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Autore: vale93    08/11/2008    8 recensioni
VECCHIA VERSIONE. (NUOVA QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2478857 )
La storia si ambienta durante l'ultimo anno di apprendistato ad Hogwarts, il 7°, e non tiene conto degli ultimi avvenimenti riguardanti il viaggio del trio in cerca degli horcrux nè del fatto che Draco sia diventato un Mangiamorte. Questa non sarà la storia di Hogwarts, nè di come Harry Potter salvò il mondo magico. Non sarà la storia di Voldemort, nè di Lucius, nè di Albus Silente.
Questa sarà la storia di due ragazzi. Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Tutto comincia con una scommessa.
"Gli amori vanno via, ma il nostro, ma il nostro no.
Il tempo passa mentre aspetti qualcosa in più
ma non rimette a posto niente, se non lo fai tu.
E intanto ogni cosa, se vuoi, da sempre mi parla di noi.
Stasera sei lontana, mentre io penso a te,
eppure sei vicina a me, non chiedermi perché. 
Sarà che mi hai cambiato la vita, sembra ieri
Eppure mi hai cambiato la vita"
-Draco, tu non vuoi solo usarmi vero?-
Nata dall'ascolto di "Eppure mi hai cambiato la vita".
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
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Chiedo umilmente perdono per questo  s p a v e n t o s o  ritardo... vi prego non cruciatemi!! Mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto, ma ultimamente ho avuto un po' di problemi... e non solo a causa dell'inizio della scuola... è stato un periodo un po' incasinato per me e anke un po' difficile.
Spero per questo che non mi abbiate abbandonata completamente, perché mi rimanete solo voi. (beh adesso non esageriamo xD) ma mi farebbe molto piacere sapere che ancora mi seguite, nonostante la mia lunga assenza.
Ora vi lascio al capitolo sperando che vi piaccia. Ci vediamo giù....
~


Hermione correva lungo il corridoio del primo piano, la borsa dei libri a tracolla e un sorriso radioso sulle labbra. Svoltò l'angolo con passo veloce, guardandosi attorno come se cercasse qualcuno.
Passò davanti al cortile deserto della scuola, buttandoci un'occhiata dentro. Lo vide.
Si fermò. Cambiò rotta, sorridendo, e si diresse verso un alto ragazzo dagli inconfondibili capelli biondi, che se ne stava da solo a fumare, prima dell'inizio delle lezioni.

Draco scostò la sigaretta dalle labbra sovrappensiero, scrollando via la cenere con un gesto distratto. All'improvviso qualcuno arrivò ad abbracciarlo da dietro, cingendogli il collo e posandogli la testa sopra la spalla.
Riconobbe subito il delicato profumo di camomilla che aveva sempre e si voltò piacevolmente sorpreso verso la ragazza.
-Ciao- lo salutò lei sorridendo, ritornando con i talloni per terra e guardandolo dal basso con gli occhi che le brillavano di felicità.
-Ciao... cosa è successo?- chiese lui, stupefatto per quell'inaspettato cambiamento d'umore.
-Niente, cosa dovrebbe essere successo?- rispose lei.
E Draco capì che le piccole incomprensioni del giorno prima erano state dimenticate, e che era tornato tutto come prima.
Questo ebbe il potere di farlo sorridere a sua volta e si chinò sulla ragazza per baciarla.
Hermione però si scostò, mettendo una mano fra i loro visi.
Draco alzò un sopracciglio, non capendo.
-Puzzi di fumo- disse semplicemente lei.
E lui dapprima rimase interdetto, poi scoppiò a ridere e buttò a terra la sigaretta, prendendo Hermione per la vita e accompagnandola dentro.

*


Quella mattina Hermione si sedette al suo posto, nel tavolo di Grifondoro, vicino alla sua migliore amica, davanti a Harry e Ron. Quest' ultimi non poterono nascondere il loro stupore quando la videro sedere di nuovo tra loro. Ron la guardò incredulo, poi si riprese e tornò al cruccio abituale che aveva ostentato negli ultimi due giorni. Hermione non ci fece caso e salutò come se nulla fosse, sedendosi poi accanto alla sua migliore amica.
Harry continuò a guardarla anche quando cominciarono a mangiare e rimase interdetto dal comportamento incurante e naturale che l'amica stava ostentando quella mattina, dopo aver passato tutto il giorno precedente e la sera prima ad evitarli entrambi.
Non avevano ancora parlato dalla famosa litigata, e lui sentiva il bisogno di chiarire. Innanzitutto voleva farsi spiegare meglio da lei la questione di Malfoy. Quando Ron glie lo aveva detto per poco non si era messo a ridere, se non fosse stato per l'espressione seriamente incazzata dell'amico.
-Harry mi passeresti il pane?- chiese la ragazza pescando della marmellata ai mirtilli dal cestino a centro tavola.
-Certo- rispose lui ridestandosi dai suoi pensieri.
Lei allora lo guardò in faccia e gli sorrise, ringraziandolo, e prendendo la pagnotta che le porgeva.

Bene, pensò. A quanto pareva Harry non era arrabbiato con lei.
Dopotutto, che motivo ne avrebbe avuto? A parte che si era messa col suo peggior nemico di sempre. Questo dimostrava che almeno lui era un buon amico. E non una delusione come qualcun altro...
La mattinata passò velocemente.
Dopo colazione i ragazzi si diressero alle loro aule ed Hermione ci andò insieme a Ginny e ad Harry, parlando del più e del meno, come sempre avevano fatto.  
La seconda ora di lezione era di compresenza con i Serpeverde.
Quando i ragazzi dal cravattino verde-argento fecero il loro ingresso nell'aula di trasfigurazione Hermione volse subito, inevitabilmente, lo sguardo al biondino. Lui pure si ritrovò a cercarla e quando i loro occhi si trovarono, sorrisero entrambi e distolsero lo sguardo. Draco però dovette subito fare i conti con un altro paio di occhi, azzurri, che dall'altro lato della classe sembravano volerlo incenerire. Ron Weasley.
Pensò di fargli qualche battutaccia alla prima occasione, ma poi si ravvenne, ricordandosi la litigata che avevano avuto lui ed Hermione (anche se al sol pensarci gli veniva il prurito alle mani dalla voglia di picchiarlo). Non voleva che poi lui le venisse a dare ancora fastidio per colpa sua. Soprattutto non voleva che continuasse con la storia che lui era uno stronzo strafottente e che non faceva per lei. Hermione già gli era sembrata abbastanza in soggezione per le parole del rosso, e, anche se ora era tornata da lui, riteneva prudente non soffiare troppo sul fuoco. Paura della verità? Questo significava avere la coda di paglia. E dimostrava quindi lui era nel torto. Che Weasley aveva ragione.
Draco si accorse in quel momento di quanto quella consapevolezza gli facesse male. Ora non poteva più ribattere alle provocazioni di Weasley, non poteva più fare lo strafottente. Perché quella era la verità. La pura e semplice verità. Cercò di non pensarci, e si sedette al proprio posto, sistemando i libri sopra al banco.

Hermione stava scribacchiando degli appunti sulla pergamena quando avvertì una leggera corrente magica davanti a se. Un secondo dopo, poggiato sul banco, giaceva un bigliettino di carta piegato. Alzando lo sguardo per assicurarsi di non essere vista dal professore, prese il bigliettino e lo aprì.

Vieni al lago alle 15:00.
Mi è piaciuto molto come abbiamo studiato l'altra volta.
D.M.

Hermione sorrise, arrossendo leggermente. Poi lanciò una breve occhiata affermativa al ragazzo e tornò a scrivere.

*


-Hermione aspetta-
Hermione si voltò, un'espressione curiosa stampata in volto.
Harry la raggiunse, tenendo con una mano la borsa di libri che portava a tracolla.
Lei rimase immobile ad aspettarlo e quando se lo ritrovò davanti
-Cosa c'è?- chiese.
-Dobbiamo parlare- disse solo lui, guardandola serio.
Hermione sapeva di cosa l'amico avrebbe voluto parlare, e poteva dire di non averne alcuna voglia.
Ma sapeva anche che gli doveva delle spiegazioni, dopo tutto quello che era successo. Sospirò.
-Va bene. Andiamo-
Lo seguì dentro a un'aula vuota, dove il ragazzo chiuse la porta in modo che nessuno potesse entrare a disturbarli.
Hermione si andò a sedere su uno dei banchi in prima fila, poggiando la borsa accanto a se. Poi tornò a guardare l'amico, che la fissava ora dall'altro lato della stanza, ancora fermo davanti alla porta.
Seguirono pochi istanti di silenzio, durante i quali Harry si chiese come avrebbe dovuto iniziare il discorso.
Hermione se ne accorse e sorrise fra se, rincuorata dal fatto che almeno lui, al contrario di Ron, volesse usare un po' di tatto, e cercasse di non sembrare rude come lo era stato l'amico. Decise di andargli in aiuto, tanto prima o poi le cose andavano affrontate, ed era meglio farlo presto e senza troppi preamboli.
-Vuoi parlarmi di Draco- disse -Del fatto che ci siamo messi insieme, giusto?-
-Ecco, sì- rispose lui, guardandola attraverso gli occhiali trasparenti.
Hermione trasse un lungo respiro.
-Immagino tu voglia sapere come sia successo-
Harry annuì.
-Beh, se devo essere sincera non lo so bene neanche io. So solo che abbiamo incominciato ad incontrarci, per caso, al lago. E da lì abbiamo fatto conoscenza, abbiamo cominciato a parlare, sai non è com'era quando stavo insieme a voi. Quando stavamo da soli lui era diverso, non era ne offensivo ne arrogante. Poi, beh, mi sono innamorata di lui. Sai, non è difficile, quando gli togli quel ghigno dalla faccia e lo addolcisci un po'-
Harry rimase ad ascoltarla in silenzio, e più andava avanti e più gli sembrava di sognare, tanto era assurda la cosa.
Hermione Granger che gli parlava di un Draco Malfoy simpatico e amichevole, con il quale si incontrava pacificamente ogni pomeriggio, dopo aver passato tutti quegli anni ad insultarsi, e di cui si era innamorata, dopo aver sempre detto di odiarlo. Paradossale, non trovate?
-Herm...- cominciò, non sapendo bene da dove iniziare
-Sei sicura che lui... non ti stia solo..-
-Prendendo in giro?- finì lei per lui.
Aveva perso il conto ormai, di quante volte le avessero già fatto quella domanda.
Harry annuì.
-Harry, ti risulta che Draco abbia mai amato qualcuno?- chiese, guardandolo negli occhi.
-No. Anzi..-
-Anzi cosa?- lo incalzò lei. Voleva che dicesse quelle parole.
-Anzi si è sempre vantato di non amare, di non conoscere nemmeno il significato della parola amore-
-Esatto- annuì lei soddisfatta.
-Bene. Draco mi ha detto che mi ama. Me l'ha giurato-
Si rese conto solo in quel momento di quanto la cosa potesse suonare stupida e infantile detta così. Ma non trovò altro modo per dirlo, e, dopotutto, quella era la verità. Ed era assolutamente tutto tranne che stupida e infantile.
A quelle parole Harry rimase letteralmente a bocca aperta. Aveva sentito bene? Aveva davvero detto "Draco mi ha detto che mi ama. Me l'ha giurato"?
Passò qualche secondo prima che riuscisse a dire qualcosa.
-Sei sicura che te l'abbia detto?- chiese infine, e fu la cosa più stupida che avesse potuto chiedere.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sì, Harry, ne sono sicura-
Lui rimase in silenzio.
E così ora la sua migliore amica e il suo peggior nemico stavano insieme.
Hermione Granger e Draco Malfoy.
Ancora faceva fatica ad assimilare la cosa.
-E.. tu sei felice con lui?-
Hermione rimase sorpresa a quella domanda.
Non si sarebbe aspettata che Harry potesse chiederle una cosa simile.
Invece di gridarle addosso, come aveva fatto Ron, invece di darle della stupida, della bugiarda, della traditrice... le chiedeva se era felice. Si era preparata a urla e deliri, strepiti e incomprensioni. Ma non a quello.
-Io.. certo. Certo che lo sono-
Harry annuì, poi le rivolse uno di quei sorrisi che solo lui sapeva fare.
-Allora, se le cose stanno così, anch'io sono felice. Felice per te- disse, ed Hermione sapeva quanto gli costasse.
-Oh, Harry- esclamò, e lo abbracciò, portandogli le braccia al collo e stringendolo forte, esattamente come al secondo anno, quando si era risvegliata dall'incantesimo del basilisco e gli era corsa incontro in Sala Grande. Il suo Harry. Doveva saperlo che lui avrebbe capito.
Chiuse gli occhi e lo strinse forte, con tutto il bene che gli voleva. Lui ricambiò, e, quando si staccarono, entrambi si sentirono rinati.
-Digli comunque di stare attento, che se solo ti torce un capello, avrà sia me che Ron contro e allora sarà meglio che non si faccia trovare in giro o sarà peggio per lui!- disse Harry guardandola serio.
Hermione rise.
-Grazie- disse.
Poi si ricordò di qualcosa.
-Ehi, ma allora?-
-Allora cosa?- 
-Come cosa, tu e Ginny! Glie lo hai chiesto?-
-Aah- disse lui illuminandosi. Poi arrossì e assunse un sorrisetto imbarazzato, ma al contempo impagabilmente felice.
-Sì, glie l'ho chiesto. Mi ha detto di sì- aggiunse.
-Certo che ti ha detto di sì, Harry! E' una vita che non aspetta altro-
-Eh?-
Hermione sorrise davanti all'ingenuità dell'amico.
-Sei proprio uno sciocco- gli disse, scompigliandogli affettuosamente i capelli.
-Ma perché non me l'avete detto?- chiese poi, aggrottando la fronte.
-Volevamo dirvelo, ma poi, con tutto quello che è successo...-
A quelle parole il volto di Hermione si rabbuiò ed Harry seppe di aver toccato un tasto dolente.
-Perdonalo- disse -Lo sai com'è fatto, non le pensava davvero quelle cose-
Il viso della ragazza si indurì, mentre un'espressione di pura rabbia e risentimento le deformava i lineamenti.
-Non avrebbe dovuto dirle. Ha sbagliato, ed io non credo lo perdonerò facilmente. Non me lo sarei mai aspettata da lui. Certo, sapevo che non l'avrebbe presa bene. Ma quello è stato veramente troppo-
-Lui ti ama-
Hermione tacque. Seguì un lungo silenzio. 
-Devo andare, mi aspetta- disse infine.
Harry la guardò in silenzio. Hermione si alzò dal banco e prese la borsa. Poi rialzò lo sguardo sull'amico.
-Ciao- disse.
-Ciao-
Lo superò, dirigendosi alla porta con passo spedito. Poggiò la mano sulla maniglia e la tirò giù, ma essa non si aprì. Si girò. Harry la guardò, poi alzò la bacchetta e liberò l'entrata.
Hermione aprì.
-Herm-
Si fermò.
-Ti voglio bene-

*


Le acque del lago luccicavano placide e calme sotto i limpidi raggi del sole invernale.
Gli alberi, sempreverdi, ondeggiavano pigramente allo spirare del vento, scuotendo le loro cime appuntite.
Draco era sdraiato, le mani sotto la testa, sul terreno soffice.
Quando Hermione lo vide sorrise, e, senza farsi sentire, si avvicinò con la borsa dei libri in mano. Silenziosamente gli si affiancò e si sedette accanto a lui.
Quando Draco sentì dei rumori provenire alla sua destra aprì gli occhi, e, girandosi, si ritrovò accanto la ragazza, sdraiata come lui a guardare il cielo. Lei sorrise, mantenendo lo sguardo in su.
-Ciao- disse lui.
-Ciao-
Draco alzò una mano sul suo viso e le spostò delicatamente il mento, costringendola a guardarlo.
Si sorrisero, poi lui si sporse su di lei e poggiò le labbra sulle sue.
Hermione lo lasciò fare e lui, incoraggiato, approfondì il bacio, avvicinandosi di più. Quando si staccarono lui lasciò vagare gli occhi in quelli di lei.
-Mi dispiace- disse.
Lei aggrottò le sopracciglia.
-Per Weasley. Non volevo che litigaste-
-Non è colpa tua-
-Ah no?-
Hermione distolse lo sguardo, riportandolo sul cielo davanti a se.
-No. La colpa è solo sua. Sua e di nessun altro-
Draco non disse niente. Hermione si fece silenziosa e lui si sentì improvvisamente male per tutto quello che aveva fatto. Un fastidio, dolorosamente sordo, gli solleticò il cuore, e scese poi allo stomaco. Lasciò vagare gli occhi sulla ragazza che gli stava sdraiata accanto. Passando dai soffici capelli castani, ai boccoli che le ricadevano sulle spalle, al suo viso, ora così serio e pensieroso. Come aveva potuto pensare di far del male a quella creatura? A quella bellissima creatura.
Passarono lunghi istanti di silenzio, in cui ognuno se ne stava chiuso in se, perso nei suoi pensieri.
-Ce l'hai ancora?- chiese, ad un certo punto.
A sentire la sua voce Hermione si risvegliò dai suoi silenziosi pensieri, e si girò a guardarlo.
-Cosa?-
-L'emme... emmebi... l'emme..-
Hermione aggrottò la fronte.
-Ma sì, quel coso! L'emmebi...-
-Non capisco-
-Uff- sbuffò lui -Quello per sentire la musica!-
-Aah, l'MP3!-
-Ecco, sì! Quello-
Hermione sorrise.
-Sì ce l'ho, perché? Vuoi sentire qualcosa?-
-Sì-
Hermione prese la borsa che aveva appoggiato a fianco a se e ci infilò la mano dentro, in cerca del lettore musicale. Quando lo trovò lo tirò fuori e cominciò a slegare i lunghi fili bianchi attorcigliatici attorno.
-Tieni- disse poi porgendogli una cuffia.
Lui se la sistemò e lei fece lo stesso, accendendo con un dito il lettore.
-Cosa vuoi ascoltare?-
-Non so... qualsiasi cosa. Quella che mi hai fatto sentire l'altra volta-
-Allora lo ammetti che ti piace!- esclamò lei trionfante.
-Non ho detto che mi piace-
-Ma la vuoi risentire- disse lei facendo scorrere la lista delle canzoni sul display illuminato.
-Non significa niente- ribatté lui.
Lei sorrise, ben sapendo che non sarebbe riuscita a farlo confessare, e fece partire la musica.
Restarono così ad ascoltare, vicini, uniti da quei due fili bianchi, mentre le parole di Fabrizio Moro risuonavano nelle loro orecchie e li cullavano dolcemente.

Gli amori vanno via
Ma il nostro ma il nostro no
Il tempo passa
Mentre aspetti qualcosa in più
Ma non rimette a posto niente
Se non lo fai tu...


Il vento attorno a loro frusciava, e sembrava voler cantare a tempo di quella melodia lenta e sussurrata.
Quando terminò Hermione trasse un lungo sospiro. Draco se ne accorse.

-Ti piace proprio questa canzone- disse.
-Sì. Più che altro mi piacciono le parole. Sono davvero belle-
-Se lo dici tu-
Hermione sorrise.
-Dai, non puoi dire che non ti piace- disse, voltandosi a guardarlo divertita.
Draco assunse un'espressione buffissima e lei non poté fare a meno di pensare a quanti volti di Draco stava scoprendo, che non aveva mai neanche immaginato potesse avere.
-Diciamo che è orecchiabile...- concesse, facendo un vago gesto con la mano.
-E le parole?- chiese lei.
-Oh, ma sei fissata con le parole?-
-Non sono fissata- rispose
-Le parole sono importanti...- aggiunse.
Poi tacque.
Draco si voltò a guardarla e la vide giocherellare con i fili delle cuffie. Trovò che fosse bella anche quando stava sovrappensiero. Delicatamente le prese i fili dalle mani e si mise le cuffie alle orecchie. Poi prese l'MP3 dall'erba e cominciò a maneggiarci, in cerca di un'altra canzone da ascoltare. Lei rimase a guardarlo in silenzio.
-Comunque hai ragione. E' una bella canzone- disse.
Hermione sorrise.

*


Entrò in Sala Grande con la borsa dei libri in mano, leggermente di fretta.
Arrivata al tavolo di Grifondoro salutò Harry e Ginny con un sorriso, per poi rivolgere distrattamente lo sguardo al suo ex migliore amico.
E fu lì che rimase agghiacciata.
Ron Weasley e Lavanda Brown erano avvinghiati l'uno all'altra in una posizione ben poco equivoca, mentre facevano qualcosa molto simile al divorarsi l'un l'altro con le bocche.
A quella vista Hermione rimase pietrificata.
Ron e Lavanda?
Il suo Ron con quella Lavanda?!
Si rimproverò subito dopo per l'uso di quell'aggettivo così possessivo.
Tuttavia non poté evitare di rimanere scioccata da quella visione.
Harry, che doveva probabilmente essersi accorto dell'espressione sconvolta della ragazza, tossicchiò imbarazzato. Ma lei non distolse gli occhi, quasi fosse stata pietrificata.
-Hermione?- la chiamò a quel punto l'amico esitante.
Lei spostò lo sguardo -vuoto- su Harry, il quale la guardò con un'espressione che non sapeva se essere preoccupata o imbarazzata.
-Herm, tutto bene?-
-Uh? Sì, sì- rispose lei riprendendosi.
Tenendo lo sguardo fisso davanti a se si sedette, come in trance.
Ron e Lavanda? Ron e Lavanda?!
E da quando? Perché?
Si rimproverò subito per farsi quel genere di domande. Che male c'era se Ron stava con Lavanda Brown? Dopotutto lei gli aveva detto di no, aveva il diritto di rifarsi una vita.
Sì, ma Lavanda Brown?! Perché proprio lei??
La più oca, stupida, patetica, smaliziata, civetta di tutte! La più insopportabile, la più irritante, la più pettegola che ci fosse.
Ron. Il suo Ron. Quello che solo tre giorni prima aveva detto di amarla. E adesso stava con una come Lavanda. Come Lavanda Brown.
Lei era dunque paragonabile a Lavanda Brown? A quell'oca di Lavanda Brown?!
Stizzita -senza saperne nemmeno lei il perché- prese a mangiare la sua colazione, evitando in tutti i modi di posare gli occhi sui due innamorati di fronte a se.
E pure senza guardarli poteva sentire il loro limonare continuo, senza un attimo di tregua.
Finì in fretta di mangiare e si alzò.
-Dove vai?- le chiese Ginny girandosi a guardarla.
-A fare un giro, non riesco a resistere un secondo di più con uno spettacolo del genere davanti- rispose acida, lanciando un'occhiataccia a Ron e a Lavanda abbracciati, che si scambiavano effusioni senza il minimo ritegno.
Storse il naso a vedere Ron sporgersi sulla ragazza e a baciarla sulla bocca coinvolgendola in un qualcosa che di casto aveva ben poco.
Disgustoso, pensò, e se ne andò via a passo di marcia.

*


I giorni passarono velocemente. Le giornate si stavano accorciando e l'inverno stava stendendo il suo bianco velo sul mondo magico, imbiancandolo come una sposa.
Draco passeggiava lungo il corridoio del primo piano, il libro di pozioni in mano. In un angolo, vicino ad una colonna di marmo scorse Blaise e Pansy parlare vicini. Era un po' che non parlava più con nessuno dei due. Certo, alla mattina si salutavano, si scambiavano qualche battuta durante le lezioni se ne capitava l'occasione, ma nulla di più. Era come se il suo mondo si fosse sdoppiato, esattamente come si sdoppia una bolla di sapone, trascinandolo in una vita nuova, parallela, nella quale Pansy e Blaise non erano più compresi. Ma dove, in compenso, c'era la sua ragazza. C'era Hermione Granger.
Gli piaceva questa nuova vita. Era più piena, più colorata e vivace della precedente. E tutto questo solo per lei.
Ma doveva ammettere che un po' gli mancavano le sue vecchie abitudini. Gli mancavano le battute con Blaise, gli scherzi, le discussioni, i pomeriggi passati a parlare. E doveva ammettere che un po' gli mancava anche Pansy. Non sapeva bene perché, non sapeva cosa esattamente di lei gli mancasse, anche perché quella ragazza per lui non era stato altro che uno sfogo a puro scopo fisico. Ma sentiva che qualcosa del suo vecchio mondo era rimasto attaccato a lui, e lo tirava, continuamente, come un filo invisibile, quasi a volerlo richiamare indietro.
Un po' per questo, un po' curioso di sentire di cosa i due stessero parlando, si avvicinò ai due vecchi amici.
Quando essi lo videro però, si zittirono subito, staccandosi velocemente l'uno dall'altro.
-Oh, ciao Dra- lo salutò la ragazza tenendo gli occhi stranamente abbassati.
-Ciao- rispose lui spostando lo sguardo prima da lei poi all'amico.
I due rimasero in silenzio, stranamente in silenzio, tant'è che a Draco venne il sospetto che non gradissero la sua presenza.
-Di cosa stavate parlando?- chiese allora, guardandoli.
-Mah, niente, solite cose...- disse Blaise, vago.
-Già, della lezione. Particolarmente noiosa, non trovi?- seguì Pansy, strisciando il piede per terra.
Draco non rispose, ma li guardò entrambi corrucciato, spostando lo sguardo dall'una all'altro poco convinto.
-Non è che stavate parlando di me per caso?- chiese allora.
Pansy scattò subito come una molla.
-No, ma che dici. Di te? E perché avremmo dovuto?-
Il suo sguardo sembrava sinceramente accorato, ma qualcosa nel loro comportamento ancora non lo convinceva.
Spostò lo sguardo su Blaise, che lo stava ora guardando con espressione indecifrabile.
-Bene- disse, facendo un passo indietro.
-Me ne vado allora. Ci si vede-
E detto questo girò i tacchi e se ne andò, schiena dritta e spalle larghe.
Blaise da dietro continuò a fissarlo allontanarsi, finché non lo vide sparire dietro l'angolo. Poi si voltò verso la ragazza, ed entrambi si ritrovarono a guardarsi. I loro occhi, incatenati, sembrarono trasmettersi un messaggio silenzioso, che solo loro potevano comprendere. Poi Pansy sospirò e si allontanò, seguita dallo sguardo del ragazzo che da dietro la guardava in silenzio.










Ed ecco qui il diciassettesimo capitolo. Nulla di troppo impegnativo, come avrete visto, in effetti l'idea era partita col far succedere tante altre cose, ma poi mi sono detta che veniva troppo lungo e che avrei scritto praticamente due capitoli in uno. Spero comunque che vi sia piaciuto. E se non è così, non fatevi problemi a dirmelo, ogni critica è accettata, se costruttiva. Spero mi lascerete una mini recensione tanto per farmi sapere cosa ne pensate.
Mi scuso ma non potrò rispondere a tutte le recensioni (bellissime) x questa volta, xkè altrimenti tarderei ancora la pubblicazione di questo capitolo. Vi ringrazio comunque a tutte per il sostegno e le belle parole che spendete x me, siete grandi!!
Colgo solo l'occasione per rispondere alle domande di:
whateverhappened: Hermione non stava propriamente evitando Draco, semplicemente non aveva voglia di stare ne parlare con nessuno, tanto meno con lui, causa della litigata col suo migliore amico. In più, è vero, c'è stata anche una buona dose di sfiducia e insicurezza, in cui le parole del rosso le sono entrate dentro più del dovuto. Per quanto riguarda il finale... non posso dirti se sarà lieto oppure no. Sappi ke io adoro le storie ke finiscono male... ma non credo sarei mai capace di finirne una mia così =P  Quindi, come dico sempre, vedremo... =P Spero ke questo cap ti sia piaciuto, fammi sapere ok? bacioni tadb
Lyla_sly: ciao! mamma mia ke recensione lunghissima!! hihi grazie!! Sono felice ke il cap ti sia piaciuto, e spero ke anke questo non ti abbia delusa. Come ti avevo promesso sarebbero mancati solo due capitoli alla catastrofe, e infatti... non ti dico altro, ma sappi ke il momento è praticamente arrivato. Per quanto riguarda il comportamento di Hermione... tu dici "non era lei quella che tirava dritto per la sua strada quando gli altri la criticavano?" e io ti rispondo che non sempre è così, anzi, ti ricordo che al primo anno ci è rimasta malissimo quando Draco l'ha chiamata Mezzosangue per la prima volta, e quando Ron l'ha presa in giro con gli amici si è chiusa in bagno a piangere una giornata intera! Senza dimenticare quando è scoppiata in lacrime in mezzo alle scale al termine del ballo del ceppo, sempre per colpa di Ron, che dopotutto non le aveva neanke detto chissà che cosa. E poi, come dici tu, dette dal proprio migliore amico certe cose fanno davvero male. Grazie per i consigli su come fare per modificare la presentazione, come vedi ci sono riuscita, grazie a te!! Spero mi dirai cosa ne pensi di questo cap anke se so ke muori dalla voglia di arrivare al succo della questione... ma come ho detto, il momento è ormai arrivato. 1 bacione tadb
1 saluto a tutte, vi ringrazio infinitamente per il vostro sostegno, senza di voi non potrei ami mandare avanti questa storia (anke con tutti i casini e i problemi quotidiani)! 1 bacione fortissimo a tutte! a presto (spero) ciao VVB **
   
 
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