Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: ale_lu_maguire    31/05/2015    0 recensioni
Ciao a tutti questa è la mia prima Fan Fiction, direi che è una sfida per la mia fantasia, spero vi piaccia.
La storia inizia da dove l’avevamo lasciata, ovvero quando Robin fu costretto a lasciare per sempre Storybrooke anche se ha scelto Regina. L’arrivo delle Queen of Darckness, rivelazioni mai aspettate, e l’operazione mangusta.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
“Questo è l’ultimo capitolo di questa FanFiction
Grazie a tutti per averla seguita e questo lo dedico a Mireya & Noemi.
Grazie per sopportare i miei scleri da pazza da manicomio.
Vi voglio bene”
 


-Ti prego, torna da me- le sussurrò Robin, continuando a tenere il suo corpo fra le braccia. “No. Non può essere. Non posso perderti. Non voglio!” pensò il fuorilegge. Alcune lacrime caddero sul volto della mora, quasi come acqua che le sfiorava il viso. Robin tentò ancora.
Una.
Niente. Lei era li ferma, la sua pelle iniziava a diventare sempre più fredda. Non accadeva proprio nulla.
Due.
-Mamma!- esclamò Henry entrando con la piccola Katy in braccio. Il suo volto fu nuovamente bagnato dalle lacrime. L’aveva persa. Aveva perso la sua mamma. La donna che avrebbe dovuto proteggere più di chiunque altro. “Mamma, no… Non posso perderti. Tu sei la mia mamma!”  pensò il ragazzino porgendo la bimba a Trilli che la prese subito, per poi avvicinarsi a sua madre.
-Mamma, no… ti prego io non posso vivere senza di te, senza il tuo sorriso. Senza i tuoi consigli che mi spingono sempre a fare la cosa giusta…come farò senza di te m-mamma ti prego!- disse il ragazzino battendo due pugni sul pavimento gelido di quella stanza.
Robin provò per la terza e ultima volta, continuando a sperare che anche se pur essendo uno stupido bacio forse l’avrebbe riportata da lui. Le diede un ultimo bacio, “il bacio del vero amore spezza qualsiasi cosa” pensò il fuorilegge mentre appoggiava le sue labbra su quelle della mora. Teneva il suo piccolo corpo femminile sulle sua gambe, ogni singola parola, ogni singolo sguardo rivolto verso quel piccolo corpo inerme, non faceva altro che farlo sentire in colpa per non essere arrivato in tempo. Quello fu l’ultimo bacio. Il bacio più lungo. Un bacio in cui lui le dicesse o per meglio dire le dimostrasse quanto l’amasse, e quanto tenesse a lei e che non volesse perderla, voleva invecchiare con lei, veder crescere la loro piccola Katy insieme, ma tutto fu spazzato via di nuovo. La loro felicità era stata spazzata via per l’ennesima e ultima volta.
-Regina, ti prego torna da me…non posso perderti, non voglio- disse con la voce rotta dal pianto.
-E..tu non..m-mi perderai- disse la mora appoggiando una mano sulla guancia dell’uomo, per poi aprire leggermente le palpebre.
-Regina? Regina!- esclamò il fuorilegge alzando lo sguardo verso i suoi occhi color nocciola. Era tornata da lui, era li che lo guardava in quei fantastici occhi color oceano “Sei tornata da me” pensò il fuorilegge accarezzandole il viso.
-Mamma? Mamma!- disse il piccolo principe alzando lo sguardo che fino a pochissimi secondi prima era rivolto verso il pavimento bagnato dalle sue stesse lacrime.
-H-henry…piccolo principe- gli sussurrò la mora ancora indolenzita dal parto.
-Mamma, io…io per salvare Katy ho ucciso Tremotino con il suo pugnale- le disse il ragazzo abbassando nuovamente lo sguardo. In quella stanza fredda il silenzio regnò sovrano, la mora sollevò il viso di Henry in modo da guardarlo negli occhi.
-H-henry davvero h-hai fatto questo per tua sorella?- gli chiese con un piccolo sorriso. Era orgogliosa di lui, orgogliosa del suo piccolo principe che stava crescendo giorno dopo giorno più forte che mai.
-Si…non so come abbia fatto ma ho usato la magia, l’ho protetta con la magia- disse il ragazzo. La mora rimase sorpresa, beh non doveva esserlo anzi doveva aspettarselo “il cuore del vero credente non può essere macchiato dall’oscurità” pensò la mora, ma tutta quella situazione non le piaceva. “E se…se l’oscurità fosse di nuovo alla ricerca di un corpo da controllare?” mille domande le passarono per la mente, ma il pianto di un neonato la fece tornare alla realtà. “Katy!” pensò la mora, voleva prendere sua figlia, voleva stringerla come non aveva potuto fare quando la mise alla luce. Trilli capì dallo sguardo della mora che voleva prendere quel piccolo fagottino che teneva fra le braccia. La piccola Katy, la piccola principessa che non vedeva l’ora di stringere fra le sue braccia, piangeva in braccio alla fata che non riusciva a farla calmare.
-T-trilli…vorrei tenere mia figlia…ti spiace darmela un po?- chiese la mora alla fata. Trilli annuì e si avvicinò con la piccola in braccio, per poi porgerla alla sua mamma.
-Katy…R-robin guardala è bellissima- gli disse la mora guardando la piccola che si era appena calmata fra le sue braccia.
-E’ bellissima proprio come la sua mamma- le rispose Robin.
-Regina stai tremando, sei sicura che vada tutto bene?-  le chiese il fuorilegge accarezzando la testolina della bambina.
-S-si voglio solo tornare a casa- rispose la mora appoggiando le labbra sulla testolina della sua piccola principessa.
-Mamma ti vuole bene e non ti lascerà mai- sussurrò alla piccola dandole un tenero bacio.
-Milady andiamo a casa- disse il fuorilegge prendendola in braccio. La mora appoggiò la testa sulla sua spalla continuando a fissare la piccola Katy che teneva fra le sue braccia. Non riusciva a capire una cosa, dove fosse finita l’oscurità che si trovava in Rumple, e se l’oscurità fosse in giro a cercare qualcosa da divorare? E se avesse colpito Robin, Roland o peggio se avesse colpito sua figlia? “Devo proteggerli al costo della vita. Fosse anche perdere la mia felicità, ma lei, la mia dolce Katy Lana Hood, e suo padre devo stare al sicuro” pensò la mora chiudendo gli occhi, era stanca, stanca di tutta quella situazione. Stanca di non poter essere felice. Stanca di non poter crescere sua figlia senza dover combattere ogni giorno per tenerla al sicuro, stanca di avere ogni giorno paura di perdere le persone che ama. Ma qualcosa la convinceva che era finalmente tutto finito, che finalmente poteva godersi il suo lieto fine con l’uomo che amava. Sperava che quella sensazione fosse la realtà, sperava che era davvero tutto finito.
 
Erano quasi le dieci del mattino e Regina era tremendamente in ritardo. “Dannazione! È tardi!” pensò la donna dai capelli castani correndo al piano di sopra. Katy dormiva beatamente dentro il passeggino, aveva quasi un anno anzi lo avrebbe compiuto fra meno di un mese. La mora si era fermata ad osservare la sua piccola principessa che dormiva beatamente “Un anno. Un anno da quando tutto sembra essere finalmente finito. Un anno dalla sparizione dell’oscurità. Un bellissimo anno reso tale grazie a te piccola.” Pensò accarezzandole leggermente la piccola testolina.
-Regina! Sei pronta?- le chiese una voce femminile. “Dannazione devo infilarmi il vestito e fare i capelli!”
-Ancora no, Trilli ho bisogno di una mano aiutami!- rispose la donna aprendo la porta della camera da letto. La bionda entrò con un sorriso enorme stampato in volto. La sua migliore amica si stava per sposare con l’uomo che un tempo le aveva mostrato.
-Cosa? Non sei ancora pronta! È tardissimo Regina!- la rimproverò la fata, Regina non fece altro che uscire il lungo abito bianco dall’armadio.
-Trilli dammi una mano a metterlo, sbrigati avanti smetti di guardare la bambina e vieni qui ad aiutarmi!- le disse Regina togliendosi la lunga vestaglia grigia. Trilli aiutò la mora a indossare quel fantastico vestito bianco dalla scollatura a cuore. Da dietro era fantastico, valorizzava tutte le sue curve, aveva la schiena completamente scoperta fino ad un certo punto, la parte bassa del vestito era a sirena, un abito degno di una Regina.
-Ecco sei perfetta devi solo mettere il velo- disse Trilli mettendole il piccolo velo bianco. L’acconciatura era molto semplice, una ciocca di capelli, precisamente quella destra era portata indietro e tenuta ferma da un fermaglio semplice ma stupendo.
-Nervosa?- chiese Trilli sorridendole.
-Nervosa? Eh..io…- cercava di non mostrare le sue emozioni, come se avesse paura di farlo.
-Su dai puoi dirmelo! Di la verità sei nervosa vero?- le chiese nuovamente.
-Si sono terribilmente nervosa, e se qualcosa dovesse andare storto? E se qualcuno dovesse tornare?- chiese la mora.
-Andrà tutto bene vedrai! E poi se il male dovesse tornare voi siete gli eroi e gli eroi vincono sempre. Ricorda le mie parole Regina, tu, tuo marito e tua figlia siete la cosa più bella che io abbia mai visto, e poi se il male dovesse tornare saremo tutti uniti per fermarlo- disse la bionda.
-Hai ragione, devo solo essere un po’ più ottimista- disse sospirando.
-Allora andiamo? È tardissimo Regina!- gli disse Trilli avvicinandosi alla bambina che ancora stava dormendo.
-Vero! Andiamo- rispose Regina uscendo a gran velocità dalla stanza cercando di non inciampare nel suo stesso vestito. Trilli la seguiva con la piccola che dormiva beatamente nel passeggino.
-Pronta?- le chiese Trilli.
-Si. Ehm, non ho pensato a chi lasciare la piccola e a chi dovrebbe accompagnarmi- disse tristemente.
-Ehi, ehi va tutto bene- le disse Trilli, guardando alcune lacrime solcare il suo volto.
-Regina, perché quelle lacrime?- le chiese.
-P-perché se non fosse stata per la mia stupidità e sete di vendetta mio padre Henry sarebbe ancora qui con me- rispose abbassando lo sguardo.
-Io sarò sempre con te- sussurrò una voce maschile. Regina alzò lo sguardo e vide suo padre, il principe Henry.
-P-padre? Padre!- esclamò Regina.
-Ma…ma come…-
-Volevo farti una sorpresa Regina- rispose la fata avvicinandosi a Regina.
-C-cosa?- chiese Regina.
-Ho trovato un incantesimo per far venire tuo padre in un giorno speciale come questo. Può rimanere solo fino alla mezzanotte, avete tante cose da dirvi- rispose la fata.
-Allora mia Regina siete pronta?- chiese il principe sorridendo.
-Padre, non sono più la tua regina, adesso sono semplicemente Regina. Vostra figlia- rispose Regina con un piccolo sorriso.
-Tu sarai sempre la mia Regina. Ti voglio bene- rispose il principe Henry avvicinandosi a lei per prenderle la mano.
-Andiamo? Voglio conoscere il tuo futuro marito- le sussurrò il principe.
-S-si andiamo. Trilli la tieni tu la piccola?- chiese la donna vestita di bianco.
-Vai ci penso io a Katy- rispose la fata. Henry e Regina si avviarono verso il giardino di casa Mills, dove si sarebbe tenuta la cerimonia. Avanzavano sotto gli occhi di tutta Storybrooke, sotto lo sguardo di tutti i cittadini sorpresi a quella sorpresa, sorpresi di vedere il principe Henry.
-Padre- sussurrò appena la mora.
-Si?- rispose il principe sussurrando.
-Grazie- rispose Regina avanzando lentamente.
-E di cosa?- chiese l’uomo accarezzando la sua mano.
-In fondo è solo grazie a te se adesso sono finalmente felice. Grazie padre, se non fosse stato per voi sarei ancora infelice- lo ringraziò sorridendo.
-Ti voglio bene Regina e te ne vorrò per sempre- le sussurrò dandole un bacio sulla guancia per poi stringere la mano di Robin in segno di saluto.
-So che  renderai mia figlia la donna più felice del mondo- sussurrò al fuorilegge per poi andarsi a sedere al fianco di Trilli che teneva in braccio la piccola Katy che si era appena svegliata.
-Regina lui…lui è tuo padre?- chiese il ladro stringendo la mano di Regina.
-S-si rimarrà con noi fino alla mezzanotte- rispose la donna per poi mettersi al suo fianco.
-Bene- sorrise l’uomo. Il prete iniziò a parlare, stavano arrivando al momento delle promesse e sia Robin che Regina erano più emozionati che mai.
-Allora, non sono molto bravo con le parole e tu lo sai, volevo solo dirti Prima di te, Regina, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità… Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c’era luce, e bellezza. C’eri tu, con tutta la tua bellezza e semplicità hai illuminato la mia vita. Mi hai insegnato una cosa che nessun ‘altro mi aveva insegnato fino ad adesso: C’è sempre un’altra scelta. C’è sempre una seconda occasione, tu sei la mia seconda occasione e io oggi davanti a tutti gli abitanti di Storybrooke ti prometto amore eterno, ti prometto di amarti e onorarti ogni giorno della mia vita, ti prometto che ogni istante della mia vita non smetterò mai i amare quella donna dalle labbra rosse, dagli occhi color nocciola nella quale mi perdo ogni volta che li guardo. Ti prometto che non smetterò mai di amarti, non smetterò mai di amare te, la nostra piccola Katy Henry che per me è come un figlio e Roland che ti ama come se fossi sua madre. Ti Amo Regina ora e per sempre, e so per certo che tu, nonostante la puzza di foresta mi ami, e io non smetterò mai di farlo- disse Robin guardando la mora negli occhi per poi metterle l’anello.
-Robin…io…io non so cosa dire. Allora, devo ammettere che dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutto il male che ho causato, non credevo di poter essere di nuovo felice. Non credevo che mi avrebbero perdonata, e soprattutto non credevo che tu, tu che ogni giorno ti svegli al mio fianco, tu che ogni giorno mi dai la forza e l’amore di cui ho bisogno, non credevo che tu mi avresti amata dopo tutto quello che ho fatto. Tu sei stato l’unico dopo Henry, a credere veramente in me, a guardarmi per come sono e a cui non interessa il mio passato. Ricordo ancora le tue parole: “Se ti concentri sul passato non vivrai al meglio il presente e il futuro”. Mi hai accettata nonostante tutto quello che ho fatto in passato, e oggi sono qui a farti una promessa. Io ti prometto che nonostante la puzza di foresta, ti amerò fino ala fine dei tempi, ti amerò ogni secondo, ogni minuto, ogni ora ma soprattutto, ogni giorno della mia vita. Ti giuro amore eterno, ma non posso prometterti cosa succederà domani, o i giorni a seguire, non so cosa succederà domani, se sarò ancora un eroe o un cattivo. Ti posso solo promettere di amarti e onorarti ogni singolo giorno della mia vita finchè morte non ci separi, ma nemmeno la morte riuscirà a fermare il mio amore per te. Ti Amo e non smetterò mai di farlo- quelle parole le pronunciò con le lacrime agli occhi, con delle lacrime pronte a saltare fuori da quei occhi color nocciola. Era come essere soli, come se non ci fosse nessun’altro all’infuori di loro due. Non sentirono nemmeno le ultime parole del prete. Si avvicinarono l’un l’altra, i loro visi erano vicinissimi, le loro labbra erano vicinissime, si stavano quasi per sfiorare. Robin mise un braccio attorno alla vita della donna e la attrasse a se, premendo le labbra su quelle di lei. Regina circondò il collo del fuorilegge con le sue piccole braccia femminili, immergendosi in quel fantastico bacio. Le loro labbra,  i loro respiri, erano in sintonia.
-R-robin- sussurrò sulle sue labbra.
-Lo so…Ti amo anche io- rispose continuando a baciarla. Tutti gli invitati erano li a guardare quella scena tenera, erano li ad applaudire quel fantastico bacio che sembrava non finire mai. La cerimonia era finita, la loro felicità stava per iniziare.
-Regina, devo andare- disse suo padre avvicinandosi a lei.
-No. No padre vi prego non andate via- disse la mora avvicinandosi a lui, con gli occhi lucidi.
-Devo andare, potevo rimanere solo fino alla mezzanotte, non posso rimanere di più- rispose il principe.
-No, non voglio perdervi di nuovo, non posso- disse Regina con le lacrime agli occhi.
-Regina, io non ti lascerò mai, sarò sempre qui- prese la mano di sua figlia e la portò sul suo petto in direzione del cuore.
-NON POSSO PERDERVI ANCORA! HO TROPPE COSE DA DIRVI E DA RACCONTARVI. Ti prego padre. Resta- disse la mora abbassando lo sguardo per non far vedere quelle lacrime che solcarono il suo volto.
-Regina guardami…guardami… le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente. Io sarò sempre con te- rispose abbracciando sua figlia. Era mezzanotte, mezzanotte e cinque maledettissimi minuti, Regina ancora stava abbracciando suo padre, stava ancora piangendo sulla sua spalla tenendo gli occhi chiusi e immaginando di rimanere sola di novo.
-Regina- sussurrò Robin mettendole una mano sulla spalla.
-Robin…- rispose lei staccandosi da suo padre per non vederlo scomparire poco alla volta.
-Regina è mezzanotte e cinque minuti. E tuo padre è ancora qui- rispose Robin abbracciando sua moglie.
-C-cosa?- disse la mora staccandosi dall’abbraccio di suo marito per guardare l’ora.
-Regina sono ancora qui, come mai?- chiese il principe. In quell’istante arrivò Henry con una penna in mano.
-Mamma ho fatto una cosa, anche se so che è sbagliata ho cambiato solo una cosa del tuo passato. Ho cambiato la morte del nonno, lui non è mai morto tu hai usato un altro modo per scagliare il sortilegio, ma lui non è mai morto- disse Henry con un piccolo sorriso.
-Henry tu hai fatto questo? Dove hai preso quella penna?- chiese la madre del ragazzo.
-L’ho trovata a casa dell’autore e non potevo non far rimanere il nonno al tuo fianco- rispose con un sorriso più ampio.
-Grazie Henry- rispose lei abbracciando il figlio per poi abbracciare di nuovo suo padre.
-Robin, lui…lui è mio padre il principe Henry- disse Regina facendo avvicinare suo marito a suo padre.
-Si, è un piacere conoscervi- disse il ladro per fare un piccolo inchino.
-Il piacere è tutto mio Robin di Locksley- rispose sorridendo.
-Sono felce che mia figli abbia sposato voi. Avete l’aria di chi la renderà felice, anzi lo è già. L’ho capito dal modo in cui vi guardate- disse il principe.
-Grazie padre, grazie per non avermi lasciata sola in nessun momento, grazie per essermi stato accanto ogni istante della mia vita- gli diede un bacio sulla guancia per poi prendere per mano suo marito.
-Pixie dust never lies- disse la fata avvicinandosi a loro.
-Già. Hai sempre avuto ragione Trilli- le sorrise per poi allontanarsi mano nella mano con su omarito.
 
 
-Henry mostra tu al nonno dove dormirà- disse Regina prendendo la piccola dal passeggino.
-Va bene mamma- rispose dando un bacio alla sorellina e alla sua mamma. Non appena Henry e il principe Henry salirono al piano di sopra, Regina prese il libro di Henry, dove alla fine apparvero le ultime pagine della storia, una volta preso il libro si mise comoda sulla sua poltroncina con la piccola Katy in braccio e iniziò a sfogliare il libro fino ad arrivare alla fine della storia.
-Hei che fate aui?- chiese Robin avvicinandosi anche lui per sedersi nella poltrona accanto.
-Sto raccontando a nostra figlia la nostra storia- rispose lei toccando il nasino della piccola.
-M-mamma gliacconta, gliacconta- chiese la piccola battendo le manine.
-Certo piccola- rispose la mamma sorridendo. Robin prese alla sprovvista Regina e le regalò il più bel bacio oltre a quello delle nozze, che abbia mai ricevuto.
-Mm, bacio a sorpresa eh?- chiese la mora accarezzandogli il viso.
-Si, e ne avrai un sacco. In eterno- rispose lui guardando la piccola.
-Allora? Racconti il finale della storia alla bimba?- chiese il ladro.
-Certo- rispose lei sorridendo.
-E così, dopo un anno dalla nascita della piccola Katy, la Regina & il Ladro si sposarono davanti tutta Storybrooke, promettendosi amore eterno finchè morte non li avrebbe separati, ma entrambi sapevano che il loro amore era più forte della morte e che li avrebbe legati il eterno… E così la piccola Katy conobbe anche suo nonno Henry… Siamo arrivati alla fine della storia…E così la principessa Katy, la Regina & il ladro vissero per sempre felici & contenti- concluse la mora voltandosi verso suo marito, che le diede un altro tenero bacio, la piccola li osservava sorridendo e battendo le manine e i suoi genitori non fecero altro che sorridere a tutta quella tenerezza che li rendeva i genitori più felici del mondo.
 
“E così La Regina & Il Ladro vissero per sempre felici e contenti”
 
Fine.



 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: ale_lu_maguire