(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non mi
appartengono, gli eventi non sono accaduti realmente e questa storia non è
scritta a scopo di lucro")
Titolo: A Christmas Carol.
Fandom: RPS [Avenged Sevenfold/The Used/30 Seconds To
Mars]
Personaggi: Synyster Gates, Zacky V, Johnny
Christ, Shannon Leto, Dan Whitesides,
Jeph Howard
Parte: 1/4
Rating: G
Conteggio Parole: 1453
Riassunto: “Synyster era un uomo
profondamente cinico. Qualcuno potrebbe dire che la causa di ciò fosse il suo
carattere, o la mancanza d’affetto nel periodo natalizio da parte dei suoi
genitori, ma comunque vogliamo rigirare la frittata, la conclusione è sempre la
stessa: Syn era un uomo cinico.”
Note: A fine capitolo =]
Crossposted: Bandomville
& prossimamente sul mio Livejournal.
A Christmas Carol.
I capitolo. Brian Haner Jr.
24 Dicembre 2008. Un nuovo natale era arrivato a
Orange Country.
Certo, la California non è il posto simbolo dello
spirito natalizio, lì la gente mette i festoni alle palme e i bermuda con le
renne, ma l’atmosfera era comunque sentita.
Era avvertita da tutte parti della contea, tranne
che in un posto.
La casa di Brian Haner
Jr, conosciuto dai più come Synyster Gates.
Synyster era un uomo profondamente cinico. Qualcuno potrebbe dire che la causa
di ciò fosse il suo carattere, o la mancanza d’affetto nel periodo natalizio da
parte dei suoi genitori, ma comunque vogliamo rigirare la frittata, la
conclusione è sempre la stessa: Syn era un uomo
cinico.
Non gli piaceva l’atmosfera natalizia, non gli
piacevano gli abeti, non gli piaceva dover telefonare all’intero parentado per
gli auguri, non gli piaceva passare i pomeriggi con Zack
ai grandi magazzini per scegliere i regali per i suoi amici e per l’intero
parentado (perché quelli non si
accontentavano degli auguri,eccerto!).
Insomma, il Natale gli faceva un po’ schifo.
E quindi capirete che lui, quella mattina, non si
svegliò esattamente con il sorriso sulle labbra.
Si affrettò a spegnere la sveglia prima che
l’allarme svegliasse anche Zack, che dormiva
beatamente accanto a lui e, dopo essersi vestito, sgattaiolò in soggiorno.
Prese le chiavi della macchina e, con tanto di bandana, cappello ed occhiali da
sole, si diresse allo Starbucks più vicino.
Aveva bisogno di caffeina per affrontare una
giornata così.
E, mentre stava seduto con il giornale alla mano e
una bel bicchiere di mocaccino, gli si presentò
davanti una delle tante persone che, casualmente, in un giorno come quello
avrebbe preferito non incontrare.
-Toh! Ma
chi si vede!-
Synyster non alzò nemmeno gli occhi dal giornale, per far sì che la persona
davanti a se percepisse ogni millesimo del suo stato d’animo. –Shannon-
-Posso sedermi?-
Brian
appoggiò il giornale sul tavolo. –Se proprio ci tieni-
Shannon Leto non se lo fece ripetere due volte.
–Allora, come stai? E’ da un bel po’ che non ci vediamo.. Tutto bene a casa?-
-Leto, vieni al sodo-
-D’accordo. Senti, ti ho visto da lontano e ho
pensato che sarebbe carino coinvolgere anche te ed i ragazzi…-
-In cosa?- piagnucolò il chitarrista.
Shannon continuò a spiegare. –Sai, dopodomani Jared
compie 37 anni, ed io e i ragazzi pensavamo fosse carino regalargli una
prenotazione per la settimana della moda. Sai, per non comprargli il solito
frullatore (anche perché di solito siamo in cinque a comprargli il frullatore,
e diventa spiacevole per lui sistemarseli tutti a casa), e.. –
-Aspetta.. fammici
pensare un po’ su- Syn fece una smorfia alzando le
sopracciglia e Shannon lo guardò speranzoso. –Ehm… no.-
-Ma..- tentò di replicare Shannon.
–Dov’è il tuo spirito natalizio?!-
-Ohoho- Syn
fece finta di piangere. –Sono una persona brutta e cattiva! Come diavolo
farò a starmi appresso?! Sai che ti dico? Bah, bubbole!-
Shannon si mise una mano davanti alla bocca e si alzò, andandosene con il
cuore spezzato .
-Odio il Natale- esclamò mentre pagava ed usciva
dalla caffetteria.
La città, nonostante ci fossero 25 gradi, era
illuminata a festa.
Che schifo.
-Bri!- sentì gridare alle sue spalle mentre stava per entrare in macchina.
Oddio, non di nuovo. –Brian! Ehi, brutto
figlio di puttana, che fai, mi ignori?!-
Syn raccolse tutta la sua pazienza. –Ehi, Johnny, non ti avevo visto-
Johnny Christ alzò un sopracciglio, ma decise di
non replicare. –Senti, è tutta la mattina che chiamo a casa vostra, ma Zack mi ha detto che eri uscito presto… Volevo chiederti se sarai dei nostri domani
pomeriggio.. Vengono anche Matt e Val, e Jimmy e Leana mi hanno detto che ci saranno; è solo che Zack ha
detto di chieder conferma a te della vostra presenza…
Te lo chiedo perché, nonostante mi facciano piacere le tue improvvisate, è Lacey che cucina e se non sa il numero esatto si incazza, e
se si incazza è peggio di Hulk, quindi..-
Brian sorrise sornione. –Io e Zack
non verremo; staremo a casa, ci alzeremo tardi, faremo l’amore, berremo il caffè
e guarderemo Cartoon Network come ogni santo giovedì che Dio manda in
terra, e sai perché? Perché non me ne frega un cazzo del Natale. Odio queste
tradizioni del cazzo, le ho sempre odiate! E ora che Zacky
ha lasciato a me il potere di decidere, posso decidere di fare una cosa che
desidero fare da 10 anni, tirarti il pacco alla cena di Natale. E posso farlo
perché io ho il potere!-
Jhonny lo guardò ferito. E non solo perché aveva detto che odiava il Natale,
ma perché voleva dare buca alla sua cena natalizia, quella che organizzava da
dieci anni e che vedeva tutti i membri della band riuniti a mangiare i dolcetti
che lui stesso comprava al Walmart. –Ma.. ma.. ma che
persona sei?! Non puoi trattarmi così! Hai letto che fine fanno i cazzoni che detestano il Natale nel racconto di Dickens?!
Vengono puniti!-
-Bah, bubbole!- esclamò il chitarrista togliendo
l’allarme alla sua Mustang e tornando a casa.
Ma, l’accoglienza che ricevette una volta lì non
fu delle migliori.
-Coglione! Come diavolo ti è venuto in mente di
dire a Johnny che noi non ci saremo domani?! Stava per avere una crisi isterica
al telefono!- gli urlò contro il suo ragazzo.
-Ma.. ma Zacky.. tu mi
avevi dato il potere..- tentò di replicare.
-Potere sti cazzi!- continuò
a gridare Zack. –Ora tu richiami quel ragazzo e gli
chiedi scusa, e poi vai anche in pasticceria a prendere dei dolcetti da
portargli domani-
-Ma perché bisogna fare felice quel nano?! Lo
facciamo felice da 10 anni! Pensiamo a far felice noi stessi una volta ogni
tanto-
Zack restrinse gli occhi. Brutto anzi, anzi pessimo segno.
–Tu proprio non capisci, vero? Non fai felice solo
John, fai felice tutti! E’ questo lo spirito del Natale, stare insieme alle
persone a cui vuoi bene-
Brian cominciò ad agitarsi. –Vuoi sapere che cosa
penso dello spirito natalizio: bubbole!-
Zack dovette impegnarsi a trattenersi perché gli stavano per uscire delle
tenere nuvolette di fumo dalle orecchie, ma alla fine ci riuscì. –Ok, se è così
che la pensi, siamo d’accordo.- prese la giacca e si diresse verso l’uscita.
–Io sono da Johnny se mai dovessi cambiare idea-
-Perfetto, sai che ti dico?! Bah, bubbole!- Brian
gridò contro la porta ormai chiusa. –Tanto non ho bisogno di te!- mormorò
sedendosi sul divano.
E in effetti l’assenza di Zack
gli faceva anche comodo.
Senza di lui poteva mangiare sul divano, bere il
latte dal cartone e cominciare ad andare giù di JD prima delle dieci di sera.
Una pacchia.
Alle undici, mentre la replica del Pianeta delle scimmie era giunta alla
fine del primo tempo, sentì degli strani rumori provenire dalla sua camera da
letto.
Si alzò traballante prendendo la bottiglia di
whiskey vuota in mano, essendo intenzionato ad usarla come clava nel caso
avesse avvistato qualche losca figura.
-Chi è?!- urlò entrando nella stanza e agitando la
bottiglia sopra la testa.
La figura che si trovò davanti lo lasciò a bocca
aperta.
Quindi c’era un motivo per il quale Zack gli vietava i super alcolici prima delle dieci.
Facevano un brutto effetto.
Davanti a lui si trovava Dan Whitesides,
il batterista degli Used, coperto
di catene e lucchetti. Una scena simile l’aveva vista solo quando era andato a
Roma ed aveva trovato quel ponte interamente rivestito di serrature.
-Ma che cazzo…?-
-Syyyyyyn..- cominciò quasi ad ululare il batterista. –Sono venuto
qui per avvertirtiiiiiiii-
-Ma come cazzo sei entrato in casa mia?- domandò
sconvolto.
La sua vigilia stava andando di bene in meglio.
-Non porti queste domande prive di significato, io
sono qui per metterti in guardia. Il tuo atteggiamento verso il Natale sta
ferendo molte persone, e così sta notte verranno a farti visita tre spiriti. Se
quando loro se ne saranno andati non sarai cambiato nel profondo della tua
anima, bhe… vorrà dire che non c’è davvero più
speranza!-
-Ma… sono ubriaco?- domandò Syn grattandosi la
testa.
Dan sorrise. –No. Scoprirai che è tutto
fottutamente reale-
E, appena Dan ebbe pronunciato questa frase, tutta
la stanza si riempì di fumo e lui si risveglio straiato sul divano con la
bottiglia in mano.
Scosse la testa e si rimise a guardare la tv. No,
niente più JD prima delle dieci.
Quando l’orologio in sala segnò le undici però, Syn dubitò davvero che quello di prima si trattasse solo di
un sogno. La stanza si riempì nuovamente di fumo e davanti a se gli apparve
un’altra persona.
Jeph Howard.
Ma che cazzo?! Gli Used
avevano le chiavi di casa sua?!
-Che cazzo ci fai qui?-
Jeph si schiarì la voce. –Ma, come, non lo immagini? Io sono il fantasma
del Natale Passato!-
[A
Christmas carol.
To be continued]
[NdA: So, eccomi
riemersa dagli inferi xD
Lo so che non è un periodo particolarmente
produttivo per me (non lo è su nessun fronte =/) ma ho intenzione di rimediare.
Oggi, dopo aver fatto l’albero e guardato Nightmare before Christamas, per entrare completamente nello spirito
natalizio, ho deciso di scrivere anche una breve storia (4 capitoli), che
naturalmente è una parodia di ‘A Christmas Carol’ di Charles Dickens, la cosa
più natalizia che esista.
Proverò a postare ogni settimana in modo di finire
più o meno per Natale, ma non assicuro nulla.
Bhe, ditemi che ne pensate.]
Un bacio.
Fede.