse acquistato ottocento barili di idromele da Madama Rosmerta, ma Harry non ci credeva. Pareva certo, invece, che avesse ingaggiato le Sorelle Stravagarie. Harry non sapeva chi fossero, ma dalla folle eccitazione di quelli che erano cresciuti con le frequenze di RSN (Radio Strega Network) ne dedusse che si trattava di un famoso gruppo musicale.                            
Alcuni professori rinunciarono a insegnar loro granché quando le loro menti erano così evidentemente altrove; Vitious li lasciò giocare durante una lezione, e lui stesso rimase a lungo a parlare con Harry del perfetto Incantesimo di Appello che aveva usato nella prima prova del Torneo. Altri non furono così generosi; Piton e la McGranitt, ad esempio, li fecero lavorare fino all’ultimo.                                                                                                  
Nonostante ciò, le lezioni della McGranitt erano diventate un po’ più leggere, perché la professoressa si era assunta l’incarico di … insegnare loro passi di danza.                                                                       
- Il Preside ritiene che abbiate bisogno di conoscere almeno alcuni passi elementari in vista del ballo - aveva detto alla prima “lezione di danza”. - Si suoneranno dalle canzoni veloci a quelle più lente, e per queste ultime la maggior parte di voi potrebbe trovarsi … impreparata. Bene, ora dividetevi in coppie …                             
E così, a ogni lezione di Trasfigurazione, la prima mezz’ora era inerente alla materia e la mezz’ora successiva si esercitavano nel ballo. Era una mezz’ora abbastanza caotica, perché molti non facevano altro che sbagliare o fraintendere le istruzioni, ma venivano subito messi in riga dalla McGranitt.
- Non intendo perdere tempo - disse un giorno, seccata - mi costa già abbastanza il fatto che queste lezioni portino via tempo alla mia materia.                     
Quel giorno tutti i Grifondoro e i Corvonero parevano essersi dimenticati quelle poche nozioni sul ballo che la McGranitt aveva cercato di impartire loro, in barba ai progressi che a poco a poco sembrava avessero fatto. Lo stesso Harry non ricordava più come dovesse muoversi, e Hermione davanti a lui gli spiegava pazientemente quello che doveva fare.                                                                                                            
- Piede destro in avanti, non indietro! - lo corresse l’amica.                              
- Giusto - fece Harry, ma si distrasse sentendo la voce di Laura: - Insomma … Neville!                                                                                    
Il rimprovero era bonario, ma anche esasperato; Neville le aveva pestato i piedi per l’ennesima volta.                                                                  
- Scusa! - esclamò Neville, estremamente agitato. - Non so come faccio a pestarti i piedi puntualmente, tutte le volte ... spero che non ti sia pentita di avermi scelto come compagno - cercò di buttarla sul ridere.                                                                                                
- Ma nooo, è solo che ... sarà la decima volta che mi pesti i piedi da quando abbiamo iniziato queste lezioni - disse Laura ridendo.    
- Prometto che mi concentro - disse Neville. Timidamente le prese di nuovo le mani per ballare e inconsapevolmente gliele strinse un po’ più del dovuto, ma lei non ci fece caso, troppo impegnata a dire: - Riuscirò mai a ricordarmi tutti i passi? Diamine, c’è questo che proprio non mi entra in testa!                        
Harry tornò a girarsi verso Hermione, la testa del tutto vuota. In quel momento riusciva solo a pensare di voler invitare Laura al ballo. Sarebbe stato perfetto … ballare insieme, loro due …                   
Il problema era che doveva chiederglielo.                                                  
Dopo la lezione le parlo, decise risoluto. Ci sarebbe riuscito?                      
Cercò di ricordare la correzione del passo che gli aveva detto Hermione, ma sembrava che si fosse dimenticato tutto, tanto lo agitava il pensiero di quello che avrebbe fatto di lì a poco.                                  
Anche Jasmine non se la cavava molto bene con il ballo. Lei era in coppia con Ron, e ad entrambi i passi sembravano proprio non riuscire. Comunque parevano divertirsi, soprattutto Jasmine, che rideva in continuazione dei propri errori e di quelli di Ron.                                  
- Ho sbagliato di nuovo! - disse, dandosi una piccola botta sulla fronte. - Ok, riproviamo … nooo, Ron, stavolta hai sbagliato tu!           
- Guarda che hai sbagliato tu, e mi hai fatto confondere!                       
- Adesso - la voce della McGranitt sovrastò il brusio degli alunni - voi ragazzi prendete le vostre compagne in vita e sollevatele da terra (voi ragazze aiutateli dandovi una piccola spinta coi piedi), fate fare loro un giro a mezz'aria e poi lasciatele andare!       
Jasmine si girò a guardare Ron.                                                                      
-Pensi di riuscirci?                                                                                
- Eh … credo di sì - disse lui, non troppo convinto. - Boh, proviamo …                                                                                                                       
Quasi tutti fecero fiasco totale; Jasmine cadde addosso a Ron e per fortuna riuscirono a tenersi in equilibrio, con lei che rideva; Neville era più rosso che mai dopo aver fatto fare una “specie” di giravolta a Laura, forse per il contatto troppo ravvicinato; e la McGranitt era decisamente stizzita.
- D’accordo, riprovate, tutti quanti … e mi aspetto che ci riusciate per la fine di questa lezione!                                                                         
- Sì, contaci! - borbottò Jasmine rivolta a Ron. - E io dovrei eseguire questi passi al ballo? Io cado, altro che ballo!                               
- Campbell, non perdere tempo e fai come ti è stato detto! - disse la McGranitt in direzione di Aaron, che aveva preso Leslie e le aveva fatto fare un giro su se stessa, nonostante lei fosse in coppia con un altro. Aaron sorrise sotto i baffi e si affrettò ad obbedire. 
- Jasmine, ci sei? - la chiamò Ron, in attesa di riprovare il passo.              
Si era incantata a fissare Aaron, che faceva finta di ballare come se qualcuno avesse messo una canzone veloce, a dispetto della McGranitt che gli aveva appena voltato le spalle.                                       
- Eh? ah, sì, riproviamo - disse Jasmine, arrossendo leggermente.           
Cavolo, speriamo che non si sia accorto di nulla.                                        
Per il resto della lezione Jasmine fu notevolmente distratta dalle risate provenienti da Aaron e ogni tanto lanciava qualche occhiata in quella direzione per vedere cosa stesse succedendo con la sua compagna.                                                                                      
Finita la lezione, i Grifondoro si avviarono tutti insieme alla loro Torre, visto che mancava ancora un po’ all’ora di cena (era pomeriggio inoltrato). Laura e Jasmine chiacchieravano della lezione, commentando i passi di ballo e raccontandosi quello che era loro successo durante le prove. In sala comune Harry e i quattro amici si stravaccarono sulle poltrone, decisamente stanchi dopo che la McGranitt aveva insistito più del solito col ballo.                                        
- Mi fa male la schiena - si lamentò Ron, portandosi una mano al fianco. - Jasmine, tu sei pesante da sollevare! Sarà per tutto quello che mangi?
- Senti chi parla! - fece lei ridendo. - E poi scusa, eh, ma io cercavo anche di aiutarti facendo come aveva detto la McGranitt, dandomi la spinta con i piedi …                                                                      
Hermione scomparve un attimo in dormitorio e tornò con in mano dei fogli.                                                                                                
- Cosa sono? - chiese Jasmine.                                                                         
- Gli appunti di Pozioni. Vi siete già scordati che Piton ci metterà alla prova sugli antidoti ai veleni nell’ultima lezione del trimestre?      
- Ah, sì - fece Jasmine. - E io non li so benissimo ... fammi ripetere, va’! - Si sistemò accanto a Hermione sul divanetto per leggere gli appunti.
- Oh, no, neanch’io - disse Laura, e in un attimo la imitò.                      
- E’ proprio perfido - commentò Ron. - Assegnarci un test l’ultimo giorno. Rovinare l’ultimo pezzetto di trimestre con un bel mucchio di ripasso.      
- Mmm … non è che proprio tu ti stia ammazzando di lavoro, vero? - osservò Hermione. Ron era indaffarato a costruire un castello di carte del suo MazzoBum, più interessanti delle carte Babbane perché c’era la possibilità che tutto saltasse in aria.             
- E’ Natale, Hermione - disse Harry pigramente. Continuava ad azzardare occhiate in direzione di Laura, cercando il momento giusto per farle la proposta, ma non si sentiva mai pronto.                            
Hermione guardò severa anche lui. - Credevo che facessi qualcosa di costruttivo … ad esempio scoprire il mistero dell’uovo!                                
- Dai, ho tempo fino al 24 febbraio - disse Harry in tono seccato, visto che in quel momento aveva ben altro per la testa.                       
- Ma potresti metterci settimane per capirlo! Passerai per un vero idiota se tutti sapranno che cos’è la seconda prova e tu no!                          
- Lascialo in pace, Hermione, se l’è meritato un po’ di riposo - disse Ron.                                                                                                               
- Beh, sì, però Hermione ha ragione. Sarebbe meglio sbrigarsi - intervenne Jasmine, e aggiunse rivolta a Harry: - Se ti riduci all’ultimo momento, rischi di non scoprire niente, e …                             
Un rumore la fece interrompere; le carte di Ron erano esplose, bruciacchiandogli le sopracciglia.                                                                  
Laura fu la prima a ridere. - O mio Dio … che brutto gioco!                    
- Sei carino, Ron … s’intonerà con il tuo abito da sera.                             
Erano Fred e George. Mentre Ron si tastava la faccia, George gli chiese: - Ron, ci presti Leo?                                                                          
- D’accordo … Perché?                                                                              
- Perché George vuole invitarlo al ballo - disse Fred sarcastico.            
Jasmine sbuffò divertita.                                                                               
- Lo voglio invitare io! - bisbigliò Laura in direzione di Jasmine. - Sarebbe un cavaliere migliore di tanti altri … e poi così sarei sicura di andare al ballo con qualcuno.                                                                   
Intanto George stava dicendo a Ron: - Perché vogliamo spedire una lettera, razza di scemo.                    
- Si può sapere a chi è che continuate a scrivere, eh? - disse Ron.          
- Smettila di ficcare il naso nelle cose che non ti riguardano, o ti brucerò anche quello - disse Fred, agitando la mano con fare minaccioso. - Allora … avete già tutti una dama o un cavaliere per il ballo?                                                                                                             
- No - rispose Ron.                                                                                                 
- Beh, sarà meglio che ti sbrighi, ragazzo, o quelle carine saranno tutte occupate - disse Fred.                                                                                  
- E tu con chi ci vai? - chiese Ron.                                                                    
- Con Angelina - rispose Fred immediatamente, senza imbarazzo.        
- Cosa? - Ron era sorpreso. - L’hai già invitata?                                                          
- Giusto - disse Fred. Si voltò e gridò attraverso la sala comune: - Ehi! Angelina!                                                                                              
Angelina, che stava chiacchierando con Alicia,si voltò a guardarlo.       
- Cosa c’è? - gridò in risposta.                                                                             
- Vuoi venire al ballo con me?                                                                            
Angelina gli scoccò uno sguardo di apprezzamento.                                           
- Sì, ok - rispose, poi tornò a parlare con Alicia con un mezzo sorriso stampato in faccia.                                                                                    
- Ecco fatto - disse Fred a Harry e Ron. - Semplicissimo. - Si alzò sbadigliando: - Allora andiamo in Guferia, George …                                           
Harry li guardò con aria mesta mentre uscivano. Magari fosse stato sicuro di sé come Fred … invitare Laura sarebbe stato un gioco da ragazzi.
- In effetti dovremmo darci da fare, sai … invitare qualcuno - gli disse Ron. - Ha ragione. Non vogliamo certo finire con un paio di troll.
Hermione farfugliò indignata. - Un paio di … come hai detto?             
- Beh … hai capito - disse Ron alzando le spalle. - Preferirei andarci da solo che con … con Eloise Midgen, diciamo.
- La sua acne è migliorata moltissimo ultimamente … ed è molto simpatica!                                                                                                              
- Ha il naso storto - osservò Ron.                                                                   
- E allora? - intervenne Laura.                                                                       
- Insomma, Ron … solo per il naso! - disse Jasmine.                                  
-Quindi in pratica inviterai la ragazza più carina che sia disposta ad accettarti, anche se è un tipo spaventoso? - chiese Hermione incollerita.
- Ehm … sì, è più o meno così - rispose Ron.                                                
-Vado a dormire - scattò Hermione, e filò via senza aggiungere un’altra parola.                                                                                                 
Jasmine la guardò andar via e poi spostò lo sguardo su Ron.              
- No, ma davvero tu rifiuti una ragazza solo per il naso?                     
Harry non badava più alla conversazione. Stava ripetendo nella mente le parole che avrebbe dovuto usare con Laura, ma tutte gli sembravano troppo stupide o banali. Ma quale variazione poteva esserci alla frase: “Vuoi venire al ballo con me?” No, era stupido tormentarsi così … doveva farlo e basta.
Ma lei cosa avrebbe pensato? Avrebbe avuto sospetti, avrebbe immaginato che lui l’aveva invitata al di là dell’amicizia? Non era quello che voleva … a meno che non ricambiasse i suoi sentimenti, ovvio, ma era troppo sperare in quello.                              
- Vado un attimo in dormitorio - annunciò Laura, e si alzò.                  
Nei minuti che seguirono Harry riuscì a mettere a punto una richiesta decente, con un’attenta riflessione. Quando Laura tornò, aprì bocca per dire qualcosa, ma Harry era così agitato che non se ne accorse e, senza stare a pensarci, temendo che si sarebbe tirato indietro all’ultimo momento, le disse: - Laura … posso dirti una cosa?                                                                                          
- Ehm … ok - rispose lei, richiudendo la bocca, colta di sorpresa.                      
Harry le fece cenno di seguirlo in un angolo della sala comune, mentre sentiva gli sguardi curiosi degli amici su di loro.                          
-Senti, Laura ... - cominciò, cercando di non far trasparire il nervosismo. Doveva apparire rilassato, altrimenti la richiesta non sarebbe sembrata innocente. Ma era tutt’altro che calmo; si era già dimenticato tutte le frasi che aveva messo a punto. - Volevo solo chiederti ...
Si interruppe per un attimo, perché sentiva che la voce gli si incrinava. - Tu … io … vuoi venire al ballo con me?                                    
Laura lo guardò stupita. Harry capì che non si aspettava quella proposta da parte sua.                                                                                       
- Ehm ... veramente … io … mi ha invitato un altro.                                     
Il cuore di Harry sprofondò.                                                                           
- Ah - riuscì solo a dire.                                                                              
- Ci vado con Dean - spiegò Laura. - Mi ha invitato proprio adesso, quando sono tornata dal bagno mi ha fermata sulle scale e me l’ha chiesto. Stavo per dirvelo, prima …                                                    
Concentrati. Non sembrare triste, pensò Harry. - Sì … d’accordo. Non lo immaginavo ... peccato, mi … mi avrebbe fatto piacere andarci con te … magari ora sarò costretto a chiederlo a qualcuna che non conosco nemmeno …                                                                         
- Mi dispiace, Harry! - disse Laura, e sembrava sincera. - Anche a me sarebbe piaciuto andare con te … insomma, siamo amici. Ma tanto puoi chiederlo a un milione di ragazze, di sicuro ce ne sarà qualcuna non occupata …                                                                                
- Sì. Sì, immagino di sì. - Harry aveva una gran voglia di andarsene via. - Credo che sia ora di cena … infatti, stanno tutti uscendo.            
Harry passò la cena a guardare Dean in cagnesco. Andavano molto d’accordo, ma in quel momento gli parve la persona più antipatica sulla faccia della Terra. Se solo avesse aspettato un minuto per invitare Laura, lui, Harry, ce l’avrebbe fatta! Era stata davvero questione di un minuto, anzi, forse meno!                                                                                                               
E poi perché Dean l’aveva invitata? Che anche a lui piacesse Laura? Harry sperava di no; non voleva avere competizioni con un amico per una ragazza. Ma perché l’avrebbe invitata, allora? Certo, c’era sempre la possibilità che l’avesse fatto in modo amichevole … In ogni caso, era colpa di Dean se lui era costretto a rinunciare alla possibilità di andare al ballo con Laura.                                 
Non restava che provare a invitare Cho e vedere come sarebbe andata a finire.                                                                                            
Dopo cena, Harry e Ron si trattennero un altro po’ in sala comune per portare a termine dei compiti. Quando salirono in dormitorio, trovarono Neville che danzava da solo, volteggiando per la stanza con una dama invisibile e canticchiando tra sé.                                          
Harry e Ron lo guardarono attoniti. Accorgendosi della loro presenza, Neville si bloccò.                                                                              
- Oh - disse. Sembrava imbarazzatissimo. - Scusate, stavo … stavo ripetendo i passi del ballo ... voglio essere pronto … ho ancora qualche difficoltà ...
- Ehm … ok - disse Harry. - Se vuoi continuare fai pure …                            
- No, no, ora me ne vado a dormire - e con queste parole Neville si eclissò dietro le tende del suo letto a baldacchino.                      
Harry e Ron si scambiarono un’occhiata, poi Ron si diresse verso il suo letto con un’alzata di spalle, senza fare commenti.
                                                                                                            ***
I giorni passavano, e Harry non aveva ancora invitato Cho al ballo. Lui e Ron cominciavano a innervosirsi, anche se Ron senza una compagna avrebbe fatto la figura dello stupido molto meno di lui: Harry doveva aprire le danze con gli altri campioni.                                                                       
- C’è sempre Mirtilla Malcontenta - disse tetro, alludendo al fantasma che abitava un bagno.                                                                    
- Harry … dobbiamo solo stringere i denti e farlo - disse Ron, nel tono di chi medita di prendere d’assalto una fortezza. - Questa sera, quando torneremo in sala comune, avremo una dama … d’accordo?                                                                                                             
- Ehm … ok - rispose Harry.                                                                                    
Ma tutte le volte che sbirciò Cho quel giorno, lei era circondata da amiche. Non andava mai da nessuna parte da sola? Forse poteva tenderle un agguato mentre andava in bagno. Ma pareva che anche lì ci andasse con una scorta di ragazze. Se non agiva in fretta, però, sarebbe stata di sicuro invitata da qualcun altro.                
Come è successo con Laura, pensò con una punta di amarezza.             
Trovò difficile concentrarsi sul test degli antidoti di Piton, e prese un voto bassissimo. Ma non gli importava; era troppo occupato a mettere insieme tutto il suo coraggio per ciò che stava per fare. Quando suonò la campanella, disse agli amici: - Ci vediamo a cena - e sfrecciò via dall’aula, su per le scale.
Corse per i corridoi, cercando Cho, e (più in fretta del previsto) la trovò che usciva da una lezione di Difesa contro le Arti Oscure.                     
- Ehm … Cho, posso parlarti un momento?                                                                                                             
Le amiche di Cho scoppiarono in risatine convulse. Lei invece non rise. Disse: - Ok - e lo seguì lontano.                                                                
Harry si voltò a guardarla e il suo stomaco fece un balzo.                          
Non poteva invitarla. Non poteva. Ma doveva. Cho gli restituì lo sguardo, perplessa.                                                                                                 
Le parole gli uscirono di bocca prima che Harry potesse fermarle.      
- Vunralbllocommè?                                                                                      
- Cosa? - fece Cho.                                                                                            
- Vuoi … vuoi venire al ballo con me? - ripeté Harry. Perché doveva arrossire proprio ora? Perché?                                                                       
- Oh! - Anche Cho arrossì. - Oh, Harry, mi dispiace tanto - e sembrava davvero sincera. - Ma … ho già promesso di andare con un altro.
Un attimo prima le viscere di Harry si contorcevano come serpi, ma ora gli sembrava di non avere affatto delle viscere.                           
-Oh. Ok … non c’è problema.                                                                                                                         
- Mi dispiace davvero.                                                                                       
- Non c’è problema - ripeté Harry.                                                                      
Rimasero lì a guardarsi, e poi Cho disse: - Beh …                                                          
- Sì.                                                                                                                                    
- Beh, ciao. - Sempre molto rossa, Cho si allontanò.                                                            
Prima di riuscire a trattenersi, Harry le gridò dietro: - Con chi ci vai?                                                                                                                  
- Oh … con Cedric - disse lei. - Con Cedric Diggory.                                                   
- Oh, certo.                                                                                                             
Del tutto dimentico della cena, Harry risalì lentamente fino alla Torre di Grifondoro, con la voce di Cho che gli risuonava nelle orecchie a ogni passo. “Cedric … Cedric Diggory”. Cedric aveva cominciato quasi a piacergli; ma all’improvviso realizzò che era un inutile bamboccio che non aveva abbastanza cervello da riempirci un portauovo.                                                                                                
Quando entrò in sala comune, con sua sorpresa vide Ron seduto in un angolo lontano, pallidissimo. Laura, Jasmine e Ginny erano sedute vicino a lui e gli parlavano a bassa voce in tono consolatorio.                                                                                                         
- Che cosa è successo? - chiese Harry raggiungendoli.                                          
Ron alzò lo sguardo su di lui, l’espressione terrorizzata.                                             
- Perché l’ho fatto? - esclamò, fuori di sé. - Non so che mi è preso!                        
- Lui … ehm … ha appena invitato al ballo Fleur Delacour - spiegò Ginny. Sembrava trattenere a stento un sorrisetto, ma continuò a dare pacche comprensive sul braccio del fratello. Anche Jasmine pareva sforzarsi di non ridere, mentre Laura appariva più che altro perplessa.    
- Dai, che sarà mai - disse a Ron - l’hai solo invitata, non è successo niente ...
- C’era un sacco di gente … tutto intorno … - farfugliò Ron come se non l’avesse sentita. - Era lì che parlava con Diggory … ed è stato più forte di me … e gliel’ho chiesto! - Gemette e si nascose il viso tra le mani. - Mi ha guardato male e non mi ha nemmeno risposto. E poi è come se fossi tornato in me … e sono scappato.            
- E’ in parte Veela - disse Harry. Lo aveva scoperto per caso. - Non è stata colpa tua, scommetto che sei passato di lì mentre faceva un incantesimo da Veela per Diggory e ci sei rimasto in mezzo … ma comunque perdeva tempo. Lui va al ballo con Cho Chang.                                             
Ron, Laura e Jasmine lo fissarono.                                                                             
- L’ho appena invitata - disse Harry in tono inespressivo - e me l’ha detto.                                                                                                        
All’improvviso Ginny smise di sorridere.                                                       
- Che sfiga - commentò Laura.                                                                                    
- Ma è pazzesco - disse Ron - siamo i soli rimasti a non avere nessuno … beh, a parte Neville.                                                                        
- Non dimenticare me - disse Jasmine in tono amaro.                           
- Ah, giusto …                                                                                                   
In quel momento arrivò Hermione e si avvicinò.                                       
- Perché voi due non siete venuti a cena? - chiese a Harry e Ron.             
- Perché tutti e due sono appena stati bidonati dalle ragazze che avevano invitato al ballo - disse Ginny.                                                          
- Grazie mille, Ginny - fece Ron in tono aspro.                                                                            
- Tutte quelle carine erano già occupate, Ron? - Hermione lo guardò altezzosa. - Eloise Midgen comincia a sembrarti niente male adesso, eh? Beh, sono sicura che da qualche parte troverai qualcuna che ti dirà di sì.                                                                                       
Ma Ron la stava fissando come se la vedesse in una nuova luce. - Ehi, Hermione … tu sei una ragazza …                                                          
Laura e Jasmine lo guardarono allibite.                                                      
- Perché, cosa dovrebbe essere … - borbottò Laura. 
- Però, sei un fulmine - ribatté Hermione, acida.                              
- Puoi venire con uno di noi due! - esclamò Ron.                                    
- No, non posso - replicò Hermione, e arrossì. - Ci vado già con un altro.                                                                                                                     
Ron batté le palpebre.                                                                                       
- No … non è vero!                                                                                                
- Oh, davvero? - Gli occhi di Hermione lampeggiavano pericolosamente. - Solo perché tu ci hai messo tre anni per accorgertene, non vuol dire che nessun altro ha capito che sono una ragazza!                                                                                                        
Ron la fissò stupefatto. Poi sorrise.                                                                                
-Ok, ok, lo sappiamo che sei una ragazza. Va bene? Adesso ci vieni?    
- Te l’ho già detto - ripeté lei arrabbiata. - Ci vado con un altro!                    
E si diresse al dormitorio femminile.                                                              
- Ron, pure tu, però - disse Jasmine, leggermente divertita. - Ti sembra il caso di dire “tu sei una ragazza” come se non lo sapessi?
- Sta mentendo - disse Ron tranquillamente, guardandola allontanarsi. - Non ci va con un altro.
- Invece è vero - disse Laura.                                                                               
- E allora chi è? - chiese Ron brusco.                                                            
Jasmine ridacchiò e Ron la guardò sospettoso.                                          
- Non te lo dico - disse lei, cogliendo il suo sguardo.                                      
- Dai, non fatevi pregare - Ron si girò verso Laura.                                     
Ma anche lei scosse la testa. - Ho la bocca cucita!                                                    
In quel momento Harry si accorse che Calì e Lavanda erano entrate dal buco del ritratto, e decise di passare all’azione.                            
- Aspettami qui - disse a Ron, poi andò risoluto verso le due ragazze e si rivolse a Calì: - Calì, vuoi venire al ballo con me?                       
Lei fu scossa dalle risate. Harry attese che si spegnessero, ma non ricevette la risposta che si aspettava.                                                           
- Scusa, Harry ... ci vado con un altro ragazzo.                                       
- Oh … d’accordo. Lavanda, tu sei libera?                                                                  
-Ci vado con Seamus - rispose lei,ed entrambe ridacchiarono forte.      
Harry sospirò. Quello era proprio il suo giorno sfortunato. Poi si ricordò di Ron.                                                                                                     
- E … non vi viene in mente nessuna che possa andare con Ron? -chiese.                                                                                                                 
- Beh … - disse Calì - credo che mia sorella potrebbe … Padma, sai … di Corvonero. Se vuoi glielo chiedo.                                                             
- Sì. Fammi sapere - Con quelle parole Harry tornò dagli altri, più abbattuto che mai. Aveva rimediato una dama per Ron, ma lui doveva ricominciare da zero. Chi avrebbe potuto invitare adesso?                                                                                             
Riferì le ultime notizie all’amico, che sospirò sollevato per aver finalmente risolto quel problema insormontabile.                                       
- Ma … e tu, Harry? - gli chiese.                                                                                 
Harry scrollò le spalle. - Non lo so.                                                                 
Per un po’ fra loro scese il silenzio. Poi Jasmine parlò.                                         
- Ehm … Harry. Stavo pensando che … insomma, visto che non mi ha invitato nessuno … potremmo andarci insieme, al ballo. Sempre se ti va, eh!
In un primo momento, Harry non seppe cosa dire.                                            
- No, perché visto che siamo tutti e due disperati … - spiegò Jasmine, un po’ imbarazzata per gli sguardi di tutti puntati addosso. Ginny aveva un’espressione torva e sembrava tutt’altro che contenta.                                                                                                              
- Ehm … - Harry non si era aspettato che Jasmine glielo chiedesse. A dire la verità, non aveva proprio pensato a lei. - Ehm … va bene.            
Jasmine annuì con un sorriso. - Meno male, stavo iniziando a pensare che sarei dovuta andare da sola …                                                  
Le era venuto in mente solo in quel momento di chiedere a Harry; ormai mancava una settimana al ballo e dubitava che nei giorni seguenti Aaron l’avrebbe invitata. Probabilmente aveva trovato un’altra ragazza da tempo. Certo, avrebbe voluto poter aspettare fino all’ultimo momento, nel caso improbabile che Aaron si facesse avanti, ma se poi non fosse accaduto? Per quanto le dispiacesse, aveva dovuto trovare un altro; e meno male che un suo amico era libero, altrimenti sì che sarebbe stata nei guai … Chi ce l’avrebbe fatta a chiedere a un ragazzo qualsiasi?                          
Dal canto suo, Harry era moderatamente contento. Non era esattamente ciò che si era aspettato … ma pazienza; l’unica cosa che contava era che aveva tirato se stesso e Jasmine fuori da una situazione scomoda, e che non avrebbe fatto la figura dello stupido al ballo.  
                                                                                                                ***
Nonostante l’enorme mole di compiti delle vacanze, Harry non era dell’umore giusto per stare chino sui libri alla fine del trimestre, e trascorse la settimana che precedeva il Natale divertendosi con gli altri.                                                                          
La neve cadeva fitta sul castello. Gli elfi giù nelle cucine stavano superando se stessi con una serie di ricchi stufati e ottimi pasticci, e solo Fleur Delacour trovava qualcosa di cui lamentarsi.                           
- E’ troppo pesonte, questo mongiare di Hogvàrts - la sentirono dire una sera, mentre uscivano alle sue spalle dalla Sala Grande. -Non riuscirò a ontrare nel mio vestito da sera!                                                                   
- Ooooh, che tragedia - sbottò Hermione a bassa voce. - Si crede davvero chissà che cosa, quella là, vero?                                                     
- Appunto. Tz! - fece Jasmine, sdegnata. Fleur non le andava per niente a genio. Per quanto la riguardava poteva fare la carina con chiunque volesse, ma dal momento che faceva un certo effetto anche ad Aaron le cose erano leggermente diverse …                               
- Hermione … con chi vai al ballo? - disse Ron.                                                      
Continuava a rivolgerle questa domanda a tradimento, nella speranza di coglierla di sorpresa e farla rispondere, ma lei si limitava a mettere su il broncio e a ripetere: - Non te lo dico, mi prenderesti in giro e basta.                                                                               
- Stai scherzando, Weasley? - disse Malfoy alle loro spalle. - Vorresti dire che qualcuno ha invitato quella roba al ballo? Non la Mezzababbana zannuta?                                                                                   
Harry e Ron si voltarono di scatto, ma Hermione salutò qualcuno dietro Malfoy dicendo: - Buonasera, professor Moody!                                        
Malfoy fece un balzo all’indietro, terrorizzato, ma Moody era ancora seduto al tavolo degli insegnanti.                                                  
- Sei un furetto nervosetto, eh, Malfoy? - disse Hermione sprezzante, e lei e gli amici si allontanarono, ridendo di cuore.                                               
- Hermione -disse Ron guardandola di sottecchi, improvvisamente accigliato - i tuoi denti …                                                                                          
-Cos’hanno? - chiese lei.                                                                              
-Beh, sono diversi … L’ho appena notato …                                          
-Ma certo … credevi che mi sarei tenuta le zanne che mi aveva fatto crescere Malfoy?                                                                                  
-No, voglio dire, sono diversi da com’erano prima che ti scagliasse l’incantesimo … sono tutti … dritti e … e grandi giusti.                         
All’improvviso Hermione fece un sorriso molto malizioso e allora se ne accorsero anche Harry, Laura e Jasmine: era un sorriso diverso da quello che ricordavano.                                                                
Jasmine trattenne il fiato. - E’ vero! Non l’avevo proprio notato …     
- Wow, è vero! - fece Laura.                                                                            
- Sì, stai meglio così - commentò Jasmine. - Ma … come hai fatto?                                                                                                
- Quando sono andata da Madama Chips a farmeli rimpicciolire, lei ha preso uno specchio e mi ha detto di fermarla quando fossero tornati alla loro misura. E io l’ho solo … lasciata andare avanti un po’.                                                                                                     
- Sei un genio! - esclamò Jasmine, colpita. - Io non credo che ci avrei pensato …                                                                                                  
- Grazie - disse Hermione allegramente. - Mamma e papà non saranno contenti. Sapete, sono dentisti, pensano che denti e magia non dovrebbero …     
Mentre Hermione parlava, Jasmine, che era dietro a tutti, si sentì afferrare per un braccio e fu trascinata dietro una colonna lì vicino.        
- Ma ...                                                                                                                
Quando si rese conto di trovarsi davanti Malfoy, lo guardò con diffidenza. Che diavolo voleva?                                                                   
- Allora, German - fece Malfoy con un ghigno. - Per quanto mi sorprenda che la Granger sia stata invitata al ballo, sarei ancora più sorpreso se fossi stata invitata tu … Scommetto che non sei riuscita a trovare nessuno, no?                                                                   
- Veramente ho trovato qualcuno - replicò Jasmine, iniziando come al solito ad arrossire di rabbia.                                                   
Malfoy scoppiò in una gran risata. - Chi può essere tanto cieco da voler invitare te?                                                                                                  
- Ci vado con Harry.                                                                                        
- Con Potter? Sei sicura che non ti abbia scambiato per qualcun’altra? Oppure ha un urgente bisogno di sostituire quei ridicoli occhiali! 
Jasmine gli lanciò un’occhiata torva e fece per andarsene, ma lui la trattenne.                                                                                                     
- Per caso tra te e Potter c’è del tenero? Sareste perfetti insieme … Potterino e la Sanguesporco secchiona!                                                   
- Finiscila - borbottò Jasmine divincolandosi, ma Malfoy continuò a sogghignare, per nulla intenzionato a lasciarla andare.                                         
- O forse Potter ti ha scelto come accompagnatrice solo perché aveva pietà di te … in fondo tra amici ci sia aiuta!                                          
Jasmine non aveva alcuna intenzione di lasciare che lui la prendesse ancora in giro, così riuscì finalmente a liberarsi e si allontanò velocemente lungo il corridoio, carica di rabbia.                        
Era già abbastanza abbattuta per il fatto che Aaron non l’aveva invitata al ballo … non aveva bisogno di Malfoy che rigirava il dito nella piaga ricordandole che non era abbastanza carina per essere invitata da qualcuno.                                                                         
Era vero, non aveva ricevuto nemmeno un invito, ma se l’era aspettato. Non si considerava affatto bella (i giorni più fortunati erano quelli in cui si vedeva “carina”), e per di più era timida, cosa che, almeno secondo la sua esperienza, non attirava per niente i ragazzi. O forse la timidezza non c’entrava nulla, e c’era qualcosa di sbagliato in lei?                                                                          
Sapeva solo che non le interessava attirare l’attenzione dei ragazzi, purché riuscisse a catturare quella di Aaron. Le sarebbe bastata la sua ...
E se da una parte Jasmine non aveva riscosso successo in fatto di inviti, quella sera Laura ricevette la sua terza proposta.                             
Lei, Harry, Ron, Jasmine e Hermione erano seduti in sala comune, quando Neville si avvicinò a loro.                                                           
- Ciao, ragazzi - esordì. Aveva l’aria agitata, anche se cercava di non darlo a vedere. Loro ricambiarono il saluto, guardandolo un po’ incuriositi.                     
- Senti, Laura ...                                                                                               
- Dimmi - fece lei allegramente.                                                                   
Sulla fronte di Neville iniziarono a comparire piccole goccioline di sudore. Sembrava che stesse facendo uno sforzo enorme. Parlò con voce più o meno ferma, spostando a tratti lo sguardo dalle sue scarpe al viso di Laura. - Ecco … io volevo chiederti se magari ... Vuoi venire al ballo con me?
Era molto rosso e Harry lo notò. D’altronde sarebbe stato impossibile non accorgersene. Lo fissò accigliato, mentre Laura lo guardava dispiaciuta.
- Ehm … Scusa, Neville … Ci vado con un altro!                                             
Neville rimase lì imbambolato. La delusione gli si leggeva in faccia tutta intera.                                                                                                    
- Oh. Ah. Ehm … va … va bene.                                                                 
- Mi dispiace! - disse Laura. - Se non fossi già stata … impegnata, ti avrei detto di sì! Non c’è qualcun’altra con cui puoi andarci?                    
- Non lo so … Grazie lo stesso. Cioè, mi sarebbe piaciuto … insomma, siamo amici … - Neville aveva iniziato a balbettare, e per evitare di fare figuracce si affrettò a dileguarsi, mormorando un “Vado a vedere chi posso invitare”.                                                             
Poco tempo dopo, vennero a sapere che l’aveva chiesto a Ginny Weasley.





*Angolo autrice*
Ta-daaaaaan!
Che ve ne pare?? :D :D
Beh, come avete visto tutti vanno al ballo con la persona sbagliata ... Sono stata troppo crudele? xD Boh, non so neanch'io perchè ho scelto queste accoppiate ... comunque mi sembrano tutto tranne che prevedibili xD
Jasmine si è tormentata un sacco per Aaron (come del resto fa sempre xD povera cucciola :[) e alla fine non ha ricevuto un suo invito *disperazione mode on*
Il povero Harry ha ricevuto ben quattro bidonate (Laura, Cho, Calì e Lavanda xD) prima di salvarsi in corner. Il brutto è che, quando ha invitato Laura, Dean l'aveva invitata un secondo prima ... qui sono stata davvero crudele, lo so xD All'inizio non avevo in mente qualcosa di così ... "sfortunato", ma poi chissà come mi è uscito così.
Ma non vi fa pena Neville? *-* Cioè, quel ragazzo che è la timidezza fatta persona ha avuto il coraggio di farsi avanti e il destino gli ha giocato un brutto scherzo :'( Mi sa che Dean si è appena guadagnato l'antipatia di ben due persone che credeva suoi amici xD
Volevo precisare che sì, la scena dove la McGranitt da lezioni di ballo l'ho presa dal film e l'ho ampliata, perchè onestamente mi piaceva. E poi non mi sembrava neanche così improbabile: devono pur sempe andare a un ballo, qualche passo lo dovranno sapere, no?
E a proposito della scena in cui Neville balla da solo in dormitorio ... (xD) visto che non conosciamo i suoi pensieri, pensavo di dirli qua io. Praticamente lui, visto che vuole invitare Laura (cosa che poi in effetti fa) si esercita da solo perchè vuole migliorare nel ballo e fare bella figura con lei nel caso andassero insieme alla festa.
Ecco, l'ho detto perchè tanto ormai s'è capito che a Neville piace Laura, eh xD
Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo, giuro! (anche se niente va per il verso giusto ...) Non perdetevi il prossimo, perchè ci sarà il fatidico Ballo del Ceppo, finalmente! *-* *-*
Alla prossima!
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Harry_Potter992