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Autore: Malia_    15/10/2008    9 recensioni
“Hai paura?” I suoi pensieri giunsero nella mia testa per torturarmi, sinceramente non volevo rispondere, non volevo sapere cosa sarebbe successo, ero terrorizzato.
Mi dimenticai di respirare per un attimo che mi sembrò interminabile e cercai di scacciare le immagini che stavano invadendo la mia mente. Bella indifesa seduta su un letto che mi guardava implorante, Bella che cercava di spogliarmi, Bella che non aveva paura di me.. Bella, Bella, Bella..
(Seguito di Eclipse)
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più libri/film
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Sono molto felice che la fanfic piaccia, veramente! Già 11 persone l'hanno messa tra i preferiti e ho ricevuto due commenti al terzo capitolo fantastico.
Ringrazio Clhoe e Padfooot_07 per i loro commenti. è fantastico sapere che a qualcuno piace ciò che scrivi. Un bacio e buona lettura!!!! Malia

Isabella Swan: Lie and Truth.


Charlie mi guardava come se gli avessero appena dato un colpo in testa. I suoi occhi sembravano pronti ad uccidere.
- Bells?- Tremai. No.. perché proprio mio padre doveva assistere a quella scena! Che vergogna!
Salii di corsa le scale senza guardarlo, non volevo che pensasse male di me, ma soprattutto non volevo che pensasse male di Edward..
Richiusi la porta alle mie spalle e accesi la luce. Volevo tanto che lui fosse lì ad aspettarmi, per spiegarmi, per rassicurarmi, tutto era vuoto quando il mio angelo non c’era. Mi gettai sul letto e presi il cuscino tra le braccia. Edward.. chiusi gli occhi e focalizzai la sua immagine nella testa.
“Oh Bella ma che cosa stai facendo? Va da lui, cercalo..”. Mi rigirai nel letto e mi misi a testa all’insù fissando il soffitto. Il cuore mi batteva ancora all’impazzata, il mio corpo aveva reagito al suo tocco in modo naturale e perfetto, non me ne vergognavo, ma ero in ansia per lui. Cosa gli era successo? Aveva sete, sete di me, i suoi occhi così neri, pozzi profondi.. tenebre..cosa poteva essergli accaduto? Mi alzai di scatto poggiando i gomiti sul lenzuolo e continuai a guardare per aria rimuginando sulle sue stranezze. Ripensai al modo in cui mi aveva guardata per tutta la sera e il mio cuore mancò qualche battito prima di riprendere regolare. Mi ributtai così addosso al cuscino, stringendolo forte. “Mi manchi, ho bisogno di te, ti amo”. Che stupida ragazzina che ero stata, dovevo chiedergli cosa avesse, calmarlo, stargli vicino, così si sarebbe comportata una moglie e infondo tra una settimana io lo sarei stata… sua, per sempre, per l’eternità. Sapevo già che non sarei riuscita a dormire, a chiudere  occhio, la presenza di Edward serviva a farmi calmare, a farmi sentire protetta. “Ti voglio qui con me, ti prego vieni, ti scongiuro”. Il dolore che provavo nel petto era così forte da non riuscire a respirare, qualunque cosa lui avesse voluto io gliel’avrei data, qualunque cosa.. la mia vita, la mia anima, il mio corpo, le mie emozioni tutto pur di averlo vicino. Patetica.. stavo diventando patetica..
- Forse potresti mettere il pigiama per dormire e magari chiudere la finestra, non vorrei che entrasse qualche malintenzionato, signorina Swan-. Sussultai. E mi voltai di scatto alzandomi dal letto.
- Edward..- sussurrai sollevata. Il suo sorriso mi scaldò l’anima.
- Nemmeno mi saluti? Sei arrabbiata quindi..- Io arrabbiata con lui? Per quale motivo? Lo osservai sbattendo le palpebre.
- Io non sono arrabbiata- balbettai, mentre lui si avvicinava a me con quella che mi sembrò estrema cautela.
- Dovresti.. non mi sono comportato bene- allargò le braccia e mi ci rifugiai dentro. Non volevo più che mi lasciasse da sola. Era l’unico posto in cui volevo stare, l’unico che mi facesse stare bene.
- Mi perdoni?- Fece lui con il tono di voce decisamente troppo inquieto. Lo fissai negli occhi, erano un misto, oro sciolto che si mischiava a nero colato.. bellissimi, perfetti, proprio come lui.
Per tutta risposta mi alzai in punta di piedi e gli baciai il collo. Le mie mani passarono tra i suoi capelli e accarezzarono la sua testa con molta dolcezza.
- Edward..smettila continuamente di preoccuparti. Cosa mi avresti fatto di così male? Sei sempre il solito..- gli accarezzai il viso per cercare di rassicurarlo e lui mi baciò il polso e mi strinse cullandomi.
- Bella..Stasera non ho fatto proprio pensieri da principe azzurro-. Mi confessò. Una scarica elettrica mi attraversò la spina dorsale, chissà cosa aveva pensato. Volevo saperlo.
- E cosa pensavi..?- gli domandai timida.
- Non credo sia il caso di dirtelo- si sciolse dall’abbraccio e si buttò sul mio letto, molto rilassato questa volta.
- Mi volevi vero? Avevi sete del mio sangue?- Non credevo realmente di poterglielo dire con quella facilità, ma osai ugualmente. Lo cercai allora con lo sguardo, ma mi voltò improvvisamente la schiena. Odiavo quando non voleva farmi capire cosa celasse il suo cuore.
- Sì- come immaginavo, non poteva aver fatto.. sgranai gli occhi. Oh sì, sì che li aveva fatti quei pensieri.
Non parlai. Lasciai che lui si girasse cercando i miei occhi, per vedere cosa ne pensassi. E io guardai in basso, non volevo che ci leggesse emozione e desiderio, chissà cosa avrebbe pensato di me.
- Bella, non succederà più. Te lo prometto, è stato un momento di debolezza-. No, io volevo che mi mostrasse, che mi dicesse cosa lo tormentava. Scossi la testa.
- Mi desideri?- sussurrai con voce inesistente.
- Sì, da morire- sorrise a quel paragone insolito, ma apprezzai la sua sincerità.
- E perché questa sera..- trovai il coraggio e la forza per guardarlo.
Quando vidi l’esitazione nel suo viso, mi accostai al mio letto inginocchiandomi. –Edward..per favore-.
- Ti ho visto mentre ti svestivi oggi, è stato.. è stato.. eri così maledettamente invitante e calda che stavo per impazzire-. Lo sentivo, stavo per diventare rossa e altrettanto bollente. Che vergogna.. come avevo fatto a non capire.
- Tu..tu.. cosa?- Rischiavo a quel punto di soffocare. L’imbarazzo mi stava assalendo. Oddio ma perché proprio a me..avevo paura di un attacco isterico.
- Dammi pure del mostro se vuoi.. me lo merito- mi sedetti accanto a lui e mi stesi anche io appoggiando la testa sul cuscino vicino alla sua. Percepivo il suo respiro freddo, i nostri nasi si sfioravano appena e riuscii stranamente a rilassarmi.
- Non fa niente è stata colpa mia, dovevo stare più attenta- lui mi zittì con un lieve bacio.
- No io avrei dovuto controllarmi- rispose.
- Ti amo- feci io. Era vero, lui rappresentava tutto il mio mondo, nulla aveva significato senza la sua presenza.
- Non lo merito- mi disse allora. Il tono mi sembrò velato e triste. Non era giusto..
- Edward.. se mi fossi accorta che eri in camera, mi sarei comportata diversamente credimi..- non potevo andare avanti, non ci riuscivo, le immagini di quello che avevo fatto stavano correndo nella mia testa e il mio cuore si stava già lanciando al galoppo.
“Calmati, oppure lui si ne accorgerà”.
- Lo so, tranquilla- mi abbracciò e sospirò fra i miei capelli – Una promessa è una promessa..-
Annuii, sapevo a cosa si riferiva. Dopo il matrimonio potevamo essere liberi di farlo, prima era tabù, l’avevo deciso io infondo, secondo le mie regole, gli avevo detto, prima le nozze. Certo era stato lui a cominciare.
Si girò a pancia all’aria. Era così bello che non mi sarei mai stancata di guardarlo. E si distese..i suoi lineamenti si rilassarono, un accenno di sorriso gli segnò il volto e le sue mani erano completamente abbandonate.
La t-shirt nera lo rendeva quel dio che io non ero neanche lontanamente in grado di raggiungere e il suo respiro ritmico era così fantastico che non riuscii a fermare la mia mano quando si spostò sul suo petto. Sapevo che era un gesto innocente e che lui mi avrebbe lasciato fare, ma per una volta mi sarebbe piaciuto toccarlo senza barriere.
“Bella, è pericoloso. Te lo ha detto anche lui”. Pensai. Ma infondo, mi dissi anche, con lui ero sempre in grave pericolo. Ne valeva la pena morire mentre le mie dita passavano sulla sua pelle?  Lo osservai di nuovo mentre con gli occhi chiusi cominciava a sussurrare la mia ninnananna. Veramente sarei morta anche in quel momento per Edward.
Allungai l’altra mano appena sotto la prima cercando di non agitarmi. La sensazione di quel ventre piatto che si alzava e si abbassava era decisamente interessante, ma non volevo fermarmi. Così timidamente infilai la mano sotto la sua maglietta. Le mie dita scottavano contro la sua pelle di ghiaccio e si poggiarono proprio sopra l’attaccatura dei jeans.
“ Oh, no. E adesso? Si arrabbierà? Mi allontanerà?”.
Eccolo, si stava irrigidendo visibilmente, aveva contratto i muscoli. Non volevo che reagisse così, maledizione!
“Merda e ora..?”. Mi venne in aiuto. Mi afferrò i polsi e li allontanò da lui. La mia delusione fu immensa, “Perché non posso mai toccarti? Mi dici che mi vuoi e poi mi allontani” Un groppo mi chiuse la gola, stavo per piangere, ero stufa di non poterlo avere tutto per me, di non poterlo neanche avvicinare, non era normale.
Mi lasciò e vidi come in trance le sue braccia forti sfilarsi la t-shirt.
“Ditemi che non è vero, è un sogno..”. Lo guardai con la bocca spalancata. Un miracolo..non poteva definirsi altrimenti.
- Così mi farò perdonare?- Mi disse scaraventando la maglietta lontano da noi.
Non osavo rispondere, era la prima volta che vedevo Edward così.. diciamo…semplicemente..oddio.
- Bella..?- Il tono era visibilmente agitato, si aspettava che dicessi qualcosa o che mi arrabbiassi forse.
Ma io non avevo mai visto qualcosa di così perfetto in tutta la mia esistenza. Non che di uomini mezzi nudi ne avessi visto tanti, ma abbastanza da sapere che lui era uno di quelli che avrebbe fatto strage di donne.
- Posso..?- Gli domandai allora continuando a fissarlo con adorazione. Tremavo all’idea di accarezzare quella pelle marmorea e gelida. Tuttavia era ciò che realmente desideravo, non riuscivo a pensare a nient’altro che a lui.





   
 
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