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Autore: Robstenina97    15/12/2014    4 recensioni
“Ti odio.” Sussurrai.
“Ti amo anche io.” Il mio cuore cominciò a martellami forte. Era sempre così quando anche per scherzo mi diceva quelle paroline magiche.
“Sei uno stronzo, lo hai messo tu così in alto?”
Si avvicinò a me. Abbassò il viso e sussurrò:
“Baciami Alyson.”
Scossi la testa appoggiando le mani sul suo petto. Lui sgranò gli occhi divertito. Mi avvicinai alle sue labbra e sussurrai:
“Non ti bacio finchè non mi dici che sono alta.”
ANGOLO AUTRICE:
Ecco qua :) Questo è un pezzo del primo capitolo della storia, spero che vi piaccia.
Spero anche che qualcuno la legga ahahah :)
Ciao e buona serata :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Aprì gli occhi stiracchiandomi nel letto. Sbadigliai stropicciandomi gli occhi e poi allungai un braccio nella direzione di Thomas . Non c’era. Guardai vicino a me e c’era un bigliettino. Strinsi gli occhi cercando di prendere i miei occhiali sul comodino, perché se non avevo gli occhiali ero cieca come una talpa.
Cascai a terra sbattendo il sedere. Mi alzai di tutta fretta, mi misi ammodo la maglia del pigiama e dissi:
“Sto bene.”
Scoppiai a ridere come una cogliona, anche se non ne sapevo il motivo, anzi si lo sapevo. Avevo detto di stare bene al nulla.
Presi i miei occhiali da terra e dopo essermeli messi lessi il bigliettino sdraiandomi di nuovo sul letto, anzi buttandomici sopra:
‘Buongiorno principessa J Sono stato benissimo con te stanotte, ma ho avuto un problema a lavoro. Nella notte mi hanno chiamato, non è nulla di grave ;)
Ti amo principessa
J.’
Sorrisi appoggiando il bigliettino sul letto e guardai l’orologio che si illuminava attaccato alla parete. Erano solo le 12 del mattino ed era Domenica. Chiusi di nuovo gli occhi. Il mio cellulare cominciò a vibrare. Sbuffa e risposi:
“Pronto?”
“Hey scema.”
“Jonny ciao.” Risposi contenta. Jonny era il mio migliore amico gay. Non lo vedevo quasi mai, perché lui girava molto per lavoro. Faceva il fotografo.
“Come va chicca?”
“Tutto bene ahahha e tu?”
“Benissimo chicca, mi sono fidanzato con un modello che è la fine del mondo.” Scoppiai a ridere e dissi:
“Grande!! Sono felice per te.”
“Il tuo ragazzo?” domandò calmo. Jonny adorava il mio bellissimo ragazzo.
“E’ andato a lavoro.” Sussurrai triste.
“Appena torna mi fai chiamare? Devo dirli una cosa importante.”
“Dimmela a me.” Risposi sorridendo. Lui sospirò.
“Ehm no … a dopo.” Disse staccando. Appoggiai il cellulare sul comodino.
Sbadigliai alzandomi e accesi la luce. Trovai una rosa rossa. Mi morsi il labbro. Da quando stavamo assieme Thomas ogni giorno mi regalava una rosa e se non me la regalava voleva dire che il suo lavoro lo chiamava.
Thomas aveva 19 anni e faceva il militare. Presi la rosa e la misi sul comodino. Feci un piccolo sorriso e aprì la porta della mia camera. Mia sorella minore, di 5 anni  mi corse davanti sorridendo.
“Buongiorno.”
“Buongiorno splendore.” Sussurrai inginocchiandomi. Samanta mi sorrise abbracciandomi.
“Tu tei uno sptendore.” Sussurrò guardandomi negli occhi.
Sorrisi triste. Da quando erano morti i nostri genitori Thomas ci aveva accolte a casa sua. Erano morti un anno fa, quasi due.
Thomas era un amico, anzi il migliore amico di mio padre. Quando mio padre e mia madre morirono su un aereo che perse il controllo lui era con loro, ma Thomas riuscì a salvarsi. Thomas ci prese sotto la sua custodia. Io avevo solo 15 anni, quasi 16 e Samanta aveva solo 3 anni.
“Tatina fame.” Sussurrò Samy facendomi ritornare alla realtà. Annuì alzandomi e la presi in braccio.
“Tato dove è?” domandò Samy guardandosi intorno.
Sorrisi. Samy era cotta di Thomas.
“E’ andato a lavoro, ma tra poco torna.” Risposi incamminandomi in cucina. Misi a terra la mia sorellina e lei andò a sedersi su una sedia.
“Allora principessina cosa vuoi da mangiare?”
“I biccotti.” Disse felice. Scoppiai a ridere aprendo lo sportello dove tenevamo i biscotti. Guardai in su e in giù.
Erano troppo in alto. Mi girai verso Samanta e domandai con la faccia più cucciolosa che potessi fare:
“Vuoi proprio quei biscotti?”
Lei annuì facendo un sorriso gigantesco. Mi girai di nuovo e mi alzai sulle punte alzando le braccia e cercando di prendere quei stupidi biscotti, ma invece di tirare giù i biscotti tirai giù un pacco di pasta che mi cascò in testa.
Mi massaggiai la testa e guardai Samy.
“Voglio i biccotti.” Disse scoppiando a ridere.
“Non ci arrivo.” Ammisi rigirandomi e alzandomi di nuovo sulle punte. Alzai di nuovo le braccia per prendere quei stupidi biscotti.
“Io l’ho detto che sei nana.” Saltai in aria per lo spavento e sentì Samanta ridere e anche Thomas. Sorrisi girandomi verso di lui.
“Buongiorno amore mio.” Sussurrò dandomi un bacio sulla fronte e alzando un braccio per prendere i biscotti.
“Buongiorno.”  Risposi facendo un piccolo sorriso.
“Ti sembra l’ora di svegliarti dormigliona?” domandò facendomi uno di quei sorrisi meravigliosi. Scoppiai a ridere annuendo.
“Sei proprio una dormigliona.” Rispose scuotendo la testa.
“Non dovevi tornare stasera?” domandai mordendomi il labbro inferiore.
“Ahahhah si, ma menomale che sono tornato adesso. Quante volte devo ripeterti che sei nana e non ci arrivi a prendere quei biscotti?” domandò sorridendo e cercando di mantenere un tono autoritario.
“Non sono nana.” Risposi facendo la finta offesa e andando verso il frigorifero. Sentì Thomas sedersi e dare un bacio alla mia sorellina.
“Tato, dai biccotto?”
“Mmm forse si … tu dammi un bacino.”
Sorrisi aprendo il frigo. Presi il latte e mi girai verso Thomas e Samy. Thomas sorrideva guardandomi. Trattenni un sorriso e domandai fredda verso di lui:
“Anche tu vuoi il latte?”
Thomas si alzò e venne davanti a me. Si abbassò fino al mio orecchio e sussurrò:
“Ci arrivi a prendere il cosino per il latte?” lo fulminai con lo sguardo e lui scoppiò a ridere. Lo spinsi andando verso lo sportello dove tenevo una pentolina per il latte.
Era troppo in alto. Sbuffai guardando Thomas. Sorrideva soddisfatto tenendo le braccia incrociate.
“Ti odio.” Sussurrai.
“Ti amo anche io.” Il mio cuore cominciò a martellami forte. Era sempre così quando anche per scherzo mi diceva quelle paroline magiche.
“Sei uno stronzo, lo hai messo tu così in alto?”
Si avvicinò a me. Abbassò il viso e sussurrò:
“Baciami Alyson.”
Scossi la testa appoggiando le mani sul suo petto. Lui sgranò gli occhi divertito. Mi avvicinai alle sue labbra e sussurrai:
“Non ti bacio finchè non mi dici che sono alta.”
Scoppiò a ridere piegandosi in due dalle risate. Sbuffai trattenendo un sorriso.
“Perché dovrei mentirti?” domandò tra le risate. Guardai Samy che rideva. Sorrisi tirando uno schiaffetto sulla nuca di Thomas.
“Aia.” Sussurrò massaggiandosi la nuca.
“Dai prendimi il pentolino … Samy vuole il latte.” Lui sorrise attirandomi a se e scosse la testa.
“Baciami.” Disse dolcemente.
“Dimmi che sono alta.” Sussurrai sorridendo e mordendoli il labbro inferiore. Sorrise di nuovo facendomi come ogni volta morire di crepacuore.
Si staccò e prese il pentolino. Prese il latte e poi lo mise dentro al pentolino. Accese il fuoco  e mise il latte sopra. Si girò verso di me leccandosi sensualmente il labbro che avevo morso.
“Aia .. mi hai fatto male.”
Deglutii per poi cominciare a tossire. Thomas scoppiò a ridere mettendosi le mani nelle tasche della tenuta militare.
Era così bello, lo volevano tutte le ragazze e tutti i ragazzi volevano essere come lui. Era alto 1,88 cm, aveva un fisico da Dio greco, lineamenti del viso perfetti, capelli non tanto corti castani, occhi azzurri come il cielo e quando c’era brutto tempo diventavano grigi e poi aveva un po’ di barba.
Era perfetto.
Il telefono di casa cominciò a squillare. Guardai Thomas e sussurrai:
“Vado io, non ti scomodare eh.”
Sorrise. Era proprio un cretino, il mio cretino. Andai verso il telefono di casa e risposi:
“Si?”

“Buongiorno con chi parlo?” domandò una voce femminile.
“Ha chiamato lei, voleva qualcuno in particolare?” domandai agitata.
“In effetti si. Volevo parlare con Thomas.” Strinsi il cellulare e lanciai uno sguardo assassino a Thomas. Lui venne di corsa e sussurrò:
“Chi è?”
“Se non lo sai te.” Risposi fredda buttando il cellulare sul divano, Thomas si mise a sedere e prese il cellulare.
ANGOLO AUTRICE:
Ahahahah si lo so, sono cattiva :P Non sapevo dove farlo finire e così ho pensato da cattiva bimba di farlo finire sul momento della litigata eheh.
NON ODIATEMI (SI METTE IN GINOCCHIO)

Ci si sente domani :) Spero di poter sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo.
CIAOOO!
  
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