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Autore: Luce92    27/11/2014    1 recensioni
Sofia si è appena laureata quando conosce Marco e nonostante la giovane età si sposano. Finalmente sente che la sua vita sta diventando tutto ciò che lei ha sempre desiderato. Marco è un uomo attento e premuroso. Le cose però iniziano a cambiare quando Sofia scopre di aspettare un bambino, Marco diventa violento e lei decide che l'unico modo per provare a migliorare la situazione è affidarsi ad uno specialista che li aiuti a superare quel difficile momento. Sofia sempre più spaventata, trova in Lorenzo un appoggio e un aiuto che le mancavano da tempo, il rapporto tra loro scatena la rabbia di Marco e lei si trova a dover scegliere: essere finalmente libera o continuare a vivere nella paura.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Ecco il primo capitolo. Spero davvero che vi piaccia. Fatemi sapere come vi sembra!
 
La seduta.
 
“Non prenderla così, sono sicura che andrà tutto bene…” disse per l’ennesima volta da quando erano entrati in macchina. Si era abbassata altrettante volte la maglietta che continuava a tornare su scoprendole la pancia, odiava quando succedeva, perché attribuiva a quella pancia tutti i problemi sorti nel suo matrimonio con Marco “e poi dura solo un’ora…se non ci piace possiamo andarcene!” continuò, cercando di essere il più convincente possibile.
Marco non parlava. Continuava a restare seduto al posto di guida con entrambe le mani saldate al volante. Non aveva aperto bocca da quando lo studio del Dott. Pavese aveva chiamato per confermare l’appuntamento e in quel momento lei temeva che Marco potesse esplodere. Allungò una mano verso quella del marito che era ancora sul volante e gliela sfiorò piano, in risposta lui scansò la sua con un movimento così veloce che Sofia pensò di esserselo immaginato. Chiuse gli occhi per trattenere la rabbia e la delusione.
Cosa stava succedendo al loro matrimonio? A quei quattro anni perfetti anche se tempestati di alti e bassi? Era normale attraversare una crisi ma fino a che punto poteva essere considerata una crisi? Quando “la crisi” sarebbe diventata la fine di tutto?
Continuava a farsi centinaia di domande senza trovare alcuna risposta, era per questo che, la settimana prima, mentre si trovava al computer spulciando nella pagina “nomi originali per bambini”, il sito più banale che lei avesse mai visto, si soffermò ad osservare una pubblicità a piè pagina. Un consulente matrimoniale che metteva la propria pubblicità in un sito di nomi per bambini sembrava essere un segno del destino, così lo aveva contattato e aveva parlato con la sua assistente che le aveva fissato un appuntamento.     Le era sembrata una cosa così semplice che non aveva considerato la reazione di Marco a ciò che lei aveva fatto. Da subito aveva detto un “no” categorico che non lasciava speranza all’idea di poter cambiare opinione, poi però si era ricreduto ma in quel momento, in macchina, Sofia pensava che lui avesse detto di si solo per farla felice ma lei non lo era affatto. La rassegnazione di suo marito la faceva sprofondare in un pozzo senza fondo ma era stanca di subire la sua rabbia, di essere umiliata anche per le cose più banali.
Guardò fuori dal finestrino e si accorse che erano arrivati a destinazione. Marco con un gesto lento e calcolato, parcheggiò nel primo rettangolo di asfalto libero e scese senza dire una parola. Sofia prese la borsa e lo seguì all’interno del palazzo di fronte a loro.
L’entrata dello studio era accogliente, calda e ben illuminata, un bancone di legno era posto al centro dell’ingresso e dietro vi faceva capolino una donna minuta con un paio di occhiali rettangolari che si alzò subito al loro ingresso.
“Buonasera” esordì con un sorriso gentile “posso esservi utile?” chiese poi spostando lo sguardo da Marco a Sofia che si accorse che suo marito non avrebbe proferito parola nemmeno in quel caso.
“Abbiamo un appuntamento con il Dott. Pavese” intervenne allora.
“Sì, vi sta aspettando, la porta infondo al corridoio” concluse la segretaria e tornò a sedersi alla sua sedia immergendosi di nuovo nel suo lavoro.
 
L’interno dello studio era in netto contrasto con l’ingresso. Asettico, sui toni del bianco del nero e del grigio. Nessun elemento che potesse dare la possibilità di capire, ai suoi visitatori, la personalità del suo proprietario. Non appena entrarono un uomo alto, sulla trentina, in completo scuro e la camicia bianca, li raggiunse davanti la porta e tese loro la mano.
“Piacere di conscervi, sono il Dott. Pavese, chiamatemi Lorenzo, voi dovreste essere Marco e Sofia.” Strinse prima la mano di Marco che rispose con un cenno del capo e poi prese quella di Sofia. Quello che la colpì di più di quell’uomo sconosiuto fu la sua stretta, salda, calda, le dava sicurezza e fiducia. Lei sorrise e guardò suo marito che non sembrava nemmeno aver fatto caso al modo in cui Lorenzo l’aveva guardata.
Il Dott. Pavese li fece accomodare su un divano di pelle nera posto al centro della stanza e prese posto nella poltrona di fronte a loro. Sofia si sentiva nervosa, come se tutta la fiducia provata fino a quel momento fosse svanita del tutto. Avrebbe funzionato? Come in risposta venne un’improvvisa sensazione di nausea che le fece sudare le mani.
“Si sente bene?” In risposta lei annuì e si appoggiò ai cuscini del divano “Vorrei capire innanzitutto perché ci troviamo qui, quali sono le cose che vorreste migliorare del vostro rapporto. Oggi ci concentreremo sul conoscerci, voglio capire quale potrebbe essere il percorso migliore per voi e dalla prossima volta potremmo iniziare a lavorarci insieme” Lorenzo parò in modo chiaro, guardandoli entrambi negli occhi. Sembrava li stesse studiando e Sofia non si sentiva libera nemmeno di respirare. Cosa le era venuto in mente? Portare Marco da uno psicologo. Voltò lo sguardo verso suo marito, sembrava annoiato e irritato “Mia moglie sente che nel nostro rapporto ci sono delle difficoltà”. Non aveva mai sentito suo marito parlare con tanta meticolosità in vita sua e lei aveva paura di dire come la pensava davvero. Cosa la aspettava una volta usciti da quello studio?
“facciamo fatica a comunicare” disse allora sperando che quella frase non avrebbe innescato una reazione in suo marito.
Lo psicologo li guardò di nuovo come se fossero delle cavie da laboratorio e scrisse qualcosa su un taccuino “capisco, e secondo voi questo problema da cosa potrebbe essere nato?”
-c’è sempre stato- avrebbe voluto rispondere Sofia ma si morse il labbro e scelse una risposta meno accusatoria “ultimamente ci siamo trascurati a vicenda, credo sia questo il problema…” Marco la fulminò con lo sguardo e tornò a fissare il vuoto senza proferire parola.
 
“grazie Dottore” disse Sofia stringendogli la mano “a lunedì prossimo”
“Si, comunicatelo alla mia segretaria prima di uscire” li informò e quando la porta si chiuse alle loro spalle Lorenzo piombò di nuovo sulla sua poltrona nera. Ne aveva viste di coppie in crisi durante la sua carriera ma il modo in cui quell’uomo guardava sua moglie lo aveva colpito fin dal primo istante, come se la tenesse incatenata. Aveva notato che lei faceva fatica a trovare le parole giuste per rispondere alle sue domande e per tutta l’ora che era stata nello studio non aveva nemmeno accennato a toccarsi la pancia. Era un dettaglio che lo fece riflettere parecchio. Una donna giovane, sposata che aspettava un bambino e che non aveva il classico istinto materno di sfiorarsi la pancia. Nemmeno una volta. Sentiva che c’era qualcosa che non andava in quella coppia e aveva notato anche il segno rosso sul polso destro di lei. Al contrario, non sapeva ancora comedefinire Marco, se riservato o disinteressato, anche se la seconda era l’opzione più probabile. Strappò dal taccuino il foglio degli appunti presi in quella prima seduta e lo infilò in una cartellina di plastica grigia con sopra un’ettichetta bianca, “Di Bello”, il cognome della coppia era scritto in stampatello.
Lorenzo si massaggiò le tempiee si alzò quando bussarono di nuovo alla porta. Un’altra coppia entrò nel suo studio.
 
 
 
  
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