Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: LadySJones    26/05/2015    4 recensioni
"Emma era il lieto fine di Killian, lo era per davvero. E Jennifer? Cos’era Jennifer per Colin? Quel dannato irlandese che si era silenziosamente insidiato nella sua vita, sconvolgendogliela però nella maniera più intensa e rumorosa possibile..."
Colin O’Donoghue e Jennifer Morrison. Una chimica come poche, un’amicizia oltre i confini, due anime gemelle destinate ad incontrarsi troppo tardi. Una FF nata semplicemete dall’amore folle e sviscerato che nutro per questi due splendidi e adorabili individui.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
LISTEN TO YOUR HEART.
 
 




 
*JENNIFER

 
 
"Heylà, peste! Dì ad Adam che prima o poi verrò sul set a rapirti e stavolta non scherzo! Non vedo l’ora di riabbracciarti. Buonanotte, ti voglio bene."

Era Julia, sua sorella.

Negli ultimi mesi si erano viste molto poco. L’ultima volta a Disneyland, in occasione del 40esimo anniversario di matrimonio dei loro genitori.

Erano molto legate, si confidavano, parlavano di tutto, oltretutto Jen era la sua consulente musicale preferita.

Ricevere quel messaggio le aveva fatto molto piacere, anche se, a dire il vero, per un attimo si era fortemente illusa che potesse essere Colin.

Ciò a dimostrazione del fatto che aveva impiegato quasi dieci minuti a scrivere anche la più semplice delle risposte a sua sorella.

Il cuore non voleva proprio saperne di rallentarle nel petto, sembrava impazzito.

Il mattino seguente non sarebbe stato giorno di riprese, ma Adam aveva eccezionalmente convocato alcuni di loro per discutere su alcune scene del finale di stagione.

Aveva una voglia matta di rivederlo ma allo stesso tempo si augurava di trovarselo vicino il meno possibile, anche se, da lì alle due settimane successive sapeva bene che sarebbe stato praticamente impossibile.

Scrollò la rubrica digitale e si mise a fissare il suo nome, girata su di un fianco e abbracciando il cuscino.

Poi, con un leggero sbufo spense il telefono, chiuse gli occhi, cercando, sperando di addormentarsi.
 



 
*COLIN
 
 
Aveva appena finito di rivestirsi quando sentì il suo telefono squillare. Corse a rispondere.

Era Helen, che lo aveva chiamato per confermargli che sarebbe arrivata a Vancouver la settimana successiva, in occasione delle festività pasquali.

Parlarono del più e del meno, come al solito.

Le chiese se a casa fosse tutto okay, se il piccolo Evan stesse bene, se lei stesse bene. Dopodichè, la salutò dicendole che si sarebbero sentiti più tardi per la buonanotte.

Non fece neppur in tempo a far tre passi che il telefono squillò di nuovo: era Sean.

Lo aveva richiamato per invitarlo a casa sua l’indomani sera.

Per una seratina spensierata tra colleghi, insomma, tutta al maschile, come erano soliti fare di tanto in tanto.

Sarebbero stati presenti anche Josh e MRJ.

Colin accettò senza indugi, assicurandogli la sua presenza e salutandolo con una delle sue solite battutine stupide.
 

 
***

 
L’orologio scoccava le 22.

Non aveva un briciolo di sonno, si rimise a guardare la tv in salotto, passando da un canale all’altro così, con fare annoiato.

Finì per beccare una partita di football e guardò quella finchè non si fece una certa.

Stappò l’ennesima bottiglia di birra e ad un certo punto, quasi di riflesso e senza rendersene neppure conto, abbassò completamente il volume della tv, come a voler rimanere solo coi suoi pensieri.

Con uno solo, in realtà, perchè gli era tornata alla mente la famosa partita dello scorso Ottobre in cui anche Jen era presente, oltre a sua moglie e altri amici; partita cui era stato proprio lui ad invitarla.

Ricordò quanto quella fosse stata, senza dubbio, una delle giornate più spensierate che avesse trascorso in sua compagnia.

Jen era così bella, allegra, solare.

E come dimenticare quel simpatico selfie fatto con lei, che andò a ripescare pazientemente nella gallery del suo twitter.

Guardò quella foto e sorrise.

Fu tentanto di mandarle un messaggio che rimandasse scherzosamente a quel momento, ma una nuova telefonata di Helen lo distolse dall’intento.

Dopo una buona mezz’ora trascorsa al telefono, le diede la buonanotte e si mise a letto, augurandosi che fosse mattina il più in fretta possibile.
 

 
 
***
 

Il mattino seguente, ecco tutti presenti e puntuali sul posto: Adam, Ginny, Josh, Lana, Sean, Colin... O meglio, quasi tutti.

Mancava solo Jen, che non aveva sentito la sveglia e stava ancora a dormire.

"Qualcuno di voi ha sentito Jennifer?" - chiese Adam.

Colin, Sean e Josh fecero segno di no col capo. Lana e Ginny dissero entrambe di aver provato a chiamarla ma che il suo cellulare risultasse staccato.

"Vabbè, noi iniziamo. Sicuramente avrà avuto qualche contrattempo, arriverà a momenti..." - proseguì Horowitz.

E così fecero.
 
Jen guardò l’orologio e non potè credere ai suoi occhi: le 10:30.

L’appuntamento era alle 10 e stava già in ritardo di mezz’ora.

Fece una doccia lampo, si vestì più veloce che potè, raccolse frettolosamente i capelli, chiuse casa e corse in macchina.

Mise in moto e divorò l’asfalto come una furia, per giungere finalmente a destinazione con quasi un’ora di ritardo.

Chiuse la macchina e si mise a correre all’interno degli studI.

In lontananza vide Adam e il resto del gruppo dirigersi verso l’uscita e quindi venirle incontro.

Si avvicinò a passo spedito.

“Ma come? Non ditemi che avete già finito!?” - disse loro in tono quasi disperato.

Tutti la guardarono un pò increduli ma anche divertiti, sopratutto Colin, che fino a pochi minuti prima si era fortemente autoconvinto che non l’avrebbe vista neppure in quella giornata.

"Ma che ti è successo?" - le chiese Ginny, alludendo al fatto che Jen avesse ancora il fiatone addosso e l’aria un pò scompigliata.

"Sicuramente la nostra JMo non ha sentito la sveglia..." - disse scherzosamente Lana.

"...Oppure qualche bicchierino di troppo..."

"...O nottata movimentata..." - aggiunsero Josh e Sean, seguiti da un’amichevole risata generale.

Solo Colin non era riuscito, stranamente, a dirle nulla. Si stava limitando a fissarla e a sorridere con gli altri.
 
"Spiritosi... - sorrise a quel punto anche lei - ...è come ha detto Lana, non ho proprio sentito la sveglia stamattina... - poi si fece seria, abbassando lo sguardo -  ...ho avuto una nottataccia, scusatemi tanto...".

A quelle parole, Colin mutò espressione e iniziò a scrutarla più attentamente.

Jen si rivolse poi ad Adam: "Cosa mi son persa?".

Lui le sorrise, tranquillizzandola.

"Nessun problema, Jen. Ho semplicemente illustrato a grandi linee alcune scene dell’episodio finale, anzi, a tal proposito ho parlato con Colin di un preciso momento che dovrete girare assieme, poi fatti spiegare meglio da lui, parlatene a quattr’occhi, okay?".

"Certamente." - disse Colin per primo e senza un minimo di esitazione, spostando lo sguardo, fisso, su di lei.  

Anche Jen annuì e rispose allo sguardo di lui, distogliendolo, però, immediatamente.

Per quanto fosse felice di averlo finalmente lì vicino dopo una lunghissima settimana dall’ultima volta sul set, aveva cercato in tutti i modi di incrociare i suoi occhi il meno possibile.

E Colin si era accorto che qualcosa non andava, aveva percepito qualcosa di strano in lei, aveva capito che stava volutamente evitando ogni tipo di contatto con lui.

"E mi raccomando, puntuale la prossima volta.." sorrise Adam facendole l’occhiolino.

 Poi salutò tutti, dando appuntamento alla settimana successiva per gli ultimi giorni di riprese.
 
Si salutarono anche fra di loro. Lana era andata via con suo marito, mentre Jen, approfittando del fatto che Colin fosse occupato a parlare con Sean, prese Ginny e Josh a braccetto si avviò verso la sua macchina.

Salutò anche loro e fece per aprire lo sportello dell’auto, quando improvvisamente si sentì afferrare per un braccio.

Si voltò. Era lui.
 
"Ehi.. ciao!" esclamò, col cuore che aveva iniziato a batterle più forte di un tamburo.

"Va tutto bene?" chiese lui in tono molto serio.

"Certo." - replicò lei sorridendo e sforzandosi di non distogliere lo sguardo per l’imbarazzo.

"Sei sicura? Mi sei sembrata decisamente strana prima..."

Jen continuò a sorridergli e poggiò dolcemente la mano sulla sua spalla, per rassicurarlo.

"Sicurissima. Sarò solo stanca... sai, stanotte ho dormito pochissimo per colpa di un fortissimo mal di stomaco.." - stava mentendo, indubbiamente - ..per questo ho fatto tardi stamattina. Io..."

"Mi spiace." - la interruppe alquanto provato, ma non completamente sicuro che gli stesse dicendo la verità.

"Non dispiacerti, ora è passato." - continuò lei, dandogli le spalle, facendo passare il braccio dal finestrino aperto e poggiando la borsa sul sedile guidatore.

Esitò alcuni secondi per poi voltarsi nuovamente.

"Menomale che almeno, nonostante quel fastidio, sono riuscita a vedere la puntata in tv..!"

Il volto di lui si illuminò.

"Ah.. l’hai vista?"

"Ovvio! Non potevo certo perdermi uno dei tuoi episodi migliori!" disse, lanciandogli un’occhiata velatamente birichina.

A quel punto, Colin abbassò dapprima lo sguardo e sorrise imbarazzato, poi, avvinciandosi a lei e alzando leggermente il sopracciglio, aggiunse con voce bassa ma decisa: "Uno dei nostri episodi migliori, semmai.."

Jen sentì il cuore uscirle dal petto. Le batteva talmente forte
da temere che anche lui potesse sentirlo, visto il silenzio che condiva il momento.
 
Era come aver di fronte non più Colin, ma Hook.

Quel tipico atteggiamento del pirata che - a cuore aperto, di fronte a Emma Swan - sapeva sempre ciò che voleva e diceva.

Solo che, nessun microfono o videocamera stavolta, era tutto vero.

I loro visi erano pericolosamente vicini, troppo vicini.

E Jen era lì lì per replicare ma non riuscì a far altro se non perdersi negli occhi di lui e continuare a tenere vivo un sorrisetto beffardo, mentre sentiva le gambe cederle sempre più.

Non poteva neppure indietreggiare dato che si trovava appoggiata di schiena allo sportello dell'auto.

Stava sforzandosi di pensare a qualcosa di maledettamente sensato da dire, quando, d'un colpo, le squillò il cellulare.

Mai tempismo fu più azzeccato.

"Scusami.." - disse lei, approffittandone immediatamente per voltarsi e prendere il telefono dalla borsa, mentre tirava un sospiro di sollievo.

Rispose, era sua sorella. Le aveva fatto una sorpresa e sarebbe arrivata da lì a breve per passare insieme qualche ora, prima di ripartire in serata.

"Era Julia. Mi sta aspettando a casa."

"Certo, và pure." - replicò lui.

"Allora... ci vediamo presto."

Colin annuì, dandole un delicato pizzicotto sul braccio, per poi chiuderle lo sportello dell’auto.

Jen lo ringraziò regalandogli un sorriso furtivo, mise in moto e si allontanò, accompagnata dallo sguardo vigile di lui che la vide via via scomparire lungo la carreggiata.


 
***


"Ehi Col, dai, muovi quelle chiappe e sbrigati, manchi solo tu!" - lo burlava Sean dall’altro lato del telefono.

"Arrivo, arrivo! Il tempo di mettermi in macchina.."

"Okay dai, ti aspettiamo."

Chiuse casa, scese le scale e raggiunse la sua auto, parcheggiata nel cortiletto d’ingresso.

Mise in moto e fu a casa di Sean in meno di mezz’ora.
 
La serata trascorse tranquilla e in totale armonia e divertimento, tra birre, tv, musica, karaoke e qualche sana bravata delle loro.

Josh e MRJ erano quelli ridotti peggio.

Colin e Sean, invece, con la scusa delle chitarre che non avevano mollato per quasi tutto il tempo, erano riusciti a controllarsi decisamente di più.

Terminato il raduno, in macchina, sulla strada di casa, Colin canticchiava tra sè e sè una delle canzoni in radio.

Era l'una di notte passata.

Le strade erano deserte. V’era giusto qualche altra auto di passaggio che contribuiva a rendere la città un pò meno fantasma.  

Guidava a velocità moderata, perchè, anche se non aveva bevuto tantissimo, sentiva un leggero capogiro.

Si era resoconto, inoltre, di aver appena superato la casa di Jennifer.

Spense la radio e accostò poco più avanti; dopodichè scese dell’auto e si fermò a fissare la finestra della sua camera per alcuni secondi, prima di rimettersi su strada.

Stava ripensando a lei.

Pensava a quanto fosse bella quella mattina, nonostante avesse fatto di tutto per evitarlo, e ancora non era riuscito a spiegarsi il perchè.

Non si era di certo bevuto la scusa del mal di stomaco, c’era di sicuro dell’altro.

Fece per dare una rapida occhiata al cellulare - ma senza mollare l’occhio dalla strada - quando un rumore improvviso lo costrinse a fermarsi nuovamente.

Scese a controllare, e sfortuna volle che la ruota anteriore destra fosse completamente a terra.

Aveva bucato.








___________________________________________________

A.D.A: Rieccomi col nuovo capitolo :) Un pò in ritardo, causa università e impegni vari, in più non ho avuto neppure internet per una settimana! GULP! Spero vi piaccia ^^. Commenti e critiche, come sempre, super ben accetti! Un bacione e al prossimo, che arriverà a breve! :) :3
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: LadySJones