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Autore: alexluna    09/06/2015    8 recensioni
LEGAL DRAMA | mini-long di 7 capitoli
2023 - 25 anni dopo la sconfitta di Voldemort. Percy Weasley, Ministro della Magia uscente, istruisce un processo finale e inaspettato. Il Wizengamot con a capo Augusta Paciock dovrà giudicare un unico imputato: Draco Malfoy. Sebbene sia un momento complicato in famiglia, Hermione Granger, Magiavvocato della difesa, è pronta a dare del filo da torcere a Susan Bones, dell'accusa.
“[...] Ho fatto della Giustizia il mio obiettivo più sacro: per garantire a tutti voi, oneste streghe e onesti maghi inglesi, un presente giusto e un futuro sicuro. La necessità di un coprifuoco e la momentanea restrizione delle libertà personali sono dettate dall’esigenza di proteggere maggiormente la nostra comunità. Pensiamo ai nostri figli, il frutto dei nostri sacrifici e il tesoro più importante della nostra esistenza. Pensate ai pericoli e alle tentazioni malvagie che possono incontrare nel loro cammino, se lasciamo impuniti le streghe e i maghi che hanno usato la magia per scopi oscuri e razziali. E cosa impareranno da noi, i nostri figli, se lasciamo impuniti gli assassini dei nostri genitori? [...] Ricordatevi di andare a votare questa domenica. Percy Weasley: insieme per la giustizia!” - dal discorso di fine campagna elettorale
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Kingsley Shacklebolt, Percy Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Piccole necessarie informazioni: mini long fiction di cinque capitoli con prologo ed epilogo, aggiornata settimanalmente (si spera!). Ambientata venticinque anni dopo la seconda battaglia di Hogwarts, quindi nel 2023 (wow!), non segue pedissequamente quanto deciso dalla Rowling dopo la pubblicazione del settimo libro. Per i personaggi ho messo l’avviso OOC, perché, detto tra noi, mi voglio principalmente tutelare da eventuali critiche fondamentaliste (brrr!). E poi no, alcuni personaggi li ho resi OOC senza rendermene conto. De gustibus.
Per i riferimenti giurisprudenziali mi appoggio alla nomenclatura dell’ordinamento italiano e anglosassone, ma contenuto, pene e procedimenti quasi sempre non corrispondono a quelli reali, per ovvie esigenze narrative.
Buona lettura!

Prologo
(o di come la propaganda politica sia uno specchietto per le allodole)

Si passò la lingua sui denti due volte. Con occhio critico soppesò il bianco immacolato del sorriso riflesso, cercando con la bacchetta di modulare l’intensità del fascio di luce che incorniciava lo specchio.
“D’accordo, Audrey, di’ pure allo staff che l’intensità dei flash non deve essere né più né meno forte di questa.”
Audrey gli posò una mano sul braccio e si mise a scrutare anche lei la dentatura del marito. “Non lo so, caro,” commentò allungando un po’ la testa, “trovo questa luce troppo asettica. Questo bianco è innaturale.”
“È bianco neve. Puro.”
“Direi più quasi grigio. Posticcio.”
“Audrey, non capisco proprio perché tu debba sempre trovare qualcosa da ridire in ciò che faccio.”
“E io invece non capisco la tua poca predisposizione ai miei consigli, che non sono critiche gratuite, finalizzate allo snervarti. Sto cercando di rendermi utile, so quant’è importante questa vittoria per te.”
“Per noi, Audrey. Quant’è importante per noi. E se vuoi quanto me questa vittoria, vai a informare lo staff della mia decisione. Voglio questa intensità per il flash. Ogni macchinetta dovrà essere controllata, modulata e testata prima di consegnare il pass agli inviati della stampa.”
 
 
Scese dalla scopa con un movimento morbido, tenendo in bilico sul palmo di una mano un vassoio porta-pozioni pieno zeppo di flaconcini e ampolle di ogni grandezza e dimensione. Fischiettando un motivetto volgare che cantava durante gli incontri dei Puddlemere United, si diresse verso il cancelletto di casa.
Il parcheggio per le scope da volo degli ospiti aveva subito un nuovo attacco vandalico. Il ferro era stato deformato e ora sembrava un enorme fallo pendente a sinistra.
L’uomo non si scompose e passò oltre. Non si stupiva più degli enormi peni che trovava fuori casa. Nell’ultimo ventennio aveva visto il genio improvvisato di migliaia di maghi che si cimentavano nell’arte figurativa e plastica di organi genitali. D’estate i teppisti s’intensificavano, e visto che Hogwarts aveva appena chiuso per le vacanze, nuove orde di stupidi maghi adolescenti avrebbero fatto a gara nella distruzione delle protezioni intorno alla sua casa per lasciare ricordini di ogni tipo.
Per questo motivo – la mancanza di originalità di quel pisello storto – aveva proseguito come se nulla fosse verso l’ingresso della sua proprietà privata. Nella testa stava ripassando l’impresa impossibile che aveva compiuto quel fenomeno del cercatore dei Puddlemere United, quando accadde l’imprevedibile. O meglio: quando accadde esattamente quello che in venticinque anni aveva bollato come il suo più grande incubo.
Un attimo prima di prendere la bacchetta per sciogliere gli incantesimi contro gli intrusi, si ritrovò con un cappuccio soffocante in testa e un ginocchio tra le scapole.
La botta improvvisa gli aveva svuotato i polmoni e si ritrovò senza fiato persino per urlare.
“Sta’ zitto e non ti muovere!” imperò una voce bassa sopra di lui.
L’uomo incappucciato perse l’equilibrio e, poiché anche le mani gli erano state legate dietro la schiena, cadde sbattendo lo zigomo sul ciottolato. Il suo assalitore gli mise un piede sulla testa, bloccandolo.
“Deve esserci uno sbaglio,” sfiatò dolorante, appena ebbe la forza di emettere qualche suono.
“Taci o siamo costretti a incatenarti pure la lingua, e ti assicuro che è un incantesimo molto doloroso,” ruggì la voce di prima, schiacciando ancora di più il tacchetto della scarpa sul suo orecchio.
Altre due mani sconosciute gli legarono spartanamente le caviglie, prima che avesse la forza di scalciare e rialzarsi.
“No, no, no, voi dovete capire che io ho non ho fatto niente,” iniziò a urlare, rubando più aria possibile. “Se è per qualche pozione andata a male, ho tutti gli antidoti nella mia bottega. Vi prego, lasciatemi andare!”
“Forse non hai ancora capito… Siamo Auror e tu sei in arresto.”
“C’è un errore, non ho fatto niente! Liberatemi!”
 
 
“Ed è per questo che ho fatto della Giustizia il mio obiettivo più sacro: per garantire a tutti voi, oneste streghe e onesti maghi inglesi, un presente giusto e un futuro sicuro. La necessità di un coprifuoco e la momentanea restrizione delle libertà personali sono dettate dall’esigenza di proteggere maggiormente la nostra comunità. Pensiamo ai nostri figli, il frutto dei nostri sacrifici e il tesoro più importante della nostra esistenza. Pensate ai pericoli e alle tentazioni malvagie che possono incontrare nel loro cammino, se lasciamo impuniti le streghe e i maghi che hanno usato la magia per scopi oscuri e razziali. E cosa impareranno da noi, i nostri figli, se lasciamo impuniti gli assassini dei nostri genitori? Sono passati esattamente venticinque anni dall’esecuzione di condanna dei Mangiamorte a servizio di Voldemort. In quel lontano inverno del 1998 troppi processi sono stati gestiti male, per la troppa fretta di chiudere quel capitolo e ricominciarne un nuovo. Domenica notte sarà eletto il nuovo Ministro della Magia e io potrei non vincere. E allora, a conclusione del duro lavoro fatto in questi tre anni, voglio lasciare in eredità al mio successore la condanna o la piena assoluzione di un mago che per troppo tempo ha rimandato il momento di fare i conti con la giustizia. Questa sera abbiamo appena arrestato il pozionista di dubbia fama Draco Malfoy, figlio di un altrettanto noto Mangiamorte, Lucius Malfoy, condannato a morte nel 1999. Il processo inizierà dopodomani, mercoledì 12 luglio. Detto ciò, faccio le mie congratulazioni al mio avversario, il Capo del Dipartimento Auror, Kingsley Shacklebolt, e do ufficialmente inizio ai cinque giorni bianchi, durante i quali né io né Shacklebolt rilasceremo più comunicati, per non influenzare ulteriormente il voto. Grazie per essere venuti e grazie a mia moglie, Audrey, per sostenermi sempre. Ricordatevi di andare a votare, questa domenica. Percy Weasley: insieme per la giustizia!”
 
 
“Auror da strapazzo, ho il diritto di sapere il perché di questo rapimento!”
“Zitto, Malfoy,” lo ammonì il secondo uomo che ancora non aveva mai parlato. “La feccia come te non dovrebbe avere nessun diritto.”
Draco Malfoy riconobbe l’inconfondibile tono di quella voce e finalmente smise di opporre resistenza.
I tre uomini si Smaterializzarono in un flebile schiocco, lasciando sul marciapiede la scopa, una dozzina di flaconcini rotti che emanavano cattivissimi odori e una copia stropicciata della Gazzetta del Profeta.
Non c'è nulla di più lugubre di una strada deserta, in attesa
.[1]
 
[1] Il buio oltre la siepe (Harper Lee)
   
 
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