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Autore: Lily Liddell    12/02/2015    3 recensioni
Effie's POV | Hayffie
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Prequel di Petrichor.
{Potranno comunque essere lette separatamente.}
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Tutti gli Hunger Games che Effie ha vissuto da accompagnatrice. Dal 60th al 73rd.
E' sostanzialmente l'evoluzione di Effie e del suo rapporto con Haymitch e con alcuni degli altri vincitori/accompagnatori.
In particolare immagino Finnick, Chaff e Johanna.
Alcuni di questi capitoli sono presenti anche all'interno di altre mie raccolte, quando sarà così, lo farò presente all'inizio o alla fine, in una nota d'autore.
Quando sarà finita, comincerò Rain, gli avvenimenti più importanti dei 74th Hunger Games dal POV di Effie.
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Capitolo 1:
Esattamente dieci anni dopo aver preso la mia decisione, dopo aver affrontato la scuola, le selezioni, le graduatorie e la forte opposizione di mia madre, finalmente sono riuscita a diventare un’accompagnatrice.
Sapevo che avrei dovuto cominciare dal basso, ma non immaginavo che il basso fosse così profondo.
La delusione che ho provato nell’incontrare finalmente di persona il Vincitore del mio Distretto, Haymitch Abernathy, è stata immensa.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Portia, Tributi edizioni passate, Vincitori Edizioni Passate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Atmosphere'
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Portia sta sfogliando quel dannato numero di Capitol Couture nonostante sia uscito più di tre settimane fa; pensavo che si sarebbe annoiata dopo i primi tempi. Mi sbagliavo.
« Dovresti fare altri servizi in intimo » commenta. « A sentire Allie i pezzi stanno andando alla grande ».
Annuisco assente, guardandomi nervosamente in giro. « Potresti cortesemente mettere via la rivista? » chiedo, ma lei scuote la testa come se niente fosse. « Portia, prima che faccia il giro dell’intero Centro di Addestramento- »
« Tesoro, tutta Capitol City legge questo giornale – è un po’ tardi per fare la timida » sogghigna, ma sa perfettamente che non è dei capitolini che mi preoccupo. Quando non rispondo lei fa roteare gli occhi; sembra molto divertita, non la sopporto quando si comporta in questo modo. « I ragazzi non torneranno prima di cena » cerca di tranquillizzarmi, « e Haymitch sarà svenuto da qualche parte ».
Spero che abbia ragione, e che non stia creando troppi problemi a nessuno.
Sul treno e durante la sfilata con i carri non abbiamo fatto altro che litigare, anche davanti ai tributi.
Non è mai completamente sobrio. Gli anni precedenti, però, qualche volta ci si poteva parlare.
Quest’anno per non so quale motivo è stato su di giri tutto il tempo. La cosa che più mi preoccupa è che ogni volta che apriva bocca, dalle sue labbra uscivano insulti e minacce rivolte alla Capitale – e a me, quando cercavo di farlo ragionare per evitare problemi.
Posso solo sperare che sia in compagnia di Finnick e Chaff. Loro avranno il buon senso di tappargli la bocca… forse non Chaff, ma Finnick di sicuro.
La stilista finalmente si decide a chiudere il giornale e a metterlo da parte, in una borsa, ma non mi fido. « Posso averlo io, per piacere? » chiedo.
« Che cosa? » fa lei con innocenza.
« La rivista ».
« Che rivista? » come posso averla sopportata per quasi vent’anni?
Portia scoppia a ridere quando mi allungo sul tavolo per agguantarle la borsa.
« Come se non ne avessi altre copie » dice, e io la guardo incredula. Che se ne fa di più copie di un giornale che contiene le mie foto in biancheria intima?
Quasi come se mi potesse leggere nel pensiero, Portia tira le labbra in un mezzo sorriso, scostandosi una ciocca di capelli dal viso. « Non emozionarti troppo, me ne mandano a bizzeffe per il mio lavoro ».
Sì, forse ci sarei potuta arrivare da sola.
« E comunque ero seria prima, dovresti vendicarti più spesso in questo modo ».
« Vendicarmi? » chiedo, non so a cosa stia pensando, ma evidentemente si sbaglia.
« Vuoi farmi credere che non ha niente a che fare col fatto che tua sorella sia diventata la diretta concorrente del tuo ex? »
Non potrei mai essere così subdola, mi sorprendo che lei creda una cosa simile. « Assolutamente no ».
« Mh » non sembra convinta. « E nemmeno col fatto che lui adesso stia con l’accompagnatrice dell’8? »
Oh, per favore. « La rapidità con cui ha trovato un’altra non sono affari miei » dico. « Né tuoi! » aggiungo subito dopo, quando mi rifila uno sguardo compiaciuto.
Il nostro discorso viene interrotto dalle porte dell’ascensore che si aprono e da Haymitch che entra all’interno del salotto.
È meno ubriaco di quando l’ho visto l’ultima volta.
« Dove sei stato? » gli chiedo, perché vorrei sapere se dovrò fare le mie scuse a qualcuno, più tardi.
Haymitch trascina i piedi fino al divano, poi si lascia andare sui cuscini borbottando qualcosa su come io non lo lasci in pace nemmeno di prima mattina – nonostante siano le dieci passate – e di come potrebbe vivere meglio senza la mia orribile voce che gli trapana il cervello.
Non ho nessuna voglia di mettermi di nuovo a litigare, quindi lo ignoro e chiedo a Portia di accompagnarmi di sotto.
Ho bisogno di distrarmi un po’.
Vorrei poter dire di apprezzare la compagnia degli altri accompagnatori, ma la verità è che con la maggior parte di loro fingo di adorarli e quei pochi che veramente mi sono simpatici, adesso non sono presenti.
Io e Portia finiamo per restare da sole, fino ad ora di pranzo, per poi unirci agli altri al rinfresco.
È il primo giorno che passo qui, ma ho già incontrato la maggior parte degli accompagnatori alla festa annuale che precede il reality.
Nessuno ha molte novità da raccontarmi.
Ormai conosco tutti – sponsor, Strateghi, accompagnatori e stilisti. I preparatori resteranno qui fino al giorno delle interviste, poi saranno dimessi dal loro incarico.
Un gruppetto di persone accanto a me è particolarmente rumoroso; senza farmi notare allungo il collo in quella direzione per vedere di chi si tratta e mi si storce il naso quando poggio gli occhi su Elphaba, l’accompagnatrice del Distretto 8 – la nuova fiamma di Lysander – è abbastanza difficile non notarla, da quando si è tinta tutto il corpo di un verde smeraldo.
È in compagnia di Lamia e Antonia.
Quante possibilità ci sono che Lysander le abbia detto cose – vere o meno, non fa differenza – su di me e che lei ora le stia ripetendo alle sue nuove amiche?
Sto esagerando, non devo farla diventare un’ossessione.
Per una frazione di secondo lo sguardo di Antonia si sposta dalla collana di Lamia ai miei occhi e mi volto immediatamente, tornando a guardare Portia che sta portando alla bocca una tartina ricoperta di quello che penso sia salsa al salmone, come se niente fosse.

« Ho costruito qualche trappola, poi me ne sono andata » pezzetti masticati di asparagi finiscono sulla tovaglia bianca quando Violet parla senza smettere di mangiare.
Chino lo sguardo sul mio bicchiere, allungandomi per prenderlo e bere un sorso di vino. « Non è educato parlare con la bocca piena, cara » tento di sorriderle; le guance della ragazza si tingono di rosso e si scusa.
A sedici anni devono ancora imparare le regole del galateo a tavola. Possibile che al Distretto 12 nessuno badi a queste cose?
La mia testa si volta di scatto verso Haymitch – al mio fianco – quando dopo un singhiozzo si esibisce in un sonoro rutto.
Possibilissimo, penso, piantandogli la punta della scarpa nello stinco.
In risposta ricevo un’occhiataccia ma almeno ha la decenza di non aggiungere altro. Invece si volta verso Sage, che non ha ancora toccato cibo. Brutto segno. « E tu? » chiede, infilando in bocca un cucchiaio di zuppa ai peperoni. « Che cosa hai fatto per impressionare gli Strateghi? »
« Ho tirato un paio di coltelli » risponde, senza alzare nemmeno la testa.
Portia gli mette una mano sulla spalla e sorride. « Anche se non è andata bene non fa nulla » dice. Ha ragione, alla fine i voti che ricevono sono assolutamente inutili.
I voti mediocri e bassi non vengono mai presi inconsiderazione e non si vince solo ottenendo un punteggio alto.
Sage sembra leggermente rincuorato dopo aver ascoltato le parole di conforto della stilista e comincia a mangiare.
Ha ancora qualche pasto per poter mettere su un po’ di peso e non deve sprecarli.
Domani sera ci sono le interviste e tutti e due dovranno sembrare in ottima forma.
Lei viene da una famiglia piuttosto agiata; è magra ma non esageratamente. Da quando è qui la sua pelle ha assunto un colorito roseo e sano. Prima era un po’ pallida e con i capelli scuri che si ritrova rischiava di sembrare un fantasma, ma sono sicura che il team di preparatori saprà affrontare la sua situazione egregiamente.
Il vero problema è lui.
Ha quindici anni ma ne dimostra dieci.
È basso, tutto ossa… ha una zazzera di capelli biondo scuro praticamente indomabile.
In teoria avrebbe anche un bel paio di occhi grigi, ma con quel ciuffo sempre spettinato che gli cade sulla fronte sarà difficile vederli.
Spero che decideranno di accorciargli un po’ il taglio prima di farlo entrare nell’arena.
Finita la cena ci spostiamo in salotto, sul divano.
Orion ha portato di nuovo quelle sue due bestiacce, che adesso si stanno rincorrendo attorno al tavolino basso.
I ragazzi sembrano piuttosto divertiti dalla scena, quindi non dico nulla e li lascio fare. Le prossime ore saranno le peggiori, hanno bisogno di svagarsi un po’ come possono.
Sage in particolare sembra avere una passione per i cani e i due cagnetti si fanno coccolare volentieri, scodinzolando ininterrottamente.
Con il silenzio che cade quando comincia la trasmissione, anche gli animali si zittiscono.
La tensione è palpabile e l’attesa è un’agonia.
Detesto dover essere sempre l’ultima.
Il ragazzo del Distretto 1 riceve un nove, nessuno è veramente sorpreso.
Lo stupore, però, arriva subito dopo – il tributo femmina riceve un dodici. Erano almeno quattro anni che gli Strateghi non davano un dodici.
Velvet mi aveva accennato che Alana e Cashmere quest’anno erano particolarmente soddisfatte di uno dei due.
Entrambi i tributi del 2 ricevono un dieci e nemmeno qui ci stupiamo.
« Lui ha disarmato l’istruttore ieri » ci informa Violet, senza togliere gli occhi dallo schermo.
« A mani nude » aggiunge Sage, nemmeno lui distoglie lo sguardo.
I voti si abbassano con il Distretto 3 e si rialzano con il 4 – anche se il ragazzo riceve un otto, che per i Favoriti non è esattamente il massimo. I miei tributi non ci si sono mai nemmeno avvicinati…
A sorpresa il tributo femmina del 5 riceve un nove e quello maschio del 6 un otto.
Il ragazzo del 7 riceve un quattro e la ragazza due. Anche i Distretti 8 e 9 ricevono voti bassi. Medio-bassi i tributi del 10 e al Distretto 11 quest’anno è andata bene, perché il ragazzo riceve un sei, ma la ragazza un otto.
È il nostro turno e vedo che Sage e Violet sono molto nervosi.
Come al solito viene annunciato prima il voto dei tributi maschi.
Sei. Beh, è sicuramente molto meglio rispetto ad altri.
Sage riceve una serie di strette sul braccio e perfino Haymitch gli dà una pacca incoraggiante sulla schiena.
« Pensavo di aver fatto schifo » ammette, ma Haymitch si stringe nelle spalle.
« Probabilmente hanno apprezzato l’impegno » dice, e il ragazzo annuisce.
Ha preso in mano i coltelli, almeno ci ha provato. In genere si limitano a mostrare i nodi che hanno imparato nei giorni di addestramento.
Per commentare il punteggio ottenuto da Sage, per poco non ci perdiamo quello di Violet: un altro sei.
Sono voti assolutamente mediocri, ma qui sono un miracolo.
Non uno, ma ben due sei.
Appena la trasmissione finisce, mandiamo i ragazzi a letto per riposare.
Sono entrambi molto più rilassati rispetto a prima, di questo ne sono infinitamente felice.
Anche Orion e Portia si ritirano per finire di lavorare ai loro vestiti per domani, e come al solito sul divano rimaniamo solo io ed Haymitch.
Sono la prima ad alzarmi, dopo poco. Raggiungo il balcone e apro la porta, facendo entrare una brezza calda.
Non mi ero resa conto di quanto stesse influendo l’aria condizionata sulla temperatura.
È più piacevole stare fuori.
Il cielo di Capitol City è nero, ma la città brilla di miliardi di luci.
Le strade brulicano di persone e macchine. Da quest’altezza sembrano tutti formiche colorate.
I rumori arrivano distorti, attutiti – immagino sia colpa del campo di forza che circonda il Centro di Addestramento.
Non mi dispiace, anzi, lo adoro.
Mi sembra di essere in una di quelle sfere di vetro che mio padre mi regalava sempre quando ero bambina – quelle che devi capovolgere per far nevicare.
Non lo tengono attivato tutto il tempo, solo finché all’interno dell’edificio ci sono i tributi.
Riporto gli occhi sui grattacieli circostanti. Li ho sempre amati, così alti e lucenti.
Per quanto possa apprezzare gli stili architettonici presenti in alcuni dei Distretti, lo sfarzo e l’esagerazione dei palazzi della Capitale rimarranno nel mio cuore.
La porta del balcone si riapre alle mie spalle e Haymitch mi raggiunge.
« Non ci avrai veramente messo il pensiero, spero » quale altro modo migliore per cominciare una conversazione?
Sospiro, poggiando le mani alla ringhiera e sporgendomi appena. Ho circa una decina di centimetri di spazio prima di toccare il campo di forza. « Te l’ho detto mille volte: è anche per colpa del tuo pessimismo che non arriviamo mai da nessuna parte! »
Haymitch fa un passo avanti, con le mani nelle tasche dei pantaloni. I suoi occhi grigi sono ridotti ad una fessura mentre fa passare lo sguardo sulle strade che ho ammirato poco prima.
Lui le odia. Odia le luci, l’altezza, il rumore, le persone.
La sua voce mi riporta con i piedi per terra. « Hanno avuto un sei, non è nulla di eccezionale » dice, poi dà le spalle alla ringhiera e ci si appoggia voltando la testa verso di me. « Non basterà ».
In fondo al cuore lo so bene, ma avrei voluto prolungare la gioia del loro piccolo successo ancora per un po’.

La sera delle interviste finalmente è arrivata.
Questa mattina ho avuto diverse ore a disposizione con i ragazzi e li ho istruiti bene, dovrebbero sapere come comportarsi.
Nonostante il discorso di ieri sera, Haymitch ha voluto comunque passare qualche ora con i ragazzi – insieme – per farli arrivare nell’arena con qualche nozione in più rispetto a quelle apprese in questi giorni.
Portia e Orion hanno fatto come sempre un ottimo lavoro; le interviste vanno sempre meglio rispetto alle sfilate con i carri.
Il merito del risultato finale, ovviamente, va anche ai preparatori.
Hanno messo in risalto i lineamenti delicati di Violet e hanno tagliato i capelli a Sage, che adesso può sfoggiare il suo bellissimo sguardo.
Le interviste sono appena iniziate e sul palco assieme a Caesar (che quest’anno ha rilanciato i capelli acquamarina) c’è la ragazza del Distretto 1, Satine, che sta discutendo con il sorriso sulle labbra del suo dodici.
Ovviamente non può assolutamente rivelare ciò che è successo con gli Strateghi, ma può sicuramente vantarsi delle sue doti e abilità.
È incredibile – a vederla non sembra una spietata assassina.
È alta, con un fisico atletico e una cascata di capelli ramati che in questo momento sono sistemati in una complicatissima acconciatura.
Il suo vestito è meraviglioso, rosso e oro, con dei ricami stupendi – fa risaltare incredibilmente i suoi occhi azzurri.
Quando il suo turno finisce, il pubblico la acclama. Vorrebbe sapere di più di lei, ma Caesar la saluta calorosamente, chiamando sul palco il ragazzo.
Le interviste proseguono regolarmente; io ed Haymitch siamo dietro le quinte assieme agli altri mentori e accompagnatori, mentre gli stilisti siedono fra il pubblico assieme ai preparatori.
Dopo la prima metà di tributi, però, qualcosa cattura la mia attenzione: il tributo femmina del Distretto 7.
Nessuno presta particolare attenzione a lei, se non Caesar. Con un due come punteggio è normale che sia così. Eppure qualcosa in lei non mi permette da staccarle gli occhi di dosso.
È impaurita, trema appena e la voce non è molto stabile. L’intervistatore cerca di farla mettere a proprio agio e un po’ ci riesce.
Parlano della sua famiglia a casa e non appena sfiorano l’argomento, lei comincia a piangere. Non è un pianto disperato, sono lacrime silenziose, di rassegnazione. Le lacrime di chi sa che non tornerà più al suo Distretto d’origine. Le ho viste centinaia di volte versate dagli occhi dei miei tributi e per questo motivo posso dire che c’è qualcosa di strano nelle sue.
Mi guardo intorno con circospezione, per controllare se qualcun altro possa pensarla come me.
Gli accompagnatori la guardano con fare apprensivo, le lacrime li hanno fatti commuovere.
I mentori non prestano molta attenzione, alcuni hanno un’espressione indecifrabile.
Cerco con lo sguardo Lamia e i mentori del suo Distretto; lei guarda lo schermo con fare distaccato mentre Blight e Rowan stanno parlando fra loro. Sembra tutto regolare…
L’odore di whiskey e di dopobarba economico mi avvisano della presenza di Haymitch accanto a me e mi volto verso di lui, sporgendomi appena e parlando a bassa voce perché non voglio che nessuno ascolti. Lui è costretto a chinarsi in avanti per potermi sentire. « Credo che stia fingendo » dico, e Haymitch mi guarda come se fossi una povera pazza.
« Non essere paranoica » ribatte, allontanandosi subito dopo.
Paranoica… io non sono paranoica!
Appena l’intervista finisce, seguo i suoi movimenti con attenzione.
Non cambia nulla nel suo atteggiamento, arriva dietro le quinte e subito si avvicina ai suoi mentori mentre il suo compagno di distretto si prepara a salire sul palco.
Con la coda dell’occhio, però, vedo che c’è del movimento da qualche parte dietro di me.
Lascio perdere la ragazza del Distretto 7 e mi volto a guardare.
Alana ha afferrato il braccio della sua ragazza e l’ha trascinata a sé senza troppe cerimonie.
Le dice qualcosa all’orecchio e gli occhi di entrambe si spostano nella mia direzione. Per un istante penso stiano guardando me, poi mi rendo conto che è il gruppetto del 7 che stanno osservando.
L’ex-vincitrice lascia andare il braccio del suo tributo e la ragazza annuisce con convinzione, prima di allontanarsi di nuovo per raggiungere il resto del gruppo dei Favoriti.
Almeno adesso so di non essere l’unica a cui questa situazione non è del tutto chiara.

La speranza che quest’anno sarebbe potuta andare diversamente muore assieme ai miei tributi, durante le prime ore di Giochi.
Violet non è riuscita a superare il bagno di sangue; ha provato a scappare ma il terreno scivoloso e fangoso non le è stato d’aiuto ed è caduta dopo aver corso per trenta metri, ritrovandosi poi a dover affrontare la ragazza del Distretto 4.
Sage se l’è cavata meglio all’inizio. Ha avuto un po’ di fortuna quando durante la fuga per poco non veniva colpito da una freccia scoccata dal ragazzo del 2 – ma la ragazza del 9 è entrata in traiettoria ed è stata colpita lei, facilitando le cose al mio tributo.
La temperatura nell’arena non è altissima, ma l’umidità sembra insostenibile.
È un terreno paludoso; l’acqua stagnante è impossibile da bere ma le piogge molto frequenti sono un ottimo modo per dissetarsi.
Con gli scarponi immersi nell’acqua fino alle caviglie, Sage si era nascosto in una zona dove canne molto alte ricoprono un’area piuttosto estesa.
La nebbia fitta lo ha aiutato per diverse ore, ma ha dovuto fare i conti con una specie di alligatori geneticamente modificata. Più piccoli del normale, ma infinitamente più aggressivi. Non ha potuto fare nulla.
Adesso le telecamere stanno seguendo i movimenti dei due tributi del Distretto 11 che hanno stretto un’alleanza con i due del 7.
I miei occhi continuano a non perdere di vista la ragazza.
Durante il bagno di sangue lei e il suo compagno di distretto se la sono data a gambe velocemente. Lei per un pelo non è stata colpita da un coltello volante lanciato dalla ragazza dell’1, ma è scivolata con il viso nel fango un attimo prima che il colpo andasse a segno.
Una fortuna sfacciata secondo i commentatori. Io sono ancora indecisa.
Una volta che hanno messo una buona distanza fra loro e la Cornucopia, decidono di fermarsi sulle rive di un laghetto dall’acqua scura.
La ragazza del Distretto 11 è riuscita a recuperare uno zaino e adesso sta guardando in cosa consiste il suo bottino.
Non c’è molto a dire il vero: una borraccia vuota, degli occhiali per vedere nella nebbia, un paio di teli impermeabili e una corda robusta.
Le immagini cambiano e adesso lo schermo è riempito dal ragazzo del Distretto 8 – la sua compagna non ha superato il bagno di sangue, ma lui è stato più fortunato.
Fino ad ora almeno; sta pescando in uno specchio d’acqua quando riesce a prendere una piccola rana con una delle sue trappole.
Accendere un fuoco con un clima del genere è assolutamente fuori questione, quindi si limita ad ucciderla e poi ad addentarla. Purtroppo per lui, la rana appartiene ad una specie velenosa e lui finisce a contorcersi nel fango, in preda ad una crisi di convulsioni.
Il colorito della sua pelle diventa blu-violaceo e le telecamere restano su di lui finché – con la schiuma alla bocca e gli occhi roteati all’interno del cranio – il suo corpo non smette di tremare e il suono del cannone spaventa gli uccelli vicini, facendoli scappare via.
Dopo il bagno di sangue ho subito raggiunto i miei colleghi e sono stata seduta su questo divanetto per ore.
Ho visto passare diversi mentori che cercavano di accaparrarsi qualche sponsor, alcuni ne sono usciti vittoriosi – molti altri no.
Sto per andarmene quando qualcuno si siede accanto a me sospirando; è Velvet, che senza nemmeno rivolgermi la parola comincia ad incipriarsi naso e fronte. Appena è soddisfatta del risultato, mette via tutto e si volta verso di me con un sorriso un po’ stanco.
« Ho dormito pochissimo stanotte » dice, facendo fermare un senza-voce per poter prendere due bicchieri pieni di un liquido verde chiaro. Spero non sia menta, penso quando me ne passa uno.
Appoggio le labbra al bordo del bicchiere e lascio che il liquido le sfiori appena: mela. Con un po’ più di sicurezza, bevo un sorso del drink prima di poggiare il bicchiere sul tavolino già pieno di bicchieri e piatti vuoti.
« Come mai? » chiedo all’accompagnatrice fingendo preoccupazione e interesse.
Velvet si porta una mano alla testa e chiude gli occhi; sembra rifletterci a lungo prima di rispondermi. « Una gigantesca falena è entrata nella mia camera da letto e non sono riuscita a farla uscire. Ho addirittura dovuto chiamare Lana per cercare di fare qualcosa, ma nemmeno lei è stata in grado di ucciderla ».
Indossando l’espressione più dispiaciuta che mi riesce e le poggio una mano sul braccio. « Oh, ma è terribile! » dico, con un tono talmente convincente che per poco non ci credo anche io.
L’accompagnatrice annuisce gravemente, scuotendo poi la testa come se volesse dimenticare l’accaduto. « Per fortuna questa mattina ho lasciato che fossero i senza-voce ad occuparsene ».
Non ce le vedo Alana e Cashmere ad infilare una falena nella camera da letto della loro accompagnatrice, ma è sicuramente qualcosa che farebbero due adolescenti…
All’improvviso una mano si avvicina all’orecchio di Velvet facendo sussultare sia me che lei e contemporaneamente una voce emette un suono simile al ronzio di una mosca.
Forse mi sono sbagliata, mi ritrovo a pensare quando i miei occhi si sollevano sulle due mentori del Distretto 1.
Velvet si lascia scappare un urletto spaventato mentre Alana e Cashmere a stento trattengono una risata.
« Non è affatto divertente! » strilla Velvet a denti stretti e con una mano si tiene il petto, ma è chiaro che le due la pensano diversamente.
« Ci servi Lemaire » annuncia Alana, facendole un cenno rapido con la testa per farla alzare.
« Phox Duncain vuole parlarti prima di chiudere un contratto, quindi vedi di essere carina » aggiunge Cashmere, e subito Velvet annuisce.
Si scusa con me prima di allontanarsi assieme alle sue due mentori.
Phox Duncain è uno degli sponsor più corteggiati da qualche anno a questa parte. Non mi sorprende che il Distretto 1 stia cercando di conquistarlo.
Nemmeno tre ore più tardi, due paracaduti argentati volteggiano sulle teste dei Favoriti. Reggono una grossa cassa chiusa ermeticamente e quando la aprono i ragazzi all’interno ci trovano di tutto.
Da armi a scorte di cibo.
Il ragazzo del Distretto 1 s’impadronisce di un’ascia affilata mentre quello del Distretto 4 fa sua una spada dalla lama corta.
La ragazza dell’1 prende una faretra piena di frecce che aggiunge subito a quelle che già aveva e gli alti tributi si spartiscono equamente un set di coltelli scintillanti.
Poi passano subito a dividersi le borracce d’acqua e si mettono a mangiare con parsimonia il cibo appena ricevuto – spezzatini dall’aspetto delizioso con riso bianco e tutti i tipi di frutta secca.

« Che ci trovi di tanto interessante, dolcezza? » mi sento chiedere da Haymitch che è appena entrato in salotto.
Questa mattina mi sono svegliata più tardi del solito e non ho avuto il tempo di truccarmi. Per fortuna non devo fare nulla di particolare, potrò sicuramente truccarmi più avanti.
Il programma va avanti da poco più di una settimana e adesso le immagini sono di nuovo sull’alleanza 7-11.
Sono rimasti in tre dopo un attacco improvviso da parte di un serpente colorato e letale che ha morso la ragazza dell’11.
In questo momento il ragazzo del 7 sta parlando con la sua compagna di distretto – Johanna – e sta cercando di consolarla perché lei sente una terribile mancanza di casa.
« Ti dico che finge » rispondo alla domanda di Haymitch, mentre lui ingurgita una manciata di more e prende posto accanto a me.
« Sta piangendo » cerca di convincermi, ma io rimango della mia opinione. « Guarda quelle lacrime, non possono essere finte! »
« È molto brava » ammetto, ma quei lacrimoni sono veri quanto le mie unghie.
Non è con la fortuna che è riuscita a sopravvivere fino a questo momento, ne sono certa.
« Dalle retta » Portia esce dalla sua stanza con una tazza di caffè bollente fra le mani. Ha passato la notte qui perché ieri sera ha esagerato con i festeggiamenti e non me la sono sentita di rimandarla a casa da sola. « Se dice che sta recitando, allora sta recitando. Effie se ne intende » mi fa l’occhiolino e io le sorrido di rimando.
Quando la ragazza del Distretto 11 voleva addentrarsi nella stessa zona piena di alligatori dove è morto Sage, è stata lei a opporsi – affermando che era spaventata dalle canne alte.
Se non fosse stato per lei adesso sarebbero tutti morti e invece tre di loro ancora camminano.
Anche se avrebbe potuto semplicemente lasciarli andare da soli, decidendo di restare indietro e adesso avrebbe tre avversari in meno – invece non l’ha fatto.
Non riesco a capirla…
Adesso però ho questioni più importanti di cui occuparmi…
Mi volto verso l’uomo seduto accanto a me e arriccio il naso. « Haymitch, da quanto tempo non ti fai una doccia? »
« Non sono affari che ti riguardano » mi risponde e solleva le scarpe sul tavolino, mettendosi a guardare la televisione.
Se pensa di poterla passare liscia in questo modo si sbaglia di grosso. Mi alzo in piedi, portando le mani sui fianchi e rivolgendomi a lui con uno sguardo severo. « Sono assolutamente affari che mi riguardano se dobbiamo dividere la stessa aria ».
« Allora perché non te ne vai in camera tua? » ribatte con il suo solito tono irritante.
Ora è diventata una questione ufficiale.
Gli afferro un polso e comincio a tirare. « Forza, non ti permetto di continuare a tenere così poco alla tua igiene personale, non con me in giro! »
« Non mi permetti? » ride, rimanendo immobile.
È così pesante che non riesco nemmeno a farlo muovere di un millimetro. Continuo a tirare ma i miei piedi scivolano indietro, per via delle suole lisce delle mie scarpe. Mi ci vorrebbe un piede di porco per farlo spostare.
Haymitch continua a ridere di gusto, mentre io tento in tutti i modi di costringerlo ad alzarsi senza nessun risultato. « Smettila di ridere! » strillo e questo gli crea solo un’altra serie di risate.
« Dovresti vedere la tua faccia, Principessa » i muscoli del viso mi fanno male per quanto sono tirati, sarò sicuramente rossa come un pomodoro, ma non lascerò la presa adesso, riuscirò a farlo alzare in piedi.
« Portia, dammi una mano! » la supplico con affanno, ma quando sollevo lo sguardo sulla stilista la trovo seduta al tavolo, con le gambe accavallate, che ci osserva divertita – come se stesse assistendo ad uno spettacolino.
« Passo, ma voi andate avanti. Sicuramente siete più interessanti di quello che dà la televisione » commenta sogghignando, e porta la tazza alle labbra per bere un lungo sorso di caffè.
Haymitch approfitta della mia distrazione per darmi uno strattone, e uno dei suoi piedi si alza dal tavolino per colpirmi il lato del ginocchio – probabilmente con l’intento di farmi spostare o farmi mollare la presa.
Io però perdo l’equilibrio per colpa dei tacchi e rischio di fare un volto all’indietro, se non fosse per Haymitch che istintivamente mi agguanta il polso di una delle mani che fino a pochi istanti prima lo teneva e mi tira in avanti, col risultato di farmi inciampare e di ritrovarmi a cavalcioni di una delle sue gambe nel tentativo di rimanere in piedi, tentativo che fallisce clamorosamente e con un grido strozzato cado su di lui – perdendo anche una scarpa.
La mia testa si svuota di tutto.
Come cavolo ho fatto a ritrovarmi in una posizione simile?
A giudicare dall’espressione di Haymitch nemmeno lui ne ha la più pallida idea…
Ho commesso l’errore di sollevare la testa e adesso i nostri nasi sono a due centimetri di distanza.
Dovrei distogliere lo sguardo, ma una forza che non controllo mi impedisce di farlo mentre una vampata di calore m’incendia lo stomaco.
Devo fare qualcosa – devi spostarti subito, Effie.
Avverto il calore risalire fino al viso, e con il cuore che batte così forte temo che possa sentirlo anche lui contro il mio petto. So che senza un filo di trucco, noterà sicuramente il mio rossore.
Gli occhi mi cadono sulle sue labbra e senza volerlo mi ritrovo ad inumidire le mie con la lingua.
Mossa più sbagliata non poteva esserci, perché adesso sono i suoi di occhi a finire sulla mia bocca.
Non so quanto sia durato questo momento, ma faccio appena in tempo a registrare le mani di Haymitch stringersi attorno alla mia vita, che ribalta la situazione.
Per un attimo mi ritrovo con la schiena contro il divano, poi perdo di nuovo l’equilibrio mentre lui si alza e io sono per terra, a fissare il soffitto.
Che diavolo è successo?
Nella mia visuale entra la testa di Portia, che mi fissa con un sorriso che va da un orecchio all’altro. Non me lo farà mai dimenticare.
« Beh? » dice, poggiando gli avambracci sullo schienale del divano e sporgendosi in avanti per osservare meglio la mia figura ancora stesa supina sul pavimento. Non riesco a muovermi, ancora sotto shock. Sposto solo gli occhi sul suo viso, senza dire nulla. « Sei riuscita a farlo alzare, no? »
Un’altra vampata di calore risale fino alle orecchie stavolta e porto entrambe le mani a coprirmi il viso, senza riuscire a trattenere un lamento frustrato.
C’è un attimo di silenzio, poi sento di nuovo la voce di Portia. « Oh- non intendevo quello ma almeno adesso sappiamo che sei riuscita anche a fargli fare una doccia! » dice con entusiasmo e io posso solo separare appena le dita che mi coprono il viso, per osservarla attraverso gli spazi.
Vorrei strangolarla. Non mi darà pace…

Ignorare l’accaduto sarebbe un errore, lo so. È per questo che la prima volta che ho visto Haymitch dopo l’incidente mi sono scusata, parecchio mortificata e poi mi sono assicurata di tranquillizzarlo – una cosa del genere non si ripeterà mai più.
Spero solo che lui non la prenda come un invito a non lavarsi…
Portia dopo un po’ si è stancata di ridere alle mie spalle e ha cominciato a ridermi in faccia, spudoratamente.
Dovrà passarle prima o poi, credo.
La mia intuizione su Johanna Mason si è rivelata essere corretta la mattina del nono giorno nell’arena.
Della loro alleanza erano rimasti solo lei e il ragazzo del Distretto 11. Nel complesso erano ancora in sette. Loro due, tre favoriti: Satine – la ragazza del Distretto 1, il suo compagno di distretto e la ragazza del Distretto 4, il tributo femmina del 5 e quello maschio del 6.
Gli Strateghi hanno allagato parte dell’arena, costringendo i tributi a rifugiarsi tutti nella stessa zona.
Quando un grosso alligatore ha attaccato lei e il suo alleato, Johanna non ha esitato a spingere senza pietà il ragazzo nelle fauci della bestia, mettendosi a correre più veloce che poteva per evitare di essere inseguita.
Ora che sono rimasti in sei, si è messa sulle tracce dei due tributi del 5 e 6.
Trova prima la ragazza del 5 e fa finta di essere rincorsa da un grosso animale per far spaventare l’altra e poi pugnalarla alle spalle, quando lei comincia a mettere via velocemente le sue cose, intenzionata a scappare dalla potenziale minaccia.
Al suono del cannone, i Favoriti cominciano ad innervosirsi. Ormai sanno di essere solo in cinque.
Decidono di mettersi sulle tracce di Johanna, perché la credono una preda estremamente facile.
Nel frattempo lei ha messo alle strette il tributo del Distretto 6 e dopo averlo immobilizzato in una presa incredibilmente salda, gli taglia la gola con un pezzo di metallo che il ragazzo usava come arma.
Lo sguardo che ha negli occhi quando uccide è terribilmente inquietante.
Mi ha riportato alla mente quello di Enobaria, dopo che aveva affondato i denti nella gola della sua vittima.
I Favoriti non ci mettono molto a trovarla, è seduta contro una roccia che spunta dal terreno fangoso, sembra che si stia riposando.
Sono comunque tre contro una.
Un’inquadratura ravvicinata mette in primo piano la sua mano destra che regge il pezzo di metallo ancora insanguinato; stringe le dita attorno all’arma improvvisata, pronta ad usarla alla prima occasione.
Nei suoi occhi non c’è traccia dell’istinto omicida che ha dimostrato di avere poco fa e i Favoriti la guardano come se fosse un animale pronto per andare al macello.
Il ragazzo del Distretto 1 prende per una spalla Satine e le concede l’onore di andare per prima, ma lei si fa indietro con un sorriso e gli fa notare che ha finito le frecce.
Sono sicura che non è per questo che si sia rifiutata di attaccare la ragazza.
Un po’ infastidito, lui si avvicina a Johanna ignaro del pericolo che sta correndo e solleva la sua ascia pronto per farla cadere sulla sua testa.
Sembra quasi che lei stia aspettando solo quello, che la lama cali per far finire il suo calvario, poi, appena le braccia del ragazzo cominciano a scendere, Johanna si lascia scivolare contro la pietra e con una spinta gli passa fra le gambe.
Preso alla sprovvista, il ragazzo si volta ma è troppo lento e si ritrova schiacciato contro la roccia, con la propria ascia piantata nel petto.
Ricade all’indietro e lei non esita a ritirare l’arma dal cadavere mentre la ragazza del Distretto 4 si fa avanti per colpirla con una spada.
Satine sembra riprendersi dalla sua paralisi e invece di andare contro Johanna, dà una poderosa gomitata sul naso dell’ex-alleata.
Deve rompere qualcosa perché un copioso fiotto di sangue comincia a scorrere sul viso della ragazza. In un attimo Satine le ha strappato la spada dalle mani e l’ha infilzata nello stomaco.
La lascia cadere a terra e si volta lentamente verso la sua ultima avversaria.
Seguo la scena con ansia crescente. Non so veramente chi potrebbe averla vinta, credo che siano alla pari.
Quel due che Johanna ha ricevuto dagli Strateghi sarebbe tranquillamente potuto essere lo stesso dodici di Satine se non avesse intrapreso la strategia del sembrare una debole.
Entrambe sono stanche e affannate.
Johanna regge con due mani l’ascia insanguinata, le sue spalle si alzano e si abbassano ad un ritmo regolare mentre scruta la sua avversaria con uno sguardo assatanato.
Satine ha i capelli rossi raggrumati per via del sangue secco che li ricopre. Riesce a tenere la spada con una sola mano, perché l’altra è ferita – probabilmente lo scontro con la ragazza del 4 ha lasciato il segno.
Solleva entrambe le braccia, facendo scintillare la lama sotto il sole e invita l’altra ad attaccare.
Non vedo l’ora che tutto finisca, in un modo o in un altro.
Mi sento isolata, nonostante io non sia sola nella stanza. Portia, Orion e Haymitch sono sul divano con me – ma è come se fossi in un’altra dimensione. È sempre così quando mancano pochi minuti alla fine.
Johanna accetta l’invito e carica la sua avversaria tenendo bassa l’ascia.
Sferra un colpo potente che però viene parato con maestria. È incredibile come riesca a battersi con quell’arma come se fosse una spada – nonostante non sia affatto stata pensata per un uso simile.
Un fendente di Satine colpisce Johanna alla spalla, ma la ferita è superficiale perché la ragazza si è voltata in tempo.
Finisce comunque a terra, forse volontariamente, e ne approfitta per sferrare un colpo secco sul piede dell’altra.
Con un grido di dolore che squarcia lo schermo, Satine si piega in due – inginocchiandosi a terra.
Johanna si rialza in piedi e ne approfitta per far calare la sua ascia un’ultima volta, con un colpo netto sulla nuca della ragazza.
Le mie spalle si rilassano e mi lascio cadere all’indietro.
In salotto continua a non volare una mosca, mentre i commentatori del reality impazziscono.
« Avevi ragione » Haymitch rompe il silenzio, con un tono grave. « Sarà difficile da piegare ».
Il significato delle sue parole ci mette un po’ ad arrivare, ma per il momento non riesco a provare pena per quella ragazza.
Johanna Mason sarà uno di quei vincitori che non sopportano nemmeno la mia presenza nella loro stessa stanza – come Rowan, come Chaff, come Enobaria, come Brutus… ne sono certa.


A/N: Salve!
No, non ho decapitato Sansa Stark. È un’impressione…
Che poi mi piace pure a dire il vero. Lei e Arya, le uniche due Stark che mi piacciono…
Sono più per i leoncini, non odiatemi.
Se volete, ho scritto una brevissima OS (circa 1000 parole) su Lana, la mentore del Distretto 1. La adoro e ho voluto dedicarle un pochino di spazio. La potete trovare qui, è una mini-finestra sui 74th Hunger Games.
Comunque, allora ho mille dubbi su questo capitolo. La scena “hot” semi-comica fra Haymitch ed Effie (e Portia, oddio la amo) non potete capire che parto che sia stato. Io non le so scrivere ste scene… però ci ho provato, spero di non avervi fatto vomitare.
Ogni riferimento a Wicked è puramente casuale. *Comincia a cantare Defying Gravity*
Ci avviciniamo alla fine…
Ora, io mercoledì prossimo (18) parto e sto via fino a domenica, cercherò di aggiornare Petrichor  il prima possibile e non so se mentre sono via riuscirò a scrivere, comunque sulla mia pagina facebook cercherò di far sapere a che punto sono :)
Grazie a tutti per aver letto e fatemi sapere cosa ne pensate!

 

x Lily

 
   
 
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