Eccoci, finalmente!=3
Anche questa volta ho ritardato con l'aggiornamento, ma per causa di forza
maggiore. Sono stata per due giorni a Lucca ed ero senza pc (ma l'ho già detto
nell'introduzione al secondo capitolo di Giorni, questo!=P). Cosa che mi
ha costretta a scrivermi a mano il nuovo capitolo, per poi ricopiarlo una volta
tornata a casa. Ho cercato di fare il più in fretta possibile!X3 Non voglio
trattenervi oltre, perciò passo ai ringraziamenti e poi vi lascio al capitolo:
Tempe: facciamo cambio... il
mio Joe per il tuo Kevin!<3 So che la storia tragica di Coco potrebbe fare
tanto clichè, però c'è più di un ottimo motivo se ho deciso di impostarla così.
Ma non voglio anticipare nulla...!x3 Capirai in futuro... (adesso comincio
anche io a lanciarti gli indizi curiosssi a tradimento, come fai tu con i tuoi
sms malvagi!XD Muahmuahmuah...)
beautiful_disaster: che mega-recensione.
Lunga-lunga proprio come piacciono a me!** Non posso far altro che essere
assolutissimamente felice e grata per tutte le bellissime cose che mi hai
scritto, per la fic che mi hai dedicato e per il sapere che è anche un po'
merito mio se è "nata".x3 Per quanto riguarda Joe... Io me lo vedo
così, appassionato e romantico come quando canta le sue adorate canzoni sul
palcoscenico. E proprio per questo lui è il mio "uomo delle seghe
mentali", nel senso che mi viene naturale attribuirgli la maggior parte
della dose di paranoie che devono essere presenti in una fic romantica che si
rispetti!XD Comunque vedrai bene che anche Kev non ne è esente!=P
agatha: già cominciano a
formarsi le due fazioni, pro-Kev e pro-Joe?XD Su questo però non posso proprio
anticipare nulla, anche perchè sarebbe complicato da spiegare. Per il resto ti
ringrazio infinitamente... Mi fa sempre un piacere immenso sapere quanto vi
piace leggere la mia storia.<3
fefy88: guarda, anche io urlo
sempre come una cretina quando leggo delle fic che mi prendono! E' più forte di
me! x3 Ne approfitto per dirti che, anche se non ho ancora trovato il tempo di
commentartele, ho letto entrambe le tue belle fic. Quella di Mandy la seguo da
un bel po' e sono in fremente attesa che lei e Joe si decidano a dirsi che si
amano!x3
Jollina: come sopra... Sul
triangolo kev-Coco-Joe non posso anticipare nulla.x3 Dovrete pazientare per
scoprire... Intanto, in questo capitolo, si scoprono finalmente le carte in
tavola. E poi chissà...
aya-chan: una nuova lettrice e
per di più nella mia fascia d'età!** Benvenutissima. Innanzitutto ti ringrazio
infinitissimamente per tutti i bei complimenti.^///^ Ecco che dopo una pro-Kev
abbiamo una pro-Joe... chissà chissà come finirà.X3 Se mi dicono che sono
troppo cresciuta? Continuamente, ma io me ne infischio allegramente. Non si è
mai, mai, mai troppo grandi per sognare.<3
sbrodolina: guarda, ti ho pensata
mentre scrivevo, perchè in questo capitolo Nick sarà parecchio presente, per la
tua gioia.x3 E credo che qualunque ragazza vorrebbe essere al posto di Coco,
compresa la sottoscritta!=)
Ecco, grazie a tutte
voi che commentate con regolarità, a chi mi tiene tra i preferiti e anche a chi
legge soltanto. Buona lettura!x3
- Capitolo 5° -
{ Ma è davvero così
imperdonabile, se ti amo già? }
E Ti Amo - Marco Masini
L'alba era passata soltanto da una manciata di
minuti.
Nick entrò nella cucina
fiocamente illuminata, sbadigliando rumorosamente. Ci trovò Joe,
eccezionalmente già in piedi, con in mano una tazza di caffè fumante.
- Ehi. - Salutò questo,
con un cenno del capo.
Il Jonas più piccolo
lanciò uno sguardo eloquente al fratello. Sguardo che quest'ultimo evitò
accuratamente, aprendo lo sportello del frigorifero e nascondendocisi
prontamente dietro...
Per essere almeno un
minimo credibile, finse di cercare qualcosa di non ben definito sul ripiano più
basso.
- Ti sei alzato presto,
stamattina. - Buttò lì Nick, appoggiandosi al bancone. Fin dalle prime battute
era chiaro che quella conversazione avrebbe grondato di sottointesi e di
"non detti".
- Ogni tanto capita
anche a me. - Rispose Joe, cercando di mantenersi sullo stesso tono fintamente
noncurante usato dal fratello.
- Già. - Annuì questo,
sbirciando oltre l'anta aperta per cercare di intercettare il suo sguardo. -
Quindi io dovrei fingere di non aver visto... quello che ho visto. - Joe
sollevò la testa di scatto, cozzando contro la mensolina delle verdure.
- Ahio! - Sbottò,
massaggiandosi il punto in cui sarebbe presto spuntato un bel bernoccolo. Poi
si rialzò e piantò gli occhi in quelli di Nick, così tremendamente simili ai
suoi. Il fratello minore gli scoccò un'altra rapida occhiata, prima di voltarsi
verso la porta a vetri semiaperta. Vi si intravedeva giusto la sponda del
divano letto su cui Coco stava ancora dormendo profondamente. - Non capisco
cosa vuoi dire. - Joe lasciò cadere entrambe le braccia lungo i fianchi,
tentando di rimanere impassibile.
- Oh, perfavore. -
Esclamò Nick, scuotendo la testa riccioluta. - Sono più piccolo di te, non più stupido.
-
- Continuo a non
capire. - Lo sfidò, rimanendo fermo sulla sua posizione.
- E' sdraiata su un
lato del letto... E dall'altro le coperte sono scomposte. Ribaltate,
anzi, come se qualcuno le avesse spostate per alzarsi. - Incrociò le braccia, aspettando
che il fratello maggiore riuscisse a mettere insieme una spiegazione
coerente.
- Si muove nel
sonno...? - Una specie di domanda come risposta... Segno tangibile che si stava
innervosendo.
- E' un'affermazione o
cosa? - Inarcò un sopracciglio, sfoggiando un sorrisino malizioso, utile
solamente ad irritare Joe ancora di più.
- Smettila di
insinuare! Che nervi, dio mio... - Spinse energicamente lo sportello del
frigorifero, che si chiuse con uno schiocco. - Abbiamo dormito insieme, va
bene? - Sul volto di Nick si allargò un sorriso vittorioso.
- E' già un passo che
tu l'abbia tirato fuori da solo. - Ridacchiò. Joe cominciava a sentirsi
seriamente preso in giro.
- Cos'è che ti diverte
tanto, posso saperlo? - Afferrò il barattolo dei biscotti, litigando col
coperchio per aprirlo.
- La parte comica è che
l'hai detto col tono di uno che voleva nascondere un segreto di stato...
Quando, in realtà, non era poi nulla di trascendentale. - Cominciò Nick. - La
parte seria, invece, riguarda ciò che c'è dietro quel gesto. Le intenzioni.
- Il sorriso svanì rapidamente dalle sue labbra, che si strinsero in una
smorfia preoccupata.
- Intenzioni? - Ripetè
meccanicamente.
- Sì, Joe.
Intenzioni... Le tue nei confronti di Coco, soprattutto. Ma anche viceversa.
- Guardò nuovamente in direzione del salotto, come a voler sottolineare il
concetto. Joe tamburellò nervosamente un piede a terra ed ingoiò l'ennesimo
frollino al cacao, prima di prendere un profondo respiro.
- Che resti fra noi,
però. Soprattutto non voglio che lo sappia Kevin. - Nick annuì, senza fare
domande. Evidentemente i due fratelli condividevano la stessa
"strana" impressione riguardo al più grande. - Diciamo che potrei
avere un certo "interesse" per lei... - Si passò una mano fra i
capelli, cercando di dissimulare tutto il suo imbarazzo.
Si sedettero entrambi
al tavolo, come si fa per le discussioni importanti. Nick scelse semplicemente
la sedia che gli stava più vicina, mentre Joe, di riflesso, preferì rifugiarsi al
di là del tavolo e gli si sedette di fronte.
- Sei innamorato?
- Chiese il più piccolo, versandosi a sua volta un'abbondante dose di caffè.
Joe si agitò nervosamente sulla sedia, come se qualcosa lo stesse pungendo sul
vivo...
- Non so se è una cosa
seria... - Abbozzò, cercando di non sbilanciarsi troppo. L'espressione del
fratello si fece improvvisamente più tesa.
- Cosa vuol dire che non
lo sai? - Appoggiò seccamente il bricco sul tavolo, spargendo qualche
goccia scura sul piano di legno laminato. Joe alzò gli occhi di scatto.
- Che non lo so. Cosa
volevi sentirti dire, Nick? - Sbottò, evidentemente infastidito dalla sua
reazione. - Sono confuso... Mi piace stare con lei, mi piace abbracciarla e mi
piace sentirla vicina... al punto che, ogni volta che entra in una stanza, la
prima cosa che vorrei fare è correrle incontro, stringerle la mano e non
lasciarla più andare. Penso che tu sappia perfettamente quanto è dannatamente
adorabile, quanto è stato facile affezionarsi a lei... Dio solo sa quanto bene
le voglio, ma non riesco a dirti se questo "bene" è diventato
qualcosa di veramente serio, o si è unito solamente ad una naturale attrazione
fisica. - Sospirò desiderando ardentemente di avere la risposta giusta per
cancellare quello sguardo ansioso dal volto che aveva davanti.
Nick si schiarì la
gola, come se stesse per tirar fuori qualcosa di molto poco piacevole.
- Quello che mi
interessa veramente non è se è sì o no. La cosa fondamentale è che tu sia
assolutamente sicuro di ciò che vorrai o non vorrai fare. - Si fissarono
per l'ennesima volta. Nick era assolutamente serio, mentre l'altro spaziava
dall'incredulo allo spaventato, nel leggergli negli occhi tanta determinazione.
- Joe, tu sei mio fratello e, per quanto alle volte mi fai imbestialire,
ovviamente ti voglio bene... Ma voglio molto, molto bene anche a Coco. E' come
una sorella, se non di più, per me... Non voglio che soffra a causa delle tue
fregole. - Abbassò gli occhi, sfiorando distrattamente il bordo della sua
tazza. - Quindi, prima di sconvolgere l'equilibrio che si è creato in questo
mese e mezzo, cerca di riflettere. Devi essere più che certo che ne valga la
pena... Perchè, quando coinvolgerai anche Gabrielle, non sarà più possibile
tornare indietro a "come era prima". -
- Nemmeno io voglio
farla soffrire. - Bofonchiò, quasi offeso al pensiero che Nick lo considerasse
tanto stupido.
- Questo lo so. Però so
anche che sei dannatamente impulsivo. E incosciente... Soprattutto quando si
tratta di "sentimenti". - Ed era dannatamente vero. - Ti lasci
trasportare... Stavolta, ti prego, riflettici bene. -
- D'accordo, d'accordo.
Ma solo se tu la smetti di farmi la paternale! Che cos'è, sei stato per caso
posseduto dallo spirito saccente di Kevin? - Troncò la conversazione, alzandosi
in piedi.
- Stavate, per caso,
parlando di me? - Mugugnò il diretto interessato, con la voce ancora impastata
dal sonno. Poi si sedette al tavolo.
Nick fece un mezzo
balzo sulla sedia, accorgendosi improvvisamente della presenza del fratello
maggiore. Lui e Joe si scambiarono un'occhiata parecchio eloquente.
- Io parlavo male
di te. Come al solito. - Concluse noncurante quest'ultimo.
- Ah-ah. Divertente,
davvero. - Sorrise laconico Kevin, aprendo un vasetto di marmellata di fragole.
Ci tuffò un cucchiaino e, dopo averlo brandito a mo' di catapulta, scagliò una
dose di gelatina rossa in direzione di Joe. - Toh! - Esclamò, mentre il
"proiettile" lo colpiva direttamente in faccia. - Magari ti
addolcisci un po'! - Concluse sogghignando, mentre leccava quel che rimaneva
sul cucchiaio.
Joe sgranò gli occhi,
tastandosi la guancia appicicaticcia.
- Io ti uccido! -
Esclamò, prima di scaraventarsi al di là del tavolo. Serrò le braccia intorno
al collo di Kevin, cercando di bloccarlo. - Non sarà un problema per i Jonas
Brothers, bastiamo io e Nick. Al massimo ti sostituiremo con Frankie! - La voce
gli uscì mezza soffocata, nello sforzo di annullare i tentativi del fratello di
liberarsi di lui.
Quando Coco entrò nella
stanza, ancora lottavano, ridendo come due matti, sotto lo sguardo divertito di
Nick.
- Ma come siete carini,
stamattina! - Sorrise lei, schioccando ad ognuno un dolce bacio sulla guancia.
Poi si versò un bicchiere di latte freddo e si intrufolò sulla sedia tra Kevin
e Nick.
Mentre inzuppava il suo
primo biscotto nella tazza, Joe lasciò andare il fratello e le si sedette di
fronte. La osservò di sottecchi, mentre le parole di Nick gli rimbombavano
nelle orecchie. Non sapeva se sarebbe mai riuscito ad essere sicuro dei suoi
sentimenti. Cavolo. Lui, Joe Jonas, sempre così sicuro di sè in tutto,
nella vita... e sul palco soprattutto. Lui, che riusciva a gestire con una
scioltezza invidiabile milioni di persone in delirio, si era fatto mettere in
difficoltà da una ragazza... qualunque? No. Definirla così sarebbe stato
solamente un meschino tentativo di mentire a sè stesso.
Perchè lei non era una
ragazza qualsiasi.
Lei era la
ragazza. La sua Coco.
La sola che fosse
riuscita ad entrargli dentro in quel modo.
***
L'anonima auto nera si
fermò davanti ai giardini, poco distante dal cancello principale che era stato
preso d'assedio dal solito mare di ragazzine. Appena le portiere posteriori si
aprirono, un coro di urla investì i quattro ragazzi ancora all'interno
dell'abitacolo. Kevin scese per primo, seguito da Nick ed infine da Joe, come
al solito. All'apparire di quest'ultimo, le grida raddoppiarono. Coco indugiò
per un attimo, restando seduta in macchina.
Erano rare le occasioni
in cui arrivava sul set insieme ai Jonas. Quel giorno era semplicemente perchè
l'atelier era rimasto chiuso... Ma non pensava comunque fosse il caso di
entrare con loro.
Osservò dal finestrino
i tre ragazzi avvicinarsi alle prime fans e poi scese, facendo per avviarsi
verso un altro ingresso.
Joe, che era rimasto
qualche passo indietro rispetto ai fratelli, si voltò di scatto e tornò nella
sua direzione. Gabrielle non si accorse di lui, fino a che non la fermò,
prendendole la mano.
- Vieni. - Disse
semplicemente, tirandosela dietro.
Raggiunsero correndo
Kevin e Nick e si fermarono alle loro spalle. Quando lei si rese conto di dove
si trovava, piantò i piedi nel punto esatto in cui era, fissandolo con aria spaventata.
Joe le sorrise rassicurante, mentre il tipico mormorio andava diffondendosi
intorno a loro.
- Sei impazzito? -
Sussurrò, guardando le transenne che segnavano il corridoio di passaggio come
se stessero per scomparire da un momento all'altro, inghiottite da centinaia di
coppie di piedi. Si sentiva come se stesse invadendo quel mini-red carpet che
avrebbe dovuto spettare solo ai Jonas.
- No. Tu devi stare
qui... - Rispose, attirandola un po' più vicino. - Questo è il tuo posto e non
ho la minima intenzione di lasciarti indietro. - Coco lanciò un'occhiata
sfuggente alle ragazze in prima fila, senza riuscire ad impedirsi di tremare. -
Se ne dovranno fare una ragione anche loro. - Le bisbigliò all'orecchio, prima
di voltarsi verso la folla, sorridendo tranquillamente. Lei serrò gli occhi,
appoggiandosi al braccio di Joe, mentre cercava di trovare la forza per
credergli.
Si mosse soltanto
quando avvertì un'altra persona avvicinarsi. Aprì gli occhi, trovandosi davanti
Kevin ed il sorriso più dolce che avesse mai visto.
- Una volta tanto,
questo idiota ha ragione... - Lanciò uno sguardo al fratello che
eccezionalmente preferì non controbattere e si limitò a scuotere la testa. Coco
rimase zitta... Lo guardò negli occhi, con la stessa espressione spaesata di
poco prima, fino a che non fu lui ad interrompere li contatto, per avvicinarsi
e prenderle l'altra mano. Il mormorio era aumentato, ma, stranamente, si era
fatto anche meno concitato.
Ricominciarono a
camminare e, come per magia, i suoi piedi si staccarono dal selciato, con un
impeto che avrebbe potuto provocare un violento schiocco, se fossero stati
incollati davvero. Si lasciò guidare da Kevin e Joe, che nel frattempo
salutavano e si rivolgevano alle ragazze come avevano sempre fatto.
Con un'improvvisa ed
intensa sensazione di sollievo, Gabrielle si rese conto che la sua presenza non
era più una cosa così eclatante. Al contrario, sembrava quasi che non si
accorgessero di lei. Nessuno pareva consapevole che fosse lì...
Nessuno, ad esclusione
dei due ragazzi che le stringevano la mani, con la stessa dolce e delicata
devozione con cui avrebbero maneggiato un fragile ma bellissimo cristallo.
***
Kevin si guardò per
l'ennesima volta nella specchiera che era stata sapientemente montata nell'angolo
riservato al trucco. Sbuffò, osservando il groviglio umido di riccioli con cui
la parrucchiera l'aveva lasciato per andare a cercare nella sua auto chissà
quale strano tipo di spazzola... Quello era il momento che più detestava in
tutta la giornata. Ore bloccato su quella sedia, solo per una stupida messa in
piega. Inclinò il capo, appoggiandosi su un braccio.
Nick era seduto poco
distante da lui, nelle sue stesse condizioni, mentre di Joe vedeva solamente il
riflesso...
Poco distante da loro,
il fratello di mezzo scherzava allegramente insieme a Coco.
Le orecchie di Kevin
furono raggiunte dall'eco della sua risata cristallina, mentre le due figure
nello specchio si confondevano in un abbraccio.
Sospirò, senza riuscire
a distogliere lo sguardo.
In fondo era normale...
Joe era quello affascinante, passionale. L'eroe. Sì, l'aveva già
detto...
E gli eroi, alla fine,
riescono ad avere sempre tutto... Soprattutto la bella principessa.
- Kev... - La voce di
Nick, che aveva assistito a tutta la scena, lo riportò alla realtà. Scrollò le
spalle, voltandosi verso il fratello che lo guardava con aria preoccupata. -
Posso... farti una domanda? - Chiese, con tono incerto, scostandosi un riccio
ribelle dagli occhi. Kevin sorrise, voltandosi nella sua direzione.
- Vuoi sapere se sono
innamorato di lei? - Si stiracchiò, stendendo le braccia sopra la testa. Si
guardarono in silenzio per qualche secondo, prima che Kevin rispondesse
alla sua stessa domanda. - La risposta è sì. Purtroppo, sì. -
Nick lo fissò,
sgranando gli occhi. Tombola.
- Non fare quella
faccia. Non ho la minima intenzione di dirglielo... - Continuò, mentre il suo
sorriso si tingeva di amarezza.
- E questo perchè,
scusa? - Rispose il minore, scordandosi momentaneamente di Joe e del fatto che
anche lui fosse lì lì per ammettere a sè stesso di provare qualcosa per Coco.
- Perchè non voglio
condizionarla. Non farò nulla, prima che sia stata lei a scegliere. - Un tuono
risuonò in lontananza, riempiendo quell'attimo di contrito silenzio. Poi Nick
scattò in piedi, quasi fosse stato caricato a molla.
- Scegliere? -
Sentì distintamente una goccia di acqua gelata scivolargli dai capelli, lungo
il collo.
- Non che mi aspetti di
poter avere qualche possibilità... - Sollevò entrambe le mani, scuotendole in
segno di resa. - In queste cose, tanto per cambiare, l'ha sempre vinta Joe. -
Nick lo fissò per l'ennesima volta, indeciso se essere più scioccato dal fatto
che Kevin si era reso conto della situazione del fratello, perfino prima dello
stesso Joe, o da quello che aveva appena ammesso. Non immaginava potesse
sentirsi così.
- Come fai ad essere
così sicuro che Gabrielle sceglierà Joe? - Mosse un passo verso di lui, senza
smettere di guardarlo negli occhi.
- Non so nemmeno se
sceglierà. - Soffiò, lasciandosi andare contro la spalliera della sedia. - In
realtà, potrebbe benissimo lasciarci perdere entrambi... - Inarcò la schiena,
gettando la testa all'indietro. Prese un paio di respiri profondi, prima di rimettersi
dritto, con un leggero scatto. - Ma, se dovesse volere uno di noi... credimi,
Nick, quello sarebbe Joe. -
- Ma perchè? -
Sbottò lui, appoggiandosi stancamente al ripiano della specchiera.
- Perchè sì. Perchè,
pensaci, lui è quello bello. Quello che sta in prima linea, cantando le
dolci parole d'amore che fanno battere il cuore a milioni di ragazze in tutto
il mondo. Io, invece, sono solo quello che sta dietro... E la voce della
mia chitarra si perde insieme a mille altre tutte uguali. - Strinse i braccioli
foderati, facendone scricchiolare la pelle consumata. - Siamo già 100 a 0 in
partenza. - Poi abbassò lo sguardo, fissando il terreno ghiaioso.
Nick lo guardava,
incapace di proferire parola. Lui non aveva mai provato quello schiacciante
senso di inferiorità nei confronti del fratello... ma, in effetti, la sua
situazione era diversa. Giocava con Joe a quasi parità di carte.
Solamente gli era
difficile, anche alla luce della stima che aveva sempre avuto per lui,
concepire come Kevin potesse ritenersi così da meno.
- Kevin... - Tentò, ma
il suo intervento venne bloccato sul nascere.
- Ehi, tranquillo. Non
c'è problema. - Sorrise, cercando di sembrare sereno. - Per quanto mi riguarda,
non cambierà poi molto, in ogni caso. Coco non immagina minimamente... nulla,
di tutto ciò. E non credo potrà mai, visto che io per primo non glielo
dirò. -
- Sì, ma... - Kevin lo
fermò di nuovo e, per quanto irritato, lui dovette azzittirsi.
- Va bene così. Solo,
magari, non dirlo a Joe... - Aggiunse, continuando a guardare per terra. - Se
non altro, perchè non ho voglia di discuterne o di litigare con lui. E' un
problema mio. -
Davanti alla sua ferrea
determinazione, Nick non potè fare altro che annuire, anche se non avrebbe
voluto lasciar cadere la conversazione in quel modo. Gli passò in fianco per
tornare a sedersi, soffermandosi appena per poggiargli una mano sulla spalla.
- Non... sottovalutarti
troppo. - Disse solamente, prima di lasciarsi cadere sulla sedia vuota.
Chiedendosi tacitamente come diavolo era possibile che si fosse cacciato
in una situazione così spinosa nell'arco di una sola giornata.
Custode involontario di
due identici segreti.
Kevin sorrise appena, mentre la pioggia
riprendeva a cadere, ticchettando ritmicamente sul telo che era stato
teso sopra le loro teste.