|{Desire
Quella
mattina, probabilmente ancora devastato dagli eventi di Enies
Lobby, il biondo cuoco si svegliò con un pensiero fisso, che quasi lo turbava.
Si era messo al lavoro puntuale e meticoloso come suo
solito, ma non riusciva a toglierselo dalla testa.
Non ci aveva mai pensato prima e si sentiva elettrizzato
come davanti ad una grande scoperta.
Ma più probabilmente, pensava, non gli aveva mai sfiorato
l’anticamera del cervello semplicemente perchè lui
stesso la riteneva assurda.
Nonostante tutto il proverbio dice che “tentar non nuoce”
e quindi la poteva sempre giocare a suo favore.
... e sarebbe risultata indubbiamente più utile.
Abbandonò per un attimo le pentole nel lavello,
lasciandole a bagno nell’acqua tiepida.
Voleva togliersi quel dubbio, subito.
Uscì dalla cambusa con passo deciso scendendo la scala
verso il ponte, conoscendo perfettamente la propria meta.
A poppa, un certo Marimo
ronfava beatamente sotto un pallido sole.
< ohi >
Si accovacciò dinnanzi alla figura dormiente coprendola
in parte con la propria ombra.
Sapeva benissimo di essere stato ignorato appositamente.
Batté più volte -e poco delicatamente- la mano sul petto
del compagno, richiedendo attenzione.
< che diavolo vuoi ? > un ringhio, o peggio.
Ma a Sanji non importava.
Lo conosceva bene, e non si sarebbe mai aspettato nulla
di meglio.
< Marimo > iniziò con
voce bassa ma estremamente seria < ti devo chiedere una cosa >
Zoro inarcò un sopracciglio con fare sarcastico e
disinteressato.
Da quando il Cuoco doveva cercare consiglio in lui ? Si
sarebbe congelato più facilmente il deserto del Regno di Alabasta,
piuttosto che sentirsi rivolgere in modo così serioso.
Ma attese in silenzio.
< quella tecnica, il “kiki kyuutouryuu ashura“*,
se non sbaglio … La puoi utilizzare sempre ? >
L'espressione dell'altro cambiò completamente, in un
misto di stupore e dubbio.
< non me lo vieta nessuno di usarla >
< no > ribatté correggendosi il biondo < intendo
dire se è una tecnica che puoi usare al di fuori del combattimento >
Seguì un altro silenzio carico di interrogativi.
< ti ho già risposto >
< perchè non capisci mai
niente ?! > s'infervorò Sanji all’improvviso.
Il moto d'irritazione che gli si era creato dentro lo
invitava a tirargli un pugno e tornarsene in cucina, ma strinse i denti e non
mosse un muscolo.
Sospirò profondamente, facendo mente locale su come far
recepire meglio il messaggio.
< mi spiego meglio > continuò pazientemente < ... puoi usarla senza spade ?
>
Lo Spadaccino riprese vita allargando una palese smorfia sul
viso, come se avesse sentito la più grande blasfemia del secolo.
< e perchè mai ?! A che
diavolo mi servirebbe ? >
Vide l'altro continuare a contemplarlo con occhi attenti,
come sperando imperterrito in un'altra risposta.
Rimase di nuovo in attesa anche lui.
Quel silenzio lo stava innervosendo, sembrava quasi di
trovarsi davanti ad un bambino capriccioso; se quel damerino avesse avuto
qualcosa da dire, che lo dicesse e in fretta !
< peccato > formulò infine Sanji.
E così dicendo stese la schiena a terra sul tiepido legno
della nave, lasciando che la mano scorresse verso la tasca della giacca a
cercare il pacchetto di sigarette.
Dopo questa rivelazione, ne aveva bisogno.
Senza aver avvertito alcun rumore se non un fruscio
indistinto, si trovò il polso della stessa mano bloccato e un’intera ombra a
sovrastarlo.
Rimase immobile, incerto, riuscendo a vedere a mala pena
il volto di Zoro in controluce.
< per quale dannato motivo me lo chiedi, Cuoco ? >
lo sentì chiedere.
Odiava lasciare i discorsi a metà e soprattutto odiava
quando quel biondo giocava a fare il misterioso.
< non ci arrivi da solo, stupida Testa d'Alga ? >
ribatté Sanji.
< vuoi che ti affetti ? >
< no. Vorrei che usassi quella tecnica su di me, ma
senza quelle tue fottute katane >
Di fronte ad un grande sogno infranto si era deciso a
sputare la verità.
Ma il Vice-Capitano non sembrava bersi nemmeno una parola
di tutto quello.
< MA CHE CAZZO VAI DICENDO ? > ringhiò.
Subito dopo scattò in piedi, abbassando ed alzando
velocemente il petto come per controllare il respiro.
Cos'era, una dannata dichiarazione quella ?
S'incamminò verso la parte opposta della nave, dando le
spalle al compagno.
< dove credi di andare ? È ora di cena. Non aspettarti
che ti porti io da mangiare >
< non rompere. Devo andare ad allenarmi >
La risposta fu secca, ma allo stesso tempo sembrò essere
lasciata a mezza via e il biondo vi colse qualcosa.
Vi colse la migliore soddisfazione al suo capriccio.
Sogghignò.
< mi raccomando. Torna da me quando ci sarai
riuscito ... > dichiarò a voce piuttosto alta.
L'affermazione fece fermare lo Spadaccino ormai distante
una decina di metri, che si girò fissandolo e dal nulla sfoderò un ghigno dei
suoi.
< ci puoi scommettere, bastardo > replicò.
Poi sparì, lasciando il Cuoco da solo ad inebriarsi nel
tabacco della sigaretta appena accesa.
Il dubbio non lo attanagliava più.
In quel momento, sentiva crescere dentro di sé solo il
più forte desiderio fisico che avesse mai
provato.
*Spirito del Demone
Ashura (鬼気九刀流 阿修羅,
kiki kyuutouryuu ashura): utilizzando questa tecnica, Zoro appare come
la reincarnazione di un demone a tre facce e sei
braccia, usando solo il suo spirito combattivo.
[ Wikipedia power > ]
Buonsalve
!
Nessuna pretesa e poca carne al fuoco in questa Oneshot,
ma credetemi quando dico che ho passato giorni ad arrovellarmi su questa ipotesi, ahah
Fatemi sapere cosa ne pensate voi,
ogni recensione e/o critica è sempre costruttiva e ben accetta J
Bye~