Eccoci qui al secondo capitolo (come
vedete a scadenza mensile). Beh spero che leggerete numerosi anche questo
capitolo.
Ringrazio già adesso la mia nuova
Beta, Frytti, che ha corretto questo capitolo!
Abbiamo lasciato i nostri eroi sul
treno. Cosa succederà?
Leggete e lo scoprirete!
Mirwen
Safely,
for the last time
“Hogwarts è casa.
Hogwarts è il luogo
sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive….
Hogwarts è l’unica
sicurezza che abbiamo.
Ho paura di
lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità.”
Enif Aurora Icecrow
Capitolo 2: Emily Doge
James
si ritrovò catapultato nel corridoio.
“Jamie… stai bene?” chiese Remus, aiutando Enif e Sirius a rimettersi in piedi nell’angusto
scompartimento.
“Stavo
meglio prima…” disse il moro massaggiandosi la fronte “Voi, piuttosto, state
bene?” chiese in generale, ma i suoi occhi indugiarono un secondo in più su
Lily.
“James
credi che…” Sirius venne bruscamente interrotto da un’altra violenta scossa,
questa volta proveniente dalla coda del treno. I tre ragazzi in piedi, si
trovarono ammucchiati a terra nello stretto corridoio
“Eny! Potter! Black! Siete interi?” chiese loro Lily
alzandosi e porgendoli una mano
“Evans!
Siediti!” la voce di James, sicura e preoccupata, la fece sedere, era chiaro
che il ragazzo temesse una terza esplosione, ma questa non venne.
“James,
tutti interi?” chiese Frank che li aveva raggiunti, dando loro un aiuto
nell’alzarsi.
“Si…
senti Frank, ritorna nello scompartimento e non far uscire nessuno…” gli disse
il Caposcuola notando alcuni bambini del primo anno sbucare dalle porte:
curiosi e spaventati.
“TORNATE
TUTTI NEI VOSTRI SCOMPARTIMENTI! E GUAI A VOI SE NE USCITE!” il tono di James
era perentorio, nessuno, almeno in quel vagone, avrebbe disubbidito.
Dalla
coda e dalla testa del treno provenivano delle grida, più di preoccupazione che
di dolore, ma erano troppo distanti per capire cosa stava succedendo.
“Sirius,
Evans venite con me. Remus tu e gli altri andate verso la coda…”
“No,
Potter!” disse Lily alzandosi
“Evans
non è il momento per non sopportarmi!”
“Lo
so che non è il momento! Non è per questo…” rispose lei sicura “ Credo solo che
dovremmo andare un Caposcuola da una parte e uno dall’altra, come i Prefetti…”
James la guardò: aveva ragione.
“Va
bene… allora tu, Enif e Sirius andate alla coda…
Remus, Peter ed io andremo alla testa…”
“Bene!”
Lily
ed Enif si mossero, James prese Sirius per un
braccio.
“Padfoot, ti consegnerei la mia vita… vedi che non le capiti
nulla…” gli sussurrò accennando a Lily, il moro annuì raggiungendo le ragazze.
♦♦♦
James
guidò i due amici verso la testa del treno, oltrepassarono tre vagoni ed in
ognuno di essi dovette urlare per riuscire a calmare gli studenti e a farli
rientrare negli scompartimenti. Arrivati al primo, lo spettacolo che si
presentò davanti ai loro occhi li lasciò esterrefatti: l’ultimo scompartimento,
prima del vagone Prefetti, era esploso, alcuni ragazzi feriti occupavano il
corridoio.
“Chi
c’era in quel scompartimento?” chiese Remus aiutando un ragazzo a rientrare nel
proprio.
“Il
nuovo professore di Difesa…” rispose questo. James li superò sbirciando
all’interno dello scompartimento: un paio di ragazze del quarto anno erano
sotto shock, tremavano come foglie. La parete del finestrino era totalmente
scomparsa nell’esplosione e le ragazze erano state ferite da alcune schegge, ma
nessuna di loro sembrava ferita in modo grave. James riuscì a farle muovere nel
momento in cui Peter e Remus accorsero nello scompartimento.
“Rem…
falle andare in uno scompartimento qui a fianco…”
“Certo
James… e lui?...”
James
si voltò verso ciò che non avrebbe voluto vedere. Il nuovo insegnante di Difesa
giaceva a terra.
“Portale
fuori…” Remus sparì assieme alle ragazze, sotto lo sguardo allucinato di Peter,
James voltò l’uomo.
Il
viso era coperto da una folta barba rossa, James era quasi sicuro si chiamasse Tristan McSorar, era un collega
di suo padre. Il corpo e il volto dell’Auror erano coperti da tagli , come se
qualcuno si fosse divertito a usare il diffindo su di
lui un centinaio di volte. Sanguinava abbondantemente, ma James riuscì a
sentirgli il polso, era debole… ma se qualcuno fosse riuscito a curarlo con
qualche incantesimo allora… allora sarebbe stato in salvo… peccato che lui non
avesse mai imparato a far sparire nemmeno un livido.
“Peter
va a chiamare la signora del carrello… l’abbiamo lasciata un paio di vagoni
fa…” Peter ubbidì senza una parola, lieto di andarsene. Remus fu di nuovo
accanto all’amico.
“Moony,
resta con lui…”
“James
dove…”
“Vado
a controllare il macchinista…” spiegò uscendo e sparendo oltre il vagone
Prefetti.
La
locomotiva era ferma e silenziosa… un corpo giaceva a terra, questa volta non
sentì il cuore battere… questa volta non avrebbe potuto fare nulla…
probabilmente era stato ucciso senza nemmeno rendersene conto…
Una
strana luce lo guidò, si affacciò all’esterno: il Marchio Nero brillava sulla
coda del treno. Sentì il sangue gelare… li aveva mandati lì… fisso il Marchio
ancora per un istante troppo disperato per muoversi, alcune ombre lo oscurarono
volando via a cavallo di scopa.
Uscì
di corsa, raggiunse Remus e Peter che assieme alla signora del carrello si
prendevano cura del professore
“James,
pensavo di portarlo nel vagone Prefetti se è intero…”
“Il
Marchio Nero, Remus!” disse tutto d’un fiato “Sulla coda del treno! E io li ho
mandati lì!”
Remus
guardò la signora del carrello mentre l’amico era già sparito dal vagone
“Può
portarlo lei?”
“Certo
cari… ma cosa?” la signora non ottenne risposta: Remus e Peter erano già
usciti.
Correvano
a perdifiato, molti studenti affollavano i corridoi, quasi tutti si erano
accorti del Marchio e pochi non conoscevano il suo significato.
“TORNATE
NEGLI SCOMPARTIMENTI!” gridava James, senza nemmeno pensare, mentre l’ultimo
vagone si avvicinava.
♦♦♦
Sirius
aveva preso posto davanti alle ragazze, non avrebbe permesso che succedesse
loro qualcosa, l’aveva promesso e non solo a James…
Ad
ogni vagone Lily tranquillizzava la gente, la rimandava nei propri
scompartimenti, la sua calma era incredibile… riusciva a calmare ogni studente
e lei aveva una parola gentile per tutti…
Dopo
quella che sembrò un’eternità arrivarono nell’ultimo vagone: non c’era nessuno
nel corridoio, Sirius sbirciò in uno scompartimento: dei ragazzi si stringevano
tra loro, i più piccoli piangevano, erano terrorizzati…
La
porta d’emergenza in fondo al vagone era stata fatta saltare, il vagone bagagli
era fermo alcuni metri più indietro. Solo uno scompartimento era aperto, ne
uscirono tre figure incappucciate, una valutò Sirius, era senza dubbio una
donna. Lei li guardò attraverso la scheletrica maschera bianca, era chiaro che
non si aspettava di incontrare resistenza, alzò la bacchetta. Sirius credette di essere finito, ma l’incantesimo che lo colpì
non era una maledizione bensì uno schiantesimo. Sentì
il suo corpo sollevarsi e venir spinto all’indietro da una forza terribile,
sentì i corpi di Lily ed Enif alle sua spalle, mentre
cadeva addosso a loro, trascinandole a terra. Enif
vide ondeggiare i capelli neri della donna mentre questa lasciava il treno.
“Morsmordre!”
gridò uno di loro, i tre ragazzi vennero illuminati dal verde acido del
Marchio, sospeso nel sole del tramonto…
“Sirius
stai bene?” voltandosi nel sussurrarle un “tutto bene” il ragazzo non poté non
notare i suoi occhi lucidi di preoccupazione.
Lily
riuscì a scavalcarli entrando nello scompartimento. Cinque bambini tra il primo
e il secondo anno guardavano pietrificati il corpo di una bambina stesa a
terra. Lily si portò le mani alla bocca per non gridare. Quella povera bambina,
quella povera piccola bambina… era quasi sicura frequentasse il secondo anno
del Grifondoro…
Sirius
ed Enif si voltarono di scatto sentendo la porta del
vagone venir aperta con forza. Un James preoccupato fissò prima l’uno poi
l’altra
“Evans?”
chiese quasi senza fiato. Come se lo avesse sentito, Lily uscì: gli occhi
carici di lacrime mal trattenute.
“Stai
bene…” non era una domanda, ma una constatazione, James parve rilassarsi…
“Io
si… ma lei…” con voce rotta indicò la bambina, James si fece spazio guardando
nello scompartimento.
“Voi,
fuori di qui!” ordinò ai bambini che sembrarono rendersi conto, solo in quel
momento, della presenza di James. Questi
uscirono e i Malandrini li fecero entrare negli scompartimenti vicini.
“James…
credi che sia…” la voce di Lily si ruppe in un singhiozzo, il ragazzo nemmeno
si accorse che quella era la prima volta che lei lo chiamava per nome.
“Si…io…accidenti…”
si inginocchiò accanto alla bambina togliendole i boccoli dorati dagli occhi…
“Emily…”
Lily lo guardò.
“La
conosci?”
“Si…
più o meno… si chiama-va…Emily Doge… e la nipote di un amico di mio padre e
di…” era chiaro, era per questo che lei era… “e di Silente…”
“Ma
perché?” Lily sembrava sul punto di esplodere in una crisi isterica “Era solo
una bambina!”
“Perché…
perché sono dei pazzi Evans!” James si alzò di scatto, facendola uscire dallo
scompartimento e sigillandolo dietro di lui.
“James
ma cosa?” gli amici lo fissavano
“Sirius,
Peter… voi state qui… non voglio che nessuno entri in questo scompartimento!
Nessuno deve vedere Emily…”
“Emily?”
Sirius non capiva di chi stava parlando
“La
Doge… bionda, riccia… suo nonno ci ha mostrato una sua foto meno di due mesi
fa…”
“Che
centra Emily Doge?” chiese Peter non capendo il senso logico del discorso
“L’hanno
uccisa, Peter!”
Enif trattenne un singhiozzo,
asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
“Enif, manda un gufo a scuola o al ministero… meglio alla
scuola io credo…”
“Si,
James…” rispose lei, scendendo sul ponte, attraversando cauta quelle centinaia
di metri che la separavano dal vagone bagagli.
“Remus,
Evans… riuniamo i Prefetti e decidiamo cosa fare… siamo in mezzo al nulla e tra
poco non si vedrà più niente…”
♦♦♦
Gli
sguardi dei Prefetti lampeggiavano curiosi verso Lily e James. James fissava
serio il marchio nero che nella crescente penombra aleggiava minaccioso sul
treno. Lily passava in rassegna gli sguardi dei presenti, li avevano
praticamente requisiti dai loro scompartimenti senza una parola.
I
Prefetti di Serpeverde sembravano quelli meno
preoccupati, anche se gli occhi di Regulus Black
volgevano nervosamente al Marchio Nero come ad appurare fosse ancora lì. Lily
si chiese se qualcuno di loro fosse a conoscenza, se qualcuno fosse d’accordo…
insomma qualcuno doveva pur aver tirato il freno d’emergenza!
Enif entrò trafelata
“Fatto
James! Ho mandato un gufo a Silente e un altro al dipartimento Auror…”
James
si ritrovò a fissare molti occhi curiosi.
“Credo
dobbiamo mettervi al corrente…” disse guardando il corpo privo di sensi del
professore McSorar, la signora del carrello era
riuscita a bloccare le emorragie, ma aveva perso molto sangue… la sua vita
dipendeva da quanto in fretta volavano due gufi…
“Credo
sia abbastanza palese il fatto che siamo stati attaccati…” cominciò James
serio, Lily abbassò lo sguardo il volto di Emily tornò a riempirle la mente…
non era giusto…
Uno
dei Prefetti del quinto anno di Tassorosso, una
ragazza dai capelli biondo scuro e le lentiggini, indicò il professore
“Volevano
prendere lui?” chiese, molti annuirono pretendendo una risposta.
“Credo
abbiano voluto mettere fuori gioco l’unico che avrebbe potuti fermarli… se ha
fortuna però sopravvivrà… non è questo il fatto grave…” James tacque… doveva
trovare le parole giuste
“Chi
è morto?” Si ritrovò a fissare degli occhi chiari, così simili a quelli del suo
migliore amico
“Il
conducente…” rispose James a Regulus, in fondo
l’avevano capito tutti, se c’era il Marchio, c’era anche un morto.
“Che
cosa? Quindi siamo bloccati qui?!” chiese un ragazzo del Corvonero
“e…
una bambina del Grifondoro…” concluse Lily mettendo
fine alle proteste provocate da una notte all’agghiaccio.
Calò
il silenzio, un silenzio pesante, in cui nessuno aveva il coraggio di fare la
fatidica domanda.
“Chi?”
chiese infine il Prefetto del quinto anno del Grifondoro,
Lily ricordava dovesse chiamarsi Kingsley Shacklebolt.
“Emily
Doge…” informò dolorosamente James. Un mormorio si diffuse nella sala.
“Ma
ora il problema è un altro…”
“Che
diavolo stai dicendo Potter! Una bambina è morta!” esclamò qualcuno
“Lo
so benissimo!” disse James scaldandosi, certo che lo sapeva, erano loro quelli
che l’avevano vista!
“Io
credo che James stia suggerendo che dobbiamo organizzarci… non possiamo restare
ad aspettare senza far niente…” Lily era riuscita a ristabilire in un secondo
la calma nello scompartimento.
“Che
idee hai, James?” doveva essere la prima a fidarsi di lui, si disse Lily,
serviva ordine in quel treno e James Potter sembrava l’unico ad essere in grado
di darlo.
“Pensavo
che i Prefetti del quinto e del sesto anno potrebbero pattugliare i corridoi,
non vorrei che qualcuno scendesse dal treno, siamo su un ponte… non voglio
raccogliere altri cadaveri… e in caso trovassero qualche ferito lo portino qui:
il vagone è grande e comodo e la signora del carrello si occuperà di loro…”
“E
noi?” chiese Jeremy Corner, Prefetto del settimo anno del Corvonero
“Pensavo
di uscire…”
“Ma
non hai appena detto…” si premurò di far notare una ragazza di Serpeverde.
“
Se mi lasciate continuare, vi spiego anche il perché!” il tono di James non
ammetteva repliche e che mise a tacere anche i più dubbiosi.
“Siamo
su un ponte, in mezzo al nulla, al buio… saremmo facili prede…se i Mangiamorte
decidessero di tornare… pensavo ci potremmo dividere: io e la Ev… Lily – doveva dimostrare che si fidava di lei, che ne
aveva rispetto per conquistarne il loro- alla fine del ponte, in caso arrivi
qualcuno da Hogwarts, i Prefetti sparsi sul tetto del treno e infine i due
Prefetti di Serpeverde all’inizio del ponte se
arrivasse qualcuno da Londra…”
Nessuno
sembrava voler replicare, nemmeno Severus Piton, ben felice di stare ad un ponte di distanza da
James.
“In
caso di pericolo lanciate scintille rosse, in caso arrivino gli aiuti scintille
dorate…” James fissò Lily, per una volta voleva il suo consenso.
“Allora
andiamo?!” disse lei, mettendo in moto tutti i 24 Prefetti.
Prima
di uscire James bloccò i Prefetti del Grifondoro.
“Tenete
gli occhi aperti su quelli di Serpeverde… temo che
qualcuno sul treno possa aver tirato il freno d’emergenza…” sussurrò in modo
che Lily non lo sentisse
“Potter
cosa confabuli?” chiese lei avvicinandosi
“Dicevo
loro di star attenti…”
♦♦♦
La
notte penetrava nelle ossa mentre camminavano verso la fine del ponte, il vento
soffiava e Lily si strinse tra le spalle del suo maglione.
“Freddo?”
chiese James al suo fianco, fissando il buio davanti a loro.
“Un
po’…” rispose lei tenendo la bacchetta sollevata a illuminare i binari sotto i
suoi piedi.
“Vuoi
la mia giacca?”
“No
Potter, non serve…” non finì nemmeno di parlare che lui le mise la sua giacca
sulle spalle
“Io
avevo caldo…” spiegò con semplicità. Lily benedisse il buio che nascondeva il
suo sorriso.
Camminarono
in silenzio, James la precedeva di qualche passo, la bacchetta accesa, pronto a
scattare al minimo segno di pericolo.
“Sai
Potter, ho capito perché Silente ti ha nominato Caposcuola…”
“Davvero?
Io ancora no…” sorrise lui, lei ridacchiò.
“Riesci
a mantenere la calma anche in una situazione così… credo che Silente avesse
presagito un anno alquanto duro…” disse tristemente
“Non
ho mantenuto la calma… ho semplicemente pensato che nessuno dovesse farsi
male…”
“Ma
sei riuscito ad organizzare tutto… la gente ti ascolta, un po’ perché ti teme,
un po’ perché ti adora, ti hanno ascoltato…” disse sorpresa delle sue stesse
parole… quanti si sarebbero fatti male se James non li avesse tenuti negli
scompartimenti
“Beh
e di te si fidano e ti ascoltano…” disse lui
“Se
tu non avessi preso in mano le redini della situazione io mi sarei bloccata e
non avrei mosso un muscolo…”
“Non
ci credo… non li avresti lasciati da soli… sei un leone tu!”
“Grazie
Potter…” sorrise tristemente lei.
♦♦♦
Erano passate un paio d’ore e chissà quanto ci sarebbe
ancora voluto perché i soccorsi giungessero, dovevano essere più o meno a due
terzi del percorso, valutò Enif, fissando l’oscurità tinta di verde che
aleggiava sopra il treno. Metteva i brividi…
“Enif, attenta lì c’è il bordo…”
“Grazie, Remus… senti quanto credi fossimo distanti da
Hogwarts, quando ci hanno attaccato? “
“Credo dovessero mancare più o meno due ore e mezza…”
“Circa il tempo che è passato da quando ho mandato il
gufo…”
“Già…”
Rimasero in silenzio mentre superavano i Prefetti di
Tassorosso diretti alla testa del treno.
Enif guardò il volto dell’amico, solo in quel momento, con
la luce aspra del Marchio sopra le loro teste, si accorse delle ombre che
rigavano il suo volto.
“Ma sono cicatrici quelle?”
Remus rimase in silenzio, facendo un cenno del capo.
“Che diavolo ti è successo?” La voce di Enif era tremula
“Sirius non mi ha detto niente questa estate… per lasciarti quei segni… devi
esserti fatto…”
“Sirius non ti ha detto nulla perché non lo sapeva neanche
lui… sai non vado a vantarmi di essermi tirato addosso l’inferiata del
cancello…” ridacchiò lui.
“Avrebbero potuto togliertele con un incantesimo…”
“Mia madre è negata in queste cose… ed ora è passato
troppo tempo…”Fu Enif a sorridere in quel momento
“Dimentichi che ad Hogwarts abbiamo Madama Chips e
Silente! Sono sicura te le potrebbero togliere in un secondo!”
Le sorrise di rimando
“Si notano tanto?”
“No dai…io me ne sono accorta per via della luce… beh
credo se uno ti guarda bene se ne accorge… ma…”
“Allora credo me le terrò…”
“Vuoi affascinare qualche ragazzina dicendo di aver
affrontato un Lupo Mannaro al posto di un’inferriata?” Remus ringraziò
l’oscurità che aveva nascosto la sua faccia alle parole “lupo mannaro”.
“Beh… io non sono Sirius sai… questo è il genere di cose
che farebbe lui…” Lei ridacchiò fissando tristemente una scarpa
“A me farebbe piacere che lui si vantasse con me…” Remus
notò di aver toccato un tasto dolente, era da quasi un’anno a conoscenza del
problema della compagna, da quando Lily gliene aveva parlato per chiedergli se
in futuro Sirius avesse tollerato una storia seria.
“Ti farebbe solo male… non vuole fartelo…”
“Fa male comunque…”
“Ehi Lupin! Icecrow! Guardate! Avete Visto! Scintille
dorate! Da Potter ed Evans!” si sentirono chiamare dal Prefetto di Tassorosso
alle loro spalle. Finalmente qualcuno era giunto a portarli a casa.
♦♦♦
L’ombra si avvicinava a passo sicuro, James sentì Lily
farsi più vicina a lui, in un altro momento ne sarebbe stato contento.
“James?! Signorina Evans?!” quella voce l’avrebbero
riconusciuta fra mille
“Professor Silente!”
♦♦♦
“Mi congratulo con tutti voi per la calma che siete
riusciti a ristabilire, ora vi prego di ritornare tutti nei vostri
scompartimenti e lasciar fare a me…” tutti i Prefetti fissaroso Albus Silente
sollevati, non avevano più nulla da temere
“Professore, dobbiamo andare anche noi?”
“Si, signorina Evans… avete passato tutti dei momentacci…
credo abbiate bisogno di riposare e magari di mangiare qualcosa…” Il sorriso di
Silente fu la cosa più dolce che Lily vide in tutta quella giornata.
“Professor Silente nel mio carello non è rimasto
molto…”fece notare l’inserviente
“Non preoccuparti Helga, ci ho già pensato io… ora andate
su…”
“Ma i vagoni danneggiati…”Mentre i studenti uscivano dal
vagone, James insistette
“Come ho detto, James, ho già pensato a tutto… forza
andate tutti a riposare e con tutti intendo anche il signor Black e il signor
Minus che sono fuori dallo scompartimento 64…” Remus annuì.
Lily fece per andarsene, ma James sembrava non volersi
schiodare da lì.
“C’è ancora qualcosa che vorresti sapere, James?”
“È successo perché il signor Doge è suo amico? Perché
combattete i Mangiamorte? Perché combattete Lui?” Remus ed Enif si fissarono,
per fortuna erano usciti tutti a parte loro.
“Conosci la risposta meglio di me, James…” Potter tremava
di rabbia, i pugni stretti sulle ginocchia.
“Ma Emily che centrava? Aveva solo 12 anni!”
“Credo che su questo argomento abbiamo già parlato
abbastanza il giorno dell’attacco a Charlus…”
“Non è giusto…”
“Sono d’accordo con te James, ma crucciarsi ora è inutile…
andate a riposarvi….”
James alzò lo sguardo sul professore incrociando i suoi
occhi azzurri “Li prenderete, vero signore?”
“Faremo il possibile, James…”
Solo allora Potter si alzò e si diresse verso gli amici,
sulla porta però si fermò di nuovo lanciando un’occhiata al professor McSorar,
disteso inerte su dei sedili
“Si salverà vero?”
“Si, si salverà…”
♦♦♦
Stavano mangiando in silenzio le porzioni che erano state
mandate da Hogwarts. Nessuno osava parlare, ora che erano al sicuro
sembrava che nessuno volesse ricordare.
Lily seduta di fronte ad Enif, tra James e Remus, si disse
che se qualcuno, temo prima, le avesse divinato quella giornata gli avrebbe di
certo sputato in un occhio. Eppure era tutto successo realmente.
“Evans lo mangi quello?” si trovò a fissare gli occhi
castani di Potter che chiedeva supplicanti l’ultimo involtino di spinaci
“Prendi pure… non ho fame…”
Nello stesso istante la porta dello scompartimento si
aprì, Albus Silente apparve nel suo abito blu notte.
“Volevo vedere se va tutto bene…”
“Si grazie professore…”
“Non lasciatevi soprafarre dal dolore… ce ne sarà ancora
molto in futuro…” così dicendo se ne andò lasciandoli a fissare la porta vuota.
“Certo che resta sempre un punto di domanda dove passa
lui…” commentò Sirius, facendo scappare un sorriso ai compagni.
Non appena i piatti si furono vuotati questi sparirono
lasciando posto a delle soffici coperte. Solo in quel momento Lily si ricordò
della giacca che ancora indossava. Se la tolse porgendola al suo legittimo
proprietario.
“Grazie, Potter…”
“Figurati, Evans…”
Mezz’ora dopo nello scompartimento era calato il silenzio
di Morfeo. Enif sospinta dagli scossoni del treno era crollata su Sirius e
appena Lily si fu addormentata, James l’appoggiò a lui in modo che stesse più
comoda.
♦♦♦
Quando
la porta dello scompartimento si aprì, Sirius e Remus furono gli unici a
svegliarsi, Silente comunicò loro che in meno di mezz’ora sarebbero arrivati ad
Hogwarts.
“Enif…Enif…” Sirius scosse
leggermente la ragazza che per tutta risposta tirò un braccio sopra la testa,
la mano sfiorò la guancia di Sirius, qualcosa di freddo colpì il suo labbro.
Porta ancora l’anello… si ritrovò a pensare mentre, senza
conoscerne il motivo, la svegliava con un sorriso dipinto sul volto.
“Buonasera
dormigliona! Siamo quasi arrivati!”
Trovarsi
davanti il sorriso di Sirius appena sveglia era la cosa più bella che potesse
accaderle… chissà perché sorrideva poi?!
“Sveglio
gli altri? Quanto manca?” chiese stropicciandosi gli occhi con una mano.
“Poco
meno di mezz’ora… sveglia Pet dai…”
“Peter…
forza siamo arrivati…” Remus dal canto suo scuoteva James cercando di non
svegliare Lily. Se l’ordine sarebbe stato l’opposto Remus era quasi sicuro che
entro l’alba non avrebbe avuto più un migliore amico.
♦♦♦
Mezz’ora
dopo le ombre delle case di Hogsmeade si resero
visibili al di fuori dei finestrini. Al binario c’erano alcune persone,
probabilmente agenti del ministero, ma in quel istante i ragazzi volevano solo
andare a dormire. Le carrozze sfilarono lente verso la scuola: ombre nere su
uno sfondo nero… Lily non si spaventò nemmeno nel vedere i Trestral…
fu solo sorpresa, se li era immaginati diversi… Silente sparì appena sceso
assieme ai bambini del primo anno e tutti furono felici di ritrovarsi nei loro
dormitori.
In quella stanza
che sapeva di casa, in un luogo dove nulla avrebbe potuto colpirli.
Angolo d'autore:
Che ve ne pare… Emily Doge è mia pura
invenzione, non so se il signor Elphias Doge abbia
avuto figlie e quindi qualche nipote… ma ho pensato che essendo amico di
Silente e membro dell’Ordine della Fenice la sua famiglia potesse essere
rimasta coinvolta.
Ma ora passiamo ai ringraziamenti!!! Ringrazio
innanzitutto la mia Beta (che riceverà presto il terzo capitolo ;P), e le
persone che hanno aggiunto questa storia nei preferiti (Frytty, alice
brendon cullen, germana,
sihu, e anche ramoso4ever95)
ed ora passiamo ai commenti!
ramoso4ever95: I dispiaceri di James come
vedi sono appena all’inizio, ma speriamo che presto Lily gli risollevi il
morale ;P
Frytty: grazie per esserti offerta
e per aver collaborato a questo capitolo, e anche per i prossimi, come vedi ho
corretto tutto ;P
cassandra 287: Bhe
spero di trattarli bene (nel limite del possibile… siamo pur sempre in guerra!)
Di Enif che te ne pare? Alla fine cosa pensa Sirius
di lei? Boh… non lo so… dovrei chiederglielo… ma potrebbe affatturarmi… Sirius
tiene per se gran parte dei suoi sentimenti e a volte anche nascosti a se
stesso.
Spero di ritrovarvi tutti e anche di più in queste speriamo numerose
recensioni ;P
To be continued.... Capitolo 3: Last
year