Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |       
Autore: wallflower    12/01/2015    11 recensioni
{Traduzione di Strings, una ff americana.}
“A quanto pare hai un appuntamento,” l'uomo indicò il biglietto che Thomas aveva messo sul tavolo e il moro annuì in silenzio. “Beh, non essere così felice, potrei diventare cieco per tutto questo entusiasmo.”
Thomas lo guardò piuttosto male, ma il barista fece spallucce e scelse un altro bicchiere.
“Ci sono delle regole?” chiese dopo una lunga pausa e l’uomo sbuffò da dietro il bancone.
“Tipo portare un mazzo di fiori?”
“Molto divertente.”
“Beh, hai chiesto se ci fossero delle regole per un fottuto anonimo, domanda stupida, risposta stupida,” rispose l’omaccione e Thomas brontolò qualcosa di incoerente. “Ti dicono il posto e ti danno l’ora. Vai lì, ti diverti e te ne vai. Questo è tutto. Cosa altro ti serve? Un manuale su come toglierti i pantaloni?”
“Beh, forse sapere se la tipa sarà una maniaca o-,”
“Una tipa? Come fai ad esserne così sicuro?” il barista lo interruppe con un tono divertito.
“Aspetta, può capitarmi anche un ragazzo?”
“Può capitarti un cavallo per quanto me ne importa,” il barista sogghignò. “Ma sì, è logico. Ti capita quello che ti capita.”
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                Capitolo 4: Sunday
Minho aveva sempre un tempismo perfetto quando si trattava di visitarlo, Thomas doveva ammetterlo. Era come se avesse messo qualche telecamera nascosta in giro per l’appartamento di Thomas, oppure qualche specie di radar che gli diceva quando Thomas cucinava, o ordinava qualcosa, e poi lui appariva sempre come il ninja che era, sorridendo sfacciatamente, e di tanto in tanto portava anche qualcosa di buono da bere, o bello da vedere.

Oggi era venuto con della vodka per qualche strana ragione, un tipo di alcol che nessuno dei due amava particolarmente, ma Thomas non si era lamentato.
L’aveva lasciato entrare, superando il commento “Che coincidenza! Cucini proprio mentre arrivo anch'io!” senza accennare ad una reazione, prendendo due bicchieri.

“Dio, sei anche più taciturno del solito,” notò Minho quando si sedette, guardando di sottecchi il moro. Thomas era d’accordo con lui – il suo cervello non ce l’avrebbe fatta a durare ancora per molto senza un riposo. Nella sua mente continuavano a ripetersi delle immagini, riusciva ancora a vedere con chiarezza tutte le espressioni che Newt aveva fatto quella sera, ricordava il calore che emanava e la sensazione della sua pelle sotto i propri palmi, l’eco degli ansimi era ancora vivo nelle sue orecchie. E tutto ciò lo faceva sentire irritabile e insaziato.

Non ce la faceva proprio a ignorare tutto. Non quando si trattava di qualcosa di così importante – essere in intimità con qualcuno e poi dimenticarsene completamente. Sicuramente non dopo che si era sentito così bene e nel posto giusto, ragazzo o non.  Voleva sapere chi era Newt, e moriva dalla voglia di poterlo rivedere, preferibilmente al più presto, e non c’era nemmeno bisogno che fossero nudi. Almeno, non subito. Voleva solo vederlo, conoscerlo, magari lavorare sul capire e..qualcosa. Thomas non sapeva nemmeno cosa. In ogni caso era stupido.

“Ti avevo detto di andare,” Minho interruppe i suoi pensieri con un sospiro esasperato. “Sbollire un po’, dimenticarti della stronza. Ma nooo. Hai dovuto fare il bravo bambino. E per chi? Io e Teresa eravamo gli unici a saperne qualcosa e, amico, abbiamo comunque già perso le nostre buoni opinioni su di te. Non avevi niente da perdere.”

“Hmm,” Thomas annuì solamente, spegnendo i fornelli. Non voleva nemmeno parlarne.  Lasciare credere a Minho di essere rimasto il solito ‘prevedibile’ era la cosa migliore da fare. Tutte le stupide domande che avrebbe potuto fargli se-

“Oh mio dio, ci sei andato.”

Thomas congelò sul posto a quell’affermazione e improvvisamente Minho gli fu accanto e gli stava tirando il colletto della maglietta, rivelando tutti i feroci succhiotti arrossati.

“Porca miseria, ce l’hai fatta!”

“Minho-“

“Io..cazzo, ce l’hai fatta veramente, non riesco a crederci! E ho portato della stupida vodka, sono un idiota! Abbiamo bisogno di champagne o qualcosa del genere, fammi prendere le chiavi e-“

“Minho!” Thomas alzò minacciosamente il tono di voce e fortunatamente funzionò, perché il coreano finalmente smise di parlare, nonostante l’espressione scettica che aveva in faccia. “Non c’è nulla da festeggiare, va bene? Ora rimetti il tuo culo seduto.”

“Aspetta, è andata così male?” Minho sembrò deluso ma fece come gli era stato detto e si sedette di nuovo al tavolo. “Perché amico, il tuo collo sembra essere stato brutalmente attaccato da un branco di zanzare o che ne so.”

“E’ andata bene,” mormorò Thomas, e provò a coprire i succhiotti senza molti risultati. Erano davvero tanti, e quando li aveva visti per la prima volta aveva pensato che Newt l’avesse fatto apposta, per vendetta o chissà cosa.

Bene?” il coreano rispose incredulo. “La mia colazione è andata bene. Ho mangiato uova strapazzate e toast. Ma tu hai fatto sesso per tutta la notte e sei stato morso da un animale selvaggio; non credo che bene sia abbastanza.”

Ovviamente non ci aveva creduto. Perché Minho era Minho e non si arrendeva finché il mistero non veniva risolto, racimolare indizi era il suo hobby.

“Grandioso,” disse Thomas. “E’ stato grandioso. Magnifico. Sexy. Contento?”

“No,  sembri depresso,” Minho si accigliò. “Se è andata così bene, perché hai l’espressione di uno che ha appena scoperto che il mondo sta per finire? L’hai messa incinta?”

“Sei idiota?” Thomas gli ringhiò contro e Minho alzò le mani in segno di resa.

“Sto solo cercando di capire il perché,” lo rassicurò. “Allora. Hai fatto sesso, a lei piaceva particolarmente e tanto il sesso anale, e alla fine hai scoperto che era un ragazzo travestito?”

Thomas roteò gli occhi al cielo e per un momento temette che potessero rimanere incastrati.

Era un ragazzo,” decise di sputare il rospo. Tanto prima o poi Minho l’avrebbe capito comunque.
“Non è davvero un problema.”

“Impossibile!” la mascella del coreano rischiò di cadere a terra. “Non esisteee. Tu! Con un ragazzo! Non ci credo.”

“Cosa? Perché?” il moro smise di mettere il cibo nei piatti e guardò Minho con le sopracciglia alzate.

“Sei etero,” sottolineò Minho. “Sei più etero di James Bond o Indiana Jones. Sei il faro dell’eterosessualità! Più etero di-,”

“Va bene, ho capito, stai zitto,” brontolò Thomas, in tono minaccioso, e Minho scosse la testa.

“Un ragazzo,” ripeté il coreano, sempre più sbigottito.

“Sì.”

“Impossibile che tu sia rimasto e abbia fatto sesso con un ragazzo,” il tono dubbioso rese Thomas ancora più nervoso. “Impossibile.”

“Solo perché non mi sei mai piaciuto in quel modo non vuol dire che io sia un idiota omofobo, okay?”  sbottò Thomas, rischiando quasi di lanciare il piatto di fronte all’amico.

“Detto così è diverso,” Minho scrollò le spalle. “Sebbene non andarmi dietro è già un peccato abbastanza grande.”

“Smettila,” rispose Thomas infastidito e Minho rise.

“Ora capisco,” disse in modo calmo e Thomas capì che la sua postura doveva essersi appena incrinata e Minho era riuscito a vederci attraverso. Come faceva sempre.

“Allora. Sei entrato e hai visto un ragazzo. Non sei andato fuori di testa ma ci hai fatto sesso. E’ stato grandioso. Ora sei tornato a casa e sembra che tu voglia assassinare qualcuno. Quindi..o te ne stai pentendo – ma ne dubito, dato che ti sei arrabbiato e hai sostenuto di non essere un ‘idiota omofobo’ – oppure ti piace il ragazzo. Dopo solo una notte. E ora non stai piagnucolando per quella stupida troia, ma per un tizio che conosci a malapena.”

Thomas rimase in silenzio abbastanza a lungo da confermare le supposizioni di Minho, lo sapeva, ma non riusciva a dire nulla, finché il suo amico sospirò.

“Dillo e basta,” lo esortò il moro in silenzio.

“Sei patetico.”

“Sì,” era d’accordo. Lo era eccome. Non aveva bisogno di negarlo per sentirsi meglio, e mentire a se stesso era sempre più facile che mentire a Minho.

“Allora, cosa c’è di tanto speciale in questo ragazzo da farti già perdere la testa?” Minho incrociò le braccia al petto, guardando Thomas in attesa di risposte. Thomas non era esattamente felice di condividere quello che era successo, ma conosceva Minho e sapeva che sarebbe riuscito a tirargli fuori tutta la storia prima o poi. Ci pensò per un po’, cercando le parole giusto, ma tutte quelle emozioni e piccole cose erano difficili da mettere insieme in una spiegazione comprensibile.

“Io..non ne sono sicuro. Lui era..” si fermò per un momento, mordicchiandosi il labbro inferiore. Minho mantenne la sua postura. “Sexy. E divertente. E anche molto attraente.”

“Un bel ragazzo con ottimo senso dell’umorismo,” concluse Minho. “Wow, abbocchi con facilità. Come io sia riuscito a stare fuori dal tuo campo di interesse rimane un mistero. “

“Io non-” Thomas cercò di protestare, ma uno sguardo severo del suo amico gli impedì di lamentarsi ulteriormente. “Non è che me ne sono innamorato.”

“Se fosse quello il caso saresti ancora più patetico,” disse Minho. “Guarda, amico, sei un bravo ragazzo, ma ti abbiamo regalato quel biglietto per farti chiarire le idee, non per farti cascare in un’altra trappola.”

“Sto bene,” il moro cercò di sembrare rassicurante. “Tanto non lo rivedrò mai più.”

“Non è che importi molto,” finalmente Minho smise di assumere la sua postura da ‘ti sto giudicando’ e iniziò a mangiare.  “Devi solo imparare a non farti influenzare così facilmente. Non solo tu stai male, ma anche noi dobbiamo subirci tutto. Abbi pietà.”

“Oh, poverini,” Thomas gli lanciò un’occhiataccia ma Minho fece spallucce, lasciando cadere l’argomento. Era probabilmente la scelta più ragionevole.

******
 Il colletto di Thomas copriva perfettamente i succhiotti perché, apparentemente, Newt aveva una chiara idea del tuo aspetto quando indossavi un completo e il tuo collo aveva quelle sembianze. Quindi poteva fare finta di niente, e sperare che Minho non avesse detto nulla a Teresa, perché non ce l’avrebbe mai fatta altrimenti.

Non era riuscito a leggere nulla dalla sua espressione quando l’aveva incontrata nell’ascensore a lavoro, e Minho gli era sembrato ancora più enigmatico, il che non era un ottimo segno. Era rimasto in silenzio per tutto il tempo finché non era diventato quasi straziante e aveva chiesto cosa c’era che non andava.

“E’ solo nervosa,” disse Minho al posto della ragazza, dato che lei borbottò solamente qualcosa. “A causa della nuova azienda con cui dovremo trattare oggi.”

“Oh?” Thomas sbatté le ciglia in sorpresa. Non ne aveva sentito parlare. Ma la verità era che nelle ultime due settimane non si era aggiornato su nulla, quindi non lo sorprendeva così tanto.

“L’avvocato dovrebbe arrivare verso le nove,” Teresa finalmente parlò. “Ho sentito dire che è molto duro riguardo a queste cose. Se ha intenzione di mettere su qualche richiesta improponibile, potrei prenderlo a pugni.”

“Ah, è quel periodo del mese?” Thomas non riuscì a fermare le parole che gli uscirono dalla bocca e l’occhiata che gli rivolse la ragazza quasi lo uccise all’istante.

“Che ne dici di stare zitto e trovarti un altro ragazzo da scopare?” sibilò lei e Thomas sbuffò.

“Impeccabile,” guardò Minho con la coda dell’occhio, il quale sembrava aver appena inghiottito tutti i secreti del mondo, e lasciò perdere giusto per essere sicuri. Affrontare Teresa di mattina era già abbastanza difficile; non gli serviva essere decapitato prima ancora di entrare nel suo ufficio.

******

Quando Teresa era apparsa sul portone dieci minuti prima delle nove, Thomas l’aveva seguita senza dire una parola. Era un po’ pallida, il che era un po’ insolito. Teresa non era mai spaventata, poteva mangiare gli avvocati per colazione, ma il suo improvviso cambio di umore lo preoccupava. Non riusciva a immaginare cosa ci fosse di così terribile nella nuova azienda, o nell’avvocato stesso,  che la facesse essere così inquieta.

“Stai bene?” chiese con cautela quando furono nella sala riunioni e lei si sedette e cominciò a frugare fra i diversi documenti che aveva portato con sé. I suoi movimenti erano scattanti e scoordinati.

“Bene,” bofonchiò lei.

“Nervosa?”

“Secondo te?” gli lanciò un’occhiataccia.

“Secondo me lo spaventerai con questo atteggiamento,” Thomas roteò gli occhi. “Cosa ti preoccupa?”

“Tutte quelle cose che ho letto su di lui,” si corrucciò lei. “Tutte le aziende che ha rifiutato, tutto il successo che ne ha tratto in seguito, tutte le persone che si fidano di lui, che porta a tutti i cazzo di collegamenti che ha. Questo è quello che mi preoccupa. Soddisfatto?”

“Dio, sei scazzata,” si sedette a sua volta, ignorando le continue sfrecciatine della ragazza. “Calmati. Non è qui perché ci hanno fatto causa. Vogliono sono lavorare con noi, è un punto a nostro favore. Sicuramente non ci metterà da parte se vogliono collaborare.”

“Non si sa mai,” mormorò lei, e poi stette zitta quando la porta si aprì e Minho comparve sulla soglia.

“E’ qui fuori,” disse ad entrambi con espressione seria. “Pronta, ragazza?”

“Sì, fallo entrare,” fece di sì con la testa e prese un profondo respiro. Thomas pensò fosse ridicolo, ma rimase in silenzio e si abbottonò la camicia, alzandosi. Minho annuì e scomparve di nuovo, solo per riapparire qualche secondo dopo con un’altra persona dietro di lui.

In quel momento tutto il sangue che pompava nelle vene di Thomas si trasformò in ghiaccio e tutto ciò che riuscì a fare fu guardare e guardare e guardare e guardare.

Era Newt.

******
EEEEEEET VOILA’! Sorpresa sorpresina, l’avvocato che vuole lavorare con l’azienda di questi tre è proprio Newt! Eh già, chi l’avrebbe mai detto? *risatina malefica* Newt lo riconoscerà? Come reagirà Thomas? Per scoprirlo, stay tuned. <333
In ogni caso, questo capitolo l’ho tradotto prima del previsto ma, dati tutti i commenti positivi che ho ricevuto nello scorso capitolo, ho deciso di premiarvi e fare una piccola eccezione.
Spero vi piaccia e, as always, ci vediamo con il prossimo capitolo!
Un bacione,
wallflower
  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: wallflower