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Autore: piperina    07/11/2008    47 recensioni
ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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Ecco qua il secondo capitolo di questa fiction.

Permettetemi di dirvi che mi avete lasciata a bocca aperta e senza parole! Lo ammetto, temevo che questa storia non prendesse e non vi interessasse. Avevo paura di un flop, ma ragazzi, mi avete davvero stupita!

92 preferiti e 35 commenti, wow! Davvero, non so più come ringraziarvi, siete fantastici, tutti quanti, dal primo all’ultimo *_____*
 

Buona lettura!
 

 

 

*Act II*
- I Like The Way You Move -

 

 

 

 

 

Se Malfoy è un deviato di mente, beh, temo di esserlo anch’io. Altrimenti non sarei in mutande e reggiseno nel suo bagno a fissare minacciosamente quella cosa che lui chiama “divisa femminile”.

È completa di tutto, o quasi. Almeno l’intimo non fa parte del pacchetto.

- Granger, muoviti.- dice il maniaco da dietro la porta.

- Sì, sì… sono pronta!- rispondo distrattamente.

Ormai ci sono… forza, Hermione, puoi farcela!

Indosso la camicia, che aderisce al mio corpo come una seconda pelle, e siccome la misura andrebbe bene ad una dodicenne, i primi due bottoni non si chiudono, lasciando intravedere l’incavo dei seni. Perfetto.

La gonna arriva poco più su della metà coscia. Provo a fare qualche passo e noto che, ad ogni movimento, le pieghe si tirano su. Insomma, questo è un copri-chiappe camuffato da gonna.

Le calze sono parigine, quindi arrivano sopra al ginocchio. Fantastico.

Le scarpe invece sono delle ballerine nere. Semplici, comode, femminili ma senza esagerare perché prive di tacco. Effettivamente molte studentesse le portano da un po’ di tempo a questa parte.

Per il maglione vale lo stesso discorso della camicia: lo scollo a V esalta ancora di più il mio seno - e posso essere orgogliosa della mia terza abbondante! - strizzato nella camicia-tutina-seconda-pelle.

Mi guardo allo specchio e la mia figura intera appare… bella. Cavolo, questa divisa, nel complesso, è meno peggio di quanto avevo pensato all’inizio. Malfoy ci ha azzeccato alla grande, complimenti al maniaco!

- Granger, ma quanto ci metti? Non ho intenzione di…-

Il biondino smette subito di parlare e mi fissa con la bocca aperta, la mano alzata come se stesse ancora bussando.

Hermione Granger vince di nuovo!

Mi guarda come un allupato. Meraviglioso. Per la seconda volta in due giorni ho zittito Draco Malfoy. Merito un premio, no?

- Chiudi la bocca, Malfoy, non è educato.- lo prendo in giro usando le sue stesse parole, cammino fino al letto e mi volto verso di lui con le mani sui fianchi.

- Allora, genio della moda femminile, come sto?- chiedo divertita.

Lui si ricompone subito e in un attimo è tornato il Malfoy controllato e padrone di sé che è sempre.

- Esattamente come avevo previsto, Granger, e cioè bene.- ghigna raggiungendomi - Ma manca ancora una cosa.-

Lo guardo accigliata e confusa. Che cosa potrebbe mai mancare? Mi ha dato anche le calze e le scarpe…

Si avvicina a me con un bellissimo quanto inquietante sorriso malizioso in viso, e quando mi arriva a pochi centimetri si ferma.

- Questo.- le mani nascoste dietro la schiena mi mostrano un cravattino. Rosso e oro, ovviamente.

Allunga le mani e mi mette in suddetto cravattino, ma invece di farlo passare sotto il colletto della camicia lo gira intorno al mio collo. Che abbia cambiato idea e voglia uccidermi per averlo oltraggiato con la mia sola presenza? Ho sempre pensato che sarei morta in battaglia al fianco di Harry…

Annodato quel pezzo di stoffa sento le sue dita delicate stringere, poi afferrare la cravatta e tirare. In un attimo mi trovo con le labbra a due centimetri dalle sue. Devo dire che Malfoy ha davvero delle belle labbra… sottili, delicate e molto, molto invitanti.

Credo che la mia testa si stia autonomamente avvicinando alla sua, ma lui ghigna e si allontana - A San Potter verrà un colpo quando ti vedrà così.- dice andando a sedersi sulla poltrona.

- Avevi detto niente cambiamenti prima della festa…- mi avvicino e mi siedo sul bracciolo, come aveva fatto lui prima.

- Infatti. Indosserai questa divisa dopo la festa.- mi guarda e sorride con malizia. Ovviamente non può evitarsi un bel ghigno in viso.

Strano, con Malfoy mi sento molto più libera che con i miei amici… a differenza loro non mi insulta “gentilmente”, e non ha mai nascosto il suo astio nel miei confronti. Ora che ci penso è stato molto più sincero di loro in questi anni.

- Bene, Dottor Malfoy. Qual è il passo dopo la divisa?-

- Il tuo abbigliamento personale.- dice alzandosi e facendomi segno di seguirlo - Questo sabato andremo ad Hogsmeade e compreremo tutto il necessario.-

- Malfoy non c’è nessuna gita ad Hogsmeade questo sabato.- ribatto sicura di quello che dico. La gita è il mese prossimo.

- Non per noi, Granger.- risponde ghignando come sempre - Ci basterà chiedere alla McGranitt di darci un permesso speciale per la preparazione della festa di Halloween.-

Ma a quante cose ha pensato in un giorno solo? Davvero, non credevo che con lui le cose sarebbero state così semplici… è quasi più organizzato di me, e direi che la cosa si commenta da sola. Però… mi piace, sì. E tanto anche.

Questa nuova situazione con Malfoy mi intriga tantissimo, decisamente più di quanto avrei pensato e sperato.

- Va bene, oggi le chiederò il permesso.- gli dico annuendo - Che tipo di vestiti hai intenzione di farmi comprare?-

- Te l’ho detto Granger, cose che faranno risaltare il tuo fisico e le tue curve.- dice guardandomi per intero - Direi che a misure non sei messa male.-

- Credo di no.- alzo le spalle. Mi sono sempre reputata normale per quanto riguarda il fisico. Adoro il seno e le gambe, sono un po’ il mio orgoglio. Per il resto non mi lamento, non ho mai avuto problemi a trovare abiti adatti a me.

- Prenderemo vestiti da passeggio, da sera e ovviamente da discoteca.- si passa la lingua sulle labbra appoggiandosi ad una delle colonne del baldacchino. È altamente provocante.

- Non ho intenzione di vestirmi come una battona, sappilo.- lo ammonisco subito.

- Tutte le donne sono un po’ battone, Granger.-

Wow, e questa massima dove l’ha presa?

- A tutte le donne piace mostrare il proprio corpo, essere sensuali e provocanti. La consapevolezza di saper eccitare un uomo esalta qualsiasi donna. La fa sentire femmina, desiderabile… e con un certo potere sull’uomo.- si gira e prende una sigaretta, la porta alle labbra e la accende.

Per la seconda volta: voglio essere quella sigaretta!

- Dovresti fare lo psicologo Malfoy, saresti perfetto.- dico dopo qualche secondo di incredulità per le sue parole. Come fa ad azzeccarci sempre?

- Granger tu sei qui per i motivi che ho appena elencato.- dice aspirando - Vuoi dimostrare ai tuoi stupidi amici di essere bella e desiderabile.- alza le spalle con indifferenza - E io non ci vedo assolutamente niente di male, anzi. Aiutarti a dare una lezione a San Potter mi gratifica molto.- conclude ghignando.

- Quindi è per questo che hai accettato? Per, come dire… sfidare Harry?-

- Anche.- risponde enigmatico continuando a fumare. Questo ragazzo è sorprendente.

- Va bene, va bene.- torno a sedermi sulla poltrona - Di preciso cosa vuoi farmi comprare?-

- Camicie attillate, minigonne, pantaloni lunghi e corti.- risponde subito - Poi qualche vestito da sera, quindi abiti sobri ed eleganti… scarpe con il tacco, ballerine…- elenca tutte queste cose come se dovessimo fare la spesa. In effetti è vero, ma mi sembra così strano parlarne con lui…!

- Per la discoteca ti voglio graffiante e provocante al massimo.- dice con malizia - Sempre senza esagerare.- aggiunge dopo il mio sguardo fulminante.

- Lo sai, vero, che dovrò abituarmi ad indossare certe cose? Non che non abbia mai usato vestiti di quel genere, ma è stato d’estate, qui a scuola non…- alza una mano per fermarmi.

- Ti fidi di me?- chiede serio.

- Sinceramente… non saprei, però… sì, abbastanza. Sì.-

Si alza e mi raggiunge - Sarò il tuo sensuale angelo custode, Granger.- sussurra a pochi centimetri dal mio viso.

So per certo che le mie guance stanno andando a fuoco. Voglio dire, non mi sono mai trovata così vicina a lui, e per tutte le mutande di Merlino, Draco Malfoy è davvero un bel ragazzo!

- Non mi hai ancora detto il tuo prezzo.- distolgo lo sguardo dal suo e prendo a giocare con uno dei miei tanti ricci ribelli.

- Oh, la faccia di Potter sabato prossimo sarà più che sufficiente.- risponde allontanandosi. Tanto per cambiare si accende l’ennesima sigaretta.

- Non farmi ridere.- dico senza neanche pensare alle parole che escono dalla mia bocca - Non ci credo neanche se me lo scrivi con il sangue.-

Si volta e mi guarda in modo strano. Serio. Cosa ho detto? Insomma, è una serpe, se crede che me la beva si sbaglia di grosso!

- Non parlare di cose che non conosci Granger.-

Il suo tono di voce è basso, freddo… sibilante. Sento un brivido gelido percorrermi la schiena. Cos’è questa sensazione?

Restiamo a fissarci in silenzio per non so quanto tempo. Secondi, minuti, ore, non so proprio dirlo. Forse ho davvero detto qualcosa di sbagliato…?

- Ok, ok… va bene!- dico per allentare questa strana tensione tra di noi - Se non vuoi niente da me tanto meglio. Potremo comunque parlarne più avanti.- lo vedo annuire. Buono, i cinque minuti gli sono passati.

- A questo punto direi che possiamo occuparci dell’atteggiamento. Per i trucchi e i capelli aspettiamo di andare ad Hogsmeade, così prendiamo anche quelli.-

- Perfetto.- annuisco.

Si avvicina a me e mi porge la sua sigaretta - Tieni.-

Lo guardo interrogativamente.

- Granger sei stupida o cosa?- sbuffa infastidito - Cosa c’è scritto su quella lista? “Fumare”. Ora prendi questa sigaretta e fumala.-

 

***

 

Le restanti ore insieme sono state impiegate nel fumo. Ci è voluto un po’, ho la gola arsa, gli occhi bruciano come se ci avessi messo dentro del peperoncino piccante e Malfoy mi ha insultata senza riserve, ma la lezione è riuscita: ho imparato a fumare!

Trionfante, con un bel sorriso stampato in faccia e la provocante divisa scolastica di nuovo nell’armadio di Malfoy, mi dirigo verso l’ufficio della McGranitt. Busso e poco dopo mi dice che posso entrare.

- Professoressa, buongiorno.- dico timidamente - La disturbo?

- Oh, signorina Granger… prego, venga. Si accomodi.- con un sorriso e un gesto della mano mi invita a sedere davanti a lei.

- Grazie.- come vuole e al suo cenno inizio a parlare - Sono qui per chiederle un favore, professoressa.-

- Non dirmi che Potter ne ha combinata un’altra delle sue…- dice allarmata, improvvisamente pallida. Ha ragione, Harry fa casino un giorno sì e l’altro pure.

- No, non riguarda lui. Nessun problema, davvero. Volevo chiederle, con il suo permesso ed eventualmente quello del preside, se questo sabato io e Malfoy possiamo recarci ad Hogsmeade.- mi guarda come se fossi un marziano. Effettivamente non è normale per lei sentirsi chiedere queste cose.

- E’ per la preparazione della festa di Halloween.- aggiungo subito cercando di rassicurarla. Credo tema per la mia vita.

La vedo aprire e chiudere la bocca più volte, con aria sorpresa e preoccupata allo stesso tempo. Devo assolutamente calmarla prima che le venga un colpo al cuore.

- Vede, professoressa… io e Draco Malfoy lavoriamo bene insieme, riusciamo ad organizzare gli eventi scolastici in armonia e ci troviamo d’accordo su molte cose.- sorridere è la cosa fondamentale, se non mi mostro serena io per prima non mi crederà mai - Abbiamo pensato di recarci insieme ad Hogsmeade, da soli, perché temiamo che sabato prossimo ci sia troppa gente, e non vogliamo perdere tempo prezioso.-

Che mi siano davvero spuntate le antenne? Magari la mia pelle sta assumendo una colorazione diversa da quella dei comuni mortali… oppure ho le orecchie a punta?

- Per lavorare insieme.- dice atona poco dopo.

- Sì.- annuisco.

- Tu e Malfoy.-

- Sì.- sii convinta, Hermione!

- Beh… se davvero le cose tra voi due stanno andando così bene, non posso che esserne contenta.- oh, sembra che abbia ritrovato la loquacità perduta! - Quindi… , avete il mio permesso. Sabato potrete recarvi ad Hogsmeade insieme.-

Bingo!

- Grazie, professoressa, anche a nome di Malfoy.- dico sorridendo - Sfrutteremo al meglio il tempo che ha concesso.-

Un sorriso qua, una leccatina là, e il problema è risolto: Hogsmeade, arriviamo!

 

***

 

Dato che per oggi non ho più occasione di vedere Malfoy gli ho spedito un bigliettino tornata in camera. Appena avremo tempo di restare soli ci accorderemo per l’orario di sabato, ma direi che l’importante è avere il permesso di andare, e noi ce l’abbiamo.

Sono quasi tutti in Sala Grande per la cena, dove tra l’altro mi sto appunto dirigendo. Che gentili, i miei amici: non mi hanno. Presumo che siano stati troppo indaffarati con i compiti che io non gli ho fatto copiare per ricordarsi di chiamarmi.

Decido di non pensarci per ora, tanto sono sicura che mi diranno qualcosa loro. Ah, che bello essere una studiosa…

Entro il Sala Grande e senza guardarmi intorno vado a sedermi al mio tavolo rosso-oro. Non riesco a trattenere un sorrisetto se immagino che faccia faranno loro quando mi vedranno con la mia nuova divisa, settimana prossima…

Mi siedo come sempre accanto a Ron che, tanto per cambiare, si sta ingozzando in modo vergognoso. Ginny ormai non lo guarda neanche più, ed Harry sembra essere in piena sfida con il suo pollo, a vedere in che modo violento lo sta facendo a pezzi…

- Tutto bene Harry?- chiedo con voce allegra.

- Sì.- risponde lui senza guardarmi, con un tono così alto che la voce di Piton sembra una voce bianca a confronto.

- Ok.- alzo le spalle, indifferente, e i miei occhi si posano più avanti, al tavolo di Slytherin.

Malfoy sta parlando con Nott e Zabini di non so cosa, e non sta minimamente considerando la Parkinson, che lo sta tirando insistentemente per la manica della camicia.

Poi si volta per prendere la bere e alza lo sguardo, trovando il mio. Ci fissiamo per qualche secondo, poi lui sorride alzando il bicchiere. Io lo imito e ci portiamo il calice alle labbra, per poi distogliere l’attenzione l’uno dall’altra.

- Cosa hai fatto nelle ore buche Herm?- mi chiede Ron senza guardarmi.

- Un po’ di questo, un po’ di quello…- dico evasiva.

- Noi abbiamo studiato!- oddio, davvero? Chissà che esperienza sconvolgente…

- Buono, avete finito tutti i compiti che ci hanno assegnato?- credo che vogliano Cruciarmi…

- No!- risponde cupo e arrabbiato - Avevamo gli allenamenti, due ore in campo, e non siamo riusciti a finire i compiti, neanche quelli per domani!-

- Ron, siamo all’inizio dell’anno… la scuola è iniziata da appena tre settimane, com’è possibile che siate già così indietro con i compiti?- chiedo stancamente.

- Se qualcuno ci aiutasse non avremmo problemi a conciliare studio e vita privata.- interviene Harry.

- Agli esami non potrete copiare da me.- replico afferrando la brocca dell’acqua - Almeno l’ultimo anno potreste fingere di impegnarvi un po’.-

- Guarda che abbiamo un sacco di cose da fare!- si difende lui - Abbiamo la squadra, sai quanto ci tiene la McGrannit alla Coppa delle Case, e come Capitano ho molto più lavoro da fare degli anni passati!-

- Io sono Caposcuola, Harry, organizzo gli eventi scolastici, faccio le ronde e controllo sempre che tutto vada per il verso giusto qui dentro. È ugualmente impegnativo.-

- Sì, e fai solo questo.- credo di aver sentito una nota di cattiveria nella sua voce.

- Cosa vorresti dire?-

- Voglio dire che, oltre a studiare e tenere in ordine la scuola, tu non hai altro da fare. Non hai un ragazzo, non esci con gli amici, non fai mai niente di niente… tutto il tempo libero che hai lo passi sui libri o tra i corridoi a dare punizioni a destra e a manca, è ovvio che tu sia così brava nello studio, se non hai neanche un ragazzo a cui pensare!-

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma non ho intenzione di piangere né abbattermi per le sue parole cattive. Non ora che ho tutte le carte per dimostrargli quanto si stia sbagliando e quanto superficialmente mi stia trattando.

- La mia vita privata non ti riguarda, Harry.- sputo con freddezza, lampi verdi di Avada Kedavra che mi partono dagli occhi - E non sono la vostra balia, quindi il mio tempo libero lo gestisco come più mi pare e piace.-

- Hn. Quando avrai un ragazzo ne riparleremo.- risponde ficcandosi un pezzo di pollo in gola. Strozzatici, stronzo! - O anche solo quando ti deciderai a capire che hai diciassette anni e non ottanta.-

Ginny gli tira una gomitata tra le costole, Ronald a momenti si strozza con le patate. Sanno che ha esagerato, anche se ha espresso quello che tutti pensano ma non hanno il coraggio di dire.

- Attenderò quel momento con gioia.- rispondo sorridendo. Bevo un po’ d’acqua e mi alzo da tavola, senza più degnarli di uno sguardo.

 

***

 

È Giovedì, precisamente sono le 16.00 in punto e mi sto dirigendo verso i sotterranei di Slytherin accompagnata da Malfoy. Non abbiamo più niente da fare oggi, la prima ora buca della giornata l’abbiamo passata a studiare, quindi adesso ci occupiamo delle lezioni di sensualità.

Ha detto che oggi vuole iniziare con il ballo… non so di che tipo. Sì, insomma, ballo da discoteca, ma ce ne sono davvero tanti!

Pronuncia la parola d’ordine ed entriamo. Gli studenti di Slytherin si stanno abituando alla mia presenza giornaliera nel loro dormitorio, tempo due giorni e Draco ha zittito tutte le malelingue, dicendo che dovevamo solo “sbatterci per organizzare quella cazzo di festa di Halloween”, testuali parole.

Sento soltanto gli insulti non tanto velati della Parkinson e gli apprezzamenti pesanti di Nott al mio indirizzo e le allusioni a quello che, secondo lui - e tanto torto non ha, se vogliamo essere sinceri - facciamo io e Draco in tutte queste ore da soli.

Appena metto piede nella stanza mi blocco: che diavolo è successo qui dentro? Accanto a me Malfoy sogghigna compiaciuto mentre chiude la porta.

- Ho solo fatto spazio.- alza le spalle e raggiunge un angolo della stanza dove troneggia uno stereo.

- E quello cos’è?- indico un coso che spunta dal pavimento e si collega al soffitto, o forse parte dal soffitto e scende per terra, non lo so.

- E’ un palo, Granger, non dirmi che non ne hai mai visto uno.- sbuffa.

- Un palo?- credo di avere gli occhi fuori dalle orbite - Hai detto che mi avresti fatto ballare musica da discoteca, non che mi avresti trasformata in una ballerina di lap dance!-

- Sarebbe interessante.- sorride e mi guarda in modo osceno. Rabbrividisco, e chiudo la bocca prima di cacciare fuori chissà quali altri insulti al suo indirizzo.

Lo vedo armeggiare con lo stereo e subito parte una musica tunzeggiante, abbastanza forte. Malfoy sorride e si volta verso di me.

I like the way you mooove

Mi punta la bacchetta contro e la mia divisa, da seria e casta, si trasforma in quella provocante che mi fa indossare ogni qualvolta siamo soli nella sua stanza.

Credo lo faccia più per piacere personale che per farmi realmente abituare ad essere impacchettata in pochi metri di stoffa, ma non importa.

Si avvicina lentamente, mi tira a sé per i fianchi e si china leggermente su di me. Ho il cuore in gola, il cervello nello stomaco e le sue labbra che sfiorano il mio orecchio.

- Lasciati andare al ritmo…- sussurra, facendomi rabbrividire per la vicinanza e le vibrazioni della sua voce che si infrange contro la mia pelle.

Poi inizia a muoversi, ed io con lui. Seguiamo la musica con movimenti lenti e appena accennati, che pian piano si fanno più marcati e ritmici.

Sento che mi tira ancora di più a sé, stringendo con più forza i miei fianchi.

Ad un tratto mi spinge indietro, io lo guardo un po’ stranita… che gli prende? Ma capisco subito che fa parte del gioco, o lezione, come le chiama lui.

Infatti mi fa fare una giravolta e con uno strattone mi ritrovo contro di lui, corpo a corpo. La musica continua, la canzone si fonde con un’altra e il ritmo cambia.

Draco inizia a muovere il bacino contro il mio, io seguo i suoi movimenti, le note che danzano attorno a noi, il rimbombo delle casse nelle tempie, e i suoi occhi che cercano i miei, poi fuggono e di nuovo si posano sul mio viso.

È bello ballare con lui. Sto bene.

E nella mia testa si forma un pensiero monello: non vedo l’ora che arrivi sabato notte…

 

 

 

 

 

   
 
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