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Autore: denydany1105    14/12/2014    1 recensioni
Due migliori amiche entrambe quindicenni: Jamie, ambientalista convinta, amante degli animali e Keira, che ha la passione per l’arte.
Per completare il quadretto, Harvey, un mago del compiuter, migliore amico di Jamie, segretamente innamorato di Keira.
In un mese tutto cambierà, Keira diventerà un’altra persona e romperà il suo legame con Jamie ed Harvey. Perché? Che cosa le è successo?
Una mini-long di 7-8 capitoli, forse anche meno, scritta per farvi emozionare e per farvi riflettere su cose reali che troppo spesso accadono nel mondo di oggi. Una storia di amore e di amicizia che spero possa sembrarvi originale e non la solita storiella romantica.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Io non mi arrendo

-Mamma, mamma! Jamie fa la depressa!
-Piantala, Josh- Sbuffò Keira affacciandosi in cucina.
-Ma è vero! Non vuoi più giocare né con me, né con Coffee!- Ribatté il fratellino prendendo in braccio il loro amato cagnolino.
-Tesoro, c’è qualcosa che non va?- Domandò la signora Felt lanciando un’occhiata curiosa alla figlia.
-Mamma, è ricominciata la scuola. Ecco che c’è che non va!
-Ma come, la scuola ti è sempre piaciuta! E Keira? L’hai vista, no? Se vuoi possiamo invitarla a pranzo domani…
-Emh, domani ho da fare- Mentì Jamie. Non voleva che la madre sapesse che aveva litigato con Keira. Non le era mai piaciuto mettere i suoi in mezzo a situazioni che riguardavano solo ed esclusivamente lei.
-Beh, allora sarà per un’altra volta. Ricordati che quando vuoi….
-Certo mamma. Ora vado a fare i compiti- Era solamente il terzo giorno di scuola e già era stufa, di tutto e di tutti. Si sedette alla scrivania, legò i capelli rossi in una coda alta e provò a concentrarsi sulla biologia. Lei adorava biologia, ma in quel momento le parole sul libro sembravano termini scritti in un’altra lingua, senza un significato apparente. Sbuffò. Non era ancora riuscita a risolvere la faccenda con Keira e, cosa peggiore, l’indomani Harvey sarebbe partito per andare a stare da suo padre per un po’ di giorni. Quindi l’avrebbe lasciata da sola, al suo banco, all’ultima fila, a sorbirsi le insopportabili risatine di Keira ed Emma.
Che bella prospettiva!
Decise di chiamare Magdalena. Spesso le due facevano i compiti insieme, quando c’era anche Keira… Jamie era rimasta col dito a mezz’aria, non sapeva se premere o no il pulsante di chiamata. Era forse il momento meno adatto per vedersi dato che una loro amica comune era cambiata completamente? O forse era proprio il momento migliore, dato che probabilmente Magdalena stava soffrendo come stava soffrendo lei?
Premette il pulsante. Il telefono suonava libero.
“Pronto?”
“Hey, Mag. Sono Jamie. So che in questi due giorni non sei venuta a scuola e quindi…non so se…magari volevi venire da me a fare i compiti…”
“Ah, ciao Jamie. Grazie dell’invito. Sì, in effetti questi giorni non sono potuta venire a scuola perché…beh, te lo spiegherò dopo e avevo bisogno di parlarti, di persona.”
“Quindi ci vediamo verso le quattro?”
“Perfetto, a più tardi.”
“Ci vediamo dopo Mag.”
Jamie fece terminare la chiamata e mise il cellulare nel porta penne. Sapeva già di cosa doveva parlarle Magdalena. Di Keira.
***
Alle 16:00 in punto Magdalena si presentò a casa Felt.
-Tesoro, scendi! C’è Mag- Esclamò la mamma di Jamie vedendo la ragazza alla porta. Jamie scese di corsa le scale e saltò gli ultimi due gradini.
-Ciao Mag! Ti sei…messa gli occhiali?- Domandò notando che l’amica ne portava un paio neri e argentati.
-Già…è per questo che non sono venuta a scuola- Rispose lei con voce piatta.
-Beh, non ti stanno male. Dai entra e andiamo di sopra.
Magdalena seguì Jamie fino in camera sua e una volta entrata appoggiò lo zaino rosso pieno di scritte per terra.
-Prima che iniziamo a fare i compiti…ti va un pezzo di torta?- Domandò Jamie- è la tua preferita quella ai lamponi che fa sempre mamma.
-Oh, no grazie.
Strano. Magdalena Cureil non rifiutava mai una fetta di torta di lamponi.
-Preferisci altro?
-Non ho fame…
Jamie inarcò un sopracciglio. Magdalena aveva sempre fame.
-Ok, come vuoi…di cosa dovevi parlarmi?
-Immagino che tu già lo sappia…- Cominciò lei abbassando la testa.
-Keira.
-Già.
-Senti, non so cosa sia successo, credimi. Ma una cosa che so per certo è che scopriremo che cos’ha e la faremo tornare la Keira di sempre. Te lo prometto.
-Quindi anche con te si è comportata male? Te che sei la sua migliore amica?! Allora la cosa è grave…all’uscita da scuola, io, lei ed Emma abbiamo preso lo stesso autobus e quando Emma ha cominciato a prendermi in giro per il mio peso, come al solito, lei non mi ha difeso, anzi, si è messa a ridere. Mi sono sentita morire in quel momento…-Magdalena cominciò a singhiozzare.
-Lasciala perdere Mag! E poi tu non sei affatto grassa. Sono sicura che Keira ci sta nascondendo qualcosa e noi scopriremo cosa, prima o poi…
***
Il giorno seguente, dopo una terribile litigata con Josh che le aveva rotto l’MP3, Jamie arrivò a scuola in ritardo. Venne interrogata in matematica e prese 4. Non che fosse una novità, ma quella era una delle sue giornate no. Harvey le raccontò della giornata che si prospettava per lui, la partenza per la casa del padre e delle ipotesi sul suo misterioso fratello. Jamie faceva finta di ascoltarlo, ma i suoi pensieri erano rivolti a Keira, che come al solito non l’aveva degnata neanche di uno sguardo. Anche lei era stata interrogata e aveva rimediato un bel 7. Almeno la sua bravura a scuola non era cambiata.
All’uscita di scuola notò che le mani di Keira erano intrecciate a quelle di un ragazzo: Alexander. Non poteva crederci. Alexander, il ragazzo che le piaceva da ben due anni. Il ragazzo dei suoi sogni, con la sua ex migliore amica. Jamie cercò di convincersi che Keira non l’aveva fatto apposta, anche se sapeva benissimo quali erano i suoi sentimenti nei confronti del ragazzo. Jamie le aveva parlato di ogni singolo sguardo che le aveva lanciato, di ogni messaggio, anche se molto formale, delle poche  battute scambiate insieme e lei l’aveva sempre incoraggiata, le diceva che quando sarebbe stata pronta l’avrebbe aiutata a dichiararsi…sì, come no.
***
Harvey tirò su la zip del giubbino, agguantò la valigia ed uscì biascicando un ultimo saluto alla madre che, come al solito, lo aveva riempito di raccomandazioni. Era curioso, ma allo stesso tempo aveva paura di ciò che avrebbe dovuto incontrare: la sua seconda famiglia, il suo vecchio padre, il suo nuovo fratello e una donna che probabilmente avrebbe odiato per sempre, infondo era anche colpa sua se i suoi genitori si erano separati. Il viaggio durò poco e in poco tempo si ritrovò davanti alla porta di una bella villetta bianca completa di giardino. Quasi credette di aver sbagliato indirizzo, ma quando la porta si aprì e ne uscì fuori un uomo sulla cinquantina con i capelli scuri, ebbe la certezza di trovarsi nel posto giusto: quello era suo padre.
Non sapeva come ci si dovesse comportare in queste occasioni. Doveva abbracciarlo? Salutarlò con un semplice “Ciao papà” o optare per la formale stretta di mano? Non sapendo cosa fare si limitò a fissarlo aspettando che fosse lui a fare la prima mossa.
-Ciao, Harvey. Sei venuto. Prego accomodati, fa come se fossi a casa tua!- Mormorò sorridendo il signor Jeffrey visibilmente imbarazzato-Adesso ti presento Cocotte e Carlo.
Cocotte.
Harvey si trattenne a stento dal ridere. Se era stato capace di tradire sua madre per una Cocotte, allora suo padre doveva essere proprio messo male. Una volta in salotto, Harvey appoggiò la sua valigia per terra, si sedette sul divano di velluto rosso e aspettò pazientemente che la nuova famiglia Jeffrey fosse al completo. Cocotte, come si poteva intuire dal nome, era francese, a dirla tutta, una bellissima bionda francese, dalle gambe lunghe, gli occhi di un verde chiarissimo ed il naso all’insù, ma la cosa che più lo stupì era suo figlio. Si sarebbe aspettato un bambino piccolo di massimo dieci anni , maldestro e paffutello. Invece era un ragazzo, forse di qualche anno più grande di lui, bello quanto la madre, alto e biondo. L’unica cosa su cui suo padre aveva vinto erano gli occhi, non verde chiaro, ma verde smeraldo.
Quello era Carlo, suo fratello.
Vedendo il suo turbamento, il signor Jeffrey si affrettò a spiegare:- Tranquillo Harvey, ti spiegherò tutto ora. Hai aspettato fin troppo, è giusto che tu ora sappia.


Heey, beautiful people!
Nuovo capitolo!
Bene. Mi ero ripromessa di aggiornare ogni due settimane, ma a quanto pare…però il capitolo di oggi è più lungo, non vi pare.
Ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e…le recensioni mi fanno tanto felice :c so che non siete in tanti a seguire la storia, ma mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Vedo le storie con i soliti cliché piene di recensioni, volevo fare una storia un po’ diversa e spero che stia venendo bene! Fatemi sapere!
Denydany1105 <3
  
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