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Autore: Zomi    17/12/2014    2 recensioni
Inizia tutto con un appuntamento disastroso.
Per Sanji.
Un calcio in faccia.
Per Sanji.
Un epistassi nasale.
Per Sanji.
Ma sarà un incontro che cambierà la sua vita per sempre... per Violet.
*Fan Fiction partecipante al SaViolet’s Day*
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanji, Un po' tutti, Violet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7: Pepe Cayenne

 
Il Pepe ha varie sfaccettature: può essere rosso, nero, bianco, verde e rosa.
Il Pepe può essere Cayenne.
Il pepe brucia.
Brucia la lingua, ustiona le papille gustative, irrita la pelle, fa lacrimare gli occhi, pizzica le narici, scivola tra le dita aperte della mano e accende gli istinti più peccaminosi.
Il pepe infiamma.
Infiamma l’animo, ravviva gli istinti, anima quei sentimenti sopiti e scioglie con il suo calore le catene che troppo a lungo li hanno frenati nel profondo dell’animo.
Il pepe brucia nel corpo e nella mente.
Il pepe bruciava ancora sulla lingua di Sanji, mentre leccava avido ogni centimetro di pelle della gola di Violet, baciandola e dissetandosi del suo dolcissimo profumo.
Scese a morderle una spalla, abbassandole il bel vestito azzurro che indossava, solo per lui quella sera, spingendolo sui fianchi scoscesi e provocanti della mora, ansimante sotto di lui nel suo grande letto morbido e sussultante.
Il pepe brucia.
Il pepe Cayenne brucia.
Violet ne aveva messo troppo sull’arrosto, quel bell’arrosto saporito e perfetto che dopo un intero pomeriggio passato in cucina a prepararlo, era uscito dal forno con un trionfo di profumi, riempiendo il suo appartamento con mille tonalità di spezie.
Si era impegnata, solo per lui.
Gli aveva preparato una cenetta deliziosa, romantica a tratti, con tanto di candele profumate e luci abbassate, i suo abito migliore in dosso, i capelli sciolti e luminosi, il trucco più seducente e malizioso che potesse renderla irresistibile.
Senza un perché, o semplicemente perché voleva passare una piacevole serata con lui, solo lui.
Solo lui, Sanji, il suo pepe Cayenna che la infiammava dentro, facendole arrossare le gote e scaldare il ventre.
Se solo non avesse esagerato con quel dannatissimo pepe.
Al primo boccone Sanji era saltato sulla sedia, urlando di dolore.
Aveva lanciato delle piccole fiammelle dalla bocca, tamponandola e lacrimando per il dolore mentre afferrava disperato al caraffa dell’acqua, cercandovi un po’ di sollievo.
Ma niente, nulla, né l’acqua ne il pane, avevano alleviato il bruciore che lo attanagliava alla gola, facendo impallidire di paura la dolce Violet con le sue urla e gesti disperati, mandandola in panico e obbligandola ad agire d’istinto.
Agitata, gli aveva afferrato il viso tra le mani e lo aveva baciato, succhiandogli la lingua in un disperato tentativo di leccar via il pepe dal palato del biondo, zitendolo e ansimandogli in bocca per la piacevole e sconvolgente sensazione di puro oblio che provava nel sentire le sue labbra, sottili e a tratti ispide per la barba, contro la sua bocca, annebbiandole i sensi, incendiandole la mente.
Era stato sufficiente un attimo.
Un solo e piccolo attimo.
Il pepe Cayenne era sceso inesorabile e focoso nel palato di Violet, scivolando giù per la gola palpitante e sudate, arrivando ad infuocarle il grembo, stretto tra le mani di Sanji, abbracciato a lei e che ricambiava il bacio con altrettanto pepato ardore.
-A-ahh-
Dalla cucina alla camera da letto, era bastato un semplice battito di ciglia.
Violet mugugnò, premendo il capo di Sanji sul suo petto, costringendolo a inghiottire tra le labbra l’intera cima del suo seno, baciandola e leccandola avidamente, fremendo nell’assaporare l’intenso aroma fruttato della mora, misto al pepe che ancora indolenziva le sue papille gustative.
-Violet…-
Tornò a baciarla sulla bocca, mordendole le labbra, le lingua, asciugandole il palato dal pepe, mentre le sfilava del tutto il bell’abito celestino e fremendo per le mani della mora sui suoi pettorali, nudi da chissà quando.
Se la strinse al petto, baciandole le guance purpuree e le labbra umide dei suoi baci, contemplando la sua bellezza incomparabile nella penombra della camera da letto.
Era fuoco Violet, per lui.
Era pepe Cayenne, sulla lingua, sulla pelle, nella mente e nel corpo.
Lo infuocava, ravvivava e alimentava con semplici e soffici tocchi, piccole carezze sul viso, sui pettorali chiari e ben definiti, schioccanti baci sulle labbra e sul collo, strofinandosi dolcemente su di lui, muovendo le gambe tra le sue a sfiorargli il sesso infuocato.
-Violet chan- si issò sopra di lei, baciandole le tempie e assaporandola con lo sguardo.
Sentiva il suo membro gonfio e scalpitante dentro i boxer, ormai stretti e ingombranti, ma non avrebbe fatto alcunché senza il consenso della sua bellissima Violet.
Le accarezzò i capelli, mossi e morbidi sul copriletto spiegazzato, gemendo nel percepire la pelle delle sue cosce sfiorarlo sui fianchi, nell’aprirsi per lui, mentre il suo caldo e abbronzato corpo scivolava sotto la sua figura mascolina, facendo ballonzolare i generosi e floridi seni nudi.
-Sanji chan…- lo chiamò sensuale e ammaliatrice, circondandogli le spalle con le braccia, sollevandosi con il busto a incontrare con il petto il suo unendo i loro battiti cardiaci.
Il biondo deglutì, percependo una punta pepata di Cayenne grattargli in gola, quando le labbra della mora si posarono sulle sue a baciarlo, riunendo le loro bocche e scendendo su di lei, unendo i loro corpi.
Violet si morse il labbro inferiore, tremante per le prime spinte del cuoco in lei, che attutiva con leggere alzate di bacino, premendo il capo contro la sua frangia dorata e stringendo sempre più la stretta con cui si aggrappava alle sue spalle.
Lo sentiva caldo e forte dentro di sé, bruciante come pepe, che la infiammava e bruciava fin nel profondo, facendola fremere di piacere.
-Ah ah ah ah ah… Sa-sanji chaaaan…-
Si sentiva in estasi Violet.
Le gambe le tremavano, dibattendosi contro i fianchi forti e caldi di Sanji, le unghie affondavano nelle sue spalle chiare e la bocca non smetteva di ansimare e gemere, alternando lunghi gemiti e urla a baci brucianti, insaziabili, con cui riempiva la bocca dell’amante, la cui lingua cercava ancora sollievo dal pepe leccandole il palato.
Sgranò gli occhi di cannella, puntandoli al soffitto immerso nell’ombra, quando percepì le punta del membro di Sanji sfiorarle la parete finale, incendiandola di piacere e facendole raggiungere l’orgasmo, che esplose sulle sue labbra, echeggiando per l’appartamento insieme al nome del suo cuoco.
Ansimò a bocca aperta, rilassandosi sul materasso mentre Sanji usciva a da lei, riversandosi con il suo seme sul suo grembo, marchiandola ed emettendo un lungo rantolo di piacere.
Si sdraiò al fianco della mora, che subito si accoccolò sul suo petto, cercando di ristabilire la respirazione insieme a lui, accarezzandolo a fior di dita.
-Sanji chan…- lo chiamò piano, facendogli sollevare leggermente il capo, per incrociare i suoi begli occhi scuri.
Aveva le gote arrossate, le labbra umide di piacere, il fiatone appena accennato e una pepata luce che le faceva brillare lo sguardo, dietro alcuni ricci morbidi che le ricadevano sul viso.
-Ti amo- sorrise soave, posando un casto bacio sul naso del biondo, accarezzandogli il viso.
Sanji boccheggiò, sorridendo inebetito da quelle dolci e piccanti parole.
-Violet chan…- balbettò, incespicando con la lingua ancora ustionante -… io…-
-Shh- lo zittì, posando un dito sulle sue labbra –Non voglio che tu perda i sensi-
Gli portò una mano al viso, asciugando alcune piccole e scarlatte gocce di sangue che scendevano lente dalle narici del cuoco, sorridendo bonaria e dolce mentre lo medicava con caldi baci.
Lo baciò sul naso, sulla bocca, sul mento e sulla gola, risalendo sul viso e accostando la fronte alla sua, stringendosi a lui mentre veniva ricoperta dal lenzuolo del suo letto, stretta tra le possenti braccia del biondo.
-Ti amo Violet chan- le sussurrò all’orecchio Sanji, sorridendo nel percepire una lacrima di sangue scivolare impetuosa fin sulle sue labbra.
La abbracciò con forza a sé, scaldandosi nel guardare il dolce sorriso della sua violet, radioso per quelle semplici ma pepate parole d’amore.
Amore, che per tutta la notte li infiammò in quel letto, regalando loro un dolce retrogusto sul palato.
Dolce e zuccherino, come il retrogusto del pepe Cayenne.
   
 
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