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Autore: tasso85    07/12/2008    2 recensioni
La storia che leggerete e` un racconto fantasy che narra le avventure di un personaggio un po' particolare. Non e` il classico contadinello che per caso diventa un eroe, oh no... ma spero vi piaccia comunque. STORIA MOMENTANEAMENTE FERMA CAUSA BLOCCO DELLO SCRITTORE... Mi spiace :(
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elyran scosse debolmente la testa, mentre apriva lentamente gli occhi e cercava di drizzarsi a sedere, puntellandosi sui gomiti, ma cadendo nuovamente a terra quando le forza gli vennero a mancare. Si sentiva malissimo, pareva che tutto attorno a lui girasse vorticosamente, comprese le facce sfocate dei suoi due amici che intravedeva attraverso le palpebre socchiuse.
"Elyran, come ti senti?" chiese Arthur, preoccupato. Non aveva mai visto lo stregone ridotto a cosi` mal partito.
"Tranquillo, sto bene." rispose lo Shanti, o almeno ci provo`, anche se dalla sua bocca uscirono solo suoni inarticolati ed incomprensibili.
Durokan raggiunse velocemente il loro piccolo accampamento, poco distante, per vedere cosa si era salvato, ma non rimaneva nulla, tranne una coperta mezza bruciata. La prese e, dopo averla ripulita e piegata come meglio poteva, torno` da Elyran e la pose come un cuscino sotto la sua testa, in modo che potesse stare un minimo comodo mentre si riprendeva dalla dura lotta, facendogli poi bere un altro sorso di pozione.
Anche Arthur era stremato, e si era lasciato cadere a terra, seduto al fianco di Elyran sul terreno annerito dal fuoco del drago, che giaceva morto ad un centinaio di metri di distanza, il corpo dilaniato dalla magia della spada dell'Arcangelo e della magia di Elyran e del nano. Tutt'attorno era sceso un grande silenzio, e solo il vento soffiava delicato sui tre avventurieri, mentre i soli nel cielo continuavano il loro viaggio: era da poco passata meta` mattina, anche se per Arthur, Durokan ed Elyran era come se la battaglia fosse durata giorni.
"Durokan." inizio` a dire Arthur, "e` vero che ogni drago possiede un grande tesoro, come raccontano le storie?"
"Di solito e` esattamente cosi`, ragazzo." rispose il vecchi mago, "Perche` me lo chiedi?"
"Oh, niente... Sarei davvero curioso di vederlo un tesoro del genere."
"Farebbe gola a moltissima gente, in effetti. Un tesoro del genere ti cambia la vita per sempre. Come credi che Elyran si sia potuto permettere di comprare l'armatura che indossi questo momento?"
Arthur si fermo` un momento a riflettere alle parole di Durokan, guardandosi l'armatura come se la vedesse nuovamente per la prima volta, per poi volgere lo sguardo all'amico disteso a terra ancora semi-incosciente.
"Elyran ha ucciso un drago? Da solo?" chiese stupito il giovane.
"Si`, Arthur, qualche tempo fa, mentre combatteva per il possesso di uno degli artefatti che sta cercando. Ma, stando a quello che mi ha raccontato, si trattava di un giovane drago nero, nemmeno lontanamente paragonabile al grande dragone rosso che siamo riusciti a sconfiggere oggi." rispose Durokan, per poi concludere, "in effetti sono sorpreso che siamo sopravvissuti."
Arthur non seppe cosa rispondere a quell'osservazione da parte del vecchio nano. Sapeva solo che dentro di se` si sentiva sollevato, contento di essere ancora vivo. Ma non sapeva dire se era merito della sola fortuna, dell'abilita` dei suoi compagni e dell'Arcangelo, o se anche lui aveva almeno in parte contribuito a quella vittoria.
"E quella storia del debito tra Elyran e l'Arcangelo? Ne sai qualcosa, Durokan?"
Il nano stava scuotendo la testa in segno di diniego, quando Elyran, che aveva ripreso conoscenza ed aveva aperto gli occhi, disse, "Quella e` una storia che posso raccontarvi io, se volete. In ogni caso, non credo che riuscirei a muovermi in questo momento."
"Come ti senti, Elyran?" domando` Durokan, preoccupato per il suo amico.
"Mi sento come se avessi appena combattuto da solo contro un drago." rispose Elyran, ridendo alla sua stessa battuta, ma dovette smettere subito in quanto ridere gli faceva dolere il petto, mentre Durokan gli lanciava un'occhiataccia, poi aggiunse, "Sto bene, Durokan, davvero, grazie alle tue pozioni. Ho solo bisogno di riposare, per recuperare le forze, e sono sicuro che anche voi ne avete bisogno. Per oggi non ci muoveremo da qui, temo. Volete ascoltare la mia storia, quindi?"
I due amici annuirono. Elyran riusci` finalmente a mettersi a sedere, ed inizio` a raccontare.

"E` accaduto tutto circa cinquanta anni fa. In quel periodo ero ancora alla ricerca della Chiave dei Venti, ancora non sapevo che giacesse dimenticata nel tesoro di un giovane drago nero, e mi trovavo ai confini del deserto del Rashan... Quello che era il mio regno, quasi mille anni fa. Non so cosa mi aveva spinto fin li`, seguivo principalmente l'istinto poiche` non avevo altra guida che mi potesse condurre alla Chiave, o forse ero guidato anche dalla nostalgia per il passato. Non saprei dire, ma dentro di me sentivo che mi trovavo esattamente dove dovevo essere.
Stavo esplorando quella che era stata la capitale del regno, ora un ammasso di edifici in rovina devastati dal tempo e dall'evento catastrofico che io avevo causato, aspettandomi quasi di poter trovare li` la Chiave, quando udii distintamente il suono di una battaglia. Non sapevo di cosa si trattasse, ma non seppi trattenere la curiosita` e, seguendo il rumore delle spade una contro l'altra, giunsi al luogo dove si stava svolgendo il combattimento.
Ammetto che non mi sarei mai aspettato quello che vidi. Sotto i soli concenti del deserto, nelle rovine della mia vecchia citta`, un Arcangelo stava combattendo strenuamente contro un potente Diavolo delle Fosse da un lato, ed un Balor dall'altro. Era uno spettacolo incredibile a vedersi, per quanto terribile, persino piu` del combattimento che noi abbiamo affrontato oggi contro il dragone. L'Arcangelo era meraviglioso e possente nella sua armatura dorata, ed il suo spadone traeva riflessi alla luce del sole, mentre rapido si muoveva ad intercettare i colpi del diavolo e del demone.
I suoi due avversari erano davvero temibili, e spaventosi a vedersi. Ciascuno alto quanto l'Arcangelo, entrambi avevano la pelle rosso cupo, come sangue essiccato e gli occhi parevano fiamme ardenti, e grandi ali membranose come immensi pipistrelli. Indossavano entrambi un'armatura di quello che pareva essere acciaio scuro, come annerito dalle fiamme, ma laddove il diavolo era piu` longilineo, quasi aggrazziato, e combatteva con una lunga spada che pareva essere fatta di soli fulmini, il demone era goffo e deforme e combatteva con una grande frusta di fuoco.
Ero assolutamente affascinato da quello scontro tra titani. Nella mia lunga vita, avevo gia` visto demoni, diavoli ed angeli in passato, impegnati a combattere la loro infinita guerra nel nostro mondo, ma mai prima di allora avevo visto esseri tanto potenti, di cui avevo solo letto nei libri ed udito cantare nelle leggende, ne` tanto meno avevo mai visto un diavolo ed un demone combattere fianco a fianco, infatti solitamente le due razze sono impegnate a distruggersi a vicenda, con odio pari a quello che provano verso le creature celestiali.
Il combattimento era violento, all'ultimo sangue, e l'Arcangelo era in difficolta`: nonostante durante lo scontro il demone avesse avuto la peggio, e giacesse ora in una pozza di nero sangue, l'Arcangelo era stato gravemente ferito mentre il Diavolo della Fossa era ancora in forze. Sapevo che se fossi rimasto a guardare, il diavolo avrebbe certamente avuto la meglio. Non avevo mai affrontato un tale avversario prima di allora, non sapevo se potevo davvero riuscire a sconfiggerlo, ma decisi che non sarei rimasto da parte.
Cogliendolo di sorpresa, lo attaccai usando la mia magia, attingendo fino all'ultima goccia del mio potere, nel tentativo di distruggere quella creatura del male, o almeno di rimandarla nel luogo da cui era venuta. Non ricordo molto di quello scontro, i miei ricordi sono confusi... Abbiamo lottato a lungo, ma non sarei sopravvissuto a quello scontro, questo lo so, perche` ero allo stremo delle forze. Ma il mio intervento aveva distratto il diavolo e dato all'Arcangelo il tempo di curare le sue ferite, almeno in parte, e questa volta tocco` al diavolo lottare in minoranza numerica. Fu proprio l'Arcangelo a dargli il colpo di grazia, mentre il diavolo si ritrovava immobilizzato dalla mia magia, ed anche lui fini` a terra, sulla sabbia, in una pozza del suo stesso sangue nero. Ma anche l'angelo era crollato.
Nonostante io non stessi molto meglio, cercai di fare il possibile per lui, usando la mia poca magia residua per curare le sue ferite. Alla fine si riprese, e rialzatosi in piedi mi guardo` con quei suoi occhi incredibili... Non avevo mai visto occhi simili, come pozzi di infinita tristezza.
"Ti ringrazio, Lothasar Mornsong. Ti devo la mia vita." mi disse, poi continuo`, "Il mio nome e` El-Azrahel, Primo dei Sette Guerrieri. Se mai un giorno sarai in pericolo, ed avrai bisogno di aiuto, chiama ed io verro`."
Solo questo mi disse, null'altro, prima di sparire per tornare al regno angelico cui appartiene. Ma in quelle poche parole, mi aveva fatto un grandissimo dono, e lo sapeva: mi aveva detto il suo vero nome, che mi avrebbe dato il potere di convocarlo in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, persino contro la sua volonta`.
E questo e` cio` che accadde quel giorno lontano. Mi ero ripromesso che non avrei mai riscosso quel debito, che non avrei mai osato evocare una creatura tanto possente solo per... Servirmi... Ma oggi era necessario, non avevo altra scelta." conluse Elyran.

Finita la sua storia, Elyran si sdraio` nuovamente a terra chiudendo gli occhi, come se il solo atto di narrare quella storia lo avesse privato delle sue poche energie.
"Non capisco, Elyran." interloqui` Arthur, "Se il nome di quell'Arcangelo e` cosi` importante, tanto da dare un tale potere su di noi, perche` ce lo hai rivelato?"
"Come si chiama l'Arcangelo, Arthur?" domando` di rimando Elyran, sempre ad occhi chiusi ma con un sorriso astuto, quasi canzonatorio, sulle labbra.
"Ma ce lo hai appena detto!" ribatte` il giovane, sentendosi preso in giro dallo stregone, "Il suo nome e`... E`... Non lo ricordo." concluse, guardando Elyran stupefatto, sospettando quasi che si trattasse di un trucco dello stregone, o di uno scherzo di cattivo gusto.
"No, non lo ricordi, e non lo puoi ricordare, per quante volte io possa ripetertelo. E nemmeno Durokan se lo ricorda, vero?" domando` nuovamente lo Shanti, guardando il vecchio nano mentre questi scuoteva la testa, per confermare la sua ipotesi.
"Vedete, voi non potete ricordare il suo nome, perche` lo avete udito pronunciare solo da me. Lo potreste ricordare solo ed esclusivamente se fosse l'Arcangelo a dirlo direttamente a voi. Altrimenti, lo scorderete ogni volta nell'arco di pochi istanti, anche se conserverete il ricordo di averlo effettivamente udito. Queste cose funzionano in modo strano..." sospiro` lo Shanti, per poi riprendere dicendo, "Mi sento meglio ora. Pensate di poter affrontare una mezza giornata di viaggio, approfittando delle poche ore di luce che ci restano?"
I suoi due compagni annuirono, e lentamente si alzarono in piedi dirigendosi verso i cavalli, che fortunatamente erano ancora vivi dopo la cruenta battaglia, per quanto molto spaventati. Riuscirono a calmarli ed a riprendere il viaggio, mentre i soli si trovavano a picco nel cielo ed era da poco passato mezzogiorno.


NOTA DELL'AUTORE: finalmente ho tempo di continuare, anche se gli esami di fine semestre si avvicinano velocemente... spero vi piaccia questo breve capitoletto! A presto.

  
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