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Autore: vale93    12/12/2008    9 recensioni
VECCHIA VERSIONE. (NUOVA QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2478857 )
La storia si ambienta durante l'ultimo anno di apprendistato ad Hogwarts, il 7°, e non tiene conto degli ultimi avvenimenti riguardanti il viaggio del trio in cerca degli horcrux nè del fatto che Draco sia diventato un Mangiamorte. Questa non sarà la storia di Hogwarts, nè di come Harry Potter salvò il mondo magico. Non sarà la storia di Voldemort, nè di Lucius, nè di Albus Silente.
Questa sarà la storia di due ragazzi. Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Tutto comincia con una scommessa.
"Gli amori vanno via, ma il nostro, ma il nostro no.
Il tempo passa mentre aspetti qualcosa in più
ma non rimette a posto niente, se non lo fai tu.
E intanto ogni cosa, se vuoi, da sempre mi parla di noi.
Stasera sei lontana, mentre io penso a te,
eppure sei vicina a me, non chiedermi perché. 
Sarà che mi hai cambiato la vita, sembra ieri
Eppure mi hai cambiato la vita"
-Draco, tu non vuoi solo usarmi vero?-
Nata dall'ascolto di "Eppure mi hai cambiato la vita".
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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alternativa cap 18
Chiedo umilmente perdono per questo mostruoso ritardo. Scusate tantissimo, mi dispiace, è colpa della scuola *maledettaa*. Ultimamente infatti non sta andando molto bene e ho l'insufficienza in 2 materie, che anche studiando tutto il pomeriggio non sono riuscita a recuperare T.T  *me tapina*. Ora però che è tutto finito (compiti, interrogazioni..) sono tornata da voi, sperando che siate ancora interessate un minimo a sapere come finirà la mia storia.
Vorrei solo chiarire una cosa prima di lasciarvi al capitolo.
Hermione non è innamorata di Ron. Assolutamente.
E quella che prova nei confronti di Lavanda non è gelosia.
Ma solo fastidio perché Ron l'ha ferita molto con tutta la sceneggiata che le ha fatto, facendola apparire come una catastrofe per lui, e poi l'ha rimpiazzata dopo due giorni. Si sente, come dire, leggermente presa in giro, dato che è bastato così poco per dimenticarla e rimpiazzarla.
In più non riesce a concepire come Ron abbia potuto mettersi con un'oca come Lavanda. Lui che la rimproverava di essere diventata come tutte le oche che andavano dietro a Draco. Lui che le aveva detto "per fortuna tu sei diversa" (cap 1) e si era innamorato di lei proprio per questo. Non può concepire il fatto che dopo essersi innamorata di lei si sia innamorato di una come Lavanda, così diversa da lei. Così superficiale e civettuola.
Il suo è puro orgoglio, quindi.
Spero di essermi spiegata, dato che molte di voi mi hanno fatto capire, nelle recensioni del cap precedente, di aver frainteso i sentimenti di Hermione. Anke xkè in una mia ff io non farei MAI innamorare Hermione di Ron! A meno che non sia sotto l'influsso della maledizione Imperius, e anche lì sarebbe un'impresa ardua, ve l'assicuro  xD
Semplicemente cerco di fare un lavoro di analisi dei personaggi complessivo, non rendendoli stereotipati, anche perché io odio i personaggi tutto d'un pezzo. Insomma, non siamo tutti buoni o tutti cattivi. Tutti neri o tutti bianchi. Ognuno di noi è un miscuglio di qualità ed emozioni, a volte anche contrastanti, che ci fa reagire in modo diverso a seconda delle situazioni. Come diceva Manzoni "nel guazzabuglio del cuore umano" navigano sparsi milioni di sentimenti come paure, timori, emozioni e sussurri d'amore, o qualcosa del genere. Il comportamento di Hermione per cui non è frutto di gelosia, ma il riflesso di altri sentimenti: l'orgoglio e lo sdegno.
Spero quindi di aver chiarito ogni malinteso, mi dispiace di avervi fatto prendere un simile colpo, io stessa sono rimasta traumatizzata da questa eventualità e mi sono spaventata alquanto credendo di aver fatto davvero innamorare la mia Hermione di quel roscietto senza cervello =P
Ok, credo di aver rotto le scatole abbastanza per oggi, ma volevo assolutamente chiarire questo malinteso.
Ora vi lascio alla lettura. Ci vediamo giù =)
~



Tornava in quel momento dalla guferia. Aveva spedito ai genitori una lettera di auguri, scusandosi di non poter passare il Natale con loro.
Aveva preferito restare a scuola per studiare, dato che gli esami si avvicinavano. E poi quello sarebbe stato il primo Natale che avrebbe passato insieme a Draco. Il loro primo Natale insieme.
Sorrise fra se, spensierata, mentre si accingeva ad attraversare il corridoio del terzo piano.
In quel momento scorse una coppia addossata ad una colonna di marmo baciarsi appassionatamente. Per una frazione di secondo ebbe l'impressione che fossero Ron e Lavanda. Poi si accorse di essersi sbagliata.
Era incredibile. Quei due li vedeva dappertutto. Sembrava la perseguitassero.
Sbuffando affrettò il passo scendendo le scale del terzo piano, diretta alla sua Sala comune.
Non capiva come Ron avesse potuto mettersi con una come Lavanda. Insomma, ma l'aveva vista?
Era insopportabile! Un'oca di primo ordine, sempre pronta a spettegolare su questo o su quello, e poi gli stava così appiccicata! Non passava secondo in cui lei non gli stesse avvinghiata al braccio peggio di una piovra, o che non gli facesse gli occhi dolci per farsi coccolare. E il bello era che lui ci stava!
Non avrebbe mai creduto che Ron potesse arrivare a tanto. Insomma... ma proprio con lei??
E la cosa che le dava ancora più fastidio, aldilà di tutto, era il fatto che solo pochi giorni prima le aveva detto di amarla. Aveva fatto tutta quella scenata incredibile, per il fatto di non essere ricambiato e perché lei era fidanzata con Draco, e poi che faceva? La rimpiazzava dopo due giorni.
Grande amore, eh, davvero. E non era gelosa. No.
Semplicemente le dava fastidio che lui le avesse fatto tutta quella scenata, facendola sentire in colpa, e comportandosi come se avesse perso chissà che cosa, per poi rimpiazzarla con quella facilità.
Che poi scusa, come poteva un giorno amare lei, e il giorno dopo una come Lavanda?
Erano esattamente l'una l'opposto dell'altra. Erano due universi completamente differenti, come poteva... Doveva dunque pensare di essere paragonabile a lei? Doveva dunque pensare che lei valeva quanto Lavanda Brown?!
Questo pensiero la mandò su tutte le furie.
E poi diceva che era Draco quello superficiale!
-Parola d'ordine-
-Sorbetto al limone- rispose secca prima di passare attraverso il varco apertole dal quadro.
Il calore familiare del camino l'accolse in pieno appena mise piede nella Sala. Le pareti di mattoni, illuminate dalle calde fiamme del fuoco, assumevano sfumature rossastre e dorate, donando al tutto un'atmosfera calda e accogliente. Sul divano rosso accostato sotto la finestra stavano seduti Harry e Ginny, impegnati in una conversazione a proposito di Quiddich.
Hermione sorrise, almeno loro riuscivano a stare insieme usando le loro bocche per qualcosa di diverso che non fosse il divorarsi l'un l'altro. Quando la videro, i due le sorrisero caldamente, chiedendole dove fosse stata.
-Alla guferia- rispose lei togliendosi sciarpa e cappotto e lanciandoli sulla poltrona davanti al tavolino di legno intagliato.
-Ho spedito una lettera ai miei, resterò qui per Natale, voi?-
-Io non c'è da chiederlo, preferisco mille volte andare a casa da zio Dursley, piuttosto che restare qui a rompermi le scatole con voi!- rispose Harry sarcastico.
Hermione rise e si sedette sulla poltrona davanti al fuoco, tendendo le mani davanti al camino per scaldarsele.
-Tu Ginny?-
-Io credo che resterò, questo è l'ultimo anno che voi state qui, e l'ultimo Natale che potremo trascorrere insieme ad Hogwarts. Pensate, l'ultimo...-
I due rimasero in silenzio, colpiti da quell'affermazione.
Era vero. Quello era il loro ultimo anno. L'ultimo che avrebbero trascorso a Hogwarts. Ogni cosa, ogni giorno, ogni singolo avvenimento, sarebbe stato l'ultimo che avrebbero vissuto lì. A partire dai lunedì mattina, dalle lezioni di Piton, alle partite di Quiddich, ai tornei, al Natale, per l'appunto. Questa consapevolezza fece scendere un pesante masso nel cuore di Hermione, la quale si rese conto solo in quel momento che quello sarebbe stato il loro ultimo Natale insieme. Pensò a come sarebbe ripresa, la sua vita, una volta ritornata a casa. Avrebbe dovuto riprendere le abitudini babbane, vivere in un paese normale, in un mondo normale, fra gente normale. Non che le dispiacesse, dopotutto si meritava di passare un po' di tempo insieme ai genitori dopo sette lunghi anni lontana da casa. Ma sentiva che quel posto le sarebbe mancato. Con le sue stranezze, le sue follie. Con gli incantesimi che volavano nel cortile, e i professori arrabbiati, e Harry e Ron che ridevano e lei che doveva riportarli alla realtà. Già, le sarebbe mancato tutto questo. Così come le sarebbero mancati i suoi amici. Harry e Ron. Hermione Harry e Ron. Il trio dei miracoli. Che insieme a Ginny era ormai diventato un quartetto. Ricordò con affetto i tempi passati, rivedendo quei tre ragazzini ancora così piccoli e già così coraggiosi. Quante ne avevano passate insieme! Ne avevano combinate di tutti i colori, è vero. Ma alla fine erano sempre riusciti a cavarsela. Erano uniti. Erano amici. E quello sarebbe stato il loro ultimo Natale insieme. Voleva goderselo. Voleva che fosse perfetto.
Poi, improvvisamente, si ricordò della litigata con Ron.
E, come d'incanto, tutta l'allegria, la vivacità e il miele che le avevano fatto ricordare con affetto i tempi andati si volatilizzò, riportandola allo stato di cinica rabbia che provava nei confronti del rosso, accentuata poi da quando si era messo con quell'oca della Brown.
Proprio in quel momento, come a darle atto di ciò, fecero il loro ingresso nella Sala comune proprio loro, i neo piccioncini.
Come d'abitudine, Lavanda stava aggrappata al braccio del ragazzo e aveva quel tipico sguardo da mangiatrice di uomini che indossava sempre quando otteneva quello che voleva.
I due salutarono distrattamente i presenti -Ron le rivolse appena uno sguardo- per poi buttarsi sul divano e incominciare a pomiciare come sempre ormai erano avvezzi.
Hermione storse la bocca. Ma possibile che quei due non sapessero fare altro? Era un continuo, e davanti a tutti poi! Li guardò disgustata e disse di andare in camera sua a studiare. Quindi prese le sue cose e si affrettò su per le scale del dormitorio femminile con gli occhi che mandavano scintille.
Se c'era una cosa che non le sarebbe affatto mancata di tutto ciò, quella era lui. Ronald Weasley.


*


24 Dicembre, Vigilia.
Il castello era avvolto da un'atmosfera di magica allegria che riempiva le sale e i corridoi come un vento caldo. Alle pareti erano state appese ghirlande e agrifogli e molte coppie si accingevano a scambiarsi lì il loro bacio, come promessa d'amore. Hermione fantasticò, immaginandosi lei e Draco avvicinarsi per mano ad una parete e darsi un bacio sotto il vischio. Ma aveva l'impressione che il suo ragazzo non fosse tipo da questo genere di cose.
Pazienza, pensò. Non aveva bisogno di simili frivolezze per dimostrarle il suo affetto.
Felice, strinse al petto il pacchettino che portava in braccio e affrettò il passo.
Se l'era fatto spedire dai genitori apposta. Chissà cosa avrebbe detto quando glie lo avrebbe dato?
Si fermò appena un attimo per guardarsi attorno. Per fortuna tutti erano impegnati a parlare e a scambiarsi gli auguri reciproci, e non prestavano minimamente attenzione a lei.
Harry e Ginny li aveva salutati quella mattina, appena sveglia, quando era scesa in Sala comune. Stavano tutti lì, riuniti, a scambiarsi i propri regali. Lei aveva consegnato i propri pacchetti a Ginny, a cui aveva regalato il profumo di Fiorucci, e a Harry, per cui aveva comprato un boccino in miniatura. E poi, sì, aveva fatto anche un regalo a Ron. Lo aveva comprato qualche giorno prima insieme a quelli per Harry e Ginny. Ci aveva messo anche tanto per sceglierlo. Era un album con le figurine animate della sua squadra preferita di Quiddich, con tutte le interviste ai giocatori. Era certa che gli sarebbe piaciuto. Eppure, ora, non era più sicura di volerglielo dare. Dopo tutto quello che era successo... Così era rimasta con quel pacchettino in braccio, a girarselo e rigirarselo fra le mani, senza sapere bene cosa farne. Poi aveva visto Lavanda raggiungere il rosso e regalargli un profumo da uomo. Storse il naso. Come si vedeva che non lo conosceva. Alla fine aveva deciso di lasciare il pacchetto sotto l'albero, e di sparire prima che lui lo trovasse.
Ed ora mancava solo lui.
Sorrise, felice, prima di voltarsi e scendere gli scalini che portavano ai sotterranei.
Il cuore cominciò a batterle forte in petto per l'emozione.
Chissà cosa avrebbe detto a vederla lì... Chissà se il regalo gli sarebbe piaciuto?
Scese in fretta gli scalini, impaziente.
Chi l'avrebbe mai detto che lei, Grifondoro forte ed orgogliosa, un giorno avrebbe oltrepassato la soglia della Sala comune di Serpeverde di sua spontanea volontà per fare una sorpresa a lui, principe delle Serpi.
Sorrise fra se. Per questo si era sbrigata a scendere prima che si facesse troppo tardi, in modo da raggiungerlo prima che lui scendesse. Voleva fargli una sorpresa. Chissà cosa avrebbe detto a vederla  lì.
Attraversò di corsa il lungo corridoio sotterraneo, aumentando ad ogni passo i battiti del proprio cuore.
Finalmente, alla fine di quel lungo corridoio illuminato, si fermò davanti ad un'alta porticina verde. La stessa davanti la quale si era fermata solo qualche giorno prima, ancora insicura e timorosa.

Con un gran respiro, fece per aprirla, quando sentì delle voci provenire dall'interno.
Colta di sorpresa, si bloccò.
Le voci erano forti e chiare ed erano molte.
Sbigottita accostò l'orecchio al legno e origliò.
Sperò di sbagliarsi.
Subito si abbassò e spiò nella stanza attraverso la serratura della porta.
A quel punto, il sangue le si gelò nelle vene.
La sala era piena di Serpeverde.
Fu un colpo, di botto si allontanò dalla porta, come scottata.
Cavolo cavolo cavolo.
Come diavolo aveva fatto a non pensarci?!
Di nuovo si abbassò a guardare -quasi non potesse credere ai propri occhi- e li vide. Non sapeva quanti fossero, forse una decina. No, aspetta, adesso ne vedeva degli altri. Ma che ci facevano tutti là dentro? Perché non erano usciti come tutti gli altri studenti?
Scocciata si riscostò, torcendosi le mani con fare nervoso.
E adesso?
Non poteva assolutamente farsi vedere. Guai se la scoprivano!
Sarebbero stati capaci di tutto.
Rabbrividì al solo pensiero di vedere la faccia di uno di quei tanti Serpeverde contrarsi in un ghigno maligno mentre le si avvicinava con fare minaccioso.
Accidenti, come diavolo le era venuto in mente di scendere nei sotterranei? Era forse diventata matta?
Come aveva fatto a non pensarci? Si ricordò di quella volta in cui era stata chiamata da Draco. Ma allora non c'era nessuno perché era stato lui a mandarli via tutti!
Doveva assolutamente andarsene, ed il più in fretta possibile.
Ma fece appena in tempo a compiere qualche passo che uno scatto improvviso annunciò l'aprirsi della porta e un attimo dopo un alto Serpeverde era fermo davanti all'uscio.
Hermione si bloccò.
Molto, molto lentamente si voltò, e lo vide.
Era del settimo anno, come lei. Portava il cravattino verde-argento allentato come dettava la moda e stava ancora parlando con qualcuno rimasto dentro.
In quel momento, prima che lei avesse anche solo il tempo di formulare qualsiasi via d'uscita, il Serpeverde si voltò e i suoi occhi bruni incontrarono quelli della ragazza.
E fu lì, nell'esatto istante in cui i loro sguardi si incontrarono, che fu l'inizio della fine.
Seguì qualche teso secondo di silenzio, durante il quale il ragazzo si stava probabilmente chiedendo se stesse sognando o meno.
Quando poi realizzò che quella che aveva davanti era realmente Hermione Granger di Grifondoro il suo sorriso si allargò in un ghigno trionfale, dopodiché si voltò nuovamente verso la porta e gridò:
-Ehi, ragazzi, indovinate un po' chi è venuto a trovarci?-
Hermione sentì il sangue gelarle nelle vene e fece istintivamente qualche passo indietro, come se sparasse ancora di potersi salvare. Non era una codarda, ma neanche una stupida. Sapeva i rischi che si correvano a capitare tra le grinfie di una banda di Serpeverde, soprattutto se ti trovavi nel loro territorio.
-Chi?- chiese una voce da dentro.
Il Serpeverde sorrise e si voltò di nuovo verso di lei con un'espressione che ad Hermione non piacque per niente. Dopodiché le si avventò addosso e, afferrandola per un braccio, la trascinò verso la porta senza troppe cerimonie.
-Ehi!- esclamò la riccia scandalizzata -Ehi, tu, che diamine stai facendo? Lasciami, lasciami subito, come ti permetti!-
Ma il ragazzo non le prestò la minima attenzione e la trascinò con la forza fino all'entrata della sua sala comune.
Quando Hermione si ritrovò davanti la sala piena di Serpeverdi sentì il proprio cuore sobbalzare e desiderò tanto di non essere mai arrivata fin lì.
Dritto per dritto davanti alla porta, stravaccati su un divano di pelle verde, erano seduti tre Serpeverde, uno dei quali lo riconobbe subito. Era Zac Barker, il peggior ragazzaccio che Hogwarts avesse mai incontrato. Appena la vide il suo viso si contorse in un ghigno ed Hermione non poté impedirsi di rabbrividire.
-Granger! Ma che piacere- esclamò il ragazzo sorridendo.
-Lei qui?!- esclamò una delle ragazze sdraiate sul divano insieme ad altri Serpeverde.
-Zitta!- la rimproverò un'altra avvicinandosi e bisbigliandole qualcosa all'orecchio.
Hermione si sentì terribilmente fuori luogo, e fece istintivamente un passo indietro.
-Come mai qui, Granger? Cerchi qualcuno?- chiese Zac sistemandosi meglio sul divano.
-Io...-
Hermione sentì la gola bruciarle per quanto la sentiva secca. Già, che ci faceva lì? Era quello che si stava chiedendo anche lei.
-Avanti, Granger, non fare la timida, una come te! Non vorrai mica farci pensare che hai paura di noi- riprese il ragazzo ghignando, provocando lo sghignazzare di alcuni Serpeverde.
-Io non ho paura di te- rispose lei colpita sul vivo, sfidandolo con lo sguardo.
Lui la guardò serio, con uno sguardo che mise a dura prova il suo. Ma lei resistette.
-Benissimo Granger, almeno su questo non sei decaduta-
-Che cosa intendi dire?- chiese lei assottigliando gli occhi.
Lui non rispose, ma vi voltò a guardare i suoi compagni che scoppiarono a ridere fragorosamente.
Lei, a disagio, si guardò attorno.
Era pieno di Serpeverde da tutte le parti. Sui divani, sulle sedie, chi stravaccato per terra, chi sdraiato sopra gli altri.
In un angolo poi scorse uno degli amici di Draco. Blaise Zabini.
Il ragazzo se ne stava in piedi addossato al muro, e la guardava coi suoi occhi blu oceano, in silenzio. Accanto a lui, Pansy Parkinson la fissava allo stesso modo.
-Allora, Granger, non ci hai ancora detto perché sei venuta qui a disturbarci-
Hermione riportò gli occhi su Zac, che la stava ora guardando con l'aria di chi si sta molto divertendo. Quell'aria che hanno tutti i Serpeverde quando pregustano una malefatta, quell'aria che li caratterizzava ogni volta che prendevano in giro qualcuno, o facevano di tutto per farlo sentire a disagio.
Quello era esattamente il comportamento che la faceva andare in bestia. Ma come si permetteva di parlarle a quel modo?! Disturbarli! Neanche fosse venuta lì per lui. In un attimo ritrovò tutto il coraggio e la determinazione che la caratterizzavano, accendendola come una miccia che non ha intenzione di farsi calpestare da nessuno.
-Non sono venuta qui per te, Barker. Non ho tempo da perdere- disse sfidandolo con lo sguardo.
-Ah no? E per chi allora avresti tempo da perdere, per venire ad infilarti nella tana dei Serpeverde? Chi di così importante?-
Ad Hermione parve di cogliere una velata allusione in quelle parole, che accompagnò assottigliando lo sguardo.
-Non credo ti interessi- rispose, la fronte aggrottata.
-Oh, io invece credo di sì-
Hermione rimase in silenzio.
-Oh, ma guarda- esclamò il ragazzo abbassando lo sguardo sul pacchettino che teneva in mano
-Un regalo! Ma che carina... e per chi sarebbe questo dolce pensierino zuccheroso?- chiese, facendo ridere tutto il resto della sala.
-Per te no di certo- rispose lei fulminandolo con lo sguardo.
-Non ne avevo dubbi. Ma allora per chi? Se sei arrivata fin qua giù, non ti vorremo mica cacciare senza prima aver consegnato il tuo amorevole dono al tuo amoruccio-
A quelle parole Hermione ebbe un sussulto. Come faceva quello a sapere per chi era il suo regalo?
-Che ne sai a chi..-
-Oh, andiamo Granger, ti sembro uno stupido?-
E ad Hermione venne una gran voglia di rispondere.
-Perché saresti venuta a infilarti nei nostri sotterranei altrimenti? Non certo per fare gli auguri alla tua amichetta del cuore- la canzonò lui, e tutte le ragazze presenti scoppiarono in mille risate sghignazzanti.
Hermione non sapeva se il ragazzo sapesse o no di lei e Draco, se lui gli avesse detto qualcosa, se lo avesse intuito da se. Certo era che il ragazzo sapeva o intuiva qualcosa, altrimenti non si spiegavano le sue parole.
-Allora Granger, non rispondi?-
Hermione si guardò attorno nervosa. Dov'era Draco? Stava ancora in camera? Quanto ci metteva a scendere? Spostò lo sguardo sul moro Serpeverde, e sapeva di dovergli una risposta. Ma cosa avrebbe mai dovuto dire? Che scusa si sarebbe potuta inventare? 
-N-non sono affari tuoi- balbettò cercando di mantenere il controllo.
-Oh, io invece credo di sì. Ho tutti i diritti di sapere perché una stupida Grifondoro come te si è spinta giù nei miei sotterranei-
Hermione aggrottò le sopracciglia. Ma chi cavolo si credeva di essere quello? I suoi sotterranei, neanche fosse il principe dentro al suo castello.
-Io non devo darti conto proprio di niente Barker- rispose lei sfrontata, facendo un passo avanti.
Se c'era una cosa che non sopportava era venire trattata come un inferiore.
-Ma io ti ho fatto una semplice domanda, Granger. Ed è educazione che tu risponda. Ti ho chiesto, perché sei venuta giù nei nostri sotterranei?-
Hermione in quel momento lo odiò con tutta se stessa. Aveva posto la domanda in un modo in cui le risultava impossibile non rispondere. Doveva dire qualcosa.
Ancora una volta fece saettare ansiosa gli occhi verso le scale, sperando di vedere il suo Draco scendere e venire in suo aiuto. Ma le scale erano vuote.
-Sto aspettando- insistette il Serpeverde picchiettando il piede sul pavimento.
Hermione fece un lungo respiro.
Calma, si disse. Stai calma. Draco prima o poi dovrà scendere. E calcolata l'ora non ci dovrebbe mettere ancora molto. Quando lui sarà qui mi difenderà e loro non potranno farmi niente. Nel frattempo però devo rispondere. E se dico loro la verità? E se dico che sono venuta qui per lui? Sono sicura che già lo sanno. Altrimenti perché fare tutte quelle allusioni? Forse mi stanno prendendo in giro. Lo fanno apposta, giocano sulle mie incertezze, mentono, dicono e non dicono, cercano di farmi impazzire. Ma loro sanno. Glie lo si legge in quei dannati occhi sadici. Loro sanno.
-Allora?- chiese nuovamente il ragazzo fissandola coi suoi occhi divertiti.
-Vuoi sapere perché sono scesa fin qua giù?- chiese allora lei prendendo coraggio.
Non doveva lasciarsi intimidire. Non aveva nessun motivo di avere paura di loro.
-Perché voglio vedere Draco-
Seguì un breve istante di silenzio, durante il quale Hermione sentì il proprio cuore batterle forte in petto per l'agitazione e il respiro velocizzarsi. Lo aveva detto. Lo aveva detto.
-L'avete sentita?- esclamò poi Zac girandosi a guardare i compagni.
-L'avete sentita?- ripeté -L'ha chiamato.. Draco- fece poi imitando una vocina lieve e sdolcinata.
Il resto della sala scoppiò a ridere di gusto, chi tenendosi la pancia, chi lanciandosi gomitate l'un l'altro.
Hermione li guardò tutti con la fronte aggrottata, irritata e al contempo messa a disagio da quell'atteggiamento.
-Ma guardala che dolce, ora lo chiama pure per nome!- esclamò Zac rigirandosi
-Siamo proprio cotte, eh Granger? Ti ha preparata per bene-
-Non so di cosa tu stia parlando- rispose lei irritata.
-Oh, ma lo scoprirai presto. E dimmi, avete già concluso?-
-Concluso cosa?-
A quel punto il ragazzo assunse un'espressione tra il divertito e il dispiaciuto.
-Ma come cosa, Granger, non vorrai dirmi che Draco- disse calcando l'ultima parola con tono sdolcinato -Non ti ha ancora sistemata!-
-Senti non so di cosa tu stia parlando- rispose lei nervosa.
Perché le sembrava che il ragazzo sapesse qualcosa che lei non sapeva? Perché le sembrava che stesse giocando con lei, come fa un gatto con la sua preda?
-Sicura di non saperlo?- chiese Zac che evidentemente si stava divertendo un mondo a vederla in quella situazione.
-Eppure dovresti saperlo, ormai-
-Non capisco dove...-
-Quello che vuole Draco dalle ragazze-
A quelle parole Hermione si bloccò.
Zac se ne accorse, e, compiaciuto continuò:
-Non ti aspetterai mica che ti lascerà stare bella vestita quando entrerai in quella stanza?!-
Hermione non rispose. 
A quel punto qualcuno bisbigliò alle spalle del ragazzo, vicino al suo orecchio. Le uniche parole che riuscirono ad arrivarle furono: "lasciala stare... che ti salta in mente... Scommessa".
Hermione trasalì. Aveva sentito bene?
Lentamente, molto lentamente, si voltò a guardarlo, il viso duro, costretto in una maschera d'indifferenza per nascondere le svariate emozioni che in quel momento la stavano attraversando.
-Di cosa state parlando?-
-Io non ho detto niente- rispose lui.
-Su cosa state scommettendo?-
-Eh?-
-Barker non fare lo stupido, anche se per te deve essere difficile- rispose lei cercando di apparire forte, mentre dentro si sentiva fragile e tremante come una foglia d'autunno.
-Non sei nella posizione adatta per dare a me dello stupido- rispose il ragazzo.
-Ah no?-
-No-
Hermione cominciò a sentire di star perdendo la pazienza.
-Insomma Barker, finiamola. Ne ho abbastanza delle tue stupide prese in giro. Tu..-
-No, Granger, spiacente. Questa volta non è una stupida presa in giro- la interruppe lui.
-Come?-
-Sei stata davvero stupida-
-Ma di che parli?!-
-Ancora non l'hai capito?-
-Capito cosa, Barker, non sono la Cooman, non ho la sfera di cristallo per leggerti dentro anche perché di quello che ti passa per la testa me ne può fregare meno di niente- rispose lei esasperata, stanca di quel giochetto da tira e molla, da dico e non dico, da so e non so. La stava facendo impazzire.
-Sei proprio un'ingenua-
-Cosa?-
-Mi hai deluso Granger, non pensavo fossi così sciocca-
Hermione sentì la gola farsi secca, spiazzata dalle parole del Serpeverde.
-Ma che cosa..-
-Proprio tu. La ragazza più intelligente di tutta Hogwarts. Quella fiera e orgogliosa, quella seria, quella sicura di se-
Hermione non capiva di cosa il ragazzo stesse parlando. Perché le stava dicendo tutte quelle cose? Dove voleva arrivare?
-Proprio Hermione Granger, insomma. E dire che ci avevamo scommesso su di te. Che delusione-
Quelle parole ebbero il potere di riscuoterla.
-Barker, cielo, mi vuoi dire di cosa stai parlando?! Di quale scommessa parli, si può sapere..-
-Zac, smettila- s'intromise a quel punto Blaise fulminando il compagno con lo sguardo.
-Di fare cosa?- chiese lui, ingenuo.
-Basta, stai esagerando-
-Io non sto facendo assolutamente niente. Sto semplicemente dicendo la verità. Non siamo forse tutti delusi dal comportamento della signorina Granger?-
Molti risero, altri gridarono di sì dal fondo della sala. Mentre lei si guardava attorno confusa e indispettita. Non le piaceva quella situazione. Non le piaceva proprio per niente.
Dov'era Draco? Quanto ci metteva a scendere? Era sicura che una volta arrivato l'avrebbero smessa di trattarla così e lui avrebbe detto loro di lasciarla in pace.
Lanciò un'occhiata apprensiva alle scale, sperando di vederlo scendere, ma esse risultarono ancora una volta vuote.
-Draco sarà felice di portare a termine il suo compito. Sei stata una bella preda. Alla fine neanche così difficile, a quanto sembra-
Hermione sentì la rabbia salirle alla testa. Come diavolo si permetteva quel viscido Serpeverde di parlarle a quel modo. Perché le diceva quelle cose? Se aveva qualcosa da dirle allora che lo facesse chiaro e tondo una volta per tutte. Era stufa di quei giochetti.
-Barker, finiscila con queste sciocchezze, ne ho abbastanza. O parli chiaro o mi lasci perdere- esclamò esasperata, cercando di tenere a freno il suo nervosismo. Non voleva mostrarsi fragile ai suoi occhi. Non voleva far vedere quanto quelle parole stessero facendo effetto su di lei.
-Dimmi solo una cosa, Granger, poi ti lascio andare-
Hermione restò in silenzio ed aspettò. Gli occhi fissi in quelli del ragazzo.
Nella sala calò il silenzio assoluto, non una mosca volò. Si potevano quasi sentire i respiri trattenuti dei presenti, quasi da quello dipendesse la vita o la morte.
Hermione mantenne lo sguardo fermo in quello del ragazzo, decisa a farsi dire in faccia quello che avrebbe dovuto dirle.
-Cosa farai- disse lui
-Quando lui ti mollerà, e scoprirai che tutto questo non è stato altro che uno stupido gioco?-
Fu come se qualcuno le avesse dato uno schiaffo. Forte, netto, che lasciava il bruciore anche dopo il colpo.
Zac ghignò, continuando a guardarla con quegli occhi che parevano leggerle dentro.
In un attimo tutto le fu chiaro. Era lei la scommessa. La scommessa di cui parlava il Serpeverde. La scommessa fra lei e Draco.
Lentamente alzò lo sguardo sul ragazzo, come a cercare conferma nei suoi occhi di quello che aveva sentito.
E lui glielo restituì, uno sguardo che sapeva che lei aveva capito, uno sguardo che mostrava la verità come le parole non avrebbero mai potuto fare. 
Nessuno fiatò nella stanza, ma tutti si scambiarono occhiate divertite, come chi ha partecipato ad un gioco a squadre e ha appena visto nel tabellone dei risultati finali il proprio punteggio superiore a quello dell'avversario.
Facile. Tutti contro uno.
Hermione sentì i muscoli delle braccia e delle gambe irrigidirsi, per poi abbandonarsi completamente, quasi stesse per svenire.
Zac ghignò.
-Ci si vede, Granger- disse, e afferrò il maglione dal divano sul quale stava seduto, alzandosi.
Molti lo imitarono, indirizzandosi dietro a lui verso la porta.
Molte ragazze, passandole accanto, le lanciarono occhiate divertire, sghignazzando, bisbigliando tra di loro dei "che stupida" e "quanto è ingenua".
Hermione rimase immobile, gli occhi duri fissi davanti a se, il respiro corto, la mente sgombra.
Solo due persone erano restate oltre a lei, nella stanza.
Blaise e Pansy.
Il ragazzo era rimasto a fissarla, gli occhi blu oceano puntati su di lei.
Hermione ricambiò lo sguardo, lanciandogli una muta richiesta di aiuto, uno speranzoso "So che non è vero. Ho ragione?"
Perché lei non ci credeva. Non poteva crederci dopo tutto quello che era successo. Non poteva pensare che le parole dette da quell'infida serpe fossero vere. Semplicemente non poteva. E finché c'era quel lume di speranza a reggerla ancora in piedi, riusciva ancora a credere che fosse tutto a posto, che bastasse un sorriso e un'occhiata per far svanire tutto, per ridarle la verità, la sua verità.
Ma Blaise abbassò lo sguardo, puntandolo alle scarpe, e lasciando quello implorante della ragazza solo, ed indifeso.
Fu un colpo.
Come una coltellata ricevuta all'improvviso, veloce, profonda. Un dolore acuto all'altezza dello stomaco, un bruciore interno, che salì poi su fino al petto, stringendolo in una morsa soffocante.
In quel momento dalle scale si udirono alcuni passi scendere i primi scalini. Poi una voce.
-Hermione! Che ci fai qui?!-
Hermione alzò gli occhi su di lui, lo sguardo vuoto e delirante come quello di un pazzo.
Draco la guardò allarmato. Spostò poi gli occhi sui due Serpeverde in un angolo, e poi di nuovo su di lei.
-Hermione che è successo?!-
-Tu..-
Hermione sentì la propria voce uscire fuori come un sussurro, quasi avesse perso tutta la forza per essere espresso. Cercò di controllare il proprio tono di voce, ancora troppo scioccato.
-Tu ti sei messo con me per una scommessa-
Il suo tono, incredulo, non era quello di un'affermazione, ma di una domanda.
I suoi occhi dorati ebbero la forza di rimanere incatenati a quelli grigi di lui, forti, disperatamente forti, come chi aspetta col fiato sospeso il giudizio del giudice. La conferma della propria condanna.
Draco ebbe un tuffo al cuore. E subito dopo un mare in tempesta gli inondò il petto, salendo di livello, soffocandolo. Gli occhi grigi, aperti, bloccati, e la gola secca, priva di parole.
Draco vide gli occhi di Hermione tremare, disperati, come chi vede la propria ancora di salvezza allontanarsi ogni secondo di più.
Quella visione ebbe il potere di sferzargli un altro colpo allo stomaco, forse più forte e più profondo del primo.
Stava... piangendo?
Sentì dentro di se l'impulso di allungare una mano avanti, e aprire la bocca, per dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Eppure rimase immobile, incapace di muoversi, incapace di comandare il proprio cervello.
Dalle sue labbra schiuse non un suono uscì. Non un sì. Non un no. Il che fu anche peggio.
E fu quello l'istante, allora, in cui anche l'ultimo filo del cuore di Hermione si spezzò, come il filo di un modellino tirato a tenere insieme tutti i pezzi, e che forzato troppo alla fine cede, e ne mostra la fragilità.
Hermione sentì una fitta al petto, all'altezza del cuore, e seppe che si era rotto; una piccola crepa, sottile ma profonda glie lo aveva scheggiato. I suoi occhi tremarono e gli angoli pizzicarono furiosamente, sotto la spinta di quelle lacrime, forti e prepotenti come un esercito, che minacciavano di uscire.
Sentì le gambe tremare, e un attimo dopo il pacchettino che reggeva in braccio cadde a terra.
Si voltò.
-Hermione!- esclamò a quel punto Draco, precipitandosi giù per qualche scalino, spaventato.
Hermione fece un passo avanti e raggiunse la porta.
-Hermione aspetta!- gridò Draco correndo giù.
Ma Hermione ebbe un singulto, e un attimo dopo stava già correndo via, il più veloce possibile, nascondendo quelle lacrime che davanti a lui mai avrebbe versato.


-Hermione, no!- gridò Draco correndole dietro e raggiungendo la porta della Sala comune.
Ma lei era già sparita. Fece per lanciarsi fuori ed inseguirla quando una voce lo bloccò.
-Lasciala stare, ora non vorrà parlarti-
A sentirla il cuore di Draco balzò. Poi ebbe un fremito e un attimo dopo s'infiammò di un ardore mai provato prima, così forte, così violento come non l'avrebbe immaginato mai. Il suo viso si deformò in un'espressione di puro rancore, e quando si girò, aveva gli occhi iniettati di odio e la mascella stretta in una morsa spasmodica.
-Tu!- gridò puntando il dito contro il ragazzo, che indietreggiò di un passo, toccando con una mano quella di Pansy.













Ok, scommetto che adesso mi avadakedavrizzerete....
Vi prego abbiate pietà, non potevo far andare tutto liscio, era inevitabile!!
Era impossibile che ad un certo punto Hermione non si sarebbe scontrata con i compagni di Draco e che questi non le avrebbero fatto capire tutto. Ma si spiegherà tutto meglio in uno dei prox capitoli (devo ancora decidere quale) soprattutto il comportamento di Zac -> mica gli ho fatto fare così il cretino senza un buon motivo! Che interesse aveva a far andare a monte la scommessa?? E cosa succederà adesso fra Hermione e Draco? Attente, potrei anche decidere di far mettere Herm con Ron! ahahah nono skerzo, tranquille, non sono così fumata!
Beh, spero che il cap vi sia piaciuto,, ora passo ai
Ringraziamenti:
anna96: ciao nuova lettrice! piacere di fare la tua conoscenza =) sono felice ke la mia storia ti piaccia tanto, ank'io adoro la coppia draco/herm come vedi, anke se non scrivo solo su di loro. E ovviamente non sopporto Ron, come credo avrai capito xD  Ke mi dici di questo nuovo cap? Ti prego non uccidermi, almeno aspetta a vedere come finisce =P  Se vuoi sapere qualcosa su Blaise e Pansy allora aspetta il prox capitolo, xkè lì si spiegherà tt. 1 bacione e fammi sapere cosa ne pensi ciauuu*
avril96: ciao! allora, spero di aver kiarito ke Hermione non era gelosa di Ron e Lavanda,, quando ho letto ke tutte voi l'avevate pensato mi è preso 1 colpo! E pure Draco sente la mancanza di Pansy ma come la sente per Blaise, non come ragazza, perché sentiva di starli perdendo entrambi, ed aveva un po' nostalgia dei tempi passati, anche se in effetti con Pansy non ha mai passato del tempo che non fosse per quello. Ma credo che Draco stia cominciando a vedere la vita con un'ottica diversa... Di questo cap che mi dici? spero tu non voglia ammazzarmi! xD fammi sapere 1 bacio tvb
eika: ciao! spero di non averti lasciata troppo delusa col fatto che alla fine Draco non le ha confessato niente ma Herm ha dovuto scoprirlo nel peggior modo possibile. Ma sai, io non lo vedo proprio Draco a confessarle tutto, non è così maturo, almeno quello della mia storia, anche se si è un po' addolcito rimane sempre Draco, e diciamo che Malfoy non è proprio un genio nel sapere come comportarsi con chi ama, e come evitare di farlo soffrire. Ron invece è stupido nella mia storia come lo è nel libro! xD infatti l'ho voluto far mettere con Lavanda proprio xkè la Row ha fatto succedere così, un po' come "una delle tante ragioni x cui Ron si è messo con Lavanda". Per quanto riguarda Pansy e Blaise invece, si scoprirà nel prox capitolo. Spero continuerai a seguirmi anke dopo questa batosta! 1 bacione ciauu tvb
lilycullen: ti prego ti prego non mi uccidere! ma, come ho spiegato sopra, dovevo farlo! Era inevitabile! *me ha tanta paura di quello che mi farai* spero solo che il capitolo ti sia piaciuto, anke solo x come l'ho scritto... non mi abbandonare!! xD tadb bacioni
Love_doll: spero di non averti fatto attendere troppo! sn felice ke ti sia piaciuta la reazione di Harry, ho sempre pensato ke avrebbe reagito con + dolcezza a una notizia del genere. spero di non essermi fatta odiare cn questo cap... fammi sapere!! baci
Lyla_sly: hai visto, sta volta ho aggiornato abbastanza presto, no? Tranqui, Herm non è affatto innamorata di Ron! Ti pare ke possa succedere 1 cosa del genere in una mia storia?! xD a parte gli skerzi, alla fine il capitolo tanto aspettato è arrivato... spero di non averti delusa. ricordi la prima volta ke mi recensisti e dicesti ke speravi ke non avrei fatto finire la storia banalmente tipo ke Blaise le andava a spifferare tutto? beh, io il finale e il modo in cui lo scopriva ce l'ho sempre avuto in mente, dal momento stesso in cui ho cominciato a scrivere questa storia. forse lo troverai stupido o banale, il punto è ke io trovo ke fosse inevitabile ke prima o poi lei si scontrasse con i compagni di Draco e ke loro le facessero scoprire tutto. certo, Zac avrebbe dovuto starsene zitto x nn mandare a monte la scommessa, ma pure x qst c'è una spiegazione... x Draco è arrivato il momento di capire ke alcune cose nn sono come sembrano.. a partire dal prox cap. spero mi farai sapere cosa ne pensi, ci tengo al tuo parere!! 1 bacione tvb
Smemo92: sn felice ke il cap precedente ti sia piaciuto!! non so se sperare che sia lo stesso x questo... non mi ucciderai vero?? temevi bene x Draco ed Herm, ma alla fine non era colpa di Blaise e Pansy, anke se adesso a Draco ki glie lo spiega? xD spero mi farai sapere cosa ne pensi anke d qst cap! 1 bacione ciauu
sorellinadolce: ciaoooo!!! hihi grazie x avermi recensito! tranquilla ke nn le piace Ron! ahah nn potrei mai perdonarmi una cosa del genere! ecco ke in qst cap si è finalmente scoperto tutto. spero ti sia piaciuto, 1 bacione tvtttttttttttb

Bene, con questo è tutto. Spero di restare viva per riuscire a scrivere anke il prox cap, senza ke nessuno mi ammazzi! xD xD
A porposito, cerkerò di postare il prima possibile, ma nel caso non riuscissimo a "sentirci" prima..

     BUONE FESTE A TUTTE QUANTE!!
                                                               KISS**

   
 
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