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Autore: Mirwen    11/10/2008    3 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Nota Introduttiva

Eccoci qui al secondo capitolo (come vedete a scadenza mensile). Beh spero che leggerete numerosi anche questo capitolo.

Ringrazio già adesso la mia nuova Beta, Frytti, che ha corretto questo capitolo!

Abbiamo lasciato i nostri eroi sul treno. Cosa succederà?

Leggete e lo scoprirete!

Mirwen

 

 

Safely, for the last time

 

“Hogwarts è casa.

Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive….

Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo.

Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità.”

Enif Aurora Icecrow

 

Capitolo 2: Emily Doge

 

James si ritrovò catapultato nel corridoio.

Jamie… stai bene?” chiese Remus, aiutando Enif e Sirius a rimettersi in piedi nell’angusto scompartimento.

“Stavo meglio prima…” disse il moro massaggiandosi la fronte “Voi, piuttosto, state bene?” chiese in generale, ma i suoi occhi indugiarono un secondo in più su Lily.

“James credi che…” Sirius venne bruscamente interrotto da un’altra violenta scossa, questa volta proveniente dalla coda del treno. I tre ragazzi in piedi, si trovarono ammucchiati a terra nello stretto corridoio

Eny! Potter! Black! Siete interi?” chiese loro Lily alzandosi e porgendoli una mano

“Evans! Siediti!” la voce di James, sicura e preoccupata, la fece sedere, era chiaro che il ragazzo temesse una terza esplosione, ma questa non venne.

“James, tutti interi?” chiese Frank che li aveva raggiunti, dando loro un aiuto nell’alzarsi.

“Si… senti Frank, ritorna nello scompartimento e non far uscire nessuno…” gli disse il Caposcuola notando alcuni bambini del primo anno sbucare dalle porte: curiosi e spaventati.

“TORNATE TUTTI NEI VOSTRI SCOMPARTIMENTI! E GUAI A VOI SE NE USCITE!” il tono di James era perentorio, nessuno, almeno in quel vagone, avrebbe disubbidito.

Dalla coda e dalla testa del treno provenivano delle grida, più di preoccupazione che di dolore, ma erano troppo distanti per capire cosa stava succedendo.

“Sirius, Evans venite con me. Remus tu e gli altri andate verso la coda…”

“No, Potter!” disse Lily alzandosi

“Evans non è il momento per non sopportarmi!”

“Lo so che non è il momento! Non è per questo…” rispose lei sicura “ Credo solo che dovremmo andare un Caposcuola da una parte e uno dall’altra, come i Prefetti…” James la guardò: aveva ragione.

“Va bene… allora tu, Enif e Sirius andate alla coda… Remus, Peter ed io andremo alla testa…”

“Bene!”

Lily ed Enif si mossero, James prese Sirius per un braccio.

Padfoot, ti consegnerei la mia vita… vedi che non le capiti nulla…” gli sussurrò accennando a Lily, il moro annuì raggiungendo le ragazze.

 

♦♦♦

 

James guidò i due amici verso la testa del treno, oltrepassarono tre vagoni ed in ognuno di essi dovette urlare per riuscire a calmare gli studenti e a farli rientrare negli scompartimenti. Arrivati al primo, lo spettacolo che si presentò davanti ai loro occhi li lasciò esterrefatti: l’ultimo scompartimento, prima del vagone Prefetti, era esploso, alcuni ragazzi feriti occupavano il corridoio.

“Chi c’era in quel scompartimento?” chiese Remus aiutando un ragazzo a rientrare nel proprio.

“Il nuovo professore di Difesa…” rispose questo. James li superò sbirciando all’interno dello scompartimento: un paio di ragazze del quarto anno erano sotto shock, tremavano come foglie. La parete del finestrino era totalmente scomparsa nell’esplosione e le ragazze erano state ferite da alcune schegge, ma nessuna di loro sembrava ferita in modo grave. James riuscì a farle muovere nel momento in cui Peter e Remus accorsero nello scompartimento.

“Rem… falle andare in uno scompartimento qui a fianco…”

“Certo James… e lui?...”

James si voltò verso ciò che non avrebbe voluto vedere. Il nuovo insegnante di Difesa giaceva a terra.

“Portale fuori…” Remus sparì assieme alle ragazze, sotto lo sguardo allucinato di Peter, James voltò l’uomo.

Il viso era coperto da una folta barba rossa, James era quasi sicuro si chiamasse Tristan McSorar, era un collega di suo padre. Il corpo e il volto dell’Auror erano coperti da tagli , come se qualcuno si fosse divertito a usare il diffindo su di lui un centinaio di volte. Sanguinava abbondantemente, ma James riuscì a sentirgli il polso, era debole… ma se qualcuno fosse riuscito a curarlo con qualche incantesimo allora… allora sarebbe stato in salvo… peccato che lui non avesse mai imparato a far sparire nemmeno un livido.  

“Peter va a chiamare la signora del carrello… l’abbiamo lasciata un paio di vagoni fa…” Peter ubbidì senza una parola, lieto di andarsene. Remus fu di nuovo accanto all’amico.

“Moony, resta con lui…”

“James dove…”

“Vado a controllare il macchinista…” spiegò uscendo e sparendo oltre il vagone Prefetti.

 

La locomotiva era ferma e silenziosa… un corpo giaceva a terra, questa volta non sentì il cuore battere… questa volta non avrebbe potuto fare nulla… probabilmente era stato ucciso senza nemmeno rendersene conto…

Una strana luce lo guidò, si affacciò all’esterno: il Marchio Nero brillava sulla coda del treno. Sentì il sangue gelare… li aveva mandati lì… fisso il Marchio ancora per un istante troppo disperato per muoversi, alcune ombre lo oscurarono volando via a cavallo di scopa.

Uscì di corsa, raggiunse Remus e Peter che assieme alla signora del carrello si prendevano cura del professore

“James, pensavo di portarlo nel vagone Prefetti se è intero…”

“Il Marchio Nero, Remus!” disse tutto d’un fiato “Sulla coda del treno! E io li ho mandati lì!”

Remus guardò la signora del carrello mentre l’amico era già sparito dal vagone

“Può portarlo lei?”

“Certo cari… ma cosa?” la signora non ottenne risposta: Remus e Peter erano già usciti.

Correvano a perdifiato, molti studenti affollavano i corridoi, quasi tutti si erano accorti del Marchio e pochi non conoscevano il suo significato.

“TORNATE NEGLI SCOMPARTIMENTI!” gridava James, senza nemmeno pensare, mentre l’ultimo vagone si avvicinava.

 

♦♦♦

 

Sirius aveva preso posto davanti alle ragazze, non avrebbe permesso che succedesse loro qualcosa, l’aveva promesso e non solo a James…

Ad ogni vagone Lily tranquillizzava la gente, la rimandava nei propri scompartimenti, la sua calma era incredibile… riusciva a calmare ogni studente e lei aveva una parola gentile per tutti…

Dopo quella che sembrò un’eternità arrivarono nell’ultimo vagone: non c’era nessuno nel corridoio, Sirius sbirciò in uno scompartimento: dei ragazzi si stringevano tra loro, i più piccoli piangevano, erano terrorizzati…

La porta d’emergenza in fondo al vagone era stata fatta saltare, il vagone bagagli era fermo alcuni metri più indietro. Solo uno scompartimento era aperto, ne uscirono tre figure incappucciate, una valutò Sirius, era senza dubbio una donna. Lei li guardò attraverso la scheletrica maschera bianca, era chiaro che non si aspettava di incontrare resistenza, alzò la bacchetta. Sirius credette di essere finito, ma l’incantesimo che lo colpì non era una maledizione bensì uno schiantesimo. Sentì il suo corpo sollevarsi e venir spinto all’indietro da una forza terribile, sentì i corpi di Lily ed Enif alle sua spalle, mentre cadeva addosso a loro, trascinandole a terra. Enif vide ondeggiare i capelli neri della donna mentre questa lasciava il treno.

Morsmordre!” gridò uno di loro, i tre ragazzi vennero illuminati dal verde acido del Marchio, sospeso nel sole del tramonto…

“Sirius stai bene?” voltandosi nel sussurrarle un “tutto bene” il ragazzo non poté non notare i suoi occhi lucidi di preoccupazione.

Lily riuscì a scavalcarli entrando nello scompartimento. Cinque bambini tra il primo e il secondo anno guardavano pietrificati il corpo di una bambina stesa a terra. Lily si portò le mani alla bocca per non gridare. Quella povera bambina, quella povera piccola bambina… era quasi sicura frequentasse il secondo anno del Grifondoro

Sirius ed Enif si voltarono di scatto sentendo la porta del vagone venir aperta con forza. Un James preoccupato fissò prima l’uno poi l’altra

“Evans?” chiese quasi senza fiato. Come se lo avesse sentito, Lily uscì: gli occhi carici di lacrime mal trattenute.

“Stai bene…” non era una domanda, ma una constatazione, James parve rilassarsi…

“Io si… ma lei…” con voce rotta indicò la bambina, James si fece spazio guardando nello scompartimento.

“Voi, fuori di qui!” ordinò ai bambini che sembrarono rendersi conto, solo in quel momento, della presenza di James.  Questi uscirono e i Malandrini li fecero entrare negli scompartimenti vicini.

“James… credi che sia…” la voce di Lily si ruppe in un singhiozzo, il ragazzo nemmeno si accorse che quella era la prima volta che lei lo chiamava per nome.

“Si…io…accidenti…” si inginocchiò accanto alla bambina togliendole i boccoli dorati dagli occhi…

“Emily…” Lily lo guardò.

“La conosci?”

“Si… più o meno… si chiama-va…Emily Doge… e la nipote di un amico di mio padre e di…” era chiaro, era per questo che lei era… “e di Silente…”

“Ma perché?” Lily sembrava sul punto di esplodere in una crisi isterica “Era solo una bambina!”

“Perché… perché sono dei pazzi Evans!” James si alzò di scatto, facendola uscire dallo scompartimento e sigillandolo dietro di lui.

“James ma cosa?” gli amici lo fissavano

“Sirius, Peter… voi state qui… non voglio che nessuno entri in questo scompartimento! Nessuno deve vedere Emily…”

“Emily?” Sirius non capiva di chi stava parlando

“La Doge… bionda, riccia… suo nonno ci ha mostrato una sua foto meno di due mesi fa…”

“Che centra Emily Doge?” chiese Peter non capendo il senso logico del discorso

“L’hanno uccisa, Peter!”

Enif trattenne un singhiozzo, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.

Enif, manda un gufo a scuola o al ministero… meglio alla scuola io credo…”

“Si, James…” rispose lei, scendendo sul ponte, attraversando cauta quelle centinaia di metri che la separavano dal vagone bagagli.

“Remus, Evans… riuniamo i Prefetti e decidiamo cosa fare… siamo in mezzo al nulla e tra poco non si vedrà più niente…”

 

♦♦♦

 

Gli sguardi dei Prefetti lampeggiavano curiosi verso Lily e James. James fissava serio il marchio nero che nella crescente penombra aleggiava minaccioso sul treno. Lily passava in rassegna gli sguardi dei presenti, li avevano praticamente requisiti dai loro scompartimenti senza una parola.

I Prefetti di Serpeverde sembravano quelli meno preoccupati, anche se gli occhi di Regulus Black volgevano nervosamente al Marchio Nero come ad appurare fosse ancora lì. Lily si chiese se qualcuno di loro fosse a conoscenza, se qualcuno fosse d’accordo… insomma qualcuno doveva pur aver tirato il freno d’emergenza!

Enif entrò trafelata

“Fatto James! Ho mandato un gufo a Silente e un altro al dipartimento Auror…”

James si ritrovò a fissare molti occhi curiosi.

“Credo dobbiamo mettervi al corrente…” disse guardando il corpo privo di sensi del professore McSorar, la signora del carrello era riuscita a bloccare le emorragie, ma aveva perso molto sangue… la sua vita dipendeva da quanto in fretta volavano due gufi…

“Credo sia abbastanza palese il fatto che siamo stati attaccati…” cominciò James serio, Lily abbassò lo sguardo il volto di Emily tornò a riempirle la mente… non era giusto…

Uno dei Prefetti del quinto anno di Tassorosso, una ragazza dai capelli biondo scuro e le lentiggini, indicò il professore

“Volevano prendere lui?” chiese, molti annuirono pretendendo una risposta.

“Credo abbiano voluto mettere fuori gioco l’unico che avrebbe potuti fermarli… se ha fortuna però sopravvivrà… non è questo il fatto grave…” James tacque… doveva trovare le parole giuste

“Chi è morto?” Si ritrovò a fissare degli occhi chiari, così simili a quelli del suo migliore amico

“Il conducente…” rispose James a Regulus, in fondo l’avevano capito tutti, se c’era il Marchio, c’era anche un morto.

“Che cosa? Quindi siamo bloccati qui?!” chiese un ragazzo del Corvonero

“e… una bambina del Grifondoro…” concluse Lily mettendo fine alle proteste provocate da una notte all’agghiaccio.

Calò il silenzio, un silenzio pesante, in cui nessuno aveva il coraggio di fare la fatidica domanda.

“Chi?” chiese infine il Prefetto del quinto anno del Grifondoro, Lily ricordava dovesse chiamarsi Kingsley Shacklebolt.

“Emily Doge…” informò dolorosamente James. Un mormorio si diffuse nella sala.

“Ma ora il problema è un altro…”

“Che diavolo stai dicendo Potter! Una bambina è morta!” esclamò qualcuno

“Lo so benissimo!” disse James scaldandosi, certo che lo sapeva, erano loro quelli che l’avevano vista!

“Io credo che James stia suggerendo che dobbiamo organizzarci… non possiamo restare ad aspettare senza far niente…” Lily era riuscita a ristabilire in un secondo la calma nello scompartimento.

“Che idee hai, James?” doveva essere la prima a fidarsi di lui, si disse Lily, serviva ordine in quel treno e James Potter sembrava l’unico ad essere in grado di darlo.

“Pensavo che i Prefetti del quinto e del sesto anno potrebbero pattugliare i corridoi, non vorrei che qualcuno scendesse dal treno, siamo su un ponte… non voglio raccogliere altri cadaveri… e in caso trovassero qualche ferito lo portino qui: il vagone è grande e comodo e la signora del carrello si occuperà di loro…”

“E noi?” chiese Jeremy Corner, Prefetto del settimo anno del Corvonero

“Pensavo di uscire…”

“Ma non hai appena detto…” si premurò di far notare una ragazza di Serpeverde.

“ Se mi lasciate continuare, vi spiego anche il perché!” il tono di James non ammetteva repliche e che mise a tacere anche i più dubbiosi.

“Siamo su un ponte, in mezzo al nulla, al buio… saremmo facili prede…se i Mangiamorte decidessero di tornare… pensavo ci potremmo dividere: io e la Ev… Lily – doveva dimostrare che si fidava di lei, che ne aveva rispetto per conquistarne il loro- alla fine del ponte, in caso arrivi qualcuno da Hogwarts, i Prefetti sparsi sul tetto del treno e infine i due Prefetti di Serpeverde all’inizio del ponte se arrivasse qualcuno da Londra…”

Nessuno sembrava voler replicare, nemmeno Severus Piton, ben felice di stare ad un ponte di distanza da James.

“In caso di pericolo lanciate scintille rosse, in caso arrivino gli aiuti scintille dorate…” James fissò Lily, per una volta voleva il suo consenso.

“Allora andiamo?!” disse lei, mettendo in moto tutti i 24 Prefetti.

Prima di uscire James bloccò i Prefetti del Grifondoro.

“Tenete gli occhi aperti su quelli di Serpeverde… temo che qualcuno sul treno possa aver tirato il freno d’emergenza…” sussurrò in modo che Lily non lo sentisse

“Potter cosa confabuli?” chiese lei avvicinandosi

“Dicevo loro di star attenti…”

 

♦♦♦

 

La notte penetrava nelle ossa mentre camminavano verso la fine del ponte, il vento soffiava e Lily si strinse tra le spalle del suo maglione.

“Freddo?” chiese James al suo fianco, fissando il buio davanti a loro.

“Un po’…” rispose lei tenendo la bacchetta sollevata a illuminare i binari sotto i suoi piedi.

“Vuoi la mia giacca?”

“No Potter, non serve…” non finì nemmeno di parlare che lui le mise la sua giacca sulle spalle

“Io avevo caldo…” spiegò con semplicità. Lily benedisse il buio che nascondeva il suo sorriso.

Camminarono in silenzio, James la precedeva di qualche passo, la bacchetta accesa, pronto a scattare al minimo segno di pericolo.

“Sai Potter, ho capito perché Silente ti ha nominato Caposcuola…”

“Davvero? Io ancora no…” sorrise lui, lei ridacchiò.

“Riesci a mantenere la calma anche in una situazione così… credo che Silente avesse presagito un anno alquanto duro…” disse tristemente

“Non ho mantenuto la calma… ho semplicemente pensato che nessuno dovesse farsi male…”

“Ma sei riuscito ad organizzare tutto… la gente ti ascolta, un po’ perché ti teme, un po’ perché ti adora, ti hanno ascoltato…” disse sorpresa delle sue stesse parole… quanti si sarebbero fatti male se James non li avesse tenuti negli scompartimenti

“Beh e di te si fidano e ti ascoltano…” disse lui

“Se tu non avessi preso in mano le redini della situazione io mi sarei bloccata e non avrei mosso un muscolo…”

“Non ci credo… non li avresti lasciati da soli… sei un leone tu!”

“Grazie Potter…” sorrise tristemente lei.

 

♦♦♦

 

Erano passate un paio d’ore e chissà quanto ci sarebbe ancora voluto perché i soccorsi giungessero, dovevano essere più o meno a due terzi del percorso, valutò Enif, fissando l’oscurità tinta di verde che aleggiava sopra il treno. Metteva i brividi…

“Enif, attenta lì c’è il bordo…”

“Grazie, Remus… senti quanto credi fossimo distanti da Hogwarts, quando ci hanno attaccato? “

“Credo dovessero mancare più o meno due ore e mezza…”

“Circa il tempo che è passato da quando ho mandato il gufo…”

“Già…”

Rimasero in silenzio mentre superavano i Prefetti di Tassorosso diretti alla testa del treno.

Enif guardò il volto dell’amico, solo in quel momento, con la luce aspra del Marchio sopra le loro teste, si accorse delle ombre che rigavano il suo volto.

“Ma sono cicatrici quelle?”

Remus rimase in silenzio, facendo un cenno del capo.

“Che diavolo ti è successo?” La voce di Enif era tremula “Sirius non mi ha detto niente questa estate… per lasciarti quei segni… devi esserti fatto…”

“Sirius non ti ha detto nulla perché non lo sapeva neanche lui… sai non vado a vantarmi di essermi tirato addosso l’inferiata del cancello…” ridacchiò lui.

“Avrebbero potuto togliertele con un incantesimo…”

“Mia madre è negata in queste cose… ed ora è passato troppo tempo…”Fu Enif a sorridere in quel momento

“Dimentichi che ad Hogwarts abbiamo Madama Chips e Silente! Sono sicura te le potrebbero togliere in un secondo!”

Le sorrise di rimando

“Si notano tanto?”

“No dai…io me ne sono accorta per via della luce… beh credo se uno ti guarda bene se ne accorge… ma…”

“Allora credo me le terrò…”

“Vuoi affascinare qualche ragazzina dicendo di aver affrontato un Lupo Mannaro al posto di un’inferriata?” Remus ringraziò l’oscurità che aveva nascosto la sua faccia alle parole “lupo mannaro”.

“Beh… io non sono Sirius sai… questo è il genere di cose che farebbe lui…” Lei ridacchiò fissando tristemente una scarpa

“A me farebbe piacere che lui si vantasse con me…” Remus notò di aver toccato un tasto dolente, era da quasi un’anno a conoscenza del problema della compagna, da quando Lily gliene aveva parlato per chiedergli se in futuro Sirius avesse tollerato una storia seria.

“Ti farebbe solo male… non vuole fartelo…” 

“Fa male comunque…”

“Ehi Lupin! Icecrow! Guardate! Avete Visto! Scintille dorate! Da Potter ed Evans!” si sentirono chiamare dal Prefetto di Tassorosso alle loro spalle. Finalmente qualcuno era giunto a portarli a casa.

 

♦♦♦

 

L’ombra si avvicinava a passo sicuro, James sentì Lily farsi più vicina a lui, in un altro momento ne sarebbe stato contento.

“James?! Signorina Evans?!” quella voce l’avrebbero riconusciuta fra mille

“Professor Silente!”

 

♦♦♦

 

“Mi congratulo con tutti voi per la calma che siete riusciti a ristabilire, ora vi prego di ritornare tutti nei vostri scompartimenti e lasciar fare a me…” tutti i Prefetti fissaroso Albus Silente sollevati, non avevano più nulla da temere

“Professore, dobbiamo andare anche noi?”

“Si, signorina Evans… avete passato tutti dei momentacci… credo abbiate bisogno di riposare e magari di mangiare qualcosa…” Il sorriso di Silente fu la cosa più dolce che Lily vide in tutta quella giornata.

“Professor Silente nel mio carello non è rimasto molto…”fece notare l’inserviente

“Non preoccuparti Helga, ci ho già pensato io… ora andate su…”

“Ma i vagoni danneggiati…”Mentre i studenti uscivano dal vagone, James insistette

“Come ho detto, James, ho già pensato a tutto… forza andate tutti a riposare e con tutti intendo anche il signor Black e il signor Minus che sono fuori dallo scompartimento 64…” Remus annuì.

Lily fece per andarsene, ma James sembrava non volersi schiodare da lì.

“C’è ancora qualcosa che vorresti sapere, James?”

“È successo perché il signor Doge è suo amico? Perché combattete i Mangiamorte? Perché combattete Lui?” Remus ed Enif si fissarono, per fortuna erano usciti tutti a parte loro.

“Conosci la risposta meglio di me, James…” Potter tremava di rabbia, i pugni stretti sulle ginocchia.

“Ma Emily che centrava? Aveva solo 12 anni!”

“Credo che su questo argomento abbiamo già parlato abbastanza il giorno dell’attacco a Charlus…”

“Non è giusto…”

“Sono d’accordo con te James, ma crucciarsi ora è inutile… andate a riposarvi….”

James alzò lo sguardo sul professore incrociando i suoi occhi azzurri “Li prenderete, vero signore?”

“Faremo il possibile, James…”

Solo allora Potter si alzò e si diresse verso gli amici, sulla porta però si fermò di nuovo lanciando un’occhiata al professor McSorar, disteso inerte su dei sedili

“Si salverà vero?”

“Si, si salverà…”

 

♦♦♦

 

Stavano mangiando in silenzio le porzioni che erano state mandate da Hogwarts. Nessuno osava parlare, ora che erano al sicuro sembrava  che nessuno volesse ricordare.

Lily seduta di fronte ad Enif, tra James e Remus, si disse che se qualcuno, temo prima, le avesse divinato quella giornata gli avrebbe di certo sputato in un occhio. Eppure era tutto successo realmente.

“Evans lo mangi quello?” si trovò a fissare gli occhi castani di Potter che chiedeva supplicanti l’ultimo involtino di spinaci

“Prendi pure… non ho fame…”

Nello stesso istante la porta dello scompartimento si aprì, Albus Silente apparve nel suo abito blu notte.

“Volevo vedere se va tutto bene…”

“Si grazie professore…”

“Non lasciatevi soprafarre dal dolore… ce ne sarà ancora molto in futuro…” così dicendo se ne andò lasciandoli a fissare la porta vuota.

“Certo che resta sempre un punto di domanda dove passa lui…” commentò Sirius, facendo scappare un sorriso ai compagni.

 

Non appena i piatti si furono vuotati questi sparirono lasciando posto a delle soffici coperte. Solo in quel momento Lily si ricordò della giacca che ancora indossava. Se la tolse porgendola al suo legittimo proprietario.

“Grazie, Potter…”

“Figurati, Evans…”

Mezz’ora dopo nello scompartimento era calato il silenzio di Morfeo. Enif sospinta dagli scossoni del treno era crollata su Sirius e appena Lily si fu addormentata, James l’appoggiò a lui in modo che stesse più comoda.

 

 ♦♦♦

 

Quando la porta dello scompartimento si aprì, Sirius e Remus furono gli unici a svegliarsi, Silente comunicò loro che in meno di mezz’ora sarebbero arrivati ad Hogwarts.

EnifEnif…” Sirius scosse leggermente la ragazza che per tutta risposta tirò un braccio sopra la testa, la mano sfiorò la guancia di Sirius, qualcosa di freddo colpì il suo labbro.

Porta ancora l’anello… si ritrovò a pensare mentre, senza conoscerne il motivo, la svegliava con un sorriso dipinto sul volto.

“Buonasera dormigliona! Siamo quasi arrivati!”

Trovarsi davanti il sorriso di Sirius appena sveglia era la cosa più bella che potesse accaderle… chissà perché sorrideva poi?!

“Sveglio gli altri? Quanto manca?” chiese stropicciandosi gli occhi con una mano.

“Poco meno di mezz’ora… sveglia Pet dai…”

“Peter… forza siamo arrivati…” Remus dal canto suo scuoteva James cercando di non svegliare Lily. Se l’ordine sarebbe stato l’opposto Remus era quasi sicuro che entro l’alba non avrebbe avuto più un migliore amico.

 

♦♦♦

 

Mezz’ora dopo le ombre delle case di Hogsmeade si resero visibili al di fuori dei finestrini. Al binario c’erano alcune persone, probabilmente agenti del ministero, ma in quel istante i ragazzi volevano solo andare a dormire. Le carrozze sfilarono lente verso la scuola: ombre nere su uno sfondo nero… Lily non si spaventò nemmeno nel vedere i Trestral… fu solo sorpresa, se li era immaginati diversi… Silente sparì appena sceso assieme ai bambini del primo anno e tutti furono felici di ritrovarsi nei loro dormitori.

In quella stanza che sapeva di casa, in un luogo dove nulla avrebbe potuto colpirli.

 

 

Angolo d'autore:

Che ve ne pare… Emily Doge è mia pura invenzione, non so se il signor Elphias Doge abbia avuto figlie e quindi qualche nipote… ma ho pensato che essendo amico di Silente e membro dell’Ordine della Fenice la sua famiglia potesse essere rimasta coinvolta.

Ma ora passiamo ai ringraziamenti!!! Ringrazio innanzitutto la mia Beta (che riceverà presto il terzo capitolo ;P), e le persone che hanno aggiunto questa storia nei preferiti (Frytty, alice brendon cullen, germana, sihu, e anche ramoso4ever95) ed ora passiamo ai commenti!

ramoso4ever95: I dispiaceri di James come vedi sono appena all’inizio, ma speriamo che presto Lily gli risollevi il morale ;P

Frytty: grazie per esserti offerta e per aver collaborato a questo capitolo, e anche per i prossimi, come vedi ho corretto tutto ;P

cassandra 287: Bhe spero di trattarli bene (nel limite del possibile… siamo pur sempre in guerra!) Di Enif che te ne pare? Alla fine cosa pensa Sirius di lei? Boh… non lo so… dovrei chiederglielo… ma potrebbe affatturarmi… Sirius tiene per se gran parte dei suoi sentimenti e a volte anche nascosti a se stesso.

Spero di ritrovarvi tutti e anche di più in queste speriamo numerose recensioni ;P

 

To be continued.... Capitolo 3: Last year

 

   
 
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