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Autore: Minako_86    03/11/2008    8 recensioni
Gabrielle ha ventidue anni ed è decisamente bassa per la sua età. Vive a Parigi ed ascolta solo musica classica. In che modo una ragazza così potrebbe entrare a far parte del magico universo della boyband per ragazzi più conosciuta d'America?
E se fosse il destino a "recapitarle" i fratelli Jonas a domicilio perchè lei possa aiutarli a tirar fuori la loro anima, quella vera?
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci, finalmente

 

Eccoci, finalmente!=3 Anche questa volta ho ritardato con l'aggiornamento, ma per causa di forza maggiore. Sono stata per due giorni a Lucca ed ero senza pc (ma l'ho già detto nell'introduzione al secondo capitolo di Giorni, questo!=P). Cosa che mi ha costretta a scrivermi a mano il nuovo capitolo, per poi ricopiarlo una volta tornata a casa. Ho cercato di fare il più in fretta possibile!X3 Non voglio trattenervi oltre, perciò passo ai ringraziamenti e poi vi lascio al capitolo:

 

Tempe: facciamo cambio... il mio Joe per il tuo Kevin!<3 So che la storia tragica di Coco potrebbe fare tanto clichè, però c'è più di un ottimo motivo se ho deciso di impostarla così. Ma non voglio anticipare nulla...!x3 Capirai in futuro... (adesso comincio anche io a lanciarti gli indizi curiosssi a tradimento, come fai tu con i tuoi sms malvagi!XD Muahmuahmuah...)

 

beautiful_disaster: che mega-recensione. Lunga-lunga proprio come piacciono a me!** Non posso far altro che essere assolutissimamente felice e grata per tutte le bellissime cose che mi hai scritto, per la fic che mi hai dedicato e per il sapere che è anche un po' merito mio se è "nata".x3 Per quanto riguarda Joe... Io me lo vedo così, appassionato e romantico come quando canta le sue adorate canzoni sul palcoscenico. E proprio per questo lui è il mio "uomo delle seghe mentali", nel senso che mi viene naturale attribuirgli la maggior parte della dose di paranoie che devono essere presenti in una fic romantica che si rispetti!XD Comunque vedrai bene che anche Kev non ne è esente!=P

 

agatha: già cominciano a formarsi le due fazioni, pro-Kev e pro-Joe?XD Su questo però non posso proprio anticipare nulla, anche perchè sarebbe complicato da spiegare. Per il resto ti ringrazio infinitamente... Mi fa sempre un piacere immenso sapere quanto vi piace leggere la mia storia.<3

 

fefy88: guarda, anche io urlo sempre come una cretina quando leggo delle fic che mi prendono! E' più forte di me! x3 Ne approfitto per dirti che, anche se non ho ancora trovato il tempo di commentartele, ho letto entrambe le tue belle fic. Quella di Mandy la seguo da un bel po' e sono in fremente attesa che lei e Joe si decidano a dirsi che si amano!x3  

 

Jollina: come sopra... Sul triangolo kev-Coco-Joe non posso anticipare nulla.x3 Dovrete pazientare per scoprire... Intanto, in questo capitolo, si scoprono finalmente le carte in tavola. E poi chissà...

 

aya-chan: una nuova lettrice e per di più nella mia fascia d'età!** Benvenutissima. Innanzitutto ti ringrazio infinitissimamente per tutti i bei complimenti.^///^ Ecco che dopo una pro-Kev abbiamo una pro-Joe... chissà chissà come finirà.X3 Se mi dicono che sono troppo cresciuta? Continuamente, ma io me ne infischio allegramente. Non si è mai, mai, mai troppo grandi per sognare.<3

 

sbrodolina: guarda, ti ho pensata mentre scrivevo, perchè in questo capitolo Nick sarà parecchio presente, per la tua gioia.x3 E credo che qualunque ragazza vorrebbe essere al posto di Coco, compresa la sottoscritta!=)

 

Ecco, grazie a tutte voi che commentate con regolarità, a chi mi tiene tra i preferiti e anche a chi legge soltanto. Buona lettura!x3

 

 

 

 

- Capitolo 5° -

 

 

 

{ Ma è davvero così imperdonabile, se ti amo già? }
E Ti Amo - Marco Masini

 

 

 

L'alba era passata soltanto da una manciata di minuti.

 

Nick entrò nella cucina fiocamente illuminata, sbadigliando rumorosamente. Ci trovò Joe, eccezionalmente già in piedi, con in mano una tazza di caffè fumante.

 

- Ehi. - Salutò questo, con un cenno del capo.

 

Il Jonas più piccolo lanciò uno sguardo eloquente al fratello. Sguardo che quest'ultimo evitò accuratamente, aprendo lo sportello del frigorifero e nascondendocisi prontamente dietro...

Per essere almeno un minimo credibile, finse di cercare qualcosa di non ben definito sul ripiano più basso.

 

- Ti sei alzato presto, stamattina. - Buttò lì Nick, appoggiandosi al bancone. Fin dalle prime battute era chiaro che quella conversazione avrebbe grondato di sottointesi e di "non detti".

 

- Ogni tanto capita anche a me. - Rispose Joe, cercando di mantenersi sullo stesso tono fintamente noncurante usato dal fratello.

 

- Già. - Annuì questo, sbirciando oltre l'anta aperta per cercare di intercettare il suo sguardo. - Quindi io dovrei fingere di non aver visto... quello che ho visto. - Joe sollevò la testa di scatto, cozzando contro la mensolina delle verdure.

 

- Ahio! - Sbottò, massaggiandosi il punto in cui sarebbe presto spuntato un bel bernoccolo. Poi si rialzò e piantò gli occhi in quelli di Nick, così tremendamente simili ai suoi. Il fratello minore gli scoccò un'altra rapida occhiata, prima di voltarsi verso la porta a vetri semiaperta. Vi si intravedeva giusto la sponda del divano letto su cui Coco stava ancora dormendo profondamente. - Non capisco cosa vuoi dire. - Joe lasciò cadere entrambe le braccia lungo i fianchi, tentando di rimanere impassibile.

 

- Oh, perfavore. - Esclamò Nick, scuotendo la testa riccioluta. - Sono più piccolo di te, non più stupido. -

 

- Continuo a non capire. - Lo sfidò, rimanendo fermo sulla sua posizione.

 

- E' sdraiata su un lato del letto... E dall'altro le coperte sono scomposte. Ribaltate, anzi, come se qualcuno le avesse spostate per alzarsi. - Incrociò le braccia, aspettando che il fratello maggiore riuscisse a mettere insieme una  spiegazione coerente.

 

- Si muove nel sonno...? - Una specie di domanda come risposta... Segno tangibile che si stava innervosendo.

 

- E' un'affermazione o cosa? - Inarcò un sopracciglio, sfoggiando un sorrisino malizioso, utile solamente ad irritare Joe ancora di più.

 

- Smettila di insinuare! Che nervi, dio mio... - Spinse energicamente lo sportello del frigorifero, che si chiuse con uno schiocco. - Abbiamo dormito insieme, va bene? - Sul volto di Nick si allargò un sorriso vittorioso.

 

- E' già un passo che tu l'abbia tirato fuori da solo. - Ridacchiò. Joe cominciava a sentirsi seriamente preso in giro.

 

- Cos'è che ti diverte tanto, posso saperlo? - Afferrò il barattolo dei biscotti, litigando col coperchio per aprirlo. 

 

- La parte comica è che l'hai detto col tono di uno che voleva nascondere un segreto di stato... Quando, in realtà, non era poi nulla di trascendentale. - Cominciò Nick. - La parte seria, invece, riguarda ciò che c'è dietro quel gesto. Le intenzioni. - Il sorriso svanì rapidamente dalle sue labbra, che si strinsero in una smorfia preoccupata.

 

- Intenzioni? - Ripetè meccanicamente.

 

- Sì, Joe. Intenzioni... Le tue nei confronti di Coco, soprattutto. Ma anche viceversa. - Guardò nuovamente in direzione del salotto, come a voler sottolineare il concetto. Joe tamburellò nervosamente un piede a terra ed ingoiò l'ennesimo frollino al cacao, prima di prendere un profondo respiro.

 

- Che resti fra noi, però. Soprattutto non voglio che lo sappia Kevin. - Nick annuì, senza fare domande. Evidentemente i due fratelli condividevano la stessa "strana" impressione riguardo al più grande. - Diciamo che potrei avere un certo "interesse" per lei... - Si passò una mano fra i capelli, cercando di dissimulare tutto il suo imbarazzo.

 

Si sedettero entrambi al tavolo, come si fa per le discussioni importanti. Nick scelse semplicemente la sedia che gli stava più vicina, mentre Joe, di riflesso, preferì rifugiarsi al di là del tavolo e gli si sedette di fronte.

 

- Sei innamorato? - Chiese il più piccolo, versandosi a sua volta un'abbondante dose di caffè. Joe si agitò nervosamente sulla sedia, come se qualcosa lo stesse pungendo sul vivo...

 

- Non so se è una cosa seria... - Abbozzò, cercando di non sbilanciarsi troppo. L'espressione del fratello si fece improvvisamente più tesa.

 

- Cosa vuol dire che non lo sai? - Appoggiò seccamente il bricco sul tavolo, spargendo qualche goccia scura sul piano di legno laminato. Joe alzò gli occhi di scatto.

 

- Che non lo so. Cosa volevi sentirti dire, Nick? - Sbottò, evidentemente infastidito dalla sua reazione. - Sono confuso... Mi piace stare con lei, mi piace abbracciarla e mi piace sentirla vicina... al punto che, ogni volta che entra in una stanza, la prima cosa che vorrei fare è correrle incontro, stringerle la mano e non lasciarla più andare. Penso che tu sappia perfettamente quanto è dannatamente adorabile, quanto è stato facile affezionarsi a lei... Dio solo sa quanto bene le voglio, ma non riesco a dirti se questo "bene" è diventato qualcosa di veramente serio, o si è unito solamente ad una naturale attrazione fisica. - Sospirò desiderando ardentemente di avere la risposta giusta per cancellare quello sguardo ansioso dal volto che aveva davanti.

 

Nick si schiarì la gola, come se stesse per tirar fuori qualcosa di molto poco piacevole.

 

- Quello che mi interessa veramente non è se è sì o no. La cosa fondamentale è che tu sia assolutamente sicuro di ciò che vorrai o non vorrai fare. - Si fissarono per l'ennesima volta. Nick era assolutamente serio, mentre l'altro spaziava dall'incredulo allo spaventato, nel leggergli negli occhi tanta determinazione. - Joe, tu sei mio fratello e, per quanto alle volte mi fai imbestialire, ovviamente ti voglio bene... Ma voglio molto, molto bene anche a Coco. E' come una sorella, se non di più, per me... Non voglio che soffra a causa delle tue fregole. - Abbassò gli occhi, sfiorando distrattamente il bordo della sua tazza. - Quindi, prima di sconvolgere l'equilibrio che si è creato in questo mese e mezzo, cerca di riflettere. Devi essere più che certo che ne valga la pena... Perchè, quando coinvolgerai anche Gabrielle, non sarà più possibile tornare indietro a "come era prima". -

 

- Nemmeno io voglio farla soffrire. - Bofonchiò, quasi offeso al pensiero che Nick lo considerasse tanto stupido.

 

- Questo lo so. Però so anche che sei dannatamente impulsivo. E incosciente... Soprattutto quando si tratta di "sentimenti". - Ed era dannatamente vero. - Ti lasci trasportare... Stavolta, ti prego, riflettici bene. -

 

- D'accordo, d'accordo. Ma solo se tu la smetti di farmi la paternale! Che cos'è, sei stato per caso posseduto dallo spirito saccente di Kevin? - Troncò la conversazione, alzandosi in piedi.

 

- Stavate, per caso, parlando di me? - Mugugnò il diretto interessato, con la voce ancora impastata dal sonno. Poi si sedette al tavolo.

 

Nick fece un mezzo balzo sulla sedia, accorgendosi improvvisamente della presenza del fratello maggiore. Lui e Joe si scambiarono un'occhiata parecchio eloquente.

 

- Io parlavo male di te. Come al solito. - Concluse noncurante quest'ultimo.

 

- Ah-ah. Divertente, davvero. - Sorrise laconico Kevin, aprendo un vasetto di marmellata di fragole. Ci tuffò un cucchiaino e, dopo averlo brandito a mo' di catapulta, scagliò una dose di gelatina rossa in direzione di Joe. - Toh! - Esclamò, mentre il "proiettile" lo colpiva direttamente in faccia. - Magari ti addolcisci un po'! - Concluse sogghignando, mentre leccava quel che rimaneva sul cucchiaio.

 

Joe sgranò gli occhi, tastandosi la guancia appicicaticcia.

 

- Io ti uccido! - Esclamò, prima di scaraventarsi al di là del tavolo. Serrò le braccia intorno al collo di Kevin, cercando di bloccarlo. - Non sarà un problema per i Jonas Brothers, bastiamo io e Nick. Al massimo ti sostituiremo con Frankie! - La voce gli uscì mezza soffocata, nello sforzo di annullare i tentativi del fratello di liberarsi di lui.

 

Quando Coco entrò nella stanza, ancora lottavano, ridendo come due matti, sotto lo sguardo divertito di Nick.

 

- Ma come siete carini, stamattina! - Sorrise lei, schioccando ad ognuno un dolce bacio sulla guancia. Poi si versò un bicchiere di latte freddo e si intrufolò sulla sedia tra Kevin e Nick.

 

Mentre inzuppava il suo primo biscotto nella tazza, Joe lasciò andare il fratello e le si sedette di fronte. La osservò di sottecchi, mentre le parole di Nick gli rimbombavano nelle orecchie. Non sapeva se sarebbe mai riuscito ad essere sicuro dei suoi sentimenti. Cavolo. Lui, Joe Jonas, sempre così sicuro di sè in tutto, nella vita... e sul palco soprattutto. Lui, che riusciva a gestire con una scioltezza invidiabile milioni di persone in delirio, si era fatto mettere in difficoltà da una ragazza... qualunque? No. Definirla così sarebbe stato solamente un meschino tentativo di mentire a sè stesso.

 

Perchè lei non era una ragazza qualsiasi.

 

Lei era la ragazza. La sua Coco.

 

La sola che fosse riuscita ad entrargli dentro in quel modo.

 

 

***

 

 

L'anonima auto nera si fermò davanti ai giardini, poco distante dal cancello principale che era stato preso d'assedio dal solito mare di ragazzine. Appena le portiere posteriori si aprirono, un coro di urla investì i quattro ragazzi ancora all'interno dell'abitacolo. Kevin scese per primo, seguito da Nick ed infine da Joe, come al solito. All'apparire di quest'ultimo, le grida raddoppiarono. Coco indugiò per un attimo, restando seduta in macchina.

 

Erano rare le occasioni in cui arrivava sul set insieme ai Jonas. Quel giorno era semplicemente perchè l'atelier era rimasto chiuso... Ma non pensava comunque fosse il caso di entrare con loro.

 

Osservò dal finestrino i tre ragazzi avvicinarsi alle prime fans e poi scese, facendo per avviarsi verso un altro ingresso.

 

Joe, che era rimasto qualche passo indietro rispetto ai fratelli, si voltò di scatto e tornò nella sua direzione. Gabrielle non si accorse di lui, fino a che non la fermò, prendendole la mano.

 

- Vieni. - Disse semplicemente, tirandosela dietro.

 

Raggiunsero correndo Kevin e Nick e si fermarono alle loro spalle. Quando lei si rese conto di dove si trovava, piantò i piedi nel punto esatto in cui era, fissandolo con aria spaventata. Joe le sorrise rassicurante, mentre il tipico mormorio andava diffondendosi intorno a loro.

 

- Sei impazzito? - Sussurrò, guardando le transenne che segnavano il corridoio di passaggio come se stessero per scomparire da un momento all'altro, inghiottite da centinaia di coppie di piedi. Si sentiva come se stesse invadendo quel mini-red carpet che avrebbe dovuto spettare solo ai Jonas.

 

- No. Tu devi stare qui... - Rispose, attirandola un po' più vicino. - Questo è il tuo posto e non ho la minima intenzione di lasciarti indietro. - Coco lanciò un'occhiata sfuggente alle ragazze in prima fila, senza riuscire ad impedirsi di tremare. - Se ne dovranno fare una ragione anche loro. - Le bisbigliò all'orecchio, prima di voltarsi verso la folla, sorridendo tranquillamente. Lei serrò gli occhi, appoggiandosi al braccio di Joe, mentre cercava di trovare la forza per credergli.

 

Si mosse soltanto quando avvertì un'altra persona avvicinarsi. Aprì gli occhi, trovandosi davanti Kevin ed il sorriso più dolce che avesse mai visto.

 

- Una volta tanto, questo idiota ha ragione... - Lanciò uno sguardo al fratello che eccezionalmente preferì non controbattere e si limitò a scuotere la testa. Coco rimase zitta... Lo guardò negli occhi, con la stessa espressione spaesata di poco prima, fino a che non fu lui ad interrompere li contatto, per avvicinarsi e prenderle l'altra mano. Il mormorio era aumentato, ma, stranamente, si era fatto anche meno concitato.

 

Ricominciarono a camminare e, come per magia, i suoi piedi si staccarono dal selciato, con un impeto che avrebbe potuto provocare un violento schiocco, se fossero stati incollati davvero. Si lasciò guidare da Kevin e Joe, che nel frattempo salutavano e si rivolgevano alle ragazze come avevano sempre fatto.

 

Con un'improvvisa ed intensa sensazione di sollievo, Gabrielle si rese conto che la sua presenza non era più una cosa così eclatante. Al contrario, sembrava quasi che non si accorgessero di lei. Nessuno pareva consapevole che fosse lì...

 

Nessuno, ad esclusione dei due ragazzi che le stringevano la mani, con la stessa dolce e delicata devozione con cui avrebbero maneggiato un fragile ma bellissimo cristallo.

 

 

***

 

 

Kevin si guardò per l'ennesima volta nella specchiera che era stata sapientemente montata nell'angolo riservato al trucco. Sbuffò, osservando il groviglio umido di riccioli con cui la parrucchiera l'aveva lasciato per andare a cercare nella sua auto chissà quale strano tipo di spazzola... Quello era il momento che più detestava in tutta la giornata. Ore bloccato su quella sedia, solo per una stupida messa in piega. Inclinò il capo, appoggiandosi su un braccio.

Nick era seduto poco distante da lui, nelle sue stesse condizioni, mentre di Joe vedeva solamente il riflesso...

Poco distante da loro, il fratello di mezzo scherzava allegramente insieme a Coco.

 

Le orecchie di Kevin furono raggiunte dall'eco della sua risata cristallina, mentre le due figure nello specchio si confondevano in un abbraccio.

 

Sospirò, senza riuscire a distogliere lo sguardo.

 

In fondo era normale... Joe era quello affascinante, passionale. L'eroe. Sì, l'aveva già detto...

 

E gli eroi, alla fine, riescono ad avere sempre tutto... Soprattutto la bella principessa.

 

- Kev... - La voce di Nick, che aveva assistito a tutta la scena, lo riportò alla realtà. Scrollò le spalle, voltandosi verso il fratello che lo guardava con aria preoccupata. - Posso... farti una domanda? - Chiese, con tono incerto, scostandosi un riccio ribelle dagli occhi. Kevin sorrise, voltandosi nella sua direzione.

 

- Vuoi sapere se sono innamorato di lei? - Si stiracchiò, stendendo le braccia sopra la testa. Si guardarono in silenzio  per qualche secondo, prima che Kevin rispondesse alla sua stessa domanda. - La risposta è sì. Purtroppo, sì. -

 

Nick lo fissò, sgranando gli occhi. Tombola.

 

- Non fare quella faccia. Non ho la minima intenzione di dirglielo... - Continuò, mentre il suo sorriso si tingeva di amarezza.

 

- E questo perchè, scusa? - Rispose il minore, scordandosi momentaneamente di Joe e del fatto che anche lui fosse lì lì per ammettere a sè stesso di provare qualcosa per Coco.

 

- Perchè non voglio condizionarla. Non farò nulla, prima che sia stata lei a scegliere. - Un tuono risuonò in lontananza, riempiendo quell'attimo di contrito silenzio. Poi Nick scattò in piedi, quasi fosse stato caricato a molla.

 

- Scegliere? - Sentì distintamente una goccia di acqua gelata scivolargli dai capelli, lungo il collo.

 

- Non che mi aspetti di poter avere qualche possibilità... - Sollevò entrambe le mani, scuotendole in segno di resa. - In queste cose, tanto per cambiare, l'ha sempre vinta Joe. - Nick lo fissò per l'ennesima volta, indeciso se essere più scioccato dal fatto che Kevin si era reso conto della situazione del fratello, perfino prima dello stesso Joe, o da quello che aveva appena ammesso. Non immaginava potesse sentirsi così.

 

- Come fai ad essere così sicuro che Gabrielle sceglierà Joe? - Mosse un passo verso di lui, senza smettere di guardarlo negli occhi.

 

- Non so nemmeno se sceglierà. - Soffiò, lasciandosi andare contro la spalliera della sedia. - In realtà, potrebbe benissimo lasciarci perdere entrambi... - Inarcò la schiena, gettando la testa all'indietro. Prese un paio di respiri profondi, prima di rimettersi dritto, con un leggero scatto. - Ma, se dovesse volere uno di noi... credimi, Nick, quello sarebbe Joe. -

 

- Ma perchè? - Sbottò lui, appoggiandosi stancamente al ripiano della specchiera.

 

- Perchè sì. Perchè, pensaci, lui è quello bello. Quello che sta in prima linea, cantando le dolci parole d'amore che fanno battere il cuore a milioni di ragazze in tutto il mondo. Io, invece, sono solo quello che sta dietro... E la voce della mia chitarra si perde insieme a mille altre tutte uguali. - Strinse i braccioli foderati, facendone scricchiolare la pelle consumata. - Siamo già 100 a 0 in partenza. - Poi abbassò lo sguardo, fissando il terreno ghiaioso.

 

Nick lo guardava, incapace di proferire parola. Lui non aveva mai provato quello schiacciante senso di inferiorità nei confronti del fratello... ma, in effetti, la sua situazione era diversa. Giocava con Joe a quasi parità di carte.

 

Solamente gli era difficile, anche alla luce della stima che aveva sempre avuto per lui, concepire come Kevin potesse ritenersi così da meno.

 

- Kevin... - Tentò, ma il suo intervento venne bloccato sul nascere.

 

- Ehi, tranquillo. Non c'è problema. - Sorrise, cercando di sembrare sereno. - Per quanto mi riguarda, non cambierà poi molto, in ogni caso. Coco non immagina minimamente... nulla, di tutto ciò. E non credo potrà mai, visto che io per primo non glielo dirò.  -

 

- Sì, ma... - Kevin lo fermò di nuovo e, per quanto irritato, lui dovette azzittirsi.

 

- Va bene così. Solo, magari, non dirlo a Joe... - Aggiunse, continuando a guardare per terra. - Se non altro, perchè non ho voglia di discuterne o di litigare con lui. E' un problema mio. -

 

Davanti alla sua ferrea determinazione, Nick non potè fare altro che annuire, anche se non avrebbe voluto lasciar cadere la conversazione in quel modo. Gli passò in fianco per tornare a sedersi, soffermandosi appena per poggiargli una mano sulla spalla.

 

- Non... sottovalutarti troppo. - Disse solamente, prima di lasciarsi cadere sulla sedia vuota. Chiedendosi  tacitamente come diavolo era possibile che si fosse cacciato in una situazione così spinosa nell'arco di una sola giornata.

 

Custode involontario di due identici segreti.

 

Kevin sorrise appena, mentre la pioggia riprendeva a  cadere, ticchettando ritmicamente sul telo che era stato teso sopra le loro teste.

  
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