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Autore: Miss Loki_Riddle Gold    11/10/2014    15 recensioni
[STORIA SEMI INTERATTIVA]
Avete mai immaginato, guardando un film o altro che i personaggi di quella storia si trovassero ad Hogwarts, avete mai immaginato che si relazionassero l'un l'altro? Ecco è questo ciò che succederà qui.
Ci troviamo al primo anno dei Malandrini, ma non solo di loro, ma della loro generazione. Perchè darò voce all'intera generazione con i vari intrecci.
Dal primo capitolo:
- Esattamente come ti sei accorto ho bisogno di un favore. Mio figlio deve essere ammesso in questa scuola.-
- Non capisco… credevo di averlo fatto ammettere da due anni a questa parte!-
- Non lui, l’altro.-
- Loki?-
Cosa sarà successo a Loki? Ma soprattutto cosa succederà in questi sette lunghi anni? Sono anni che attendo di scoprirlo, per cui sono finalmente pronta, e voi? Lo siete? Mi aiuterete a creare questa nuova generazione?
Probabilmente questa storia resterá ferma per un po'. Se dovessi decidere di continuarla verrá eliminata, modificata e poi ripubblicata completa
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Avevo già scritto questa storia, ma l'ho dovuta chiudere... (nel frattempo mi sono dimenticata di copiare tutto, per cui lo dovrò riscrivere.) Iniziamo con le promesse:

- Prometto che pubblicherò entro questi termini fra una volta ogni tre giorni e una voita al mese (con un bonus di un mese e con una pena a scelta di uno di voi)

- Prometto, infine, di leggere/vedere tutti i film/serie tv/libri che mi proporrete (niente anime/manga/Cartoni animati/fumetti/persone realmente esistiti perchè non verranno presi in considerazione) nel caso non lo conosca bene.

Ora le regole per i lettori (seguite bene le regole, altre recensioni non saranno prese in considerazione) :

1. Scegliete un fandom che vorreste vedere ad Hogwarts che NON siano dei seguenti fandom se già ci sono:

Spero di non essermi dimenticata nulla, nel caso per favore avvertitemi.

Harry Potter (I Malandrini (James, Sirius, Remus, Peter), Lily, Severus, Lucius, Regulus, Bellatrix, Narcissa) + Nuovo Personaggio + Ambientazione
Star Trek (Kirk, Spock, McCoy, Scott) + Nuovo Personaggio
Beatles (John, George, Ringo, Paul) + Nuovo Personaggio
Avengers (i Vendicatori (Hulk, Capitan America, Thor, Occhio di Falco, Vedova Nera, Iron-Man), Loki, Darcy, Nick) + Nuovo Personaggio
Once Upon a Time (Rumpelstiltskin, Belle, Regina, Mary Margareth, Ruby, Zelena, Frankestain, Emma, Bealfire, Hood, Uncino, Cora, Ariel, Il Fante di Cuori) + Nuovo Personaggio
Sherlock BBC (Sherlock, Watson, James "Jim") + Nuovo Personaggio
Doctor Who (Clara, Amy, Donna, Il Dottore 10-11, Jack) + Nuovo Personaggio
Io sono Quattro (Sei, Nove) + Nuovo Personaggio
Multiversum (Alex, Jenny, Marco) + Nuovo Personaggio
Pirati dei Carabi (Will, Elisabeth, Jack, Ciurma) + Nuovo Personaggio
Shadowhunters (Alec, Magnus, William "Will", James "Jem", Jonathan, Simon) + Nuovo Personaggio
Percy Jackson (Connor,Will,Drew, Thalia, Nico, Percy, Annabeth) + 2 Nuovi Personaggi (l'unico di cui ne accetterò due)
Hunger Games (Finnick, Peeta, Joanna) + Nuovo Personaggio
Supernaturalist (Francis, Lucien "Idem", Stefan) + Nuovo Personaggio
Il Signore degli Anelli (Faramir, Eowyn, Eomer, Legolas) + Nuovo Personaggio
Glee (Kurt, Santana, Rachel) + Nuovo Personaggio
The Vampires Diares (Katherine, Elijah, Damon)
The Maze Runner (Gally, Thomas, Newt)
The games of Thrones (John)
Le cronache di Narnia (Fratelli Pevensie (Lucy, Susan, Edmund, Peter) )
Una mamma per amica (Jess)
Orgoglio e Pregiudizio (Mr. Darcy)
Agents of S.H.I.E.L.D.S (Leo, Jemma, Skye, Phil)
Dr.House M.D. (Cuddy, Chase, Wilson, Dr. House, Allison, Hamber)
The Big Bang Theory (Penny, Cooper, Leonard, Rajesh, Howard, Stuart)
Scrubs (J.D., Turk, Elliott, Carla, Ted, Todd, Cox, Kelso)

2. Per il fandom (scelto nel numero 1.) scegliete almeno tre personaggi a vostra scelta

3. (facoltativo) se volete potete crearvi un (e uno solo) nuovo personaggio che sia imparentato con almeno uno dei personaggi (scelti nel numero 2.) poi compilate il modulo sotto indicato:

Nome:
Cognome: 
Fandom di provenienza: 
Aspetto fisico (non ragazze/i perfette/i): 
Caratteristiche fisiche/poteri: 
Carattere (non ragazze/i perfette/i): 
Casa
ta di appartenenza (che sia giusto per il carattere, niente super coraggioso e per niente furbo a Serpeverde):
Età (facoltativo): 
Anno che frequenta: 
O
rientamebto sessuale (eterosessuale/omosessuale/bisex): 
Cosa ama: 
Cosa odia: 
Parentele/amicizie: 
Con chi vorreste che stesse ( facoltativo, in più non significa per forza ci starà, ma così mi regolo per le amicizie e le cotte varie): 
Ruoli all'interno di Hogwarts (facoltativo):


 
Prologo




Era successo tutto in un attimo, probabilmente nessuno se n’era manco davvero accorto. Era stato considerato una piccola onda di sistemazione di un probabile terremoto, peccato che questo probabile terremoto di cui tanto si andava parlando non si era effettuato. Era stato un terremoto, per così dire, che aveva preso l’intero universo. Tutto era partito da una stanza particolare di un palazzo particolare in un pianeta particolare. Tutto era partito dalla stanza da letto di Loki su ad Asgard, il Regno degli dei. Il proprietario della stanza era da poco stato lasciato libero di tornare nella sua stanza mentre veniva controllato a vista da suo padre, suo fratello ed Heimdall - dopo aver combinato uno dei suoi enormi disastri nel tentativo di prendere un trono che non spettava a lui -. Il ragazzo – perché il dio in quel momento sarebbe potuto sembrare solo quello – non sembrava stare bene, considerato che teneva la testa fra le mani e gridava come se stesse tentando con tutto se stesso di avvertire qualcuno che era in pericolo. Il dio degli inganni era in un abito notturno, seduto ai piedi di quello che si sarebbe potuto immaginare come un letto, se solo gli dei avessero dormito, probabilmente era caduto dalla posizione in cui si trovava prima. Il volto solitamente così beffardo da riuscire a fare irritare chiunque al solo essere visto era una maschera di terrore. I capelli, solitamente ordinati sembravano fare a gare a chi puntasse nella direzione più strana e, per finire, le mani sembravano voler strappare via l’intera faccia per come erano artigliate. Probabilmente un medico avrebbe detto come unico verdetto che aveva mal di testa, o più correttamente che aveva subito uno shock, - cosa piuttosto improbabile dato di chi si trattava -. Eppure pareva che si trattasse proprio di questo e se ne sarebbe potuto avere una conferma se qualcuno fosse riuscito a leggergli nella mente dove rimbombavano e martellavano vanamente domande come “Chi sono?”, “Dove sono?”, “Perché sono qui?”, “Come mai sono qui?”, esse si ripetevano all’infinito senza mai trovare una risposta.


***


La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era da sempre stata considerata incredibilmente piccola per il potere che aveva sempre esercitato. Le altre due maggiori scuole di Magia, infatti, erano frequentate da studenti di mezzo continente, mentre Hogwarts era la scuola solo per studenti inglesi. Almeno era sempre stata questa l’idea che aveva dato... fino a qualche anno prima, quando era divenuta la scuola maggiormente espansa dell’intero pianeta, manteneva, ormai, persino studenti ed insegnanti alieni per quanto questo potesse essere concepibile. Non era strano, quindi, trovare il vecchio e saggio Professor Albus Silente cercare come minimo di scoprire l’identità dei suoi nuovi studenti, diversamente da come era sempre stato. Anche quel giorno, quindi, si trovava nella solita situazione con in mano la foto di alcuni studenti incredibilmente particolari. Quell’anno sarebbero, persino, stati la maggior parte della studentesca. Un ragazzo in particolare attirava la sua attenzione, con i suoi occhi e capelli neri, la strana pettinatura perfettamente a caschetto, le orecchie a punta e le sopracciglia oblique che gli davano un aria incredibilmente seria. Sotto la foto il nome “Spock” faceva la sua bella mostra. Non aveva ancora finito di fissare quello strano studente quando comparve, dentro al suo studio, un uomo a cavallo. L’uomo, non era fra le creature più comuni, con la benda dorata che gli copriva l’occhio destro – senza per questo che ci fosse un qualche tipo di fascia a trattenerlo -, i capelli, la barba e i baffi bianchi come la neve, ma soprattutto quello che più avrebbe potuto sconvolgere chiunque era l’abito che indossava formato da un armatura medievale dorata e argentata, con tanto di mantello rosso. Il cavallo non era sicuramente da meno, dato che aveva otto zampe quasi fosse stato un ragno. Il Preside sollevò la testa sussultando più come riflesso incondizionata all’improvvisa comparsa che per paura per ciò che vedeva. Il cavaliere, se così si poteva chiamare, non scese nemmeno da cavallo per iniziare a parlare, quasi fosse di fretta.
- Vedo che come sempre ti interessi più del dovuto dei tuoi studenti.- Disse, come se non avesse mai smesso di trovarsi in quella stessa stanza.
- Eh, sì… sono il preside, ormai e per quanto stia invecchiando, mentre la scuola sembra ringiovanirsi ogni giorno che passa, non posso che interessarmi per la salute e lo stile di vita dei miei ragazzi. Comunque scommetto che non siate qui per questo, mio caro vecchio Odino!- Silente sorrise bonario come se conoscesse da una vita il suo interlocutore, che da parte sua non fece una piega a quel tono confidenziale usato dall’altro.
- Esattamente come ti sei accorto ho bisogno di un favore. Mio  figlio deve essere ammesso in questa scuola.- Si spiegò la divinità norrena, osservando il preside, come se fosse un confidente, che si corrucciò perplesso.
- Non capisco… credevo di averlo fatto ammettere da due anni a questa parte!-
- Non lui, l’altro.-
- Loki?- Chiese sorpreso il mago. Come mai il dio della magia aveva bisogno di una scuola di magia che sicuramente avrebbe potuto insegnare a lui meno di quanto lui avrebbe potuto insegnare alla scuola?
- Sì e dovrebbe anche trovare qualcuno che gli faccia tornare i ricordi di chi era.- Gli spiegò il Padre degli dei tranquillamente, come se fosse stata una cosa normale ritrovarsi un figlio, sia pure adottivo e con un carattere piuttosto anormale, con un amnesia totale.
- Forse ho quello che fa per voi.- Dichiarò il mago, prendendo da un cassetto una pergamena e vergandoci sopra delle parole da far spedire attraverso Fanny, mentre la divinità spariva.
 
 
***
 
 
Stava saltellando per l’intera stanza con solo il pensiero della pozione che si trovava nel mezzo della stanza stessa. Probabilmente se qualcuno lo avesse visto in quel momento si sarebbe chiesto se per caso non si fosse bruciato, ma la verità era che gli piaceva muoversi in quella maniera alla ricerca degli ingredienti messi un po’ ovunque lungo le pareti. Quella pozione era piuttosto complicata e gli mancava solo una lacrima di fenice ed un cuore stritolato per completarla. Per quanto riguardava il cuore non se ne preoccupava data l’enorme vastità di cuori in suo possesso. Per la lacrima era tutt’altro discorso, ma l’avrebbe trovata perché quella pozione l’avrebbe aiutato a ritrovare suo figlio, da tanto tempo perduto, o meglio da quando era divenuto il potente mago che era in quel momento. Sapeva, però, che l’anno futuro suo figlio sarebbe entrato nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Era stato questo a spingerlo a tentare il tutto per tutto. Aveva scritto al preside di quella scuola e gli aveva chiesto se lo avesse preso come insegnante di pozioni. Per sfortuna, però, non aveva ricevuto risposta il che significava più un no che un sì, così si era messo a preparare quella pozione, che gli avrebbe riportato il figlio tanto amato. Ora gli mancava un solo ingrediente, dato che aveva appena stritolato il cuore richiesto. Come se qualcuno lo avesse ascoltato fu proprio in quel momento che bussò al vetro della finestra una fenice dalle piume dorate e rosso fuoco, o per meglio dire Fanny, la fenice del Preside di Hogwarts. Il pozionista saltellò ad aprire la finestra, accorgendosi solo in un secondo momento che alla zampa di quella creatura si trovava una lettera. Praticamente la strappò dalla zampa dell’uccello che con un verso indignato e sguardo arrabbiato si innalzò per volarsene via, ma per un riflesso incondizionato preso ormai come un abitudine dato ciò che era sempre significato per lui, il mago aveva chiuso la finestra. Così la fenice fu costretta ad osservare quella strana creatura dalla pelle dorata, l’abito che sembrava ricordare la pelle di un coccodrillo, gli occhi sgranati di un marrone inconfondibile, i lunghi capelli castani sparati praticamente in ogni direzione, i denti giallognoli e le unghie acuminate leggere con avidità la lettera appena giunta. Doveva essere una lettera che gli faceva piacere, perché il suo volto si illuminò sempre di più. La povera Fanny si accorse di ogni cosa, ma non seppe cosa fare o come andarsene via da quella scomoda situazione così gracchiò il più forte che poteva e finalmente il mago si accorse della sua presenza, andandole ad aprire la finestra dalla quale la fenice se ne potè andare.
 
 
***
 
 
Un ragazzo di Liverpool stava suonando la chitarra, ogni tanto sorrideva immaginandosi su un palcoscenico, immaginava che un enorme pubblico lo ascoltasse incantato o, quando finiva una canzone, che questi scoppiassero in acclamazioni ed applausi. Si immaginava lontano di casa, immaginava di rendere fiera la sua numerosa famiglia. Era il terzo di quattro figli. Era uno dei due gemelli, era il penultimo nella sua famiglia e a quanto pareva era anche l’unico ad essere un babbano, ma gli andava bene così dato che aveva interessi babbani come suonare la chitarra. Non sapeva, infatti, se avrebbe potuto portarsi lo strumento nella scuola e a lasciarlo non ci pensava nemmeno. Era la sua vita suonare. Non si ricordava nemmeno più di un tempo in cui non c’era la musica nella sua esistenza. Sua sorella gemella era diversa. A lei piaceva lo studio. George non riusciva a comprenderla totalmente, cioè gli piaceva, ovvio conoscere ed imparare nuove cose, ma non avrebbe mai messo da parte la sua musica per lo studio. Quella era la loro più grande differenza. Fu, quindi, sorpreso quando il picchiettare di un becco contro il vetro della finestra interruppe una sua canzone. Si alzò ed andò a vedere. Un gufo planò davanti a lui e lasciò sulla sua chitarra una lettera con la sua bella scrittura verde. George non dovette nemmeno prenderla in mano per capire cosa significava. Lui, George Harrison era un mago! Corse al piano di sotto con la lettera stretta in pugno e gridando un evviva che avrebbe potuto svegliare l’intera città se non fosse stato mezzogiorno.
 
   
 
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