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Autore: Herm_Granger    05/05/2015    2 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 11

Ginny era a dir poco entusiasta. Sembrava non le importasse che non sarebbe andata al ballo con Harry, l’importante era andare al ballo. Prese subito piuma e pergamena e scrisse alla madre che, durante le vacanze, sarebbero dovuti andare tutti quanti a Diagon Halley per fare shopping.
 
…Specialmente Herm, mamma. Dobbiamo seriamente aiutarla a scegliere il vestito adatto perché il suo ragazzo…
 

“Ma che cavolo scrivi?”
“Andiamo, Herm, lo so che ti piace Malfoy. O dovrei credere alla scusa delle lezioni di volo?” Disse Ginny senza neanche alzare lo sguardo dalla lettera, bisbigliando. Harry e Ron, impegnati ad addentare della gelatina decisamente troppo traballante, non si accorsero di nulla.
“Lui non è il mio ragazzo. E poi non è vero che mi piace. Dammi qua!”
Ginny tirò via la lettera dalle grinfie dell’amica.
“Ah ah, niente da fare. Sto scrivendo alla mamma del ballo.” Ora aveva alzato la voce per rivolgersi anche agli amici. “ Volete dirle qualcosa?”
“Io vorrei dirle che hai scritto un mare di scemenze!” Disse Hermione quando i due tornarono ad occuparsi della colazione. Ma l’altra chiuse e imbustò la lettera con decisione e si alzò dicendo: “Perfetto, visto che nessuno ha niente da aggiungere, vado a spedirla.” 
 
Le vacanze di Natale, come al solito, le avrebbero passate con la famiglia Weasley. Quando Hermione arrivò alla Tana, trovò che la Molly si comportasse in modo diverso dal solito: non faceva altro che rivolgerle ampi sorrisi e occhiolini sospetti e in qualche modo sembrava più… più leggera.
“Dov’è George?” Chiese Ron d’un tratto.
“Da quando Ginny ha mandato quella dannata lettera si è chiuso in camera sua e non fa più entrare nessuno. Esce a malapena per mangiare. Merlino sa quale diavoleria sta progettando…”
La signora Weasley parlava spolverando la libreria, ma Hermione notò lo stesso il sorrisetto di soddisfazione che tentava di nascondere… Chissà cosa stava combinando George. Non vedeva l’ora di sapere cosa lo avesse finalmente fatto uscire da quello stato di ostinata tristezza, che lo aveva assorbito fino a quel momento. Era dannatamente curiosa.
Dopo aver sistemato il bagaglio, decisero di andare a fargli visita in gruppo, e cercare di scoprire cosa gli passasse per la testa. Si trovavano tutti e quattro fermi davanti alla porta chiusa, non sapendo cosa fare. Dalla stanza provenivano strane esplosioni e sfrigolii, per non parlare di altri suoni (e odori) sospetti. D’un tratto, in mezzo alla confusione generale, sentirono il rumore preoccupante di un esplosione.
“George! George esci fuori!” Gridò Ginny.
La porta si aprì di scatto ne uscì tossendo una figura completamente avvolta da una nuvola di fumo violetto, con gli occhiali da aviatore e abiti ignifughi, che chiuse velocemente la porta dietro di sé.
“Ehi, ragazzi! Come ve la passate?” Disse cercando di placare la tosse. George era completamente ricoperto di fuliggine nera, anche se odorava di arance. “Non dovreste essere a scuola?”
“Siamo in vacanza, George.”
Lui tolse (o spalmò) con le dita un po’ di fuliggine dagli occhiali e guardò il suo orologio da polso, sovrappensiero.
“Certo, si , ovviamente avete iniziato le vacanze.” Si comportava in modo frenetico, energico, come quando con il fratello progettava i Tiri Vispi Weasley.
“Si può sapere cosa stai combinando là dentro?”
Lui tolse gli occhiali e li nascose dietro la schiena, mostrando così due cerchi di pelle rosa e pulita intorno agli occhi, di nuovo accesi della luce di un tempo.
“Spiacente, sorellina, top secret. Lo saprete solo quando sarà finito.”
“Ma sono tua sorella!”
Lui fece finta di pensarci un attimo, poi decise: “Ok, solo per voi ragazzi, avrete l’opportunità di visitare il mio fantastico laboratorio al modico prezzo di mille galeoni.”
“Mille galeoni?!”
“A testa!”
Ginny borbottò qualcosa che assomigliava molto a una minaccia di scagliargli una fattura orcovolante.
“O così o niente, gente.”
“Tu sei pazzo.” Intervenne Ron.
“Grazie mille.” George si infilò di nuovo gli occhiali, come se fosse stato il primo pilota a completare il giro del globo.
“E adesso, se non avete altri commenti arguti da fare, io me ne torno al lavoro.”
Sparì di nuovo dentro una nuvola di fumo, questa volta di colore verde chiaro.
 
Pochi giorni dopo, Harry, Ron, Ginny ed Hermione si recarono a Diagon Alley per prendere il necessario per il ballo. Si sarebbero ritrovati con i signori Weasley davanti a Florean Fortebraccio entro tre ore.
“Niente prozia Tessie quest’anno.” Era la quinta volta che Ron ripeteva quella frase. “Insomma, siamo i salvatori del mondo magico! Gli occhi dell’intera scuola saranno puntati su di noi. Non è fantastico? Questa volta voglio un vestito adatto.”
L’entusiasmo di Ron decisamente non contagiava Hermione. Aveva sempre odiato essere troppo al centro dell’attenzione, la innervosiva.
Passarono gran parte del tempo da “Madama Mc Clan: abiti per tutte le occasioni”. Ginny aveva deciso di ispezionare il negozio articolo per articolo e, dopo un’ora e 196 abiti, decise per un modello blu cobalto, con la gonna che le arrivava fino al ginocchio e dettagli viola acceso che, Hermione doveva ammetterlo, le stava d’incanto.
“Ora tocca a te.” Disse decisa. Riiniziò a rovistare tra le decine di abiti quando ad Hermione ne saltò all’occhio uno, nascosto in un angolo.
“Oooh!” Fece Ginny. “Devi assolutamente provarlo.”
Detto questo la infilò nel camerino e la chiuse dentro. Quando Hermione uscì, lei era a bocca aperta.
“Sei bellissima, Herm!”
Stava indossando un abito lungo argentato, con dei cristalli che partivano dal corpetto per poi sfumare nella gonna leggera. Sembrava avvolta da una delicata nuvola color argento chiaro.
“Non pensi che sia troppo appariscente?”
“Oh, no devi assolutamente prenderlo! Sei fantastica, farai svenire il tuo accompagnatore!”
- Già, chissà chi sarà… - pensò lei.
 
Una volta fuori, si rincontrarono con Harry e Ron, che avevano passato tutto il tempo nel reparto uomini.
Decisero di utilizzare il tempo rimasto per andare ai Tiri Vispi Weasley, e vedere così la grande novità lanciata da George. Il negozio era gremito di gente, troppo occupata ad osservare le strane invenzioni dei gemelli per accorgersi di loro. Notarono una grande calca davanti ad uno scaffale, così si fecero largo per vedere cosa avesse di speciale.
“ Vedo che avete trovato il prodotto del secolo!”
George gli era apparso alle spalle, sfavillante nel suo completo color magenta.
“E così sarebbe questo... cosa c’è dentro questi sacchetti?” Chiese Ginny.
George ne prese uno e con un gesto cerimonioso tirò fuori un pezzo di pergamena. I ragazzi si guardarono perplessi.
“George, detesto fartelo notare, la pergamena è già stata inventata da un pezzo.”
“Ma questo non è un normale pezzo di pergamena, mia cara Hermione. Ginny ha scritto che non potrete scegliere il vostro accompagnatore per il ballo, e che avete paura di finire con un idiota, giusto?”
“Giusto, ma non vedo come della pergamena possa risolvere…”
“Le polemiche alla fine, prego. Come stavo dicendo, questo risolverà i vostri problemi. Io e Fred pensavamo di usarla per copiare i compiti in classe, ma ho fatto qualche modifica, e ora basta scrivere il nome della persona che desiderate invitare sul retro, ovviamente con un inchiostro speciale.” Disse estraendo dal sacchetto anche una boccetta di inchiostro.
“Il nome scomparirà in pochi secondi, poi potrete scrivere il vostro nome sull’altro lato, questa volta con dell’inchiostro normale, e il gioco è fatto.”
“È un’idea balorda! Senza contare che infrangeremmo un sacco di regole!”
“Oh, come se non l’avessimo mai fatto!”
 Hermione fulminò Ron con lo sguardo.
“Io penso che sia geniale.” disse Harry. “Quanto costano?”
“Harry!” Hermione era sbalordita.
“Finalmente si parla di affari! Per te sono quattro galeoni, Potter.”
“Bene, allora ne prendo uno.” Disse facendo l’occhiolino a Ginny, che arrossì impercettibilmente.
“Ne prendo uno anch’io.” Tutti si girarono a guardare Ron.
“Per merlino! E chi è la disgraziata che vorresti invitare?” Disse George con un sorriso beffardo. Ron fece spallucce.
“Qualcuno troverò… l’importante è non finire con Eloise Midgen.” Disse afferrando un sacchetto e porgendo il denaro a George.
“Come vuoi… Hermione, sicura di non volerne uno?”
“Assolutamente no!”
“Bene, allora. Se avete finito con gli acquisti levatevi dai piedi, c’è già abbastanza confusione senza che voi vi mettiate in mezzo… Verity! Vieni nel reparto magie babbane, per favore!” Disse sparendo dietro ad un altro scaffale.
Dopo essere stati così bruscamente congedati, uscirono dal negozio. Non appena fuori, Hermione iniziò una lunga predica, dicendo quanto fosse sbagliato ciò che avevano fatto, che la Mc Granitt si fidava di loro e che, in quanto eroi del mondo magico, avrebbero dovuto dare l’esempio. Si interruppe solo quando vide un ragazzo dai capelli biondi, alto, slanciato, che andava dalla parte opposta alla loro. Camminava da solo e, se non fosse stato per Ron, che lo fissava con aria di sfida, probabilmente non si sarebbe neanche girato a guardarli.
“Ti hanno mai detto che non è carino fissare la gente, Lenticchia?” disse ghignando.
“Come mai solo, Malferret? Mammina non ti vuole più? Ah, già… non può uscire di  casa senza essere scortata dagli Auror!”
“Ron…” Hermione tentava di fermarlo, sapendo quanto Draco fosse sensibile su quell’argomento, ma lui non le diede ascolto.
“Almeno io non vivo in una capanna pericolante. Dimmi, Weasleiuccio… ce l’avete il tetto o non potete permettervi neanche quello?”
“Tu, brutto…” Entrambi portarono la mano alla veste, in cerca della bacchetta, Harry e Ginny pronti a dare manforte,  tre contro uno, ma Hermione li fermò.
“Smettetela!” Gridò.
Silenzio. Non aveva mai gridato così forte in vita sua, se non sotto cruciatus. Gli occhi dei passanti erano puntati su di lei.
Malfoy la guardò, lo sguardo apparentemente gelido. Sembrava le volesse dire qualcosa, ma poi proseguì per la sua strada e sparì.
- Non mi ha detto una parola. – pensò lei. – Dopo quello che è successo, dopo tutto questo tempo, sono ancora invisibile. –
Non avrebbe dovuto importargliene così tanto. Tempo prima, avrebbe pagato per essere ignorata da Malfoy, ed evitare le continue frecciatine sul suo stato di sangue... E allora perché sentiva quello strano vuoto all’altezza dello stomaco?


Ormai penso sia supèrfluo scusarmi per il ritardo, è chiaro che sono un caso perso... detto questo, come al solito, spero che il capitolo vi piaccia e che vi venga voglia di recensire!!

Herm

 
  
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