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Autore: masked_lady    23/10/2008    1 recensioni
salve a tutti. Questa ff è dedicata a James Norrington, un persoaggio magari non simpaticissimo, ma che secondo me è stato sottovalutato e poco approfondito durante la trilogia di film. Sono i suoi pensieri mentre Elizabeth è stata rapita da barbossa, nella "maledizione della prima luna"..... ora sono indecisa se dichiararla completa o trasformarla in una long fic con elizabeth tra i personaggi...fatemi sapere che ne pensate....mi aiuterete a decidere.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Norrington
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dove sei

Dove sei?

 

Ancora non riesco a crederci.

Era tutto vero.

Le storie dei marinai, le leggende tramandate dagli abitanti di queste isole. Era tutto vero.

Per quanto possa sembrare straordinario, credo che una parte di me lo abbia sempre saputo. e ancora più straordinario è il fatto che non sono completamente spaventata da ciò che mi accadrà. in un certo senso, è come se tutto finalmente acquistasse una logica. quella logica che avevo sempre cercato e mai trovato nella mia vita.

ho visto cose straordinarie e ne ho avuto paura oltre ogni dire. fantasmi, morti viventi, dannati….non so neppure io quale sia la giusta denominazione per barbossa e la sua ciurma. so solo che non sono umani, né quello che la gente potrebbe definire “comuni” pirati.

fa freddo.

ora che finalmente ho compreso ciò che mi occorreva, penso con nostalgia alla mia casa. Vorrei tornare a casa. non a londra, no. la mia casa, per me, è sempre stata qui a port royal. qui la vita sembra più reale che in inghilterra. il pericolo sempre in agguato, meno cerimonie sfarzose, maggiore libertà nel comportamento. tutte cose che sono sempre state come una potente calamita per me.

so che mio padre non approverebbe. mivuole molto bene, maha sempre desiderato che mettessi da parte il mio spirito indomito. non mi ha mai forzata, tuttavia, su questo argomento. credo che sia perché gli ricordo mia madre. sebbene lui me l’abbia sempre descritta come una dona molto a modo, composta e aggraziata, dentro di me sento che deve avermi nascosto deliberatamente qualcosa del suo carattere. rido all’idea di assomigliarle forse un po’ più di quanto mio padre avesse sperato.

Il mare muove la nave dolcemente. questo ondeggiare mi culla e mi tranquillizza, ma sento ancora grande desiderio di ritornare a casa.

Mi sono più volte interrogata su cosa mi abbia spinto a presentarmi con un cognome diverso da quello che è in realtà il mio. Credo che le parole di betty riguardo ad un possibile rapimento, vista la mia posizione, mi abbiano suggestionato troppo.

chi l’avrebbe mai detto che proprio cambiando la mia identità sarei stata sequestrata!

prima di scegliere turner, come mio cognome, per un attimo sono stata tentata di darmene un altro. tutto sommato, avevo ricevuto la proposta di matrimonio di James. in realtà non ha fatto in tempo a dichiararsi completamente a causa del mio piccolo incidente. ad ogni modo, mi sembra abbastanza chiaro ciò che sarebbe seguito.

mi avrebbe chiesta in sposa.

per questo per un attimo stavo per pronunciare il nome di Elizabeth norrington, quando mi è stato domandato.

buffo che alla fine abbia pensato a will. probabilmente mi è sembrato il più adatto, visto che, essendo un fabbro, non avrebbero ricavato nulla dalla mia cattura.

caro, fedele william. mi sei sempre stato accanto fin da quando ti abbiamo ripescato dai flutti marini, tanto tempo or sono. sei diventato il mio amico, compagno di giochi e fedele complice dei miei giochi, anche se inappropriati per una ragazza d buona famiglia.

chissà se sei salvo…. cosa starai facendo? certamente saprai della mia scomparsa e sarai preoccupato.

ma non certo quanto lo sarà james. di sicuro avrà messo in moto tutta la marina britannica per trovarmi e riportarmi indietro sana e salva.

in fondo, non sono così preoccupata proprio perché so che, con la sua bravura ed efficienza, riuscirà come sempre nel suo intento. so che verrà a salvarmi. e non solo. so che riuscirà a salvarmi. esatto. ne ho la piena ed assoluta certezza.

il commodoro norrington metterà ancora una volta fine alla minaccia di port royal. presto sarò in una delle navi al suo comando, con decine di soldati pronti a prendersi cura di me. e lui sarà al mio fianco. mi pare quasi i vederlo, con gli occhi ansiosi ed il fiato corto, inginocchiarsi ai miei piedi e baciarmi le mani.

so che non andrebbe mai oltre. è un gentiluomo.

quello che non sa è che, forse, lo è sempre stato anche troppo. è così diverso da will, che è impulsivo, schietto e trasparente.

lui si nasconde, si maschera davanti a tutti, non lasciando trasparire nulla di quello che è il suo vero carattere. sempre dannatamente impeccabile in ogni occasione, perfetto nel suo lavoro.

ma chi sa chi sei davvero, james? in fondo, non lo so neppure io che ti conosco da tanti anni. magari non abbiamo fatto una conoscenza eccessivamente approfondita, ma dovrei sapere qualcosa di te.

e invece no lo so.

questo è uno dei motivi per cui ho avuto paura quando hai cominciato a dichiararti. non sapevo cosa avrei risposto e non sapevo se avrei fatto la scelta giusta, qualunque cosa avessi potuto dire.

chi mai potrebbe sapere quale sarebbe stata la cosa migliore? Avrei potuto amarti, ma non ne ho avuto mai la possibilità. avrei potuto odiarti, ma non me ne hai dato ragione.

ora che sono qui, rinchiusa, andando incontro a chissà quale destino, so che avrei voluto che avessi fatto qualcosa. qualunque cosa. qualunque cosa avesse potuto indirizzarmi su una via.

ho pensato che se dovessi morire, avrei avuto solamente due rimpianti.

uno sarebbe stato non aver detto addio a will che ancora una volta mi avrebbe chiamato miss swann. che sciocco!

l’altro sarebbe stato non averti conosciuto.

perché, a conti fatti, io non ti conosco. ho conosciuto il capitano e conosco il commodoro. ma non conosco james.

non ho mai saputo chi fosse james norrington, al di là della sua uniforme da ufficiale britannico.

ho sempre avuto una piccola scintilla di antipatia nei tuoi confronti. piccola, ma reale. ora so che dipendeva solo dal fatto che tu, così freddo ed impeccabile, rappresentavi per me tutto ciò che disprezzavo. l’etichetta, la mancanza di libertà, il dovere.

ma quello in realtà non sei tu. è l’ufficiale. solo l’ufficiale.

e io, invece, avrei voluto sapere chi eri tu.

dove sei ora? certamente in qualche angolo delle rotte tracciate su questi mari, in cerca di me. magari anche will si è proposto di aiutarti nelle ricerche.

io sono qui, in attesa che tu mi trovi, james. so che lo farai.

quando lo farai, poi, forse avrò modo di sapere chi sei.

ovunque tu sia, ti prego, fa presto. voglio tornare a casa da mio padre, da will. da quel will che, forse, ho cominciato ad amare.

fa presto poi, perché, in fondo, una parte di me desidera tornare anche da te.

  
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