Dove
sei?
Ancora
non riesco a crederci.
Era
tutto vero.
Le
storie dei marinai, le leggende tramandate dagli abitanti di queste isole. Era
tutto vero.
Per
quanto possa sembrare straordinario, credo che una parte di me lo abbia sempre
saputo. e ancora più straordinario è il fatto che non sono completamente
spaventata da ciò che mi accadrà. in un certo senso, è come se tutto finalmente
acquistasse una logica. quella logica che avevo sempre cercato e mai trovato
nella mia vita.
ho
visto cose straordinarie e ne ho avuto paura oltre ogni dire. fantasmi, morti
viventi, dannati….non so neppure io quale sia la giusta denominazione per
barbossa e la sua ciurma. so solo che non sono umani, né quello che la gente
potrebbe definire “comuni” pirati.
fa
freddo.
ora che
finalmente ho compreso ciò che mi occorreva, penso con nostalgia alla mia casa.
Vorrei tornare a casa. non a londra, no. la mia casa, per me, è sempre stata
qui a port royal. qui la vita sembra più reale che in inghilterra. il pericolo
sempre in agguato, meno cerimonie sfarzose, maggiore libertà nel comportamento.
tutte cose che sono sempre state come una potente calamita per me.
so che
mio padre non approverebbe. mivuole molto bene, maha sempre desiderato che
mettessi da parte il mio spirito indomito. non mi ha mai forzata, tuttavia, su
questo argomento. credo che sia perché gli ricordo mia madre. sebbene lui me
l’abbia sempre descritta come una dona molto a modo, composta e aggraziata,
dentro di me sento che deve avermi nascosto deliberatamente qualcosa del suo
carattere. rido all’idea di assomigliarle forse un po’ più di quanto mio padre
avesse sperato.
Il mare
muove la nave dolcemente. questo ondeggiare mi culla e mi tranquillizza, ma
sento ancora grande desiderio di ritornare a casa.
Mi sono
più volte interrogata su cosa mi abbia spinto a presentarmi con un cognome
diverso da quello che è in realtà il mio. Credo che le parole di betty riguardo
ad un possibile rapimento, vista la mia posizione, mi abbiano suggestionato
troppo.
chi
l’avrebbe mai detto che proprio cambiando la mia identità sarei stata
sequestrata!
prima
di scegliere turner, come mio cognome, per un attimo sono stata tentata di
darmene un altro. tutto sommato, avevo ricevuto la proposta di matrimonio di
James. in realtà non ha fatto in tempo a dichiararsi completamente a causa del
mio piccolo incidente. ad ogni modo, mi sembra abbastanza chiaro ciò che
sarebbe seguito.
mi
avrebbe chiesta in sposa.
per
questo per un attimo stavo per pronunciare il nome di Elizabeth norrington,
quando mi è stato domandato.
buffo
che alla fine abbia pensato a will. probabilmente mi è sembrato il più adatto,
visto che, essendo un fabbro, non avrebbero ricavato nulla dalla mia cattura.
caro,
fedele william. mi sei sempre stato accanto fin da quando ti abbiamo ripescato
dai flutti marini, tanto tempo or sono. sei diventato il mio amico, compagno di
giochi e fedele complice dei miei giochi, anche se inappropriati per una
ragazza d buona famiglia.
chissà
se sei salvo…. cosa starai facendo? certamente saprai della mia scomparsa e
sarai preoccupato.
ma non
certo quanto lo sarà james. di sicuro avrà messo in moto tutta la marina
britannica per trovarmi e riportarmi indietro sana e salva.
in
fondo, non sono così preoccupata proprio perché so che, con la sua bravura ed
efficienza, riuscirà come sempre nel suo intento. so che verrà a salvarmi. e
non solo. so che riuscirà a salvarmi. esatto. ne ho la piena ed assoluta
certezza.
il
commodoro norrington metterà ancora una volta fine alla minaccia di port royal.
presto sarò in una delle navi al suo comando, con decine di soldati pronti a
prendersi cura di me. e lui sarà al mio fianco. mi pare quasi i vederlo, con
gli occhi ansiosi ed il fiato corto, inginocchiarsi ai miei piedi e baciarmi le
mani.
so che
non andrebbe mai oltre. è un gentiluomo.
quello
che non sa è che, forse, lo è sempre stato anche troppo. è così diverso da
will, che è impulsivo, schietto e trasparente.
lui si
nasconde, si maschera davanti a tutti, non lasciando trasparire nulla di quello
che è il suo vero carattere. sempre dannatamente impeccabile in ogni occasione,
perfetto nel suo lavoro.
ma chi
sa chi sei davvero, james? in fondo, non lo so neppure io che ti conosco da
tanti anni. magari non abbiamo fatto una conoscenza eccessivamente
approfondita, ma dovrei sapere qualcosa di te.
e
invece no lo so.
questo
è uno dei motivi per cui ho avuto paura quando hai cominciato a dichiararti.
non sapevo cosa avrei risposto e non sapevo se avrei fatto la scelta giusta,
qualunque cosa avessi potuto dire.
chi mai
potrebbe sapere quale sarebbe stata la cosa migliore? Avrei potuto amarti, ma
non ne ho avuto mai la possibilità. avrei potuto odiarti, ma non me ne hai dato
ragione.
ora che
sono qui, rinchiusa, andando incontro a chissà quale destino, so che avrei
voluto che avessi fatto qualcosa. qualunque cosa. qualunque cosa avesse potuto
indirizzarmi su una via.
ho
pensato che se dovessi morire, avrei avuto solamente due rimpianti.
uno
sarebbe stato non aver detto addio a will che ancora una volta mi avrebbe
chiamato miss swann. che sciocco!
l’altro
sarebbe stato non averti conosciuto.
perché,
a conti fatti, io non ti conosco. ho conosciuto il capitano e conosco il
commodoro. ma non conosco james.
non ho
mai saputo chi fosse james norrington, al di là della sua uniforme da ufficiale
britannico.
ho
sempre avuto una piccola scintilla di antipatia nei tuoi confronti. piccola, ma
reale. ora so che dipendeva solo dal fatto che tu, così freddo ed impeccabile,
rappresentavi per me tutto ciò che disprezzavo. l’etichetta, la mancanza di libertà,
il dovere.
ma
quello in realtà non sei tu. è l’ufficiale. solo l’ufficiale.
e io,
invece, avrei voluto sapere chi eri tu.
dove
sei ora? certamente in qualche angolo delle rotte tracciate su questi mari, in
cerca di me. magari anche will si è proposto di aiutarti nelle ricerche.
io sono
qui, in attesa che tu mi trovi, james. so che lo farai.
quando
lo farai, poi, forse avrò modo di sapere chi sei.
ovunque
tu sia, ti prego, fa presto. voglio tornare a casa da mio padre, da will. da
quel will che, forse, ho cominciato ad amare.
fa
presto poi, perché, in fondo, una parte di me desidera tornare anche da te.