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Autore: SakiJune    09/12/2008    4 recensioni
Seguito di "Honorary Members", ambientato durante il settimo libro.
Filius e Pomona sono riusciti a sposarsi, ma il Mondo Magico è ormai nelle mani di Voldemort, e Severus Snape è diventato Preside di Hogwarts. Fin dove si può spingere la crudeltà e la perversione di una Mangiamorte come Alecto Carrow? Su chi ha posato gli occhi, e come potrà salvarsi la sua vittima?
Ultimo capitolo: Niente vi fermerà
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Filius Vitious, Horace Lumacorno, Mangiamorte, Neville Paciock, Pomona Sprite
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Like A Mother'
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Non appena Filius udì la formula malefica, e scorse quel raggio di luce sprigionarsi dalla bacchetta di Dolohov, un turbinìo di pensieri si impossessò di lui.
Ricordi amari. Insopportabili. Una verità troppo grande che si svelava d'improvviso...

Il pavimento esplose, ma era saltato in tempo all'indietro, e per qualche istante la polvere oscurò l'aria tra loro: un diversivo che gli permise di riprendere le redini dello scontro.

- Che tu sia dannato, Rowan! Sudicio gnomo, schifosa spia!

Rowan era il suo secondo nome; suo padre era stato un mago incline all'umorismo fuori luogo. "Piccolo e rosso" significava, in gaelico, a sottolineare come se l'era trovato davanti appena nato. Ma invece di piangersi addosso e prepararsi a diventare lo zimbello dei suoi coetanei, si era armato di una forte autoironia e portava quell'appellativo come una bandiera vittoriosa, facendone il proprio nome di battaglia nel circuito dei duelli agonistici.
Ragazze appena uscite da Hogwarts (e già infelicemente fidanzate), zitelle purosangue e madri di famiglia sorridevano guardando la sua foto sul giornale, con un poco di rossore e quel tipico "Carino! Fa tenerezza, eh!". Perché aveva davvero un bel viso, gli occhi grandi e scuri, la barbetta rossa che non riusciva a nascondere un sorriso largo e accattivante.
Di trionfo in trionfo, la sua fama aveva varcato i confini del Bedfordshire fino a farlo sbarcare tra le stelle del campionato nazionale.
Fu allora che Prudence Prewett si era fatta avanti, inondandolo del suo profumo costoso e di chiacchiere futili - non solo di quelle, si capisce, altrimenti Benjy non sarebbe mai nato - e facendogli provare un'ebbrezza che lo studio e le solide amicizie maschili, capisaldi della sua vita, non gli avevano mai potuto donare.

Ricordava quegli anni come folli ed euforici, un tempo profondamente diverso sia dalla giovinezza che dalla maturità: un tempo distaccato da tutto il resto.

In nessun altro periodo della sua vita, infatti, avrebbe commesso un'imprudenza così grande: denunciare il suo sfidante per utilizzo di incantesimi impropri durante l'incontro e accusarlo pubblicamente di far parte di una nota cricca di Knockturne Alley, mandando tale Darkhov ad Azkaban per qualche mese.
Rendendosi conto del guaio in cui si era cacciato, aveva scritto ad Armando Dippet, pregandolo di essere assunto ad Hogwarts. La sua carriera di duellante era finita per sempre, questo era chiaro. Era stata dunque una decisione presa in fretta e furia, con il desiderio di sparire dalla circolazione finché non si fossero calmate le acque... Senonché aveva scoperto una vera e propria vocazione all'insegnamento, e anche in seguito all'ascesa di Voldemort, quando credeva ormai che il losco figuro in questione avesse progetti ben diversi dal vendicarsi di un rivale sportivo, era rimasto.

- E' la tua maledizione segreta, non è vero? Non credi che le tue abilità vadano sprecate con un vecchio come me? - Filius tentò di Schiantarlo, senza risultati. Erano davvero allo stesso livello.

- Un vecchio goblin babbanofilo con la lingua lunga... no, ucciderti non è abbastanza, mi fai troppo schifo. Voglio vederti ridotto a pezzettini piccoli piccoli, ah ah!

Fu allora che ebbe la certezza dei suoi timori. Si sentì soffocare, mentre la bacchetta vibrava violentemente, stretta tra le sue mani:

- E' così che facevi sparire i ragazzi dell'Ordine, Darkhov? È così che funziona?

- I ragazzi dell'Ordine? Come sei sentimentale... - ghignò Antonin. In quel momento Yaxley cadde in mezzo a loro, colpito da George Weasley, sollevando ulteriore polvere. Dolohov ne approfittò per lanciare contro Filius un'altra maledizione, questa volta al massimo della potenza, scandendo bene la formula: invece della luce tra il viola e il rosso che era apparsa poco prima, si vide una sorta di fiammata multicolore, che per un istante non centrò il bersaglio. Colpì invece il corpo di Yaxley, che esplose in un'orribile poltiglia schizzando sangue tutt'intorno. Dolohov non sembrò provare dispiacere per la fine del suo collega Mangiamorte.

- Se vuoi saperlo, Rowan... solo le carogne, gli infiltrati. Poveri stupidi senza cervello...

Non completò la frase: cacciò un urlo che sembrò non finire mai, finché non cadde a terra di schianto. Filius rimase a guardarlo con aria stralunata, con la bacchetta che gli scivolava piano dalle dita, e le lacrime dagli occhi - finché lo strepito della battaglia non cessò e solo la conversazione tra Harry e Voldemort risuonò nella Sala.

Ma tutto era liquido, irreale, non aveva nessuna importanza.
Esplosero le grida di trionfo: tutto normale.
Aveva vendicato Remus.
Aveva vendicato Benjy, e per qualche istante ancora nient'altro ebbe senso.
Ciò che sentiva non era gioia, e solo in parte era sollievo; non era togliendo la vita a qualcuno che poteva riavere chi aveva perduto... era stata una vittoria a metà, per lui, per tutti.

Per Neville, con in mano una spada che rifletteva visi amici, ma nessuno del suo sangue.
Per Pomona, che sembrava non aver vissuto nemmeno un istante di quei mesi angoscianti, le guance rosse dalla fatica e da una nuova, arruffata giovinezza.

Bella, si disse, bella e mia. I pensieri confusi gli offuscavano la vista e scendevano a chiudergli la gola... nella calca per stringere la mano a Harry, per ringraziarlo di aver regalato un futuro a chi era rimasto, la sfiorò.

Si guardarono.
Non riuscivano ancora a capacitarsi di poter cadere l'uno tra le braccia dell'altra senza altre conseguenze che tenui risatine e applausi, o forse niente del tutto.
E così rimasero, stupiti, a sbirciare dalle vetrate tiepide di sole che scintillavano fino a far male agli occhi.


- Guardali. - C'era tutto in quella parola, in quella voce. Rimpianto, dispetto, invidia, amore, indulgenza. Un sospiro di rassegnazione finale, si sarebbe detto.
Minerva non poteva fare altro che guardarli, in effetti. Il senso del dovere che aveva tenuto insieme i pezzi di se stessa in nome di Hogwarts era ormai molto meno forte. La guerra era finita, ma non significava niente. Il passato tornava a galla, insieme alla parte peggiore del suo inconscio.
- Li vedo - rispose aspra.
- Capisci che non posso restare, non è vero?
- Horace!
- Non sono portato al masochismo, tutto qui. Preferisco tornare a godermi la pensione, e non più scroccando la casa a Babbani ignari. Torno a Cardiff e con grande gioia.
Ma nessuno avrebbe potuto scorgere la più lieve contentezza sul suo viso, né tantomeno una traccia dei segreti che portava con sé.



Here we stand just me and you
With everything and nothing, too
...
Honey take me home
Let's go back to yesterday
(Neil Sedaka, The Hungry Years)





Una famiglia si può perdere.
Ma una famiglia si può scegliere.
Se Neville non fosse stato consapevole di questo, una volta smorzato il clamore, soddisfatte le curiosità dei giornalisti, espletate le odiose formalità che un ragazzo di diciotto anni non dovrebbe avere sulle spalle, si sarebbe chiuso in un angolo a piangersi addosso.
Il mondo che stava sorgendo non sarebbe stato perfetto e nemmeno noioso. Quell'angoscia insistente e continua non aveva più motivo di esistere, e persino il dolore aveva un suo ciclo di vita, al termine del quale avrebbe preso posto tra le ombre nette del mezzogiorno.

Quasi diciotto anni, e un amore, e un futuro pieno di sorridenti certezze.

Certezze che Luna, proprio perché non aveva ancora perso tutto, non poteva trovare. Luna... che attendeva ancora.

- Due mesi! E non mi hanno permesso di vederlo!

Azkaban si era svuotata degli innocenti, e di nuovo colmata di maghi oscuri, finalmente privati del loro Signore.
Non c'erano più Dissennatori, soltanto guardie umane e incantesimi di sicurezza di alto livello. Eppure un uomo, l'unico tra i prigionieri dei Mangiamorte ad occupare ancora una cella, aveva freddo. Troppo freddo.


- Non hanno tenuto conto delle dichiarazioni di Harry! Non è cambiato niente, niente! Burocrati con la testa infarcita di Nargilli!

La data del processo si avvicinava, e Luna si sforzava di sorridere e mostrarsi fiduciosa, ma le sue guance pallide e il modo in cui torturava i suoi fantasiosi orecchini tradivano nervosismo e paura.

- Tu, voglio sapere tu cosa pensi di lui. Che cos'avresti fatto al suo posto?

Neville si sentiva imbarazzato, non aveva mai vissuto appieno l'essere figlio, figurarsi padre.
Era innamorato di Luna, ma quando aveva saputo che i Mangiamorte l'avevano rapita non si era certo precipitato a tradire l'Esercito e Harry in cambio della salvezza di entrambi. No, non avrebbe mai compreso appieno il gesto di Xenophilius. Nondimeno era a disagio quando lo pensava ancora tra le sbarre, mentre Lucius Malfoy era stato rilasciato dopo il primo interrogatorio...

- Io... in qualche modo lo capisco. Ti ama tantissimo, sei la sua bambina. Sei sempre stata l'unica cosa importante al mondo, per lui...

La sua voce aveva un tono delicato, triste e un poco allusivo, e lei gli circondò il collo con le braccia, in un silenzioso "grazie".

- E sei importante per me. - Rinnovarono la promessa fatta un anno prima, sotto lo stesso sole cocente, ma con un dolore moltiplicato cinquanta volte. Con un egoismo tutto maschile lui avrebbe desiderato vederla scoppiare in lacrime, anziché arricciare le labbra e resistere e vomitare parole gelide e taglienti; e pensò a quel libro che Seamus gli aveva prestato e che non aveva ancora finito di leggere, a Inman che tornava a Cold Mountain e non era un eroe, solo un uomo stanco di guerra e di sangue...
Lui invece aveva fatto la sua bella figura, si era beccato persino un lungo soprannome simile a quello di Harry e naturalmente gli elogi ufficiali del nuovo Ministro.

- Non vale nulla che si sia battuto dalla parte della verità, per tutto quel tempo? E' bastato un gesto disperato per trasformarlo in un mostro davanti agli occhi di tutti... solo perché tiene a me più che a tutto il resto del mondo! Perché sono tutto quello che gli rimane...


Ti prego, Luna, sai che mi spaventi, così furiosa e fredda.
Coraggio.
Non senti che ti stringo forte? Non ti lascerò andare, non cadrai, non ti perderai.
Ti tengo con me. Ma tu devi piangere, anche una volta sola. E poi lotteremo contro l'intero Wizengamot, se sarà necessario.





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ANGOLINO DI SAKI...

Un mese? Noooo ragazze è un'impressione!
E poi avete visto quante altre belle cosine ho scritto *si abbassa per schivare un Cruciatus*
Lo soooooooooooooo che sono OOC da fare schifo. Ma detesto come Luna continui a negare la realtà dei fatti, nel libro. E dagliela con quel corno, e dagliela che non crede che la sua casa sia esplosa^^ Secondo me dopo la Battaglia si sarà pur data una svegliata, il che equivale più o meno ad impazzire.
È un'opinione molto personale che spero di aver reso in maniera decente. In ogni caso, questo e il prossimo capitolo (ovviamente ancora da scrivere!) sono dedicati a ladymarie, che ama Xeno quanto e più di me. Vedrete, vedrete...

Caillean: buon senso e sensibilità, ecco il ritratto perfetto di Fil. Grazie per averlo compreso davvero, chèrie. E Neville, beh, rieccolo.
lyrapotter: spero che questo ritardo tremendo non ti abbia fatto dimenticare di me... grazie per la tua fedeltà^^ Sono stata cattiva, beh, ovvio! Sono o non sono l'allieva di Ino chan? XD
Lily_Snape: che belle le tue recensioni lunghe, polifoniche e articolate! Mi sembra di trovarmi di fronte a Naraku, altro che a Sadako ;P Ti adoro Lilička!

Au revoir,

Saki


   
 
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