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Autore: Lotr87    09/06/2015    0 recensioni
Quel giorno aveva deciso di mettere fine a tutto quel circolo di ipocrisia, rancore e maschere per vivere senza filtri anche davanti ai genitori e il coraggio non le mancava era solo il momento, carpe diem, cogli l'attimo diceva Orazio* e lei lo avrebbe fatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Axl si era svegliato tardi quella mattina, erano le 11 passate ma non aveva alcuna voglia di fare nulla. Andò in cucina e prese dal frigo le poche birre rimaste e proprio come la sera prima si sdraiò sul divano ad aspettare ceh in tv passasse qualcosa di decente. Non era da lui questa inattività ma era da un po' di giorni che era fortunato se trovava la forza di alzarsi dal letto. Neanche la musica riusciva a tirarlo su e anche se sapeva di dover scrivere nuovo materiale l'ispirazione era lontana anni luce. La band era nata da poco e fin ora avevano suonato cover o pezzi composti durante precedenti esperienze ma di qualcosa firmato Guns N' Roses c'era ancora poco. Decise di non pensarci su troppo, se non aveva voglia di comporre nessuno avrebbe potuto obbligarlo. Continuò così a bere per un po', perdendo anche la cognizione del tempo fino a quando il rumore della porta che si apriva non lo distrasse dalla ritmicità delle sue azioni. Era Izzy che rientrava da un pranzo con Faith, la ragazza aveva voluto andare a vedere come stava la sua amica quindi lui era tornato a casa da solo deciso a riposarsi un po'.

-Ei Axl, giornata fioca?- chiese al rosso che aveva visto seduto sul divano a bere. Quello in cambiò grugnì una qualche forma di risposta che gli era arrivata indecifrabile alle orecchie. -Lo prendo come un si?- chiese nuovamente guardandolo ma in cambio ricevette solo una scrollata di spalle. -Che succede Rose?- ancora nessuna risposta. Decise che era davvero troppo e spegnendo la televisone si sedette sul tavolino davanti al divano guardando Axl dritto negli occhi in cerca di una risposta.

-Si può sapere che cazzo vuoi Stradlin?! Io la stavo guardando la Tv prima che tu entrassi a rompermi i coglioni!- rispose incazzato il rosso che aveva visto stravolgere quella dolce noia in cui era caduto da qualche ora.

-Voglio che tu mi risponda cazzo e voglio che muovi il tuo culo da lì a meno che non hai deciso di creare uno stampo delle tue fottutissime chiappe! Cazzo! Sei seduto lì da giorni e in più oggi hai deciso che anche parlare era facoltativo! Sappi che non lo è!-

-Mi puoi spiegare perché porcocane non mi puoi lasciare stare?! Uno non può neanche avere delle giornate vuote che subito ti trasformi in una sottospecie di mammina isterica!-

-No Rose mi dispiace ma tu non puoi! Abbiamo sperimentato entrambi come vanno a finire poi queste giornate vuote su di te e io non ho alcuna voglia di salvarti il culo!-

-Parla lo spacciatore fallito…- Axl si alzò dirigendosi verso camera sua, quel discorso gli aveva prosciugato anche quelle poche energie che pensava di avere ed ora si ritrovava distrutto a reclamare sonno. Izzy non rispose più. Non gli interesseva avere l'ultima parola e quello che l'altro gli aveva detto lo veva punto sul vivo.


Faith, dopo aver pranzato con Izzy, decise di andare a vedere come se la cavava Backy. Era una bella giornata e quella era una buona scusa per camminare un po' inspirando a pieni polmoni l'aria invernale di Los Angels. Era incredibilmente serena. Per la prima volta dopo anni non aveva alcun pensiero in testa, nessuna preoccupazione, in quel momento le sembrava davvero che ogni cosa potesse finire per il meglio. Sapeva che c'erano cose da sistemare e concetti da rifinire ma erano cose che avrebbero richiesto tempo, le cose dovevano seguire il loro corso e qualunque sarebbe stato Faith avrebbe provato ad esserne contenta fino alla fine. Arrivò all'edicola con un grande sorriso stampato in faccia e quando entrò vide che dietro alle riviste la sua amica non era da meno mentre parlava con Duff. Era felice per lei, sperava solo che lui fosse una persona migliore di Jack.

-Allora ragazzi! Che mi raccontate?-

-Oddio Faith, non ti aspettavo!- rispose Backy scavalcando bancone per poterla abbracciare.

-Non pensavo di venire stamattina ma poi ho visto il sole e la bella giornata e mi è venuta voglia di fare un giro-

-Hai fatto bene, noi siamo bloccati quà fino alle 5… odio i turni lunghi!- rispose l'amica disperatamente.

-Si… poverina!- ribattè l'altra sarcastica strizzandole l'occhio. Backy capì subito a cosa si riferiva e si mise a ridere provocando confusione in Duff che non aveva colto alcun riferimento.

-Sei un'idiota ragazza!-

-Questa sarà l'unica volta in cui ti dò ragione su questa cosa, quindi gioisci pure ma non ti abituare-

-Come se le altre volte in cui te lo dico non avessi ragione! Comunque sia… cosa fai adesso? Voglio sentire dei racconti dal mondo esterno!-

-Adesso non esagerare, sei appena rientrata dalla pausa pranzo, il mondo estreno è ancora quello. Lasciando stare le tue esagerazioni però, penso che andrò in spiaggia, a godermi un po' di questo minimo sole seduta sulla sabbia, niente di più-

-Niente di più?! Hai appena descritto una scena quasi cinematografica e ti lamenti… mah! Adesso vai che se no mi arrabbio! Su! Addio!- disse infine Backy conducendo Faith all'uscita del negozio. Quest'ultima non se lo fece ripetere e dopo aver salutato velocemente uscì diretta verso casa. Non era lontano da lì e prima di andare in spiaggia voleva passare a prendere le sue macchine fotografiche. Ne aveva due, una era una Polaroid instantanea che aveva comprato l'anno prima e l'altra una Canon non poco costosa che aveva da almeno tre anni. Le piaceva ricordarsi i suoi momenti felici con delle foto e aveva fatto sviluppare uno sproposito di fotografie da quando aveva iniziato a farne. Quando arrivò a casa non trovò nessuno in sala e non si mise a indagare se ci fosse qualcuno. Andò dritta in camera sua e prese i suoi due gioielli per poi uscire subito per andare in spiaggia. Non aveva fretta quindi, anche se non era molto vicina la meta, decise di andare a piedi godendosi lo spettacolo della città in pieno trambusto settimanale. Tirò fuori la Canon e si mise a scattare un po' di foto a quello che vedeva. Aveva un rullino di riserva e per questo non aveva paura di fare foto sfuocate o inutili. Attraversando quella prima zona intorno alla sua nuova abitazione era palpabile l'abbandono della gente che ci viveva, una specie di ghetto, forse non a quei livelli ma sentiva che ci sarebbe arrivato. Vide dei bambini che giocavano a pallone con una palla di fortuna, sorridevano, erano felici, non gli importava molto altro, fece una foto. Andando avanti vide un ragazzo, pobabilmente uno spacciatore, che fumando nascosto in un vicolo, aspettava dei ragazzi in lontananza perché sapeva bene cosa volevano, fece una foto. Più avanti usciti da quella parte della città si ritrovò in un quartiere residenziale. C'era una festa di compleanno in corso, una bambina compieva 5 anni e i genitori avevano chiamato dei clown per fare divertire lei e i suoi amichetti, indirizzò l'obbiettivo sui volti sorridenti e sorpresi dei bambini e scattò la foto. Finito quel quartiere si ritrovò in una via importante e trafficata. Lì i palazzi erano alti e ogni cosa puntava a stupire. Peccato che nessuno potesse goderselo perché chi lavorava da quelle parti era sempre in ritardo per qualche incontro e correva per le strade in abiti eleganti, fece una foto anche a questo. Scattando foto su foto arrivò finalmente in riva al mare. La spiaggia era deserta e lei ne approffitò per fotografare quello spettacolo così raro in una grande città. Si tolse le scarpe, ri risolvtò i pantaloni e andò a bagnare i piedi nel mare. Essendo Gennaio l'acqua era fredda ma non le dava fastidio, era una giornata particolarmente calda e sentiva che un po' di refrigerio le faceva bene. Camminò lungo la spiaggia per un po', aveva le scarpe in mano, la borsa su una spalla, una fotocamera al collo e con la mano libera si stringeva nel golf. Era tutto così rilassante. La testa vuota, il sole che riscalda le spalle e l'acqua che rinfresca i piedi. Un sogno che capita poche volte di vivere. Arrivò in una zona dove la spiaggia non era più visibile dalla strada e proprio lì dove si aspettava di non trovare nessuno vide un ragazzo seduto a guardare l'orizzonte. All'inizio pensò di tornare indietro per non disturbare la trance in cui il ragazzo era seduto ma poi lo riconobbe. Era iniscutibilmente Axl. Era diverso da come lo aveva visto fino a quel momento, aveva lo sguardo pensoso ed il suo viso aveva perso quell'arroganza che lo distingueva. Le braccia si sorreggevano l'un l'altra sulle ginocchia rialzate facendo assumera al suo corpo una posa per lui così naturale da far sembrare ogni muscolo rilassato. Non voleva disturbare ma qualcosa in quella nuova persona che si trovava davanti la attirava. Continò a camminare nell'acqua fino a quando non fu abbastanza vicino al rosso perché lui la notasse. Non appena la vide, Faith notò che si irrigidì riprndendo una certa compostezza. Deviò la sua rotta per avvicinarsi e quando gli fu abbastnza vicino decise di parlargli.

-Tranquillo, se vuoi me ne vado…-

-No… se vuoi rimanere rimani- le rispose lui rilassandosi un po'.

-E posso sedermi accanto a te?- gli chiese stando in piedi davanti a lui.

-Certo- Faith si sedettè, appoggiò le scarpe accanto a se insieme alla borsa e tenendo in grembo la macchina fotografica iniziò silenziosamenete a spostare la sabbia con i piedi nudi. Era una delle rare occasioni in cui nessuno parla ma si sta bene lo stesso e ognuno è assorto nei suoi pensieri. Quella era stata anche l'unica volta in cui tra i due non c'era stato nè sarcasmo nè malizia e questo perché non avevano voglia di scherzare. Anche se Faith stava bene non era allegra, era quasi malinconica. Ma era una malinconia così dolce che la ragazza ci si crogiolava senza farsi troppe domande. Diverso era invece Axl. In quel momento anche la sua testa era vuota ma lui pregava di riempirla con qualcosa ma niente lo ispirava. Era lì seduto da due ore e non aveva fatto altro che ascoltare il rumore ritmico delle onde finché anche questo non lo aveva stufato. Problemi su problemi si aggrovigliavano nel suo intestino ma non volevano arrivare fino al cervello per essere sbrogliati e così lui aspettava che quella sofferenza insensata passasse.

-Che si venuta a fare qui?- chiese improvvisamente Axl. La mora girò la testa di scattò sorpresa e dopo aver respirato tornò a fissare i suoi piedi che smuovevano la sabbia.

-Niente di che… avevo voglia di fare una passeggiata e mi sono trovata quì.

-Che racconto avvincente…-

-E tu? Cosa ci fai qui?-

-Penso… o almeno ci provo…- rispose sospirando.

-Dovresti provarci più spesso, diventi anche gradevole se ti ci impegni-

-Lascia stare, tu non mi conosci…-

-E tu non conosci me-

-So che fin'ora non hai fatto altro che giudicarmi, per me questo è abbastanza-

-Io non ti ho mai giudicato! Si è vero, trovo abbastanza strano che tu passi tutto il tuo tempo sul divano ma l'unica altra cosa che ti ho visto fare è stata provarci con me-

-Tranquilla, ora come ora sei l'ultima persona con cui vorrei andare a letto-

-Ma grazie, che gran complimento!-

-Non fare troppo la rompicoglioni adesso, se volevi scopare con me le opportunità le hai avute ma te ne sei andata sempre, come per esempio ieri, non ho neanche capito cosa cazzo è successo…-

-Ho solo pensato che il sesso mi aveva già messo nei casini con uno e non volevo altri casini con te-

-Ma lascia perdere Stradlin, si fa solo troppe domande, è un'idiota-

-Che genitle che sei con lui, wow!-

-Cosa vuoi sentirmi dire? Una dichiarazione d'amore fraterno dato che lui è il mio migliore amico? Beh, sappi che non sentirai nulla del genere provenire dalla mia bocca-

-Solo un po' di amore verso uno che ha tentato di giustificarti mi sembrava normale-

-Non ho bisogno che lui parli per me!-

-Fa quel cazzo che ti pare Rose- dopo questa discussione entrambi tornarono in silenzio a fissare il nulla fino a quando Axl non ricominciò a parlare.

-Vuoi fare sesso con me?- anche questa volta Faith si girò di scatto ma non per la sorpresa di sentirlo parlare ma più per il contenuto della frase.

-Cosa scusa?- chiese sperando di aver capito male.

-Hai capito bene. Non ho voglia di girarci intorno. Vuoi fare sesso con me?-

-Prima avevi detto che ero l'ultima persona con cui l'avresti fatto-

-Che cazzo te ne frega! Voglio solo sapere se è un si o un no- la ragazza sospirò e si prese un momento per riflettere.

-Va bene…-

  
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