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Autore: Astrea9993    21/05/2015    3 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 19
 
In cui Mel inizia a sviluppare un serio odio nei confronti del Quidditch
 
 
Perché ero sempre così inutilmente ottimista?!
Mi chiesi mentre osservavo torva e contrariata quell'inutile pezzo di pergamena appeso alla bacheca collocata nella sala comune di Serpeverde e, per l'ennesima volta, sospirai.
Dopo la partita, avevamo detto io e James ma, ovviamente, avevamo sottovalutato la natura fastidiosa ed invadente dei Grifondoro.
Iniziavo a odiare quegli irritanti perfettini rosso e oro mi dissi sbuffando ancora e trattenendomi dall'accartocciare quel dannato pezzo di pergamena.
Ora che ci pensavo non odiavo tutti i Grifondoro, di certo non odiavo James e, alcuni  Serpeverde, erano odiosi almeno quanto i Grifondoro mi dissi mentre guardavo male mio cugino.
Se solo gli sguardi avessero potuto uccidere o, per meglio dire, se solo il mio sguardo avesse avuto lo stesso potere dello sguardo di un Basilisco...
Era trascorso solo un giorno da quando il il campionato si era concluso e, naturalmente, la sera della partita io e James non eravamo riusciti a restare assieme nemmeno un minuto.
James era il capitano che aveva abilmente guidato Grifondoro alla vittoria e, nonostante il campionato si fosse concluso con un pareggio, la sua casa era decisa a festeggiarlo.
Tutti volevano parlare con James, congratularsi con James, offrire da bere a James o magari semplicemente la sua attenzione.
La festa era durata tutta la notte e noi eravamo riusciti a scambiare a malapena qualche parola mentre i nostri sguardi continuavano a ricercarci inesorabilmente.
Avevo passato la serata ad assecondare i deliri senza senso di un' ubriaca Dominique e a sperare che tutto questo finisse il prima possibile.
Ed ora, ora che finalmente tutto questo era finito, ora che finalmente stavo tornando frustrata, infastidita e stanca nel mio dormitorio dove avrei trovato finalmente un po' di quiete era giunta questa stupida pergamena a tormentarmi.
Quello stupido pezzo di carta annunciava che il campionato di Quidditch non era ancora concluso.
Poteva esserci solo un vincitore e, per stabilirlo, si sarebbe tenuta un'ultima partita che avrebbe visto contrapporsi Grifondoro e Serpeverde.
Avevo appena finito di leggere la pergamena maledicendo mentalmente la McGranitt e tutta la sua stirpe quando Scorpius pronunciò le parole che avrebbero segnato la fine della mia già scarsa vita sessuale:
"stai alla larga da James." disse con decisione quel decelebrato di mio cugino.
Ecco quindi spiegato perché io, Melanie Artemis Starlight, mi trovassi seduta su di un divanetto di pelle nera intenta a sbadigliare e a cercare di dare fuoco a mio cugino con la sola forza del pensiero e dello sguardo ma, purtroppo, per sua fortuna, non avevo il potere della pyrocinesi, per cui non potevo far altro sperare che quella riunione di emergenza finisse presto.
Si, perché a quanto pareva noi Serpeverde non avevamo nulla da fare se non riunirci negli orari più improbabili della notte (o forse del giorno, al momento ero troppo confusa per comprendere che ora fosse di preciso) per decidere quale fosse la strategia migliore da adottare contro i Grifondoro.
"dovrei giocare come battitrice." mormorai ad un tratto, se non potevo batterli non mi restava nient'altro da fare se non unirmi a loro.
"abbiamo bisogno di una brava cacciatrice." replicò Scorpius.
"purtroppo per noi io non sono una cacciatrice, ok di tanto in tanto quel ruolo può essere interessante ma non è il mio ruolo." ribadii con decisione.
"dobbiamo pensare all'interesse generale della squadra e la squadra ha bisogno che tu giochi come cacciatrice." intervenne Albus.
Per un momento mi ritrovai a mordermi la lingua per evitare di lasciarmi andare a qualche non molto femminile imprecazione.
"e poi ora saresti davvero disposta ad abbattere il tuo ragazzo a suon di bolidi?!" intervenne nuovamente Scorpius guadagnandosi una mia occhiata irata e nel contempo sdegnata.
"in ogni istante, Malfoy."
"oh, Starlight si sta arrabbiando, siamo addirittura passati al cognome!" esclamò Edward ridendo.
"indovinato Nott, sono molto, molto arrabbiata." puntualizzai mentre mi alzavo e mi dirigevo verso il mio dormitorio.
"evita i contatti con Potter!" si raccomandò Scorpius ed io, senza neppure voltarmi, mi limitai a mostrargli elegantemente il dito medio.
 
 
 
*****
 
 
 
"quanto tempo abbiamo prima che si accorgano della nostra assenza?" mormorai mentre allacciavo le braccia attorno al collo di James e nel contempo facevo morire la sua risposta sulle mie labbra.
"Al massimo cinque minuti..." mormorò James
"E allora vediamo di sfruttare a pieno questi cinque minuti!" Sentenziai nel far aderire il mio corpo a quello di James che, a causa del peso del mio corpo, si ritrovò a barcollare  leggermente e finì con l'urtare un secchio.
"Non posso che concordare con te Starlight!" Soggiunse prima di fiondarsi sulle mie labbra.
Ero stanca, stanca di questa situazione in cui io e James dovevamo rubare qualche istante della nostra routine quotidiana per riuscire a stare un po' assieme ed ero stanca di pensare al bene della squadra ma, soprattutto, ero stanca di appartarmi in questo dannato sgabuzzino.
Se Biggins ci avesse beccati ci avrebbe uccisi.
"Dobbiamo andare" mormorò James contrariato nel riaggiustarsi la divisa da Quidditch.
"Sarei stata molto più felice se il campionato si fosse concluso con un pareggio." Mi lamentati nel riaggiustarmi i capelli.
L'unico motivo per cui non avevo mandato tutto a farsi fottere era per il senso del dovere che provavo nei confronti di Cordelia perché, se per il bene della squadra, dovevo limitare i miei contatti con James, il Quidditch era più un peso che un divertimento.
Persino i contatti con Dominique e Roxanne erano stranamente circospetti.
Era come se l'antica e mai sopita rivalità tra Grifondoro e Serpeverde si fosse riaccesa tutta d'un tratto.
"E allora, dato che arrivare seconda non ti scoccia, potresti dirmi in che ruolo giocherai..." mi provocò James.
"Ti piacerebbe saperlo..." mormorai suadente mentre tornavo a colmare la distanza che ci separava "ma come ben sai sono una donna piena di misteri." Conclusi ad un palmo dalle sue labbra.
Sarebbe bastato così poco per colmare quella distanza, invece mi limitai ad allontanarmi nuovamente da lui.
"Come vuoi donna del mistero tanto, a prescindere da quale sarà il tuo ruolo vinceremo ugualmente." Disse James nell'afferrare la sua scopa o, per meglio dire, quella che credeva essere la sua scopa.
"Ma davvero?!" Lo schernii io "secondo me sarai troppo impegnato ad ammirarmi per riuscire a prendere il boccino."
"Ti sbagli di grosso Starlight, per quanto tu sia sexy nulla può distogliermi dalla vittoria!" Disse lui nel trarmi a se.
"Mi correggo, Potter" sussurrai sulle sue labbra "la partita non arriverai neppure a giocarla! Sarai pure il capitano e suo cugino ma, se ti presenterai all'allenamento con la bocca ancora sporca di rossetto e con quella scopa in mano, Dominique ti ucciderà." Conclusi calcando volutamente sulla parola scopa.
"Merda!" Esclamò James nel rendersi conto che la sua scopa giaceva ancora abbandonata contro la parete mentre, quella Che stringeva tra le mani, era una comune scopa con la quale di certo non avrebbe potuto alzarsi in volo...
Per un momento rimasi a scrutarlo divertita mentre si ripuliva freneticamente chiedendomi se fosse il caso di fargli notare che le tracce di rossetto erano già svanite... ripensandoci era divertente vederlo così agitato.
"Ci vediamo più tardi, James." Mormorai nel posargli un delicato bacio sulla guancia e nell'abbandonare lo sgabuzzino.
Di preciso nessuno dei due sapeva quando sarebbe stato quel 'più tardi'.
Sapevo solo che fortunatamente mancavano solo sette giorni alla partita.
La McGranitt sembrava voler concludere il torneo al più presto ed io non potevo che essere d'accordo con lei, il ricordo di James che precipitava dalla scopa ancora vivido nella mente.
La conclusione del torneo avrebbe implicato meno occasioni per festeggiare, meno studenti in giro per i corridoi e minor probabilità che qualcuno si facesse male.
La fine del torneo avrebbe implicato più tempo libero e più tempo per pensare a come aiutare Cordelia, Alice e tutti gli altri.
 
 
 
*****
 
 
 
Lasciai scorrere lo sguardo sulla sala grande.
Era giunto il giorno in cui avremmo giocato l'ultima partita.
Ripensai alla mia prima partita, alla prima volta in cui ero salita su di un manico di scopa senza sapere se ne sarei uscita viva.
Ripensai all'aiuto che mi aveva fornito Cordelia e al fatto che lei ora non era accanto a me per accompagnarmi per l'ultima volta su quel campo.
Mi concentrato sul battito irregolare del mio cuore, su quella tensione nervosa che si impadroniva delle mie membra prima di una partita e che probabilmente non avrei avvertito mai più perché quello era il mio ultimo anno ad Hogwarts.
L'ultima partita dell'ultimo anno.
Ripensai a tutto quello che era cambiato e non potei fare a meno di posare il mio sguardo su di James.
Mi ritrovai a sorridere nell'incrociare il mio sguardo con il suo e nell'intercettare un ammiccante occhiolino.
Era l'ultima partita e questo implicava che alla fine di tutto questo io e James avremmo avuto un po' di tempo per noi.
Questa stupida guerra fredda che aveva contrapposto Grifondoro e Serpeverde sarebbe terminata e le cose sarebbero tornate alla normalità.
Eppure quel fastidioso nodo alla bocca dello stomaco non voleva saperne di sciogliersi ed io non potevo fare a meno di essere preoccupata.
Tutte le volte che avevo provato questa sensazione era accaduto qualcosa di brutto ed io ero stanca di tutto questo, odiavo tutta questa sofferenza.
Sbuffai infastidita ripetendomi che non era il caso di dare peso a queste sensazioni, probabilmente a preoccuparmi erano soltanto le notizie poco rassicuranti che avevo ricevuto solo pochi giorni prima.
Era stato Albus a darmi la brutta notizia: la prima vittima della pietrificazione era deceduta nonostante le cure che le erano state fornite al San Mungo.
Il cane di Biggins era morto.
Ovviamente ero grata che a morire fosse stato solo uno stupido cane ma, d'altro canto, non potevo che temere per le vittime umane.
Anche per loro il tempo iniziava a scarseggiare.
Egoisticamente mi ripetevo che Alice e Cordelia erano state le ultime vittime e che loro avevano più tempo ma, nonostante questo, avevo paura.
E poi c'era stata quella conversazione con Piton.
 
"Quindi, alla fine, Potter è riuscito a far breccia nel tuo cuore." Mi apostrofò Piton, la consueta voce strascicata intrisa di disprezzo.
"Almeno da morto potresti lasciar stare il rancore!" Lo canzonai io.
"Lo dirò soltanto una volta: sei troppo intelligente per stare con un Potter."
"Ti prego Severus, non dire certe cose, potrei commuovermi!" Dissi portandomi teatralmente una mano alla bocca ma, in fondo in fondo, ero certa che ci fosse dell'altro di cui l'ex preside volesse parlarmi, qualcosa più importante della mia vita amorosa.
Istintivamente mi guardai attorno per essere certa che la sala comune fosse vuota ma, del resto, a quell'ora gli studenti erano tutti a cena.
"Ti resta poco tempo Melania, se vuoi tornare a casa non ti resta ancora molto tempo a disposizione." Disse Piton ed io per un momento rimasi impietrita.
Sapevo di non avere ancora molto tempo per prendere la mia decisione.
Più i giorni passavano e più l'immagine di Melania Rossellini diveniva pallida e sfocata eppure, nonostante tutto, non ero pronta ad abbandonarla.
Non ero ancora pronta a decidere.
L'unica cosa che sapevo era solo di non potermene andare prima di aver salvato Cordelia, Alice e tutti gli altri.
"Non posso ancora andarmene." Avevo detto in un sussurro, la confusione nella mente e nel cuore.
 
Doveva essere questo il motivo della mia agitazione, mi dissi nel bere l'ultimo sorso di caffè, era colpa delle aggressioni e dei cambiamenti, delle decisioni che non ero ancora pronta a prendere.
Ma ora non era il momento di pensare a tutto questo, ora dovevo solo pensare a vincere per Cordelia. 
 
 
 
*****
 
 
 
"Niente di personale!" Esclamò Dominique nell'intercettare la pluffa a me indirizzata e segnare.
Quanto rimpiangevo la mia mazza da battitrice!
La partita era ormai iniziata da un' ora, l'ora più estenuante di tutta la mia vita.
Per reggere il ritmo dei tre cacciatori ed evitare che Grifondoro si portasse troppo in vantaggio ero stata costretta a superare i miei stessi limiti e, nonostante tutto, i tre Weasley continuavano ad incalzarmi ed io non potevo fare a meno di sentirmi intrappolata all'interno del loro gioco serrato.
Io non ero una cacciatrice ed ora che mi trovavo a fronteggiare dei veri cacciatori appariva evidente quanto questo ruolo mi risultasse scomodo.
Quanto avrei voluto abbattere quei fastidiosi Weasley a suon di bolidi.
E ovviamente in questo non vi sarebbe stato nulla di personale...
Indubbiamente avevo ragione: avrebbero dovuto permettermi di giocare come battitrice e, se in quel momento i Grifondoro non mi avessero massacrata, mi sarei crogiolata nella consapevolezza di aver avuto ragione ma purtroppo i Grifondoro mi stavano massacrando e io odiavo perdere.
Un bolide sfiorò Dominique facendole cadere la pluffa di mano ed io la intercettai prontamente per poi segnare.
Stavo giocando in un ruolo che non mi si addiceva ma questo non mi avrebbe fermata.
Mi concentrai per un attimo sul gioco dei Grifondoro cercando di trovarvi una falla, ovviamente senza successo.
I loro lanci erano veloci e precisi, molto difficilmente sarei riuscita ad intercettare la pluffa ma, per lo meno, dovevo tentare.
Velocemente sfrecciai tra Roxanne e Fred riuscendo ad intercettare la pluffa che quest'ultimo aveva lanciato per poi passarla ai miei compagni di squadra.
Era giunto il momento che fosse Serpeverde a condurre il gioco ma, se Albus si fosse affrettato a prendere quel dannato boccino, glie ne sarei stata estremamente grata.
Non credevo di poter resistere ancora a lungo, mi dissi amaramente.
E poi, come se mi avesse letto nel pensiero, Albus si lanciò in picchiata ed io stavo già meditando sul fatto che se fosse riuscito a prendere quel dannato boccino ponendo fine al mio supplizio sarebbe diventato il mio Potter preferito, quando James si lanciò a sua volta in picchiata appiattendosi sulla scopa per guadagnare velocità e colmare la distanza che lo separava dal fratello minore ed io, per la seconda volta, mi ritrovai ad assistere ad un testa a testa tra James ed Albus ma, questa volta, mi auguravo si concludesse tutto diversamente.
Osservai i due fratelli tendere le mani senza riuscire a capire chi sarebbe arrivato prima.
E poi tutto accadde troppo velocemente:
Vidi James ed Albus entrare in collisione l'uno con l'altro pur di non rinunciare alla vittoria e poi, quando già stavo trattenendo il fiato, i due Potter svanirono nel nulla.
A terra le loro scope, unico segno del loro passaggio.
Quasi in trans mi ritrovai ad atterrare, a raggiungere il punto in cui giacevano abbandonate le scope pur sapendo che ora era tutto inutile.
Non potevo fare a meno di ripetermi che in passato qualcosa di simile era già accaduto e, quella volta, le cose non erano finite bene.
Un solo pensiero continuava a martellarmi nella testa: quel boccino era una passaporta ed io dovevo fare qualcosa prima che fosse troppo tardi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Finalmente, dopo un po' di attesa, ecco il nuovo capitolo!
Ormai manca davvero poco alla conclusione della storia: uno o due capitoli (dipende dalla lunghezza)  più l'epilogo.
Come avevo già più volte accennato questa non sarà la conclusione definitiva della storia essendo previsto un seguito ma, essere già quasi giunta alla conclusione di questa prima parte delle vicende riguardanti Melanie mi rende felice.
 
Ringrazio rosa di vetro che ha recensito lo scorso capitolo e Eltanin Adelaide Malfoy che ha aggiunto questa storia alle preferite.
 
Spero che il capitolo vi piaccia.
Astrea
  
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