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Autore: MartinaMalik1D    09/10/2014    1 recensioni
Questa storia parla di una sedicenne fan dei One Direction, che ama la musica ed il canto. Lei vive a Palermo, Sicilia, Italia per lei troppo lontana dalla città dei suoi sogni ‘Londra’, ma è decisa a raggiungerla a tutti i costi pur di scappare dal suo paese natale; lì non si sente a suo agio, quel posto non le appartiene e lei non appartiene a quella città. A scuola è conosciuta, ma non popolare e la sua condotta è ottima; insomma passa inosservata. Una semplice ragazza e una notizia improvvisa che le cambierà la vita. Realizzerà i suoi sogni? Zayn, Harry, Liam, Louis e Niall le stravolgeranno la vita. Ci sarà amore o sola amicizia? Raggiungerà la città dei suoi sogni? Solo andando avanti lo saprete.

“Sei tu, sei sempre stato tu; avevo solo bisogno di un po’ di tempo per capirlo e adesso non ti lascio scappare via. Ti amo.”
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Here I am!



Ricordo il giorno in cui lasciai lo studio proprio come fosse ieri e invece è quasi finita la scuola, è passato quasi un anno da quel momento e sta per ricominciare l’estate. Fra pochi giorni verranno a prendermi Davide Luke e un maestro di canto: vedranno dove abito, un po’ i posti che frequento di più, la mia scuola e poi andremo finalmente a Londra dove avrà inizio ciò che aspetto ormai da mesi e mesi: incidere il disco coi ragazzi e passare uno splendido anno in tour insieme a loro.


***POCHI GIORNI DOPO***


‘VALIGIA PROOOONTAAA!!’ urlai forse non contenendo più molto bene il mio stato d’animo ormai letteralmente fuori controllo; così arrivò Marco e mia mamma seguita da Big per darmi le ultime cose, che misi con non molta facilità dentro la valigia, provai a chiuderla, ma dovetti sedermi sopra per riuscirci e contare che ne avevo due strapiene.  A momenti sarebbero arrivati i miei nuovi amici, o compagni di vita, come si possono definire?.. i quali mi staranno alle calcagna per un intero anno.


***


Passarono solo un giorno a Palermo e io gli feci da cicerone, si, insomma da guida turistica LOL.
Era ora: mi trovavo in macchina, i miei avanti e proprio accanto a me sedeva Marco, che mi stringeva la mano forte, forte e mi sentivo male perché sapevo qual era la sua paura: perdermi; ma non potevo far nulla, non avrei mai rinunciato al mio sogno di una vita per una storia d’amore che probabilmente sarebbe finita in due mesi, non che io non lo amassi, ma per una volta pensai a me stessa e a ciò che avrebbe potuto scaturire successo, una carriera nel mondo della musica internazionale. Sembrarono anni quei minuti passati li dentro prima di arrivare a destinazione.
Una volta arrivati all’aeroporto, seguiti dalla macchina di sicurezza guidata da David Luke insieme a George: il mio nuovo maestro, era sulla trentina, un po’ goffo e divertente, indossava  gli occhialini da vista e poteva essere alto circa 1.78m ed era in carne LOL e pensare che mi aspettavo un vecchio con la barba bianca, che fortuna che ho avuto;  David Luke invece era un po’ come il grande Paul, tutto di un pezzo, alto e grosso, muscoloso e dai capelli corti a spazzola biondo scuro. Lasciai mamma e papà all’entrata dell’aeroporto dopo averli salutati un’ultima volta e mi addentrai attraverso le porte scorrevoli, accompagnata da Marco, che mi teneva per mano quasi fossi una bimba spaesata e trascinava con l’altra mano uno dei miei due trolley stracolmi di roba di tutti i tipi, Davide Luke e ricciolino George(?) dietro di noi. “Dove cazzo è il mio volo?” sbottai rivolgendomi al mio ragazzo che mi guardò con aria di chi è sicuro di avere la situazione sotto controllo e concluse in una sola frase “Una volta arrivati vicino a quella grande schermata leggeremo tutte le informazioni necessarie per andare nella giusta direzione.” mollando la presa del trolley e indicando con l’indice puntato in avanti “Riesci a vedere?” mi concentrai e riuscii a vedere dove si trovava il grande schermo a cui si riferiva poco prima “Si, adesso, si!” strizzai un occhio in segno di gratitudine, sapevo che quella sua disinvoltura era mandata avanti a stenti,  e ci avviammo tutti e quattro più veloci.
Superata la folla di gente che acquistava biglietti e gente buttata li in mezzo per non so quale scopo, arrivammo alla schermata e sentii il mio bodyguard annunciare “Palermo – Roma; Roma – Londra area 9” con un accento inglese che usciva da tutti i pori del suo immenso corpo, così replicai “Let’s go, guys!” .
Era il momento di andare, di lasciare tutto e tutti e di andare incontro al mio sogno che di li a poco si sarebbe realizzato; ma soprattutto avrei dovuto lasciare il mio ragazzo, colui che amavo ormai da mesi e mesi, colui per il quale lottai per conquistarlo e averlo mio e che nonostante le sue divergenze e la sua vita difficile, riuscii a prendere e salvare;  adesso lui era li: disperato, triste perché non aveva mai creduto alle relazioni a distanza e in realtà neppure io, ma volevo tentare tanto che lo convinsi a provare, ma per lui lasciarci li sul punto prima di partire era già un addio, una rottura. I ragazzi ci lasciarono soli e proseguirono un po’ più avanti per darci alcuni minuti di intimità, così gli presi il viso fra le mie mani lasciando la presa della sua e gli dissi con occhi che bruciavano e un nodo allo stomaco, alla gola che mi indebolivano e mi mettevano a dura prova “Non scordare che ti amo, che ti ho amato e che anche per me lasciarti qui da solo non è facile. Ho creduto di essere tua fin dal primo momento che ti ho visto, e ho creduto che tu fossi mio fina dal momento nel quale capii che avevi bisogno di qualcuno e quel qualcuno senza altro dubbio ero io, l’ho sempre saputo perché vedevo nei tuoi occhi la tristezza, la tempesta che avevi dentro trasformarsi in gioia, tranquillità e pace ogni qual volta un mio gesto ti stupisse o ti spiazzasse, forse proprio per il fatto che semplicemente la mia presenza ti rendesse un ragazzo più felice e ho amato aiutarti a costo di logorarmi l’anima per risolvere i tuoi problemi coi quali combattevi da troppi anni ormai. Ti amo perché ho visto la speranza accendersi nei tuoi sorrisi, nella tua voce, nei tuoi occhi e in ogni tua scelta a causa mia. “ presi un respiro profondo tentando di buttare dentro le lacrime, ma queste ultime scesero a dirotto, ma contemporaneamente  provai sollievo nel sentire il nodo alla gola sciogliersi perché tutte le mie emozioni stavano uscendo via da me; stava piangendo anche lui adesso e non era la prima volta che lo vedevo così e ogni volta era come morire, sempre peggio e questa volta ero io la causa del suo dolore e non potevo far altro che consolarlo con delle frasi che probabilmente non avrebbero risolto adesso questo suo dolore che questa volta io e solo io generavo in lui. Non potei far altro che guardarlo negli occhi, in viso per imprimere la sua immagine nella mia testa perché so che mi sarebbe mancata tanto; e gli accarezzai il viso, i capelli e lo baciai dolcemente come si bacia un bimbo per tentare di tranquillizzarlo dopo un lungo pianto. Mi scostai dalle sue labbra e continuai “Non odiarmi, ti prego non farlo mai e promettimi che se dovesse finire andrai comunque avanti e che sarò per te uno dei ricordi migliori e che sarai sempre grato, che ti ricorderai della forza e dell’amore che ho impiegato per farti essere felice. Non odiarmi.  Ti prego. Io ti amo Marco e per me sarai comunque sempre importante. Ti amo, adesso non piangere più perché così mi spezzi il cuore e sai che non sopporto le tue lacrime e se solo potessi prenderei io tutto il dolore, che provi perché sono più forte di te e tu lo sai che lo farei veramente e reggerei tutto per entrambi pur di vederti sereno..” mi fermò forse perché mi stavo dilungando troppo o forse perché non voleva sentire ancora tutta la realtà e replicò “Shh.. Va bene così amore mio, io voglio solo che tu sia felice proprio come tu hai reso felice me negli ultimi tempi e mai e poi mai ho pensato di poterti odiare per ciò che stai per fare, per inseguire il sogno di tutta la tua vita, ciò che ti renderà davvero FELICE. Io sono in debito con te e questo è il favore da saldare, devo lasciarti fare e lasciarti libera e renderti felice proprio come tu hai fatto sentire me, mi hai aiutato, salvato da qualcosa che probabilmente nessuno mai , se non tu, avrebbe notato in me e tu l’hai fatto con tutta la facilità possibile e ora io voglio rendere felice te. Non posso odiarti, posso solo ammirarti perché mi hai raccolto con delicatezza dal fondo del tunnel oscuro e con te ho visto la luce e la pace dentro di me. Ti amo mia piccola, e sempre sarai importante per me. Sempre. Mandami un messaggio quando arrivi, Davide Luke e George stanno facendo segnale: devi andare, perciò vai.” concluse abbracciandomi e in quell’abbraccio non sentii nulla, solo io e lui e il nostro amore.. Mi baciò come se non ci fosse un domani e questa volta non sapevamo davvero se mai ci fosse stato. I nostri corpi si staccarono tranne per le mani ancora unite che fecero fatica a liberarsi l’una dall’altra “Ti amo, ricorda quello che ti ho sempre detto e tutto andrà bene, sii felice e forte piccolo mio.” dissi e gli baciai il dorso di una mano che tenevo nella mia, quest’ultime si separarono e mi voltai tentata dalla voglia di riabbracciarlo, ma ci saremmo solo fatti del male. Proseguivo in avanti e ogni tanto mi voltai a guardarlo ed era li, immobile con un sorriso che solo Dio sa quanto era bello, bello perché vidi ancora una volta la tempesta  in lui infrangersi e trasformarsi in pace grazie a me e sentii che mai nella mia vita avevo fatto qualcosa di più bello che salvare l’anima della persona che più amavo.
Raggiunti George e il mio bodyguard, mi voltai un’ ultima volta, alzai un braccio e lo salutai con un movimento della mano per poi subito dopo sparire dalla sua vista entrando nel corridoio che mi avrebbe portata dritta sull’aereo.


Scambiai quattro chiacchiere con i miei compagni di viaggio e dopo di che indossai le cuffie e lasciai, ancora scossa e allo stesso tempo emozionata, il passato e la mia vita di Palermo alle spalle per affrontare con felicità e gioia la mia nuova vita.







Ecco a voi il ricciolino George(?) LOL (Austin Masis) 




Ecco la piccola, dolce Martina :*



 

Scusate ragazze/i per il ritardo :O dsfhduj come sempre vi faccio aspettare molto, perdonatemi :*
Spero vi piaccia.. So che è piccolo, ma non volevo farvi aspettare oltre e il prossimo sarà sicuramente migliore! ;) Che ne dite? Lasciate una recensione su ciò che pensate e se ci sono degli errori, avvisatemi.
Continueranno a stare insieme i due piccioncini? Lo scopriremo solo nei prossimi capitoli,
addios.

 

  
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