Fanfic su attori > Cast Sherlock
Segui la storia  |       
Autore: Zury Watson    23/02/2015    3 recensioni
Immersi ognuno nella propria vita, c'è chi rimugina sulle scelte fatte, chi prova a dare una svolta, chi si dice che in fondo va bene così. Tra tutti ci sono io che immagino una me stessa in un altrove non meglio specificato, non troppo diversa dalla me stessa reale: le passioni sono le stesse, il coraggio ha qualche punto in più.
In un simbolico universo parallelo, la mia passione per Sherlock Holmes mi porterà a vivere un'esperienza inaspettata e indimenticabile che porta il nome di Mark Gatiss.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mark Gatiss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


4. Pressure Point

Se dovessi seguire soltanto la mia impazienza, leggerei, anzi no, divorerei il messaggio con così tanta foga che poi dovrei rileggerlo per comprenderne davvero il senso. Quindi mi distraggo fissando lo sguardo sulla prima parola, un semplice “Hi”. Il guaio della parola scritta, semplicemente scritta e non descritta, è che non facilmente le si può attribuire il tono più adatto. Dietro a quel saluto potrebbe esserci una punta di entusiasmo, solo cordialità, un pizzico di distaccata educazione o un’educata dichiarazione di guerra. Potrebbe esserci qualunque cosa e non scoprirò cosa esattamente se non mi deciderò a leggerne il seguito. Non so cosa mi prenda a volte, se sia quel sesto senso di cui tanti parlano, quella specie di presentimento, oppure soltanto la mia fervida fantasia, ma sta di fatto che in certe situazioni mi capita di avvertire qualcosa di diverso. Ricevo tonnellate… beh no, non tonnellate, ma decine sì, quindi ricevo decine di messaggi e perché proprio oggi e proprio con questo qui io stia provando questa strana sensazione resta un mistero. Non mi piace tanto avere a che fare con cose su cui ragionare è praticamente inutile, perciò tutto ciò che devo fare adesso è evitare di fissarmi su questa cosa e andare avanti nella lettura come ho fatto fino a poco fa e come continuerò a fare dopo.
Mi stiracchio per bene e inizio a leggere. Dai termini che utilizza, termini che sembrano essere stati scelti con cura forse per farmi una buona impressione, – un’accuratezza che io personalmente riserverei ad uno scritto destinato a qualcuno che ritengo importante, sia esso un personaggio di rilievo o anche il mio migliore amico o una persona che mi piace – credo che sia un inglese. O comunque suppongo che l’inglese e non l’americano sia la lingua che usa per dialogare con me. C’è una certa raffinatezza nel testo, completamente privo di neologismi e di quel tanto detestato slang approdato anche nella mia terra d’origine e applicato di conseguenza alla mia lingua madre. Parla al maschile, il che conferma le mie ipotesi formulate sulla base del nickname, e non mi dà l’idea di essere un ragazzino sotto i vent’anni d’età. Il saluto all’incipit si è rivelato decisamente cordiale: sebbene il testo sia completamente privo di emoticon riesco a intuirne il tono. È una persona avvezza alla scrittura e quasi sicuramente anche alla lettura. Di certo ha letto più di una volta il Canone visto come commenta e conferma le mie deduzioni che sembra lo abbiano colpito molto, così dice. Mi sento un po’ in imbarazzo. Non è la prima volta che mi imbatto in lettori che scrivono bene e conoscono altrettanto bene le storie scritte da Conan Doyle, ma il modo di fare di questo ragazzo o uomo che sia ha un che di pericolosamente affascinante. È uno che sa vendersi e vuole conquistare la mia simpatia, forse la mia fiducia. Dopo aver manifestato una certa cordialità si esibisce in una prima dose di complimenti al mio “lavoro”; poi mette in mostra le sue conoscenze in merito agli argomenti di discussione, senza scostarsi dalle mie deduzioni ma confermandole ulteriormente apportando dettagli che avevo tralasciato nei miei articoli dandoli di fatto per scontati; e infine ecco la seconda pillola di complimenti, mai esagerati, per nulla sdolcinati, semplicemente sinceri ma non privi di un certo trasporto. Non mi stupirei se nella prossima conversazione mi rivelasse di essere uno scrittore. Sì, perché ci sarà sicuramente un prosieguo visto che è lui ad augurarselo con una certa faccia tosta che lo rende ancora più intrigante.
Uno dei miei punti deboli, il mio punto critico come lo chiamerebbe Charles Augustus Magnussen, è il coinvolgimento emotivo che le parole, se inanellate ad arte una dietro l’altra, sanno scatenare in me. Perdo la testa per una persona che sa usare le parole.
Decido di rileggere il messaggio prima di rispondere: mi piace dare la giusta rilevanza a ciò che mi viene detto. Ho così modo di notare che non è nuovo nel mio blog – oppure se lo è deve esserselo spulciato per bene – perché ha tirato in ballo una cosa che ho scritto più di un mese fa, ne sono abbastanza sicura… Ma tanto per averne la certezza, vado a controllare. Siccome ho paura che per un bug o chissà quale altra disgrazia tutto il blog salti, tengo tutti gli articoli in un file apposito sul pc. In questo modo è semplice risalire all’argomento che mi serve. Apro il file, clicco su Cerca, inserisco un paio di parole chiave e… Bingo! Eccolo qui, davanti ai miei occhi, con data e tutto. L’ho scritto e pubblicato un mese e una settimana fa, giorno più, giorno meno.
Resto per qualche minuto a fissare lo schermo prima di iniziare a rispondere al messaggio. Mantengo un tono gentile ma non troppo espansivo. Ringrazio ed esprimo la mia contentezza nell’interagire con lettori che non si limitano alle versioni televisive ma approfondiscono direttamente alla fonte. Poi concludo.
“Scrivimi pure quando vuoi, è piacevole leggerti. Un abbraccio”.
Il fatto che non si sia firmato nel messaggio, come molti altri lettori invece fanno, non fa che incuriosirmi. Perciò è meglio che mi dedichi agli altri messaggi in sospeso e poi volga l’attenzione altrove, magari alla dispensa… Qualcosa mi dice che mi toccherà uscire di nuovo per fare la spesa.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Sherlock / Vai alla pagina dell'autore: Zury Watson