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Autore: TimeStrangerRey    19/05/2015    3 recensioni
E se gli inazumiani incontrassero i personaggi di Code Lyoko e di Dragon Ball? E se conoscessero un signore del tempo?
Celeste (la mia OC) è la chiave che collega tutti loro.
Un incubo scoinvolgerà la loro vita, portando caos e disperazione. La Terra sarà invasa dai nemici di questi personaggi, riportando alla luce gli scheletri nell'armadio di ognuno di loro. Come finirà? Bho... Lo scoprirete leggendo!
Spero che l'introduzione vi abbia incuriosito ;)
***
Tratto dal sesto capitolo:
La miele impallidì. Il cuore aveva iniziato ad accelerare i suoi battiti, era terrorizzata e non sapeva il perché.
'Celeste, tutto bene?' chiese Suzuno, entrando in cucina.
La miele fece a tempo di ricomporsi e di rispondergli 'Si si. Tranquillo'
"No. Per niente!" si corresse la ragazza tra sè e sè.

***
Ci si vede dentro!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Il viaggio del non ritorno

Delia era nata nel pianeta abitato dagli Ood. Diversamente da loro, la donna aveva fattezze umane: infatti sua madre era un'umana, mentre il padre era un Ood e, unendosi, diedero vita ad una creatura dalle sembianze umane ma con le capacità degli Ood.
La piccola Delia trascorse quindici anni nella più completa tranquillità. Frequentava la Terra, poiché luogo natale della madre e andava a scuola lì, per imparare qualcosa sugli umani, dal momento che lo era in parte anche lei. Un giorno, entrando in un negozio per fare compere, fece conoscenza di Rose Tyler e poco dopo ne divenne amica. Questa era bionda, aveva occhi color cioccolato, a mandorla, e aveva sempre un sorriso stampato in viso. La donna aveva una ventina d'anni e per Delia, diventare sua amica, non risultò difficile: il suo carattere allegro e spensierato contagiava chiunque le stesse attorno e Rose, non faceva eccezione. I giorni passarono e le due donne stavano diventando sempre più inseparabili, fino a diventare come due sorelle. Rose, in Delia, rivedeva la figura di una sorellina che avrebbe sempre voluto avere; mentre per Delia, Rose era un modello da seguire e, anche lei, la considerava come una sorella.

 

***


«Dely, oggi devo partire. Tornerò per l'ora di cena!»
Un pomeriggio di due anni dopo, Rose le disse queste parole. Ma quel pomeriggio, loro due se lo sarebbero ricordate per sempre. Una volta che Rose salutò Delia, salì sul TARDIS dove l'attendeva il Dottore.
«L'hai salutata?» chiese l'uomo.
«Sai, dovresti conoscerla.» gli rispose Rose, ma il Dottore sembrò non farci caso. «Dove andiamo questa volta?»
«Nelle terre degli Ood! È un luogo bellissimo!» fece l'uomo tutto brillo «Sono sicuro che ti piacerà! E poi ti farò sentire come cantano!»
Rose, vedendo che il suo amore segreto non stava più nella pelle, non vide l'ora di poter udire quei canti che tanto mandavano in estasi l'uomo. Le terre degli Ood, infatti, erano famose per via degli inni che queste creature levavano. Dolci ed emotivamente forti.

Delia, poiché la sua sorellona non sarebbe tornata prima dell'ora di cena, decise ti tornare 'a casa' per dare un saluto al padre e a tutti i suoi amici Ood. Arrivando, venne accolta da Ood Σ che fece strada alla ragazzina, fino a condurla dal padre.
«Papà!» gridò con grande entusiasmo Delia non appena vide il padre.
«Ood Delia.» Così la chiamava: Ood perché lo era per metà e Delia, perché era il nome donatole dalla madre. «Non devi venire qui senza aver avvisato tua madre.» le rammentò il padre.

«L'ho avvisata!» rispose quasi indispettita «Mamma ha detto che tra non molto sarà qui.» concluse poi sciogliendo quell'espressione da bimba capricciosa. Ood Θ abbracciò la figlia.
«Ti voglio bene piccola mia.» Il padre di Delia aveva usato un tono che alla figlia apparve un po' insolito, ma non ne fece caso. Anche perché non sapeva che cosa, in quelle parole, l'aveva fatta allarmare. Prima che fecero in tempo a sciogliersi da quel magico abbraccio, una misteriosa cabina blu si materializzò nella stanza delle preghiere.
«Dottore ma dov-?» Rose fermò bruscamente le parole quando vide la sua 'sorellina' abbracciare un alieno.
«Delia, ma che ci fai qui?» chiese scioccata Rose. «Dottore tu lo sapevi?» chiese poi con un tono misto tra la rabbia e delusione, ricordandosi del comportamento sospettoso dell'uomo.
Delia la guardò con sguardo deciso: ormai l'aveva scoperta, tanto valeva dirle la verità.
«Lui è mio padre.» disse con dolcezza. «Io sono per metà Ood e per metà umana e non me ne vergogno. Sono fiera di essere la figlia del saggio Ood Θ, ma sono ancora più contenta che la mamma si sia innamorata e concessa a papà: così facendo, ha dimostrato di saper andare oltre alle apparenze.» proseguì sorridendo alla donna, che continuava ad ascoltarla senza saper come ribattere. «Ma suppongo che tu sia venuta qui, non per sapere se ero un'umana o meno, ma per udire i nostri canti.» dichiarò in seguito. Sapeva benissimo quale fosse la risposta corretta. «E comunque... sì, il Dottore sapeva benissimo qual' era la mia vera natura.»
Il Dottore mantenne la sua compostezza, mentre Rose era semplicemente allibita. «Dottore?»
L'uomo non le rispose, anzi continuava a sorreggere lo sguardo di Ood Θ. Entrambi aspettavano. Doveva accadere purtroppo. Poco dopo, nella stanza fece comparsa una donna dalla singolare bellezza: occhi verdi smeraldo, lineamenti tenui e carnagione scura. I corti capelli blu notte le arrivavano alle spalle e ad ogni passo leggiadro che faceva per mostrarsi alle persone presenti, il lungo vestito champagne che indossava si spostava con la stessa grazia della donna ed infine, le ballerine, del medesimo colore dell'abito, mettevano in risalto le sue forme e il suo fisico magro.

«Mamma!» esclamò la ragazzina.
«Ood Delia.» le sorrise la donna e non appena la loro distanza fu zero, l'abbracciò. «Hai fatto la brava?» chiese poi.
«Si.» annuì Delia. «Mamma ti presento la mia sorellona!» aggiunse.
Rose, che per tutto quel tempo non si mosse, si risvegliò dalla specie di trance in cui era sprofondata. «Eh-?» sibilò piano.
«Hai paura?» chiese Delia.
Rose rimase spiazzata. Come poteva pensare che lei nutrisse quel sentimento? Delia era Delia e, pur non sapendo che anche lei, per metà, era un alieno, non avrebbe mai potuto aver paura di lei. E se teneva conto dell'atteggiamento gasato che aveva avuto il Dottore, queste creature dovevano essere solamente benigne; infondo, ragionandoci, avrebbero potuti farli fuori, ma non l'avevano fatto.
«No!» gridò Rose, quasi disperata.

Delia subito sorrise, si avvicinò alla donna, le prese le mani e la condusse al cospetto dei suoi genitori. «Mamma, papà: questa è Rose!»
I due la guardarono e le regalarono un sorriso affettuoso. «Piacere. Tu devi essere, allora, l'amica di nostra figlia.» disse Ood Θ.
«Eh... si.» arrossì Rose.
«Cara non aver timore. Qui siamo tutti amici.» esordì Sibilla, la madre di Delia.
«Ma come ha fatto il Dottore a sapere della vera natura di Dely?» chiese Rose alla donna.

Il Dottore si avvicinò e Rose sentì, dentro di sé, che in un futuro vicino sarebbe capitato qualcosa di orribile. Era uno strano sentimento che la inquietava, ma lo scacciò subito, non appena il suo signore del tempo le rispose.
«Semplicemente perché sono un Signore del tempo!» rispose con fierezza il Dottore, poi, guardando Ood Θ, arrossì lievemente.
«D'accordo Dottore. Ti accontenteremo.» gli disse Ood Θ
«Grazie.» rispose lui.
«Che cosa succede?» chiese Rose.
«Il Dottore vuole sentire i nostri canti.» rise con gusto Delia.

I cinque uscirono dalla stanza delle preghiere, per dirigersi all'esterno. Appena furono fuori, la loro vista fu occupata a contemplare, con grande meraviglia, quei campi coperti dalla neve, nonostante splendesse un caldo sole. Le case, anch'esse coperte da quel delicato manto, erano di un colore scuro e sembravano delle stalagmiti.
«Wow!» Rose rimase col fiato sospeso: ciò che le si prospettava davanti era a dir poco sbalorditivo. Poco lontano da dove si trovavano, c'era un gruppo di Ood che stavano levando un canto... malinconico.
«Che bella melodia.»
Delia corse incontro ai suoi amici e si unì a loro. Gli Ood erano un coro senza paragoni e la ragazzina non era da meno: lei era ritenuta "la voce più chiara". Il motivo? Gli Ood sapevano. Gli Ood lo avevano previsto. In quel canto si celavano gli eventi futuri, nascosti a Delia e forse, era meglio così. Finito di intonare quella soave melodia, Rose e il Dottore applaudirono al gruppo. Erano estasiati e si sentivano fortunati: avevano avuto modo di poter ascoltare uno dei più spettacolari cori dell'intero universo!
«Bravissimi!» esclamarono con grande entusiasmo.
Passò il tempo e venne l'ora di cena. Quando iniziò a far buio, cominciarono ad accadere cose strane...
«Delia hai chiamato Ood Β e Ood Ε?» chiese Sibilla.
«Si. Eppure è strano...» fece la ragazzina.

«Cosa è strano?» intervenne Rose.
«Loro sono degli Ood puntuali! Ma da quando li ho avvisati, sono passate più di tre ore!»
Accade così. Poco per volta, degli Ood scomparvero e tutto si complicò quando una strana presenza cominciò a manifestarsi. Il Dottore non sapeva che cosa dovette aspettarsi, ma qualunque cosa fosse, era la causa della scomparsa di quegli Ood.
«C'è qualcosa che non quadra... Ora mi sto seriamente preoccupando!» disse Sibilla.
"Che si sia risvegliato?", pensò Ood Θ guardando il Dottore con intesa. Quest'ultimo colse il pensiero della creatura e rabbrividì.
Qualcuno stava bussando con veemenza alla porta di casa di Ood Θ. Sibilla, titubante, si diresse presso l'uscio, ma quando aprì alla porta, la sua espressione da preoccupata mutò in sbalordita.

«È tornato! Lui ha ucciso degli Ood membri dell'anziano consiglio!» esclamò terrorizzato l'Ood davanti a Sibilla. Quest'ultima per poco non svenne. Chi era la creatura che stava portando tale scompiglio? Era Satana, il demonio in persona che giunse nella Terra degli Ood. Egli, una volta infiltrato senza destare alcun sospetto, s'impossessò di uno dei membri dell'anziano consiglio degli Ood e ne uccise un altro. Alla scoperta di tali avvenimenti, il Dottore fu in procinto di andarsene via da lì. Ciò che Satana aveva fatto molti secoli prima, lui se lo ricordava benissimo.
«Che sta succedendo?» gridò, poco dopo, allarmata Delia.
Un terremoto, scaturito da Satana, provocò la caduta del TARDIS in una voragine immensa sotto lo sguardo attonito del Signore del tempo e poco dopo, dalla stessa voragine uscì una lingua oscura che catturò degli Ood i quali si trovavano nelle vicinanze di quel "coso".
«Dottore!» gridò Delia «Satana! Quel mostro sta prendendo tutta la mia famiglia! Ti scongiuro fa' qualcosa!»

Il Dottore cercò di trovare un modo per distruggere quella creatura, ma per prima cosa, doveva recuperare il suo amato TARDIS.
«Ood Θ cerca di chiamare più Ood possibili! Dobbiamo forare questo terreno!» ordinò il Dottore. L'Ood fece come gli fu chiesto e, non molto tempo più tardi, egli fu circondato da numerosi Ood che accettarono di aiutarli. Non avrebbero permesso a quel mostro di cavarsela. Dal canto suo, Satana continuò ad impossessarsi degli Ood imperterrito e, per mezzo di loro, tentò di uccidere il Dottore e Rose. Questi ultimi, intanto, cercarono di portare verso di loro l'attenzione di Satana, affinché gli Ood compissero quel lavoro senza essere disturbati.
«Satana, perché fai questo?» chiese quasi disperato il Signore del tempo. La creatura non rispose, anzi fece una risata a dir poco terrificante che rimbombò in tutto il pianeta. Era disgustoso come la cosa sembrasse non toccarlo.
«Dottore!» gridò Delia per attirare la sua attenzione «Siamo riusciti a bucare il terreno fino al centro del pianeta! Come volevi tu!»

Il Dottore, seguito da Rose, corse verso il buco. «Bene! E ora vediamo cosa si nasconde in profondità!» esclamò l'uomo.
«Vengo con te!» disse con fermezza Delia.
«Delia!» la richiamò la madre «... fa' attenzione!» concluse nel vedere lo sguardo deciso della figlia. Questa annuì e, insieme al Dottore, entrarono dentro al pianeta per scoprire cosa si nascondesse, ma anche per recuperare il TARDIS.
«Dannazione!» esclamò il demonio. La rabbia iniziò a pervaderlo e l'odio per queste creature del tutto buone, gli bruciò ancora di più. Voleva vendetta e l'avrebbe avuta. Si sarebbe saziato con il loro sangue. «Volete morire? Vi accontento!» esordì Satana. Detto ciò, fece in modo di bloccare in profondità il Dottore e la piccola, per metà, Ood che lo accompagnava. Ma questi decisero, nonostante i pericoli che il demonio continuava a seminare nel loro cammino, di proseguire e fecero una scoperta che aveva dell'incredibile: trovarono una sorta di prigione, in cui era prigioniera la Bestia, ovvero Satana.

«Che roba è?» chiese sconvolta Delia.
Purtroppo, apparve chiaro che nella prigione, di Satana era rimasto solamente il corpo.
«La sua "anima" è riuscita ad evadere e dev'essersi impossessata del membro facente parte dell'anziano consiglio degli Ood. Ecco in che modo ha ucciso gli Ood... li ha fatti ammazzare tra loro!» Il Dottore concluse il suo ragionamento, ma c'era ancora qualcosa che non gli guardava, ovvero com'era riuscito a risvegliarsi. Nel frattempo Delia, dopo aver seguito quell'orribile ragionamento e dopo che riuscirono a recuperare il TARDIS, chiese quasi ordinando, di ritornare in superficie.
Intanto, dopo varie divergenze, Rose e gli Ood decisero di allontanarsi da lì. Ma Satana, attraverso l'Ood posseduto di cui aveva preso il controllo, uccise prima Sibilla e poi Ood Θ.

«MAMMA! PAPÀ! NO!» urlò disperata Delia nel vedere morire i suoi genitori. «Mamma! Rispondi ti prego!» disse tra le lacrime la ragazzina. «Papà guardami! Ti prego!» disse poi, rivolgendosi al padre. «Papà, sai non avevo avvisato la mamma... ti ho detto una piccola bugia!»
Stava piangendo. Rose e il Dottore ascoltarono in silenzio e, nel vedere la disperazione di Delia e la sua incredulità, piansero in silenzio.
«Ood Delia...» disse Ood Θ «non piangere. Continua a sorridere, continua a vivere, perché per te il fato ha riservato un altro destino. Mi dispiace solo di non esserci quando sarai cresciuta.» Morì dopo aver finito di dire ciò che pensava. "Bambina mia, ti vorrò sempre un mondo di bene."
«PAPÀ! NON MI LASCIARE! NOOO!!!»
Pianse. Pianse più forte che poteva. Rabbia. Ne provava tanta in quel momento. Satana, invece, si presentò al loro cospetto e mostrò un sorriso soddisfatto. «Non avrebbero mai dovuto imprigionarmi negli inferi!»
«Tu!»
«Uccidimi Ood Delia! Non è ciò che desideri fare ora?» chiese, con un ghigno, il demonio.
«Delia non lo fare!» gridò il Dottore.
Rose, in un impeto di rabbia, uccise Satana, l'assassino dei genitori della sua cara Delia.
«Rose Tyler...» il demonio era sconcertato, quanto era l'incredulità del Dottore «Tu!» disse poi «Patirai le pene di un amore sofferto!» Infine, Satana scomparve.
«Rose... grazie» disse Delia abbracciando la donna che poco a poco stava riassumendo il controllo.
La bruna, poi, dopo essersi asciugata le lacrime, inspirò a fondo e fece qualche passo in avanti.

A kite above a graveyard grey,
At the end of the line far far away...
A child holding on to the magic of birth and awe.

«Che sta facendo?» chiese dubbiosa Rose.
«Lei è un Ood per metà, ora guarda cosa può fare una voce colma di speranza dall'animo ferito»
Rose non comprese le parole dell'uomo, ma fece come aveva detto: guardò Delia. La sua voce si stava innalzando sempre più, facendosi sentire da tutti gli abitanti e lo squarcio sul terreno poco dopo scomparve, come se non fosse mai esistito.

Oh, how beautiful it used to be
Just you and me far beyond the sea.
The waters, scarce in motion

Quivering still...

Il vestito di Delia era rosso ricamato con pizzo d'oro alle maniche e alla vita era legato un cinturone d'oro che luccicava grazie ai raggi solari che stavano vincendo l'oscurità di quella notte dolorosa. I suoi capelli bruni erano raccolti in uno chignon, legato con un nastro di seta rossa. Il corpetto a forma di cuore lasciava spazio ad una collana d'oro bianco abbinata agli orecchini di perla e le ballerine rosse le permettevano di camminare aggraziatamente sulla neve.

At the end of the river the sundown beams.
All the relics of a life long lived.
Here, weary traveller rest your wand,
Sleep the journey from your eyes
.

Gli occhi arrossati dal pianto non impedivano alla ragazza di sorridere.
"Ti voglio bene Delia."
Anche Delia, ora, l'aveva capito. Suo padre lo sapeva e non gliel'aveva detto. L'amava così tanto? Si.

Good journey, love, time to go.
I checked your teeth and warmed your toes

In the horizon I see them coming for you.

"Bambina mia, impara a curare le ferite altrui, così facendo curerai anche le tue."
«Mamma...»
Sapeva che questo dolore non l'avrebbe mai abbandonata, ma sarebbe andata avanti. Avrebbe continuato a vivere anche per i suoi meravigliosi genitori.

 

The mermaid's grace, the forever call...
Beauty in spyglass on an old man's porch.
The mermaids you turn loose brought back your tears
...

 

Tutti gli Ood sopravvissuti si unirono all'inno di Delia. La bruna li guardò: loro sentivano la sua ferita e le stavano porgendo una mano per uscire dall'oblio.
«Che melodia bellissima.» Rose ammirò la forza d'animo di Delia. Nonostante avesse perso entrambi i genitori, non si stava arrendendo.
«Ood Delia...» sentenziò Ood Κ non appena il canto fu portato a termine «vorremmo che tu diventassi la nostra guida.»

La bruna restò senza parole: sentiva il loro animo puro e non poté che accettare. Loro si stavano offrendo di essere la sua nuova famiglia. Sicuramente non potevano prendere il posto dei suoi genitori, ma volevano aiutarla a superare quel trauma. Delia, tra la commozione di Rose e del Dottore, in lacrime accettò.
«Ora dovremmo proprio andare.» iniziò il Dottore «Spero di rivederti! Continua a sorridere.» concluse poi, abbracciandola.

Rose si avvicinò e anche lei, come il signore del tempo, abbracciò Delia. «Ti aspetto a casa.»
«Si, sorellona.» disse con un lieve sorriso.

Quando la cabina scomparve, gli Ood intonarono nuovamente quel canto, ma questa volta i cuori di tutti loro non sarebbero più stati tristi per le perdite, bensì avrebbero diffuso la forza di andare avanti di quella bambina a cui il demonio ha strappato la cosa più importante.


 

***angolodellautricechementrescrivevasiémessaapiangere***

Ciao a tutti ;')
Scusate, ma sto ancora piangendo.

Allora... Siccome Phoenix voleva sapere qualcosa in più su Delia, ti ho accontentata ;D Spero che, anche se deprimente, ti sia piaciuto ;D Inoltre, anche se triste mi è piaciuto scrivere questo capitolo. L'episodio che ho narrato (e che ho un po' modificato) si chiama "L'abisso di Satana" preso da Doctor WHO e la canzone che ho usato per il finale si intitola "Turn loose the mermaid" dei Nightwish ;)
Ringrazio come sempre tutti quelli che la leggono (siete in tanti, eh! ^^ Mi fa molto piacere!) Grazie anche a MonaLuna, ad Alis, ad Ale e a te Phoenix! <3 Grazie per le vostre bellissime recensioni ^^ Me le rileggo sempre :) Spero di non avervi deluso :)

Penso di aver detto tutto, perciò io andrei...

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3

  
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