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Autore: _LilianRiddle_    10/10/2014    3 recensioni
Eccomi tornata con una nuova storia, dopo tanto tempo. Questa volta mi sono dedicata ad una Dramione, un genere che io amo da morire. E' la prima, siate clementi ^^.
Dal testo:
"- Maledizione! – esclamò, preoccupandosi ancora di più vedendo Luna poco lontano da lui, priva di sensi.
S’inginocchiò accanto al ragazzo, che stava tentando, invano, di alzarsi.
- Fermo Malfoy, fermo. – cercò di trattenerlo Hermione, con le mani tremanti e le lacrime agli occhi, troppo preda delle sue emozioni per riuscire a formulare anche il più semplice degli incantesimi di cura.
Il ragazzo la scacciò malamente, tentando ancora una volta di alzarsi.
- Non ho bisogno del tuo aiuto, Mezzosangue. Ce la faccio da solo. – disse tentando di suonare cattivo e minaccioso, respingendo le sue mani.
- Zitto, Draco, zitto. – sussurrò Hermione. Il ragazzo sussultò sentendo il suo nome pronunciato proprio da lei, proprio da quella che avrebbe dovuto insultarlo e picchiarlo come avevano fatto quei ragazzi. E ne avrebbe avuto tutto il diritto, di questo era sicuro.
- Io non mi sono difeso, Hermione. – bisbigliò lui, prima di svenirle tra le braccia. "
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving each other - How to save a life'
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Capitolo XVII.

 

Lo aveva rincorso fino ad un  piccolo giardino interno, dove si era fermato sotto la pioggia. Gli si era avvicinata piano, lentamente, come si fa con gli animali selvatici, feriti. Gli si era fermata alle spalle, l’aveva sfiorato delicatamente.
- Tu lo sapevi. –
Non era una domanda, ma una semplice affermazione, pesante come un macigno.
- Lo sapevi anche tu. –
- Ma a te lo aveva detto, perché? –
- Perché non le ho domandato niente. Sapevo già cos’aveva quando ne abbiamo parlato. –
Il ragazzo non rispose, poi si voltò verso di lei.
- Perché non me lo hai detto? –
Hermione abbassò gli occhi. Che cosa poteva dirgli? Che glielo aveva chiesto Ashling, che era una cosa che avrebbe dovuto dirgli lei? Era vero, certo, ma non sarebbe bastata come risposta. Doveva dirgli che avevano convenuto che fosse meglio aspettare, che tanto il dolore sarebbe stato lo stesso? Era vero anche questo, ma sarebbe stato troppo difficile da ammettere per lei. Lei, l’intrepida Grifondoro che senza paura aveva distrutto Voldemort pezzo per pezzo, aveva avuto paura di dire a Draco quello che affliggeva la sua migliore amica, la sua unica sorella. Era stata codarda, proprio lei che non lo era mai stata, questa volta era stata codarda. E non riusciva ad ammetterlo, non davanti a lui. Non davanti ai suoi occhi grigi che la imploravano di usare il suo formidabile cervello per trovare una soluzione a tutto questo. Come se non l’avesse già cercata una soluzione. Come se ci potesse essere una soluzione.
- Draco, io… lei mi ha chiesto di non dirti niente e io… insomma, era una cosa che avrebbe dovuto dirti lei, io… -
Il ragazzo annuì, passandosi una mano sotto gli occhi.
- E pensi che questo mi abbia fatto bene? Tra pochi giorni, forse oggi, o domani, Ashling morirà e io perderò ancora una volta qualcuno della mia famiglia. Quanto altro dolore dovrò sopportare prima che Merlino o Morgana o chi per loro ritengano che abbia pagato abbastanza per gli errori che ho commesso? Prima ho dovuto vedere la vita di mio padre fatta a pezzi, adesso Ashling. Tisi. Anche i Babbani sanno come curare la Tisi, ma ovviamente lei non ha qualcosa di normale. No. Perché è diversa in tutto quello che fa e deve essere diversa anche in questo. Avrebbe potuto tentare di curarsi, avremmo potuto cercare, inventare… qualsiasi cosa, avremmo fatto in modo che non morisse, che non finisse così, uccisa dalla sua stessa forza magica, senza vie d’uscita. Non abbiamo mai avuto vie d’uscita. Perché deve morire? Perché, Hermione? – Draco ormai stava urlando e piangendo insieme, senza riuscire a controllare il flusso di emozioni che gli spaccavano il cuore e le costole. Aveva creduto che dopo la morte di suo padre la prima a morire fosse sua madre, stroncata dal troppo dolore. Invece avrebbe dovuto combattere contro qualcosa di ancora più grande, contro un vuoto che lo avrebbe avvolto e che lo avrebbe portato con sé. Avrebbe combattuto contro un vuoto che lo avrebbe ucciso, alla fine.
Non sapeva immaginarsi senza Ashling. Tutti i momenti belli, tutti i ricordi felici, le sere terribili con la paura di essere uccisi da qualche Mangiamorte o da Voldemort stesso: lei c’era sempre stata. Era sempre stata accanto a lui a fargli vedere il mondo in un modo che lui nemmeno poteva concepire. Era sempre stata accanto a lui quando aveva bisogno e piano piano aveva lasciato il posto ad Hermione, quando aveva visto che lei sapeva curarlo meglio. Ma c’era sempre stata. Aveva capito prima di lui che era innamorato. Era stata la sorella che non aveva mai avuto, una migliore amica fantastica. E adesso che anche lei poteva essere felice, che tutti loro potevano essere felici, ecco che si ammalava. Di una malattia grave, di una malattia che la stava uccidendo, di una malattia che non avrebbe potuto curare. Aveva sempre pensato che avrebbe dovuto proteggere Ashling  da tutto e da tutti, ma non aveva mai pensato che fosse lei, in realtà, a proteggerlo dal mondo. E da se stesso. Chi lo avrebbe protetto, ora?
Guardò davanti a sé e vide gli occhi grandi di Hermione. Occhi che gli donavano tutto quello di cui aveva bisogno, occhi che non erano particolari, o rari, o strani, che erano occhi banali come quelli di milioni di altre persone, ma che sapevano raccontarti mille storie, che erano limpidi e veri e che non mentivano mai. Occhi in cui leggeva un amore sconvolgente solo per lui, per lui soltanto. Occhi che sapeva che non sarebbe cambiati mai, per nulla al mondo.
La baciò, allora, la baciò a lungo e baciò anche i suoi occhi chiusi, le sue guance, la sua pelle morbida e bagnata dalla pioggia incessante che cadeva.
E finirono nei sotterranei, in camera sua.
E c’erano mani, quelle mani.
Quelle mani sognate così a lungo, così tanto.
Mani, mani lungo tutto il corpo,
affamate,
curiose.
E i capelli, Dio, i capelli.
Quei capelli crespi, che ad infilarci le mani le perdevi.
Quei capelli così bianchi che ti veniva voglia di colorarli, per non lasciarli così vuoti.
Ma mai di rosso.
Loro avrebbero usato solo colori pastello per colorarsi.
Erano troppo forti per rischiare colori accesi.
E gli occhi.
Gli occhi che non riuscivano a lasciarsi andare,
che non si davano tregua.
Occhi che leggevano,
avidi,
tutto quello che passava sul viso dell’altro.
Desiderio.
Paura.
Amore.
Inequivocabile amore.
- Draco… - un sussurro roco nell’aria.
Ancora mani, mani ovunque.
Il tempo di un secondo.
Pelle contro pelle,
labbra conto labbra.
- Lo so. –
Lo sapeva.
L’aveva sempre saputo.
Che quella era la sua prima volta con qualcuno.
Lo sapeva,
che sarebbe stata solo sua.
C’era quella dolcezza, nel suo sguardo pieno di piacere.
C’era quella dolcezza, nelle sue mani che si arrampicavano sulle spalle, che s’impossessavano dei suoi capelli.
C’era quella dolcezza disarmante,
disarmante,
quando entrò in lei.
Lentamente,
come se il tempo non ci fosse.
Come se esistessero solo loro due,
come se non ci fossero stati tutti quegli anni,
a dividersi,
a deridersi,
a odiarsi,
come se non ci fosse stato nulla di tutto quello,
ma,
solo,
loro.
 

***

 
Si abbracciava le ginocchia mentre lo guardava negli occhi, senza paura.
Aveva incrociato le mani sotto al mento mentre la guardava, senza più difese, ormai.
- Dimmi che non l’hai fatto solo perché sei sconvolto per quello che succederà ad Ashling. Dimmi che lo volevi anche tu. –
- Che cosa vedi, Hermione? –
- Vedo il ragazzo che mi ha derisa per tanti anni, vedo il ragazzo che mi ha salvata da me stessa, che con una forza che non aveva mi ha riportato alla vita, facendomi capire la fortuna di essere qui, ora, e di avere la mia storia sulle spalle, che adesso so che non è una storia triste. Vedo l’uomo che vorrei rivedere accanto a me per tutti gli anni che mi sarà concesso vivere, vedo un uomo che adesso è mio e solo mio. – gli sfiorò una guancia ispida per la barba corta.
- Tu cosa vedi? –
- Vedo la ragazza che ho deriso per anni senza capire, senza sapere quello che era. Vedo la Mezzosangue che mi ha rimesso al mondo quando non avevo più nulla per cui combattere, che mi ha salvato dal baratro di vuoto in cui sarei caduto se non mi fossi permesso di conoscerti. Vedo la donna che riuscirà a salvarmi sempre da me stesso e dalla mia testa bacata, vedo la donna che non mi lascerà mai stare e che pretenderà sempre di avere ragione. Vedo la donna che vorrei vedere accanto a me per tutti gli anni che mi sarà concesso vivere, vedo una donna che sarà sempre e solo mia, perché io sarò sempre e solo tuo. –
La baciò, con delicatezza e con delicatezza si sdraiarono uno accanto all’altro. Rimasero così, provando una pace che non avevano mai provato prima, che non era la pace della privazione dei sensi, ma era una pace in cui sentivano tutti quello che potevano sentire l’uno dall’altra.
- Io non voglio sempre avere ragione! – esclamò Hermione, dopo un po’.
Non era più abituata a tanta dolcezza.
Il ragazzo sbuffò.
- Smettila, Granger, non farmi incazzare proprio ora. Vieni qui e dormi. – rispose il ragazzo, avvicinandola a sé.
Non era mai stato abituato a tanta dolcezza.
- Solo per oggi, non credere che te la darò sempre vinta. –
- Dormi, Hermione. Ci pensiamo domani. – 











Note dell'Autrice:
Buonsalve a tutti!
Si, ecco, vorrei far notare che l'idea di far morire Ashling non me venuta da sola, ma me l'ha data PhoenixFelicis, quindi tutti gli assassini appostati fuori da casa mia, inviateli da lei :33 (Lo sai che ti amo tanto <3).
Ora, tornando a noi, la storia non doveva andare così. Io mi ero fatta una scaletta, ma come sempre, non sono riuscita a seguirla. Tengo particolarmente a questo capitolo perché, come avrete di certo notato, è il capitolo 17 e il 17 è il mio numero preferito, quindi **.
Ecco, mi dispiace per tutti il dolore che vi sto causando per la storia di Ashling, questo capitolo è anche un modo per farmi perdonare un po', sono stata anche decentemente romantica, questa volta! 
Vi avviso che ci saranno più o meno altri tre capitoli, epilogo compreso, prima della fine della storia. 
Spero che mi seguirete fino alla fine,
un bacio enorme,
Lilian.

 

 

  
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