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Autore: Riku_Lucis_Caelum    03/11/2014    1 recensioni
Doveva essere un solo capitolo, iniziare e finire la ma... ebbi delle "pressioni" per così dire e diventò un pelino più lunga... la mia prima RikuxSora ^^"
Riku e Sora sono amici da una vita ma, se in realtà si piacessero?
E Sora si troverà a un bivio dove gli servirà una spinta per capire i suoi sentimenti ^^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Kairi, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Si svegliò quando il sole era ormai sorto, doveva essere mezzogiorno circa, si svegliò più stanco, stressato e nervoso di quando si era messo al letto. Si tirò a sedere nel letto grattandoti la testa ancora insonnolito.
- mmmhn…  - si striracchiò e bofonchiando si fece coraggio e si alzò dal letto.
Ficcò la testa nell’armadio prendendo i boxer e spogliandosi lungo il tragitto che andava dalla sua stanza al bagno. Arrivato alla meta si tolse ormai gli ultimi indumenti e entrò nella doccia aprendo l’acqua.
- KYAAAA! MA PORCA DI QUELLA PORCA…- aveva regolato l’acqua su quella fredda, gli si ghiaccio anche il cervello e maledì se stesso per il vizio del cavolo di aprire l’acqua dopo essere entrato e non prima.
Regolò la temperatura e riuscì a farsi quella stramaledetta doccia, pensò tra se e se che la giornata era già iniziata male, ma d’altra parte...
- …  oggi uscirò con Kairi …- disse entusiasta e con la faccia da scemo.
DRIIIIIN!!! DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!
Si ridestò dai suoi pensieri, era il campanello.
- Ma chi cavolo è che viene a rompere a quest’ora???- uscì di fretta e si ficcò un asciugamano in vita.
Si precipitò per le scale. – ARRIV….-  POM… scivolò dando una sonora sederata per le scale.
-Porca di quella… ARRIVOOOO!- gridò poi alzandosi e stando attento a non scivolare di nuovo giunse alla porta aprendola.
-Chi…. – si bloccò guardando in faccia la persona che aveva davanti.
Era Kairi rossa come un pomodoro che si copriva la faccia.
-S…scusa… v…volevo farti… u… una sorpresa…- alzò una busta all’altezza del viso di Sora, dentro c’erano dei contenitori con del cibo.
Lui si voleva sotterrare e lei altrettanto. Che situazione imbarazzante.
-S… senti entra io corro… cioè no meglio che non corro heheh…- rise pensando allo scivolone di poco prima -…dicevo… vado a vestirmi tu fa come fossi a casa tua ok?- domandò timido.
La ragazza a viso basso annuì, Sora la fece entrare poi chiusa la porta andò con passo cauto al piano superiore a vestirsi mentre lei andava in cucina .
Ci mise poco a prepararsi, si mise un asciugamano intorno al collo e scese subito e trovo la giovane che prendeva una bottiglia di acqua dal frigo.
- Kairi… scusa per prima… - lei di tutta risposta scosse la testa.
-N..no non scusarti… che ne potevi sapere… - borbottò portando in tavola la bottiglia.
Sora guardò la tavola che lei aveva imbandito, sorrise.
-Hai preparato tutto tu? – si sedette a tavola e lei fece lo stesso.
-Certo, volevo pranzare con te… - sorrise ancora un po’ rossa in volto.
Il ragazzo sorrise dolcemente e Kairi gli sorrise di rimando e un po’ meno imbarazzata di prima.
Si sedettero a tavola, mangiarono e tra un boccone e l’altro scappava una risata, un sorriso.
- Era tutto buonissimo Kairi…- si complimentò lui bevendo poi un sorso d’acqua.
La rossa lo guardava felice.
- Finalmente ti sei tranquillizzato… - constatò con un dolce sorriso la ragazza.
Sora si imbarazzò un po’, ma si riprese subito.
- Hem… che facciamo oggi? Andiamo al centro, ho voglia di passeggiare…- propose lei.
- Certo che si… Andiamo…- rispose alzandosi.
Si prepararono, Sora si mise le scarpe e Kairi prese la borsetta che aveva lasciato sul divano. A sistemare in cucina ci avrebbero pensato dopo. Uscirono, lui chiuse a chiave la porta e si infilò le chiavi in tasca.
- Di qua…- disse Sora porgendo il braccio alla ragazza e lei ridendo divertita ci si aggrappò.
Camminarono fino ad arrivare in piazza, c’era abbastanza gente. Passeggiavano a braccetto per la strada e il castano notava le numerose occhiate che la sua amica riceveva. Certo era diventata molto bella.
Anche oggi indossava dei jeans, ma neri. Le scarpe erano rosa e la aveva una felpa rosa e nera. Era vestita normale ma, comunque i ragazzi la notavano. Molti si beccavano gomitate dalle ragazze che li accompagnavano e a Sora scappava qualche risatina vedendo quelle scene.
- Che ridi?- domandò la rossa.
Lui scosse la testa.
- Niente, sediamoci un po’…- propose con un sorriso, la ragazza annuì di risposta.
Si sedettero su una panchina, Kairi lo teneva ancora a braccetto ma a lui non dava fastidio. Lei non era appiccicosa in quella maniera soffocante, era semplicemente premurosa. Pensò che di lei poteva innamorarsi, che infondo si conoscevano da una vita e che lei era una brava ragazza.
Kairi intanto aveva preso a smucinarsi nella tasca della felpa.
- Che cerchi? – domando incuriosito il ragazzo.
Le non rispose, poi dopo poco tirò fuori festante dalla tasca delle caramelle.
- Ne vuoi una? Sono davvero buone le avevo portate apposta…- chiese con la mano piena di caramelline.
Lui non rifiutò, ne prese una e una volta scartata se la cacciò in bocca. Kairi aveva ragione erano davvero buone, tanto che gli pizzicavano le guance. La ragazza fece lo stesso.
- Sono così buone che fanno tornare il buonumore – disse la rossa sorridendo con dolcezza.
Stettero un po’ sulla panchina a chiacchierare mangiando caramelline, Sora si sentiva bene, si stava divertendo dopo tanto tempo.
Dopo quel giorno uscirono spesso, andarono al Parco divertimenti, all’acquario, insomma un po’ ovunque e Sora stava sempre meglio, si sentiva felice con lei. Così si convinse che infondo, un po’ le piaceva.
Si stava facendo sera e come al solito, stava accompagnando Kairi a casa quando per la strada notò un parco.
- Andiamo, vieni…- le disse il castano trascinandola.
Lo lasciò fare, incuriosita dal suo comportamento. La fece sedere su una panchina e Kairi lo guardò dubbiosa.
- Sora che succede? – domandò.
Il castano prese coraggio, sospirò tenendo tra le mani quelle della ragazza.
- Vedi… Kairi è… è che i… io…- Kairi gli tappò la bocca con le mani.
Lo guardò seria, lui non capiva.
- So che stai per dirmi ma, non sono io… Sora, ti voglio bene… ma non “quel” bene…- disse lei togliendo le mani dalla bocca dell’amico.
Lui si morse il labbro inferiore, imbarazzato. Lei dolcemente gli prese il viso tra le mani.
- Non sono io la persona che ami… la persona che ami è…- si fermò guardandolo dolcemente.
Le lacrime avevano iniziato a bagnargli le mani, Sora aveva abbassato la testa, afflitto e imbarazzato. Si mordeva più forte il labbro per soffocare i singhiozzi. Kairi lascio il viso e lo abbracciò forte, e Sora nascose il viso in quell’abbraccio dolce e affettuoso.
Kairi aveva capito tutto, l’aveva sempre saputo. Ma era rimasta con lui, era lì. L’unico che aveva sempre tentato di fuggire era lui, stava fuggendo da tutto, cercando una soluzione facile. Ma che non avrebbe risolto niente. Per  quanto cercasse di rifiutarlo, per quanto gli facesse rabbia, aveva bisogno di lui, lo voleva. Abbracciò l’amica lasciandosi coccolare e sentendosi un verme, non sarebbero bastate nemmeno tutte le scuse di una vita per quello che aveva fatto a Kairi, l’aveva usata, magari lei non lo pensava ma lui lo sapeva, l’aveva sfruttata per sentirsi almeno un po’ voluto.
- Sora… va tutto bene… - sussurrò lei coccolandolo dolcemente.
Dal canto suo, Sora non riusciva a dire nulla, stava male, male per tutto. Per quello che aveva fatto a Kairi… per essersi innamorato di lui.
Pianse tanto e lei non lo lasciò nemmeno un attimo. Quando fu calmo si sedettero entrambi su una panchina.
- Scusami… perdonami Kairi…- borbottò il ragazzo afflitto a testa bassa, giocherellando nervosamente con le mani.
Quando vide poi una di quelle della ragazza posata sulle sue alzò lo sguardo incrociando gli occhi violacei della sua amica. Lei sorrise con la sua solita dolcezza.
- Basta scuse… - poi posò in mano a Sora “qualcosa”. Lui guardò notando una di quelle caramelline che qualche giorno prima avevano mangiato.
- Sono così buone che fanno tornare il sorriso… quindi sorridi- disse la rossa.
Lui guardò la caramella che aveva tra le mani, sorrise anche se gli veniva ancora un po’ da piangere. Infondo era ancora sua amica, l’aveva perdonato e ora gli rimaneva solo da chiarire con quello stronzo.
Ormai era tardi, mano nella mano con la sua amica camminava per la strada sotto la luce arancione del tramonto. La accompagnò a casa e la ragazza gli si aggrappò al collo abbracciandolo di nuovo.
- Grazie di tutto… si forte mio eroe hehe – ridacchio lei allontanandosi piano da lui.
Kairi entrò in casa e il castano si avviò verso la propria. Domani sarebbe dovuto andare da lui, doveva darle il numero di quella zoccola. Non aveva proprio la minima voglia, oltre al fatto che stava facendo un favore a quella sgualdrina e la cosa lo infastidiva ma, ormai era tardi.
Sbuffava calciando pietruzze mentre camminava, ormai era quasi a casa e con la testa piena di pensieri fastidiosi. Alzò lo sguardo e notò una figura davanti casa sua, era nell’ombra quindi non distingueva bene.
- Chi diavolo…? – borbottò continuando ad avvicinarsi.
Arrivato a una distanza più accettabile capì chi era ma, non ne fu felice. Era lui, Riku. Lo aspettava davanti al cancelletto che dava al giardino di casa sua.
Fece un bel respiro e si decise ad affrontarlo.
- Che vuoi? – gli chiese Sora senza nemmeno guardarlo.
- Vederti… - rispose l’argentato.
Il più piccolo nemmeno lo degnava di uno sguardo, aprì il cancelletto poi si girò a guardarlo.
- Mi hai visto… ora puoi pure tornare a casa tua… - gli disse con acidità.
Riku lo guardò un po’ tristemente. Poi Sora si ricordò del foglietto.
- A giusto tieni… te lo manda Selphie…- borbottò cacciandogli in mano il foglio con il numero che le aveva lasciato.
Riku nemmeno degnò di uno sguardo quel foglietto, lo fermò per un braccio.
- Perché fai così? – gli domandò con dolcezza.
Sora deglutì, gli stava venendo da piangere, si sentiva davvero da schifo. Solo il tocco dell’amico gli faceva venire il batticuore, e si ricordò di quella sera, avvinghiato a lui sul divano.
- Perché mi chiedi…? Per te valgo meno di quella la! Cos’è… avevi voglia e mi hai usato per sfogarti? – gli urlò strattonando via la mano di lui con un movimento del braccio.
Riku abbassò lo sguardo.
- Sono solo, lo sbaglio di una notte… e pensare… - si bloccò deglutendo. Era sull’orlo del pianto ormai. Non ce la faceva più. Era insostenibile.
- Non  è così… ti sbagli.. per me non sei ne sarai mai, l’errore di una notte… - a quelle parole alzò lo sguardo incrociando gli occhi con quelli acquamarina del più alto.
- Bugiardo… - disse il castano, ormai con le lacrime agli occhi.
Riku gli prese violentemente il viso tra le mani, aggredendo le labbra del più piccolo con un bacio possessivo che lasciò Sora sbigottito e senza nemmeno la forza per reagire.
- Sei uno scemo Sora… non ascolti mai… e non riesci mai a capire… - gli leccò le labbra e il castano gemette appena.
- … sei mio… e io tuo… quella notte era solo l’inizio… - gli soffiò il ragazzo sulle labbra.
Sora arrossì di brutto. Gli aveva appena detto una serie di cose a dir poco imbarazzanti il cui solo pensiero gli faceva tremare le gambe e esplodere il cuore.
- Riku… giurami che non sei andato con nessuno dopo quel giorno… - mugolò il più piccolo tra le lacrime.
L’altro scosse la testa sorridendo con estrema dolcezza, raccolse le lacrime con dita.
- Da quando ti conosco, non mi sono fatto sfiorare da nessuno… - ammise l’argenteo.
Sora lo abbracciò forte, si sentì idiota, per aver pensato male, per averlo evitato, per averlo trattato così. Era stato stupido ma si era sentito sminuito, ferito e usato. Mentre per lui era contato così tanto sembrava che per Riku non fosse contato niente.
Si tennero stretti dolcemente alla tenera luce del tramonto, piccole stelline cominciavano a far capolino nel cielo che piano diventava più scuro.
Misero fine all’abbraccio, il castano gli teneva la mano teneramente.
- Resta… con me… - miagolò imbarazzato arrossendo.
Riku sorrise dolcemente. Poi mano nella mano entrarono in casa.
 
Continua…


P.s.
ed ecco il capitolo tre *-* ok ammetto che mentre lo scrivevo mi sono innamorata letteralmente di Kairi ^^" l'ho immaginata tutto il tempo e mi veniva voglia di abbracciarla infondo l'ingrediente segreto della mia storia è lei <3 
Aspetto critiche e commenti ^^ speriamo hehe
   
 
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