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Autore: mychemicalromance96    29/01/2015    0 recensioni
Aurora è una ragazza dalla profonda sensibilità d'animo, ma per la sua triste e amara visione della società ha sempre vissuto con un profondo vuoto interiore.
Tante sono state le delusioni che l'hanno portata ad essere rigida con se stessa.
Gli unici che rendono apprezzabili le sue giornate, sono i suoi amici.
Però ben presto le cose cambieranno, la sua vita assumerà dapprima sfumature diverse per poi tingersi di colori vivi, accesi.
Un incontro innaspettato porterà alla luce la sua vera se nascosta per tanto tempo sotto armature pesanti.
Sarà un viaggio alla conoscenza di se stessi, un profondo cammino per scoprire il proprio obiettivo nella vita.
Un viaggio che la segnerà.
Lottando tra sentimenti contrastanti e passionali cercherà di raggiungere il suo scopo.
Solo il coraggio di non arrendersi la spingerà ad andare avanti combattendo continuamente contro colui che le ha rapito il cuore.
Un amore difficile, pieno di sfide e pure gioie diventerà il suo supremo contrasto.
Certi amori non si sa come nascono, succedono all'improvviso e seppur difficili a volte e apparentemente privi di speranze, vanno vissuti lo stesso.
Certi amori nonostante le avversità sono destinati a vivere la propria essenza in eterno.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Pioveva.
I miei occhi fissi sulla pioggia si rattristavano sempre più.
Dalla finestra della camera della mia migliore amica, Giulia, osservavo la velocità della pioggia aumentare sempre più.
Ogni volta che pioveva pensavo sempre che il cielo stesse piangendo, non era felice e quindi iniziava a piangere, e le sue lacrime finivano sulla terra bagnando ogni cosa..
Stare dietro ad una finestra ad osservare mentre pioveva mi piaceva molto.
Come il cielo anche io piangevo, e le mie lacrime finivano per ferire il mio spirito tormentato da un mondo che non accettava, dalle continue cattiverie e gelosie che sembravano essere ormai diventate matrici delle azioni umane.
Amavo perdere il mio sguardo triste su un paesaggio grigio, nebbioso.
Quando piove è un momento durante il quale molti si affrettano a scappare perché non hanno l'ombrello e non vogliono bagnarsi o meglio odiano il pianto della verità.
Non sopportano il pianto di chi dall'alto ne ha viste tante per secoli e ad un certo punto scoppia in lacrime..
Ed io da dietro una semplice finestra osservavo quella moltidutine di gente fuggire con sguardo stanco e non più stupito.
Sapevo perfettamente come si sentiva il mio animo ogni volta che iniziavo a riflettere su me stessa.
Molte delusioni mi avevano portata ad essere più distaccata nelle relazioni, a non affezionarmi subito agli sconosciuti, a non dare troppa importanza a ciò che la gente pensava o aveva da dire.
Avevo costruito per me stessa una sorta di corazza difendendomi dalle continue insidie.
Il mio cuore e il mio spirito sofferenti desideravano così tanto sentirsi amati per davvero da qualcuno..
Ogni giorno lottavo contro me stessa impedendomi di affezionarmi..
Tutto questo stava accadendo perché ogni volta che sembrava avessi raggiunto la mia felicità, subentrava qualcosa pronta a portarmela via.
Avevo lottato e sperato in molte cose ma dopo certe delusioni e insoddisfazioni non avevo più voglia di sperare in qualcosa o in qualcuno.
Ogni volta che l'avevo fatto, il mio cuore era stato spezzato.
Ogni volta ci restavo male, forse sempre di più anche..
Avevo perso la determinazione di “provarci'' per ottenere le cose.
Da un lato sentivo di sbagliare e che dovevo prendere al volo ciò che mi capitava, però dall'altro lato la paura di essere nuovamente ferita e di rimanerci male prevaleva sempre.
Dopo ogni sofferenza e delusione avevo imparato a rialzarmi sempre più forte di prima.
Dopo ogni pugnale al mio cuore oramai pieno di ferite avevo imparato ad impugnare l'arma nel mio palmo e ad affettare chi volesse farmi del male.
Ero diventata caratterialmente un po aggressiva, mandavo a quel paese quasi tutti, ma chi mi conosceva bene sapeva che il mio era solo un modo per difendermi.
Sentivo il mio spirito riempirsi sempre più di rabbia, e a volte finivo per criticare me stessa per il mio non sapere raggiungere ciò che desideravo.
Perché si! A volte finivo per pensare che la causa della mia infelicità fossi io stessa.
Tra continui pensieri senza una fine facevo scorrere la mia vita, divisa tra mente e cuore..
Una mente troppo matura e complessa per la mia giovane età, e un cuore troppo ferito per poter amare.
A volte il desiderio di scappare e di rifugiarmi su una montagna per meditare insieme al mio mio animo prevaleva al tal punto che avevo pensato di farlo.
Sentivo di avere nel mondo un posto lontano dalla vita che conducevo.
Un luogo idoneo al mio spirito, il quale mi chiamava a se ogni giorno.
Sentivo nel profondo del mio essere la sua voce attirarmi a se.
Sarei andata avanti divisa tra forza e debolezza, accompagnata dal coraggio di non arrendermi.
                                                                                                                                          •••••••
“Ah, sei qui, pensavo fossi in soggiorno.” La voce di Giulia mi fece sussultare dalla sedia che avevo posto accanto alla finestra.
Nel voltarmi verso lei mi accorsi che stava ridendo.
“Cosa hai da ridere?” Le chiesi con tono severo.
Mi capitava a volte di essere dura anche con lei.

“Dai non essere rigida anche con me, comunque dopo che ha smesso di piovere credo che verranno anche gli altri per una partita a carte.
Li ho invitati perché è da parecchio che non ci riuniamo, questo studio uccide."

Il suo sguardo irritato mi fece intuire quanto le desse fastidio studiare tanto.
Oltre Giulia avevo altri tre amici, eravamo parte dello stesso gruppo e ci conoscevamo dal primo anno di liceo.

“L'ultimo anno è il più impegnativo si sa, sopratutto per noi del classico." Le feci notare.
“Hai ragione, però ci priva della possibilità di vederci tutti insieme come in passato.." Le sorrisi debolmente.
“Eri di nuovo persa nei tuoi pensieri prima che io entrassi?
Ti ho vista seduta vicino la finestra.."

Il suo sguardo preoccupato mi fece capire che aveva intuito il mio momento di riflessione che c'era stato poco prima.
“Il solito...” Risposi sorridendo.
A volte vorrei essere come te.” Disse guardandomi dritto negli occhi.
“Come me in che senso?”
“Forte come te, nonostante le delusioni vai sempre avanti e non ti arrendi, non abbandoni te stessa nelle mani di questa società."

Le sue parole mi colpirono profondamente.
Nonostante la conoscessi da molto tempo non mi aveva mai detto quelle parole.
“Ti stimo Aurora, sei davvero una grande persona.”

Così dicendo mi abbracciò.
Ricambiai l'abbraccio e in quel momento pensai all'amicizia che ci univa e a quella che mi univa altri amici del gruppo.
C'era una cosa che non mi aveva abbandonata, che mi teneva legata a se, l'unica per la quale lottavo..
L'amicizia.
  
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