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Autore: thelostgirl    22/01/2015    1 recensioni
Presto Margot si sarebbe trasferita a Montréal. Ha sempre odiato il freddo e ha sempre sognato di andarsene in una qualche costa calda negli Stati Uniti o in una città d'arte in Europa con Peter, il suo migliore amico di sempre. Ma le cose cambiano, le persone crescono e i sogni si adattano. A venti anni compiuti Margot era pronta per cominciare la sua nuova vita passando da un piccolo paese freddo del Canada ad una enorme metropoli fredda del Canada. Tutti i suoi ex compagni di scuola e i suoi amici avrebbero intrapreso una vita più emozionante della sua ,inseguendo i propri sogni, ma per Margot era diverso, per lei le cose non andavano mai come desiderava. Perciò quando si era presentata l'occasione di partire l'ha colta al volo.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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« Camicia rossa oppure un maglioncino casual ma non troppo, color avorio? » chiese osservandosi più volte allo specchio in camera sua «Margie, io ti adoro da morire e sei una delle persone più importanti della mia vita. Però mi hai mandato dieci messaggi e mi ha chiamato tre volte ,mi ero davvero preoccupata che fosse successo qualcosa di grave a te o a tua madre. Perciò, per l'amore di Dio, trovati un'amica a Montréal. Sai come la penso. » ancor prima che Margot potesse replicare qualcosa la sua amica la precedette «Lo so, l'ho capito ormai. Non riesci ancora a pensare di iniziare una relazione amorosa con qualsiasi ragazzo. Posso capire il perché ,però sai che non puoi chiuderti nel tuo passato, devi lasciarlo andare e vivere la tua vita. Che è ora ,che è domani, ma non ieri. Ma non è questo che volevo dirti. Voglio dire ,hai cercato di contattarmi per scegliere come vestirti per il tuo colloquio! Tesoro, siamo a un'ora di distanza in aereo. Puoi contare su di me per sempre ,però hai bisogno di trovarti una persona che ci sia per te fisicamente oltre che col pensiero. Lo dico perché ti voglio bene e mi preoccupo. » per l'ennesima volta la sua migliore amica sembrò rispondere alle sue domande taciute ancor prima che lei le esprimesse in parola. Sospirò e lanciò la camicia e il maglione sul letto. «Lo so. Hai ragione, Cass. » -perché veramente ce l'aveva- «Cercherò di fare del mio meglio.» credeva di poter percepire il sorriso della sua amica dall'altra parte della cornetta. «E' questo ciò che volevo sentirti dire ,e mi ci è voluto un mese.» la risata soffocata dell'amica riempì il silenzio della sua camera « Ora devo andare. Ho un'appuntamento con Dean. Ti dovrò aggiornare.» Margot sorrise, comprendendo già che la sua amica era presa da quel ragazzo e ,da come diceva Cassandra, era l'opposto del suo bastardo ex ragazzo che l'ha piantata per una delle tante oche. Qualche istante prima di riagganciare sentì dire da Cassie «Metti il maglioncino.»
Alla fine Margot, per il suo primo colloquio di lavoro, si mise il maglioncino ,un paio di leggins neri e i suoi amati stivali neri che le coprivano le caviglie. Si truccò ,anche se solitamente non lo faceva spesso, ma voleva fare buona impressione dato che avrebbe avuto un colloquio per diventare una commessa di un negozio di vestiti. Si osservò un'ultima volta prima di prendere il giubotto e uscire. Non si era mai considerata una bellezza rara, anzi, forse non si era nemmeno mai considerata bella o mai si era soffermata a realmente a osservarsi in quegli ultimi anni. Osservò i suoi occhi marroni, i suoi capelli neri che stavano ormai per raggiungere i suoi fianchi e la sua pelle chiara. Non era bassa né troppo alta, e certamente non aveva il fisico di una modella. Tutto in lei era nella norma. Talmente tanto nella norma che poteva essere considerata banale. Sospirò sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si decise a uscire. Si guardò intorno e ,non vedendo nessuno, si decise di chiamare l'ascensore che pian piano la raggiungeva dal primo piano. Questo non è il momento per socializzare con nessuno, mi dispiace ,Cass. - pensò sollevata trovando l'ascensore vuoto. Si concentrò sul suo respiro appoggiata alla parete dell'ascensore continuando a ripetersi che tra poco le porte si sarebbero aperte e avrebbe potuto respirare aria vera e certamente non poteva presentarsi al colloquio tutta accaldata per aver fatto sei piani di scale. Ma quando si aprirono le porte scattò fuori in un lampo, scontrandosi però con qualcuno ,che la teneva saldo a sé evitando che cadesse dentro all'ascensore. Il cuore iniziò a martellare velocemente dalla paura e pian piano alzò lo sguardo. Per un'attimo fu quasi sollevata di vedere gli occhi color azzurro glaciale di Kyle fissati sui suoi, ma si riprese subito allontanandosi di due passi da lui. FIatò un «Scusa.» imbarazzato mentre il sorriso di Kyle si apriva sempre di più «Non hai ancora superato la tua paura ,eh?» Margot si strinse nelle spalle non sapendo bene cosa dire ,e non capendo perché si sentisse così a disagio con lui. Approfittò del silenzio che si era creato tra di loro per controllare l'ora nel suo cellulare. «Scusa, devo proprio andare.» alzò lo sguardo verso quello curioso e indagatore del ragazzo «Ho un colloquio di lavoro.» ,non seppe bene nemmeno lei perchè si sentiva in dovere di giustificarsi. In fondo non lo conosceva nemmeno. Però quel ragazzo le faceva provare una sensazione strana, che ordinava al suo cervello di farla sembrare più imbranata e strana del solito. «Buona fortuna allora. Spero di rincontrarti presto.» Margot gli rivolse un sorriso afrettato sparendo dietro la porta pesante del loro conodominio.

POV KYLE.
Sin da piccolo aveva chiare le idee sul suo futuro. Avrebbe fatto la cariera del medico ,lavorando in un ospedale. All'università se l'era cavato alla grande. Amava studiare medicina. Ma era nei momenti di tirocinio che desiderava aver scelto una facoltà diversa. Avrebbe preferito di gran lunga provare la tensione e l'agitazione di estrarre un tumore da un cervello che correre dietro un'insegnante che non voleva che tu proferissi parola o tocassi nemmeno una garza. L'unica cosa di eccitante in quelle cinque ore fu medicare due ferite in pronto soccorso.
Scosse la testa rendendosi conto di essersi perso nei suoi pensieri. Scese di fretta dall'autobus a due fermate prima della sua. Camminare dopo una giornata snervante lo aiutava. Ripensò alla ragazza del sesto piano e un sorriso spontaneo li comparve in volto. Era divertente vedere l'ansia dar spazio al sollievo nel suo volto appena usciva da quell'ascensore, era una tipa strana. Però le dava una sensazione strana, ogni volta che il suo sguardo incrociava quello della ragazza riusciva a vedere un'enorme tristezza ,come se facesse parte dei suoi occhi e del suo essere. Perciò ogni volta pregava lo guardasse in faccia, voleva leggerle dentro. Comprenderne il perché. Probabilmente era la sua natura di medico che emergeva e lo faceva preoccupare delle persone. Scosse la testa entrando a passi svelti dentro al condominio e si sentì avvolgere dal calore appromimente causato dai termi bloccati. Nel momento in cui si stavano per chiudere le porte notò una sagoma entrarvi di fretta dentro. Il signor Port -un vecchietto del terzo piano che spesso faceva visita al pronto soccorso anche se Kyle non aveve ancora che problemi di salute potesse avere per dover andarci ogni giorno- emise un sonoro sbuffo borbottando qualcosa che Kyle riuscì ad identificare come " Questi giovani d'oggi sempre di fretta. " . Solo allora notò che era Margot che si era piazzata davanti a lui dandogli le spalle. Si permise di osservarla, sollevato che non poteva vederlo. Aveva dei capelli lunghi e lisci ,a vederli sembravano morbidi come seta a tal punto che era tentato di toccarli per accertarsene. Era magra e alta quanto basta, inoltre aveva notato in lei un'eleganza strana nel fare qualsiasi movimento che era certo avrebbe affascinato chiunque. Le sue spalle erano rimaste rigide e tese fino a quando l'ascensore si fermò per il signor Port, riuscì a notare che teneva stretto a sé un quaderno, stringendolo convulsamente con le dita. Kyle non resistette alla tentazione, doveva parlarle, doveva capire perché quella tristezza si era impossessata di una ragazza come lei «Vuoi ignorarmi per tutto il tempo?» Margot si voltò lentamente e sembrò veramente non essersi accorta della presenza del ragazzo. Gli rivolse un sorriso distratto «Scusa, è che stata una giornata pesante..» lasciò la frase in sospeso e tra loro calò il silenzio. Ma era un silenzio strano, piacevole. Molte volte a Kyle capitava ,in compagnia di un suo amico o di qualche ragazza, che si creava un silenzio imbarazzante che entrambi sentivano il dovere riempire con domande e argomenti di conversazione inutili. Diamine, che cos'ha questa ragazza? -pensò frustrato mentre si passava una mano tra i capelli. Un fievole din l'avvisò che stavano raggiungendo il quinto piano. Improvvisamente Kyle si sentì agitato come un bambino, e non seppe bene come formulare corettamente la domanda. «Margot? Tu sei nuova di qui e sono certo che non hai visitato Montréal come si deve. E che devi ancora provare le brioches calde da Freddy's.» la ragazza gli sembrò confusa ,il che lo faceva sorridere ma si trattenne «Perciò che ne dici se ti porto a fare un piccolo tour domani mattina?» «In realtà mi assunto giusto oggi e inizio da domani mattina.» sentì una situazione strana pesarli dentro, ma non riuscì a comprendere cos'era come non riusciva a trovare una risposta adeguata da darle. «M ..ma se ti va domani sera sono libera.» un altro din che annunciava l'arrivo al sesto piano. «Può andare. Allora ti vengo a prendere per le otto e ti porto a mangiare il miglior smoked meat sandwich del'intero Québec.» la ragazza rise e lo salutò uscendo dall'ascensore.

POV MARGOT.
Aveva finito in fretta di mangiare durante la sua pausa pranzo ,così decise di chiamare Cassie che le rispose al primo squillo « MARGOT! Lo sapevo, sapevo che ti avrebbero assunta. Spero per loro che ti diano qualche sconto ogni tanto sui loro vestiti. Oh mio dio, se ti danno qualche sconto ricordati di me, potrei prendere il primo volo per dei vestiti o una borsa meravigliosi e scontati.» Margot rise di gusto «Oh, sì. Mi hanno assunta. Ora sono in pausa pranzo, infatti.» sentì dei strani rumori e poi un'improvvisa silenzio provenire dall'altra parte della cornetta «Cass?» mentre aspettava una risposta osservò lo smalto nero delle sue unghie ormai rovinato «Scusa, Meg, ho appena accostato con la macchina e prima che tu mi dica qualcosa voglio ricordarti di quella volta che hai fatto l'esame di guida due volte.» alzò gli occhi al cielo consapevole che non la poteva vedere «Aspetta. Margot White. Tu non mi hai chiamata per raccontarmi del colloquio. Oh mio dio. Spara!» le metteva paura, a volte, quella capacità della sua amica. «Stasera un mio vicino di casa mi porta a mangiare fuori. Prima che tu ti faccia idee strane lo fa solo per farmi fare una visita della città. Quindi non montarti la testa.» «Oh, tesoro. Quella del tour è una scusa vecchia quanto il mio professore di Sociologia. E credimi, ne ha di anni lui.» Margot fece roteare gli occhi a quella pessima battuta «Non mi interessa quel che pensi. Avevi ragione, ho bisogno di una persona amica e credo che lui beh ..è l'unica persona interessante che ho conosciuto fino ad ora.» «Come vuoi ,Margie. Ma vestiti bene stasera.»
Non poteva negare che Kyle non fosse un bel ragazzo, però la sua migliore amica aveva torto questa volta. Margot aveva bisogno di una persona amica e aveva la sensazione che Kyle potesse essere uno di questi.


SPAZIO AUTORE:
Spero di ricevere presto recensioni, negative o positive che siano, per capire dove posso migliorare e cosa posso evitare (ovvio che preferirei un commento positivo comunque ,come tutti del resto lol). Se per sbaglio qualcosa della mia storia ve ne ricorda un'altra vi prego fatemelo notare in modo che coregga questo sbaglio/equivoco, inoltre mi scuso se sono presenti degli errori grammaticali. E' la prima storia che pubblico qui ,perciò devo ancora capire bene come funziona. E mi rendo conto che questo capitolo può risultare un po' noioso, ma credo fosse essenziale per presentare un po' meglio i due personaggi. Prometto che i prossimi saranno migliori e più coinvolgenti. Buona lettura.
   
 
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