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Autore: Mapix    26/12/2014    3 recensioni
Io non sono pazzo. Sono gli altri a dirlo, lo hanno deciso gli altri. vorrei essere pazzo, purtroppo non lo sono, ma gli altri dicono di si. Perché? Aiutami, non riesco ad accontentarli, loro dicono che sono così, ma io non mi ci sento, sono triste. Sono pazzo perché a un telefono da 800 euro preferivo i giocattoli da bambino; sono pazzo perché sostuisco le ragazze con le amiche; sono pazzo perché sono l'unico al mondo a pensarla così e farmi dei problemi.
Dimenticavo, mi presento: Piacere, il mio nome è Axel...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho molti ricordi di quand'ero piccolo, più che altro sono delle rimembranze di piccoli attimi : Sono un bambino molto timido, quasi non mi noti. Sai, se c'è una cosa che mi riesce bene, è proprio quella di non dare nell'occhio ; sono quel bambino messo in fondo alla classe, silenzioso che ascolta ( o cerca di ascoltare) la maestra mentre gli altri bambini fanno gli sbruffoni e fanno casino, non che mi sarebbe dispiaciuto unirmi a loro, ma mi vergognavo troppo ad alzarmi dalla sedia, quasi come se una paralisi mi avesse preso le gambe e le mani e mi avesse impedito di muovermi, cosi restavo mesto mesto sul mio banchetto a guardare gli altri bimbi. Era giusto così, in fondo, io ero il bimbo bravo che non doveva giocare con i bimbi cattivi, non volevo che il lupo nero mi venisse a prendere la notte e mi portasse nella sua tana per mangiarmi come gli altri bimbi cattivi.
"Mamma!Mamma! Sai oggi Francesco ha nascosto lo zaino di Clarissa nel gabinetto dei maschi e la maestra lo ha rimproverato, ma io sono bravo e non lo faccio", dicevo per esempio a mia madre quando tornavo da scuola, almeno finché gliel'ho potuto dire, perché arriva certamente un momento della vita in cui alla mamma non le si dice più nulla, perché magari si diventa grandi, si diventa più indipendenti; tanti motivi.
Come? perché io non le ho detto più niente? Semplice. È morta.
Non mi guardi così, dottore, in fondo prima poi arriva per tutti la nostra ora, no? Ma non si preoccupi, mi è rimasto qualcosa di indelebile di lei, il nome che porto, lo ha scelto lei ; io avrei senz'altro preferito un altro nome, tipo Carlo o Matteo, ma in fondo non è male nemmeno questo. Chissà se mi fossi chiamato Matteo forse ora avrei ancora la mamma piuttosto che solo il nome che mi ha dato, ricordò ancora papà com'era triste quel giorno, ma è comunque stato saggio, sa dottore? Ha deciso che dovevo essere forte, quindi sono stato alla messa per il funerale di mamma da solo mentre papà è uscito fuori a fumarsi la sua benedetta sigaretta delle undici e mezza e dopo il funerale addirittura è uscito fuori di casa per tornare alle 2 di notte ubriaco fradicio, sorridente e felice, lui si che aveva superato il dolore, il mio papà.
Il tempo è scaduto? Bene dottore, ci vediamo per la prossima visita allora, è stato un vero piacere, davvero. Arrivederla.
Scusatemi se avete aspettato che uscissi dallo psicanalista, ma si sa: la salute prima di tutto, ora possiamo parlare un po finalmente.
Sapete cosa si prova quando si ci sente fuori posto nella vita? Quel continuo dialogare con la propria coscienza, quel chiedersi "ma che ci faccio io qui?" , " perché sto facendo questo?"
È proprio per questo che ho bisogno di aiuto, ho così tante cose da dire, così poco tempo per farlo.
Ma comunque sia sono felice, o almeno credo di esserlo, chi lo sa cos'è la felicità? Per qualcuno è l'amore, per qualcun'altro l'amicizia, per me? Io non lo so cos'è, ma credo di stare abbastanza bene da potermi definire felice. Ad ogni modo non è nè il momento nè il luogo per parlare di ciò.
   
 
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